Torna Ibra e torna il Milan. Certo lo scoglio da superare stasera non era così difficile, e sicuramente poco indicativo per testare lo stato di salute di Ibrahimovic e di tutto la squadra rossonera, anche se i campioni cechi partono subito forte e già al secondo minuto si rendono pericolosi con Bakos, che sfruttando un cross di Pilar dalla sinistra, colpisce di testa incrociando e chiama Abbiati ad un intervento straordinario. La risposta dei padroni di casa non si fa attendere, passano appena tre minuti e l’asse Ibra-Cassano costruisce la prima azione della serata, l’attaccante svedese mette in mezzo un pallone interessante, Fantantonio da due passi batte a colpo sicuro ma Cech, omonimo del più famoso collega del Chelsea, compie il primo dei miracoli della serata. Il secondo al 32°, quando Abate tiene viva una palla sulla destra e crossa in mezzo, la palla arriva ad Ibrahimovic che stoppa di coscia e batte a colpo sicuro, forse fin troppo, l’estremo difensore ceco risponde presente. Dopo un iniziale sbandamento adesso la partita sembra volgere tutta a favore dei rossoneri che tengono in costante affanno la difesa ospite. Al 39° però ecco un’altra sortita del Viktoria, un azione confezionata da Bakos e Kolar porta Horvath al tiro dal limite, ma la palla esce fuori di poco ed è l’ultima azione degna di nota del primo tempo.
Autore: PeppeG
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Torna Ibra, torna il Milan
Il secondo tempo si apre ancora all’insegna del Milan, già al primo minuto Emanuelson arriva al limite ma spara alto da buona posizione. Passano solo 5 minuti ed ecco l’episodio che cambia la partita palla in area al solito Ibra, che inventa un numero e coglie in controtempo un avversario che tocca la palla con il braccio, per l’arbitro è rigore, di certo un po’ generoso ma dopo qualche polemica, l’attaccante svedese si presenta sul dischetto e non sbaglia spiazzando, il fino ad allora impeccabile, Cech. A questo punto il Viktoria cerca di dare una scossa alla propria partita e di reagire al gol del vantaggio avversario, ma i campioni d’Italia in carica sono ben organizzati e sanno come tenere a bada le sfuriate dei cechi. La gara corre via tranquilla, quando al 66° un altro lampo di Genio del mago di Malmoe, sempre lui, manda in porta el pibe di Bari vecchia che a tu per tu col portiere lo supera con un colpo sotto e sigla il 2-0, un bel regalo per se stesso che non segnava in Champions da 7 anni esatti, l’ultimo gol risaliva infatti al 28 settembre 2004 durante un match al Bernabeu contro il Real Madrid, quando Cassano militava ancora nella Roma, anche in quell’occasione fu il gol del 2-0, risultato poi ribaltato dai blancos; ma un bel regalo anche per il compleanno del presidente rossonero Berlusconi, quella di Fantantonio è infatti la rete numero 2000 dell’era berlusconiana del Milan. Il match di fatto si chiude qui, il Milan amministra la partita e il Plzen cerca invano di accorciare le distanze, ma il risultato non cambia, a San Siro si chiude sul 2-0. Tre punti importanti per la squadra di Allegri che si mantiene in testa al girone a pari punti del Barça corsaro in Bielorussia a casa del Bate Borisov.©Marco Luzzani/Getty Images -
Milan-Viktoria Plzen, probabili formazioni. Allegri ritrova Ibra
Archiviate le belle prestazioni di Napoli e Inter nella giornata di ieri, adesso tocca al Milan rispondere presente e portare a nove i punti complessivi dell’armata del bel paese nella competizione europea più importante, il compito non dovrebbe essere dei più difficili contro una squadra di modeste qualità tecniche come la squadra ceca. Il tecnico Allegri avrà nuovamente a disposizione una pedina importante come Ibrahimovic, lo svedese rientra dopo quasi 3 settimane di stop e si piazzerà al centro dell’attacco affiancato da Cassano. Vista la grossa emergenza nel reparto offensivo che ha colpito i rossoneri il recupero dell’attaccante svedese è fondamentale