Autore: PeppeG

  • Lavezzi Show, il Napoli torna a sognare

    Lavezzi Show, il Napoli torna a sognare

    Torna Lavezzi e torna anche il Napoli, che si aggiudica la sfida con il Parma con un risultato rotondo, risultato che però farà discutere per come è maturato, lasciando uno strascico di polemiche e di recriminazioni da parte emiliana.

    Comincia col piede giusto la gara degli uomini di Marino, è Palladino, in particolare, schierato a sorpresa al posto di Giovinco, ad andare vicino al gol due volte attorno al minuto 3: prima da destra sfiora il secondo palo con un bel diagonale dal limite, poi costringe De Sanctis alla prodezza dalla fascia opposta. Dopo una sfuriata partenopea che non produce grossi pericoli alla porta difesa da Mirante, è lo stesso attaccante ex Juventus a portare in vantaggio i suoi. Su azione d’angolo, al 28′, sigla l’1-0 con un destro al volo che batte l’incolpevole De Sanctis. Il primo tempo si conclude con gli emiliani in vantaggio e con un Napoli che sembra ancora in crisi di gioco.

    Quando si riprende, c’è il puntuale arrembaggio del Napoli che però, paradossalmente, riforza l’impressione che il Parma possa farcela, gli uomini di Marino appaiono tatticamente disciplinati e pressano stretto, tenendo gli azzurri lontano dalla porta di Mirante. Al 52′, però, arriva l’episodio della svolta: Lavezzi punta Modesto e mette in scena un’incursione delle sue in area servendo ad Hamsik un pallone invitante in area: lo slovacco è in netto fuorigioco ma nessuno se ne accorge, ed è inevitabilmente gol.
    Da qui comincia un’altra partita, il Parma demoralizzato sembra aver perso la verve del primo tempo e poco dopo arriva il raddoppio ancora sull’asse Hamsik-Lavezzi, con questa volta lo slovacco a fare da assist-man e il Pocho” a capitalizzare con un preciso diagonale che si è insaccato alla destra di Mirante.

    Passato in svantaggio il Parma è alle corde e a rendere ancor più complicate le cose ci si mette anche Galloppa che con un intervento scellerato su Hamsik si fa buttare fuori da Morganti e lascia i suoi in 10 uomini e con una rete da recuperare, entrano allora Crespo per un evanescente Bojinov e Giovinco per Candreva, ma il risultato non cambia è anzi il Napoli a passare con Maggio, che all’ 87 minuto, approfittando di un pasticcio della difesa gialloblu, sigla il terzo gol e chiude definitivamente i giochi.

    Caustico a fine partita il commento del presidente Ghirardi, che dopo aver teso la mano al collega De Laurentiis, in settimana, stasera non le manda a dire ed entra deciso a gamba tesa riprendendo le parole del produttore:

    “Questo sistema non funziona e porta le persone serie come me ad allontanarsi dal calcio. Devo cambiare hobby, questo non va più bene. Adesso le Genoveffe del campionato da tre sono diventate quattro, mentre noi ce ne stiamo nella nostra classifica del cavolo. C’è da chiedersi perchè investire ancora nel calcio”.

    La risposta di De Laurentiis, siamo certi non si farà attendere, c’è da chiedersi se stavolta il numero uno partenopeo si sentirà Genoveffa o ancora Cenerentola. Di certo il suo principe azzurro Walter Mazzarri, blindato in settimana, ha compiuto un vero e proprio miracolo con i suoi ragazzi iniettando dentro di loro una fiducia ed una convinzione da grande squadra, rodandola per un futuro glorioso che tutta la città sogna. C’è un solo interrogativo, sarà ancora lui a guidarla al gran ballo il prossim’anno, o si farà attirare dal fascino della Vecchia Signora?

