Autore: Salvatore Stella

  • Calcioscommesse 61 tesserati e 22 squadre deferite da Palazzi

    Calcioscommesse 61 tesserati e 22 squadre deferite da Palazzi

    Stefano Palazzi non risparmia nessuno. Sono tre le squadre di Serie A deferite nella vicenda del calcioscommesse. Le compagini di Serie A,  Atalanta, Novara e Siena, l’anno scorso in Serie B, sono state ufficialmente deferite dopo mesi di indagini.

    Potrebbe quindi stravolgersi l’ attuale classifica di Serie A. La Corte Federale capitanata da Palazzi non farà sconti di alcun genere. La massima serie comincia a tremare. Si attendono pesanti sanzioni. Ritornano così a sperare Lecce, Cesena. A sorpresa tra le squadre coinvolte, spunta anche la Sampdoria, l’ anno scorso in Serie A. Se finora si era parlato solo di squadre della serie cadetta, la compagine genoana apre l’ inchiesta a nuovi scenari.

    Sono ben 61 i nomi dei tesserati deferiti dalla Corte Federale: Paolo Domenico Acerbis, Andrea Alberti, Mirko Bellodi, Cristian Bertani, Davide Caremi, Filippo Carobbio, Mario Cassano, Edoardo Catinali, Marco Cellini, Roberto Colacone, Alberto Comazzi, Luigi Consonni, Kewullay Conteh, Achille Coser, Federico Cossato, Filippo Cristante, Andrea De Falco, Franco De Falco, Alfonso De Lucia, Cristiano Doni, Nicola Ferrari, Riccardo Fissore, Luca Fiuzzi, Alberto Maria Fontana, Ruben Garlini, Carlo Gervasoni, Andrea Iaconi, Vincenzo Iacopino, Vincenzo Italiano, Thomas Hervé Job, Inacio José Joelson, Tomas Locatelli, Giuseppe Magalini, Salvatore Mastronunzio, Vittorio Micolucci, Nicola Mora, Antonio Narciso, Maurizio Nassi, Gianluca Nicco, Marco Paoloni, Gianfranco Parlato, Dario Passoni, Alex Pederzoli, Alessandro Pellicori, Mirco Poloni, Cesare Gianfranco Rickler, Gianni Rosati, Francesco Ruopolo, Nicola Santoni, Vincenzo Santoruvo, Maurizio Sarri, Luigi Sartor, Alessandro

    Stefano Palazzi © Valerio Pennicino/Getty Images
    Sbaffo, Mattia Serafini, Rijat Shala, Mirko Stefani, Juri Tamburini, Marco Turati, Daniele Vantaggiato, Nicola Ventola, Alessandro Zamperini. Un elenco interminabile, ma potrebbe incredibilmente ampliarsi con il proseguimento delle indagini. Vedremo l’ evolversi dunque.

    Oltre ai 61 tesserati, sono ben 22 le squadre coinvolte nello scandalo, dalla Serie A alla Lega Pro: AlbinoLeffe, Ancona, Ascoli, Atalanta, Aversa, Cremonese, Delfino Pescara, Empoli, Frosinone, Grosseto, Livorno, Modena, Monza, Novara, Padova, Piacenza, Ravenna, Reggina, Rimini, Sampdoria, Siena e Spezia. Squadre coinvolte per comportamenti ritenuti non regolari da alcuni loro tesserati.

    Si aspettano importanti novita, sperando che tutta la verità venga presto a galla. Ma basterà questo per annientare in maniera definitiva il marcio di questo sport?

  • Juventus, “top professional” per l’estate. Van Persie primo obiettivo

    Juventus, “top professional” per l’estate. Van Persie primo obiettivo

    La Juventus è già pronta a ripartire dopo la conquista dello scudetto. Domenica ci sarà l’ occasione per celebrare la squadra allo Juventus Stadium, in programma JuventusAtalanta, gara valida per l’ ultima giornata di campionato. Sarà l’ ultima apparizione tra le mura amiche di Alessandro Del Piero, pronto a salutare i suoi tifosi dopo 20 anni da protagonista. A fine gara la Juventus festeggerà il tricolore per le vie della città sopra un pullman scoperto.

