Autore: PeppeG

  • Genoa – Parma, Grifoni senza l’ex Gilardino

    Genoa – Parma, Grifoni senza l’ex Gilardino

    Ci sarà aria di riscatto al Ferraris di Genova, quando nel primo anticipo della 25ma giornata scenderanno in campo i rossoblu di casa dell’ex allenatore ducale Marino e il Parma di Donadoni.

    Il tecnico siciliano dovrà fare i conti con una discreta lista d’indisponibili, oltre all’infortunato Gilardino, possibile il suo recupero per la prossima gara di campionato, mancheranno anche gli squalificati Sculli e Biondini. Per sopperire a queste assenze probabilmente ricorrerà ad un cambio di modulo, passando ad un solido 4-4-2, con il rientrante Mesto arretrato sulla linea difensiva insieme a Costant, in ballottaggio con Moretti per una maglia da titolare. Con Kaladze e Granqvist coppia centrale. In mediana Veloso e Kucka nella zona centrale con capitan Rossi e Belluschi sugli esterni a sostenere il duo d’attacco composto da Jankovic e il bomber Palacio. 

    Alberto Gilardino| © Valerio Pennicino/Getty Images

    In casa Parma la voglia di rifarsi dopo la sconfitta subita in trasferta a Roma, la prima della gestione Donadoni, è tanta. Il tecnico bergamasco sembra intenzionato a confermare lo stesso undici della scorsa settimana con l’eccezione del rientro di Floccari al fianco dell’insostituibile Giovinco. Con il giovane Ferrario schierato in difesa al posto dell’indisponibile Paletta, al fianco di Lucarelli e Zaccardo nella difesa a 3 dei ducali. A centrocampo spazio a Biabany e  Modesto sulle fasce, con Morrone, Mariga e l’unico dubbio da sciogliere tra Musacci e Galloppa in ballottaggio per una maglia da titolare, l’ex centrocampista del Siena probabilmente si accomoderà in panchina per evitare ricadute dato il suo fresco rientro dopo l’infortunio.

    PROBABILI FORMAZIONI GENOA PARMA

    GENOA (4-4-2): Frey; Mesto Granqvist Kaladze Constant; Rossi Veloso Kucka Belluschi; Jankovic Palacio.
    A disp.: Lupatelli, Carvalho, Moretti, Birsa, Jorquera, Alhassan, Zé Eduardo.

    PARMA (3-5-2): Mirante; Zaccardo Lucarelli Ferrario; Biabany Morrone Mariga Musacci Modesto; Giovinco Floccari.
    A disp.: Pavarini, Santacroce, Gobbi, Jonathan, Galoppa, Valiani, Okaka.

  • Milan Juventus la prima decisiva post Calciopoli

    Milan Juventus la prima decisiva post Calciopoli

    Che Milan Juventus non sia mai stata una partita come le altre è cosa risaputa, anche se negli ultimi 5 anni le due squadre hanno lottato per obiettivi totalmente diversi, con i bianconeri a barcamenarsi fra posizioni poco nobili della classifica e i rossoneri a cercare di contrastare, fino alla scorsa stagione inutilmente, lo strapotere dei cugini interisti. L’ultima volta che la sfida fra le due squadre ha rappresentato un vero e proprio match point per il campionato era il lontano maggio del 2005, in quell’occasione gli uomini di Capello s’imposero per 1-0 grazie ad un gol di Trezeguet che sfruttò al meglio un assist splendido in rovesciata di capitan Del Piero. L’anno successivo a San Siro l’undici bianconero subì una pesante sconfitta che però non pregiudicò la vittoria finale in campionato. Sappiamo poi che quegli scudetti non rimasero a lungo nella bacheca della Vecchia Signora, che dopo un anno di purgatorio in serie B, a seguito delle sentenze di Calciopoli, tornò in serie A speranzosa di riconquistare il posto che una società del proprio rango meritava.
    Purtroppo per le due squadre però a far da padrone in quegli anni in campionato e lo schiacciasassi interista e alle due nobili del nostro calcio non restava che spartissi le briciole, nel primo incontro post-calciopoli il risultato fu uno sciatto 0-0 a San Siro.  A fine anno la Juventus riuscirà a precedere il diavolo (solo quinto) in classifica piazzandosi al terzo posto e qualificandosi per la Champions.

