Autore: PeppeG

  • Lazio basta Klose, Inter sfortunata

    Lazio basta Klose, Inter sfortunata

    Poteva e doveva essere la partita della svolta decisiva e della definitiva conferma della squadra di Stramaccioni, come anti-Juve, dopo la vittoria interna contro il Napoli, infatti, in molti si aspettavano una prestazione di carattere anche a Roma, con un successo che avrebbe consentito ai nerazzurri di riportarsi a -1 dalla vetta e di mettere pressione alla capolista, attesa oggi pomeriggio da un non facile interno casalingo contro l’Atalanta. Purtroppo per i tifosi della Beneamata sulla strada verso la vetta ci si è messo di mezzo Miroslav Klose, bomber di razza purissima che a Roma sta vivendo una seconda giovinezza e che all’81’, poco prima di uscire per crampi, con un guizzo regala i tre punti alla propria squadra e il momentaneo terzo posto insieme al Napoli.

    La partita-Una gara tutto sommato avara di emozioni. Stramaccioni arriva all’Olimpico, modificando il tanto apprezzato modulo a 3 e consegna le fasce a Pereyra e Nagatomo, relegando in panchina Juan Jesus e preferendo Cassano ad uno spento Palacio dell’ultimo periodo. Petkovic dal canto suo conferma il solito 4-1-4-1, reiserendo però Lulic tra i titolari ai danni di Candreva, mandato in campo solo nel secondo tempo, e ritrovando Klose come punta di diamante del proprio attacco.

    Il primo tempo come detto non regala molte occasioni da segnalare, gli unici guizzi sono dei tiri da fuori provati Ledesma ed Hernanes, il primo manda il pallone di poco a lato alla destra di Handanovic, il secondo spedisce troppo centrale e rende facile l’intervento del numero uno nerazzurro. Il modulo con Guarin sulla trequarti non porta i frutti sperati, tanto è vero che nella prima frazione i nerazzurri non rischiano nulla, ma non tirano mai in porta.

    Miroslav Klose| © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Miroslav Klose| © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Il secondo tempo si apre con la voglia di far meglio da parte di entrambe le squadre, gli ospiti rientrano in campo con un più compatto 4-4-2, con Zanetti arretrato sulla linea di difesa e Nagatomo spostato a sinistra a far coppia sull’out con Pereyra, l’Inter vuole portare il risultato a casa e fa entrare Palacio, che si piazza sulla fascia in una sorta di 4-2-3-1. I padroni di casa calano vistosamente e rischiano il tracollo più volte, la prima con Guarin che con un destro a giro da poco fuori area colpisce il palo. La seconda capita sui piedi di Cassano che in un’azione fotocopia a quella del compagno colpisce lo stesso palo, sulla palla si avventa Nagatomo, ma Marchetti si conferma ancora una volta decisivo e blocca il terzino giapponese. La partita sembra condursi stancamente verso lo 0-0 e invece all’81’ su una palla in profondità di Mauri, Klose s’infila nell’unico spazio concessogli e lascia partire un perfetto diagonale che s’insacca e batte sulla sua destra l’incolpevole Handanovic. Il guizzo di un campione dato troppo presto per finito e che regala 3 punti e aggancio al Napoli.

    Pagelle

    Klose 7,5 la Lazio non può prescindere dal suo bomber principe, vigile per tutta la partita, alla prima vera occasione colpisce come un falco lasciando di stucco la difesa avversaria.
    Ledesma 6,5 determinante il suo apporto in mezzo al campo, sa sempre cosa fare e da sempre una mano al compagno in difficoltà, uomo d’ordine e tatticamente impeccabile.
    Milito 4,5  non tocca una palla nel primo tempo e nel secondo si limita a qualche sponda, troppo poco per uno come lui che ci ha abituati a grandi prestazioni. Perde nettamente il duello a distanza con Klose.
    Cassano 5,5 lui predica ma i suoi compagni non lo seguono e di questo ne risente anche la sua prestazione, è l’uomo in più nerazzurro ma senza assistenza non può vincere le battaglie da solo.

