Autore: slevin

  • NBA, buona la prima per Miami. Dallas sorprende i Lakers

    NBA, buona la prima per Miami. Dallas sorprende i Lakers

    E’ partita la stagione NBA 2012/2013 con 3 gare in programma nella notte, 2 delle quali dei veri e propri big match (Miami Heat-Boston Celtics e Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks).

    Iniziamo la nostra analisi dalla partita di contorno ovvero Cleveland Cavaliers-Washington Wizards: la gara viene decisa dalla premiata ditta dei Cavs IrvingVarejao, con il rookie dell’anno della scorsa stagione capace di infilare ben 29 punti ed il centro che sfiora una sontuosa tripla doppia chiudendo con 9 punti, ben 23 rimbalzi (di cui 12 offensivi) e 9 assist (suo massimo in carriera). Grande contributo per i Cavaliers anche da Tristan Thompson che chiude in doppia doppia (12 punti e 10 rimbalzi) e dal rookie Dion Waiters che alla fine totalizza 17 punti e 3 recuperi. Dominio assoluto di Cleveland a rimbalzo, 54 a 39, ma gara che fino a 5 minuti dalla sirena ancora è in bilico sull’80 pari dopo che Washington recupera un passivo di 16 punti a partire dal terzo quarto (61-45). I Wizards però, ancora privi della stella John Wall ancora per circa un mese, sbagliano 14 dei 15 tiri finali una volta raggiunta la parità e così Irving e Varejao chiudono la pratica con un parziale di 14-4.

    E’ festa grande a Miami per la consegna degli anelli di campioni del Mondo ai giocatori degli Heat per la vittoria del campionato della scorsa stagione ai danni degli Oklahoma City Thunder nelle Finals NBA. Festa raddoppiata dal successo di LeBron James e compagni sui Boston Celtics nella gara di apertura. Partita ad alto punteggio ma con il passare dei minuti Miami prende il controllo delle operazioni anche grazie a Wade (che nel secondo quarto taglia il traguardo dei 15mila punti in carriera) e James che guidano gli Heat al 62-54 a metà gara. I padroni di casa provano a chiudere i conti nel terzo quarto (93-76 alla fine del periodo) e si portano sul 100-82 a 9 minuti e mezzo dal termine. James però deve rientrare negli spogliatoi per crampi, Boston ne approfitta per riportarsi in partita con un super Barbosa (16 punti solo nell’ultimo quarto) che riduce ad una manciata di punti il divario a 2 minuti dalla conclusione. Wade e Bosh però non tremano e dalla linea del tiro libero chiudono i giochi. James termina la sua partita con 26 punti, 10 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi in soli 28 minuti sul parquet (l’ultimo periodo in campo solo 3 minuti prima del suo rientro anticipato negli spogliatoi), Wade top scorer con 29 punti, doppia doppia per Bosh da 19 punti e 10 rimbalzi, positive le prove dei nuovi arrivi Ray Allen (19 punti per il grande ex) e Rashard Lewis (10). Per i Celtics 23 punti di Pierce, 15 di Bass, 16 di Barbosa e grande gara di Rondo con 20 punti, 7 rimbalzi e 13 assist, in ombra Garnett con soli 9 punti che non saluta nè all’inizio e nè a fine match l’ex compagno Ray Allen.

    LeBron James dei Miami Heat riceve l’anello di campione de Mondo | © Chris Trotman/Getty Images

    La sorpresa della notte arriva direttamente da Los Angeles: i Dallas Mavericks (privi del leader Dirk Nowitzki fermo per infortunio e di una pedina chiave come il centro Kaman) espugnano con pieno merito il parquet dei Lakers per 99-91. Dopo 8 KO di fila in preseason arriva ancora una sconfitta per l’armata gialloviola alla prima in campionato, i Lakers assomigliano ad un’accozzaglia di campioni più che ad una vera squadra, ma le cose dopotutto non potranno che migliorare nelle prossime partite e la franchigia di Los Angeles sarà comunque la squadra favorita nella Western Conference a raggiungere la finale NBA. Iniziano bene i Lakers che tirano quasi con il 60% dal campo nel primo quarto ma gli ospiti restano a contatto (29-25). E’ la panchina texana che rivolta la gara come un calzino e che permette a Dallas di chiudere avanti a fine primo tempo 48-46. Terzo quarto da incubo per i padroni di casa, Brand e Wright prendono il controllo delle operazioni, Collison in regia regala giocate d’autore e così i Mavs si portano 74-66 alla fine della terza frazione. I Lakers non riescono a reagire e sprofondano sul -16 (93-77) a 5 minuti dalla fine, Howard prova a caricarsi la squadra sulle spalle ma viene tradito dai tiri liberi (ne sbaglia 11 su 14) e così Dallas controlla la situazione e gestisce il vantaggio fino alla sirena. Per i padroni di casa panchina inesistente (17 punti contro i 37 di quella texana), 64 dei 91 punti totali arrivano da Bryant (22 punti con un ottimo 11/14 dal campo), Gasol (23 punti, 13 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate, di gran lunga il migliore dei suoi, unico in attivo anche nel conto del plus/minus) ed Howard (doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi ma con la pecca dei tiri liberi), male Nash (che si è spento dopo un buon avvio) e Jamison (5 miseri punti dalla panchina). I Mavs trionfano nonostante le assenze portando 6 uomini in doppia cifra, il migliore è Collison con 17 punti, seguìto da Wright con 14, Mayo con 12 e da un terzetto a quota 11 punti ciascuno ovvero Marion-Carter-Beaubois. Fondamentale nel successo ospite anche Brand con 8 punti ed 11 rimbalzi e note positive dal redivivo Eddy Curry, il giocatore più pesante della Lega che dopo qualche anno di inattività tra New York e Miami chiude con una buona prova sotto canestro da 7 punti e 4 rimbalzi in 17 minuti, impegnando anche Dwight Howard suo diretto rivale in campo.

    RISULTATI NBA 30 ottobre 2012

    Cleveland Cavaliers-Washington Wizards 94-84
    Cle: Irving 29, Waiters 17, Thompson 12
    Was: Crawford 11, Okafor 10, Ariza 9, Webster 9

    Miami Heat-Boston Celtics 120-107
    Mia: Wade 29, James 26, Allen 19, Bosh 19
    Bos: Pierce 23, Rondo 20, Barbosa 16

    Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks 91-99
    Lak: Gasol 23, Bryant 22, Howard 19
    Dal: Collison 17, Wright 14, Mayo 12

  • NHL, prosegue il lockout. Ingenti danni economici, interviene Obama

    NHL, prosegue il lockout. Ingenti danni economici, interviene Obama

    Non si sblocca il lockout NHL: è molto lontano infatti l’accordo tra associazione giocatori e Lega e quindi, dopo la preseason è stato cancellato anche tutto il mese di novembre, periodo in cui avrebbe dovuto prendere il via la stagione regolare.

