Autore: Salvatore Stella

  • Juventus, Ivanovic primo obiettivo per la difesa

    Juventus, Ivanovic primo obiettivo per la difesa

    A quattro giornate dalla fine del campionato, la stagione entra nel vivo! Lo sanno benissimo i bianconeri di Antonio Conte, i quali si ritrovano a condurre il torneo con 3 punti di vantaggio sul Milan e in finale di Coppa Italia contro il Napoli. ” E’ stato fatto un miracolo” ha affermato Conte, ma la Juventus non vuol fermarsi qui, non ora, non sul più bello! La dirigenza juventina mantiene la calma ed è già al lavoro in vista della prossima stagione. “Sarà un mercato di qualità”, affermano i dirigenti bianconeri, quindi pochi, ma buoni per intenderci! Il primo cruccio riguarda un centrale difensivo, promesso a Conte già nella passata stagione, ma poi sfumato. Ecco allora delinearsi l’identikit che assume i connotati di  Branislav Ivanovic, 28enne difensore del Chelsea.

    Marotta e Paratici hanno sondato il terreno già nella passata stagione, ma i dirigenti dei Blues hanno risposto con un secco ” No grazie, Ivanovic non si vende”!  Ad un anno di distanza le cose potrebbero cambiare però. L’ entourage bianconero potrebbe mettere sul piatto della bilancia un’ “offerta cash”, oppure inserire nella trattativa alcune contropartite tecniche, su tutti  Milos Krasic , apprezzato sia dalla dirigenza inglese, sia dal tecnico Di Matteo.

    Branislav Ivanovic © Clive Mason/Getty Images

    Tuttavia la trattativa stenta a decollare. Ivanovic, dal canto suo, pare non abbia alcuna intenzione di cambiare aria, specialmente dopo quest’ anno vissuto da protagonista. Ma nel calcio si sa, le idee e intenzioni vanno e vengono, quindi non ci sorprenderebbe un cambio di maglia del serbo a fine stagione.

    Conte ha espresso un giudizio assolutamente positivo sul 28 enne difensore, il quale andrebbe a colmare alcune piccole lacune difensive bianconere mostrate in questa stagione. Ivanovic arricchirebbe il pacchetto difensivo bianconero, mettendo al servizio della “Vecchia Signora”, il suo carisma, la sua determinazione e un bagaglio di esperienza internazionale, fondamentale per il cammino della Juventus nella prossima Champions League.

  • Nesta addio al Milan, futuro a New York

    Nesta addio al Milan, futuro a New York

    Alessandro Nesta ha deciso, chiuderà la sua carriera in America nei New York Red Bulls. Sono queste le ultime indiscrezioni di calciomercato che riguardano il centrale difensivo rossonero. Dopo circa un mese e mezzo di dubbi, preoccupazioni e possibili scenari, l’ex difensore biancoceleste è arrivato a questa conclusione. Ad attenderlo ci sarà un altro fuoriclasse, che in Europa ha lasciato sicuramente il segno con i suoi goal e le sue giocate, Thierry Henry!

    Il Milan saluta dunque un altro pezzo di storia. Dopo l’addio nella passata stagione di Andrea Pirlo, quest’anno è il turno di Nesta e molto probabilmente anche quello di Clarence Seedorf, anch’ egli giunto al capolinea dell’avventura rossonera. Nella vita si sa, anche le cose belle un giorno finiscono purtroppo, ma siamo sicuri che Nesta non abbia più niente da dare alla maglia rossonera?

    Nei mesi scorsi, sulle tracce del 36 difensore, c’era finita pure la Juventus. Dopo alcuni segnali di interesse della società bianconera, è intervenuto in prima persona l’ex di turno Andrea Pirlo, spendendo parole di elogio verso l’ex compagno di squadra, spingendolo sulla strada di Torino. Il difensore, dal canto suo, ha sempre avuto il desiderio di chiudere la carriera in rossonero e fino a poche settimane fa questa opzione sembrava cosa fatta, specialmente dopo il rifiuto totale di Nesta verso i bianconeri: “Una cosa è certa, non andrà alla Juventus”. Ma cos’è cambiato in poche settimane allora?

