Autore: Salvatore Stella

  • Milan ciclo finito, il futuro è un’incognita

    Milan ciclo finito, il futuro è un’incognita

    Il giorno dopo gli addii di Inzaghi, Nesta, Gattuso, Seedorf, Zambrotta e Van Bommel, il Milan pensa già al futuro. Sarà difficile sostituire il vecchio zoccolo duro dell’ armata rossonera, calciatori che negli anni hanno vinto tutto ciò che c’ era da vincere. Nomi che rimarranno scritti nella storia del club milanese.

    SuperPippo Inzaghi ha chiuso come aveva cominciato, gonfiando la rete! Gattuso ha lasciato in lacrime, dopo una standing ovation durata diversi minuti. Anche Nesta , Seedorf e Zambrotta hanno salutato la curva in lacrime, ringraziando i tifosi per gli anni trascorsi insieme. E’ strano come 4 campioni del mondo dell’ Italia 2006 (5 se si considera anche Alex Del Piero) abbiano lasciato il calcio, almeno quello europeo, tutti insieme, tutti lo stesso giorno, tutti alla stessa ora. Coincidenze, fatalità che accomunano 5 grandi campioni, i quali hanno fatto la storia non solo del calcio italiano, ma di tutto l’ intero panorama calcistico mondiale.

    Gennaro Gattuso © Claudio Villa Getty Images Sport

    Cosa sarà del Milan del futuro? Si deciderà di cambiare politica e puntare sui giovani? L’ amministratore delegato Adriano Galliani è parso piuttosto preoccupato dall ‘argomento e ha preferito dribblare le domande soffermando l’ attenzione sugli addii dei veterani. Ma già da oggi, domani al massimo, la dirigenza rossonera dovrà pensare al futuro. Sconcertanti le parole di Gattuso a fine partita, il quale ha dichiarato di non credere più nei giovani calciatori, ricalcando il fatto che la differenza del calcio di 10-15 anni fa da quello di oggi è abissale. ” Oggi i giovani non hanno voglia di fare sacrifici. Vengono subito descritti come grandi campioni e ricoperti di denaro, anche in maniera immeritata. Quando ero giovane io avevo paura di Maldini e Costacurta, pedalavo a testa bassa anche in allenamento. Oggi se per esempio riprendi El Shaarawy ti risponde pure”. 

    Emblematiche le parole del centrocampista rossonero. A preoccupare non è solo il futuro rossonero, ma l’ intero panorama calcistico italiano e internazionale. Fa male perdere grandi campioni come Del Piero, Inzaghi, Nesta, Gattuso, Seedorf, simbolo di un calcio vero, quel calcio che è stato e che forse mai più sarà.

    Il Milan dovrà rifondare, puntando su un progetto basato anche sui giovani. Per Montolivo si aspetta solo l’ ufficialità, e il mercato estivo regalerà forse un top player. Le finanze rossonere non sono di certo di “prima fascia”, per tanto si investirà su giocatori buoni ma non dal grande nome. Che sia un nuovo percorso fondato sull’ umiltà e sullo spirito di gruppo?  Occhio Ibra, sei avvisato…

     

  • Catania – Udinese 0-2 friulani in Champions League

    Catania – Udinese 0-2 friulani in Champions League

    Catania Udinese 0-2. Finisce così il match del Massimino. Ultima gara di questo campionato, il Catania, virtualmente già in vacanza, lascia strada all’ Udinese di Guidolin, a caccia di un punto per la matematica certezza del terzo posto, sinonimo di preliminare di Champions League.

    Vincere per non pensare agli altri. E’ questo il messaggio di Guidolin alla vigilia del match decisivo. Partono forte i friulani. Contropiede del solito Di Natale, ma l’ attaccante, fresco di convocazione in Nazionale, spedisce incredibilmente a lato. Passato pochi minuti e lo stesso numero 10 bianconero da origine ad uno dei goal più belli di questo campionato. Contropiede fulmineo, dribbling sullo stretto ad illudere l’ intervento del diretto marcatore, dribbling in corsa sul portiere e geniale tocco sotto che vanifica l’ intervento in scivolata di Spolli. 1-0 Udinese.