    La situazione pare davvero molto complicata, non sembra esserci una soluzione imminente al blocco del campionato, le contrattazioni si sono interrotte, con accuse reciproche tra proprietari e atleti.

    Il numero totale delle partite cancellate è di 326 (quasi 22 gare per squadra e ciò vuol dire cancellazione di un quarto del campionato) e le perdite economiche per la decisione di far sparire un mese dal calendario NHL si possono stimare in 720 milioni di dollari.

    Il nodo cruciale è la spartizione degli introiti: i proprietari non sembrano intenzionati a scendere dalle loro posizioni che partono, come nei rinnovi del contratto collettivo di tutte le leghe professionistiche americane, dalla divisione dei proventi al 50%. Fino a questo momento gli utili venivano divisi al 57% in favore dei giocatori ed al 43% per i proprietari, una situazione che le franchigie non sono decise ad accettare. Con la crisi finanziaria sempre alle porte sembra inevitabile arrivare a una soluzione della spartizione paritaria dei proventi ma l’associazione giocatori ha intenzione di dare battaglia per cercare di portare a casa qualcosa di più soprattutto considerato il fatto che è uscita con le ossa rotte dall’ultimo lockout (quello del 2004), concedendo ai proprietari una riduzione dei salari del 24%. La proposta della Lega prevede poi anche altri punti fondamentali che riguardano la lunghezza massima dei contratti (che dovrebbe diventare di cinque anni) e il tetto salariale, il famoso salary cap (che passerebbe progressivamente da un massimo di 59.9 milioni di dollari per la stagione 2012/2013 e a un minimo di 43.9 milioni di dollari nell’ultima stagione dell’accordo collettivo in discussione). Numeri però che al momento non hanno nessuna valenza e sono tutti da rinegoziare, visto che con la cancellazione delle partite di novembre l’offerta del commissioner Gary Bettman e della NHL dovrà per forza essere diversa.

    logo NHL

    Vista la situazione di incertezza molte stelle dell’hockey su ghiaccio hanno deciso di attraversare l’oceano e di giocare in Europa, così come avvenuto anche lo scorso anno (proprio di questi tempi) nella NBA dove il lockout portò diversi atleti a giocare nel Vecchio Continente fino a quando non fu trovata una soluzione al lockout per far ripartire il campionato. Tra i nomi più importanti ricordiamo quelli di Alex Ovechkin (ora con la Dinamo Mosca), Ilya Kovalchuk (SKA San Pietroburgo), Henrik Zetterberg (EV Zug, in Svizzera), Evgeni Malkin (Metallurg Magnitogorsk nella KHL), Tyler Seguin (EHC Biel) e Pekka Rinne (Dinamo Minsk). L’ultima star in ordine cronologico ad accettare una proposta dell’hockey europeo è Patrick Kane dei Chicago Blackhawks che giocherà nel campionato svizzero con l’EHC Biel.

    Ovviamente la situazione è molto delicata, ripensando anche ai precedenti poco incoraggianti: nel 1994/1995 il campionato finì ai primi di gennaio, mentre il torneo della stagione 2004/2005 fu interamente cancellato. Anche il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è intervenuto sulla spinosa questione in un noto programma televisivo dicendo, in sintesi, di voler ricordare solo una cosa a proprietari e giocatori, che i loro guadagni sono possibili perchè ci sono tanti tifosi che lavorano sodo, comprano i biglietti e guardano la televisione. Il tifoso insomma va sempre rispettato. Chissà che non riesca con questo intervento a sbloccare il lockout NHL, come già successo in passato (proprio lo scorso anno) con la NBA e qualche settimana fa per far ritornare gli arbitri professionisti nella NFL.

  • NFL, i Niners demoliscono i Cardinals nel Monday Night

    NFL, i Niners demoliscono i Cardinals nel Monday Night

    Nel Monday Night numero 8 della stagione NFL netto successo dei San Francisco 49ers che travolgono i rivali divisionali degli Arizona Cardinals per 24-3 sul campo di Phoenix e mantengono il primo posto nel raggruppamento.

    Un match fantastico per Alex Smith, quarterback dei Niners, al limite della perfezione, una performance che unita alla compattezza del settore difensivo ha portato ad una facile vittoria su un campo ostico come quello dell’University of Phoenix.

    La gara si decide già nel primo tempo: sotto la perfetta regia di Smith, San Francisco mette a tabellone punti su punti: inizia Michael Crabtree con il touchdown da 3 yard per l’iniziale 7-0. Nel periodo successivo arriva il field goal del kicker Akers (dalle 43 yard) che porta a 10 i punti dei californiani. Arizona stenta e gli ospiti ne approfittano ancora, sempre sull’asse Smith-Crabtree con il quarterback che pesca il ricevitore per la marcatura del 17-0 (passaggio finale da 9 yard).

    Nel secondo tempo ci si aspetterebbe la reazione dei padroni di casa, ma così non è perchè Smith congela la partita e la difesa californiana si dimostra ancora una volta dominante chiudendo anticipatamente tutti i drive avversari. Così Smith ha ancora il tempo di trovare Randy Moss libero da marcature con il wide receiver che semina gli avversari con un paio di finte e si invola verso la end zone dei Cardinals per un touchdown da 47 yard che vale il 24-0 che in definitiva chiude la contesa. Arizona riesce solo a rendere meno amaro il passivo, evitando di chiudere a quota 0 punti segnati, con il calcio piazzato di Feely che vale il definitivo 24-3.

    Nell’ultima frazione infatti non succede più nulla, i Niners cercano di prevenire anche eventuali infortuni, i Cardinals non riescono a concludere niente di buono ed il match si conclude con il più classico dei garbage time.

    Alex Smith, San Francisco 49ers | © Ralph Freso/Getty Images

    Come già anticipato, stratosferica la prova di Smith: l’ex numero 1 assoluto al Draft del 2005 completa 18 passaggi su 19 (precisione incredibile) con 232 yard su lancio e ben 3 passaggi da touchdown senza la macchia di intercetti. Unico passaggio sbagliato (e non per colpa sua) quello lanciato al ricevitore Walker che “droppa” clamorosamente la presa, altrimenti staremmo parlando di una gara perfetta per il quarterback dei Niners. Bene anche Crabtree, autore di 2 touchdown che spianano la strada verso il successo ai californiani, positivo anche Moss ed il runningback Gore. Difesa devastante per San Francisco con 4 sack (2 di Aldon Smith) ed un intercetto (di Culliver) per non parlare della grande pressione portata alla linea offensiva dei Cardinals. Per Arizona gara da dimenticare, in ombra Fitzgerald, Skelton lancia molto male ed il gioco di corsa produce solo 7 misere yard! Un pò meglio la difesa che ha retto la baracca fino a quando ha potuto e che alla fine mette in conto 4 sack (2 di Washington) ai danni di Smith.

