Autore: PeppeG

  • Dinamo Zagabria Lione tra ombre, occhiolini e sospetti

    Dinamo Zagabria Lione tra ombre, occhiolini e sospetti

    Di certo alla fine del match i tifosi dell’Ajax non saranno stati molto contenti di conoscere il risultato della partita disputata tra Dinamo Zagabria Lione, che ha visto gli ospiti imporsi con un pesante 7-1 e di conseguenza qualificarsi agli ottavi per una migliore differenza reti.

    Giocatori del Lione festeggiano la qualificazione | © HRVOJE POLAN/AFP/Getty Images

    Un’impresa avranno pensato i meno maliziosi, una combine avranno ribattuto gli altri, e a fomentare ancor di più questa convinzione uno strano episodio capitato dopo il quinto gol della squadra francese, ad opera di Lisandro Lopez. Nell’atto di raccogliere il pallone dentro la porta per riportarlo rapidamente a centrocampo, infatti, Vida, giocatore dello Zagabria, fa l’occhiolino e il segno “ok” con la mano a Gomis, attaccante dell’ “Olympique”, come a volerlo rassicurare sulla connivenza della propria squadra nel permettergli di siglare la rete del passaggio di turno. Detto, fatto. Proprio Gomis, guarda caso, e Briand, fissano il punteggio sul 7-1.

    Questi sono i fatti di ieri, che ovviamente non potevano cadere nel vuoto ed infatti le contromisure non si sono fatte attendere, in casa croata la sconfitta di Dinamo Zagabria Lione è costata il posto all’allenatore Krunoslav Jurcic, mentre ben più gravi sono le “verifiche annunciate dall’Authority dei giochi on line, in Francia, che avrà il compito di verificare la correttezza dello svolgimento della partita, conclusasi come detto con l’incredibile 1-7 che ha consentito la qualificazione in extremis, dei francesi sul campo della Dinamo Zagabria. L’Authority,”garante della sincerità delle scommesse sportive, procede attualmente a verifiche il cui risultato dovrebbe essere reso noto a fine pomeriggio“, fa sapere l’ARJEL (Autorità regolamento giochi on line).”Come per ogni attività atipica in una competizione sportiva – aggiunge l’Authority – stiamo verificando che non ci sia stata attività anormale a livello di certe scommesse che possa aver recato danno agli scommettitori“.

    Si attendono, invece, reazioni dagli organi ufficiali dell’Uefa che dovranno certamente far luce su una situazione davvero poco chiara. Nel calcio si sa tutto è possibile, ma 6 gol in 31 minuti sembrano essere davvero troppi.

    IL VIDEO DELL’OCCHIOLINO DI VIDA A GOMIS

    VIDEO DINAMO ZAGABRIA LIONE 1-7

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  • Pagelle Parma-Palermo, nella nebbia spunta Giovinco

    Pagelle Parma-Palermo, nella nebbia spunta Giovinco

    Paletta 6,5: gara d’ordine la sua certo gli avanti rosanero gli facilitano il compito ma risulta sempre molto attento su ogni tentativo d’attacco

    Biabiany 6,5: è in forma e si vede, corre dribbla e cerca la rete, una spina nel fianco per gli avversari

    Valiani 6,5: partita tatticamente ineccepibile sempre presente sulla corsia di competenza in appoggio ed in copertura, ci prova da fuori ma è sfortunato a colpire la traversa

    Giovinco 7: è l’uomo in più di questo Parma, un mix di tecnica e genialità, le sue giocate risultano essere sempre le migliori e se non trovasse il palo sulla sua strada il voto sarebbe sicuramente più alto. Rischiara nella nebbia

    Pellè 6: il ragazzone ci prova con due o tre giocate degne di nota, gli manca solo la rete e questo è imperdonabile agli occhi dei tifosi gialloblu che alla sua uscita dal campo gli riservano bordate di fischi

    Parma (4-4-1-1): Mirante 6; Zaccardo 6,5, Paletta 6,5, Lucarelli 6, Gobbi 6; Biabiany 6,5, Morrone 6, Galloppa 6, Valiani 6,5; Giovinco 7; Pellè 6 (45′ st Masucci sv).
    A disp.: Pavarini, Santacroce, Rubin, Marques, Palladino, Crespo.

    Sebastian Giovinco| © Dino Panato/Getty Images

    Benussi 6,5: ci mette una pezza in più di un’occasione e si capisce il perchè Mangia lo preferisca all’ex titolare Tzorvas.

