Autore: Ivan Parlongo

  • Perché l’addio di Antonio Conte è una sconfitta per tutti

    Perché l’addio di Antonio Conte è una sconfitta per tutti

    Non scrivo da tantissimo tempo e a volte pur avendone la voglia non trovo l’argomento giusto per farlo. Attraverso Il Pallonaro in molti mi avete conosciuto e come sapete non ho mai nascosto la mia fede rossonera ma nonostante sia romantico e veda di buon occhio il ritorno di Pippo Inzaghi il suo ritorno in rossonero non mi ha dato lo stimolo giusto. Il clamoroso addio di Antonio Conte alla Juventus e la scelta di affidare il nuovo corso a Massimiliano Allegri invece mi hanno fatto scattare la voglia di dire la mia e quindi di tornare a scrivere.

    Perchè Antonio Conte ha lasciato la Juventus?
    Sul perché Antonio Conte abbia lasciato la Juventus ci sono tante illazioni ma poche certezze, dai mancati arrivi legati al mercato alla presunta partenza di un big come Arturo Vidal, dalle incomprensioni nate durante la squalifica alle difficoltà nel gestire la comunicazione. La cosa certa è che qualcosa si era rotto già da tempo e le dichiarazioni di fine stagione stridevano molto con i record ottenuti. La crepa inoltre potrebbe coinvolgere anche direttamente la proprietà che Antonio Conte non nomina mai nel video nel quale ringrazia però l’amico e presidente Andrea Agnelli.

    Antonio Conte
    Antonio Conte

    Perché ha perso Antonio Conte?
    Non stimo Conte per i suoi modi di fare, troppo arrogante, troppo sicuro di se e sempre pronto a farsi scudo delle critiche elencando i suoi successi ma, obiettivamente, come allenatore c’è poco da dire. Antonio Conte è uno di quei mister che riesce a prender la testa dei giocatori coinvolgendoli in un progetto ambizioso e per questo aiutarli a dare sempre qualcosa in più delle normali possibilità. E allora perché ha perso Antonio Conte? Ha perso perché un giorno capirà che solo la Juventus poteva regalargli alcune sensazioni, che il non aver accettato la possibilità di non vincere ad ogni anno gli ha precluso la possibilità di diventare un immortale per la Juventus al pari di Ferguson per il Manchester United.

    Perché ha perso la Juventus?
    Le semifinali di Europa League e lo scudetto dei record non sono bastati alla Juventus per migliorare il bilancio della stagione precedenti e dalla proiezioni nemmeno il prossimo esercizio sarà positivo. Tenere a posto i bilanci e esser competitivi è d’obbligo ormai per tutte le società ma è da sempre un marchio di fabbrica della Juventus che pur nell’era Moggi era sempre costretta a racimolare il budget per la campagna acquisti dalle cessioni eccellenti. La Juventus ha perso perché sarà difficile trovare il carisma di Antonio Conte in Massimiliano Allegri e di conseguenza senza poter spendere nella campagna acquisti riuscire a migliorare il posizionamento nella prossima Champions League.

    In generale comunque è il calcio italiano a uscirne ancora una volta sconfitta perché se è vero che la differenza la fanno sempre i calciatori (e quelli buoni arrivano sempre più raramente in Italia) è pur vero che i bravi allenatori riescono sempre a mascherare il gap sulle altre big d’Europa.

  • Fiorentina-Napoli decide Genny ‘a Carogna

    Fiorentina-Napoli decide Genny ‘a Carogna

    Ennesima pagina nera per il calcio e ennesima conferma che i mancati risultati in campo europeo sono il frutto di un intero sistema, di una lunga serie di assurdi compromessi, di un forte disagio di istituzioni calcistiche e non di gestire e dettare regole al sistema calcio. Il pre partita di Fiorentina-Napoli, finale di una bistrattata Coppa Italia, è da ascrivere senza dubbio alle pagine più nere del nostro calcio:scontri tra le due tifoserie e addirittura agguato armato ai tre tifosi del Napoli (gesto miserabile non ascrivibile ai tifosi viola ma secondo le cronache a quello della Roma). Il disagio delle istituzioni è stato subito evidente e tra l’incredulita’ dei calciatori il via libera alle ostilità viene dato da Genny ‘a Carogna, capo ultrà legato alla camorra e con un daspo scontato alle spalle.

    Genny  CarognaGenny  CarognaGenny  CarognaChi è Genny ‘a Carogna?
    Gennaro De Tommaso, in arte Genny ‘a Carogna, uno dei capi ultras più noto nel mondo partenopeo e figlio di un affiliato alla camorra decide di conquistare la notorietà e dimostrare la sua influenza chiedendo prima un confronto con Hamsik e poi dopo rassicurazioni sulla matrice dell’agguato decide di far disputare la partita a patto che gli spalti stiano in religioso silenzio. Come se non bastasse, Genny indossava una maglietta con su scritto Speziale Libero. Magliettache offende ulteriormente lo stato italiano e porta in giro per il mondo il disagio sociale e di valori che vive il nostro paese.

    I fischi all’inno e la vittoria del Napoli
    Come se non bastasse, per dimostrare la coerenza di questi pseudotifosi quando Genny ‘a Carogna ha contribuito a ristabilire la tranquillità, l’inno Nazionale è stato disturbato da numerosi fischi come se gli spalti fossero gremiti per un evento casuale e non per la Coppa Italia. Coppa che vince ilNapoli grazie alla maggiore esperienza della squadra e a un tecjico navigato, laFiorentina esce comunque a testa alta e con la consapevolezza di poter recitare un ruolo da protagonista nelle prossime stagioni.

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    Consigli Fantacalcio 15 giornata Serie A. Le probabili formazioni

    La quindicesima giornata di campionato di Serie si apre questa sera 6 Dicembre con il match Bologna- Juventus in vista della delicata trasferta di martedì prossimo dei bianconeri a Instabul contro il Galatasaray gara decisiva per il cammino in Champions League. (altro…)

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