    I Niners continuano la loro corsa in testa alla Division con 6 vittorie e 2 sconfitte e raggiungono i Giants come record complessivo della NFC (davanti ci sono solo gli imbattuti Atlanta Falcons ed i Chicago Bears, entrambe però con una gara in meno giocata). Arizona deve riflettere perchè dopo una partenza sprint da 4 vittorie di fila sono arrivate ora 4 sconfitte consecutive che hanno pregiudicato tutto il buon lavoro fatto all’inizio del campionato.

    LEGGI ANCHE:

    RISULTATI NFL OTTAVA GIORNATA 

    Minnesota Vikings-Tampa Bay Buccaneers 17-36
    New York Jets-Miami Dolphins 9-30
    Cleveland Browns-San Diego Chargers 7-6
    Tennessee Titans-Indianapolis Colts 13-19 (overtime)
    Saint Louis Rams-New England Patriots 7-45
    Green Bay Packers-Jacksonville Jaguars 24-15
    Philadelphia Eagles-Atlanta Falcons 17-30
    Pittsburgh Steelers-Washington Redskins 27-12
    Detroit Lions-Seattle Seahawks 28-24
    Chicago Bears-Carolina Panthers 23-22
    Kansas City Chiefs-Oakland Raiders 16-26
    Dallas Cowboys-New York Giants 24-29
    Denver Broncos-New Orleans Saints 34-14
    Arizona Cardinals-San Francisco 49ers 3-24

    Turno di riposo per: Baltimore Ravens, Buffalo Bills, Cincinnati Bengals, Houston Texans

    LE CLASSIFICHE (i numeri accanto alle squadre indicano prima le vittorie ottenute e poi le sconfitte subite in stagione):

    AFC East Division
    New England Patriots 5-3
    Miami Dolphins 4-3
    Buffalo Bills 3-4
    New York Jets 3-5

    AFC North Division
    Baltimore Ravens 5-2
    Pittsburgh Steelers 4-3
    Cincinnati Bengals 3-4
    Cleveland Browns 2-6

    AFC South Division
    Houston Texans 6-1
    Indianapolis Colts 4-3
    Tennessee Titans 3-5
    Jacksonville Jaguars 1-6

    AFC West Division
    Denver Broncos 4-3
    San Diego Chargers 3-4
    Oakland Raiders 3-4
    Kansas City Chiefs 1-6

    NFC East Division
    New York Giants 6-2
    Philadelphia Eagles 3-4
    Dallas Cowboys 3-4
    Washington Redskins 3-5

    NFC North Division
    Chicago Bears 6-1
    Minnesota Vikings 5-3
    Green Bay Packers 5-3
    Detroit Lions 3-4

    NFC South Division
    Atlanta Falcons 7-0
    Tampa Bay Buccaneers 3-4
    New Orleans Saints 2-5
    Carolina Panthers 1-6

    NFC West Division
    San Francisco 49ers 6-2
    Arizona Cardinals 4-4
    Seattle Seahawks 4-4
    Saint Louis Rams 3-5

  • Basket, Varese e Sassari al comando. Crisi Milano, bene Siena

    Basket, Varese e Sassari al comando. Crisi Milano, bene Siena

    Nella quinta giornata del campionato italiano di basket di Serie A continua il cammino perfetto di Cimberio Varese e Banco di Sardegna Sassari, appaiate al primo posto in classifica a quota 10 punti. Bene la Montepaschi Siena che risale e si lancia all’inseguimento delle fuggitive, mentre crollano Emporio Armani Milano e SAIE3 Bologna. OK anche la Virtus Roma che raggiunge Cantù.

    Resta imbattuta la Cimberio Varese (nelle gare tra precampionato e regular season ben 16 successi) che sul parquet di casa manda KO Cantù: il derby lombardo viene risolto dalla premiata ditta Green-Dunston con l’importante partecipazione di Ere. La parte della lepre la fanno i padroni di casa che si portano in vantaggio al quinto minuto (15-10) e restano sempre avanti. Gli ospiti provano più volte l’aggancio, soprattutto all’inizio del terzo quarto (da 65-59 a 69-67) e negli ultimi secondi di gioco (75-73). Qui c’è la giocata che decide il match con Mike Green che strappa il pallone del possibile pareggio (o sorpasso) ad un infuocato Brooks e serve l’assist del definitivo 77-73 al compagno Dunston. Cantù deve arrendersi e non bastano i 17 punti di Manu Markoishvili, i 14 e 9 rimbalzi di Cusin ed i 10 di Brooks, Varese trionfa grazie ai 19 punti di Ere (letale dalla lunga distanza), alla fantastica doppia doppia del centro Dunston da 17 punti ed 11 rimbalzi ma soprattutto per via della prova di Green che sfiora la tripla doppia chiudendo la sua gara con 9 punti, 7 assist e 7 recuperi.

    Sassari mette in mostra il proprio fenomenale attacco con un Thornton inarrestabile: per il mancino dei sardi prova da 32 punti con 7/8 da 2, 6/10 da 3 punti, 8 recuperi e ben 40 di valutazione. La Scavolini Pesaro lotta ma al cospetto di un Thornton in stato di grazia deve cedere (100-90 il finale) e gli isolani continuano la loro corsa imbattuti in testa alla classifica.

    Dietro le 2 capolista troviamo Siena, molto efficace in campionato al contrario dell’Eurolega dove rischia seriamente una precoce eliminazione: tutto facile per gli uomini di coach Banchi che espugnano il campo di Biella con un rotondo 81-56, dura solo un quarto l’equilibrio dell’incontro, fino al 22-20, poi i toscani si scatenano e le triple di Rasic, Kangur e Carrarretto danno lo sprint alla fuga senese che all’intervallo è sul punteggio di 26-39. Secondo tempo in controllo per i campioni d’Italia. Solo 2 uomini in doppia cifra per l’Angelico (Mavunga 14 punti e Robinson 10), Siena trova la magica serata di Brown (20 punti) ed un consistente Carraretto da 14 punti.

    logo legabasket | © foto tratta dal web

    Se non è crisi, poco ci manca: l’Emporio Armani Milano resta ferma a quota 4 punti, nelle zone bassissime della classifica visto il tonfo casalingo patito contro la neopromossa Reggio Emilia: gli ospiti riescono a segnare 38 punti nei primi 15 minuti e trionfano per 78-66 grazie alle ottime prove di Donell Taylor, di Cinciarini, di Cervi (giovane centro dalla stazza non indifferente) e del 19enne lettone Silins. Panchina rovente per Sergio Scariolo che con il miglior roster della Serie A sta portando a casa risultati davvero imbarazzanti. Voci di mercato danno in arrivo il veterano Jaka Lakovic del Galatasaray per sopperire alle lacune in cabina di regia.

