Neymar | WebIn principio era Neymar, poi Tevez, Ribery, Aguero e tutta una serie di nomi che hanno fatto sognare o che forse fanno sperare i milioni di tifosi juventini, che definire delusi, dopo le passate stagioni ai margini, è un eufemismo. Dicevamo del giovane brasiliano si vociferava già da tempo negli ambienti bianconeri, e pareva essere l’obiettivo giusto per ritornare grandi e per riportare pubblico nel nuovo impianto, insomma per far innamorare nuovamente i propri tifosi in vista della campagna abbonamenti, e, invece, anche questo sogno s’è perso per strada, più precisamente quella che porta a Madrid. Secondo alcune indiscrezioni, la casa blanca sarebbe piombata sul giocatore, sbloccando la situazione e pagando una clausola rescissoria di 45 mln di euro da versare nelle casse del Santos. Non si conoscono ancora i dettagli dell’operazione ma questa mossa dei madrileni apre interessantissimi scenari di mercato. Il primo è quello che porta all’obiettivo dichiarato del nuovo corso juventino, El Kun Aguero, il giocatore argentino ormai in rotta col proprio club e promesso sposo del Madrid si troverebbe adesso chiuso dall’arrivo della giovanissima stella brasiliana e potrebbe quindi “accontentarsi” di un viaggio direzione Torino. Un altro indizio che porta a sospettare di questo è il fatto che pare ormai fatta per Sanchez al City, l’accordo fra i dirigenti dei citizens e paron Pozzo è stato raggiunto sulla base di 33 milione di euro, ora non rimane che convincere il giocatore che non pare però troppo felice di trasferirsi in Inghilterra. Tra le possibili piste che si sono aperte vi è però anche quella che porta a Karim Benzema, l’attaccante francese non è mai stato amato da Mou che quest’anno l’ha centellinato nelle presenze, e sarebbe un ottimo investimento vista anche la sua giovane età, certo non è il giocatore richiesto da Conte ma d’altra parte neanche il Kun incarna quel tipo di giocatore. In realtà nei sogni del tecnico di Lecce c’è sempre Nani, l’esterno portoghese messo sul mercato dallo United, che giocando a sinistra consentirebbe di avere quella spinta su un lato molto debole dell’attuale rosa bianconera, oltre che rappresentare un’ottima alternativa a Krasic. Un’ampia rosa di nomi quella accostata ai colori di madama, ma che portano tutti in un’unica direzione e chissà che la Vecchia Signora non ci sorprenda con qualche colpo alla vecchia maniera, certo di tempo ce n’è e siamo solo all’inizio di un’estate che si prospetta caldissima sotto il cielo di Torino.
TuttosportCR7 ha parlato. Dopo le voci insistenti che lo volevano in partenza da Madrid direzione Manchester, l’attaccante portoghese ha deciso di chiarire la sua posizione e di giurare amore eterno alla camiseta blanca: «firmerei per altri dieci anni con il Real Madrid se il presidente lo vuole, non ne faccio una questione di soldi. Posso guadagnare il doppio di quello che prendo ma per me contano di più i rapporti con le persone» Verrebbe da credergli, se non fosse che la dichiarazione viene detto da uno che guadagna oltre 10 milioni di euro all’anno e a cui ne erano stati offerti 23,5 dallo sceicco Mansour, certo c’è da essere certi che difficilmente Ronaldo si muoverà da Madrid senza almeno aver vinto qualcosa di più consistente che una Coppa del Re e inoltre, nonostante i molti soldi a disposizione il Manchester City non può godere dell’appeal e del fascino della maglia merengue. Progetti e sogni di gloria, oltre alle parole al miele anche per il tecnico del Real suo connazionale e a qualche polemica sulla stagione appena passata: «potevamo vincere di più ma non ce l’abbiamo fatta anche per le decisioni arbitrali. Voi sapete meglio di me che sono successe tante cose quest’anno però non voglio più parlarne. Non possiamo continuare a lamentarci. Mourinho? È il numero uno» Un Ronaldo carico dunque e che ha voglia di rimettersi in gioco per sfidare e possibilmente battere, in Spagna e non solo, l’odiato Barcellona del fenomenale Messi. «Messi? Non competo con lui ma con me stesso e con le altre squadre della Liga». Lapidario e conciso il giocatore portoghese ha fatto intendere che il prossim’anno ci sarà da divertirsi. Intanto la sua squadra per cercare di colmare il gap con gli avversari blaugrana pare aver aggiunto un altro gioiello alla collezione di famiglia, vedi Neymar.