     

  • Parma – Napoli, probabili formazioni

    Parma – Napoli, probabili formazioni

    Parma-Napoli
    Dopo i risultati odierni che hanno visto il mezzo passo falso del Milan e anche alla luce dei risultati delle squadre che insieme al Parma sono coinvolte nella lotta per non retrocedere, il match di stasera al Tardini contro il Napoli diventa molto più interessante. Se, infatti, da un lato i partenopei potrebbero approfittare per accorciare sulla capolista e rientrare nella lotta scudetto, dall’altro gli emiliani dovranno portare a casa il risultato pieno per tirarsi su dalle cattive acque in cui navigano, una vittoria che manca ormai da sette turni nonostante l’ottimo organico a disposizione del tecnico Marino. Le due squadre si affronteranno a viso aperto, anche se entrambe i tecnici dovranno far fronte ad alcune assenze importanti. In casa Napoli da registrare il ritorno in attacco di Lavezzi, dopo i 3 turni di squalifica “Il Pocho” è motivato a tornare anche al gol e a fornire i preziosi assist per Cavani, che ha sofferto non poco l’assenza dell’argentino in queste ultime tre partite. Scontata anche la presenza di Hamsik; Sosa e Mascara partiranno dalla panchina, mentre in difesa saranno assenti gli squalificati Aronica e Dossena, ai quali si aggiunge l’indisponibile Campagnaro. Il difensore argentino non ce l’ha fatta a recuperare dal problema muscolare, a differenza di Cristian Maggio. L’esterno di centrocampo dovrebbe infatti partire da titolare insieme a Zuniga, Pazienza e Yebda, con il francoalgerino preferito a un Gargano che sta vivendo un cattivo momento di forma fisica e psicologica. Vista l’assenza dei due terzi della difesa, insieme al capitano Cannavaro, ci saranno Santacroce e Victro Ruiz: per lo spagnolo si tratta del debutto assoluto in campionato. Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Ruiz, Cannavaro, Santacroce; Zuniga, Pazienza, Yebda, Maggio; Lavezzi, Hamsik; Cavani. In panchina: Iezzo, Cribari, Vitale, Gargano, Sosa, Mascara, C. Lucarelli.  All. Mazzarri.   In casa emiliana, invece, Marino non potrà contare su Amauri, neppure convocato per infortunio. Al posto dell’italobrasiliano dovrebbe esserci Bojinov supportato da Giovinco e Candreva. Crespo potrebbe quindi mettere la sua esperienza a servizio della squadra a partita in corso. Anche per il Parma sono due gli squalificati: Gobbi e Paletta, ma per il resto tutti abili e arruolabili per un compito che si prospetta non facile, vista la rabbia agonistica dei campani che vengono da due risultati deludenti e hanno voglia di rivalsa. Parma (3-4-2-1): Mirante; Zaccardo, Paci, A. Lucarelli; Valiani, Dzemaili, Galloppa, Modesto; Candreva, Giovinco; Bojinov. In panchina: Pavarini, Feltscher, Pisano, Morrone, Eduardo, Crespo, Palladino. All. Marino.

  • Zamparini: “Io sto con De Laurentiis”

    Zamparini: “Io sto con De Laurentiis”

    Era solo questione di tempo e la replica non si è fatta attendere. Dopo lo sfogo di Aurelio De Laurentis è arrivata puntuale anche la dichiarazione di un altro vulcanico presidente della serie A, Zamparini. Il patron del Palermo non ha, infatti, perso tempo per schierarsi con il collega partenopeo e in un’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss Napoli, ha confermato le parole del produttore cinematografico senza lasciare spazio alle interpretazioni: «Le parole di De Laurentiis? Da quello che si vede in campionato sembra di sì, da quello che la storia del calcio dice sembra di sìGli errori arbitrali, stranamente, vanno sempre nelle stesse direzioni. Col Palermo ho avuto il 99,9% degli errori arbitrali contro, basta vedere le ultime quattro partite. Si vede che è un’annata sfortunata, ma do ragione certamente a De Laurentiis perché le istituzioni calcio dovrebbero un attimino interrogarsi. Si fanno errori, è chiaro, ma l’errore di un centravanti è diverso da un errore che fa l’arbitro: come l’errore che fa il ladro al mercato è diverso da quello che fa il giudice che poi l’assolve. Il giudice deve essere super partes, sopra le righe, così come gli arbitri. Dovrebbero avere una cultura etica molto elevata che non hanno quando si difendono con la scusa di dire “noi siamo incorruttibili”. La storia ha dimostrato che nessuno è incorruttibile, né i presidenti, ne gli arbitri. Le istituzioni devono mettere i paletti necessari affinché le squadre tra di loro non comprino e non vendano le partite e che gli arbitri siano equidistanti. Gli interessi in gioco sono forti anche a livello europeo e i paletti devono garantire equidistanza e serenità degli arbitri».