    Nelle altre gare del turno ottimo successo di Venezia sul campo di Brindisi (82-63), la Virtus Roma dimostra di poter essere la mina vagante di questa stagione e batte nettamente per 86-57 Caserta grazie ad un super Datome. Lo scontro salvezza tra Cremona e Montegranaro va ai lombardi che si impongono 80-74 sul parquet marchigiano, momento difficile per coach Recalcati e la sua squadra, al quarto stop di fila. Chiudiamo infine con la sconfitta della Virtus Bologna in casa di Avellino che tiene lontani i felsinei dalla testa della classifica.

    RISULTATI QUINTO TURNO SERIE A:

    Enel Brindisi vs Umana Venezia 63-82
    Scavolini Banca Marche PU vs Banco di Sardegna Sassari 90-100
    Sidigas Avellino vs SAIE3 Bologna 87-77
    Acea Roma vs Juve Casert 86-57
    EA7 Emporio Armani Milano vs Trenkwalder R.Emilia 66-78
    Sutor Montegranaro vs Vanoli Cremona 74-80
    Cimberio Varese vs chebolletta Cantù 77-73
    Angelico Biella vs Montepaschi Siena 56-81

    LA CLASSIFICA:

    1. Banco di Sardegna SS 10
    2. Cimberio VA 10
    3. 6Montepaschi SI 8
    4. SAIE 3 BO 6
    5. Chebolletta Cantù 6
    6. Virtus Roma 6
    7. V.L. Pesaro 4
    8. Juve Caserta 4
    9. EA7 Emporio Armani MI 4
    10. Trenkwalder RE 4
    11. Umana VE 4
    12. Sidigas AV 4
    13. Vanoli CR 4
    14. Enel BR 2
    15. Angelico BI 2
    16. Sutor MGR 2

  • NFL, Patriots a valanga. Bene Broncos, Falcons, Packers e Giants

    NFL, Patriots a valanga. Bene Broncos, Falcons, Packers e Giants

    L’ottava giornata della NFL ci da i primi responsi sugli attuali equilibri della Lega: a questo punto infatti siamo esattamente a metà campionato, visto che ogni squadra disputa 16 incontri e quindi iniziano a delinearsi i veri rapporti di forza tra i team e le classifiche diventano “più leggibili”.

    Il turno sorride ancora una volta agli Atlanta Falcons, unica squadra senza la macchia della sconfitta, che espugna con autorità un campo difficile come quello di Philadelphia e si porta a quota 7 vittorie di fila. Matt Ryan è sempre più concreto e completa 22 passaggi su 29 per 262 yard di guadagno e 3 touchdown pass, ottimo il wide receiver Julio Jones che segna un touchdown con 123 yard in ricezione. Per gli Eagles partita poco entusiasmante per il quarterback Vick, non basta un grande LeSean McCoy (1 touchdown su corsa ed uno su ricezione).

    Buon momento anche per Chicago che batte i Panthers per 23-22 in extremis: Carolina va al riposo lungo avanti 19-7 ma il secondo tempo della difesa dei Bears è fantastico e così i padroni di casa acciuffano la vittoria con il calcio piazzato del kicker Gould. grande match per il defensive back Tim Jennings con 2 intercetti ai danni del quarterback ospite Cam Newton, uno dei quali riportato in end zone per 7 punti importantissimi.

    Detroit riesce a mandare KO Seattle e la sua arcigna difesa: Matt Stafford guida l’attacco dei Lions con 352 yard su lancio,3 touchdown pass, un intercetto ed in più una marcatura su corsa. Sul 24-21 per gli ospiti è Young a siglare i punti del sorpasso a pochi secondi dalla fine.

    A Wembley si assiste ad un autentico massacro dei Patriots sui Rams: dopo un gran touchdown di Givens (da 50 yard) Saint Louis scompare dal campo mentre sale in cattedra Tom Brady che compelta 24 passaggi su 35 con 304 yard e ben 4 touchdown pass con un’ottima assistenza del gioco di corsa (152 yard e 2 segnature) e un Rob Gronkowski da 146 yards, 8 ricezioni e 2 touchdown.

    Vittoria anche per gli Steelers grazie ai 3 passaggi vincenti di un ispirato Roethlisberger, bene la difesa di Pittsburgh che limita l’attacco ospite e lo spauracchio Robert Griffin III.

    L’attacco dei Colts fa registrare 457 yard di guadagno e sbanca Nashville con il touchdown ricevuto di Vick Ballard durante l’overtime. Andrew Luck sempre meglio in cabina di regia per Indianapolis, per lui 297 yard su lancio, 26 passaggi completati su 38, 1 touchdown pass e 1 intercetto. E’ il “rush game” di Indy la vera arma vincente grazie alle 171 yard prodotte e una marcatura. L’attacco dei Titans non sfigura con Matt Hasselbeck e Chris Johnson (99 yard).

    Seconda vittoria in stagione per i Browns contro i Chargers in una partita tutt’altro che indimenticabile e dal bassissimo punteggio (7-6): la differenza viene fatta dal touchdown di Trent Richardson, poi dominano le difese soprattutto quella di Cleveland con il quarterback di San Diego, Rivers, tenuto a sole 154 yard su lancio. Chargers quindi sempre più in crisi.

    Il risultato più sorprendente della notte è quello dei Dolphins che sbancano il campo dei New York Jets nonostante l’infortunio capitato al quarterback titolare di Miami RyanTannehill. Il suo sostituto Moore gioca una bella gara e permette alla sua squadra di trionfare per 30-9. Ottima la difesa dei Dolphins, capace di tenere a secco di touchdown l’attacco dei Jets.

    Non inganni il risultato: i Packers battono la peggiore formazione della Lega, i Jacksonville Jaguars per 24-15 ma gli ospiti restano in gara fino agli ultimi minuti del match quando perdono la testa, pasticciano e vengono puniti ad ogni minimo errore da Green Bay.Gara ordinaria per Rodgers, sorprende invece il diretto avversario Gabbert capace di lanciare su un campo ostico, come quello dei gialloverdi, per oltre 300 yard.