    Già da lunedì si penserà poi alla finale di Coppa Italia contro il Napoli. Altro obiettivo fondamentale per Conte e i suoi uomini. Intanto la dirigenza pensa già al futuro. Sarà un a campagna acquisti basata sulla qualità e non sulla quantità. Saranno 3-4 i rinforzi di spessore per i bianconeri. Sulla questione è intervenuto il direttore generale Beppe Marotta: ” noi ricerchiamo esclusivamente dei top professional”. Juventus top professional, sarà questa dunque l’ accoppiata vincente per la sessione di mercato estivo. Niente più top player quindi, il nuovo slogan per il mercato dell’ estate sarà “top professional”.

    E’ chiaro il messaggio della dirigenza bianconera. Si punterà tutto su giocatori fenomenali sotto l’ aspetto tecnico, ma anche sotto quello umano e etico. Ecco di fatto tramontare anzitempo le piste Suarez e Balotelli, fenomeni sul campo, ma meno nella vita!  Indirettamente il dg bianconero ha così escluso definitivamente, alcuni giocatori accostati fino ad oggi alla società di corso Galileo Ferraris.

    Robin Van Persie © Bryn Lennon Getty Images Sport

    Ormai è chiaro, la società lavorerà a stretto contatto con Conte anche per le vicende del calciomercato. Il mister pugliese ha individuato in Robin  Van Persie il rinforzo ideale per l’attacco bianconero, senza però tralasciare la pista Dzeko, in rotta con il Manchester City. Su questo capitolo è intervenuto ancora il direttore generale Marotta: ” Van Persie è indubbiamente uno degli attaccanti più completi del panorama calcistico europeo, ed è inoltre un top professional”. Forse la Juventus ha deciso di uscire già allo scoperto?

    Intanto nota stonata nella festa scudetto bianconera. Eljero Elia ha confessato alla stampa olandese di non sentire suo questo tricolore e che a giugno lascerà i bianconeri: “Ho perso gli europei, è stata una stagione fallimentare per me. Conte non mi parla da Dicembre, non mi ha mai dato una reale opportunità. Ho 25 anni, ripartirò da zero lontano da Torino”. 

    Oltre all’olandese, lascerà la Juventus anche Milos Krasic, altro giocatore ai margini del progetto Conte-Juventus.

     

  • Scudetto Juventus, le parole dei protagonisti da Del Piero ad Agnelli

    Scudetto Juventus, le parole dei protagonisti da Del Piero ad Agnelli

    E’ la vittoria di tutti, dell’ allenatore, del gruppo dei tifosi. Tutti sono stati fondamentali per riportare sul tetto d’ Italia i colori bianconeri e riproporre dopo 6 anni l’ accoppiata Scudetto Juventus. Al triplice fischio finale è esplosa la gioia del popolo bianconero, quella gioia regressa per 6 lunghi anni e finalmente ritornata alla ribalta. Scudetto meritato per i valori espressi sul campo, per il gioco, per l’ imbattibilità che va avanti da 41 partite, per la cattiveria agonistica mostrata dagli uomini di Antonio Conte.

    “E’ lo scudetto numero 30”, ha commentato Leonardo Bonucci. Il centrale difensivo, partito in sordina e poi esploso nel finale di campionato, ha messo in risalto il sacrificio del gruppo, soffermandosi sui numeri da capogiro di questa squadra. Di fatto, sono solo 16 i goal subiti dalla Juventus in questo campionato, numeri che regalano ai bianconeri lo scettro di miglior difesa d’ Europa. Allegro e sereno anche Alessandro Del Piero, intervistato nel post partita. Il capitano, ha dribblato le domande sul futuro, affermando che il suo unico obiettivo attuale è la conquista della Coppa Italia, rimandando i discorsi contrattuali a fine mese. “E’ uno scudetto bellissimo, come tutti gli altri del resto, sono emozioni uniche se penso a 6 anni fa”.

    Antonio Conte © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Gioia indescrivibile anche per il tecnico Antonio Conte, artefice di un’annata straordinaria. Il tecnico pugliese ha colto l’occasione per rendere omaggio agli sconfitti, definendo il Milan avversario di grande rispetto e di grande valore. Grande felicità anche per il portiere della Nazionale Gianluigi Buffon, il quale al termine della partita ha affermato di aver temuto il peggio dopo l’ errore della partita contro il Lecce. “Devo essere onesto, sono stati i 3 giorni più brutti della mia carriera. Pensavo che il mio errore potesse incidere sul morale dei miei compagni, per fortuna non è stato così”. Il portierone ha poi colto l’occasione per dedicare il successo ai suoi vecchi compagni Trezeguet e Camoranesi, i quali hanno diviso con lui il paradiso degli scudetti e l’inferno della Serie B, solo per una questione di amore per la maglia bianconera.

