Adesso la Juve non può fallire se vuole continuare a coltivare sogni di gloria, questo sarà il pensiero dei giocatori bianconeri dopo aver visto il disastro combinato da Inter e Napoli, entrambe cadute sotto i colpi di avversari nettamente più modesti. Il tecnico salentino avrà quindi caricato al massimo i suoi giocatori, tornare da Verona con i tre punti vorrebbe dire mantenere la vetta e distanziare ulteriormente gli “odiati” interisti. Conte si affiderà al 4-2-4 e all’esperienza di capitan Del Piero che affiancherà Vucinic in attacco, sugli esterni confermati Pepe e Krasic mentre in mezzo al campo la formazione bianconera non può prescindere dal duo tutto classe e qualità Pirlo-Marchisio. Panchina dunque per el guerrero Vidal che avrà al suo fianco anche Estigarribia convocato per la prima volta dal tecnico in una gara ufficiale e chissà che non possa fare una piccola apparizione anche lui. In difesa l’unico dubbio da sciogliere, un ballottaggio fra Bonucci e De Ceglie con il primo favorito sul secondo e questo comporterebbe il dirottamento a sinistra di Chiellini, con Lichtsteiner confermato a destra e Barzagli pedina imprescindibile al centro della difesa. Juventus (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Chiellini; Marchisio, Pirlo; Krasic, Del Piero, Vucinic, Pepe. A disp.: Storari; De Ceglie; Pazienza, Vidal, Giaccherini; Quagliarella, Matri.
Autore: PeppeG
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Chievo-Juve probabili formazioni. C’è Del Piero con Vucinic
In casa clivense Di Carlo dal canto suo avrà preparato la partita nei minimi dettagli e contrariamente a quanto pronosticato alla vigilia a far coppia con bomber Pellissier, già giustiziere della Vecchia Signora, sarà l’ammazza grandi Moscardelli. Per il resto il tecnico gialloblu schiererà un coperto 4-4-2 che in fase d’attacco diventa un 4-3-1-2 con Sammarco a muoversi tra le linee al posto di Cruzado e Bradley, Rigoni e Hetemaj a formare il terzetto di copertura in mediana. In difesa confermati Sardo e Jokic sugli esterni a completare il reparto saranno in mezzo Morero e Cesar. Chievo Verona (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Morero, Cesar, Jokic; Bradley, Rigoni L., Hetemaj; Sammarco; Pellissier, Moscardelli.Alessandro Del Piero| © Maurizio Lagana/Getty Images -
Verso Chievo-Juventus: Conte teme i clivensi e scalda Del Piero
L’anno scorso Verona segnò l’inizio della fine dell’ennesima rinascita juventina dell’ultimo periodo, quest’anno i tifosi della Vecchia Signora si augurano che sia crocevia di qualcosa di più importante di un settimo posto. 21 i convocati da parte di Conte, il tecnico salentino ha pienamente recuperato De Ceglie e Giaccherini e ha deciso di lasciare a casa oltre ai soliti, anche Elia che pareva poter concorrere per una maglia da titolare e invece assisterà alla gara comodamente seduto sul divano. Chi dovrebbe tornare a far parte della formazione titolare a fianco a Vucinic, dovrebbe essere capitan Del Piero e questo vorrebbe dire ritornare al tanto caro modulo con due centrocampisti e due ali che molto verosimilmente saranno Pepe e Krasic atteso da tutti ad una prova migliore di quella contro il Milan e desideroso comunque di dimostrare di essere importante per il progetto bianconero, mentre in mezzo non si discute la presenza del duo nazionale Pirlo-Marchisio.