    Alessandro Nesta © Claudio Villa/Getty Images

    Il Milan non naviga in acque serenissime ultimamente, così come il suo tecnico Massimiliano Allegri. Nesta è sempre stato un punto fermo dell’attuale tecnico toscano, il quale ha riversato nel difensore sempre la sua massima fiducia. Sul bagaglio del calciatore rossonero pesano però le 36 primavere, e la società questo lo sa benissimo. Che sia un chiaro segnale di rivoluzione al Milan? Forse si rinuncerà a Nesta per alleggerire il “tetto ingaggi”, puntando magari su un difensore più giovane e di prospettiva, con ingaggio sostanzialmente meno “marcato”!

    Non ci rimane altro che fare un grosso in bocca al lupo a Nesta per la prossima avventura in terra americana, in quanto la sua scelta sembra ormai cosa certa. Sta di fatto che il calcio italiano perde un’altra delle sue icone più rappresentative.

  • Real Madrid su Vidal, Marotta conferma

    Real Madrid su Vidal, Marotta conferma

    La grande stagione di Arturo Vidal non è passata di certo inosservata agli occhi di moltissime squadre europee. Su tutte il Real Madrid. I massimi dirigenti spagnoli hanno contattato Fernando Felicevich, procuratore del giocatore cileno, chiedendo informazioni sul suo assistito.

    Ormai si sa, funziona così. Ci si rivolge in primis al procuratore, piuttosto che alla società proprietaria del cartellino del giocatore, scelte che fanno infuriare e non poco i dirigenti della società di appartenenza del calciatore. Ma in questo caso non c’è stata nessuna polemica, anzi tutt’altro. Fernando Felicevich ha subito informato i dirigenti bianconeri del vivo interesse dei madrileni verso Vidal, informando comunque gli spagnoli che il proprio assistito a Torino si trova alla perfezione.

    Arturo Vidal © Valerio Pennicino/Getty Images

    Marotta e Paratici, appresa la notizia della corte madrilena verso il giocatore cileno, hanno tagliato corto, affermando che il calciatore non è in vendita. Beppe Marotta ha concentrato l’ attenzione su un fatto determinante, in quanto Vidal è ritenuto un perno fisso della Juve del presente e del futuro. Non si tratta di questioni economiche. Conte punta fortemente sul cileno, al quale ha affidato le chiavi del centrocampo, e sul suo dinamismo e duttilità tattica, cercherà di costruire una linea mediana di grande temperamento in vista della prossima stagione, dove la Juventus giocherà nuovamente la Champions League.

    Vidal è arrivato a Torino in punta di piedi. E’ vero, in estate erano tante le squadre interessate al cileno, Chelsea, Bayern Monaco, la stessa Inter. Quando il passaggio dal Bayer Leverkusen al Bayern Monaco sembrava cosa fatta, si è fatta avanti la Juventus. A qual punto Vidal non ha esitato un attimo a mandare all’aria l’operazione, chiedendo esclusivamante una sola cosa: “Voglio andare alla Juve“. Il resto è storia di oggi. Di certo, nessuno mai si sarebbe aspettato un inizio così, il quale l’ ha visto protagonista fin da subito. Vidal ha bruciato le tappe entrando nel cuore dei tifosi bianconeri grazie alle sue doti da guerriero. Se alla Juventus si cercava un top player, forse lo si è  trovato! “Arturo, quando il gioco si fa duro, Vidal”!

  • Luis Enrique – Roma, è addio. Il tecnico: “Tranquilli me ne vado”

    Luis Enrique – Roma, è addio. Il tecnico: “Tranquilli me ne vado”

    E’ sempre una questione di numeri, di risultati, di un goal in più o di un goal in meno, ma tutte queste considerazioni hanno smpre un punto in comune: vincere! E questo Luis Enrique lo sa bene, forse lo sanno meglio i tifosi giallorossi, stanchi di vedere la propria squadra soccombere sia in casa che in trasferta.