    L’anno successivo fu ancora un pareggio nella sfida a Milano fra le due squadre con Iaquinta e Seedorf autori dei due gol della serata.
    Il risultato ancora una volta però non cambierà il corso del campionato che rimarrà a Milano, sponda nerazzurra e che vedrà juventini e milanisti accontentarsi rispettivamente di secondo e terzo posto.

    Video Milan Juventus Iaquinta e Seedorf
    [jwplayer config=”240s” mediaid=”125487″]

    Quella del 2009-2010 è la peggiore stagione del post calciopoli per la squadra torinese, conclusasi con un misero settimo posto e che nello scontro diretto con i rossoneri l’ha vista soccombere in entrambe le gare per mano soprattutto di Ronaldinho che sia a Torino sia a Milano punì la squadra allora guidata da Ferrara e Zaccheroni.

    Milan Juventus, Ronaldinho protagonista
    [jwplayer config=”120s” mediaid=”125482″]

    Nella scorsa stagione quella del primo scudetto non interista dopo il 2006, gli scontri fra le due squadre si sono chiusi alla pari, con una splendida vittoria bianconera in casa del diavolo, grazie alle reti di Quagliarella e di Capitan Del Piero, vittoria che però ha illuso la squadra di corso Galileo Ferraris, che a fine stagione chiuderà nuovamente al settimo posto rimanendo fuori dalle coppe e vedrà i milanisti guidati dall’ex Ibrahimovic e dal neo tecnico Allegri, conquistare lo scudetto, il 18 della propria storia.

    Milan Juventus, Quagliarella e Del Piero illudono la Vecchia Signora
    [jwplayer config=”120s” mediaid=”125486″]

    Quest’anno però finalmente sembra che per la Juventus sia arrivato l’ora di cominciare a lottare per piazze più importanti di settimi posti e la sfida contro l’attuale capolista Milan, rappresenta un crocevia importante per il proseguo della stagione. La squadra di Conte arriva carica e motivata al big match di San Siro, aspettando di conoscere se Ibra sarà della gara e dall’alto della propria imbattibilità in campionato, senza contare che nei due incontri precedenti, l’ultimo in coppa Italia, i bianconeri hanno dimostrato di essere più affamati di vittoria, sopperendo così ad un minore tasso tecnico. Dal canto loro gli uomini di Allegri hanno recuperato da un periodo di parziale appannamento e dopo la vittoria di Udine, in rimonta e quella fenomenale in Champions arrivano alla sfida carichi e con qualche arma in più, come il recupero di Pato che potrebbe sopperire all’eventuale assenza del grande ex Ibrahimovic. Di sicuro ci sarà da divertirsi sperando in qualche altra prodezza come questa:

    Il gol scudetto di Trezeguet su assist di Del Piero
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”125488″]

  • Palermo Lazio, rientra Miccoli, Reja in piena emergenza

    Palermo Lazio, rientra Miccoli, Reja in piena emergenza

    Reduce da una brutta batosta in Europa League e con una difesa totalmente da inventare, la Lazio di Edy Reja affronta questa trasferta con la volontà di mantenersi sempre nelle posizioni più nobili della classifica, magari con un orecchio ad Udine dove, i friulani affrontano il Cagliari nel secondo posticipo di questa giornata.

    Il tecnico biancoceleste, dovrà fare a meno degli squalificati Konko e Diakitè, e degli infortunati Biava, Radu, Stankevicius, che si vanno ad aggiungere alla già lunga lista d’indisponibili. La scelta appare quindi obbligata con una difesa a 3, al centro della quale dovrebbe inserirsi Ledesma, con Zauri e Dias a completare il reparto. A centrocampo Garrido e Gonzalez dovrebbe agire sugli esterni, mentre la coppia interna della mediana sarà composta da Candreva e Matuzalem. In attacco certa la presenza di Klose con alle spalle Hernanes, l’unico dubbio sarà legato al recupero o meno di Lulic, che qualora dovesse farcela sarà titolare, mentre in caso contrario a far coppia con il bomber tedesco sarà Kozak.