anche in vista del big match di domenica sera con la Juventus a Torino. Detto dell’attacco la formazione dei Campioni d’Italia sarà quella tipo, con Abbiati tra i pali, Abate e Zambrotta sulle fasce laterali, mentre Nesta e Thiago Silva completeranno il pacchetto difensivo. In mediana sul vertice basso del rombo agirà il solito Van Bommel, pedina fondamentale ormai dello scacchiere milanista, affiancato da Nocerino e Seedorf protagonista quest’ultimo dello scorso turno di campionato, rientra invece dal primo minuto l’ex Liverpool Aquilani, che agirà alle spalle del duo d’attacco in una posizione a lui non del tutto congeniale, ma nella quale ha mostrato di poter combinare qualcosa di buono. Convocato, vista l’emergenza in attacco, anche il figlio d’arte Simone Andrea Ganz. Con Inzaghi ed El Shaarawy fuori dalla lista Champions League e l’infortunio di Alexandre Pato, Allegri ha deciso di chiamare il talento della Primavera e di concedergli una chance. Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Nocerino, Van Bommel, Seedorf; Aquilani; Cassano, Ibrahimovic. A disp: Amelia, Taiwo, Bonera, Yepes, Antonini, Emanuelson, Ganz
In casa ceca ovviamente l’emozione è tanta, ma si sa che molto spesso le partite come queste caricano di maggiori motivazioni i giocatori non abituati a certi palcoscenici. L’allenatore Vrba avrà a disposizione migliore e cercherà con un copertissimo 4-5-1 di bloccare gli attacchi dei padroni di casa, schierando in porta Cech,omonimo del più famoso portiere del Chelsea, una linea difensiva a quattro con Rajtoral e Limbersky sugli esterni e Cisovsky e Bystron coppia centrale. Come detto centrocampo folto con cinque uomini Jiracek e Horvath schierati a protezione della difesa, Petrzela e Pilar esterni alti ad accompagnare la manovra d’attacco e Kolar a fare da collegamento tra il centrocampo e l’attacco, dove agirà l’unica punta Bakos. Viktoria Plzen (4-5-1): Cech; Rajtoral, Cisovsky, Bystron, Limbersky; Jiracek, Horvath; Petrzela, Kolar, Pilar; Bakos. A disp: Pavlik, Reznik, Sevinsky, Fillo, Darida, Duris, Hora©Claudio Villa/Getty Images -
Chievo-Genoa: le pagelle, Moscardelli ammazza capoliste
Sorrentino 6: Si ritrova Palacio a tu per tu e nulla può, ma sul gran tiro di Veloso e su altre incursioni, a dir poco scarse, da parte dei grifoni si fa trovare ben pronto. Per il resto una partita tranquilla per l’estremo difensore clivense, proprio da sei in pagella. Sardo 6,5: Ha il grande merito di fornire a Moscardelli l’assist per il gol che vale la vittoria e i tre punti proprio allo scadere del tempo, ottima partita di contenimento e di ripartenza, sempre presente nella fase d’attacco dei gialloblu veneti. Rigoni 6: Indiscutibile in cabina di regia, ma sbaglia un’occasione troppo ghiotta quando ancora il risultato era fermo sullo 0-0, da rivedere anche in fase d’interdizione a volte si perde troppo spesso il proprio diretto avversario. Pellissier 6: E’ vero sigla il gol del pareggio e lo fa com’è nel suo stile, con un perentorio colpo di testa sfruttando un ottimo cross da calcio d’angolo, ma un giocatore delle sue capacità e con le sue doti tecniche, non può sbagliare un rigore in maniera così ingenua, di Beppe Signori ce n’è stato uno, i tifosi del Chievo in quel momento forse non sentivano il bisogno di vederne in campo un altro. Moscardelli 7: Dopo il Napoli, diventa l’incubo anche dell’ex capolista Genoa, gran goal in volo d’angelo da vero attaccante di razza, certo fa sempre comodo a Mimmo Di Carlo avere uno come lui, sarà pure una riserva, ma se si fa trovare sempre pronto e con due gol porta alla causa dei clivensi 6 punti d’oro che ben venga la panchina. Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 6; Sardo 6,5, Morero 5,5, Cesar 6, Jokic 6; Bradley 6,5, Rigoni 6 (37′ st Sammarco sv), Hetemaj 5,5; Cruzado 6,5 (11′ st Moscardelli 7); Pellissier 6, Thereau 5,5 (22′ st Paloschi 6,5). A disp.: Puggioni, Mandelli, N.Frey, Vacek.