    Il presidente Andrea Agnelli ha esaltato il lavoro del tecnico bianconero, definendo il successo numero 30, come base per altri trionfi futuri. Sul capitolo Del Piero ha dichiarato: “Credo che se Del Piero andasse via dalla Juve con due trofei, sarebbe un’ apoteosi anche per lui”. Ma ne siamo proprio sicuri caro presidente?

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  • Juventus campione d’Italia, tifosi in delirio nelle piazze di Torino

    Juventus campione d’Italia, tifosi in delirio nelle piazze di Torino

    E’ esplosa al triplice fischio finale la gioia del popolo bianconero. Juventus campione d’Italia per la trentesima volta (28 esima per chi vede la questione sotto un’altra ottica). E’ il trionfo di un gruppo solido, di un allenatore che ha saputo trasmettere la sua impronta di gioco, il suo carisma, la sua passione per i colori bianconeri. Un trionfo meritato se si guardano i numeri di questa stagione : 41 gare senza sconfitte, 16 goal subiti (miglior difesa d’ Europa), prima squadra europea come conclusioni verso lo porta avversaria. Insomma tanto di cappello a questa Juventus.

    I tifosi bianconeri accorsi a Trieste, hanno capito che il sogno avrebbe preso forma quando Milito ha gelato le speranza rossonere con il goal del 3-2, derby poi suggellato dal 4-2 di Maicon. 2-0 e 4-2, per gli amanti delle statistiche e delle fatalità, sono i medesimi risultati del 5 maggio 2002. Festa bianconera quindi. Giocatori entusiasti al triplice fischio finale, Chiellini e De Ceglie portati in trionfo dai tifosi sul terreno di gioco.

    Grande atmosfera anche a Torino. Migliaia di tifosi presenti all’ aeroporto di “Caselle” hanno atteso  i Campioni d’ Italia al rietro da Trieste. Il primo a sfilare nel “sentiero umano” è stato il mister Antonio Conte, osannato dai propri tifosi con il solito coro “Alè Alè Alè Antonio Conte, senza di te non andremo lontano, Antonio Conte il nostro capitano”. Brividi, emozioni, lacrime di gioia, tutti i giocatori hanno sfilato dinanzi ai propri supporters, accolti dal boato e dal calore umano.

    Anche le piazze della città sono state prese d’assalto dai tifosi bianconeri. Piazza San Carlo e Piazza Castello hanno fatto registrare il tutto esaurito. Fiumi di spumante, caroselli, il popolo juventino ha così festeggiato quel momento atteso 6 lunghi anni. Dalla Serie B alla terza stella. C’ è tutto in questi festeggiamenti andati avanti per tutta la nottata. Da segnalare nessuna nota stonata per quel che riguarda l’ ordine pubblico, e questo è un grande segnale sia per il calcio italiano, sia per tutti quelli che credono fortemente nel tifo “sano e pulito”. Che la festa continui…

    Il video dei festeggiamenti dei tifosi nelle piazze

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  • Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Le lacrime,  gli applausi, i cori, i ricordi ,c’è tutto nel saluto dell’intero Camp Nou nell’”addio Guardiola day. Stadio esaurito, 99.000 spettatori pronti a rendere omaggio al tecnico dai 13 trofei vinti con supremazia assoluta.  BarcellonaEspanyol è solo la cornice di questo grande giorno, i blaugrana salutano la storia, l’uomo del “tiki-taca”, il tecnico dei record, l’ allenatore che ha rivoluzionato l’approccio al calcio.