    Udinese Calcio © Maurizio Lagana Getty Images Sport

    Il Catania prova a chiudere gli ombrelloni e le sedie sdraio per una manciata di minuti. A metà primo tempo Catellani viene atterrato in area di rigore da Pereyra. Per l’ arbitro non ci sono dubbi, calcio di rigore. Dagli undici metri si incarica dell ‘esecuzione El Papu Gomez, il quale però spedisce incredibilmente a lato. Il Catania torna in vacanza e l’ Udinese ritorna a macinare gioco e occasioni. Ci provano Di Natale e Asamoah, ma Carrizo è bravo a neutralizzare i tentativi dei giocatori friulani.

    Nella ripresa l’ Udinese amministra il risultato concedendo pochissime occasioni agli uomini di Vincenzo Montella. Al 58′   Fabbrini, rigenerato dall cura Guidolin, si mette in proprio, siglando, con un perfetto tiro rasoterra sul primo palo, il goal del 2-0 in favore dei bianconeri. Esplode la gioia dei friulani, consapevoli del traguardo oramai raggiunto. Finisce così. L’ Udinese accede ai preliminari di Champions League per il secondo anno consecutivo, forse in maniera inaspettata.

    Guidolin a fine gara ha però gelato gli animi dei supporters bianconeri: “Non so se allenerò il prossimo anno, ho bisogno di riposare, questi ritmi sono insostenibili”. 

    Le pagelle di Catania Udinese:

    Catania (4-3-3): Carrizo 6; Bellusci  5(79′ Calapai), Spolli 5,5, Legrottaglie 6, Marchese 5,5; Izco 5,5, Almiron 6, Seymour 5,5; Ricchiuti 5,5 (59′ Suazo5), Catellani 6 (85′ Wellington), Gomez 5  All.: Montella.
    Udinese (3-5-1-1): Handanovic 7; Benatia 6, Danilo 6, Domizzi 6; Basta 6,5, Pereyra 5,5 (70′ Fernandes 6), Pinzi 6 (69′ Pazienza 6), Asamoah 6,5, Pasquale 6,5; Fabbrini 7(83′ Torje); Di Natale 7. All.: Guidolin.

    Video Catania Udinese 0-2 highlights
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  • Catania – Udinese, la Champions ad un passo

    Catania – Udinese, la Champions ad un passo

    Catania Udinese, per la storia, per la città, per non perdere l’ abitudine a stare in Europa. L’ Udinese oggi sarà di fronte alla prova del nove, basterà un solo punto agli uomini di Guidolin per accedere al turno preliminare di Champions League, conseguendo così la matematica certezza del terzo posto.

    Gli etnei, non staranno di certo a guardare. Vincenzo Montella, all’ ultima apparizione sulla panchina rossoazzurra, vorrà incrementare il record di punti del Catania nella massima serie, congedandosi così dal pubblico siciliano con un grande traguardo, impensabile ad inizio stagione. Gli etnei dovranno rinunciare al bomber Bergessio, al suo posto partirà dal 1′ Catellani. Per il resto solito 4-3-3 con Motta e Marchese esterni di difesa e Spolli e Legrottaglie coppia centrale. A centrocampo ancora out Biagianti, spazio a Seymour nell’ undici titolare. Tridente offensivo composto da Gomez-Barrientos e Catellani.

    Francesco Guidolin © Marco Luzzani Getty Images Sport

    Guidolin propone un inedito 3-5-1-1. Solita difesa a tre con Domizzi, Danilo e Benatia. Centrocampo folto, con Basta e Pasquale, ancora preferito ad Armero, sugli esterni e mediana affidata a Asamoah e Pinzi. In attacco Fabbrini agirà a sostegno dell’ unica punta  Di Natale.

