Autore: PeppeG

  • Napoli-Milan: Le pagelle, Cavani show, Pato dov’è?

    Napoli-Milan: Le pagelle, Cavani show, Pato dov’è?

    De Sanctis 7: Miracolo su Aquilani a parte, non è chiamato ad interventi ad alto coefficiente di difficoltà, ma proprio perchè il resto della serata lo trascorre in totale tranquillità, il valore della sua parata aumenta, soprattutto per il momento cruciale della gara in cui è arrivata. Maggio 7: copre e attacca, recupera e riparte, è un motorino instancabile su tutta la fascia destra, ha anche il merito di fare da ponte per il gol del pareggio di Cavani. Una pedina fondamentale per il gioco di Mazzarri. Gargano 7: Il centrocampista uruguaiano vince il ballottaggio con Dzemaili e garantisce non solo una grossa copertura in fase di non possesso palla, ma anche una velocità d’impostazione nella ripartenza per il contropiede, proprio da una sua brillante azione personale nasce il secondo gol del Matador Cavani. Hamsik 5,5: Dei tre tenori è quello che canta meno, non si vede quasi mai ed è spessissimo fuori dal gioco, poco pungente e poco incisivo. Il suo inizio di stagione di certo non è entusiasmante ma avrà tempo per recuperare, di certo da uno come lu ci si aspetta molto di più. Cavani 9: Il voto parla da sè, 3 gol uno più bello dell’altro, il suo rodaggio per questa seconda stagione all’ombra del Vesuvio è durato solo una partita, poi s’è sbloccato il matador, 1 gol a Manchester, 3 al Milan e tanta tanta corsa anche a verso la propria area di rigore, la particolarità di questo ragazzo è infatti che non solo segna gol a ripetizione ma spesso lo si ritrova a difendere al limite della propria area e ad impostare la ripartenza della squadra. Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 7; Campagnaro 6,5, Cannavaro 6,5, Aronica 6; Maggio 7, Inler 6,5, Gargano 7, Dossena 6 (34′ st Zuniga 6,5); Hamsik 5,5 (19′ st Dzemaili 6,5), Lavezzi 6,5 (37′ st Pandev sv); Cavani 9. A disp.: Rosati, Fernandez, Santana, Mascara.   Thiago Silva 6: Nesta ultimamente non sembra più quello dei tempi migliori e allora a tener su la baracca ci prova lui, di certo nulla può quando si vede spuntare maglie avversarie da tutte le parti e quando dal centrocampo alla difesa non c’è filtro e i napoletani sembrano passeggiare fino al limite dell’area sua terra di competenza. Nocerino 5,5: A Palermo era diventato insostituibile, a Milano dovrebbe sostituire Gattuso e Flamini, la terza scelta e onestamente a vederlo giocare ieri se ne capisce il motivo, non è un giocatore tecnico ma se viene a mancare anche la tenacia c’è poco da fare. Aquilani 6: E’ l’unico a dare un po’ di verve all’attacco milanista, segna la rete del momentaneo vantaggio e si divora quella del pareggio dopo l’uno-due del Napoli. Troppo poco però per uno che ha l’ingrato compito di sostituire Pirlo. Cassano 6: Ci prova con poca convinzione, la sufficienza è soprattutto per l’assist che regala ad Aquilani, poi troppe parole e pochi fatti, passa più tempo a lamentarsi con l’arbitro che a costruire qualcosa di buono per la manovra offensiva della propria squadra. Deve crescere e tanto se vorrà insidiare il posto dei rientranti Ibra e Robinho. Pato 4,5: Cavani s’è visto lui dov’è? Perde alla grande la sfida a distanza con il bomber azzurro e non si rende mai pericoloso in zona d’attacco. A tratti appare nervoso, da un fenomeno del suo livello ci si aspetta di gran lunga molto di più. Milan (4-3-1-2): Abbiati 5,5; Abate 5,5, Nesta 5,5, Thiago Silva 6, Bonera 5 (20′ st Antonini 5,5); Nocerino 5,5,Van Bommel 4,5 (20′ st Emanuelson 5,5), Seedorf 5; Aquilani 6 (32′ st El Shaarawi sv); Pato 4,5, Cassano 6. A disp.: Amelia, Yepes, Taiwo, Valoti.