Frey 7: Due gol presi ma su nessuno dei due ha colpe, anzi ha molti meriti e salva più volte il risultato prima in situazione di parità e poi anche quando la sua squadra è riuscita a passare in vantaggio, vedi rigore parato a Pellissier. Se fosse coadiuvato in maniera migliore dalla difesa forse staremmo qui a parlare di un’altra partita con un altro risultato. Dainelli 5: Non sbaglia molto, ma pesano troppo sulla sua prestazione il rigore procurato e la successiva espulsione, di certo con l’uscita dal campo le cose per il grifone sono diventate notevolmente più complicate. Kaladze 6,5: L’ex milanista gioca una partita d’ordine e tiene a galla la sua squadra almeno fino a quando Dainelli non viene espulso, Malesani prova a correre ai ripari affiancandogli Granqvist che non si comporta male, ma pecca d’inesperienza e allora Kaka si ritrova a dover coprire con difficoltà le incursioni degli avanti clivensi. Jorquera 7: E’ la sorpresa di questo inizio di stagione rossoblu, arrivato come sconosciuto alla corte di Malesani, il giovane cileno sta dimostrando grande qualità dietro le punte e anche oggi come contro la Lazio ha mandato in rete Palacio che beneficia volentieri delle sue verticalizzazioni, sicuramente un ragazzo da tenere d’occhio per gli ampi margini di miglioramento che potrà avere. Palacio 6,5: In gol anche oggi, ma meno incisivo come nei turni precedenti, nonostante questo sigla appunto il quarto gol in quattro partite e diventa capocannoniere in solitaria di questo campionato. In questo momento il Genoa non può fare a meno di lui e si capisce perchè il presidente Preziosi non lo ha fatto partire verso Milano, sponda nerazzurra. Genoa(4-3-1-2): S.Frey 7; Bovo 5, Dainelli 5, Kaladze 6,5, Moretti 5,5; Kucka 6, Veloso 5,5, Constant 6; Jorquera 7 (13′ st Seymour 6); Caracciolo 5,5 (31′ Pratto 6), Palacio 6,5 (16′ st Granqvist 6). A disp.:Lupatelli, Antonelli, Birsa, Jankovic.©Dino Panato/Getty Images -
Il Chievo abbatte il Genoa a testate
Partita dai due volti quella fra Chievo e Genoa, il primo tempo regala pochissime emozioni se si eccettuano due occasioni per i padroni di casa, la prima con Cruzado che da fuori area fa partire un gran mancino ad incrociare che esce di poco a lato della porta difesa da Frey, la seconda quella più ghiotta capitata fra i piedi di Rigoni, il regista di centrocampo dei gialloblu veronesi, sfruttando una sponda di testa del rientrante Pellissier si presenta a tu per tu con l’estremo difensore dei grifoni, tiro di sinistro a botta sicura, ma il portiere francese risponde presente e devia in angolo con il piede sinistro. Prima delle due occasioni clivensi una buona occasione capita anche fra i piedi di Miguel Veloso che spara da dentro l’area e trova a rispondere un attento Sorrentino. Il primo tempo si conclude così senza nessun altro lampo, con le squadre contratte e che soffrono molto le alte temperature e l’umidità fuori stagione che si registrava oggi al Bentegodi.