    La quattordicesima sconfitta è quella che ha decretato probabilmente la fine dell’avventura romana di Luis Enrique. Il tecnico asturiano, che pure aveva acceso la fiducia e l’entusiasmo nel popolo giallorosso, non è riuscito a regalare i risultati sperati, anzi con il passare del tempo ha dimostrato poca convinzione nelle proprie idee, tanta confusione e un gioco fine a se stesso. Di fatto la mole di gioco prodotta dalla Roma, non è mai andata di pari passo con i goal e con i risultati, i quali sono spesso venuti a mancare. Lo stesso tecnico asturiano pare abbia perso le speranze ,e al termine della gara contro la Fiorentina ha dichiarato : ” Tranquilli non sono eterno, me ne andrò presto”!

    Luis Enrique © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    L’ entourage giallorosso inizia a pensare già al futuro. Sarà difficile per l’attuale dirigenza, la quale aveva puntato fortemente sul tecnico spagnolo, scaricarlo a fine stagione.  I massimi dirigenti giallorossi sperano che sia lo stesso Luis Enrique a dare le dimissioni a fine stagione. Pensiero e atteggiamento codardo? Si ma il fine giustifica i mezzi! Sembra quasi tramontata l’idea di affidarsi ancora al tecnico spagnolo la prossima stagione. Il tecnico proverà a giocarsi le sue ultime carte in queste ultime 4 partite, ma non sarà facile. I Tifosi e la stessa società pare abbiano perso la pazienza e non sono più nella condizione di concedere altre chance al tecnico asturiano. Ecco allora rimbalzare nelle ultime ore il toto-allenatore giallorosso per la prossima stagione.

    Sono tre le opzioni della dirigenza giallorossa, tutti e quattro “cavalli di ritorno”. Il primo nella lista è Fabio Capello, l’uomo del terzo scudetto, ma pare sia impossibile un suo ingaggio. Il secondo è Cesare Prandelli, che al termine dell’ avventura europea con la Nazionale Italiana, potrebbe decidere di lasciare e sposare il progetto giallorosso. L’ultima opzione, la più “fantasiosa” , è quella di Zdenek Zeman attuale tecnico del Pescara, i tifosi lo accoglierebbero a braccia aperte, un po’ come hanno accolto Luis Enrique del resto!


  • Guardiola – Barcellona è divorzio, domani l’annuncio?

    Guardiola – Barcellona è divorzio, domani l’annuncio?

    Pep Guardiola lascerà il Barcellona al termine di questa stagione. E’ questo cio’ che si vocifera tra la società blaugrana e la  stampa catalana. Guardiola si è incontrato mercoledì mattina, con il presidente Sandro Rosell e il direttore sportivo Andoni Zubizarreta, il giorno dopo l’eliminazione del Barca nella semifinale di Champions contro il Chelsea .

    La riunione, secondo quanto riporta il quotidiano “Mundo Deportivo”, si è svolta nella casa dell’allenatore ed è durata circa tre ore. L’esito dell’incontro è segreto, ma secondo il quotidiano spagnolo la dirigenza ‘blaugrana’ avrebbe lasciato pista libera al ct catalano pur di convincerlo a restare: contratto in bianco e futuro nelle sue mani! Il messaggio è chiaro: “Tutto ciò che vuoi purchè resti qui”. Inoltre sono stati offerti a Guardiola anche pieni poteri dirigenziali. Comunque nella giornata di ieri non ci sono stati ulteriori contatti fra il tecnico catalano e i massimi dirigenti del club.

    Pep Guardiola © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Il ct balugrana non si esporrà prima di domani mattina, quando dopo aver parlato con i propri giocatori, comunicherà il suo futuro tramite conferenza stampa. Naturalmente  queste sono solo supposizioni dei giornalisti catalani,  però sembrerebbe essere un indizio che rafforza l’ipotesi del divorzio dopo 4 stagioni straordinarie. Guardiola è parso tranquillo durante l’allenamento, qualunque sia la sua decisione è giusto rendere omaggio ad un allenatore, che oltre a rivoluzionare l’idea del calcio moderno, ha scritto pagine importanti di questo sport, sia a livello nazionale che internazionale. Intanto i blaugrana sono corsi ai ripari  varando il ‘piano B’ .