  • Cavani-Milan: 3-1

    Cavani-Milan: 3-1

    C’è solo il Napoli al San Paolo, un Milan evanescente subisce il contropiede degli undici di Mazzarri e torna a casa con molti interrogativi e una partita da dimenticare in fretta, fortuna per Allegri & co. che già mercoledì sarà campionato e i Campioni d’Italia avranno modo di rifarsi. Pensare che i rossoneri partono subito alla grande e all’undicesimo sono già in vantaggio con un splendido colpo di testa in tuffo di Aquilani che sfrutta al meglio la libertà concessagli dalla difesa partenopea e insacca su assist di Cassano. Neanche il tempo di esultare che è già pareggio e siglare il punto dell’1-1 è il solito Edinson Cavani che sfrutta un ponte di Maggio su punizione di Lavezzi e insacca sotto le gambe di Abbiati con un preciso diagonale. Parità ristabilita e partita che sembra incanalarsi in una dura lotta a centrocampo con scontri al limite del regolamento, ma ecco che al 35° è Gargano a dare la svolta, conquista palla al limite dell’area e percorre 60 metri di campo in velocità e senza trovare giocatori rossoneri ad ostacolare la propria corsa, il centrocampista uruguaiano arrivato al limite dell’area milanista appoggia la connazionale Cavani che da dentro l’area fa partire un bolide sul primo palo sul quale l’estremo difensore del Milan nulla può, 2-1 e San Paolo in delirio. Tre minuti dopo però ancora Aquilani avrebbe la palla per il pareggio liberato a tu per tu con De Sanctis, l’ex centrocampista di Roma e Juve incrocia col piatto destro sul secondo palo, ma il portiere partenopeo si distende e compie un mezzo miracolo con il braccio sinistro respingendo il tiro del milanista. Si va a riposo col vantaggio azzurro. Comincia il secondo tempo e il Napoli, ancora con Cavani chiude i conti, stavolta il gol è un mix di tecnica e fiuto del gol, azione insistita dei partenopei sulla destra Lavezzi mette in mezzo e su una respinta corta di Nesta, el Matador si avventa sulla palla e con un sinistro al volo di prima intenzione trafigge Abbiati e chiude la pratica Milan. I Campioni d’Italia senza Ibra e Boateng e con un Pato mai pericoloso perdono la bussola e non portano quasi pericoli alla porta difesa da De Sanctis, solo al 70° su una bella azione sull’asse Seedorf-Cassano, il barese mette in mezzo dalla linea di fondo un invitante pallone per il Papero rossonero che però prende male il tempo dello stacco e di testa manda sopra la traversa, ormai il Milan è poca roba e i padroni di casa riescono ad amministrare in maniera tranquilla il doppio vantaggio. Girandola di sostituzioni con Allegri che gioca la carta El Shaarawi, ma il faraone italiano non riesce a dare nessun aiuto in più alla manovra d’attacco dei suoi. Sono infatti ancora gli azzurri sospinti da un pubblico mai sazio ad andare vicini alla rete del poker, prima con un bel tiro dal limite di Dzemaili che esce fuori di poco e poi con Lavezzi che non sfrutta un invitante assist in profondità di uno splendido Cavani. La partita si trascina fino alla fine senza regalare altre emozioni, il Milan è poca cosa e il Napoli amministra le forze in vista del prossimo impegno infrasettimanale di campionato, il match si conclude dopo 3 minuti di recupero, con i giocatori di casa sommersi dai calorosi applausi dello splendido pubblico del San Paolo e con gli ospiti che lasciano il campo a capo chino e con la testa già a mercoledì