    Silvestre 6: non si fa distrarre dalla nebbia, sempre molto attento sulle incursioni avversarie, lascia pochi spazi agli avanti ducali

    Balzaretti 6: è significativo che l’unico vero pericolo alla porta di Mirante lo porti lui con una rasoiata di mancino, che l’estremo gialloblu respinge bene. Per il resto partita d’ordine senza grossi exploit.

    Ilicic 5,5: soffre più di tutti i compagni il mal di trasferta, forse il calore del Barbera lo trasforma, ma nel match di ieri non illumina, anche se non combina grossi disastri come a Torino.

    Pinilla 4: dovrebbe essere l’arma in più ritrovata, ma si perde nella nebbia del Tardini, inconcludente, sbaglia posizione e spesso anche le giocate più semplici.

    Palermo (4-3-2-1): Benussi 6,5; Pisano 6, Silvestre 6, Migliaccio 6, Balzaretti 6; Acquah 5,5, Bacinovic 5 (10′ st Bertolo 5), Barreto 5,5; Ilicic 5,5, Lores 5,5 (21′ st Alvarez 5); Pinilla 4 (39′ st Della Rocca sv).
    A disp.: Tzorvas, Cetto, Aguirregaray, Bollino.

  • Parma Palermo, tra le due vince la nebbia

    Parma Palermo, tra le due vince la nebbia

    Partita scarsa di emozioni quella vista, si fa per dire, al Tardini  Parma Palermo.  In uno stadio avvolto dalla nebbia e con una visibilità ridotta a zero, le due compagini in campo non hanno dato dimostrazione di gran valore e anche se lo avessero fatto fortunato chi fosse riuscito a vederlo. Ma c’è un uomo che nella nebbia vuole e può fare la differenza e quell’uomo non può che essere il più dotato di talento e che risponde al nome di Sebastian Giovinco. Il fantasista piemontese, rinato alla corte dei ducali, prova in più occasioni a spezzare gli equilibri della partita e quasi ci riesce se al 26° la palla sul suo tiro non si fosse stampata sul palo e se al 45° su un’intelligente punizione battuta sul primo palo non trovasse uno splendido Benussi, titolare e che sembra ormai aver scalzato nelle gerarchie Tzorvas. Si va al riposo con molto più Parma alla voce occasioni create e poco pochissimo Palermo.

    Tardini nella nebbia| © Dino Panato/Getty Images

    Si rientra in campo con la nebbia sempre più inclemente e con il copione del match che non cambia, padroni di casa a spingere e cercare la rete, e con il Palermo a proteggere il fortino. A creare maggiori preoccupazioni alla retroguardia rosanero oltre alla Formica Atomica, anche Biabiany e  Valiani provano a rendersi pericolosi, e proprio l’ex rossoblu al 73° a far tremare la retroguardia ospite con un tiro dalla distanza che, sfortunatamente, s’infrange sulla traversa. L’occasione è l’ultima pericolosa della partita. Il Palermo dal canto suo soffre ancora del tabù da trasferta e non riesce a sbloccarsi, portando a 634 i minuti di digiuno da gol fuori le mura amiche del Barbera, ma può sorridere per non essere incappato in una sconfitta e guadagnando un punto che lo porta ad appaiare il Napoli al quinto posta, a quota 20 punti.

  • Parma-Palermo probabili formazioni. Emergenza attacco per Mangia

    Parma-Palermo probabili formazioni. Emergenza attacco per Mangia

    Partita difficile quella di stasera al Tardini e non solo per la nebbia che minaccia di far sospendere la partita, ma soprattutto per i valori in campo delle due squadre, che vivono diverse situazioni di classifica e di morale. I padroni di casa del Parma sono, infatti, reduci da una pessima figura rimediata a Novara e vivono un momento non proprio esaltante, vorrebbero quindi cercare la vittoria per racimolare quei 3 punti fondamentali, contro un avversario di un certo livello, per risalire la china. Per far questo Colomba si affiderà al solito modulo con difesa e centrocampo a 4 e Giovinco a muoversi dietro l’unica punta che, nonostante il recupero di Sergio Floccari, sarà ancora Graziano Pellè. In difesa confermati Zaccardo e Rubin sugli esterni, con la solita coppia centrale composta da Paletta e A.Lucarelli. In mediana spazio all’ottimo Biabiany sull’out di destra e a Valiani largo su quella di sinistra, mentre a fare da diga contro gli avanti rosanero saranno Galloppa e capitan Morrone.