    Non ci sarà spazio per errori o cali di concentrazione. Guidolin nella rifinitura di ieri pomeriggio, ha caricato i suoi  uomini, sottoponendoli ad un duro lavoro psicologico. L’ Udinese sa benissimo di avere il destino nelle proprie mani. Basterà un solo punto certo, ma non sarà facile. I bianconeri potranno contare anche su eventuali passi falsi delle dirette concorrenti. Il Napoli reduce dalla disfatta di Bologna non avrà vita facile contro un ottimo Siena. Lo scontro diretto tra Lazio e Inter eliminerà automaticamente una delle due pretendenti al terzo posto, o nelle migliori delle ipotesi (sotto il punto di vista bianconero) entrambe, in caso che il match dell’ Olimpico si concluda con il segno X in schedina. Ma il destino passa dalle mani bianconere. Il futuro dell’ Udinese dipenderà esclusivamente dai mezzi propri. Buona lotta Campions…

    Le Probabili Formazioni di Catania Udinese:

    Catania (4-3-3): Carrizo; Motta, Spolli, Legrottaglie, Marchese; Izco, Almiron, Seymour; Gomez,Catellani, Barrientos.
    Panchina: Terracciano, Bellusci, Capuano, Calapai, Ricchiuti, Ebagua, Suazo. All.: Montella.

    Udinese (3-5-1-1): Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Pinzi, Asamoah, Pasquale; Fabbrini; Di Natale. Panchina: Padelli, Coda, Armero, Fernandes, Pazienza, Torje, Floro Flores. All.: Guidolin.

  • Il Borussia Dortmund vince la Coppa di Germania

    Il Borussia Dortmund vince la Coppa di Germania

    Borussia Dortmund-Bayern Monaco 5-2.  Termina così la finale di Coppa di Germania. Risultato tennistico, umiliante, cinico. A Berlino sono nuovamente i gialloneri a fare festa dunque. Dopo il successo in campionato, gli uomini di Klopp, si aggiudicano anche la “DFb Pokal“. Una storica doppietta per i gialloneri, i quali quest’ anno hanno dimostrato un organizzazione di gioco fuori dal comune.

    Grinta, lucidità e freddezza. Sono questi gli aggettivi che riassumono la storica stagione giallonera. La finale di Berlino ha ben poco da raccontare. Partita a senso unico, senza storia. I Bavaresi, a 7 giorni di distanza dalla finale di Champions League contro il Chelsea, soccombono sotto i colpi degli uomini di Klopp fin dalle prime battute di gioco.

    Borussia Dortmund © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    Parte forte il Borussia. Bastano solo 3 minuti a Kagawa  per siglare il goal del vantaggio giallonero. Il gioiellino giapponese timbra così un altro goal pesantissimo, stavolta sotto gli occhi di Ferguson, pronto a portarlo alla corte del suo Manchester United. Il Bayern prova a reagire. Al 23′ i Bavaresi usufruiscono di un calcio di rigore per fallo del portiere giallonero su Gomez. Robben dagli undici metri non sbaglia, siglando così il punto del pareggio. Il Borussia non si perde d’animo e avanza a testa bassa. Al 41′ altro episodio decisivo della gara. Boateng atterra in piena area Blaszczykowski. Per l’ arbitro non ci sono dubbi, calcio di rigore in favore del Borussia. Dagli undici metri Hummels non sbaglia, riportando così in vantaggio i gialloneri. Al 46′ Lewandowski , chiude la pratica sfruttando alla perfezione un delizioso assist del solito Kagawa .