  • Napoli-Milan: probabili formazioni. Lavezzi ce la fa

    Napoli-Milan: probabili formazioni. Lavezzi ce la fa

    Serata di gran gala al San Paolo di Napoli, stasera andrà in scena, infatti, il big match fra la squadra di casa e i campioni d’Italia del Milan. Le due squadre reduci da due ottimi pareggi in Champions si affronteranno in uno stadio tutto esaurito e che sarà una bolgia, gli uomini di Mazzarri cercheranno di bloccare gli attacchi dei rossoneri con il solito modulo a 3 dietro, formato da Aronica, Campagnaro e capitan Cannavaro, in mezzo al campo data per scontata la presenza di Dossena e Maggio sugli esterni e di Inler nella zona centrale, il ballottaggio fra Dzemaili e Gargano si è risolto a favore di quest’ultimo, che garantisce alla squadra partenopea una maggiore copertura in fase di non possesso palla. In attacco l’incerto Lavezzi è stato recuperato e sarà regolarmente in campo a fianco di Hamsik e dietro le spalle del matador Cavani.  Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Gargano, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disp.: Rosati, Fernandez, Zuniga, Santana, Pandev, Dzemaili, Mascara.

    © Giuseppe Bellini/Getty Images
    In casa Milan il tecnico Massimiliano Allegri dovrà fare a meno di molti pezzi da novanta, primi fra tutti Ambrosini, Boateng ed Ibrahimovic. Il modulo dei rossoneri sarà verosimilmente lo stesso un 4-3-1-2 visto da un anno a questa parte, quindi con Abbiati in porta, Abate e a sorpresa Bonera, che costringe Taiwo alla panchina, sugli esterni bassi e la coppia centrale delle meraviglie Nesta-Thiago Silva a completare il reparto. Sulla mediana Nocerino sostituirà Gattuso e Aquilani prenderà il posto di K.P. Boateng, con Van Bommel in mezzo e il conseguente spostamento di Seedorf quale vertice alto del rombo di centrocampo milanista. In attacco scelte obbligate per il tecnico livornese con Cassano e far coppia con il carichissimo Pato, che vorrà ripetere di certo la splendida prestazione del Camp Nou. Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta,Thiago Silva, Bonera; Nocerino, Van Bommel, Seedorf; Aquilani; Pato, Cassano. A disp.: Amelia, Antonini, Yepes, Taiwo, Valoti, Emanuelson, El Shaarawy.

  • Inter-Roma, Gasp o Luis Enrique?

    Inter-Roma, Gasp o Luis Enrique?

    Dentro o fuori, sembra un paradosso alla seconda giornata di campionato, ma è così. I destini di Gasperini e Luis Enrique sono strettamente connessi e legati all’esito di questa decisiva gara, che si terrà a San Siro nella anticipo della terza di serie A. Dopo l’amaro inizio sia per i giallorossi che per i nerazzurri, le panchine dei due allenatori non sono poi tanto tranquille, nonostante le due società si affannino a confermare le guide tecniche aldilà del risultato, è certo che chi delle due dovesse uscirne sconfitta farà saltare il posto del proprio allenatore. In casa romanista la situazione pare essere meno tesa, la società nuova ed il nuovo progetto sono appoggiati da tutto lo staff, ma quel che conta, come ha tenuto a sottolineare l’ex blaugrana, è il risultato, vincere guarisce ogni male, proprio per questo Luis Enrique da Gijon non farà a meno del capitano Totti e di De Rossi, sperando nel cuore orgoglioso dei due ragazzi di borgata, per guidare i colori capitolini alla vittoria.