    Denver Broncos vs San Diego Chargers | © Harry How/Getty Images

    In fondo alla classifica anche i Chiefs, davvero imbarazzanti al momento, superati in casa dai Raiders in un match poco spettacolare chiusosi a favore dei californiani (26-16).

    Partita bellissima invece a Dallas: I Giants aprono la gara con 23 punti di fila (aiutati anche dai 3 intercetti lanciati dal quarterback avversario Romo, saranno ben 4 alla fine!) ma dalla fine del secondo quarto subiscono la rimonta dei padroni di casa con i Cowboys che passano a condurre per 24-23. Eli Manning si prende la squadra sulle spalle e guida 2 drive che portano a 2 field goal del kicker Tynes per il 24-29. Ultia azione sfortunata per Dallas: a 5 secondi dal termine Dez Bryant riceve da Romo il passaggio in end zone per il sorpasso definitivo ma ricadendo il ricevitore mette il dito della mano fuori dal campo e gli arbitri rivedendo l’azione chiamano (giustamente a termini di regolamento) il passaggio incompleto. Il tentativo successivo non va a buon fine e così i Giants vincono.

    Il posticipo della domenica vede invece la netta affermazione dei Broncos sui Saints: Peyton Manning è impeccabile: 22 passaggi completati su 30, 305 yard, e 3 touchdown pass (uno per Demaryus Thomas, 2 per Eric Decker) per un incredibile “quarterback rating” di 138.9! Il running game dei Broncos è inarrestabile (McGahee 122 yard e una marcatura, Hillman 14 portate per 86 yard totali). Nei Saints Brees delude: 22 su 42 nei lanci, un intercetto e solo 213 yard, ma continua la sua striscia di passaggi da touchdown in partita (2 ieri, ora sono 50 gare consecutive per il fenomeno di New Orleans). Saints però quasi condannati a vedere la post season da casa (record attuale 2 vittorie e 5 sconfitte).

    Stanotte chiusura con il Monday Night tra Arizona Cardinals e San Francisco 49ers.

    LEGGI ANCHE:

    RISULTATI NFL OTTAVA GIORNATA 

    Minnesota Vikings-Tampa Bay Buccaneers 17-36
    New York Jets-Miami Dolphins 9-30
    Cleveland Browns-San Diego Chargers 7-6
    Tennessee Titans-Indianapolis Colts 13-19 (overtime)
    Saint Louis Rams-New England Patriots 7-45
    Green Bay Packers-Jacksonville Jaguars 24-15
    Philadelphia Eagles-Atlanta Falcons 17-30
    Pittsburgh Steelers-Washington Redskins 27-12
    Detroit Lions-Seattle Seahawks 28-24
    Chicago Bears-Carolina Panthers 23-22
    Kansas City Chiefs-Oakland Raiders 16-26
    Dallas Cowboys-New York Giants 24-29
    Denver Broncos-New Orleans Saints 34-14
    Arizona Cardinals-San Francisco 49ers Monday Night lunedì ore 2.30

    Turno di riposo per: Baltimore Ravens, Buffalo Bills, Cincinnati Bengals, Houston Texans

    LE CLASSIFICHE (i numeri accanto alle squadre indicano prima le vittorie ottenute e poi le sconfitte subite in stagione):

    AFC East Division
    New England Patriots 5-3
    Miami Dolphins 4-3
    Buffalo Bills 3-4
    New York Jets 3-5

    AFC North Division
    Baltimore Ravens 5-2
    Pittsburgh Steelers 4-3
    Cincinnati Bengals 3-4
    Cleveland Browns 2-6

    AFC South Division
    Houston Texans 6-1
    Indianapolis Colts 4-3
    Tennessee Titans 3-5
    Jacksonville Jaguars 1-6

    AFC West Division
    Denver Broncos 4-3
    San Diego Chargers 3-4
    Oakland Raiders 3-4
    Kansas City Chiefs 1-6

    NFC East Division
    New York Giants 6-2
    Philadelphia Eagles 3-4
    Dallas Cowboys 3-4
    Washington Redskins 3-5

    NFC North Division
    Chicago Bears 6-1
    Minnesota Vikings 5-3
    Green Bay Packers 5-3
    Detroit Lions 3-4

    NFC South Division
    Atlanta Falcons 7-0
    Tampa Bay Buccaneers 3-4
    New Orleans Saints 2-5
    Carolina Panthers 1-6

    NFC West Division
    San Francisco 49ers 5-2
    Arizona Cardinals 4-3
    Seattle Seahawks 4-4
    Saint Louis Rams 3-5

  • MLB playoff: San Francisco vince le World Series, Giants campioni del Mondo

    MLB playoff: San Francisco vince le World Series, Giants campioni del Mondo

    I San Francisco Giants sono i nuovi campioni del Mondo: in gara 4 delle World Series dei playoff MLB 2012 i californiani battono ancora una volta i rivali dei Detroit Tigers con il risultato di 4-3 e chiudono la serie con uno sweep, un cappotto che non lascia adito ad ulteriori commenti, tanto è stata netta la superiorità dei Giants in questa Finale.

    San Francisco ripete l’impresa del 2010 e diventa campione del Mondo per la settima volta nella sua storia, la seconda da quando la franchigia è stata trasferita da New York in California.

    A differenza delle altre 3 sfide, finite nettamente in mano ai Giants, questa gara 4 è stata molto combattuta (è terminata infatti al decimo inning ed ha lasciato tutti col fiato sospeso fino all’ultima palla), merito anche dei Detroit Tigers che non sono rimasti con le mani nelle mani come successo nelle prime 2 gare giocate a San Francisco ed a gara 3 disputata sul diamante di casa. La disperazione di Detroit, sotto 3-0  ad un passo dalla fine e quindi ormai con le spalle al muro, ha prodotto un match davvero intenso.

    San Francisco parte subito forte ed al secondo inning si porta già in vantaggio. Hunter Pence colpisce un doppio per regola al centro sul lancio di Max Scherzer dei Tigers e viene spinto a casa base dal gran triplo a destra di Brandon Belt. I tifosi dei Tigers ammutoliscono, anche perchè le statistiche dicono che i Giants hanno un record in questi playoff di 9 vittorie e 1 sconfitta quando passano in vantaggio.