    Parma (4-4-1-1): Mirante; Zaccardo, Paletta, A. Lucarelli, Rubin; Biabiany, Morrone, Galloppa, Valiani; Giovinco; Pellé. A disp.: Pavarini, Santacroce, Gobbi, Floccari, Palladino, Jadid, Crespo.

    Denis Mangia| © Tullio M. Puglia/Getty Images

    In casa Palermo, invece, Mangia, nonostante sia in forte emergenza specialmente nel reparto offensivo dove dovrà fare a meno di Hernandez, Miccoli e che avrà un Pinilla non al massimo della condizione, insegue la sua prima vittoria esterna. L’attaccante cileno sarà affiancato dal giovane Lores in vantaggio su Bertolo nel ruolo di seconda punta più arretrata quasi sulla linea di trequarti, dove agirà sicuramente Ilicic. La linea a quattro della difesa vedrà il rientro dello squalificato Balzaretti sulla corsia di sinistra e mentre sulla destra ci sarà Pisano. In mezzo confermato Migliaccio nel ruolo alla Mascherano ritagliato per lui dal tecnico lombardo, affiancato da Silvestre. Sulla linea mediana Acquah-Bacinovic-Barreto, completeranno la formazione, con un centrocampo arcigno e votato soprattutto a spezzare le trame di gioco avversarie.

    Palermo (4-3-1-2): Benussi; Pisano, Silvestre, Migliaccio, Balzaretti; Acquah, Bacinovic, Barreto; Ilicic; Lores, Pinilla. A disp.: Tzorvas, Cetto, Mantovani, Della Rocca, Bertolo, Alvarez.

    Upgrade il Tardini è avvolto dalla nebbia a breve ci sarà il sopralluogo dell’arbitro ma la sensazione è che sarà rinviata la partita

  • Tre italiani ad Euro 2012. Trapattoni, Capello e Prandelli

    Tre italiani ad Euro 2012. Trapattoni, Capello e Prandelli

    Tre italiani all’Europeo, sembra quasi il titolo di un film, eppure è una bella realtà, a portare avanti i colori del Bel Paese saranno in tre allenatori: Cesare Prandelli, Fabio Capello e Giovanni Trapattoni, rispettivamente Ct di Italia, Inghilterra e Irlanda rappresenteranno l’Italia a Euro 2012. Certo una bella soddisfazione per il nostro calcio, che per la prima volta e nel momento certamente peggiore della propria storia, mostra che le qualità dei propri uomini sono ancora di livello.

    Giovanni Trapattoni, il più anziano dei tre, un’istituzione in Italia, dove ha vinto tutto quello che c’era da vincere sulla panchina della Juve, sta diventando un mito anche in Irlanda, ha vendicato il torto subito due anni or sono, quando per colpa di un gol di Gallas, venuto da un assist preceduto da un netto fallo di mano di Henry. Ma non solo per questo, le sue sfuriate in sala stampa sono un must su tutto il web, da Strunz all’ultimo tentativo di traduzione in inglese della sua celebre frase “non dire gatto, se non ce l’hai nel sacco”, sono le piccole cose che lo hanno reso celebre anche aldilà delle vittorie meritate all’interno del rettangolo verde. Questa sua genuinità lo ha portato ad essere idolatrato dagli abitanti dell’isola cattolica, genuinità palesata anche alla conclusione della partita con l’Estonia quando non è riuscito a trattenere le lacrime per la felicità di aver compiuto un’impresa. Conoscendolo, però, sappiamo che non si fermerà di certo qui e cercherà di portare i folletti irlandesi sull’aereo che porta da Euro 2012 a Brasile 2014.

    I tre allenatori italiani all'Europeo| © getty images

    Altro discorso per Don Fabio Capello, anche lui vincitore di numerosi trofei sia in Italia che in Spagna, ma non molto amato soprattutto dalla stampa inglese. Il tecnico friulano, conosciuto per essere un vero sergente di ferro, ha raggiunto la qualificazione a Euro 2102 di Polonia-Ucraina per tempo, con i suoi leoni inglesi, e si è tolto anche lo sfizio di battere i campioni della Spagna detentori del titolo europeo e mondiale in carica. Da Ct della nazionale di sua maestà non ha fatto una bella figura al mondiale sudafricano, ma può recriminare su un gol ingiustamente annullato a Lampard quando il risultato era sul 2-1, nel match contro la Germania che poi dilagò aggiudicandosi la partita per 4-1. Capello ha adesso la possibilità di riscattarsi cercando di raggiungere quella tanto sospirata vittoria nella competizione continentale che manca alla bacheca dei sudditi di sua maestà.