    Luis Enrique © Andreas Solaro/Getty Images
    Chi sta peggio è sicuramente mister Gasperson, sono lontani i tempi in cui la Genova rossoblu lo osannava e le tre sconfitte in tre gare ufficiali da quando è tecnico dei nerazzurri, più le pressanti e fuoriluogo uscite tattiche, che il presidente faccia il presidente, del suo patron Moratti non lo agevolano molto. Gli hanno venduto Eto’o per risanare i bilanci, Milito non segna più e non pare essere il bomber infallibile sul quale il Gasp ha costruito la sua fama ai tempi del Genoa, Sneijder è l’unico a cantare e portare la croce predicando in quel deserto che è la formazione Campione del Mondo in carica e su Appiano Gentile aleggiano ormai da quasi due settimane gli spettri dei papabili allenatori che ambiscono alla panchina dell’Inter. Sono, infatti, molti i nomi che si susseguono in queste ore, come possibili sostituti del tecnico ex-genoano dato ormai per sicuro partente, da Figo a Baggio, il divin codino pupillo del presidente Moratti e ben voluto dalla piazza sarebbe però una scelta più d cuore che di cervello, e rappresenterebbe una fase di passaggio fino alla fine di questa stagione che si preannuncia travagliata e che porterebbe il prossim’anno all’approdo del numero uno per eccellenza Pep Guardiola. Tra gli altri in via Durini si è pensato anche a Carletto Ancelotti, libero da ogni impegno e con l’unico difetto di essere un ex bandiera milanista, ma questo, vedi Leonardo, non pare essere un problema, in questo caso però si tratterebbe di una scelta più a lungo termine e che prevederebbe un congruo esborso da parte delle casse presidenziali, per accontentare i progetti di ritorno alla vittoria dei colori nerazzurri.
    © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    Tra chi potrebbe e chi non potrebbe, spuntano poi quelli che si propongono apertamente e che tornerebbe volentieri sulla panchina interista, stiamo parlando di Hector Cuper, il tecnico argentino, che i più ricordano come l’eterno secondo, ha apertamente dichiarato che tornerebbe volentieri a Milano, qualora arrivasse una telefonata del presidente. Un harakiri che, in tutta onestà non crediamo possibile, sarebbe masochismo puro e le coronarie dei tifosi della beneamata non sopporterebbe un tale affronto, memori ancora della piaga del 5 maggio e della successiva fuga dell’amato Ronaldo al Real Madrid. Ma fra questi molti nomi che circolano ce n’è uno che su tutti che crea scompiglio nei pensieri interisti di tifosi e addetti ai lavori, si tratta di quello di Josè Mourinho, no non stiamo parlando di un suo clamoroso ritorno, ma di un ingombrante fantasma che disturba il sonno dei suoi successori da Benitez a Gasperini, il paragone con lo Specialone è, infatti, insostenibile per chi è costretto a vincere quello che lui ha vinto e come e dopo quanti anni di astinenza. Ma non si può sempre vincere e forse è giunto il momento di accettare che per un anno si possa anche arrivar secondi con Gasperini o chi per lui.

  • Verso Napoli-Milan. Debutta Taiwo, Lavezzi dalla panchina

    Verso Napoli-Milan. Debutta Taiwo, Lavezzi dalla panchina

    Passata la due giorni di Champions ci si reimmerge nel clima campionato, tante le gare di cartello in questa terza giornata di serie A, una su tutte il posticipo di domenica che vedrà affrontarsi due delle squadre migliori della scorsa stagione il Milan campione d’Italia e il Napoli da Champions di Mazzarri.