    Gli highlights

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  • Lazio Inter: torna Klose, Stramaccioni cambia modulo

    Lazio Inter: torna Klose, Stramaccioni cambia modulo

    In attesa di conoscere il risultato della gara di domani che vedrà impegnata la Juventus sul proprio campo contro l’Atalanta, stasera scenderanno in campo all’Olimpico i nerazzurri di Stramaccioni. I ragazzi del giovane mister romano proveranno a sbancare Roma per mettere maggior pressione sulla capolista bianconera.
    Dal canto suo la squadra capitolina fa le prove da grande e proverà a battere l’Inter per accorciare ulteriormente le distanze proprio dai meneghini.

    Oltre al confronto fra due allenatori che stanno facendo un ottimo lavoro sulle rispettive panchine, quella di stasera è una sfida fra bomber di razza, da una parte il panzer Klose che ritrova il posto da titolare al centro dell’attacco biancoceleste, dall’altra il principe Milito che probabilmente sarà affiancato in attacco da Cassano, con Palacio ancora destinato alla panchina e Guarin ad agire alle spalle dei due.

    I cambi sostanziali saranno soprattutto in difesa, dove Stramaccioni sta pensando di abbandonare la difesa a 3 abbassando sulla linea dei difensori Nagatomo, con relativo spostamento a sinistra di Juan Jesus e Samuel e Ranocchia a completare il reparto. A centrocampo trio tutto sudamericano composto da Zanetti, Gargano e Cambiasso.

    Miroslav Klose| ©
    Miroslav Klose| ©gettyimages

    INTER (4-3-1-2): Handanovic, Ranocchia, Samuel, Juan Jesus, Nagatomo, Zanetti, Gargano, Cambiasso, Guarin, Cassano, Milito.

    Panchina: Castellazzi, Belec, Silvestre, Pereira, Mbaye, Jonathan, Mariga, Duncan, Courinho, Palacio, Livaja.
    Detto della squadra nerazzurra, Petkovic  dovrebbe confermare il solito modulo, con Konko e Radu esterni bassi e la coppia Biava-Ciani, ancora confermata al centro, solo panchina per Dias che anche se ha recuperato non partirà dall’inizio. In cabina di regia come al solito Ledesma guiderà il centrocampo composto dai soliti quattro Mauri, Hernanes, Gonzalez e Candreva, quest’ultimo favorito ancora su Lulic.


    LAZIO (4-1-4-1): 
    Marchetti, Konko, Biava, Ciani, Radu, Candreva, Ledesma, Gonzalez, Mauri, Hernanes, Klose.

    Panchina: Bizzarri, Carrizo, Diakite, Dias, Scaloni, Lulic, Onazi, Brocchi, Cana, Floccari, Rozzi.

  • Del Piero esordio amaro. Sydney cade a Wellington

    Del Piero esordio amaro. Sydney cade a Wellington

    Tutto si sarebbe aspettato Alex Del Piero, meno che aver a che fare con un brutto risveglio, nella sua nuova avventura in terra australiana. Il Sydney non è di certo la sua Juventus, ma non è neanche lontanamente una squadra di prima fascia della A-league, certo siamo solo alle prime battute e una sconfitta ci può stare, ma mai esordio fu così amaro per il Pinturicchio, che non solo ha visto perdere la sua squadra meritatamente contro i gialloneri neozelandesi del Wellington, ma deve aver pensato anche chi me l’ha fatto fare, vista la pochezza tecnica e agonistica dei suoi compagni, che mai lo hanno appoggiato in fase di attacco e che nelle rare occasioni avute hanno mostrato pochissima lucidità e confidenza con la palla.