    Tuttavia Detroit dimostra di essere viva: Miguel Cabrera, dopo 3 partite molto brutte, batte lungo e profondo a destra dove Hunter Pence non può arrivare. E’ un fuoricampo che vale 2 punti, visto che anche Austin Jackson riesce ad arrivare a casa base. E’ l’Home Run del vantaggio, il primo vantaggio in queste le World Series dei Tigers con il pubblico del Comerica che vede un barlume di speranza e incomincia a credere nel miracolo sportivo, anche perchè Matt Cain, il pitcher partente dei Giants, dimostra di non essere proprio in forma.

    San Francisco Giants, nuovi campioni del Mondo MLB | © Pool/Getty Images

    Buster Posey però rimette le cose a posto per San Francisco con un fuoricampo da 2 punti nel corso della sesta ripresa e manda ancora i Giants avanti sul tabellone. 3 a 2 ora il punteggio, con Marco Scutaro che precede proprio Posey a casa base per la festa degli ospiti.Ma non è finita qui, perchè Delmon Young decide di giocare come sa così come aveva fatto il suo compagno Miguel Cabrera qualche minuto prima. Lungo contatto a destra e arriva il pareggio Detroit, con il Solo Homer del vincitore del premio di M.V.P. dell’American League Championship Series. La tensione sale alle stelle. Il punteggio non si schioda più dal 3-3, fino alla decima ripresa: Phil Coke, rilievo dei Tigers, inizia l’inning concedendo la valida a Ryan Theriot. Il bunt di sacrificio di Brandon Crawford porta il compagno in seconda base, ma sembra tutto inutile perchè Angel Pagan viene eliminato al piatto. A decidere il match, la serie ed il campionato è Marco Scutaro che, sul conto di 3 balls e uno strike, batte valido al centro mandando a casa base il compagno Theriot che porta il risultato sul 4-3 in favore di San Francisco.Entra così in scena il closer Sergio Romo dei Giants che elimina al piatto con 2 strike out prima Austin Jackson e poi Don Kelly. L’ultimo battitore da affrontare è Miguel Cabrera. Il vincitore della Triple Crown in regular season resiste strenuamente e lotta su ogni lancio ma non serve perchè dopo 2 balls e 2 strike Romo lancia a casa base e la stella di Detroit guarda la palla depositarsi nel guantone di Buster Posey.

    Può iniziare la festa, i Giants sono, meritatamente, i nuovi Campioni del Mondo…

    RISULTATI:

    San Francisco Giants-Detroit Tigers 8-3
    San Francisco Giants-Detroit Tigers 2-0
    Detroit Tigers-San Francisco Giants 0-2
    Detroit Tigers-San Francisco Giants 3-4
    Detroit Tigers-San Francisco Giants /
    San Francisco Giants-Detroit Tigers /
    San Francisco Giants-Detroit Tigers /

    PLAYOFF MLB, WORLD SERIES:

    San Francisco Giants (3 National League)-Detroit Tigers (3 American League) serie 4-0 Giants (SAN FRANCISCO CAMPIONE MLB)

    IL PROGRAMMA DELLE WORLD SERIES:

    GARA 1 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 ottobre alle ore 1.30
    GARA 2 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 ottobre alle ore 2.00
    GARA 3 (in programma a Detroit) – nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre alle ore 1.30
    GARA 4 (in programma a Detroit) – nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 5 (in programma a Detroit) – nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 6 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 31 ottobre e giovedì 1 novembre alle ore 00.30
    Eventuale GARA 7 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 novembre alle ore 00.30

  • NBA, terminata la preseason via alla regular season

    NBA, terminata la preseason via alla regular season

    Si è conclusa la preseason NBA. In attesa del’inizio della nuova stagione che prenderà il via domani notte, 30 ottobre 2012,  con 3 match in programma (Cleveland Cavaliers-Washington Wizards, Miami Heat-Boston Celtics e Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks le sfide della prima giornata), proviamo ad estrapolare qualche indicazione dalle partite amichevoli che si sono giocate in questo mese di ottobre, tenendo ben presente che i dati messi in luce ed emersi sono ovviamente molto sommari trattandosi di match non ufficiali.

    Il primo tra tutti i dati che emerge da questa preseason è il record negativo dei Los Angeles Lakers, il peggiore nella storia gloriosa della franchigia con ben 8 sconfitte e nessuna vittoria ottenuta. Un evento impensabile vista la faraonica campagna acquisti che ha portato tra le fila gialloviola campioni del calibro di Steve Nash (in cabina di regia) e Dwight Howard (sotto canestro) e l’aggiunta di un sesto uomo di lusso come Jamison. Ovviamente tutti hanno avuto un minutaggio limitato onde evitare infortuni, da Bryant a Gasol, da Nash allo stesso Jamison per non parlare poi di Howard che ha saltato la prima parte del pre-campionato per rientrare solo nelle ultime partite. Ovviamente la brutta preseason disputata non toglie ai Lakers lo status di team favorito della Western Conference ma comunque tutto ciò ha dimostrato che nessuna squadra è imbattibile per quanto forte possa essere sulla carta.

    Non molto meglio è andata ai campioni in carica dei Miami Heat, che chiudono con un record in parità d 4 successi ed altrettante sconfitte. Anche per loro vale lo stesso discorso dei californiani, in regular season si vedranno altri giocatori e un altro tipo di gioco, i favoriti per il titolo restano sempre loro grazie al talento straordinario di LeBron James.

    LeBron James | © Ronald Martinez/Getty Images

    Chi sorride è invece Philadelphia che ha ottenuto il miglior record (6-1) al pari dei Toronto Raptors di Andrea Bargnani, reduci da 5 vittorie di fila. Il nuovo corso canadese promette bene, con 3/5 dello starting five nuovi di zecca (Kyle Lowry playmaker, Landry Fields in guardia e Jonas Valanciunas come centro) ed un leader nel “Mago” chiamato alla stagione della consacrazione.

    Un gradino sotto ai Raptors troviamo i Chicago Bulls di Marco Belinelli (5-2) che attendono con ansia il ritorno in campo dell’infortunato Derrick Rose (previsto per gennaio dopo la rottura dei legamenti del ginocchio nei passati playoff). Belinelli però dovrà elevare il suo rendimento dato che è stato uno dei più deludenti in preseason e se vorrà avere spazio dovrà migliorare anche la sua fase difensiva, da sempre la sua lacuna.

    Ampiamente previsti i record negativi di Charlotte Bobcats (1-7), Orlando Magic (in piena ricostruzione dopo la cessione di Dwight Howard, 2 sole partite vinte e 6 sconfitte) e Washington, sorprende in negativo invece la preseason dei Boston Celtics che chiudono con 3 successi e 5 KO. Male anche Denver che fa registrare 3 vittorie e 4 sconfitte, ma al di là di questo si è intravisto un bel gioco e la crescita della squadra procede molto bene, i Nuggets faranno strada anche nei playoff molto probabilmente e Danilo Gallinari ha ormai assunto la leadership del team. Anche per lui sarà la stagione della verità.