Dal canto suo Mimmo Di Carlo e anche il portiere Sorrentino hanno sottolineato come il Chievo quest’anno abbia cominciato forte in casa, battendo sempre tutte le capolista passate dal Bentegodi, la Juventus è quindi avvisata. Certo il tecnico dei clivensi ha ribadito l’importanza dell’avversario e il blasone della squadra, ma si è detto certo che i suoi ragazzi sopporteranno a pieno la pressione che danno certe partite, per bloccare l’avanzata bianconera l’allenatore gialloblu s’affiderà in attacco alla bestia nera juventina il capitano di grande esperienza Sergio Pellissier che sarà affiancato da Thereau, mentre sarà solo panchina per il giustiziere di Napoli e Genoa, Moscardelli. Per il resto la formazione dovrebbe essere confermata in blocco con qualche piccola variante solo in mediana probabili, infatti, le esclusioni di Bradley e Cruzado a beneficio di Sammarco e Vacek, lo schieramento di questi due uomini consentirebbe di fatto alla compagine veneta di mantenere un assetto meno spregiudicato in attacco e più contenitivo affidando la fase offensiva alle ripartenze in contropiede.Antonio Conte | © Marco Luzzani/Getty Images -
Napoli-Parma probabili formazioni. Mazzarri e Colomba tutti a disposizione
Tutti abili e arruolabili sia per il Napoli che per il Parma e non sono previsti turn-over, soprattutto in casa partenopea nonostante l’impegno della prossima settimana contro il Bayern Monaco. La formazione quindi dovrebbe essere la solita con un unico dubbio nella linea mediana del campo dove sono in ballottaggio per una maglia Dzemaili e Gargano, con l’uruguaiano che pare aver superato l’ex parmigiano nelle gerarchie di gradimento del tecnico livornese. Blocco difensivo diretta da capitan Cannavaro con Aronica e Campagnaro a completare il reparto, ovviamente in porta l’insostituibile De Sanctis. Insostituibile come i tre tenori d’attacco Hamsik, Cavani e Lavezzi, quest’ultimo accostato negli ultimi giorni al Manchester City e avvicinato ad una trattativa molto fantasiosa che vorrebbe uno scambio tra napoletani e citizens e che porterebbe sotto il Vesuvio Balotelli. A centrocampo come detto l’unico dubbio è sul compagno da affiancare ad Inler, mentre sulle fasce agiranno Maggio a destra e Dossena a sinistra al posto di Zuniga. In panchina torna Lucarelli dopo diversi mesi d’assenza dai campi di gioco. Napoli (3-4-2-1):De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Gargano, Dossena, Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disp.: Rosati; Fernandez, Zuniga; Dzemaili, Santana; Mascara, C. Lucarelli.
In casa Parma, Colomba spera nell’impresa e si affiderà in avanti alla coppia composta da Giovinco, sempre più leader degli emiliani, e Floccari, ancora non totalmente a proprio agio negli schemi del tecnico ex Bologna. Oltre al portiere Mirante, la difesa dovrebbe essere confermata in blocco, con Zaccardo e Gobbi sugli esterni e Paletta e Lucarelli coppia centrale. A centrocampo due i dubbi per il tecnico grossetano, quello tra Biabiany e Valiani, con il primo in vantaggio sul secondo,e quello che riguarda Jadid e Galloppa, con l’ex giocatore del Siena favorito sul marocchino. Parma (4-4-1-1): Mirante, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Gobbi, Biabiany, Morrone, Galloppa, Modesto, Giovinco, Floccari. A disp.: Pavarini; Santacroce, Rubin; Jadid, Valiani; Valdes, Pellè.Ezequiel Lavezzi | © Valerio Pennicino/Getty Images -
Verso Napoli-Parma: Mazzarri senza turn-over
Dopo la sosta per le nazionali torna il campionato, si comincia con i tre anticipi del sabato che vedono impegnate le nostre squadre che in settimana dovranno sostenere le partite di Champions. Se le due milanesi stanno vivendo un periodo molto complicato, non si può dire lo stesso del Napoli che guidato dal sergente di ferro Mazzarri vuole ricominciare da dove aveva lasciato prima della sosta. I partenopei vengono, infatti, dalla vittoria esterna sul campo dell’Inter e sfruttando il fattore campo cercheranno di ripetersi contro il Parma non entusiasmante di Colomba e Giovinco. Tutti disponibili per il tecnico toscano che ha già dichiarato di non aver intenzione di fare turn-over in vista della partita contro il Lille, non vuole di certo commettere lo stesso errore fatto nella partita contro il Chievo dove ha pagato la scelta di far tirare il fiato ai suoi tenori. In campo quindi l’undici titolare con la difesa imbattuta da 400minuti e l’attacco guidato dai soliti tre Hamsik, Cavani e Lavezzi, quest’ultimo alla ricerca di un gol fra le mura amiche, che manca dalla partita dell’anno scorso contro il Milan.