    La ripresa vede un Bayern più motivato, ma poco incisivo. Di fatto al 58′ Grosskreutz firma il 4-1 con un missile di rara bellezza, che termina la sua corsa alle spalle di Neuer. Bayern in bambola, il Borussia prova a colpire ancora in contropiede. Ribery prova a riaccendere le speranze Bavaresi con una splendida giocata, che regala il goal del 4-2. Ma il finale è ancora di marca giallonera. Neuer si esibisce in un’ uscita disastrosa, Piszczek  ne approfitta siglando così il goal del 5-2 finale. Termina così. Applausi a scena aperta per i gialloneri. Bavaresi in gravi difficoltà a 7 giorni dal grande appuntamento targato Champions League.

  • Napoli per il dopo Lavezzi si pensa a Douglas Costa

    Napoli per il dopo Lavezzi si pensa a Douglas Costa

    Napoli Douglas Costa, il matrimonio si farà! Ezequiel Lavezzi lascerà il Napoli a fine stagione. Si attende solo l’ ufficialità del suo passaggio all’ Inter, ufficiliatà che potrebbe arrivare già dopo il match di domenica sera tra  Napoli-Siena. Termina così il percorso dell’ argentino in maglia azzurra, percorso contornato da grande passione e reciproco amore con i tifosi. Ma siamo sicuri che sarà sicuramente addio?

    Tutti ne sono certi. Pare che Lavezzi abbia già raggiunto un accordo di massima con la società neroazzurra, manca però ancora l’ accordo tra Napoli e Inter, accordo che comunque dovrebbe decollare già in queste ore. Le ultime esclusioni del Pocho, avevano fatto capire l’ imminente epilogo dell’ avventura partenopea dell’ attaccante. De Laurentis non si è espresso sulla questione. E’ chiaro il segnale di resa del presidente Napoletano. A rendere emblematico l’addio dell’ argentino sarà anche il fatto di non partecipare alla Champions League del prossimo anno con la maglia azzurra,( salvo miracoli) senza la possibilità di un reale progetto per poterla raggiungere l’ anno successivo.  Lavezzi lascerà il Napoli dunque, ma chi raccoglierà la sua eredità?

    Ezequiel Lavezzi © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

    Sono diversi i nomi che iniziano a circolare ai piedi del Vesuvio. L’ ultima pista è quella che conduce a Douglas Costa, giovane attaccante brasiliano in forza Shakhtar Donetsk . Dinamico, abile nell’ uno contro uno, incisivo anche in zona goal. Gli ucraini lo strapparono alla concorrenza del Manchester United, garantendogli un percorso di crescita sereno e tranquillo. Il Napoli osserva attentamente anche la situazione Sebastian Giovinco.

    Il piccolo folletto del Parma, in comproprietà tra gli emiliani e la Juventus, rispecchierebbe alla perfezione il “dopo Lavezzi”. Il piano partenopeo è chiaro, prelevare la metà del cartellino di Giovinco dal Parma e riuscire a convincere la Juventus a farlo rimanere alla corte di Mazzarri. Teoria quasi impossibile. Ecco allora aprirsi scenari da fantamercato: la Juventus rinuncerebbe alla metà di Giovinco in maniera definitiva, in cambio del cartellino di Edison Cavani. Sarà solo fantamercato?

  • Conte “Ora il sogno è il rinnovo”

    Conte “Ora il sogno è il rinnovo”

    Antonio Conte ha le idee chiare. Dopo le parole della scorsa settimana, frasi che  hanno fatto tremare i tifosi bianconeri (“Quest’ anno alla Juventus è  stato solo il mio punto d’ inizio”), il tecnico pugliese ha rasserenato gli animi degli ultras bianconeri.

    Conte vuole solo la Juve. Non ha in mente altro. E’ chiaro che il tecnico salentino immagini una carriera contornata da grandi successi. In lui si rivedono le gesta di Cappello, Trappattoni, Lippi insomma grandissimi professionisti, i quali però non hanno legato il loro percorso solamente ai colori bianconeri. La domanda è una sola dunque, che cosa vorrà fare da grande Antonio Conte? Vorrà diventare un’ icona perenne del panorama bianconero, oppure vorrà costruire una carriera da allenatore sulla scia dei più granadi di sempre? Non sembra difficile rispondere a questa domanda, anche perchè la risposta l’ ha già data lo stesso allenatore la settimana scorsa: ” Ho sempre saputo che  sarei diventato un allenatore, è questa la mia strada”. 