    Le due compagini arrivano al match con molti dubbi di formazione, soprattutto i rossoneri devono fare a meno di nove giocatori importanti, il tecnico Allegri avrà grossi problemi specie in attacco dove saranno assenti Robinho, Inzaghi e su tutti bomber Ibrahimovic, e sarà costretto quindi a schierare la solita coppia vista in azione nel pareggio del Camp Nou, formata da uno scatenatissimo Pato e dall’ottimo Cassano delle ultime uscite. Altra nota dolente per l’allenatore livornese è l’assenza per un mese di Ambrosini, a cui si aggiunge l’indisponibilità dell’ultima ora di Boateng insieme a quello di Gattuso ancora out per l’infiammazione al nervo ottico. Spazio dunque a neo milanisti Nocerino ed Aquilani, pronti ad affiancare Seedorf e Van Bommel nella linea mediana del campo. In difesa confermatissima la coppia centrale composta da Thiago Silva e Nesta, sulla sinistra dovrebbe esordire Taiwo al posto di Zambrotta, mentre sulla destra confermato Abate, in porta il solito Abbiati. Unica novità in panchina dove dovrebbe essere presente, pronto a scendere in campo il faraone rossonero El Shaarawi. Questo dunque il probabile undici del Milan:

    Abbiati, Abate, Nesta, Thiago Silva, Taiwo , Nocerino, Van Bommel, Seedorf, Aquilani, Cassano, Pato.

    In casa Napoli nonostante Mazzarri abbia annunciato che quest’anno ricorrerà molto più spesso al turn-over, ma di sicuro non sarà questo il match in cui vedremo in campo le seconde linee partenopee. I ballottaggi dovrebbero riguardare a centrocampo Dzemaili e Gargano, per chi dei due farà coppia in mezzo con Inler, con il secondo favorito sullo svizzero ex Parma. In attacco l’unico dubbio riguarda Lavezzi che ha accusato un dolore al tallone durante il match di Champions contro il Manchester City e che al massimo dovrebbe finire in panchina, al suo posto potrebbe esserci Pandev . Per il resto solita formazione tipo con la consolidata difesa a tre composta da Campagnaro, Aronica e il capitano Cannavaro. A centrocampo completeranno il reparto Maggio e il rientrante Dossena sugli esterni. In attacco in attesa di saperne di più da Lavezzi, inamovibili Hamsik e Cavani. Questi i probabili undici del Napoli:

    De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Gargano (Dzemaili), Dossena, Hamsik, Pandev (Lavezzi), Cavani.

  • Europa League: Lazio-Vaslui, ultime e probabili formazioni. C’è Rocchi per i cento

    Europa League: Lazio-Vaslui, ultime e probabili formazioni. C’è Rocchi per i cento

    Prima gara del girone D di Europa League dove la Lazio è inserita, l’impegno per i biancocelesti non dovrebbe essere dei più difficili, considerando anche che quest’anno la squadra capitolina ha rinnovato molto specie nel reparto offensivo, ingaggiando due fra i cannonieri più prolifici d’Europa. La gara che avrà luogo alle 19 è fra due compagini che giocano con un modulo speculare, due centrocampisti a protezione dei tre trequartisti che agiscono dietro l’unica punta centrale, un 4-2-3-1 che sta diventando un classico modulo nel calcio europeo. In porta titolare, alla prima uscita ufficiale con la maglia biancazzurra, ci sarà Federico Marchetti, in difesa Diakitè per Biava al centro con Dias, mentre sugli esterni Zauri e il neo acquisto Lulic. Matuzalem per Brocchi a centrocampo, a far coppia con Ledesma, mentre sulla linea dei trequarti Gonzalez per Mauri con Cissè e il profeta Hernanes ad agire dietro l’unica punta, su cui saranno puntati gli occhi di tutti, stiamo parlando di Tommaso Rocchi, titolare in attacco al posto di Klose e alla ricerca del gol numero 100 con la maglia biancoceleste. Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Zauri, Diakitè, Dias, Lulic; Ledesma, Matuzalem; Gonzalez, Hernanes, Cissè; Rocchi. All. Reja

    Djibril CIssè ©Paolo Bruno/Getty Images
    Come detto modulo speculare per la squadra rumena, dove milita una vecchia conoscenza del calcio italiano che risponde al nome di Adailton, per lui un passato più che dignitoso nel Verona e nel Genoa. Il brasiliano giostrerà nella linea dei tre trequartisti affiancato da Wesley e Sammartean, dietro le spalle dell’unica punta Temwanjera. Questo l’attacco, per quanto riguarda il reparto difensivo la squadra balcanica schiererà Puia in porta, con Milanov e Milisvlievic sugli esterni bassi e Farkas e Balaur a completare il pacchetto dei quattro della linea arretrata. Mentre in mediana a far da filtro tra difesa e trequarti saranno Pavlovic e Costin. Vaslui (4-2-3-1): Puia; Milanov, Farkas, Balaur, Milisvljevic; Pavlovic, Costin; Adailton, Wesley, Sammartean; Temwanjera.