In casa Parma le speranze ovviamente sono tutte riposte in Sebastian Giovinco, reduce dall’esordio da titolare in maglia azzurra, la formica atomica sarà chiamato a sobbarcarsi responsabilità maggiori in questa complicatissima trasferta e risvegliando l’orgoglio di una squadra, quella emiliana, poco attrezzata per certe partite ma che potrebbe sfruttare lo snobismo nei riguardi di un avversario con un tasso tecnico inferiore, in cui spesso cade la compagine partenopea alla vigilia delle partite di coppa. La formazione dei gialloblu dovrebbe essere per larghi tratti la stessa che ha battuto in casa il Genoa, anche se ad avere il posto assicurato al momento paiono essere solo in due ad eccezione del portiere Mirante, in attacco a far coppia con Giovinco, appunto, ci sarà Floccari.Walter Mazzarri | ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images -
T’aspetti Giovinco, ma ecco Cassano
Buffon 6,5: SuperGigi festeggia le 110 presenze in nazionale con una prestazione che oseremmo definire “normale”, ovvero senza compiere grossi interventi, anche grazie all’aiuto della difesa e alla pochezza dell’attacco avversario. Solo una volta è chiamato all’intervento plastico e si fa trovare subito pronto, confermando, qualora fosse ancora necessario, il suo immenso valore e la sua caratura di portiere da livello mondiale. Barzagli 6,5: Sta vivendo un momento di forma eccellente in maglia bianconera e questo gli è valso la convocazione di Prandelli, dovesse continuare su questi ritmi potrebbe diventare una pedina di grande importanza per la spedizione azzurra in Polonia e Ucraina. Gioca in maniera semplice dando solidità e sicurezza ad un reparto delicato come la difesa. De Rossi 7: A furia di giocare a fianco a campioni del calibro di Pirlo e Totti ha imparato anche lui il mestiere di assist-man, suo, infatti, il lancio illuminante per il primo gol di Cassano. Onnipresente in tutte le zone del centrocampo azzurro non disdegna anche le sortite offensive che ne fanno un giocatore completo sia in fase di difesa sia in quella d’attacco. Giovinco 6,5: E’ la sua occasione e non vuole mancarla, si danna l’anima alla ricerca del gol che gli darebbe la definitiva consacrazione anche con l’azzurro nazionale, ci va vicino più volte ma spesso la mira è imprecisa quando si trova nelle zone dell’area nordirlandese. Da rivedere, ma è sulla buona strada. Cassano 7,5: Fa tutto lui, sigla due reti che spezzano le reni alla compagine celtica. Tanta qualità nelle due marcature, la prima con un preciso tiro al volo di non facile esecuzione, la seconda con un preciso diagonale da fuori area che non lascia scampo a Taylor. Nel finale arriva il colpo del genio che annuncia il ritiro dalle attività fra 3 anni. Italia (4-3-1-2): Buffon 6,5 (31′ st De Sanctis sv); Cassani 6, Barzagli 6,5, Chiellini 6, Balzaretti 6,5; De Rossi 7, Pirlo 7, Montolivo 6,5; Aquilani 6,5 (24′ st Nocerino 6); Cassano 7,5 (10′ st Osvaldo 6), Giovinco 6,5. A disp.: Astori, Maggio, Marchisio, Rossi.