    L’ex capitano bianconero, ha giocato tutti i 90′ minuti, contrariamente a quanto annunciato alla vigilia, mostrando una condizione fisica tutto sommato accettabile, ha rischiato in qualche occasione di andare in gol, ma nel complesso è stato ben arginato dalla difesa dei neozelandesi, che si sono concentrati in fase difensiva sulla marcatura stretta del numero 10, questo avrebbe potuto creare degli spazi per i compagni di squadra di Alex, ma la staticità di molti elementi ha consentito ai padroni di casa di governare in tranquillità il match dal primo al 90°, concedendo solo qualche piccola chance agli ospiti.

    Alessandro Del Piero all’esordio| © Hagen Hopkins/gettyimages

    Così con un gol per tempo del belga Huysegems al 43′ e di Fenton (splendido tuffo di testa) al 31′ della ripresa, i gialloneri hanno archiviato la pratica Sydney, lasciando la squadra guidata da Ian Cook, con più di qualche pensiero per l’impegno successivo. Siamo certi che Alex avrà voglia di rifarsi e sarà molto utile alla causa di una squadra che ancora squadra non è, ma che ha nel suo numero 10, un uomo, oltre che un giocatore, in grado di portare quella grande esperienza e forza di volontà che in questo match è parsa deficitaria nei celesti australiani.

    Le immagini dell’esordio di Del Piero con la maglia del Sydney

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  • Sidney, ci siamo. La seconda vita di Alex Del Piero

    Sidney, ci siamo. La seconda vita di Alex Del Piero

    Un’icona, una leggenda vivente, per tutti o quasi i milioni di tifosi bianconeri, un avversario degno di tutto il rispetto che si riserva ai Campioni, quelli con la C maiuscola, in poche parole Alessandro Del Piero. Ormai ci siamo mancano poche ore per l’esordio del Pinturicchio nella A-League, con indosso una maglia diversa dalla sua Signora, ma con la stessa voglia di vittorie e di dimostrare ancora di essere un numero uno. Il numero dieci del Sidney è stato accolto a braccia aperte dai supporters e dalla stampa della città austrialana, che si aspettano da lui giocate e numeri che solo certi giocatori riescono a regalare, e siamo certi che la voglia di Alex di ripagare tanto affetto è tanta, aveva lasciato la sua amata Juventus, con una forte amarezza e con tante lacrime, nei messi successivi, sappiamo che ha rifiutato molte offerte che gli avrebbero dato la possibilità di affrontarla sul rettangolo verde, ma non se l’è sentita Alex, un cavaliere non tradisce mai la sua signora, neanche quando questa lo scarica, pur vittoriosa, con un po’ d’ irriconoscenza, immeritata per il capitano di mille battaglie, dal tetto del mondo alla serie B, fino alla resurrezione con la favolosa cavalcata dello scorso anno, in cui il fuoriclasse di Conegliano, non ha mancato di lasciare il proprio segno.

    Alessandro Del Piero| © Mark Kolbe/gettyimages

    I primi avversari con cui il Sidney dovrà vedersela è il Phoenix, unica squadra Neo-Zelandese ammessa alla A-League, l’attesa per l’esordio del numero 10 è alle stelle, non solo in Australia, ma anche nel nostro paese dove c’è da scommettere che in molti si collegheranno sabato mattina alle 8.30 per assistere alla partita. I bookmakers quotano il primo gol di Alex 2,62, ma aldilà dei numeri la speranza è di vedergli fare ancora una volta quella linguaccia che ha fatto impazzire per decine di volte i tifosi juventini.

    Tifosi che non hanno assolutamente dimenticato il loro capitano e ogni qualvolta si ritrovano allo Juventus Stadium non perdono occasione di osannarlo con dei cori e tra il bianconero anche qualche macchia di celeste, colori del Sidney, comincia a notarsi.
    Dal canto suo Del Piero attraverso il suo sito, si è detto emozionato per il nuovo esordio e l’inizio della nuova avventura, ringraziando i compagni per averlo messo subito a proprio agio, nel frattempo gli toccherà esibirsi in una performance canora davanti a tutta la squadra, rito d’obbligo per tutti i “novellini” nei campionati di matrice anglosassone, nella speranza che la musica migliore la offra come sempre sul rettangolo verde, quello si, vero palcoscenico dell’arte del Pinturicchio. Good luck Alex.