  • Europa League: Udinese senza Di Natale?

    Europa League: Udinese senza Di Natale?

    Archiviata la due giorni di Champions, con risultati altalenanti per le italiane, le attenzioni degli amanti del calcio si rivolgono alla più modesta Europa League. A tenere alto il sempre più cadente onore del belpaese, saranno Lazio e Udinese, la prima impegnata in una gara che non dovrebbe crearle grosse difficoltà, ma nel calcio tutto è possibile (Inter docet), mentre i friulani reduci dall’eliminazione dalla Champions e quindi retrocessi nella competizione minore se la vedranno con l’agguerrito Rennes. Guidolin dovrebbe schierare un 3-52 che prevede un sostanzioso turn-over, non per snobismo nei confronti della competizione ma per evidenti necessità di campionato. In porta dovrebbe esserci il solito Handanovic, protetto da un muro difensivo a tre composto da Danilo, Benatia che prende il posto Ekstrand e da Domizzi, anche se quest’ultimo risulta essere in dubbio. Nel folto centrocampo bianconero agiranno sugli esterni Armero e Pinzi, mentre il trio centrale che completerà il reparto sarà composto da Basta, Asamoah e Badu. In attacco pare scontata la presenza di Di Natale dall’inizio che però sarà chiamato ad una staffetta con il giovane Fabbrini, ad affiancare il bomber napoletano, contrariamente a quanto successo a Lecce, non sarà Torje ma Abdi. Udinese (3-5-2): Handanovic; Domizzi, Danilo, Benatia; Armero, Basta, Asamoah, Badu, Pinzi; Abdi, Di Natale. A disposizione: Padelli, Ekstrand, Neuton, Pasquale, Fabbrini, Koprivec, Torje.

    ©Julian Finney/Getty Images
    In casa transalpina la squadra arriva alla partita in uno splendido periodo di forma, 10 punti in 5 partite in campionato, l’ultima sul campo del Marsiglia. La formazione che il tecnico Antonetti dovrebbe essere quella tipo, un 4-4-2 classico, che vedrà Costil fra i pali, Mavinga e Catherine sugli esterni bassi e il duo Boye e Biyik a completare il reparto difensivo. In mediana Pitroipa e M’Vila, più volte accostato a squadre italiane nella sessione estiva del calciomercato, comporranno il blocco di sinistra, mentre quello di destra vedrà sull’esterno Tettey e in mezzo una vecchia conoscenza del calcio italiano, l’ex-interista Dalmat. In attacco la coppia sarà quella composta da Hadji e dall’ottimo Kembo-Ekoko. Rennes (4-4-2):Costil; Mavinga, Boye, Biyik, Catherine; Pitroipa, M’Vila, Dalmat, Tettey; Kembo-Ekoko, Hadji. A disposizione: Diallo, Boukari, Montano, Danze, Feret, Kana-Biyik, Mangane.