    Antonio Conte © Valerio Pennicino/Getty Images

    Parole forti e decise, ma non per questo suonano come un addio futuro ai colori bianconeri. E se Conte fosse il primo allenatore-manager del calcio italiano? Se fosse proprio Conte il nuovo Fergusson del panorama calcistico internazionale? E’ difficile pensarlo in quanto la mentalità del calcio italiano è assai diversa da quella inglese. In Italia il primo passo falso (anche un secondo posto per intenderci), viene condannato con la parola “fallimento”. Per questo una figura manageriale alla Fergusson rimane un’ utopia per la nostra mentalità calcistica.

    Tornando al presente Conte ha dichiarato che il suo primo e unico desiderio, oltre alla conquista della Coppa Italia, è quello di rinnovare il contratto con il club bianconero. “Ora il mio sogno è il rinnovo del contratto”. Parole d’ amore verso la società torinese e verso quei  tifosi che lo hanno osannato prima da calciatore e capitano, ora da condottiero della rinascita bianconera.

     

  • Milan: domenica gli addii di Nesta, Inzaghi e Seedorf. Giallo Gattuso

    Milan: domenica gli addii di Nesta, Inzaghi e Seedorf. Giallo Gattuso

    Sarà un pomeriggio di addii quello che vedrà di fronte Milan e Novara domenica a  San Siro alle ore 15:00. L’ ultimo saluto di Nesta, Inzaghi e Seedorf alla maglia rossonera. Maglia con la quale hanno vinto tutto, condividendo gioie e dolori.

    A darne l’ ufficialità per quel che riguarda il difensore campione del mondo è stato egli stesso mediante conferenza stampa. Alessandro Nesta dice addio al Milan dopo 10 anni vissuti da protagonista, con il quale ha conquistato tutto, dallo scudetto alla Champions League alla Coppa Intercontinentale. I ritmi del calcio italiano oramai sono insostenibili e il numero 13 rossonero ha deciso di dire basta. Finisce così l’ avventura italiana di uno dei difensori più forti dell’ intero panorama mondiale, uno dei più forti difensori di sempre.  Domenica ci sarà l’ ultimo saluta alla curva rossonera, poi il suo futuro sarà molto probabilmente in America a New York. Nesta si confronterà con una nuova esperienza di vita e potrà giocare su ritmi meno intensi, dimostrando ancora il suo reale valore.

    Alessandro Nesta e Filippo Inzaghi © Koji Watanabe/Getty Images

    Domenica sarà anche l’ ultima apparizione di Pippo Inzaghi e Clarence Seedorf con la maglia rossonera. Superpippo, ad un passo dall’ addio già a gennaio, ha preso la sua decisione in concomitanza con la società. Giunto alla soglia dei 37 anni, Inzaghi non rientra più nei programmi dei rossoneri, e quest’ ultima stagione ne è stata la conferma. Mai preso in considerazione da Allegri, Inzaghi ha trascorso il suo campionato tra tribuna e panchina. Pochissime le apparizioni, solo spezzoni di gara a risultato già acquisito. Non di certo il miglior trattamento per chi ha scritto la storia di questa maglia.  Memorabile la sua doppietta al Liverpool nella finale di Champions League del 2007, che consegnò il settimo trofeo alla compagine milanese. Domenica lo attenderà una vera e propria celebrazione e standing ovation.

    Anche Clarence Seedorf  dirà addio ai rossoneri, per lui pronto un contratto negli Usa. Nelle ultime ore si è parlato anche di un suo ritorno alle origini. Di fatto pare che l’ Ajax abbia chiesto informazioni sul centrocampista olandese.