  • Lazio primo ko, Borriello regala i 3 punti al Genoa

    Lazio primo ko, Borriello regala i 3 punti al Genoa

    Cade la Lazio in casa e s’interrompono i sogni di record accarezzati da parte del tecnico bosniaco Petkovic. I biancocelesti non sono riusciti a capitalizzare le numerose occasioni avute nel corso della gara e alla fine sono stati puniti dall’unica vera palla gol capitata tra i piedi di Marco Borriello. L’attaccante partenopeo con questa rete, complice anche il pareggio esterno del Napoli, ha regalato il primato in solitaria alla sua ex squadra. Mini rivoluzione rispetto a quanto previsto alla vigilia per entrambe le squadre, i biancocelesti rinunciano a Klose e Mauri, a favore di Kozak e Zarate che però durante l’incontro risulteranno inconcludenti, tenuti a riposo per il solito turnover post coppe, una scelta che però non darà i risultati sperati.

    Anche il Genoa arriva a Roma con qualche modifica alla formazione che aveva ben figurato nel primo tempo contro la Juventus. Su tutte l’esclusione di Bertolacci e Jankovic a favore di Merkel e Anselmo, all’esordio nel nostro campionato.

    Marco Borriello match winner contro la Lazio| © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Ma veniamo alla partita, ci prova spesso la Lazio specie nel primo tempo sia con Candreva, ottima la sua prova, che arriva spesso al tiro da fuori, sia con Hernanes che da quando ha arretrato il proprio raggio d’azione si trova sempre più a suo agio nel modulo di Petkovic. Le conclusioni dei due centrocampisti capitolini però o finiscono di poco a lato o trovano sulla loro strada un Frey in serata di grazia.
    Nel secondo tempo il Genoa prova a rendersi un po’ più pericoloso con qualche cambio come l’ingresso di Jankovic, ma l’andazzo non cambia, sono i padroni di casa ad andare più vicini al gol prima con Hernanes, che si libera bene al tiro e centra la traversa e poi con il panzer Klose, subentrato a Zarate e resosi subito pericoloso presentandosi a tu per tu con Frey e spedendo di poco a lato, due minuti appena dal suo ingresso in campo. Quando però il risultato sembra scorrere verso lo 0-0 senza particolari intoppi, ecco la zampata di Borriello che sfruttando un bellissimo assist di tacco al volo da parte di Antonelli, si presenta a tu per tu con Marchetti e lo batte con una rasoiata mancina all’angolo basso. Prima sconfitta in questa stagione per i capitolini, che abbandonano il sogno di raggiungere la Juventus e la lasciano per la prima volta solitaria in vetta.

    Pagelle Lazio-Genoa

    Borriello 7: il voto alto è solo perchè ha avuto il gran merito di mettere in porta l’unica palla giocabile che ha ricevuto, un gol da 3 punti.

    Frey 6,5: sempre pronto e attento, a volte non stilisticamente bello a vedersi, ma presente su tutte le sortite offensive degli avversari.

    Ciani 6,5: ottimo esordio per l’imponente centrale difensivo ex Bordeaux, che sicuramente dona stabilità ulteriore ad un intero reparto anche grazie alla sua esperienza internazionale.

    Candreva 6,5: corre per tutto il campo come un forsennato e questo a volte gli procura poca lucidità al tiro, le altre volte s’infrange su Frey.

  • Lazio-Genoa, Petkovic punta al record

    Lazio-Genoa, Petkovic punta al record

    Fra le novità più positive di questo strano e sempre più povero campionato, c’è sicuramente Vladimir Petkovic, il tecnico biancoceleste accolto con un certo scetticismo sia dagli addetti ai lavori che dai propri tifosi, sempre molto critici con le scelte della società. Eppure “Vlado” è riuscito a conquistare tutti utilizzando un metodo sempre funzionante quello delle vittorie, sono tre di fila i successi ottenuti in questo inizio campionato dai suoi uomini, eguagliato il record che fu di Maestrelli, e stasera la squadra capitolina proverà a battere questo primato sfidando in casa il Genoa.
    I rossoblu sono più che mai agguerriti e molto insoddisfatti per il risultato dello scorso week-end, che li ha visti uscire sconfitti dallo scontro con i campioni d’Italia della Juventus, dopo aver avuto la possibilità di chiudere il match in molte occasioni.