    Un’altra “Cenerentola” che quindi si sente perseguitata dal palazzo e crede in un progetto oscuro volto a sfavorire le cosiddette piccole a vantaggio degli squadroni del nord. Ad ascoltare bene le parole dei due presidenti sembrerebbe che il tempo non sia passato da quella fatidica estate del 2006 in cui l’Italia pallonara è stata stravolta dallo scandalo Calciopoli. I concetti espressi sono sempre gli stessi e le polemiche sembrano essere sempre dietro l’angolo, pronte a venir fuori ad ogni minimo errore arbitrale. Corsi e ricorsi storici che fanno riflettere e che fanno dubitare della memoria a lungo termine dei presidenti delle società italiane, che non hanno mai smesso di essere tifosi prima che uomini di sport e i tifosi si sa molto spesso non sono obiettivi nelle loro valutazioni e si arrovellano alla ricerca di machiavelliche macchinazioni costruite ad hoc per favorire ora l’una ora l’altra squadra “al potere”. Credevamo di esserci sbarazzati di tutto questo dopo la pulizia post-Calciopoli e fu proprio il presidente del Napoli, in un’intervista, a dire che dopo l’uscita del mostro Moggi dal sistema, il calcio era più pulito. Adesso a quanto pare non è più così.

    Ad unirsi al coro degli scontenti è anche Tommaso Ghirardi, presidente del Parma che visto il prossimo impegno del sua squadra contro il Napoli ha pensato bene di rimarcare i concetti espressi dal collega azzurro:« Fare calcio diventa sempre più difficile, bisogna dare una mano per livellare gli interessi e le entrate e non conseguire la logica della diversificazione che è controproducente. Nel calcio moderno ci sono due o tre squadre importanti, in sei lottano per la zona Champions e siamo in dieci per la lotta contro la retrocessione e in questo modo i risultati diventano sempre più scontati».

    Il presidente emiliano ha avuto inoltre parole al miele per De Laurentiis: «A me fa piacere se De Laurentiis verrà a Parma, lo volevo chiamare perché è un presidente simpatico che ha delle idee innovative. Dobbiamo essere noi i primi a comportarci in modo corretto non facendo polemiche per dare segnali positivi a chi ci guarda. Sicuramente telefonerò nei prossimi giorni il Presidente del Napoli per invitarlo a Parma».

    Non ci ha messo molto quindi il presidentissimo napoletano a trovare degli alleati, stiano dunque attente le “Genoveffe” perché le Cenerentole hanno trovato la loro fatina e sono pronte per il ballo.

  • Le pagelle di Shakhtar – Roma 3-0

    Le pagelle di Shakhtar – Roma 3-0

    Pagelle Roma

    Doni 5: Da quando Montella è diventato l’allenatore gli ha riconsegnato le chiavi della porta romanista e il portiere brasiliano sembra averlo ricambiato con partite sufficientemente nella media. Stasera è incolpevole su tutte e tre le segnature ucraine, per il resto della serata si limita a fare da spettatore e a mettere delle pezze dove possibile, ma quando la nave capitolina affonda si rassegna anche lui al triste destino.