Il secondo tempo pare avviato sulla falsa riga del primo, quando un lampo del giovanissimo Jorquera felice sorpresa di queste prime giornate di campionato illumina il Bentegodi, verticalizzazione intelligente per Rodrigo Palacio che contrastato in maniera non egregia da Morero arriva a battere a rete e portare in vantaggio i rossoblu genoani. La partita si mette quindi sui binari migliori per il grifone, ma è solo un’illusione, ma al 58° ecco l’episodio che potrebbe cambiare la partita, capitan Pellissier scappa alla marcatura di Dainelli, che lo stende, rigore ed espulsione per il difensore di Malesani. L’attaccante aostano si presenta sul dischetto, ma clamorosamente tira un rigore con una strana rincorsa di un passo e sbaglia, facendosi parare il tiro da un Frey superlativo. Sembra finita, invece, non è così, al 73° ecco la zampata, o meglio la testata del vecchio bomber che su corner batte l’incolpevole estremo difensore del grifone, 1-1 e partita che sembra proseguire stancamente verso un pareggio che potrebbe accontentare entrambe le formazioni, ma ad un minuto al fischio finale del match ecco che Sardo sale sulla destra e mette in mezzo un ottimo pallone su cui Moscardelli si avventa e in tuffo incrocia di testa sul palo lungo, Frey non riesce a raggiungere la palla e il Chievo grazie al giustiziere del Napoli, si porta a casa una grande vittoria all’ultimo giro d’orologio. Malesani in settimana dovrà correggere molto sulla fase difensiva del suo Genoa, che tanto bene aveva fatto nelle gare precedenti, tanto da portarsi in vetta alla classifica della serie A, alla pari di Juventus e Udinese. Bene, invece, i padroni di casa di Mimmo Di Carlo, che si sono mostrati mai domi e pronti a colpire al momento giusto l’avversario, ma del resto si sa il Chievo è un cliente rognoso per tutte le squadre di vertice e non rappresenta più una sorpresa per il nostro campionato.©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images -
Chievo-Genoa: probabili formazioni. Di Carlo ritrova Pellissier, Malesani conferma Jorquera.
Trasferta insidiosa per la capolista Genoa che guidata dal suo bomber Palacio arriverà a Verona sul campo del Chievo per cercare di confermarsi in vetta alla classifica di Serie A. Il tecnico Malesani avrà a disposizione tutta la rosa, salvo i lungo degenti Mesto e Ze Eduardo, ma pare intenzionato a confermare l’intero 11 titolare che ha battuto il Catania nel turno infrasettimanale. Come detto l’attacco sarà guidato da Palacio a cui si affiancherà Caracciolo e che avranno alle spalle il giovane trequartista cileno Jorquera, che tanto bene ha fatto in queste prime uscite con la maglia dei Grifoni. La porta genoana sarà ovviamente difesa da Frey, con Bovo che verrà adoperato sulla corsia destra di difesa, mentre Dainelli al centro farà coppia con l’ex milanista Kaladze, a sinistra invece il ballottaggio fra Moretti ed Antonelli, pare essersi risolto a favore del primo. In mediana confermatissimo Veloso in cabina di regia, coadiuvato ai lati da Kucka e Constant. Genoa (4-3-1-2): Frey; Bovo, Dainelli, Kaladze, Moretti; Kucka, Veloso, Constant; Jorquera; Caracciolo, Palacio. A disp.: Lupatelli, Granqvist, Antonelli, Seymour, Jankovic, Birsa, Pratto.
In casa Chievo invece Di Carlo dovrà fare a meno del genoano Acerbi, neanche panchina per lui e di Luciano, per il resto tutti a disposizione con il reintegro anche di capitan Pellissier pronto a lanciare la sfida al bomber del grifone Palacio. Modulo speculare quello dei clivensi, che con l’esperto Sorrentino fra i pali e la conferma al centro della difesa per Morero in coppia con Cesar e di Sardo e Jokic sulle corsie laterali cercherà di bloccare le sortite offensive del grifone rossoblu, mentre a centrocampo Rigoni agirà da vertice basso del rombo con ai suoi lati Bradley e l’ex bresciano Hetemaj, con Cruzado in veste di rifinitore, alle spalle di Pellissier e di Thereau preferito al giustiziere del Napoli Moscardelli e all’ex Paloschi. Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Morero, Cesar, Jokic; Bradley, Rigoni, Hetemaj; Cruzado;Pellissier, Thereau. A disp.: Puggioni, Mandelli, Dramé, Vacek, Sammarco, Paloschi, Moscardelli.©Marco Luzzani/Getty Images -
Vucinic croce e delizia bianconera
Che Mirko Vucinic non sia un giocatore con un carattere facile e che il suo modo di giocare possa determinare il successo o meno della su squadra in una partita è cosa risaputa nell’ambiente pallonaro, dalle prime uscite con la maglia bianconera è già venuto fuori che l’attaccante montenegrino sarà per larghi tratti della stagione, croce e delizia del proprio allenatore.