Fontana 6: Incolpevole su entrambe le marcatura di Bonazzoli, compie un mezzo miracolo sulla conclusione di Sarno che avrebbe potuto chiudere la partita. Tanta esperienza figlia del lungo girovagare fra i campi di serie A e B.
Bertani 5,5: Il voto è la media fra l’8 della grande prestazione che offre, condita da un gol e da svariate occasioni mancate, e il 3 della stupida espulsione che rimedia rispondendo alla provocazione di Tedesco subito dopo il gol del momentaneo vantaggio amaranto.
Rigoni 7: Non una grossa prestazione per la mezzala scuola Juve, ma ha il merito di realizzare un gol straordinario, un tiro al volo da fuori area che s’infila sotto la traversa, che vale pareggio e qualificazione alla finale dei Play-off.
Gonzalez 5: Dov’è? Bertani si danna l’anima su ogni palla, lui sembra un’anima persa che vaga per il campo, non crea mai pericoli alla difesa reggina.
Ludi 5: Non è in perfette condizioni e si vede, prima rischia di provocare un rigore su Campagnacci e viene graziato dall’arbitro, poi si perde Bonazzoli su entrambe le occasioni che portano l’attaccante amaranto al gol. Sostituito dovrà recuperare in tempo per la finale.
Puggioni 6: Bravo su alcuni interventi che tengono a galla la sua squadra, non può nulla in occasione delle due reti, specie su quella di Rigoni che è un capolavoro di balistica e precisione.
Acerbi 5,5: “Accio” ieri non sembrava molto in forma, pronti via cincischia e a momenti non manda Bertani in porta, a volte appare insicuro sugli interventi e sembra l’ombra di quel giocatore visto nel corso della stagione.
Castiglia 6,5: Copre alla grande e si fa vedere anche in fase di costruzione, compie un mezzo miracolo salvando su un sicuro tap-in a porta vuota di Gonzalez.
Rizzato 6,5: E’ una spina nel fianco della difesa novarese, effettua un ottimo lavoro sulla sua fascia di competenza ed è sempre propositivo, suo il cross del momentaneo pareggio di Bonazzoli.
Bonazzoli 7,5: 19 gol in stagione che purtroppo non bastano alla sua Reggina per raggiungere l’inaspettata finale dei Play-off, il bomber amaranto ieri con una doppietta aveva illuso i tifosi ma purtroppo l’urlo s’è strozzato in gola a pochi minuti dalla fine. Un elemento su cui contare sempre, per raggiungere la tanto agognata serie A il prossim’anno.
Dopo il pareggio dell’andata al Novara vanno bene due risultati su tre, mentre i reggini sono obbligati a vincere e a non risparmiarsi. Il primo tempo è scoppiettante, con un ottimo inizio degli azzurri che passano subito, al 7° , infatti, Bertani è bravo e fortunato a sfruttare un cross di Marianini sul primo palo, battendo di testa Puggioni, ingannato dalla deviazione di Adejo. tuttosport La partita sembra incanalarsi per il verso giusto per i padroni di casa, ma gli amaranto non sono pronti a far da vittima sacrificale e al 26° si rendono pericolosi con Campagnacci che viene atterrato in maniera evidente da un difensore azzurro, ma per l’arbitro è tutto regolare. E’ il preludio al gol del pareggio, la squadra calabrese, infatti, sembra aver preso in mano la partita adesso e da una bella combinazione Rizzato-Bonazzoli, arriva la rete del pari. Cross del primo e ottima incornata del secondo che batte l’incolpevole Fontana sul palo lungo. Un minuto dopo e lo stesso esterno reggino ad andare vicino al vantaggio, dopo una bella azione