    Il meno esperto e meno vincente dei tre è il nostro attuale Ct Cesare Prandelli, tecnico giovane che da quando siede sulla panchina azzurra ha regalato, con il suo gioco e gli ottimi risultati, fiducia all’ambiente demoralizzato dopo la pessima figura rimediata nei mondiali di un anno e mezzo fa. Il compito dell’ex tecnico della Fiorentina è davvero arduo, bisogna onorare l’impegno e dimostrare che la qualità mostrata durante il girone di qualificazione potrà ripetersi in partite molto più importanti e con impegni da dentro fuori. Le speranze di un’intera nazione appassionata e che ha voglia d’innamorarsi ancora di questa squadra sono tante e toccherà a Cesare non deluderle. Al sorteggio per Euro 2012 che si terrà a Kiev il 2 dicembre conosceremo chi saranno i nostri futuri avversari, e chissà che viste anche le fasce ( Italia e Inghilterra seconda fascia, Irlanda quarta) dove sono inserite le squadre non ci sia un incrocio di destini fra questi tre grandi allenatori, staremo a vedere, per adesso la rappresentanza tricolore ai blocchi di partenza del prossimo europeo sarà numerosa e ben nutrita.

    Euro 2012 guida al sorteggio e griglia

  • Pagelle Palermo-Fiorentina. Ilicic si riprende il Barbera

    Pagelle Palermo-Fiorentina. Ilicic si riprende il Barbera

    Benussi 6,5: Mangia lo sceglie al posto di Tzorvas e lui lo ripaga con degli interventi degni di nota e che danno sicurezza ad un reparto non proprio impenetrabile. Migliaccio 7: il suo schieramento alla Mascherano, ovvero arretrandolo al centro della difesa, funziona e anche discretamente bene, visto il risultato. Blocca spesso sul nascere ogni tentativo di far male da parte del Gila e co.
    Ilicic 7,5: corre, dribbla e regala spettacolo, un altro giocatore rispetto a quello visto a Torino. Fornisce l’assist del vantaggio a Miccoli e chiude la pratica su calcio di punizione.

    Zahavi 6: Pinilla non è ancora al meglio e lui lo sostituisce senza infamia e senza lode, di certo al Barbera si aspettano molto di più.

    Miccoli 7: Mette a segno la sua quarta rete in questa stagione e poi esce per infortunio lasciando di fatto senza attaccanti la propria squadra. Però in quella mezz’ora regala sprazzi di bel gioco, totalmente diverso da quanto visto con la Juve, si vede che l’aria di casa lo rinvigorisce.

    Palermo (4-3-2-1): Benussi 6,5; Pisano 6,5, Silvestre 6,5, Migliaccio 7, Mantovani 6; Acquah 5, Bacinovic 6, Barreto 6; Ilicic 7,5 (37′ st Bertolo sv), Zahavi 6 (18′ st Pinilla 6); Miccoli 7 (42′ Lores 6). A disp.: Tzorvas, Cetto, Munoz, Aguirregaray.

    Josip Ilicic| © Maurizio Lagana/Getty Images

    Natali 5: è praticamente l’uomo più pericoloso della viola, bravo Benussi su un suo colpo di testa e sfortunato quando colpisce la traversa che sarebbe valso il pareggio. Poi perde la testa e si fa espellere stupidamente.

    Montolivo 6,5: ci prova da lontano e quel tipo di tiro si sa è nelle sue corde, ma Benussi è in stato di grazia e c’è ben poco da fare.

    Vargas 6: rientra bene disputando una partita sufficientemente positiva che non regala grosse emozioni. senza infamia e senza lode.

     Gilardino 5: abulico e poco attivo, un giocatore molto diverso rispetto a quello visto in tante occasioni, forse soffre troppo la solitudine a cui è abbandonato dai propri compagni.