    Mexes 4: Il primo quarto d’ora gioca bene, anticipa e cerca di far ripartire l’azione, sembra ritrovato; dopo il gol subito si perde e commette una sciocchezza dietro l’altra che gli costeranno due cartellini da parte dell’inflessibile Webb. Lascia la sua squadra in 10 uomini e nel momento di maggior bisogno, da un giocatore esperto come lui ci si aspetta molto di più.

    De Rossi 4: Il fantasma di sé stesso. Capitan Futuro, gioca male e non trascina la squadra anzi in più occasioni si rende protagonista di alcuni gesti violenti nei confronti degli avversari, vedi gomitata a Srna, reo di aver provocato e offeso l’Italia, per ammissione dello stesso Lucescu. Ma l’amor di patria a poco a vedere con le reazioni del centrocampista azzurro, Webb lo grazia ma la prova tv potrebbe incastrarlo e la Roma è già pronta a comminargli una multa salata.

    Borriello 4: Sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare, rigore compreso. Si muove bene lotta e tiene palla, ma non è mai decisivo nonostante gli arrivino 2-3 ottimi palloni in area. S’incarica della battuta del rigore che potrebbe riaprire i giochi, soffiando il ruolo a Pizarro e tira una ciabattata facendo fare ottima figura al portiere Pyatov. Lontano anni luce dal bomber che conoscevamo.

    Roma: Doni 5; N.Burdisso 5,5, Mexes 4, Juan 5, Riise 4; De Rossi 4, Pizarro 5,5; Taddei 4,5 (46′ Rosi 4,5), Perrotta 5 (85′ Caprari s.v.), Vucinic 5 (Brighi s.v.); Borriello 4.

     

    Pagelle Shakhtar Donetsk

    Pyatov 7: Para il rigore che potrebbe riportare la Roma in corsa e solo per questo merita il 7 in pagella. Per il resto della partita guarda i suoi amministrare e compie interventi sostanzialmente semplici sugli sterili attacchi romanisti.

    Srna 6,5: Il capitano della squadra ucraina sembra aver il diavolo in corpo, sempre presente nelle azioni d’attacco della sua squadra spinge parecchio e costringe Riise ad un partita di contenimento. Provoca gli avversari e questi non gliela fanno passare liscia una gomitata di De Rossi e una brutta entrata di Borriello, più che un capitano un capo popolo quando aizza i suoi tifosi.

    Hubschman 7: Il biondo centrocampista fa un discreto lavoro d’interdizione, spesso lo si trova a lottare sui palloni che vagano nella zona centrale del campo. Ha il merito di siglare il gol che apre la partita e spezza gli equilibri, infrangendo i sogni di rimonta della Roma.

    Willian 7,5: Un assist, un gol e tanta qualità questa la partita del numero 10 brasiliano, splendido soprattutto il secondo gol della sua squadra, un destro a giro sul palo lungo che lascia di sasso l’incolpevole Doni, sicuramente un nome da ricordare per gli osservatori di mercato.

    Shakhtar Donetsk: Pyatov 7; Srna 6,5, Chygrynskiy 6, Rakitskiy 6, Rat 6, Hubschman 7,  Stepanenko 6, Douglas Costa 6,5, Jadson 6,5, 10 Willian 7,5,  Luiz Adriano 6,5.

  • Roma addio Champions. Lo Shakhtar ai quarti

    Roma addio Champions. Lo Shakhtar ai quarti

    Doveva essere la serata della svolta per la Roma e invece la partita si è trasformata in una vera e propria disfatta. La squadra dell’aeroplanino sembra partire col piglio giusto e nel primo quarto d’ora prova ad impensierire gli ucraini stringendoli nella propria area di rigore. Proprio nel momento migliore dei giallorossi arriva una doccia fredda per i pochi tifosi arrivati dalla capitale, è lo Shakhtar a passare al 18′ con Hubschmann, bravo a sfruttare un cross di Willian dalla sinistra. La Roma sembra non accusare il colpo e continua ad attaccare tant’è che al 27′ su azione d’angolo Borriello riesce a conquistare un calcio di rigore, sul dischetto, contrariamente a quanto successo venerdì a Lecce, ci va lo stesso attaccante che però ciabatta il tiro e consente una facile parata la portiere avversario.