    Finisce fra gli applausi quindi, lo staordinario ciclo di Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona. Come non apprezzare un allenatore di questa entità. Il modo con cui ha rivoluzionato l’ idea di calcio, il modo con cui ha manifestato la netta supremazia in questi anni, il modo con cui ha saputo dare meriti agli avversari anche quando questi magari non lo meritavano. Mai una parola fuori posto, mai un comportamento fuori dalle righe, Guardiola ha insegnato a tutto il panorama calcistico e sportivo il senso civico e etico del mondo del calcio. Anche i giocatori del Barcellona hanno voluto rendere omaggio al proprio’allenatore, festeggiandolo sul campo e dedicandogli un girotondo a centrocampo con staff e dirigenza. Lacrime d’ addio, ma allo stesso tempo lacrime di gioia per aver condiviso un capitolo che rimarrà scritto sia nella storia blaugrana, sia in quello dell’ intero panorama calcistico internazionale.

    Pep Guardiola © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Il tecnico catalano visibilmente provato dall’affetto dell’intero Camp Nou ha così commentato: “Non mi perderete mai tutto questo durerà una vita, me lo porterò sempre dietro. La vita mi ha fatto un bel regalo”. Non ci rimane altro che unirci agli applausi e sperare che questo sia solo un arrivederci. Per la cronaca, la partita è terminata 4-0 in favore dei blaugrana con l’ennesimo show stagionale di Lionel Messi, giunto a quota 50 reti nella Liga. Altro record per il fuoriclasse argentino dunque.

    Tutt’altro spettacolo ha offerto la sfida tra Granada e Real Madrid. Al termine della gara gli animi si sono surriscaldati. I giocatori del Granada, sostenuti dai propri tifosi, hanno preso di mira l’arbitro, reo  di aver assegnato un rigore al Real Madrid inesistente, consegnado così il 2-1 finale agli uomini di Mourinho.

    I giocatori del Granada hanno circondato il direttore di gara Clos Gomez. Nella mischia si è fatto strada Dani Benitez, il quale  è riuscito a lanciare una bottiglia verso l’arbitro colpendolo al viso. Ora la squadra di Pozzo, rischia grosso. Si attendono  tremende sanzioni sia per il club,che per il giocatore.

    Addio Guardiola, il tributo del Camp Nou Video Youtube
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    Video bottiglia in testa all’arbitro in Granada Real Madrid
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  • Totti evita la sconfitta ma Europa sempre più lontana

    Totti evita la sconfitta ma Europa sempre più lontana

    Roma Catania termina con un divertente pareggio per 2-2. L’ anticipo della 37^ giornata ha riservato agli appassionati di calcio una partita “vera” e a viso aperto, dove entrambe le squadre hanno lottato fino alla fine per ottenere il massimo. E’ questo il calcio che vorremmo vedere sempre, dove anche le squadre oramai senza stimoli e pressioni danno il meglio di se stessi all’ interno del rettangolo di gioco. Fino all’ anno scorso questo non accadeva, forse il nuovo capitolo “calcioscommesse” è servito per dare una scossa anche sotto questo punto di vista.

    Passiamo alla gara. Luis Enrique attua una sostanziale rivoluzione. Difesa a quattro con Marquinho nell’ inedita posizione di laterale basso di sinistra, De Rossi torna al centro della difesa in coppia con Heinze, mentre sulla destra confermato Taddei. Catania in formazione tipo, eccezion fatta per Spolli, fermo per squalifica. Partono forte i giallorossi, ci provano Totti e Gago, ma le loro conclusioni sono facili preda di Carrizo. In apertura di gara avviene il primo colpo di scena: Carrizo entra in contrasto aereo con Borini, l’arbitro tentenna un po’, ma assegna il calcio di rigore in favore dei giallorossi. Dagli undici metri va Totti, il quale però si fa neutralizzare la conclusione dall’ ottimo Carrizo. Parziale invariato quindi. La prima frazione di gioco prosegue su ritmi non intensissimi. Ci provano gli etnei con Bergessio e Gomez, ma è attento Lobont a bloccare con sicurezza. La prima frazione di gioco termina con un rocambolesco 0-0.