    Cerci 5,5: e pensare che quest’anno aveva cominciato bene, così come aveva finito, ma a quanto pare la poca fiducia o chissà quale altro fattore, lo hanno a poco a poco riportato nell’ombra. Rossi deve assolutamente recuperarlo è una pedina troppo importante per questa squadra.

    Fiorentina (4-3-1-2): Boruc 5; De Silvestri 5,5, Gamberini 5, Natali 5, Pasqual 5 (28′ st Nastasic 6); Behrami 6, Montolivo 6,5, Vargas 6; Lazzari 5 (26′ st Ljajic 6); Gilardino 5 (13′ st Silva 5), Cerci 5,5. A disp.: Neto, Romulo, Munari, Salifu.

  • Al Barbera non si passa. Palermo corsaro in casa

    Al Barbera non si passa. Palermo corsaro in casa

    Sei su sei e confermata anche oggi la legge del Barbera, dove il Palermo di Mangia ha superato con una bella prova di forza, dopo il K.O. esterno con la Juve, la Fiorentina dell’ex Delio Rossi, accolto con una standing-ovation al suo rientro in campo, anche se da avversario. Ma i sentimenti nel calcio contano il giusto e i rosanero non hanno nessuna intenzione di fare sconti al loro ex mister. Dal canto suo l’allenatore romagnolo, visibilmente commosso ad inizio gara, pur dovendo far fronte a numerose assenze non poteva pensare di non inseguire la vittoria per risollevare morale e classifica della squadra viola. E proprio per perseguire questo obiettivo i viola nei primi minuti della gara attaccano e si rendono pericolosi con un bel colpo di testa di Natali ben parato da Benussi. Un’occasione solare ma di fatto l’unica perchè dopo sale in cattedra Josip Ilicic e la partita cambia volto e direzione. Il trequartista sloveno con una splendida performance si fa perdonare gli erroracci visti nel match della scorsa settimana, è lui, infatti, a rompere l’equilibrio della gara mandando in rete con una bella verticalizzazione il proprio capitano Miccoli ed è sempre lui a chiudere la gara al 74° con un delizioso calcio di punizione che fissa il risultato sul definitivo 2-0 e rispedisce a casa Delio Rossi con un ulteriore dispiacere.

    Josip Ilicic| © Maurizio Lagana/Getty Images

    In mezzo però non c’è solo Palermo, si vedono piccoli sprazzi di Fiorentina che prova a reagire e a siglare la rete che dopo il gol dell’ex Miccoli, poi uscito per infortunio, la riporterebbe in partita, così non è. Benussi preferito a Tzorvas si supera in più occasioni ingaggiando un duello personale con Montolivo che ci prova spesso dalla distanza, ma che trova sulla propria strada sempre l’estremo difensore rosanero. I viola sono anche sfortunati, quando al 70° poco prima del raddoppio di Ilicic, colpiscono una traversa con Natali che stavolta però impatta di piede, lo stesso difensore viola sarà poi espulso e questo spegnerà ogni velleità della squadra ospite. Una sconfitta per Rossi che ha ancora molto da fare con gli effettivi a disposizione e che spera di poter recuperare Jovetic, autore della metà dei gol viola, già dalla prossima gara. Per Mangia, invece, solo un rammarico, che non si possa giocare solo in casa, ciò vorrebbe dire vittoria certa stando alle statistiche dei siciliani.

  • Palermo-Fiorentina probabili formazioni. Rossi ritorno da nemico

    Palermo-Fiorentina probabili formazioni. Rossi ritorno da nemico

    Partita delicata quella di oggi pomeriggio al Renzo Barbera, si affrontano, infatti, due squadre che hanno bisogno di punti per risalire la china e migliorare la loro attuale posizione in classifica lontana, ma non molto, dalle aspettative pre-campionato. In casa Palermo il tecnico Mangia pare intenzionato a stravolgere in parte la formazione che ha rimediato una figuraccia allo Juventus Stadium. Sicuri del posto solo il capitano Miccoli e Ilicic, quest’ultimo apparso comunque in forma nonostante le tre occasioni da gol fallite nel match della scorsa settimana, lo sloveno agirà verosimilmente alle spalle dell’attaccante salentino e del ritrovato Pinilla. A centrocampo Acquah, Bacinovic e Barreto formeranno la diga a protezione della perforatissima difesa rosanero, composta da una linea a quattro che vedrà Pisano e Mantovani sugli esterni, quest’ultimo sostituto dello squalificato Balzaretti, mentre per garantirsi maggiore protezione il tecnico dei siciliani ha deciso di spostare al centro Migliaccio a far coppia con Silvestre.