sviluppata sulla destra dell’attacco ospite, la palla giunge al numero 29 che di esterno prova la stoccata vincente, palla di poco a lato. Al minuto 37 è ancora Bertani, il più attivo dei suoi, a rendersi pericoloso con un sinistro a botta sicura sul quale Puggioni risponde presente, l’ultima occasione della prima frazione è sempre di marca novarese, gran tiro di Gemiti, il numero uno amaranto respinge corto e Castiglia compie un miracolo su Gonzalez pronto ad insaccare con un facile tap-in. Si va al riposo sul pari. Il secondo tempo si apre con un’occasione ghiottissima per il solito Bertani, che di testa in tuffo manda alto un prezioso assist di Motta. La Reggina però non ci sta e prima non sfrutta una dormita della difesa azzurra, poi al 75° raggiunge il punto del vantaggio con il solito Bonazzoli, bravo a sfruttare un rimpallo e a battere l’estremo difensore novarese con potente destro da fuori area. Dopo il vantaggio succede di tutto, Bertani colpisce con una testata, a dire veniale, Tedesco sotto gli occhi dell’arbitro che non può far altro che espellere l’attaccante del Novara, nel parapiglia che ne nasce anche l’ingenuo Colombo si becca il secondo giallo e la conseguente espulsione. Dopo una girandola di cambi la svolta della partita si ha all’84° quando Sarno, dopo un’ottima combinazione con Bonazzoli arriva al tiro a botta sicura, su cui Fontana compie un mezzo miracolo. Quando la partita sembra volgere al termine, al 90′ Rigoni, impalpabile per tutta la gara, trova un gol spettacolare, battendo l’incolpevole Puggioni con un destro al volo dal limite dell’area che s’insacca sotto la traversa. E’ il gol qualificazione, che vale la finale contro il Padova e conclude la gara come meglio non poteva.
Nonostante lo scandalo calcio scommesse stia sconvolgendo tutto l’ambiente pallonaro del nostro paese e in attesa che siano decise le sorti dell’Atalanta e di qualche altra squadra coinvolta, stasera scenderanno regolarmente in campo Novara e Reggina, per la semifinale di ritorno dei Play-off di serie B. foto rtv.it Dopo il pareggio a reti bianche dell’andata, i calabresi sono chiamati ad una mezza impresa in terra piemontese. Il tecnico Atzori dovrebbe cambiare qualcosa rispetto alla formazione andata in campo al Granillo. Il modulo dovrebbe il solito 3-5-2, con Adejo, Costa e Acerbi, terzetto difensivo a fare da scudo a Puggioni; a centrocampo come detto possibili novità con l’inserimento di Barillà, a formare il quintetto base dovrebbero però essere, almeno al fischio d’inizio, Colombo, Rizzo, Tedesco, Campagnacci e Rizzato. In attacco occhio al bomber Bonazzoli che potrebbe dar forfait, sostituito da Alessio Viola e in coppia con Danti.Reggina (3-5-2): Puggioni; Adejo, Costa, Acerbi; Colombo, Rizzo, Tedesco, Campagnacci, Rizzato; Danti, Bonazzoli. Il Novara dovrebbe riproporre l’undici di Reggio, con l’eccezione del portiere Ujkani che, impegnato con la propria Nazionale, verrà sostituito da Fontana. Solito 4-3-1-2 quindi, con Morganella, Ludi, Lisuzzo e Gigliotti, quartetto difensivo, in mediana, invece, solito trio formato da Marianini, Porcari e Rigoni a protezione di Motta, che agirà da trequartista alle spalle di Bertani e Gonzalez, duo d’attacco. Novara (4-3-1-2): Fontana; Morganella, Ludi, Lisuzzo, Gigliotti; Marianini, Porcari, Rigoni; Motta; Bertani, Gonzalez.