Little 6: E’ quello che fra tutti crea maggiori problemi alla squadra azzurra, sulla fascia sinistra tiene a bada le sortite di Balzaretti e lo costringe in qualche occasioni a degli interventi poco ortodossi, come quando scatta bruciando in velocità il terzino del Palermo che si aggrappa alla sua maglia e lo tira giù, l’arbitro non fischia ma sarebbe rigore. Irlanda del Nord (4-4-2): Taylor 6,5; Hodson 5, McAuley 4,5, Baird 5, McGiven 6; Davis 5,5, Norwood 5 (29′ st McLaughlin sv), C. Evans 5,5, Little 6; Healy 5,5 (21′ st Feeney 5,5), Gorman 5 (31′ st McGinn sv). A disp.: Mannus, Little, McCourt.Antonio Cassano | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images -
Doppio Cassano e l’Italia chiude in bellezza
Ultima gara del girone di qualificazione per l’Italia di Prandelli, una partita quella contro l’irlandesi del Nord con dei ritmi molto blandi che gli azzurri hanno amministrato dall’inizio alla fine, rischiando anche qualcosina di troppo e concedendosi alcune leziosità di troppo in fase di palleggio del tutto evitabili. Poche le emozioni durante i 90′ minuti se si eccettuano i 3 gol, la parte più emozionante della partita è sicuramente il pre-gara quando Maldini, Buffon, Cannavaro e Zoff sono stati premiati dal presidente Abete per essere entrati nel club dei centenari con la maglia della nazionale, una sfilata di quattro grandi capitani, con il solo Maldini a non aver eguagliato con la maglia italiana i successi ottenuti con quella rossonera, degli altri tre la storia la conosciamo tutti ed anche abbastanza bene. Tornando alla gara, la prima vera occasione è quella che al 19° vede Chiellini mancare di poco l’impatto con la palla su un bel calcio d’angolo battuto da Giovinco. Due minuti dopo ecco la prima perla di Antonio Cassano, l’attaccante di Bari vecchia sfrutta un bel lancio in verticale di De Rossi e con una demi-volée di destro colpisce con un collo pieno la palla che s’insacca dietro le spalle dell’incolpevole estremo difensore nordirlandese.
Passano cinque minuti e gli ospiti chiamano in causa Gigi Buffon, cross in area dalla trequarti e un colpo di spalla più che di testa da parte del numero 3 Cathcart crea qualche pensiero al nostro numero uno che è chiamato ad un intervento impegnativo alla sua destra. Il primo tempo di fatto si chiude qui, solo qualche sussulto da parte dell’undici di Prandelli, soprattutto con Giovinco che sente la partita e vuole dimostrare di essersi meritato oltre che la convocazione, anche la maglia da titolare. Inizia la ripresa e dopo dieci minuti è ancora Cassano a siglare una bella rete, quella del 2-0 con un perfetto diagonale alla destra del portiere da fuori area. Doppietta quindi per Fantantonio che anche con la maglia della nazionale conferma il buon momento di forma che sta attraversando, protagonista in campo quindi, ma anche fuori viste le dichiarazioni rilasciate a fine gara, quando, forse contagiato dall’Ibra pensiero, annuncia il suo ritiro dall’attività agonistica fra tre anni a causa del troppo stress a cui si sente sottoposto da 13 anni a questa parte. Subito dopo la rete Cassano lascia il campo