    A Barcellona circolano con una certa insistenza i nomi di Laurent Blanc, Marcelo Bielsa e Ernesto Valverde per la panchina dei catalani. A sorpresa è stato preso in considerazione, (anche se le sue quotazioni sono in calo) l’attuale tecnico della Roma, Luis Enrique. Tra i candidati anche l’ex Chelsea Andre Villas Boas.  Tantissime anche le pretendenti di Guardiola, tra le candidate anche Inter e Milan, quest’ ultima alla ricerca di un mister di spessore per il “dopo Allegri”, il quale a fine stagione potrebbe lasciare la squadra.

  • Genoa, rissa Sculli e Jankovic in allenamento

    Genoa, rissa Sculli e Jankovic in allenamento

    Dopo il triste siparietto di domenica scorsa al Marassi, con protagonisti tifosi e calciatori genoani, sono ancora i rossoblù a finire in prima pagina per episodi extra-calcistici. Nell’ allenamento di ieri, programmato per la mattina, ma rinviato a causa del mal tempo al primo pomeriggio, Sculli e Jankovic si sono resi protagonisti di una  rissa dopo un contrasto di gioco.

    Il Genoa, in ritiro già da domenica pomeriggio a Milano, non naviga di certo in acque serene. Dopo lo stop interno contro il Siena, gli uomini di De Canio, chiamato dal presidente Preziosi a sostituire Malesani, si ritrovano inguaiati in piena bagarre salvezza. Potrebbe essere questo clima di tensione e preoccupazione ad avere acceso gli animi in allenamento tra  Sculli e Jankovic. Fatto sta, che dopo alcune fasi di riscaldamento, contornate da un simpatico “torello”, a far scatenare la rissa pare sia stata un’ entrataccia del serbo nei confronti del numero 81 genoano. Sculli non ha apprezzato di buon gusto il gesto del compagno e gli si è subito scagliato contro colpendolo con un calcio. La colluttazione è proseguita poi con diverse manate in faccia da ambo le parti.

    Giuseppe Sculli © Maurizio Lagana/Getty Images

    I compagni di squadra hanno prontamente diviso i due calciatori, che dopo un breve chiarimento hanno ripreso la discussione in maniera animata. A questo punto sono intervenuti Presidente e allenatore, invitando i due ad una stretta di mano di riappacificazione, ricordando che l’unico obiettivo per cui bisogna combattere è quello della salvezza!

    Il presidente Preziosi ha commentato l’accaduto dicendo: “ Questo è un buon segno, vuol dire che siamo carichi”. Ma è chiaro che il clima in casa Genoa non sia tra i più sereni. E’ strano che lo scontro fisico-verbale sia accaduto tra due calciatori dello stesso ruolo. Che Jankovic non accetti l’esclusione perenne dopo il ritorno a Genova di Beppe Sculli? Potrebbe essere anche questa un’idea, forse la più maligna, forse la più polemica o forse semplicemente la pura realtà.

  • Cagliari – Catania 3-0: apre Thiago Ribeiro, chiude Ibarbo

    Cagliari – Catania 3-0: apre Thiago Ribeiro, chiude Ibarbo

    Nell’ anticipo del recupero della 33^ giornata, Cagliari Catania termina con sonoro 3-0 in favore dei rossoblù. Cagliari ad un passo dalla salvezza dunque, anche se ancora manca la certezza matematica.