    Fabrizio Miccoli | © Tullio M. Puglia/Getty Images

    In casa Palermo, rientrata l’emergenza infortuni e finalmente, recuperato anche capitan Miccoli, che sarà regolarmente in campo con al fianco Budan, favorito su Hernandez non ancora al top della forma, la voglia di ricominciare a dettare legge al Barbera è tanta. Mutti potrà contare su quasi tutti gli uomini e giocare con il classico 4-3-1-2, detto delle due punte ad agire alle spalle della coppia d’attacco dovrebbe essere Ilicic, favorito su Zahavi, mentre a centrocampo Migliaccio favorito su Bertolo, affiancherà Donati e Barreto. In difesa tutti presenti con Pisano e Balzaretti sugli esterni e Silvestre e Pisano a completare il reparto.

    PROBABILI FORMAZIONI PALERMO LAZIO

    Palermo (4-3-1-2): Viviano; Pisano, Silvestre, Mantovani, Balzaretti; Migliaccio, Donati, Barreto; Ilicic; Budan, Miccoli
    A disp.: Tzorvas, Munoz, Aguirregaray, Bertolo, Vazquez, Zahavi, Hernandez.
    Lazio (3-4-1-2): Marchetti; Zauri, Ledesma, Dias; Garrido, Candreva, Matuzalem, Gonzalez; Hernanes, Lulic; Klose.
    A disp.: Bizzarri, Scaloni, Zampa, Mauri, Barreto, Kozac, Alfaro.
  • Favola Zambia, sul trono d’Africa 19 anni dopo la tragedia

    Favola Zambia, sul trono d’Africa 19 anni dopo la tragedia

    Libreville ha tolto e Libreville ha reso, dopo 19 anni il cerchio si chiude e lo Zambia chiude un cerchio apertosi con il dolore del 1993, ma che adesso può festeggiare un grande traguardo, il primo della sua storia. Al terzo tentativo i Chipolopolo guidati da mister Renard riescono a conquistare la vittoria, sconfiggendo in finale la Costa d’Avorio guidati da sua maestà Didier Drogba.

    Proprio l’attaccante del Chelsea, che avrebbe dovuto regalare alla sua generazione di giovani campioni un successo importante, lui che ha guidato in finale i suoi compagni, che anche senza strafare erano riusciti a raggiungere il traguardo minimo asfaltando gli avversari, proprio il capitano ha tradito nel momento cruciale della gara, fallendo al 70° un rigore che avrebbe potuto cambiare le sorti della partita.
    Ed ecco che allora cominci a pensare al destino, quel destino beffardo che in quel maledetto volo del ’93 sterminò la nazionale in volo verso il Senegal, ma quello stesso destino che sul campo ha reso possibile la realizzazione di un sogno, il coronamento di una favola che meritava un lieto fine. I Chipolopolo (proiettili di rame) hanno abbattuto una squadra nettamente superiore nel tasso tecnico, ma che forse ha sottovalutato l’avversario e nel calcio si sa certi errori si pagano.

    Dopo una serie infinita di rigori, giunti al termine di una gara, che se si eccettua il penalty fallito da Drogba ed un palo di Katongo, non è stato di certo entusiasmante, decisivi gli errori dal dischetto di Kolo Toure e Gervinho, quest’ultimo autore di una splendida rete che in semifinale aveva regalato l’accesso al match di Libreville agli elefanti ivoriani, ma che nel momento decisivo ha subito probabilmente il peso di quella sfera e ha calciato alto.