prendendosi la meritata standing ovation e lasciando il posto ad Osvaldo, esordio per lui in maglia azzurra dopo le polemiche suscitate da alcuni esponenti della Lega. In campo però le cose non cambiano la partita è sempre scialba le occasioni si contano sulle punte delle dita, al 21° ecco la seconda occasione per gli ospiti che con l’attaccante Feeny sbagliano una ghiotta palla gol. La gara si trascina lentamente alla fine quando al 29′ un intuizione di Pirlo, sempre lui, smarca Balzaretti in area che mette in mezzo al volo e McAuley con un intervento goffo e maldestro batte il proprio portiere fissando il risultato sul 3-0. L’ultimo brivido lo regala Giovinco che sempre su lancio illuminante del centrocampista della Juve colpisce al volo ma debolmente e senza impensierire l’estremo difensore ospite. Finisce la partita e il pensiero di tutti adesso si sposta sul campionato che già domenica tornerà con importanti match.Italia | © Claudio Villa/Getty Image -
Italia-Irlanda del Nord è l’ora di Giovinco. Le probabili formazioni
Ultima gara del girone per i nostri azzurri e qualche novità di formazione per il nostro condottiero Cesare Prandelli. Un’Italia già qualificata da due turni e reduce da una buona prestazione contro la Serbia chiuderà il proprio girone nello stadio di Pescara, una partita inutile ai fini del risultato ma che di certo gli uomini di Prandelli non vorranno perdere per non rovinare lo straordinario record d’imbattibilità nel girone. Come detto ci saranno grosse novità nella formazione, prima fra tutte quella che vedrà Sebastian Giovinco in campo al fianco del fedelissimo Cassano. La formica atomica sta vivendo uno splendido periodo di forma e da riserva di lusso nella sua Juventus, che a detta dell’attaccante l’ha ripudiato e maltrattato, è passato a leader nella formazione emiliana. Un elemento di cui il Parma non può fare a meno e che nella dimensione di provincia pare aver trovato la sua isola felice dove poter esprimere al meglio il proprio talento. Dall’ emilia alla nazionale il passo è stato breve per il talento piemontese e stasera avrà modo di dimostrare anche con la maglia italiana tutto il suo valore, agendo come punta e come detto avrà vicino a lui un altro grande talento del nostro calcio, alle loro spalle agirà invece Aquilani vertice alto del rombo di centrocampo completato da Montolivo e De Rossi in posizione da mezzala e Pirlo ovviamente davanti alla difesa ad agire come metronomo. Una linea mediana di grande qualità quindi, come da buona tradizione prandelliana. In difesa confermato per 3/5 il blocco Juve, con qualche modifica, ovviamente Buffon in porta, stasera premiato in campo da Abete, con Zoff, Cannavaro e Maldini per essere entrato nel club dei centenari in maglia azzurra, sugli esterni invece Cassani e Balzaretti, con quest’ultimo che prenderà il posto di Chiellini spostato nuovamente al centro a far coppia con lo splendido Barzagli di questo primo stralcio di stagione. Italia (4-3-1-2): 1 Buffon, 16 Cassani, 15 Barzagli, 4 Chiellini, 3 Balzaretti, 5 De Rossi, 21 Pirlo, 14 Aquilani, 18 Montolivo, 10 Cassano, 20 Giovinco.