    Palermo (4-3-1-2): Tzorvas; Pisano, Silvestre, Migliaccio, Mantovani; Acquah, Bacinovic, Barreto; Ilicic; Miccoli, Pinilla.
    A disp.: Benussi, Munoz, Aguirregaray, Della Rocca, Bertolo, Zahavi, Lores Varela

    Delio Rossi| © Gabriele Maltinti/Getty Images

    In casa viola partita dalle grosse emozioni per il neo-tecnico Rossi che ritorna a Palermo da “nemico” dopo aver lasciato un segno indelebile nei cuori di tutti i tifosi. L’allenatore non sa ancora se potrà contare o meno su Jovetic, ma al 90% il montenegrino non sarà della partita, al suo posto giocherà Munari con l’avanzamento di Lazzari sulla linea di trequarti a far coppia con Cerci dietro le spalle del bomber Gilardino, non molto amato da quelle parti dopo l’episodio del gol segnato con un evidente tocco di mano. Detto di Munari, la mediana dovrebbe essere completata da capitan Montolivo e da Behrami. Mentre in difesa non ci sarà sull’esterno il grande ex di turno Cassani, al suo posto De Silvestri con Pasqual sull’out di sinistra e Gamberini e Natali a completare il reparto. In porta il solito Boruc.

    Fiorentina (4-3-2-1): Boruc; De Silvestri, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Munari; Lazzari, Cerci; Gilardino. In panchina: Neto, Romulo, Nastasic, Vargas, Salifu, Ljajic, Silva.

  • Napoli-Manchester City, le pagelle. Cava Show

    Napoli-Manchester City, le pagelle. Cava Show

    De Sanctis 7: A Napoli d’ora in avanti i miracoli è autorizzato a farli anche lui, su Balotelli soprattutto che ancora non riesce a capire come l’estremo azzurro abbia potuto prendere quel tiro a botta sicuro. Da santificare, erge un fortino a protezione della propria porta e del risultato acquisito con tanta fatica.

    Cannavaro 7: Certo crescere all’ombra di un idolo come il fratello non dev’essere stato facile, ma a vederlo giocare ieri marcando gente del calibro di Dzeko, Balotelli e compagnia varia, si capisce perchè sia titolare inamovibile e capitano del Napoli dei miracoli.

    Hamsik 6: Sarà stato lo shock per quanto successo a sua moglie, ma ieri non ha disputato certo una delle sue migliori partite, avrebbe potuto chiudere la pratica se dopo essersi liberato egregiamente di Kolarov fosse stato più freddo sotto porta e non avesse spedito la palla sul palo.

    Lavezzi 7,5: Il suo unico difetto confermato anche ieri è la poca lucidità quando si tratta di battere a rete, per il resto è uno spettacolo per gli occhi, corre, insegue, recupera, riparte e salta gli avversari come birilli, anche ieri sera ha messo lo zampino in entrambe le azioni da gol dei suoi.

    Cavani 8: El matador adora la musica della Champions, questo è ormai un dato di fatto, 4 reti in 5 partite sono la sintesi di quanto questo giocatore sia fondamentale nell’economia del gioco partenopeo, non solo per le due reti ma anche per la mole di km che macina ad ogni partita. Ieri è stato meraviglioso, De Laurentiis faticherà a trattenerlo sotto il Vesuvio anche per la prossima stagione.

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 7; Campagnaro 6,5, Cannavaro 7, Aronica 5,5; Maggio 6,5, Gargano 7, Inler 6,5 (14’st Dzemaili 6), Dossena 7 (43′ st Fernandez sv); Hamsik 6, Lavezzi 7,5; Cavani 8 (38′ st Pandev sv).
    A disp.: Rosati, Grava, Santana, Mascara.

    Edinson Cavani| © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Hart 5,5: Su entrambe le reti subite c’è del suo, poco protetto da una difesa ballerina, cerca di mettere pezze dove può.

    Kompany 5,5: Il giovane capitano dei citizens non è in serata di grazia, concede spazi impressionanti alle ripartenze dei padroni di casa e sembra insicuro nell’uno contro uno.

    Yaya Tourè 5,5: A centrocampo dovrebbe fare la differenza e invece soffre l’asfissiante marcatura di Gargano, produce solo un buon assist per Balotelli sul quale De Sanctis compie il miracolo. Per 12 milioni all’anno ci si aspetta molto di più.