    Ed eccola la gioia infinita che pervade ogni giocatore in campo e tifoso in tribuna, il piccolo Zambia è sul tetto d’Africa, ha conquistato la cima della montagna, esprimendo non un calcio spettacolare, ma fatto di volontà e rabbia agonistica, e ne è cosciente anche il navigato Renard, tecnico dei Chipolopolo:
    Non siamo i migliori, l’ho sempre detto – spiega il ct – ma avevamo una spinta in più, una motivazione fortissima. Ed è stato questo a fare la differenza. Penso che per vincere la Coppa d’Africa ci sia bisogno di un mix di bravura e motivazione. Tutto è andato per il meglio“.

    Festeggiare si ma con il ricordo vivo nella mente, con le lacrime di gioia miste a quelle del dolore, sono passati tanti anni da quel maledetto giorno e adesso è il momento di ricominciare, di godere del momento, di rinascere a Libreville, lì dove tutto era finito. Congratulazioni Zambia, adesso l’Africa ha una nuova regina.

    IL VIDEO DEL TRIONFO DELLO ZAMBIA

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”124308″]

  • Udinese Milan 1-2, le pagelle. El Shaarawy versione Maxi

    Udinese Milan 1-2, le pagelle. El Shaarawy versione Maxi

    PAGELLE UDINESE MILAN 1-2

    Handanovic 5: Certo non si può criticare il valore del portiere in sè per una sola partita storta, ma le responsabilità sulle due reti milaniste appaiono lampanti, nel primo caso respinge male proprio sui piedi di Lopez e sul secondo prende gol con troppa leggerezza sul palo di sua competenza.

    Benatia 5,5: come tutta la sua squadra disputa una prima frazione ad altissimo livello non concedendo mai niente all’avversario, nella ripresa si perde e lascia troppi spazi agli avanti rossoneri, rischiando anche di subire il colpo del 2-1 subito dopo aver preso il pareggio, cincischiando in area.

    Isla 7: solita partita tutta cuore, grinta e qualità, ha una buona occasione che non sfrutta qualche minuto dopo il vantaggio di Di Natale. E’ costretto ad uscire per un brutto infortunio e il filtro di centrocampo ne risente lasciando spazi di cui, nella prima frazione i mediani rossoneri, non avevano goduto.

    Armero 6,5: motorino inesauribile si fa trovare sia in zona d’attacco sia in difesa.   ha qualche buona occasione per mettere i risultati in ghiaccio, non sfruttata per la troppa frenesia. Complice la stanchezza cala nel finale e s’innervosisce rischiando un po’ troppo.

    Di Natale 7: Diciassettesimo gol stagionale, numeri impressionanti per il mini-bomber napoletano, una rete che purtroppo vale poco visto come si è conclusa la partita. Esce per un problema muscolare e la squadra ne risente.

    Udinese (3-5-1-1): Handanovic 5; Benatia 5,5, Danilo 6, Domizzi 6; Basta 6, Isla 7 (16′ st Pasquale 5,5), Pazienza 6 (43′ st Torje sv), Fernandes 6, Armero 6,5; Abdi 6; Di Natale 7 (30′ st Floro Flores sv). A disposizione: Padelli, Coda, Ferronetti, Pereyra.

    Amelia 7: incolpevole sul vantaggio dei friulani, compie interventi importanti che frustrano in più occasioni le velleità degli attaccanti di casa, è merito suo se la barca di Allegri non affonda nel gelo di Udine.

    Thiago Silva 5,5: non è il solito muro invalicabile e per una volta si concede una serata normale, ha la colpa di mettere il piede sulla conclusione di Di Natale, ingannando di fatto Amelia.

    Ambrosini 6,5: capitano indomito, si carica sulle spalle il peso del centrocampo, lotta su ogni pallone mostrando i denti in più di un’occasione, suona la carica nella ripresa e i suoi lo seguono senza fiatare.

    Maxi Lopez 7,5: entra e di fatto cambia la gara, porta maggior peso in attacco, sigla la rete del pari facendosi trovare pronto sulla respinta di Handanovic e offre un ghiotto assist al suo compagno di reparto El Sharaawy, forse questa prestazione gli regalerà più minuti a disposizione nel prossimo impegno di campionato. Sostituire Ibra non è facile ma l’argentino si districa alla grande.