    Si gioca al Nereo Rocco di Trieste, come da consuetudine per le gare in casa dei sardi. Ficcadenti lancia Thiago Ribeiro dal 1′, rinunciando così ad Ibarbo; Montella recupera Lodi, anche se l’ex Ascoli non è al meglio. Partono forte i sardi subito pericolosi con Pinilla, ma la conclusione dell’ attaccante rossoblù termina la sua corsa sul fondo. Rispondono i siciliani, ci prova Gomez dai 20 metri, ma Avramov è bravo a disinnescare il pericolo bloccando in due tempi. Ancora Catania in avanti, Gomez serve al centro dell’ area Bergessio che in girata spedisce abbondantemente a lato. All’ 11 prima svolta del match in favore dei sardi. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo dalla sinistra, Cossu di destro batte a rete, ma il suo tiro è rimpallato al limite dell’area dove Thiago Ribeiro si coordina e di destro batte l’incolpevole Terraciano, 1-0 Cagliari. Cresce il ritmo, il Catania prova a riversarsi nella metà campo rossoblù, ma Astori e Canini non concedono spazi a Gomez e Bergessio. Termina così il primo tempo sul punteggio di 1-0 in favore del Cagliari.

    Cagliari – Catania © Claudio Villa Getty Images Sport

    La ripresa vede subito i siciliani impostare un ritmo più sostenuto, con i sardi pronti alle ripartenze. Cagliari Catania è sempre stata una partita dalle forti emozioni, non a caso è definito il derby isolano e la ripresa ne è l’ ennesima  conferma.  Premono gli uomini di Montella, vicinissimi al goal, prima con Bergessio, poi con Llama, in entrambe le occasioni e attento Avramov. Per i sardi ci prova Conti dal limite, ma la sua conclusione deviata, termina di pochissimo a lato. Ma al 73′ cala il sipario sul match. Ibarbo, subentrato nella ripresa, sfugge sulla sinistra, pennella al centro dell’ area dove Pinilla in tutta semplicità fa centro, 2-0 Cagliari! Ma non è ancora finita, c’ è ancora spazio per l’ “Ibarbo-show“. Il colombiano si mette ancora in proprio, “scartavetra” Seymour sulla destra, serve al centro per Larrivey, che calcia addosso ai difensori etnei, ma sulla respinta Ibarbo è il più lesto di tutti e timbra il 3-0! Finisce così. Cagliari ad un passo dalla salvezza, Catania punito troppo eccessivamente.

    Le Pagelle:

    CATANIA

    Bellusci 5: Pesa come un macigno la responsabilità di rimpiazzare Legrottaglie. Perde di gran lunga il duello con gli attaccanti rossoblù. BOCCIATO

    Lodi 5.5: Non di certo la sua miglior partita. Lo si nota più in fase difensiva che offensiva. SOTTOTONO

    Bergessio 6: Fa a sportellate con l’intera difesa sarda. Spreca qualche buona occasione, ma è solo contro tutti. ISOLATO

    CAGLIARI

    Avramov 7: Chiamato in causa per sostituire lo squalificato Agazzi si fa trovare pronto, sventando ogni tipo di minaccia etnea. DI QUI NON SI PASSA

    Pinilla 6,5 : Gioca costantemente sulla linea del fuorigico. E’ perfetto il suo inserimento in occasione del goal del 2-0. BOMBER

    Ibarbo 7,5: Entra negli ultimi 15 minuti finali e asfalta la difesa rossoazzurra con le sue ripartenze. DEVASTANTE

    CAGLIARI : Avramov 7; Pisano 6, Astori 7, Canini 7, Agostini 6,5; Ekdal 6,5, Conti 6,5, Nainggolan 6,5; Cossu 6,5 (dal 48′ s.t. Ariaudo SV); Thiago Ribeiro 6,5 (28′ s.t. Ibarbo 7,5), Pinilla 6,5 (43′ s.t. Larrivey SV). (Ruzzitto, Gozzi, Bovi, Nenè). All: Ficcadenti.

    CATANIA : Terracciano 5,5; Motta 5, Bellusci 5, Spolli 6, Marchese 6; Biagianti 6 (25′ s.t. Suazo 5,5), Lodi 5,5, Seymour 5; Gomez 5,5 (9′ s.t. Lanzafame 6), Bergessio 6, Llama 5,5 (31′ s.t. Catellani SV). (Kosicky, Capuano, Calapai, Ricchiuti). All.: Montella.