    LAZIO- Il tecnico bosniaco sembra intenzionato a confermare la formazione che ha ben figurato in queste prime uscite e che ha ottenuto anche un ottimo pareggio esterno in Europa League contro il Totthenam. Con Marchetti in porta, protetto da una linea a quattro composta da Scaloni e Cavanda sugli esterni e dalla coppia centrale Biava-Dias. In mediana Ledesma in cabina di regia, sarà affiancato da Gonzalez, e dallo splendido Hernanes, di questo inizio stagione, che dopo aver arretrato la propria posizione in campo pare aver raggiunto una certa maturità tale da caricarsi la squadra sulle proprie spalle nei momenti di maggiore difficoltà e riuscendo a regalare anche giocate di splendida fattura, chiedere al Chievo. Sulle fasce Candreva e Mauri a fungere da sostegno all’unica punta Klose apparso anche lui in grande spolvero. Il capitano laziale a quanto pare non risente delle insistenti voci di indagini che lo riguardano e sarà puntualmente al proprio posto.

    Anderson Hernanes| © Valerio Pennicino/Getty Images

    GENOA-Anche De Canio pare intenzionato, come il collega, la formazione che tanto bene aveva fatto specie nel primo tempo della gara di domenica scorsa. Confermatissima, quindi, la coppia d’attacco Immobile-Borriello, con quest’ultimo ancora alla ricerca del primo gol in questa sua nuova vita rossoblu. Alle loro spalle dovrebbe agire in posizione da trequartista, l’ex Lecce Bertolacci. Centrocampo a tre con Seymour ancora preferito a Merkel, completano il reparto Kucka e capitan Jankovic, apparso in grande spolvero nelle ultime uscite del grifone. In difesa data per certa la presenza di Frey tra i pali, conferma ancora per il giovane Sampirisi sull’out di destra, Bovo e l’ex Cagliari Canini in mezzo e Antonelli a sinistra.

    Le probabili formazioni di Lazio-Genoa

    Lazio (4-5-1): Marchetti; Scaloni, Biava, Dias, Cavanda; Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Mauri; Klose. A disp.: Bizzarri, Ciani, Zauri, Cana, Lulic, Onazi, Ederson, Rocchi, Zarate, Kozak, Floccari. Allenatore: V. Petkovic

    Genoa (4-3-1-2): Frey; Samprisi, Canini, Bovo, Antonelli; Jankovic, Kucka, Seymour; Bertolacci; Immobile, Borriello A disp.: Tzorvas, Moretti, Granqvist, Ferronetti, Donnarumma, Tozser, Stillo, Merkel, Piscitella, Anselmo, Jorquera, Melazzi. Allenatore: L. De Canio

  • Coppa Italia Tim, risultati primo turno

    Coppa Italia Tim, risultati primo turno

    In questo caldo week-end d’agosto si è concluso il primo turno della Tim Cup, diciotto le partite in programma, nella giornata di ieri la Cremonese ha superato agevolmente il Chieri con un netto 4-0, così come il Portogruaro ha battuto in casa il Cosenza. Tra le gare in programma nel pomeriggio spiccano su tutte le vittoria nette di Vicenza e Carpi che superano in goleada rispettivamente l’Andria e la Città di Marino. Oltre a questi risultati quasi scontati sono molte le sorprese riservate da questo primo turno, con delle matricole che hanno messo a dura prova e complicato non poco il percorso di squadre sulla carta molto più accreditate per il passaggio alla fase successiva. E’ il caso del Gubbio o del Catanzaro eliminate in maniera rocambolesca e con il medesimo risultato da Pontisola, matricola bergamasca e dalla Carrarese, squadra di cui è proprietario e tifoso il portiere della Juventus e della Nazionale Gigi Buffon, in entrambe le partite il risultato è stato di 5-4 a favore della squadre che nel prossimo turno affronteranno rispettivamente Cittadella e Varese.