    El Sharaawy 7: il ragazzo ha qualità da vendere e nel primo tempo è l’unico a dannarsi l’anima per cercare di combinare qualcosa di rilevante in area friulana. Nella ripresa propizia il gol del pari con un tiro velenoso mal respinto e sigla la rete della vittoria, secondo gol di fila e seconda rete ai friulani, evidentemente ha un feeling particolare con gli uomini di Guidolin. Pare già pronto per palcoscenici importanti come quelli che offre la Champions.

    Milan (4-3-1-2): Amelia 7; Abate 6, Mexes 5,5, Thiago Silva 5,5, Mesbah 5,5; Emanuelson 5, Ambrosini 6,5, Nocerino 5,5 (21′ st Maxi Lopez 7,5); Seedorf 4,5; El Shaarawy 7, Robinho 5 (43′ st Bonera sv). A disposizione: Roma, Zambrotta, Antonini, Cristante, Inzaghi.

    HIGHLIGHTS UDINESE MILAN 1-2

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”124286″]

  • Coppa d’Africa, Ghana perde la finalina, Mali 3°

    Coppa d’Africa, Ghana perde la finalina, Mali 3°

    Ennesima sorpresa di questa Coppa d’Africa, che nella finalina per il 3°-4° posto regala la sconfitta del Ghana ai danni della sorpresa Mali. Le black star perdono anche la terza piazza del podio e vengono stesi da una doppietta dell’attaccante del Bordeaux, Cheick Diabate, che con un gol per tempo manda K.O. le speranze di bronzo dei ghanesi.

    La partita non regala grosse emozioni e a far da padrona è l’attendismo, ma quando al 23° l’attaccante maliano è bravo a sfruttare una corta respinta del ghanese e ad insaccare a porta vuota, ecco che la reazione del Ghana non si fa attendere. Ma è molto sterile e non porta a nessun reale pericolo per la porta maliana, al 64° poi le black star rimangono anche in dieci e facilitano ulteriormente il compito di Keita e compagni. All’ 80° ecco la rete che chiude definitivamente i conti e la gara, bell’azione di contropiede del Mali, lancio a scavalcare la difesa con inserimento da dietro del terzino Tamboura che appena prima di entrare in area offre a Diabatè un assist al bacio per il più facile dei gol, 2-0 e partita conclusa. Vendicata la sconfitta nel girone le aquile possono festeggiare un ottimo ed insperato terzo posto.

    Stasera toccherà alle vere protagoniste di questa coppa, si affronteranno, infatti, la Costa d’Avorio di Drogba e il sorprendente Zambia, che ha eliminato proprio in semifinale il più quotato Ghana, ed ha raggiunto la terza finale della sua storia. I pronostici ovviamente vedono per vincitori assoluti gli elefanti ivoriani, ma sin dall’inizio questa Coppa ci abituato a notevoli sorprese sul campo, con prestazioni da parte di alcune squadre in grado di sovvertire ogni previsione di sorta. Ad aver l’ultima parola sarà dunque sempre il campo e non rimane che mettersi comodi sui propri divani e godersi lo spettacolo.

  • E’ un Milan faraonico, El Shaarawy condanna l’Udinese

    E’ un Milan faraonico, El Shaarawy condanna l’Udinese

    Primo esame senza il professor Ibra, superato alla grande dagli uomini di Max Allegri, che con una prova di forza sbancano Udine, e si portano momentaneamente in vetta alla classifica del campionato aspettando di conoscere il risultato del recupero di mercoledì, in cui la Juventus affronterà il Parma.

    L’undici rossonero si presenta al Friuli falcidiato dalle assenze e dopo venti minuti passa in svantaggio con il diciassettesimo centro in campionato, di Totò Di Natale che dopo un bel uno-due con Fernandes, calcia di prima intenzione col mancino e anche grazie alla decisiva deviazione di Thiago Silva, batte l’estremo difensore rossonero. Pochi minuti dopo è ancora la squadra di casa ad andare vicino al raddoppio con Isla che ruba palla a centrocampo e si presenta davanti ad Amelia, calciando un tiro che però non impensierisce il numero 1 milanista. Si va al riposo con i bianconeri meritatamente in vantaggio e totalmente padroni del campo.