    La partita continua su ritmi elevati, nonostante la temperatura gelida, ma al 41′ accade l’irreparabile, Mexes, già ammonito trattiene Luiz Fabiano e viene espulso. Nonostante l’inferiorità numerica l’undici di Montella continua ad attaccare ma Borriello, preferito a Totti, fallisce un’altra occasione per il pareggio. Si va al riposo con le squadre molto nervose, De Rossi è graziato da Webb che non vede una sua gomitata al volto di Srna.

    Al ritorno in campo le cose sembrano non cambiare, la Roma ad attaccare e lo Shakhtar ad agire di rimessa, ma al 13′ è Willian a dare un’altra mazzata agli avversari, il giovane attaccante su azione d’angolo raccoglie il cross e batte l’incolpevole Doni con uno splendido destro a giro sul palo lungo. 2-0 e partita che s’addormenta merito anche degli ucraini che vedono vicino il primo storico accesso ai quarti e non hanno nessuna intenzione di aumentare i ritmi, nonostante la partita non abbia più niente da dire, al 43′ il Donetsk passa ancora con Eduardo, l’ex Arsenal sfrutta un erroraccio di Rosi e segna con un preciso diagonale sinistro.

    Dopo il 3-0 il match si protrae per altri 7′ minuti senza offrire nient’altro se non qualche scaramuccia fra i giocatori in campo, al triplice fischio di Webb, la sentenza è definitiva, la Roma esce mestamente dalla Champions.

  • Shakhtar – Roma: ultime e probabili formazioni

    Shakhtar – Roma: ultime e probabili formazioni

    Mission Impossible quella che aspetta stasera la Roma nella sfida contro lo Shakhtar di Mircea Lucescu. I giallorossi di Montella tenteranno l’impresa e l’ex aeroplanino sembra intenzionato ad affidarsi in attacco a Borriello rinunciando al capitano Totti, le uniche assenze saranno quelle degli squalificati Menez e Cassetti, questa, quindi, la probabile formazione:

    Roma (4-2-3-1): 32 Doni; 29 N.Burdisso, 5 Mexes, 4 Juan, 17 Riise; 16 De Rossi, 7 Pizarro; 11 Taddei, 20 Perrotta, 9 Vucinic; 10 Totti.
    In panchina: 1 Lobont, 3 Castellini, 15 Loria, 23 Greco, 30 Simplicio, 33 Brighi, 22 Borriello. All: Montella.
    In casa Shakhtar, Lucescu ritrova Fernandinho che torna a disposizione dopo il lungo infortunio, a causa della frattura alla gamba. Perde però Kucher che lamenta un problema al ginocchio. Il tecnico schiererà un modulo speculare a quello della squadra capitolina:
    Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): 30 Pyatov; 33 Srna, 27 Chygrynskiy, 44 Rakitskiy, 26 Rat, 3 Hubschman, 15 Stepanenko, 20 Douglas Costa, 8 Jadson, 10 Willian, 9 Luiz Adriano.
    In panchina: 12 Khudzhamov, 19 Gai, 36 Chyzhov, 14 Kobin, 90 Vitsenets, 22 Mkhhitaryan, 11 Eduardo. All.: Lucescu.
  • I Tabellini del 28° Turno

    I Tabellini del 28° Turno

    La ventottesima giornata di serie A ha regalato alcune sorprese che a 10 giornate dal termine cominciano a delineare le sorti di molte squadre. Tra le molte sorprese una è rappresentata dal Napoli, dopo il pareggio casalingo di oggi contro il Brescia, la squadra partenopea sembra ormai estromesso dalla lotta per la vittoria del campionato. Lo scudetto, soprattutto dopo l’eclatante prova di forza dell’ Inter, in casa contro il Genoa, sembra essere un affare a due tra le milanesi.