  • Luis Enrique fa le prove per l’Inter

    Luis Enrique fa le prove per l’Inter

    Tutti a cena insieme, per invito del capitano e la volontà di far gruppo per mantenere viva la concentrazione su un’annata cominciata come peggio non poteva, questa la situazione in casa Roma dopo la sconfitta casalinga contro il Cagliari all’esordio in campionato. Tutti uniti sotto il progetto barçelonista del nuovo mentore Luis Enrique, che dopo aver avuto qualche screzio con il pupone ha capito che in terra capitolina uno come Totti è sempre meglio averlo al proprio fianco piuttosto che contro. Sancita questa santa alleanza almeno per il momento la panchina del neo tecnico sembra essere saldamente incollata al terreno dell’Olimpico, certo che dopo una degna campagna acquisti, i dirigenti si aspettano sicuramente qualcosa di più, ma hanno piena fiducia nel progetto e lo difendono a spada tratta. Risultati che dovranno venire già dal prossimo turno, nella delicatissima sfida in trasferta a Milano in casa dell’Inter, delicata per la situazione dei giallorossi, ma anche per quella dei nerazzurri.

    Luis Enrique © Andreas Solaro/Getty Images
    In previsione del match di sabato sera il tecnico spagnolo ha in mente numerosi cambiamenti di formazione, a partire dal reparto arretrato, dove escluso Juan, uscito anzitempo dall’allenamento per un problema al ginocchio, ci dovrebbero essere alcune novità come l’inserimento del recuperato Cicinho al posto di Rosi e quello di Kjaer. A centrocampo il cileno Pizarro pare favorito su Gago nel ruolo di regista, con De Rossi e Pjanic a completare il reparto. Ma la vera rivoluzione sarà in attacco dove Bojan e Osvaldo dovrebbero far spazio a Borriello e Borini, al fianco dell’ inamovibile, Totti.

  • Juve con i piedi per terra

    Juve con i piedi per terra

    Una rondine non fa primavera e questo in casa Juve si sa, dopo la vittoria schiacciante in casa, nella nuova casa, contro un trasandato Parma, si sono riaccesi facili entusiasmi che molti, a partire da Conte stesso, hanno smorzato. Certo cominciare con il piede giusto e in una cornice come quella del nuovo stadio era cosa importante, ma da qui a pensare che tutti i problemi palesati dalla squadra nelle scorse annate siano spariti ce ne corre. Gli uomini dell’allenatore bianconero sono chiamati ad un duro compito che è quello di far ricominciare a vincere la Vecchia Signora, quello che i milioni di tifosi chiedono è soprattutto un impegno costante domenica dopo domenica, partita dopo partita.

    ©Claudio Villa/Getty Images
    Archiviata dunque la prima di 38 finali, si pensa già al Siena, trasferta molto cara al neo tecnico juventino, che nella scorsa stagione ha raggiunto una meritata promozione in A con i bianconeri toscani, già in casa dei senesi la formazione della Juventus dovrebbe mutare più negli interpreti che sotto l’aspetto tattico, tenendo conto dell’indisponibilità dello squalificato De Ceglie dovrebbe esordire in questa stagione Fabio Grosso, anche se non è da escludere l’inserimento di Bonucci come centrale e lo spostamento di Chiellini sull’ out di sinistra. A centrocampo salvo novità dell’ultima ora confermatissimo il duo delle meraviglie Pirlo-Marchisio, con il sorprendente Vidal pronto ad entrare per portare maggior dinamismo all’azione d’attacco bianconera. Ma è la linea d’attacco che dovrebbe presentare le maggiori novità, ad essere confermati dovrebbero essere, infatti, solo Matri e Pepe, con il secondo dirottato sulla sinistra e Giaccherini a far spazio al rientrate Krasic, più volte messo in discussione dalla carta stampata, ma che nelle ultime ore il proprio procuratore ha pienamente confermato essere nei piani della Juve. A far coppia al centro dell’attacco con l’attaccante ex Cagliari ci sarà con ogni probabilità Vucinic recuperato dall’infortunio alla caviglia e pronto a sostituire un comunque ottimo capitan Del Piero. Una formazione quindi in parte rivoluzionata che però si presenterà all’Artemio Franchi di Siena per riconfermare quanto di buono fatto vedere nei 90′ della sfida contro i gialloblu di Colomba.