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  • MLB playoff, San Francisco vince gara 3 delle World Series. Titolo vicino

    MLB playoff, San Francisco vince gara 3 delle World Series. Titolo vicino

    I San Francisco Giants sono ad un passo dal titolo di campioni del Mondo: anche in gara 3 delle World Series dei playoff MLB 2012 i californiani hanno superato in trasferta i rivali dei Detroit Tigers con il punteggio di 2-0 e guidano ora la serie per 3 partite a 0. Nella storia della “Fall Classic” nessuna squadra è mai riuscita a recuperare 3 gare di svantaggio (c’è un solo precedente nella storia della Lega, la rimonta dei Boston Red Sox sui New York Yankees nell’ American League Championship Series del 2004).

    Una gara perfetta dei Giants che continuano a non sbagliare nulla, sia in attacco che in difesa, e che per la seconda volta di fila ha lasciato senza punti a tabellone i Tigers (che in regular season, ben 142 gare, solo per 2 volte non erano riusciti a segnare!).

    Ottima gara del lanciatore Vogelsong che resta in gioco per 6 inning, senza concedere molto ed è letale nei momenti caldi del match come ad esempio nel quinto inning quando il giocatore di San Francisco ha fatto vedere tutta la sua classe: a basi cariche ha prima eliminato Barry col terzo strikeout della sua serata, poi non si è fatto intimorire da Miguel Cabrera, il primo giocatore a vincere la Triple Crown dopo 45 anni, tenendo così i Giants al sicuro da brutte sorprese. Poi ci hanno pensato Lincecum, arma letale come rilievo, e il closer Romo a chiudere i conti.

    San Francisco Giants | © Ezra Shaw/Getty Images

    San Francisco fa bene anche in attacco dato che è capace di concretizzare al massimo le occasioni capitate. Al secondo inning Anibal Sanchez sbaglia due lanci nella sua pur ottima partita e i Giants passano a condurre. Pence guadagna la base ball e poi un triplo contro le recinzioni al centro di Gregor Blanco vale l’1 a 0 ospite. La successiva valida di Crawford porta la squadra californiana sul 2 a 0, per un parziale che non cambierà più nel corso della gara.

    A Detroit i tifosi sono ormai del tutto scoraggiati ed increduli per questo risultato: ormai solo un miracolo potrebbe ribaltare questa difficile situazione ed i Tigers appaiono davvero in balìa dell’avversario che si sta dimostrando nettamente più forte.

    RISULTATI:

    San Francisco Giants-Detroit Tigers 8-3
    San Francisco Giants-Detroit Tigers 2-0
    Detroit Tigers-San Francisco Giants 0-2
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    San Francisco Giants-Detroit Tigers
    San Francisco Giants-Detroit Tigers

    PLAYOFF MLB, WORLD SERIES:

    San Francisco Giants (3 National League)-Detroit Tigers (3 American League) serie 3-0 Giants

    IL PROGRAMMA DELLE WORLD SERIES:

    GARA 1 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 ottobre alle ore 1.30
    GARA 2 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 ottobre alle ore 2.00
    GARA 3 (in programma a Detroit) – nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre alle ore 1.30
    GARA 4 (in programma a Detroit) – nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 5 (in programma a Detroit) – nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 6 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 31 ottobre e giovedì 1 novembre alle ore 00.30
    Eventuale GARA 7 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 novembre alle ore 00.30

  • NBA: Colpo degli Houston Rockets, preso Harden dai Thunder

    NBA: Colpo degli Houston Rockets, preso Harden dai Thunder

    A pochi giorni dal via della regular season NBA il mercato ci regala un clamoroso colpo di scena: gli Houston Rockets infatti prendono James Harden, fortissima guardia degli Oklahoma City Thunder, lo scorso anno eletto miglior sesto uomo della Lega.

    Una notizia a sorpresa, visto che Harden era uno dei pilastri fondamentali della squadra dell’Oklahoma che ora va a rinforzare notevolmente il team texano. La rottura tra la guardia e la sua ormai ex franchigia si è consumata in poche ore, vista l’impossibilità del rinnovo contrattuale (il giocatore sarebbe stato free agent “ristretto” alla fine di questa stagione).

    I Thunder per trattenere Harden hanno messo sul piatto un’offerta da 55,5 milioni di dollari complessivi per 4 anni, il giocatore avrebbe desiderato invece il massimo salariale di 60 milioni netti. Situazione irrealizzabile per Oklahoma City che avrebbe così sforato il salary cap. Si sono fatti avanti i Rockets che hanno acquisito Harden assieme al centro Cole Aldrich, alla guardia Daequan Cook ed all’ala piccola Lazar Hayward. Percorso inverso per le guardie Kevin Martin (veterano di mille battaglie ma con seri problemi fisici) e Jeremy Lamb (rookie, prima scelta di Houston all’ultimo Draft). Inoltre i Thunder hanno ricevuto 2 prime scelte ed una seconda ai prossimi Draft per completare il pacchetto e far quadrare i conti dello scambio.

    Tutti contenti dunque (forse un pò meno i fans e i tifosi di Oklahoma City) con Houston che prende una possibile superstar ed un gruppo di giovani che potrebbero dare consistenza alla panchina, mentre ai Thunder approdano un giocatore dal sicuro rendimento, tiratore perimetrale micidiale ma con l’incognita degli infortuni, ed un esordiente molto promettente ma tutto da costruire (e si sa che in questi casi è la fortuna a recitare un ruolo importante).

    James Harden | © DON EMMERT/AFP/GettyImages

    Ovviamente si dovrà vedere quanto questa cessione potrà incidere sullo spogliatoio di Oklahoma City, dato che Harden era uno dei pilastri della formazione, un giocatore determinante nella conquista della Finale NBA dello scorso anno, serie che però ha visto progressivamente la buona vena nei playoff della guardia barbuta, cosa che ha fatto pendere l’go della bilancia della sfida a favore dei Miami Heat di LeBron James capaci di vincere per 4-1 e mettersi al dito l’anello tanto agognato.

    I suoi compagni di squadra, da Durant a Westbrook passando per Ibaka e perkins, auspicavano un felice esito del rinnovo contrattuale. Ma tutto ciò non è avvenuto ed ora i Thunder escono dalla situazione con qualche incognita rispetto alle certezze degli ultimi mesi.