    Oltre alle prime della classe nel pomeriggio si sono affrontate anche tutte le altre, ad eccezione di Lazio e Palermo protagoniste del posticipo serale, che ha visto gli uomini di Reja superare con un netto 2-0il nuovo Palermo di Cosmi.

    Le altre sfide pomeridiane sono state Fiorentina-Catania, Bologna-Cagliari, Udinese-Bari e Chievo-Parma.

    La gara fra i toscani e gli etnei si chiude dopo i primi 25 minuti, grazie ad un ritrovato Mutu autore di una doppietta che spezza le gambe agli uomini di Simeone, a chiudere la partita ci pensa poi Gilardino al 60°, quando su un contropiede lanciato da solito attaccante romeno sfrutta l’assist di Montolivo e mette dentro il più facile dei gol, anche se la segnatura avviene in una posizione di fuorigioco non ravvisata dalla terna arbitrale. Vittoria importante quella dei viola, che spingono i siciliani in una zona pericolosa della classifica. Si conclude a reti bianche il match salvezza fra Chievo e Parma con gli emiliani pericolosamente in bilico sulla zona salvezza. Salvezza che sembra ormai ad un passo per Bologna e Cagliari, che con uno scoppiettante pareggio si spartiscono la posta in palio, avanti i felsinei con rete del solito Di Vaio su calcio di rigore, 130° gol per lui nella massima serie; al bomber emiliano rispondono nel secondo tempo al 59° Cossu che sfruttando un cross dal fondo di Naingolan, con la palla che probabilmente era uscita, batte con un bel tiro da dentro l’area l’incolpevole Viviano.

    Al 83° passano ancora i sardi stavolta con Ragatzu che sfrutta un assist di Lazzari e mette una seria ipoteca sulla partita, o almeno così sembrerebbe e invece la partita non è conclusa, al 94° ci pensa Ramirez a fissare il punteggio sul 2-2, con un bel sinistro sotto la traversa che batte Agatzi. Chi pare, invece, ormai fuori dalla lotta salvezza è il Bari che nella giornata odierna ha perso di misura contro la sorprendente Udinese di Di Natale e Sanchez, proprio il due delle meraviglie friulano costruisce la vittoria dell’undici di Guidolin, con il secondo a procurare il rigore e il bomber napoletano ad insaccare al 75′ chiudendo il match ed arrivando a quota 22 reti in campionato. Una vittoria importante per le ambizione Champions della squadra del patron Pozzo, che già si sfrega le mani pensando a quanto aumentano di valore i suoi gioiellini.

  • Pagelle Juventus-Milan: Gattuso mattatore

    Pagelle Juventus-Milan: Gattuso mattatore

    Pagelle Juventus

    Buffon 5: Se non fosse per la punizione di Ibra e il gol mancato di Cassano, il numero 1 della Juve e della Nazionale passerebbe una tranquilla serata con interventi di ordinaria amministrazione e la sufficienza piena in pagella, purtroppo per lui, però, il suo caro amico Gattuso ha deciso di trasformarsi in bomber e di rovinargli la serata. L’insufficienza in pagella è figlia, infatti, della mezza papera che il portierone compie sul non irresistibile diagonale del centrocampista rossonero.

    Barzagli 5.5: Nonostante gli tocchi marcare Ibra, un cliente non proprio facile, il centrale ex Wolfsburg si destreggia bene, copre, anticipa e prova a rendere inoffensivo l’attaccante svedese. Mezzo voto in meno perchè anche lui non è esente da colpe sull’azione del gol di Gattuso.

    Krasic 5: Il laterale serbo in settimana aveva suonato la carica e cercato di spronare i suoi per cercare di raggiungere un risultato positivo, ad inizio partita alle parole sembravano seguire i fatti e invece niente di fatto, dopo qualche sgroppata che aveva illuso i tifosi, l’ala di Del Neri si è spenta fino a risultare inconcludente e quasi mai pericoloso.