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  • Cagliari – Catania, out Almiron e Izco

    Cagliari – Catania, out Almiron e Izco

    Nell’anticipo del  recupero della 33^ giornata di Serie A ,si affrontano Cagliari Catania, gara in programma alle ore 18:00 allo stadio Nereo Rocco di Trieste. Rossoblù ancora lontani dalla Sardegna dunque, mossa criticatissima da parte dei tifosi sardi, penalizzati dalla pesante trasferta in terra veneta.

    Veniamo alla gara. Il Cagliari, in piena lotta salvezza, avrà l’obbligo dei tre punti, onde evitare sorprese nelle ultime giornate di campionato. L’ottimo andamento del Lecce di Cosmi, ha inguaiato la situazione dei sardi, afflitti da un periodo altalenante. Ficcadenti dovrà rinunciare ad Agazzi, squalificato dal giudice sportivo. Solito 4-3-1-2 con Astori e Canini centrali difensivi. A centrocampo ancora out Dessena, spazio ad Ekdal dal primo minuto, il quale affiancherà Conti e Nainggolan. In attacco Pinilla sarà supportato da Thiago Ribeiro (ancora preferito ad Ibarbo) e da Cossu.

    Massimo Ficcadenti © Enrico Locci Getty Images Sport

    Il Catania, reduce dal successo casalingo sull’Atalanta per 2-0, non ha alcuna pressione di risultato. Raggiunto il record di punti in una stagione di Serie A, gli etnei tengono vivo il sogno Europa, consapevoli che solo un miracolo potrebbe portare i siciliani a giocare l’Europa League della prossima stagione. Montella, in vista dell’impegno odierno, si affida al collaudato 4-3-3. Ancora squalificato Carrizo, spazio quindi a Terraciano, ancora preferito a Kosicky. Al centro della difesa giocherà Bellusci, il quale prenderà il posto dello squalificato Legrottaglie. A centrocampo ancora out Almiron e Izco, quindi spazio a Seymour e Biagianti dal 1′. In attacco Gomez e Lanzafame giocheranno a ridosso dell’ unica punta Bergessio. In panchina si rivedrà l’ ex di turno David Suazo, assente dai campi di gioco da circa 5 mesi.

    Cagliari Catania sarà una partita fondamentale per il finale di stagione dei sardi, costretti alla vittoria per evitare qualsiasi complicanza con il discorso salvezza. Intanto il presidente Cellino ha comunicato l’ imminente inizio dei lavori del nuovo Stadio rossoblù, impianto che sorgerà nella zona periferica di Quartu Sant’ Elena.

    Ecco le probabili formazioni del match di stasera:

    CAGLIARI (4-3-1-2): Avramov; F. Pisano, Canini, Astori, Agostini; Ekdal, Conti, Nainggolan; Cossu; Pinilla, Thiago Ribeiro. All. Ficcadenti. Panchina: Ruzittu, Ariaudo, Gozzi, Perico, Ibarbo, Nenè, Larrivey

    CATANIA (4-3-3): Terracciano; M. Motta, Bellusci, Spolli, Marchese; Biagianti, Lodi, Seymour; Gomez, Bergessio, Lanzafame. All. Montella. Panchina: Kosicky, Calapai, Capuano, Llama, Ricchiuti, Catellani, Suazo

  • J Museum, il museo della Juventus. Il 16 Maggio l’inaugurazione

    J Museum, il museo della Juventus. Il 16 Maggio l’inaugurazione

    Dopo l’inaugurazione dello Juventus Stadium, avvenuta lo scorso Settembre, in casa bianconera è già tempo di nuove idee e nuovi traguardi. Il 16 Maggio infatti, verrà inagurato “J Museum“, il museo della  storia della Juventus, il quale sarà aperto ai tifosi a partire dal 17 Maggio.

    Il museo sorgerà all’interno dello Juventus Stadium, nello zona est dell’impianto. 115 anni di storia bianconera raccolti in trofei, video, filmati, immagini, scritture, insomma, un luogo in cui ci si può emozionare, si può rivivere una storia fantastica che va avanti da 115 anni appunto. I tifosi bianconeri, già entusiasti della possibilità di visitare lo Juventus Stadium tramite il giro turistico sullo stile “Barcellona e Real Madrid”, potranno aggiungere a breve, grazie al nuovo museo, la possibilità di rivivere e calarsi nella ultra centenaria storia bianconera.