L’esempio più lampante sono le prestazioni regalate nelle ultime due partite, a Siena, infatti, Mirko è stato per lunghi tratti assente dl gioco e poco incisivo ma nel momento in cui ha avuto la palla giusta con un invenzione ha consentito a Matri di siglare il gol della vittoria, per poi però essere sostituito da Del Piero. Nella partita interna contro il Bologna, è stato lui stesso a rendersi protagonista della rete del momentaneo vantaggio bianconero, salvo poi rovinare tutto con un’entrata scoordinata e fuori luogo che gli ha procurato la seconda ammonizione e la seguente espulsione. Se si analizza la sua gara fino a quel momento il voto da assegnare all’attaccante è un 6 pieno, nonostante il gol, infatti, il montenegrino non è mai riuscito a risultare pericoloso per la retroguardia bolognese e la prima ammonizione, figlia di una protesta esagerata nei confronti dell’arbitro è segno ancora d’immaturità e di troppa foga agonistica. Si dice che al rientro negli spogliatoi i propri compagni e il tecnico Conte abbiano trovato un Vucinic costernato, che si è subito scusato con tutti per aver lasciato in 10 la propria squadra, scuse ovviamente accettate e che non hanno fatto altro che rafforzare il grande clima di compattezza che si respira in casa Juve, in questo periodo. Di certo Torino non è Roma, e il tanto decantato stile Juve che la nuova società e il nuovo allenatore vogliono riportare in auge poco si confà agli spiriti liberi e ribelli, nonostante nella storia della Vecchia Signora, di teste calde ce ne siano state tante. Proprio per questo sotto la Mole, Vucinic pare aver trovato pane per i suoi denti, il suo tecnico, che lo ha fortemente voluto alla corte bianconera, è un sergente di ferro che sa come piegare i comportamenti esuberanti dei propri giocatori e quindi quest’anno è sicuro che ci sarà da divertirsi.©Gabriele Maltinti/Getty Images -
Juve-Bologna: Le pagelle. Vucinic ingenuo, Portanova imperioso
Buffon 6,5: SuperGigi nelle ultime uscite non è stato chiamato a grossi interventi e anche ieri sera se non fosse stato per De Ceglie e la sua ingenuità non avrebbe corso molti pericoli, ma sull’unica occasione ha risposto presente, a mio avviso incolpevole sul gol di Portanova. Chiellini-De Ceglie 5: Uno consente il tiro a pochi passi dalla porta a Casarini, sul quale Buffon mette una pezza, l’altro completa l’opera facendosi sovrastare in maniera beffarda da Portanova, ed è così che la frittata è fatta. L’insufficienza è solo per questo, prima e dopo il gol una partita da sei pieno per entrambe, ma purtroppo pesa quella macchia che ha voluto dire due punti in meno in cascina. Pirlo 7: E’ il faro di questa Juve, nel primo tempo soffre le marcature asfissianti di Ramirez e Mudingayi, ma trova lo stesso il lampo per mandare a rete Vucinic, nel secondo gode di più spazio e porta pericoli costanti sia con i lanci, chiedere a Krasic, sia con azioni personali domandare a Gillet. Eccezionale anche in fase di copertura. Krasic 6: Buono il suo reintegro graduale, Conte, contrariamente a quanto si pensi, lo vede e lo considera come una pedina importante per il suo gioco. Milos viene da un infortunio e non ha ancora quella spinta propulsiva nelle gambe che è la sua caratteristica migliore, sfiora il gol del raddoppio e sbaglia qualche tocco semplice, ma sta tornando e i tifosi non vedono l’ora di vederlo scorrazzare per il campo la sua bionda chioma. Vucinic 5: Fa e disfà. Ottima intesa con Pirlo sull’azione del gol, ma prende due cartellini gialli ingenuamente lasciando la sua squadra in dieci uomini per un tempo intero, forse sul primo l’arbitro è un po’ fiscale, ma sul secondo non può commettere un fallo del genere sulla trequarti avversaria, con Casarin lontano dalla porta. Da rivedere, ma alcuni scambi con Del Piero sembrano mostrare il Vucinic migliore, che a Siena, fatta eccezione per l’assist a Matri, non si era visto. Juventus (4-2-4): Buffon 6,5; Lichtsteiner 6,5, Barzagli 7, Chiellini 5, De Ceglie 5 (29′ st Vidal 6); Pirlo 7, Marchisio 6,5; Krasic 6 (15′ st Giaccherini 6), Vucinic 5, Del Piero 5,5 (1′ st Matri 6), Pepe 6. A disp.: Storari, Bonucci, Elia, Quagliarella.