    Melo 6: Il centrocampista brasiliano sembra essere l’unico a non arrendersi, lotta in mezzo al campo e spesso recupera degli ottimi palloni, a volte si piace un po’ troppo e si perde in preziosismi che servono solo a far irritare il popolo juventino, ma nel complesso è l’unico a meritare la sufficienza piena.

    Matri 4,5: Quasi mai servito e quindi quasi mai pericoloso. L’attaccante scuola milan, che aveva fatto pensare alla Juve di aver risolto il proprio problema in attacco sembra l’ombra del castigatore di Cagliari e Inter, colpa anche della condizione generale della squadra e di un bomber con le polveri bagnate.

    Juventus: Buffon 5; Sorensen 5,5, Chiellini 5, Barzagli 5,5 ,Traorè 5 (84′ Bonucci s.v.); Krasic 5, Melo 6, Marchisio 5, Martinez 4,5; Matri4,5 (81′ Del Piero s.v.), Toni 5 (63′ Iaquinta 4,5)

     

    Pagelle Milan

    Abbiati 6: Sei politico per l’estremo difensore rossonero, mai chiamato in causa dall’attacco bianconero e ben protetto da due pilastri come Nesta e Thiago Silva, fossero tutte così le partite potrebbe dormire sempre sonni tranquilli .

    Thiago Silva 6,5: Non fa niente di eccezionale, ma non concede niente agli attaccanti avversari, sempre elegante e sicuro negli interventi, senza dubbio uno dei miglior centrali al mondo. Forma con Nesta una coppia che s’integra alla perfezione e che blinda la porta milanista.

    Gattuso 7: Il campione del mondo sembra essere rinato da quando sulla panchina del Milan si è accomodato Massimiliano Allegri, il gol partita di ieri sera, dopo 3 anni d’astinenza, ne è la prova lampante. “Una ciofeca” come lui stesso ha detto che però è valsa i tre punti e potrebbe mettere una seria ipoteca sullo scudetto.

    Cassano 5: Il pibe di Bari vecchia non è in serata e si vede, avulso dalla manovra milanista, il sostituto di Pato subisce e soffre la marcatura stretta di Sorensen e Chiellini. Non a caso Allegri lo sostituisce al 26° del secondo tempo con Seedorf. Sicuramente non il miglior Cassano, i tifosi del Milan si aspettano da lui molto di più.

    Ibra 5,5: Un gol sbagliato, una punizione pericolosa e la sponda involontaria sul gol di Gattuso, la partita dell’attaccante svedese potrebbe riassumersi tutta qui, di certo non una serata da protagonista. I tifosi del Milan si augurano che il Mago abbia in serbi qualche trucco da poter sfoggiare nella delicata sfida di mercoledì a Londra contro il Tottenham.

    Milan: Abbiati 6; Abate 6, Nesta 6, T. Silva 6,5, Jankulovski 6; Gattuso 7, Van Bommel 5, Flamini 6; Boateng 5,5 (46′ Robinho 5,5); Cassano 5 (71′ Seedorf 6), Ibrahimovic 5,5.

  • Il Milan allunga, Juve crisi nera

    Il Milan allunga, Juve crisi nera

    Terza sconfitta di fila per la Juventus stavolta ad opera del Milan che si conferma capolista e lancia un segnale importante alle inseguitrici Inter e Napoli, costrette a vincere per mantenere il passo della capolista.