    Francesco Totti © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    La ripresa vede una Roma più concentrata e lucida nel giro palla. Al 52′ altro colpo di scena della gara: Totti riceve palla al limite dell’ area, tiro ad aggirare Legrottaglie e palla in buca con Carrizo completamente immobile! Gran colpo del capitano giallorosso, 1-0 Roma! Il vantaggio giallorosso dura però solo 6 minuti. Al 58′ l’arbitro assegna un calcio di rigore al Catania per fallo di Heinze su Barrientos. Dagli undici metri Lodi non sbaglia e sigla il pareggio etneo. La gara si accende al 67′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo Marchese, con un gran sinistro dal limite dell’ area, porta sorprendentemente il Catania in vantaggio. Ma dieci minuti più tardi è ancora Totti a siglare il punto del pari con un perfetto piatto destro in area di rigore. Finisce così, Roma Catania 2-2. Luis Enrique traballa sempre più, Montella incrementa il record di punti dei rossoazzurri in Serie A.

    Le Pagelle

    ROMA

    Heinze 5,5: Parte bene, poi si perde, un po’ come tutta la difesa giallorossa. SPAESATO

    Marquinho 6: Schierato nell’ insolita posizione di laterale basso di sinistra, prova a spingere con costanza, ma spesso è disattento in fase difensiva. DA RIVEDERE

    Totti 7: Mezzo punto in meno per il rigore sbagliato ad inizio gara. Per il resto si dimostra il solito trascinatore. GLADIATORE

    CATANIA

    Carrizo 7,5: Se non fosse stato per lui, avremmo assistito ad una partita dal punteggio tennistico. Limita i danni respingendo anche un rigore di Totti. Come una vecchia pubblicità di un noto tonno in scatola: INSUPERABILE

    Lodi 7: Profumo di Nazionale? Altra prova da vero leader. PIEDE FATATO

    Gomez 6: Meno incisivo rispetto alle gare precedenti. PAUSA DI RIFLESSIONE

    Roma (4-3-1-2): Lobont 6; Taddei 5,5, Kjaer 6, Heinze 5,5, Marquinho 6; De Rossi 5,5, Gago 5,5, Pjanic 5 (dal 86′ Simplicio); Totti 7; Borini 5,5 (dal 71′ Lamela 5), Osvaldo 5 (dal 65′ Bojan 6,5). All. Luis Enrique.
    Catania (4-3-3): Carrizo 7,5; Motta  6, Legrottaglie 6, Bellusci 5, Marchese 6,5; Izco 6, Lodi 7, Almiron 5,5; Gomez 6, Barrientos 6,5(dal 82′ Seymour), Bergessio 5,5 (dal 80′ Catellani). All. Montella.

    Roma Catania 2-2 video highlights
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  • Roma – Catania, ultima chance per Luis Enrique

    Roma – Catania, ultima chance per Luis Enrique

    Roma Catania, anticipo della 37^ giornata di campionato, non sarà solo una semplice partita di fine stagione, sarà anche l’ultima spiaggia per il tecnico giallorosso Luis Enrique. L’ultima possibilità, l’ultima chiamata.

    Il tecnico asturiano, non ha convinto totalmente la dirigenza giallorossa e tantomeno i tifosi. Stasera alle ore 20:45 la Roma ospiterà il Catania dell’ ex Vincenzo Montella, tra l’ altro indiziato numero uno per la panchina dell’anno prossimo. Luis Enrique dovrà rinunciare a diversi infortunati e squalificati. In porta fiducia a Curci. Piena emergenza in difesa, quindi spazio ad una vera e propria rivoluzione. De Rossi e Heinze giocheranno in posizione centrale, mentre Taddei e Marquinho ricopriranno il ruolo di laterali bassi. A centrocampo spazio a Simplicio dal 1′ minuto. In attacco, Totti agirà a sostegno dei due rientranti Lamela e Osvaldo.

    Il Catania di Vincenzo Montella, ancora in gioco per un posto in Europa League, non adotterà di certo una politica rinunciataria. Dopo il passo falso interno contro il Bologna di mercoledi sera, gli etnei proveranno a strappar via i tre punti alla compagine giallorossa. Solito e collaudatissimo 4-3-3 per Montella. In porta Carrizo, in difesa ritorna Legrottaglie ma si ferma Spolli per squalifica, quindi spazio a Bellusci dal 1′. A centrocampo confermatissimi Izco-Lodi-Almiron, con quest’ ultimo leggermente acciaccato. In attacco Barrientos, al ritorno dalla squalifica, giocherà a supporto di Gomez e Bergessio.