Gillet 7: Non si capisce come un giocatore della sua qualità sia stato relegato per anni nella serie B o a lottare sempre per la salvezza con la maglia del Bari, un portiere con le sue qualità avrebbe meritato sorti migliori e ieri ne ha dato dimostrazione salvando in più di un’occasione il risultato e mantenendolo sul punteggio di parità. Incolpevole sul gol del vantaggio bianconero non è colpa sua se Konè abbandona la palla e lascia lo spazio a Pirlo di pescare Vucinic tutto solo in area. Portanova 7: Ha dei clienti non facili, ma l’ex Siena non sfigura, anzi si dimostra giocatore di qualità e di tenacia, ha il grande merito di riportare in parità la sfida con un imperioso stacco di testa su un calcio d’angolo, sovrastando Chiellini che non è di certo un fuscello. Konè 5: Nervoso, poco lucido e molto molto ingenuo nell’occasione del gol juventino, non si può concedere tutto quello spazio ad uno come Pirlo e l’albanese naturalizzato greco, dovrebbe saperlo. Mudingayi 6,5: Si francobolla a Pirlo e non lo molla un attimo nel primo tempo, lasciandolo soltanto quando il regista bianconero arretra per prendere palla, ma in quel caso lo affida alle cure di Ramirez. Salva sulla linea un tiro a botta sicura di Barzagli e lotta su ogni pallone con grande ardore, a volte pure troppo. Acquafresca 4,5: L’unica domanda che mi sovviene è: Dov’è? Statico,immobile e mai pericoloso, i suoi compagni di certo non lo aiutano, ma si sa che in casa delle grandi il ruolo dell’attaccante è anche quello di sacrificarsi, lui non lo fa e non si capisce cmo Bisoli possa averlo preferito a capitan Di Vaio. Da troppe stagioni vive nell’ombra dopo l’ottimo exploit di Cagliari più nulla sicuramente un giocatore da recuperare. Bologna (4-4-1-1): Gillet 7; Casarini 6, Portanova 7, Antonsson 6, Morleo 6; Perez 6 (1′ st Khrin 6), Mudingayi 6,5, Konè 5, Ramirez 6,5; Diamanti 5,5 (1′ st Pulzetti 6); Acquafresca 4,5 (21′ st Di Vaio 5,5). A disp.: Agliardi, Garics, Paponi, Crespo.©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images -
Juve solo pari, ma sempre in vetta
Alla terza partita arriva la prima frenata della Juventus, in uno stadio che ormai sembra essere un girone dantesco ogni qualvolta che i bianconeri giocano in casa, gli uomini di Conte, incappano in un pareggio contro il Bologna, ma grazie agli altri risultati riescono a mantenere la vetta. La partita comincia con toni molto sommessi, i padroni di casa sembrano non riuscire a sfondare la difesa della squadra rossoblu, ben ordinata in campo e che blocca Pirlo, piazzandogli un uomo fisso alle spalle e asfissiando gli avanti bianconeri con una marcatura a uomo. Il risultato può dunque sbloccarsi solo grazie ad un’invenzione e chi meglio del duo formato dal regista ex Milan e da Mirko Vucinic può riuscire nell’impresa. Ecco che al 29° la Juventus passa, punizione procurata dal montenegrino sulla trequarti avversaria, il regista bianconero si posiziona in battuta e furbescamente lancia subito l’attaccante ex Roma in area, da lì uno come lui non può sbagliare, diagonale ad incrociare sul secondo palo e Gillet è battuto, 1-0 e lo stadio esplode. Sembra adesso tutto facile per la Vecchia Signora e ne è prova anche il fatto che pochi minuti dopo il gol, Krasic con una cavalcata delle sue arriva al limite dell’area e appoggia al capitano, Alex prende la mira e prova un tiro dei suoi a giro sul secondo palo, la palla esce di un nulla. Al 36° è ancora l’esterno serbo a rendersi pericoloso, cross in mezzo di Pepe, svarione della difesa felsinea e palla che arriva sui piedi del biondo esterno, botta di sinistro di prima intenzione ma Gillet risponde presente. Nel calcio si sa niente è scontato ed al 46° che succede l’imponderabile, Vucinic rincorre un avversario e in scivolata tenta di fermarne l’azione, il fallo sarebbe da ammonizione, ma Gava ricorda che il montenegrino è stato già ammonito e lo grazia, in un primo momento, salvo poi essere circondato dai giocatori del Bologna e ritornare sulla propria decisione, secondo giallo e conseguente espulsione, Juve in 10. Ingenuo l’attaccante, troppo condizionabile il direttore di gara.