    Juventus Stadium © Valerio Pennicino/Getty Images

    Da Sivori a Del Piero, passando da Platini a Zidane, lo “J Museum” sarà una vera e propria banca dati della storia della Juventus. Verranno allestite diverse bacheche dove verranno riportati tutti i trofei di “Madama”, dai successi italiani a quelli internazionali, insomma un vero paradiso a strisce bianconere. Ci sarà spazio anche per i ricordi un po’ meno felici, dalle finali di Champions perse contro Amburgo, Dortmund e Real, alla tanto criticata partita scudetto di Perugia del 2000. Troveranno spazio anche i ricordi per “gli angeli” bianconeri, da Andrea Fortunato a Gaetano Scirea; all’interno del “J Museum” vivrà il ricordo anche di Alessio e Riccardo, i due ragazzi della primavera scomparsi tragicamente pochi anni fa.

    Il presidente del “J Museum” sarà Paolo Garimberti, grande figura del giornalismo nazionale e internazionale. L’iniziativa del museo ha spinto la Juventus ad affiancarsi alle grandi realtà europee, dove anche un grande lavoro di marketing giova serenamente sulle casse della società, avvicinando comunque sensibilmente milioni di tifosi a vivere la realtà bianconera in prima persona, piuttosto che dietro ad un computer o sulle pagine di un libro.

  • Lamela sputo a Lichtsteiner, pronte 3 giornate con la prova tv

    Lamela sputo a Lichtsteiner, pronte 3 giornate con la prova tv

    Juventus-Roma non verrà ricordata solamente come un’ entusiasmante partita di calcio, terminata con un secco 4-0 per i bianconeri. Juventus Roma entrerà negli annali anche per l’ ennesimo episodio “antisportivo”, che ha come protagonisti Lamela e Lichtsteiner.

    Durante le fasi finali di gara, con la Juve in netto vantaggio per 4-0 e in pieno controllo del match, il terzino svizzero Lichtsteiner, ex Lazio, quindi forse in clima derby,  segnala  il risultato della gara al calciatore argentino, mostrandoglielo con le dita della mano: ” 4-0 fai silenzio”.  Sfottò non apprezzato da Lamela, che avvicinandosi rapidamente al terzino bianconero, lo catechizza con uno sputo, sfuggito agli occhi dell’ arbitro. Se da una parte Lichtsteiner avrebbe fatto più bella figura a tenere le “mani in tasca”, è anche vero che lo sputo del calciatore argentino non ha alcuna attenuante. Lo sputo è considerato  dal regolamento come  “condotta violenta di gara”, quindi Lamela, una volta accertato il fatto con la prova tv, rischia una squalifica di 3 giornate.

    Erik Lamela © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Ma perchè ci si ostina ad avere questi atteggiamenti? I calciatori dovrebbero ricordare che sono un esempio per molti bambini, adolescenti, che crescono alimentando la loro passione per il calcio dinanzi alla tv. Rendersi protagonisti di questi episodi non si aiuta di certo ad educare i ragazzi al senso civico dello sport. Se da una parte lo sfottò, seppur antipatico, può essere scusato, dall’ altra, il gesto dello sputo è un atteggiamento da condannare a prescindere, poichè è uno degli atteggiamenti più “vergognosi” che possano esistere sia a livello umano, sia a livello sportivo.

    Certo, sarebbe opportuno che anche le provocazioni venissero bandite sul terreno di gioco. Bisogna sempre ricordarsi che lo sport è un chiaro insegnamento di vita per molti bambini e adolescenti, ed è per questo che dai professionisti, ci si aspetta massima educazione e collaborazione.

    E’ anche vero però, che il calcio è uno sport “maschio”, il quale vive quotidianamente di sfottò tra le varie tifoserie, quindi alcuni episodi, come quello di ieri di Licthsteiner o come quello del 2004 di Totti, ci possono anche stare, ma sempre e comunque dentro i limiti e rispettando il senso etico dello sport.

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