    Luis Enrique © Marco Luzzani/Getty Images

    Roma Catania sarà dunque l’ultimo banco di prova per il tecnico giallorosso, ma anche un’ ottima vetrina per il tecnico etneo. L’ex bomber capitolino, potrebbe convincere la dirigenza giallorossa a puntare nuovamente su di lui per la prossima stagione, dopo l’annata semi-disastrosa appena trascorsa con Luis Enrique. Montella, dal canto suo, ha giurato fedeltà ai rossoazzurri, affermando che il suo futuro è e sarà Catania, a meno che non sia la dirigenza etnea a dire addio al suo attuale tecnico. Forse i dirigenti della Roma si staranno mangiando le mani…

    Ecco le probabili formazioni:

    Roma (4-3-1-2): Curci; Taddei, De Rossi, Heinze, Marquinho; Pjanic, Simplicio, Gago; Totti; Lamela, Osvaldo
    Panchina: Lobont, Greco, Kjaer, Tallo, Perrotta, Borini, Bojan. All.: Luis Enrique

    Catania (4-3-3): Carrizo; Motta, Bellusci, Legrottaglie, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Gomez, Bergessio, Barrientos.
    Panchina: Terracciano, Capuano, Ricchiuti, Seymour, Lanzafame, Catellani, Ebagua. All.: Montella

  • Cagliari – Juve, 30 mila tifosi bianconeri invadono Trieste

    Cagliari – Juve, 30 mila tifosi bianconeri invadono Trieste

    Dopo le polemiche a muso duro di Massimo Cellino, si ritorna a parlare di Cagliari Juve in maniera più serena. Si giocherà domenica alle 20:45 dunque. “Nereo Rocco” tutto esaurito. Ci sarà una vera e propria ondata di tifosi bianconeri, pronti a sostenere la squadra dopo l’ incredibile passo falso di mercoledì sera contro il Lecce. Sono attesi in 30.000, ma alcuni dovranno accontentarsi di incoraggiare i propri beniamini al di fuori dello stadio.

    Sarà un Cagliari Juve al cardiopalma dunque! A prescindere dagli stimoli, i rossoblù saranno pronti a giocare la partita della vita, spinti e incoraggiati dal proprio presidente. Sono solo 28.000 i posti a sedere all’ interno dello stadio. 5.000 sono riservati. come d’abitudine e diritto, alla curva dei tifosi del Cagliari. Altri 5.000 saranno destinati alla curva Sud, dove verranno sistemati i tifosi bianconeri residenti in piemonte, muniti di tessera del tifoso. Gli altri 18.000 posti saranno occupati solo ed esclusivamente da tifosi bianconeri che arriveranno da ogni parte del mondo: Italia, Austria, Germania, perfino Croazia.

    tifosi Juventus © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Niente ha intimorito la passione e la speranza dei supporters bianconeri, pronti a rivivere grandi emozioni dopo 6 anni di astinenza. Nonostante il passo falso contro il Lecce, i tifosi non hanno smesso di credere nel miracolo e di incoraggiare la squadra. Neanche i prezzi formato “Champions League” ,imposti dal presidente del Cagliari Massimo Cellino, ( 150-200 euro per distinti e tribuna) hanno intimidito gli oltre 20.000 bianconeri.

    Sarà una Trieste bianconera quindi. Il Cagliari, dal canto suo, non avrà alcuna pressione di risultato e questo gioverà sicuramente a favore degli uomini di Ficcadenti. I Sardi hanno dimostrato di sapersi confrontare a viso aperto con qualsiasi squadra, e dopo le pressioni del proprio presidente, cercheranno in ogni modo di onorare fino all’ ultimo minuto la maglia rossoblù. Intanto Trieste continua tingersi di bianconero, ricordando che domenica, in concomitanza con Cagliari Juve, si giocherà il derby di Milano. Prepariamoci a vivere una serata di emozioni sull ‘asse Juventus-Milan.

     

  • Cellino infiamma Cagliari – Juve: “arroganti, si scelgano anche l’arbitro”

    Cellino infiamma Cagliari – Juve: “arroganti, si scelgano anche l’arbitro”

    Massimo Cellino tuona contro la Juventus. Il Presidente del Cagliari non ha digerito lo slittamento della gara Cagliari-Juventus dalle 15:00 alle 20:45, in modo da garantire la contemporaneità con in derby di Milano in programma per le 20:45 appunto.