    Balotelli 6,5: Si danna l’anima e ci prova in tutti i modi, segna la rete del momentaneo pareggio, poi deve arrendersi alle prodezze dell’estremo difensore azzurro che gli toglie la soddisfazione della prima doppietta in Champions.

    Silva 6,5: E’ pimpante e generoso, lo si trova a svariare su tutto il fronte d’attacco cercando di fornire ai propri compagni palloni giocabili per far male, ma purtroppo è isolato e spesso vittima dei raddoppi di marcatura da parte degli esterni partenopei.

    Manchester City (4-4-2): Hart 5,5; Zabaleta 6 (40′ st Johnson sv), Lescott 6, Kompany 5,5, Kolarov 6,5; Silva 6,5, De Jong 5,5 (25′ st Nasri 5), Yaya Tourè 5,5, Milner 5; Balotelli 6,5, Dzeko 5 (36′ st Aguero sv).
    A disp.: Pantilimon, Clichy, Savic, Barry.

  • Scate…Napoli. Batte il City e punta agli ottavi

    Scate…Napoli. Batte il City e punta agli ottavi

    Doveva essere vittoria e vittoria è stata, in una notte fantastica con il San Paolo stracolmo in ogni ordine di posto, i padroni di casa del Napoli, guidati da un pubblico straordinario, hanno battuto un Manchester City in piena forma e dominatore della Premiership. Una partita spettacolare piena di colpi di scena e capovolgimenti di fronte, figlia dell’atteggiamento delle due squadre che si sono affrontate a viso aperto senza tatticismi e catenacci all’italiana.

    Dicevamo gli ingredienti per una serata spettacolare ci sono tutti e il Napoli non delude i propri tifosi partendo a razzo e arrivando a creare la prima occasione da gol già all’8° minuto con Hamsik che non sfrutta al meglio un bel assist di Lavezzi. Pochi minuti dopo è lo stesso Pocho a chiudere una bella triangolazione con Cavani arrivando a battere da fuori area con la palla che esce fuori di poco. Sono le prove generali del gol che arriva al 17° sempre con il solito Matador che spizzando su un calcio d’angolo ben battuto dal compagno di reparto argentino, insacca sul primo palo punendo un colpevole Hart mal posizionato e poco reattivo.

    A questo punto ti aspetti la reazione del City che arriva puntualmente ma non produce grossi patemi alla difesa partenopea, ma alla mezz’ora sull’unico errore di disimpegno della retroguardia azzurra, Balotelli, nono gol in dieci gare, trova il pareggio con un facile tap-in a porta vuota approfittando della respinta centrale di De Sanctis sul tiro di Silva. Adesso la squadra di Mancini ci crede e prova ad imporre il proprio gioco spaventando i padroni di casa, il Napoli tiene e il primo tempo si chiude in parità.

    Festeggiamenti al gol di Cavani | © Paolo Bruno/getty images

    Al rientro dagli spogliatoi le squadre sono pronte a darsi battaglia nell’arena per altri 45′ di fuoco, a cominciare nel migliore dei modi è proprio l’undici di Mazzarri che costruisce una bella azione sulla sinistra che porta Dossena a mettere un cross invitante sul piattone del Matador Cavani che da lì non può sbagliare e punisce per la seconda volta della serata, la quarta in Champions,  il portiere Hart. Adesso la partita entra nel vivo perchè i citizens attaccano e lasciano spazi al contropiede partenopeo, gli azzurri potrebbero chiudere la partita in più di un’occasione, prima con Lavezzi che spara addosso all’estremo difensore, poi con Hamsik che si libera alla grande del diretto avversario ma poi tira sul palo e infine con Maggio che a tu per tu col numero uno inglese è poco lucido e si fa respingere senza grosse difficoltà.

    Dopo queste occasioni il Napoli svanisce approfittando poco dello spazio concessogli e lasciando delle ghiotte occasioni sopratutto a Balotelli che solo un super De Sanctis riesce a respingere conservando intatto il risultato e concedendo ai suoi la possibilità di affrontare con un notevole vantaggio l’ultima gara contro un Villareal da tempo fuori dai giochi e che non può chiedere più nulla a questa Champions.

    VIDEO HIGHLIGHTS DI NAPOLI – MANCHESTER CITY 2-1

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