Reggina-Novara Prima semifinale dei play-off della serie cadetta, al Granillo di Reggio Calabria se la giocheranno gli amaranto padroni di casa e la sorpresa Novara. Recuperato Gonzalez in extremis, Mister Tesser che alla vigilia aveva dichiarato: “In campo a viso aperto. Non possiamo pensare di giocare per difenderci, vorrebbe dire snaturare il nostro Dna. I ragazzi sono motivatissimi e non vedono l’ora di iniziare questa avventura. Abbiamo il dovere e l’intenzione di provarci fino in fondo”, avrà tutti a disposizione. Solito modulo quindi, con una linea a 4 davanti al portiere Ujkani, formata da Morganella e Gigliotti sugli esterni e Lisuzzo e Ludi coppia centrale. Marianini, Porcari e Rigoni a formare il terzetto di centrocampo e Motta ad agire da trequartista dietro il duo d’attacco Gonzalez-Bertani.Novara(4-3-1-2): Ujkani; Morganella, Lisuzzo, Ludi, Gigliotti; Marianini, Porcari, Rigoni; Motta; Bertani, Gonzalez. In casa amaranto tutti disponibili per il tecnico Atzori, il cui unico dubbio sarà rappresentato dal modulo da adottare, un 3-5-2 o un 3-4-3 più sbilanciato. Come al solito dovranno scendere in campo Puggioni in porta e Adejo, Costa e il neogenoano Acerbi nel reparto difensivo. Il folto centrocampo dovrebbe essere composto da Colombo e Rizzato sugli esterni, mentre Rizzo-De Rose- Tedesco sarà verosimilmente il terzetto centrale, in attacco solita coppia formata da Campagnacci e il bomber Bonazzoli.Reggina (3-5-2): Puggioni; Adejo, Costa, Acerbi; Colombo, Rizzo, Tedesco, De Rose, Rizzato; Campagnacci, Bonazzoli.
«Io credo che lo sport italiano, in particolare il calcio, abbia bisogno di manager preparati, è un settore che ha necessità di nuove leve da far scendere in campo», queste le parole dell’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, presente ieri a Parma per ritirare il Mastermoss alla carriera, conferitogli, per i suoi successi sportivi, dalla commissione del Master in Organizzazione dello Sport e dello Spettacolo Sportivo, dell’Università di Parma.
Dopo la consegna dei diplomi ai corsisti, il dottor Galliani, ha intrattenuto gli astanti parlando della complessità del sistema calcio e delle difficoltà che un dirigente deve affrontare nell’organizzazione di una società sportiva di alto livello, «quando ho cominciato la mia carriera come dirigente sportivo –ha detto- mi sono ispirato soprattutto al modello delle major che producono i film, il prodotto calcio e quello cinematografico, infatti, si somigliano moltissimo. Noi del Milan abbiano portato questo nel calcio, inserendo anche figure esterne a questo sport, professionisti del mestiere».
Incalzato, poi, dalle domande degli studenti ha aggiunto che: «il gap che ci separa dagli altri campionati sono soprattutto le proprietà degli stadi e la diversità fiscalità che vige nel nostro paese. Il caso Juventus è un caso isolato con dinamiche che è quasi impossibile che si ripetano». «Il vero problema – ha detto- è che ci vuole una legge di sistema che consenta alle società di avere uno impianto di proprietà, in modo da aumentare i propri introiti e competere con le grandi squadre europee, ma questo in Italia manca».
«Lo stadio di proprietà garantisce all’estero tra il 25-30% di introiti, da noi al Milan solo il 13, senza incassi e con i problemi che abbiamo anche nella ripartizione dei diritti televisivi, diventa difficile poi investire nei settori giovanili», sottolinea rispondendo ad una domanda sul fatto del perché in Italia non si possa imitare il modello Barcellona.
Visto soprattutto la natura dell’incontro è stata immancabile una domanda sul tanto acclamato Fair Play finanziario, a cui il dottor Galliani ha risposto: «partiamo dal presupposto che se il Fair Play ci fosse stato 25 anni fa, il Milan, e non solo, non avrebbero mai raggiunto quel livello di eccellenza che tutti conosciamo. Infatti, il merito dei successi in passato è stato soprattutto degli azionisti alla Berlusconi o alla Moratti che hanno investito sulle loro squadre. Con l’entrata in vigore di questa normativa tutto ciò non sarà più possibile e una società sarà costretta a spendere solo quello che riuscirà ad incassare, è ovvio, che questo ci condiziona molto nei confronti dei club stranieri, che come detto sono molto agevolati». «Il problema fondamentale del calcio anche a livello europeo è che l’ente regolatore è anche quello organizzatore, quindi questo condiziona l’operato di noi società».
Concedendosi ai giornalisti ha rilasciato qualche ultima battuta sul mercato escludendo al momento trattive col Parma e aggiungendo solo un indizio a quelli di Allegri, sull’identikit dell’ala sinistra cercata dal Milan a: «ha gli occhi cerulei».