    Grossa fatica anche per il Sudtirol e il Frosinone che riescono a superare il loro diretti avversari solo dopo i tempi regolamentari, i laziali dopo 90 minuti a reti bianche contro il Delta Porto Tolle, riescono a superare gli avversari ed il turno con due reti. Mentre la squadra tirolese riesce ad imporsi sul Cuneo solo ai calci di rigore e domenica prossima dovrà affrontare il Modena.

    Nel derby tutto toscano che ha visto affrontarsi Pisa e Arezzo, hanno avuto la meglio i nerazzurri che si sono imposti con un netto 2-0 e domenica prossima avranno un interessante scontro con il Padova. Tra le ex grandi del nostro calcio cadute in disgrazia, brutto K.O. per la Reggiana che cade in casa contro l’Entella a differenza del Perugia che supera in trasferta il Barletta e si qualifica alla fase successiva dove se la vedrà contro il Bari in una sfida che ha un sapore antico di serie A.

    Coppa Italia Tim risultati primo turno
    Benevento – San Marino 1-0
    Lumezzane – Sarnese 3-0
    Albinoleffe – Chieti 0-3
    Avellino – Sambenedettese 3-1
    Nocerina – Paganese 1-0
    Sorrento – Treviso 2-0

    Prossimo turno 12 agosto

    1) Brescia – Cremonese
    2) Hellas Verona – Virtus Entella
    3) Varese – Pontisola
    4) Livorno – Benevento
    5) Bari – Perugia
    6) Padova – Pisa
    7) Cesena – Pro Vercelli
    8) Crotone – Virtus Lanciano
    9) Novara – Lumezzane
    10) Juve Stabia – Frosinone
    11) Empoli – Vicenza
    12) Lecce – Chieti
    13) Sassuolo – Avellino
    14) Cittadella – Carrarese
    15) Ternana – Trapani
    16) Ascoli – Portogruaro
    17) Modena – Sudtirol
    18) Reggina – Nocerina
    19) Spezia – Sorrento
    20) Grosseto – Carpi

  • Palazzi, disparità di trattamento tra Conte e Moratti?

    Palazzi, disparità di trattamento tra Conte e Moratti?

    Che sia una calda estate per il calcio italiano, l’ennesima della propria storia, lo si sapeva da un po’, ma come se non bastassero le notizie di mercato, con le grandi fughe dei top player dal nostro campionato (vedi Ibra e Thiago Silva), ci si mette anche il fenomeno tutto nostrano dello scandalo calcioscommesse, che ormai da mesi intasa ogni mezzo di comunicazione sportivo. Il grande accusatore, del filone romano dell’inchiesta, Carobbio ha tirato in ballo un nome pesante quello del tecnico juventino Antonio Conte, non appena il nome dell’allenatore campione d’Italia è stato tirato in ballo il tam tam mediatico si è scatenato e ovviamente, come tradizione vuole, i diversi filoni hanno cominciato la loro personale crociata, colpevolisti che vorrebbero la radiazione del salentino e gli innocentisti, quasi tutti di fede bianconera che gridano al complotto anti-Vecchia Signora e non perdono occasione per rinfrescare la memoria dei loro avversari con rimandi alla madre di tutti gli scandali sportivi italiani, Calciopoli.