In casa degli irlandesi la partita sarà poco più di una gita in Italia vista la classifica, il tecnico schiererà un classico 4-4-2 con Taylor fra i pali, linea difensiva a quattro con Hodson e Cathcart sugli esterni e Mc Alley e Baird al centro. In mediana Mc Ginn e Davis formeranno il blocco di sinistra mentre C. Evans e Mc Court formeranno quello di destra. Coppia d’attacco formata da Healy e Feeny. Irlanda del Nord (4-4-2): 1 Taylor; 2 Hodson, 4 Mc Alley, 5 Baird, 3 Cathcart; 7 Mc Ginn, 6 Davis, 8 C. Evans, 11 Mc Court; 9 Healy, 10 Feeny.Sebastian Giovinco | © Claudio Villa/Getty Images -
Juve: Krasic sempre più lontano. Si pensa a Tevez
Siamo ancora a cinque giornate dall’inizio del campionato e già le voci di mercato si rincorrono, in casa bianconera soprattutto da quando le cose girano per il verso giusto l’entusiasmo pare aver colpito non solo i tifosi ma anche la società, che nel mercato di riparazione, qualora la squadra dovesse continuare a giocare così, ha intenzione di fare qualche investimento importante per regalare a Conte un gruppo ancor più competitivo. L’unico che pare non riuscire a godere dello splendido momento juventino è Milos Krasic. L’ala serba, idolo della tifoseria della Vecchia Signora, non riesce in queste prime apparizioni a dare il meglio di se e già da tempo le voci di un possibile futuro lontano dalla Mole si rincorrono, si parla di poca adattabilità agli schemi del nuovo mister bianconero e della poca duttilità tattica del biondo esterno che se in forma in attacco può diventare devastante mentre in fase di ripiegamento e di copertura è molto carente. Quale che siano le reali motivazioni, di certo la società di corso Galileo Ferraris non può liberarsi a cuor leggero di un giocatore come Krasic, che l’anno scorso è stato l’unico a mostrare sprazzi di luce nel profondo buio della rosa juventina. Certo che però se alla corte di Agnelli dovesse arrivare un tanto declamato top player come Theo Walcott o ancor più probabile l’apache in rotta col City Carlos Tevez, le cose forse potrebbero cambiare.
Le operazioni in entrambi i casi sembrano molto probabili, nel caso del giovane attaccante dei Gunners, si tratterebbe di un investimento importante per il futuro vista l’età del ragazzo e i grossi margini di miglioramento che ha, quindi un’eventuale cessione del serbo darebbe liquidità in parte necessaria a ricoprire il prezzo del cartellino dell’inglese. Cambia invece il discorso per il separato in casa City, Tevez è,infatti, lontano dal progetto del Mancio che ormai non lo vede più, scavalcato nelle gerarchie in attacco anche dal Bad Boys Balotelli. Se già in estate si era parlato di un suo trasferimento in Italia, alla corte dell’ Inter, adesso l’affare pare ancora più possibile con la Juventus alla finestra e inserita tra le concorrenti ad accaparrarsi le prestazioni di un giocatore che ha si un carattere difficile, ma che darebbe un apporto qualitativo molto forte all’attacco di Conte, tenendo conto poi che nel mercato di riparazione molti giocatori in surplus lasceranno Torino, l’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela scappare via. Qui entra in gioco Krasic, molto apprezzato dal tecnico dei citizens e che potrebbe essere un’ideale pedina di scambio per arrivare a Carlitos. Certo al momento queste sono solo congetture e fantasie, ma che presto potrebbero trasformarsi in vere e proprie trattative, staremo a vedere cosa succederà da qui a Natale, intanto i tifosi bianconeri sono autorizzati a sognare, ma con moderazione. Il low profile, si sa, è la nuova filosofia del tecnico Conte, o per dirla alla sua maniera di erba ce n’è tanta da mangiare, prima di Gennaio.Carlos Tevez | © GLYN KIRK/AFP/Getty Images -
Milan-Viktoria, le pagelle. E’ tornato Ibra il Mago