    Gattuso festeggia dopo il gol
    La partita di per sé non regala delle grosse emozioni, ne è la prova il fatto che i due portieri non sono chiamati a grossi interventi, gli unici pericoli portati alle due porte sono soprattutto di marca milanista. Con Ibrahimovic, ancora a secco a Torino contro la Juve, al 3′ che viene anticipato da Traorè a pochi passi dalla rete e con Cassano, in campo per sostituire l’influenzato Pato, che dopo un dribbling  secco sul terzino francese spara alto con il sinistro. Poi più nulla, l’undici di Del Neri tiene bene il campo senza però creare grossi affanni a Nesta e compagni e il Milan sembra accontentarsi dello 0-0. In avvio di ripresa nel Milan c’è Robinho al posto dell’acciaccato Boateng. I pericoli, però, arrivano ancora da Ibra che mette alla prova i riflessi di Buffon con una punizione potente e insidiosa. La Juve, invece, continua a faticare quando si tratta di arrivare al tiro. Del Neri decide, quindi, di inserire Iaquinta al posto di Toni. Col passare dei minuti, però, la stanchezza comincia a farsi sentire e il ritmo della partita cala sensibilmente. Al 68° però cambia la partita su una sponda del solito Ibra, dopo un rimpallo fortuito la palla giunge a Gattuso, che di sinistro batte il numero uno bianconero, che nell’occasione non sembra esente da colpe. La Juve accusa il colpo e non riesce più a rialzarsi pur non rischiando in difesa, gli attacchi dei bianconeri restano sterili e inconsistenti. Del Neri tenta allora la carta Del Piero che entra per un Matri poco convincente, a dieci dal termine, anche con il nuovo ingresso però costruiscono poco in avanti e la partita si conclude dopo 4′ di recupero senza che vi siano azioni degne di nota. A fine gara Marotta ha ribadito la fiducia nel tecnico friulano: «La società deve fare un’analisi obiettiva e capire se l’allenatore è colpevole di questa situazione. Le responsabilità vanno suddivise tra tutti. Non si può mettere solo Del Neri sul banco degli imputati, quindi andiamo avanti con questa soluzione. Ora l’importante è ridare tranquillità al gruppo e poi speriamo anche di recuperare dei giocatori che per noi sono importanti». Cosa succederà in casa juventina? Di certo se ne saprà di più nei prossimi giorni, intanto in tribuna il presidente Agnelli è stato visto parlare con Nedved che abbia provato a convincerlo a rimettere la tuta e a tornare in campo, stavolta nelle vesti di allenatore? Di sicuro c’è che andando avanti di questo passo, la Vecchia Signora rischia di rimanere fuori anche dall’Europa meno nobile.

  • Juventus – Milan: Probabili Formazioni, Aquilani recupera

    Juventus – Milan: Probabili Formazioni, Aquilani recupera

    Juventus-Milan è una sfida dal sapore antico, una sfida molto importante per i bianconeri che vogliono restare aggrappati al treno dell’Europa, anche se la vittoria della Roma ha complicato ulteriormente le ambizioni Champions della squadra di Del Neri. Dal conto loro i rossoneri vogliono confermare quanto di buono hanno fatto vedere contro il Napoli e sono dunque decisi a mantenere la testa della classifica con un buon margine sui cugini nerazzurri.

    In casa bianconera l’unico dubbio riguardano le condizioni di Alberto Aquilani, il centrocampista che sembrava non dover essere della partita pare recuperato e potrebbe scendere in campo.

    Juventus(4-4-2): Buffon; Sorensen, Barzagli, Chiellini, Traorè; Krasic, Felipe Melo, Aquilani, Marchisio; Matri, Toni.
    A disposizione: Storari; Grygera, Bonucci; Martinez, Buchel; Del Piero, Iaquinta. All. Del Neri.

    Per quanto riguarda il Milan, il dubbio sarà l’impiego dal primo minuto o a partita in corso di Boateng, se il ghanese dovesse finire in panchina, come pare, alle spalle di Ibra e Pato dovrebbe agire come al solito Robinho.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Jankulovski; Gattuso, Van Bommel, Flamini; Robinho; Pato, Ibrahimovic.
    A disposizione: Amelia; Oddo, Yepes; Emanuelson, Seedorf; Boateng; Cassano. All. Allegri.