    Harden ora avrà un ruolo fondamentale ed importante per quanto riguarda la crescita dei Rockets, squadra giovane e con il futuro tutto da scoprire. Sicuramente sarà la superstar della squadra, il finalizzatore per eccellenza che dovrà provare a trascinare la franchigia di Houston, anche con l’apporto di Jeremy Lin, acquisito nella free agency estiva dai New York Knicks, playmaker capace di tutto come ha già dimostrato nella Grande Mela.

    Per vedere chi avrà avuto ragione in questa situazione non servirà molto tempo dato che la regular season NBA è alle porte ed il campo, come si sa, prima o poi emette sempre le sue sentenze.

  • Eurolega, Siena cade in overtime. Vince Cantù

    Eurolega, Siena cade in overtime. Vince Cantù

    Ancora risultati contrastanti per le formazioni italiane impegnate in Eurolega: dopo il KO casalingo dell’Emporio Armani Milano contro i baschi del Caja Laboral, arriva la terza sconfitta consecutiva della Montepaschi Siena che rischia seriamente di compromettere il cammino dei toscani nella massima competizione continentale per club, con i campioni d’Italia che cedono all’Unicaja Malaga in trasferta dopo un tempo supplementare (risultato finale 91-89). Le uniche notizie positive arrivano da Cantù che batte il Khimki Mosca per 67-54 e si rilancia nel proprio raggruppamento ma la strada da fare è ancora tanta in quello che è stato definito il “girone della morte”. Quello che balza all’occhio in questa prima parte di stagione è l’allergia dei team italiani alla vittoria in Eurolega dove in 9 partite totali sono state conquistate a malapena 3 vittorie (2 per Milano ed una per Cantù).

    Cantù si sblocca ed ottiene i primi 2 punti della competizione agguantando inoltre la 300esima vittoria in campo internazionale. La Mapooro affronta con la giusta concentrazione un match chiave per la sua stagione europea e trionfa per 67-54. Parte meglio la squadra russa che impegna seriamente la difesa lombarda portandosi sul 21-14 al primo mini riposo. Dopo aver concesso molto nel primo quarto però la difesa di coach Andrea Trinchieri prende le misure agli ospiti e grazie ad un attacco più fluido riesce a ribaltare il punteggio già nel secondo periodo, chiuso sul 35-32 per i padroni di casa. Nella ripresa il momento chiave del match con 3 triple di fila (firmate da Leunen, Tabu ed Aradori), lanciano l’allungo di Cantù (55-43) con i biancoblu che non si guardano più indietro, controllano la sfuriata russa nel finale e trionfano abbastanza agevolemente. Dopo aver subìto 21 punti nel primo quarto, la difesa brianzola tiene a soli 33 punti segnati nei 30 minuti rimanenti l’attacco ospite. Il miglior realizzatore tra le fila di Cantù è Aradori con 13 punti, mentre per il Khimki ci sono 10 punti testa del duo Fridzon-Planinic.

    KO invece per Siena: inizio da incubo per i toscani che subiscono un 18-8 che potrebbe tagliare le gambe. I toscani però lentamente rientrano in partita nonostante tutte le difficoltà, soprattutto approfittando del tiro da 3 punti concesso un pò troppo spesso dalla difesa spagnola. A fine primo tempo la Montepaschi conduce 43-42.

    logo eurolega | © foto tratta dal web

    Nel terzo quarto Siena scappa grazie a Ress e Brown che continuano a martellare da 3, Moss aggiunge anche il gioco intermedio che mancava e con un 9-2 di parziale ecco la fuga fino al 48-59 del 26esimo, che, con i canestri di Kemp in arresto e tiro diventa 59-73 al 32esimo (massimo vantaggio). Sembra fatta ma sono Williams e soprattutto Calloway a risvegliare Malaga che con un controparziale di 12-0 (7 punti di Calloway) si riporta in parità a quota 73 al 38esimo minuto. Si gioca sul filo dell’equilibrio e Brown pareggia a 5 secondi dalla sirena con i punti dell’80-80. Si va in overtime dove i toscani vanno 87-84 ma subiscono 5 punti che portano ancora avanti Malaga (87-89), Kemp impatta nuovamente ma Calloway firma il successo con il canestro del 91-89.

    Calloway e Williams i top scorer spagnoli con 15 punti ciascuno, segue Gist con 13, ai toscani non servono i 22 punti di Brown, i 16 di Kemp, i 15 di Moss e gli 11 di Ress.

    Per quanto riguarda gli altri risultati della serata vince l’Anadolu Efes (che raggiunge Milano a quota 4 punti), battuta Zagabria per 85-66 con 32 punti in combinata dell’ex duo NBA Farmar-Vujacic. Bene anche il Panathinaikos che sbanca il parquet di Lubiana (85-67) grazie soprattutto ai 18 punti di Maciulis.

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    RISULTATI EUROLEGA TERZA GIORNATA:

    Anadolu Efes vs Cedevita Zagreb 85-66
    Mapooro Cantù vs BC Khimki 67-54
    Union Olimpija Lubiana vs Panathinaikos 67-85
    Unicaja Malaga vs Montepaschi Siena 91-89 (overtime)
    CSKA Moscow vs Brose Baskets 76-67
    Lietuvos Rytas vs Partizan Belgrado mt:s 69-61
    Fenerbahce Ulker vs Real Madrid 75-83
    EA7 Emporio Armani vs Caja Laboral 85-95
    Elan Chalon vs Maccabi Electra Tel Aviv 61-90
    Barcelona Regal vs Besiktas JK 72-60
    Asseco Prokom vs Alba Berlin 77-66
    Olympiacos vs Zalgiris Kaunas 61-79

    LE CLASSIFICHE

    GROUP A
    Fenerbahce Ulker Istanbul 4
    Real Madrid 4
    Panathinaikos Athens 4
    Union Olimpija Lubiana 2
    BC Khimki Moscow 2
    Mapooro Cantu 2

    GROUP B
    Maccabi Electra Tel Aviv 6
    Alba Berlin 4
    Unicaja Malaga 4
    Elan Chalon-Sur-Saone 2
    Asseco Prokom Gdynia 2
    Montepaschi Siena 0

    GROUP C
    Zalgiris Kaunas 6
    EA7 Emporio Armani Milano 4
    Anadolu Efes Istanbul 4
    Olympiacos Piraeus 2
    Caja Laboral Vitoria 2
    Cedevita Zagreb 0

    GROUP D
    CSKA Moscow 6
    FC Barcelona Regal 6
    Besiktas JK Istanbul 4
    Lietuvos Rytas Vilnius 2
    Partizan Belgrade 0
    Brose Baskets Bamberg 0