Inizia il secondo tempo e ci si aspetta la reazione del Bologna, forte anche della superiorità numerica e invece è ancora la Juventus a sfiorare il doppio vantaggio, Pirlo, ancora lui, illumina con un lancio millimetrico e pesca Krasic in area, il serbo stoppa bene e tira sul palo lungo da posizione defilata, la palla sfiora il legno alla destra di Gillet e finisce fuori. Nel calcio una legge non scritta vuole che ad un gol sbagliato ne segua uno subìto, ed, infatti così è. I rossoblu passano, al 51° errore madornale di De Ceglie in area che regala a Casarin un tiro a botta sicura a pochi passi da Buffon, ma SuperGigi compie il miracolo e devia in angolo, sul successivo corner, Portanova sovrasta Chiellini e batte l’estremo difensore bianconero siglando il punto del pareggio. Adesso tutto è ristabilito e pensi che la vecchia Juve si rintani in difesa per cercare di proteggere almeno un punto. Sbagliato. Gli uomini di Conte hanno fame di vittoria e sospinti da un pubblico mai domo nell’incitare, collezionano tra il 61° e il 70° minuto diverse azioni pericolose che solo i riflessi di Gillet e la prontezza di Mudingayi vanificano. La squadra però continua a spingere e anche se non si rende più pericolosa, nonostante l’uomo in meno costringe i rossoblu emiliani a proteggere il bottino con 10 uomini dietro la linea della palla, è la Juve che non ti aspetti è la Juve di Conte, una squadra che come detto ha fame di vittorie e che vuol tornare sulla cresta dell’onda. Due punti persi, come dice il tecnico bianconero, ma il carattere c’è e il lavoro, si sa, alla lunga paga.©Valerio Pennicino/Getty Images -
Juventus-Bologna ultime e probabili formazioni. Tocca a Krasic
Terza di campionato e altra gara complicata per la Juventus di certo i valori in campo sono nettamente a favore della compagine bianconera, ma nel calcio, si sa, niente è scontato e spesso il tasso tecnico di una squadra conta molto poco, vedi Novara-Inter. Come ricordato anche da Conte il Bologna ha fame di punti e la gara contro la sua Juve potrebbe rappresentare un punto di svolta per i rossoblu emiliani. Il tecnico salentino dovrebbe ricorrere ad un turn-over ma non in maniera esagerata, sicuro il rientro di De Ceglie che dopo aver scontato il turno di squalifica ripiglierà la sua posizione sulla propria fascia di competenza. Quindi solita difesa a quattro con Lichtsteiner e appunto De Ceglie sugli esterni e la coppia Chiellini-Barzagli al centro a completare il reparto, ancora panchina per Bonucci. Nella linea mediana del campo uno tra Pirlo e Marchisio dovrebbe osservare un turno di riposo, e al loro posto ci sarà l’attivissimo Vidal visto in queste prime uscite con la maglia bianconera. Prima da titolare anche per Krasic che si riprende la sua fascia di competenza e proverà a sfruttare l’occasione concessagli dal suo mister, l’innesto del serbo coinciderà con l’esclusione di Giaccherini e lo spostamento di Pepe sulla sinistra, panchina per Elia ed Estigarribia. In attacco turno di riposo per Matri, rientrerà il capitano Del Piero a far coppia con Vucinic, pronto ad entrare in campo anche Quagliarella. Juventus (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Krasic, Vidal, Pirlo, Pepe; Vucinic, Del Piero. A disposizione: Storari, Bonucci, Marchisio, Elia, Giaccherini, Quagliarella, Matri.