Abbiati 7: Pronti via e subito chiamato al miracolo su un bel colpo di testa di Bakos, poi per il resto della partita, fatta eccezione per qualche brivido che la sua difesa gli fa correre, vive una serata di relativa tranquillità. Averlo tra i pali però fa dormire sonni sereni ai suoi compagni del reparto difensivo. Thiago Silva 7: E’ una certezza, sicuramente uno dei, se non il, difensore più forte che c’è in circolazione in questo momento, mai una sbavatura, mai un intervento avventato, ma sempre coperture e anticipi realizzati con una classe e una tempestività che pochi possono vantare di avere nel proprio bagaglio tecnico. Forma con Nesta una coppia perfetta e quando i due sono in orma ne beneficia tutta la squadra. Seedorf 6: In settimana Allegri aveva detto che giocatori come lui bisognerebbe clonarli, non ha tutti i torti. L’olandese a 35 anni suonati è una pedina fondamentale nello scacchiere rossonero e dopo aver vinto tutto ciò che c’era da vincere non è ancora sazio e lotta indomito su ogni pallone. Contro il Viktoria non è stato protagonista, ma domenica c’è la Juve, la sua vittima preferita e chissà che Clarence non abbia riservato i suoi colpi migliori per la Vecchia Signora. Cassano 6,5: In gol in Champions dopo sette anni esatti, l’ultima al Bernabeu contro il Real, gol che è il numero duemila dell’era berlusconiana, gol che vale il 2-0 e chiude la pratica. Ma in mezzo tanta qualità per Fantantonio che con Ibra al suo fianco appare trasformato, anche perchè libero di muoversi come più gli piace intorno allo svedese e non ad agire da prima punta come già successo. Ibrahimovic 7,5: Fa tutto lui, torna, si procura il rigore (un po’ generoso), lo tira, lo realizza e poi si concede anche il lusso di mandare Cassano in porta con un delizioso assist che il barese non può sbagliare. Non c’è altro da aggiungere, sua maestà Zlatan stende il modesto Viktoria e si prepara ad affrontare la sua ex squadra nel posticipo di domenica sera, di sicuro a Torino non sarà accolto da re. Milan (4-3-1-2): Abbiati 7; Abate 6,5 (42′ st De Sciglio sv), Nesta 5,5, Thiago Silva 7, Antonini 6 (33′ st Taiwo 6); Nocerino 6, Van Bommel 6, Seedorf 6 (25′ st Aquilani 6); Emanuelson 5,5; Cassano 6,5, Ibrahimovic 7,5. A disp.: Amelia, Yepes, Bonera, Ganz.
Cech 7: Si mostra molto reattivo e molto capace fra i pali, sventa due volte su Cassano ed una su Ibra in maniera plastica e anche con un certo stile, forse l’omonimia o qualche gene in comune con il più famoso Peter che milita nel Chelsea, gli han dato la carica giusta, sta di fatto che deve piegarsi soltanto per un rigore e per un bel tocco di Cassano che si presenta a tu per tu davanti alla sua porta. Pilar 6: Dopo appena due minuti scatta sulla sinistra e mette in mezzo un pallone interessantissimo per Bakos, che colpisce bene e chiama Abbiati all’intervento prodigioso. Il laterale ceco è molto spesso costretto dall’avanzata di Abate a tenere la guardia alta e a coprire sulle sortite dell’esterno rossonero che in un’occasione, che poi porterà Ibra al tiro da distanza ravvicinata, lo beffa in maniera troppo semplice. Jiracek 7: Dinamico e vivace specie nel primo tempo, molto spesso tiene in apprensione i giocatori milanisti, specie quando palla al piede si fa 40 metri di campo e lascia partire un buon sinistro che sibila al lato della porta difesa da Abbiati. Un giocatore molto interessante. Horvath 6,5: Ha sui piedi la palla del clamoroso vantaggio dei suoi nel tempio di San Siro, ma sarà l’emozione o la troppa foga, sbaglia clamorosamente e spreca la grande occasione che un’azione congiunta tra Bakos e Pilar, con passaggio smarcante del primo, gli aveva fornito. Bakos 6: Parte bene l’unico attaccante ceco, come detto al secondo minuto di gioco colpisce splendidamente di testa e chiama l’estremo difensore milanista ad un intervento non facile, poi si perde tra le maglie della difesa milanista e non è colpa sua se a marcarlo si scambiano due dei difensori più forti del continente. Viktoria Plzen (4-5-1): Cech 7; Rajtoral 6, Cisovsky 5,5, Bystron 6, Limbersky 6,5; Pilar 6 (31′ st Fillo 5), Jiracek 7, Horvath 6,5, Kolar 6,5, Petrzela 6; Bakos 6 (23′ st Duris 5,5). A disp.: Pavlik, Trapp, Reznik, Sevinski, Darida.©Marco Luzzani/Getty Images