    Nella ripresa i rossoneri entrano in campo con un piglio diverso e provano a risollevare le sorti di un match che sembra compromesso e che potrebbe compromettere anche il percorso della squadra in campionato. Ma i campioni d’Italia in carica non riescono a produrre dei veri e propri pericoli per la porta di Handanovic. Allegri decide allora di variare l’assetto della squadra inserendo una punta di peso, togliendo un centrocampista, Maxi Lopez. L’ex etneo entra e in pochi minuti rivoluziona la gara, rocambolesca l’azione che lo porta a siglare la rete del pareggio rossonero. Un susseguirsi di emozioni, si comincia al 74° quando dopo un contropiede Domizzi si presenta a tu per tu con Amelia e prova a batterlo con un tiro piazzato, il portiere riesce a deviare in angolo, sull’azione successiva è ancora l’estremo milanista a superarsi su un tentativo di lob da parte di Danilo. Di nuovo calcio d’angolo e stavolta ripartenza Milan, palla ad El Sharaawy che dal lato corto dell’area di rigore prova un tiro a giro che Handanovic respinge corto proprio sui piedi di Maxi che da lì non può sbagliare.

    Giusto il tempo di battere e ancora il piccolo faraone ad avere una buona palla per il sorpasso, sfruttando un errore della difesa friulana, fino a quel momento impeccabile, ma sulla ribattuta al momento di calciare ostacola Robinho meglio piazzato e l’occasione sfuma. Ma è solo rimandato l’appuntamento con la rete, all’84°, infatti, Armero si presenta nuovamente al tiro, ma viene rintuzzato da un’altra bella parata di Amelia, ed ecco che sulla ripartenza Maxi Lopez, ancora lui, viene lanciato sul filo del fuorigioco e dopo aver controllato la palla mette in mezzo un invitante pallone per il giovane attaccante che di prima intenzione batte a rete e sigla il punto del vantaggio insaccando sul primo palo. Situazione ribaltata e Milan ormai padrone del campo, rossoneri quindi che riescono ad espugnare il Friuli, unica squadra ad uscire con il bottino pieno dal fortino degli uomini di Guidolin, e a conquistare almeno per il momento la vetta del campionato.

  • Udinese Milan, El Shaarawy favorito su Maxi Lopez

    Udinese Milan, El Shaarawy favorito su Maxi Lopez

    In un’Italia stretta dalla morsa del gelo e con il solito rinvio causa maltempo, il big match della 23ma giornata si giocherà alle 18 di oggi, in campo con temperature ampiamente sotto lo zero Udinese e Milan si affronteranno per dei fondamentali 3 punti. Fondamentali più per i rossoneri, che fra oggi e mercoledì, contro l’Arsenal, decideranno le sorti della loro stagione, perdere oggi, infatti, vorrebbe dire consentire un altro match-ball per la fuga alla Juventus.

    Max Allegri tra infortunati e squalificati dovrà fare a meno di molti titolari, costretto a fare delle scelte obbligate, sia in difesa che a centrocampo, l’unico dubbio riguarda l’attacco dove al fianco di Robinho, dovrebbe essere confermato il giovane faraone El Shaarawy, favorito su Maxi Lopez. In difesa oltre al solito Abbiati, ci saranno Abate e Antonini sugli esterni, con Thiago Silva e Mexes a completare il reparto. In mediana indisponibile Van Bommel per squalifica, saranno Ambrosini, Nocerino ed Emanuelson a formare una diga, davanti alla quale agirà Clarence Seedorf, che si muoverà sulla trequarti.

    In casa Udinese, anche Guidolin non è messo bene in quanto ad assenze, che dovrà fare a meno dei vari Asamoah e Badu reduci dalla sconfitta in semifinale contro lo Zambia, oltre all’influenzato Pinzi, a centrocampo quindi nella parte centrale agiranno Pazienza, Isla e Fernandes, mentre sugli esterni ci saranno al solito Armero e Basta. Difesa titolare con Danilo, Benatia e Ferronetti, mentre in attacco alle spalle del bomber Di Natale, agirà il giovane Abdi, favorito su Floro Flores, come compagno di reparto del Totò nazionale.