In casa Bologna il tecnico Bisoli dovrà fare a meno di numerosi titolari tra cui Cherubin, Cruz, Gimenez, Loria, Raggi e Taider. Per la trasferta a Torino opterà verosimilmente per un modulo ad “albero di Natale”. Un 4-3-2-1 con davanti a Gillet una difesa rivoluzionata, sulla fascia destra ballottaggio tra Casarini e Pulzetti, con il primo favorito sul secondo, i due centrali saranno Antonsson e Portanova, mentre a sinistra giocherà Morleo. A centrocampo si rivede dal primo minuto Koné, in campo a fianco di Perez e Mudingay. Sulla trequarti Diamanti e Ramirez, molto temuti da Conte, agiranno a sostegno dell’unica punta Di Vaio, soltanto panchina per Acquafresca. Bologna (4-3-2-1): Gillet; Casarini, Portanova, Antonsson, Morleo; Perez, Mudingayi, Koné; Diamanti, Ramirez; Di Vaio. A disposizione: Agliardi, Garics, Vitale, Khrin, Pulzetti, Paponi, Acquafresca.
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Verso Juve-Bologna, tocca a Krasic e Del Piero
Alla vigilia della terza di campionato in casa Juve si respira aria nuova, ma mentre tutto intorno all’ambiente bianconero si parla di squadra ritrovata e di scudetto, all’interno della società si professa calma e la volontà di continuare a lavorare, perchè il cammino è lungo e le insidie sono sempre dietro l’angolo. Dopo la vittoria di carattere, ma senza nulla rischiare in terra di Siena, adesso l’undici di mister Conte rientra fra le mura del suo nuovo palazzo per affrontare una delicata partita contro il Bologna dell’ex Di Vaio, che viene da due brutte sconfitte e che vorrebbe ripetere l’impresa dello scorso anno quando fu corsaro a Torino. Di certo però i bianconeri vorranno sfruttare il momento positivo e si sa rimanere al primo posto da sempre molti stimoli, proprio per questo Conte riconfermerà per larghi tratti la formazione che ha battuto sia il Parma che il Siena, tra i pali quindi il solito Buffon, mentre in difesa dovrebbe riprendere il proprio posto sulla fascia sinistra, dopo la squalifica, De Ceglie. A centrocampo Vidal potrebbe sostituire Marchisio dal primo minuto e quindi far coppia con l’insostituibile Pirlo, mentre sugli esterni potrebbe essere il momento di Krasic ed Elia fino ad ora utilizzati poco o niente. In attacco tornerà in campo il capitano che prenderà il posto di un affaticato Matri, complice anche il grosso carico di lavoro a cui sono sottoposti i giocatori da quando è arrivato Conte, e farà coppia con un Vucinic non ancora in splendida forma e che se si eccettua l’azione del vantaggio bianconero non ha mostrato molta lucidità, ancora panchina, invece, per Quagliarella.
In casa Bologna Bisoli dovrà scegliere chi, tra Acquafresca e Ramirez, affiancherà capitan Di Vaio in attacco. Indisponibili Raggi e Loria. Per il resto confermata la squadra che ha perso in casa contro il Lecce.