    Intanto scoppia il caso Gattuso. Se fino a pochi mesi fa pareva certa la permanenza del centrocampista calabrese in maglia rossonera, nelle ultime ore lo stesso Gattuso ha lasciato trapelare la possibilità di un addio definitivo ai colori rossoneri dopo la gara di domenica.

  • Pirlo alla Gazzetta, “scaricato da Allegri”

    Pirlo alla Gazzetta, “scaricato da Allegri”

    Non ha bisogno di tantissime presentazioni. Andrea Pirlo nella sua trionfale carriera ha vinto tutto ciò che c’ era da vincere. Dal campionato, alla Champions League, alla Coppa Intercontinentale allo storico Mondiale  del 2006. Un campione a 360°, dentro e fuori dal campo. Il suo carisma, la sua tranquillità, il suo colpo di genio lo collocano ancora tra i centrocampisti più forti del mondo.

    Pirlo quest’ anno ha vissuto un’ annata magica un po’ come tutta la Juventus. Ma torniamo indietro nel tempo, torniamo esattamente alla scorsa estate. Il Milan, neo Campione d’Italia, propose il rinnovo del contratto ad Andrea Pirlo, contratto di un solo anno. Il centrocampista, il quale arrivava da una stagione contornata da innumerevoli infortuni, rifiutò chiedendo almeno 3 anni di contratto. La dirigenza rossonera, insieme ad Allegri decise di non accontentare il centrocampista, ragionando sul fatto che il Milan in quella stagione, divenne Campione d’ Italia senza l’ apporto costante di Pirlo. Perchè investire oltre  10 milioni di euro su un giocatore che quest’ anno non è stato praticamente mai utilizzato? E’ stato questo il ragionamento di Galliani e dell’ intera dirigenza, pertanto Andrea Pirlo venne liberato a parametro zero.

    Andrea Pirlo © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    La Juventus si mise subito in contatto con l’ ex centrocampista rossonero e decise di investire su di lui affidandogli le chiavi del centrocampo bianconero. Detto fatto. Pirlo fu ingaggiato dalla squadra bianconera, squadra divenuta poi campione d’ Italia in maniera inaspettata.

    Pirlo ha raccontato il suo recente percorso calcistico sulle pagine della Gazzetta dello Sport, affermando di aver scelto la Juve per questioni di stimoli, rivincite e per la possibilità di rimettersi in gioco aprendo un nuovo ciclo con la maglia della Juventus. ” E’ stata una scelta immediata, il progetto bianconero mi ha subito affascinato”. Sono queste le parole del centrocampista bianconero. Questa stagione ha dimostrato quanto Pirlo possa essere ancora decisivo e determinante. E’ inutile negare che Pirlo  è stato l’ uomo decisivo, l’uomo di maggior rilievo in questo tricolore, l’ uomo che ha dato convinzione e assolta qualità tecnica al centrocampo bianconero. E’ lui l’ uomo simbolo di questo 30 esimo scudetto. Forse Galliani e la dirigenza rossonera si staranno mangiando le mani…intanto i tifosi bianconeri ringraziano il dg rossonero con un messaggio sotto il portone di casa di Andrea : ” Grazie Galliani”!

  • Scudetto Napoli, 25 anni dopo il trionfo

    Scudetto Napoli, 25 anni dopo il trionfo

    Sono passati 25 anni dal quel 10 Maggio 1987. Data storica per il popolo napoletano che decretò per la prima volta l’ accoppiata scudetto Napoli sul gradino più alto del calcio italiano. Il primo scudetto è un po’ come il primo amore, non si scorda mai. Di fatto ecco a distanza di 25 anni ricordare ancora  le gesta dell’ opera d’arte partenopea.

    25 anni fa il Napoli viveva sotto il dominio totale delle squadre del Nord, Juventus, Inter e Milan. Il 1987 , sotto questo punto di vista, fu l’anno della svolta, della rivincita, del riscatto. Con la vittoria del tricolore, il Napoli si scrollò di dosso questo pesante senso di inferiorità che da quel giorno sparì totalmente.