  • Pazzo-gol e l’Italia si qualifica

    Pazzo-gol e l’Italia si qualifica

    Doveva essere qualificazione e qualificazione è stata, come nel match contro le Far Oer, l’Italia di Prandelli non ha mostrato velocità nel gioco e nelle ripartenze, ma alla fine si è mostrata cinica sfruttando un’occasione fortuita capitata sui piedi di Pazzini ed ha portato a casa vittoria e pass anticipato di due turni per Euro 2012. Gli azzurri come nella partita precedente spingono subito dal primo minuto e arrivano vicini al gol per ben 4 volte nella prima mezz’ora, la prima palla gol capita sui piedi di Pepito Rossi che sfrutta un ottimo lancio di De Rossi, grande protagonista della serata, e si presenta a tu per tu col portiere di riserva Jasmin Handanovic ma l’occasione viene sprecata in malo modo dall’attaccante del Villareal, apparso poco lucido nelle due recenti apparizioni in maglia italiana. Al secondo minuto è Montolivo a sfiorare la rete, inserendosi e arrivato a colpire di testa, spedendo di poco alto, l’invitante cross di Balzaretti, preferito stasera al “russo” Criscito. Al 18° è ancora Rossi a rendersi pericoloso, bell’azione di Cassano che tiene palla e al momento giusto mette in condizione il compagno di reparto di poter battere a rete col suo piede preferito, ma l’attaccante italo-americano ciabatta il tiro e spedisce a lato della porta slovena. Pochi minuti dopo è proprio la nazionale balcanica ad affacciarsi dalle parti di Buffon, con Vrsic che scocca un tiro insidioso che il portiere bianconero respinge bene. Ma è poco prima della mezz’ora che l’Italia ha la più nitida palla per andare in gol, Pirlo illumina per Montolivo, che arriva sul fondo e mette in mezzo, sembra fatta per De Rossi, ma capitan futuro viene beffato al momento di insaccare a porta vuota dalla deviazione di un avversario, che modifica la traiettoria della palla e lo manda a vuoto. Ancora De Rossi si rende pericoloso con un colpo di testa su cross del solito attivissimo Balzaretti, ma il primo tempo si chiude a reti bianche.

    ©Dino Panato/Getty Images
    La ripresa inizia con un ritmo molto più blando, la Slovenia che dovrebbe provare a vincere la partita per covare ancora speranze qualificazione, sembra più concentrata a difendere e l’Italia troppo poco attiva e con una manovra compassata, il primo pericolo, infatti, arriva da palla da fermo, con Handanovic che buca l’uscita su calcio d’angolo e dopo un batti e ribatti De Rossi sfiora appena e cerca d’indirizzare verso la porta, ma è troppo debole il tentativo e un difensore ben appostato respinge sulla riga. Sull’azione successiva Pazzini mette in mezzo un pallone pericoloso sul quale s’avventa ancora una volta il centrocampista romano ma la palla viene respinta nuovamente dalla retroguardia slovena. La partita se si esclude qualche lampo, si trascina stancamente verso la fine, quando al 85° succede quello che non t’aspetti, Pazzini, pescato in area di rigore da un lancio senza pretese, sfrutta l’errata respinta del difensore e batte il portiere avversario da due passi, 1-0, 700mo gol casalingo della nazionale e qualificazione in tasca, legittimata anche da qualche sprazzo di genialità di Mario Balotelli entrato ad un quarto d’ora dalla fine ed acclamato dal pubblico mostra qualche numero del suo repertorio, cercando al 92° anche la via del gol, con un tiro da fuori area. Fischio finale dell’arbitro norvegese e missione compiuta per l’undici di Prandelli, che raggiunge la qualificazione ad un evento internazionale, Europeo o Mondiale che sia, con due turni d’anticipo per la prima volta nella sua lunga e gloriosa storia. Diceva il Boiardo: “principio si giolivo ben conduce” e allora non ci resta che sperare ed aspettare che i nostri campioni confermino quanto di buono fatto in questo girone di qualificazione.