    PROBABILI FORMAZIONI UDINESE MILAN

    UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Benatia, Danilo, Ferronetti; Basta, Isla, Pazienza, Fernandes, Armero; Abdi; Di Natale.
    A disp.: Padelli, Coda, Domizzi, Pasquale, Battocchio, Floro Flores, Torje.

    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini; Emanuelson, Ambrosini, Nocerino; Seedorf; Robinho, El Shaarawy.
    A disp.: Amelia, Bonera, Mesbah, Zambrotta, Valoti, Maxi Lopez, Inzaghi.

  • Coppa d’Africa, la finale è Zambia Costa-d’Avorio

    Coppa d’Africa, la finale è Zambia Costa-d’Avorio

    Due partite due storie diverse, ci si aspettava una finale fra le due favorite Ghana e Costa d’Avorio e invece, come nelle migliori tradizioni calcistiche, il campo, almeno in una delle due semifinali, ha sovvertito i pronostici della vigilia. Ad accedere alla finale della competizione continentale è il sorprendente Zambia, che nonostante abbia disputato una gara non eccezionale riesce a sfruttare l’unica occasione che gli capita e con una rete di Emmanuel Mayuka, batte di misura le favoritissime black star del Ghana e si presenterà allo stadio di Libreville, per disputare la terza finale della sua storia contro gli elefanti ivoriani.

    La prima gara di giornata come detto, se la assicura la squadra dei Chipolopolo, che dopo aver subito per quasi tutta la gara trova il jolly con una splendida rete di Mayuka, l’attaccante partito dalla panchina, al 78° sfrutta l’appoggio su un avversario e poi scaglia un tiro a giro che batte l’incolpevole portiere ghanese e s’insacca. Un tiro un gol, e black star frustrate dalla mole di occasioni sprecate nel corso di tutto il match, clamoroso il rigore fallito o ben parato che dir si voglia, da Asamoah Gyan. Al quale si sono aggiunte poi le diverse occasioni avute da Ayew e dallo stesso Asamoah.

    Nel calcio si sa chi sbaglia paga e alla fine la disperazione per le occasioni mancate aumenta col passare del tempo e dopo essere passati in svantaggio le black star rimangono anche in dieci per l’espulsione di Boateng, aggravando ulteriormente la situazione e rendendo un fantomatico recupero sempre più improbabile. Al fischio finale la pioggia di Bata spazza via il sogno ghanese e lascia il popolo Chipolopolo a festeggiare per la conquista di una finale che mancava dal 1994.

    A rispettare i pronostici è invece la Costa d’Avorio di Didier Drogba, che supera di misura il Mali, ma avrebbe avuto la possibilità di rendere molto più largo il risultato. Gli elefanti hanno avuto in mano il pallino del gioco per tutto il match e solo nel primo quarto d’ora hanno già colpito due pali e impensierito in un altro paio d’occasioni l’estremo difensore maliano. Il frutto di tanta pressione arriva alla fine della prima frazione di gioco con Gervinho che si fa 50 metri di campo palla al piede e a tu per tu col portiere non sbaglia. Il secondo tempo segue il leitmotiv del primo, con la squadra ivoriana ad imporre una predominanza di gioco netta che porta altre occasioni non sfruttate, ma del resto per Drogba e compagni parlano i numeri, 5 partite giocate 5 vittorie, 9 gol fatti e nessuno subito, l’epilogo non poteva che essere quello di vederli in finale.