    Diego Armando Maradona © Simon Bruty Getty Images Sport

    Il 10 Maggio 1987 , il Napoli ospitava la Fiorentina al San Paolo. Ai partenopei bastava un pareggio per la matematica assegnazione del titolo. Gli azzurri si portarono in vantaggio con Carnevale, ma nella ripresa vennero raggiunti da una strepitosa rete dell’ allora sconosciuto Roberto Baggio. Al triplice fischio finale si scatenò una vera e propria festa sia sul terreno di gioco, sia nelle strade della città. Si portò in trionfo l’ immagine di Diego Armando Maradona, vero e proprio artefice del successo Napoletano.

    Ma cos’ è cambiato 25 anni dopo? Cos’ è cambiato da quel 10 Maggio 1987? Il Napoli di oggi vive un momento di leggero sbandamento dovuto alla strepitosa stagione coronata dalla partecipazione in Champions League. E’ chiaro che partecipare su tre competizioni destabilizza le energie dell’ intero organico. Ma nulla ancora è perduto. I Partenopei si giocheranno la qualificazione alla Champions League all’ ultima giornata di campionato. Nella peggiore delle ipotesi rimarrà comunque una strepitosa stagione coronata dal secondo anno europeo in caso di qualificazione all’ Europa League, senza dimenticare che il Napoli giocherà contro la Juventus la finale di Coppa Italia il prossimo 20 Maggio. Che lo scudetto del 1987  sia di buon auspicio per questa parte finale di stagione?

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  • Di Matteo – Chelsea, addio anche con la Champions

    Di Matteo – Chelsea, addio anche con la Champions

    La storia d’ amore Di Matteo Chelsea è destinata a finire al termine di questa stagione. A rivelarlo pare siano state alcune indiscrezioni interne allo stesso ambiente dei blues. Il patron Roman Abramovich non rinnoverà dunque il contratto al tecnico italiano per la stagione 2012/2013, anche in caso di vittoria in finale in Champions League.

    La notizia ha dell’ incredibile. Roberto Di Matteo in pochi mesi ha rigenerato il Chelsea dopo il disastroso capitolo Villas Boas. Quando ormai tutti davano per spacciati i blues, sia a livello nazionale che europeo, il tecnico ha riacceso le speranze della compagine londinese attraverso una grandissima iniezione di fiducia. Ciniche e decisive alcune scelte in organico da parte del tecnico italiano. Su tutte l’ idea di rilanciare Didier Drogba nell ‘undici titolare a discapito di Fernando Torres, scelta risulta azzeccata visti i successivi risultati.

    Roberto Di Matteo © IAN KINGTON/AFP/GettyImages

    Perchè bocciare allora a priori un progetto che potrebbe decollare già dalla prossima stagione? Lo stesso Di Matteo pare non abbia digerito “serenamente” la notizia. Gli stessi giocatori sono stati colti di sorpresa. Ma siamo sicuri che sia una mossa azzeccata quella di dare il ben servito al tecnico italiano in un momento così importante della stagione? Che sia stato un clamoroso autogoal da parte della dirigenza dei blues?

    Di fatto non c’è alcuna possibilità che Abramovich torni su i suoi passi e confermi Di Matteo, anche nel caso di conquista della Champions League vera chicca della società londinese. Ma quale è il reale motivo? Pare che il Presidente non sia entusiasta del gioco espresso dalla sua  squadra e reputa i successi ottenuti, frutto di improvvisazione e tanta fortuna. Abramovich ha fatto capire di non essere un amante del “catenaccio” e quindi ha ufficialmente deciso di voltare pagina e guardare al futuro, a prescindere dal risultato finale della tanto attesa finale di Champions League del 19 maggio. Riprovaci ancora Roberto Di Matteo…