    Accuse a muso duro del presidente rossoblù, il quale punta l’ indice contro i bianconeri, rei di aver accettato la decisione di slittamento della gara da parte della Lega, senza  aver prima  interpellato la compagine sarda. Cellino ha accusato la Juventus di arroganza e presunzione, definendo l’accoppiata Juventus-Lega “ridicola”. Il presidente ha poi continuato affermando che non era necessario far slittare la partita Cagliari-Juve alle 20:45, in quanto si poteva anticipare benissimo il derby tra Inter e Milan alle ore 15:00  . “Qui contano solo loro, bisogna ricordarsi che la Serie A è composta da 20 squadre”, ha dichiarato Cellino.  Visibilmente affranto, il presidente, ha colto l’occasione per elogiare squadre come Cesena, Novara e Parma, definendole esempio di calcio vero.

    Massimo Cellino © Enrico Locci Getty Images Sport

    Va ricordato che anche il Cagliari gioca in “trasferta”. Se giocando alle 15:00 i giocatori sarebbero arrivati e ripartiti in giornata, con lo slittamento alle 20:45, il Cagliari dovrà organizzarsi diversamente, cercando anche un albergo dove poter sostare la notte. Sono questi i principi su cui batte il presidente rossoblù: “A noi non hanno minimamente pensatola squadra ha viaggiato in pullman per Trieste perché sapevamo di dover giocare alle 15. Ora invece la notturna ci crea problemi e disagi a non finire. Neanche l’albergo ci tiene a dormire…”.

    Cellino dal dente avvelenato quindi. Da quel che si vocifera pare che il presidente abbia proposto ai propri giocatori un premio partita in caso di vittoria contro i bianconeri. C’è aria di vendetta dunque. La Juventus non avrà vita facile. Cellino proverà in ogni modo a mettere il bastone tra le ruote agli uomini di Conte, i quali dovranno confrontarsi con avversari “caricati” al massimo dall’ambiente e pronti a vendere l’ anima al diavolo per la maglia rossoblù. Come dice il detto,” Non svegliar can che dorme…”

  • Di Vaio addio al Bologna, giocherà in Canada nel Montreal Impact

    Di Vaio addio al Bologna, giocherà in Canada nel Montreal Impact

    Ora è ufficiale, Marco Di Vaio a fine stagione lascerà il Bologna e giocherà in Canada nel Montreal Impact. Si chiude così il matrimonio tra il bomber romano e gli emiliani. Di Vaio ha precisato che il suo sarà solo un arrivederci ai colori rossoblù in quanto si preannuncia un futuro da dirigente nella società bolognese.

    Marco Di Vaio, inizò il suo percorso da calciatore nelle giovanili della Lazio. Esplose poi nella Salernitana, dove ha raggiunse una certa notorietà da attaccante esterno . Poi arrivò alla corte del Parma, dove maturò consacrandosi uno degli attaccanti italiani di maggior prospettiva, tanto da guadagnarsi la maglia bianconera della Juventus. In bianconero non ebbe molta fortuna, in quanto chiuso da altri attaccanti come Del Peiro e Trezeguet. Memorabile comunque un suo goal in un Milan-Juventus terminato 1-1: Destro al volo in semi-girata e palla in rete!

    Marco Di Vaio © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Il resto è storia recente. Il Bologna per Di Vaio è stata come una seconda casa. Dopo averla trascinata alla salvezza per diversi anni, ne è diventato il capitano e l’ attaccante principe. Il bomber romano rimarrà sempre nei cuori e nei ricordi dei tifosi rossoblù ai quali Marco ha dato molto e ha ricevuto altrettanto, scrivendo la storia del club emiliano.

    Il futuro in Canada sarà diverso. Di Vaio volterà pagina, si confronterà con una nuova realtà sia calcistica che umana. Il calciatore lascia Bologna a malincuore, ma come atto dovuto: “Lascio perchè è giusto così, non voglio essere un peso per i progetti futuri della società”. Con il Montreal Impact ha firmato un contratto di un anno e mezzo, al termine del quale ritornerà in Italia molto probabilmente al Bologna, dove lo attenderà un futuro da dirigente.

    Non ci rimane che fare un grosso in bocca al lupo a uno dei bomber più prolifici del calcio italiano per la nuova esperienza. Alla fine sarà solo un arrivederci…