  • Coppa d’Africa 2012, le semifinali Costa d’Avorio-Mali e Zambia-Ghana

    Coppa d’Africa 2012, le semifinali Costa d’Avorio-Mali e Zambia-Ghana

    La maggior competizione del continente africano, la Coppa d’Africa 2012 è ormai arrivata nel vivo, stasera, infatti, scenderanno in campo le quattro semifinaliste. A ricoprire il ruolo di favorita per la vittoria finale è senza dubbio la Costa d’Avorio di Didier Drogba, tra le 4 semifinaliste è sicuramente quella maggiormente attrezzata per raggiungere l’obiettivo, trascinata dal proprio capitano, nonchè uomo di maggior classe e talento. Gli elefanti pur non avendo mostrato mai grossi sprazzi di bel gioco, hanno raggiunto la semifinale senza subire l’onta della sconfitta, concludendo a punteggio pieno il proprio girone di competenza e battendo ai quarti una sorprendente Guinea Equatoriale. Sulla loro strada troveranno un avversario non facile da affrontare, il Mali di Keita, grande sorpresa, ma non troppo di questa Coppa. I maliani sono arrivati a questa gara in maniera molto più complessa rispetto ai loro avversari, qualificandosi come secondi nel girone D e superando solo ai calci di rigore e dopo aver subito la grande pressione del Gabon, nel match dei quarti di finale. Trascinatore assoluto delle Aquile è appunto il centrocampista blaugrana che insieme al giovane Sow, attaccante in forza al Lens, ha trascinato i suoi a questa storica semifinale. I pronostici ovviamente danno per favoriti gli ivoriani la cui gold generation è ormai nell’età della maturità calcistica e questa sembra essere l’ultima occasione per puntare a vincere qualcosa d’importante con la propria nazionale.

    Questi dovrebbero essere i probabili ventidue a scendere in campo stasera per conquistare la finale.

    COSTA D’AVORIO: Barry, Lolo, K Toure, Bamba, Boka, Gosso, Zokora, Tiote, Keita, Drogba, Gervinho.

    MALI: Diakite; Coulibaly, Tamboura, Berthe, Kante; A Traore, Keita, Kone, M Traore; Maiga, Diabate.

     

    L’altro match di semifinale che aprirà la giornata alle 17 è quello fra la sorpresa Zambia e il consolidato Ghana. Vera e propria sorpresa di questa competizione è l’undici guidata dall’ufficiale militare Christopher Katongo. Cannoniere della competizione insieme a Didier Drogba, il capitano dei Chipolopolo insieme ai suoi compagni è stato artefice di un ottimo girone di qualificazione dove ha superato avversari che sulla carta avevano un tasso tecnico superiore (vedi Senegal) concludendo quella fase in testa ed eliminando poi con un perentorio 3-0 il modesto Sudan. Dal 1996 la nazionale dello Zambia non raggiungeva le semifinali, in quell’occasione concluse la sua avventura al terzo posto e chissà che stavolta la storia non possa essere cambiata. Non sarà facile visto che sulla loro strada gli zambesi troveranno un Ghana più che mai convinto dei proprio mezzi e voglioso anch’esso di raggiungere l’ambito traguardo della finale. I giocatori delle Black Star, sono partiti fin dall’inizio col favore del pronostico e fin ad ora stanno confermando quanto previsto, superato al primo posto e senza problemi il girone con due vittorie e un pareggio, hanno battuto con qualche difficoltà la Tunisia ai quarti di finale, riuscendo a battere i magrebini solo dopo i tempi supplementari. Ciò nonostante i favori del pronostico sono tutti a favore dei ghanesi, che grazie ad una maggior esperienza, unita ad una qualità tecnica superiore dovrebbero approdare in finale, ma il calcio si sa non è una scienza esatta e tutto può accadere.

    Queste le probabili formazioni delle semifinali della Coppa d’Africa 2012 che si affronteranno alle 17 ora italiana:

    Zambia (4-2-3-1): Mweene; N Mulenga, Himonde, Kasonde, Musonda; Sinkala, F Katongo; C Katongo, Mbesuma, Chansa; Mayuka.
    Ghana (4-4-1-1): Kwarasey; Inkoom, Mensah, Vorsah, Boye; Asamoah, Badu, Annan, Ayew; Asamoah; Gyan.

     

    SPECIALE COPPA D’AFRICA 2012