    Stefano Palazzi| © Marco Luzzani/Getty Images

    Come in ogni scandalo che si rispetti il grande inquisitore è Stefano Palazzi, l’uomo che potrebbe decidere le fortune o le sfortune del tecnico bianconero, l’uomo che per i redattori del sito ju29ro.com, godrebbe di scarsa memoria nel caso decidesse di deferire Conte. Perchè vi chiederete? Semplice perchè “Conte non è chiamato in causa in prima persona, perché il pentito Carobbio chiama in causa solo Cristian Stellini, il vice di Conte;” e già in passato nello specifico durante il ciclone Calciopoli, il teorema del “Non poteva, non sapere” fu chiamato in causa, ma subito accantonato, quando numerose carte avrebbero potuto cambiare le sorti del processo, ma che non si sa come non furono prese in considerazione.

    Il sito bianconero ricorda ponendosi delle domande, come mai, se pure “il 4 ottobre 2006 Borrelli interroga Moratti che attribuisce a Facchetti il ruolo di protagonista”, non fu contestato nulla a Moratti perché, all’epoca, pensarono che “poteva non sapere”?

    Nonostante tutto, ricorda ancora ju29vero.com, Palazzi il 22 giugno 2007 archiviava il caso con un comunicato criptico per la gran massa dei tifosi: “…dispone l’archiviazione del procedimento, non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinari procedibili, ovvero non prescritte”. Un comunicato strano che sempre citando fonti autrevoli, quali la Gazzetta, non giustificano la scelta di Palazzi, allora, infatti, quei fatti non erano prescritti, anche per il Codice di giustizia sportiva allora in vigore (4 anni per la prescrizione dei singoli tesserati; Nucini dice che andò dalla Boccassini nei primi mesi del 2004), ma Palazzi archiviò.

    Perché Palazzi dovrebbe usare un diverso metro di valutazione per Conte, rispetto a Moratti?
    E quanti giornali e giornalisti ricordate aver martellato il SuperProcuratore per mesi fornendogli suggerimenti per evitare quell’archiviazione, come avviene con Conte?

    Queste le domande pesanti che il sito si pone e che attendono risposta non appena il Procuratore emetterà le prima sentenze.

  • Calcioscommese il day after di Antonio Conte

    Calcioscommese il day after di Antonio Conte

    Dopo aver risposto per quasi quattro ore alle domande incalzanti del procuratore Palazzi e aver chiarito la propria posizione in merito alle pesanti accuserivoltegli dal pentito Carobbio, l’allenatore della Juventus Antonio Conte è tornato nel ritiro di Chatillon e acclamato da un folto pubblico, si è rimesso a lavoro con la solita carica e determinazione che contraddistinguono il mister bianconero.

    I sorrisi all’uscita dalla Procura di Roma e le parole di rassicurazione hanno dato molta fiducia a tutto il popolo bianconero che vede nel tecnico salentino il Messia che dopo averli riportati alla vittoria in campionato potrebbe regalare qualche altro successo dopo gli anni di magra del post-calciopoli. Del resto anche la società stessa si sta muovendo in questa direzione districandosi egregiamente sul mercato, acquisendo giocatori di valore che ben si sposano con l’idea di gioco di Conte.

    Antonio Conte| © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages
    Fonte non confermate vorrebbero la posizione dello juventino ancora in bilico soprattutto per la partita contro l’Albinoleffe, se infatti, il tecnico campione d’Italia è riuscito a smontare le accuse mosse per la presunta combine durante la partita Siena-Novara, terminata 2-2, lo stesso non si può dire per la gara contro i lombardi, match sul quale le accuse ai danni di Conte provengono da più persone. Oltre al già noto Carobbio: “Stellini chiese a me e a Terzi di contattare qualcuno dell’Albinoleffe per prendere accordi sulla partita di ritorno, in modo da lasciare i punti a chi servissero maggiormente” (ndr), a confermare di un incontro tra lo stesso pentito e Stezzano, voluto a quanto pare da Stellini, collaboratore dell’ex mister del Siena, ci sono le parole di Passoni e Poloni.

    Il bianconero dovrà quindi essere bravo a distruggere anche queste accuse, ma per il momento nell’incontro di ieri si è detto sereno e voglioso di tornare a fare ciò che meglio gli riesce, allenare e vincere.
    Le impressioni che trapelano sono dunque di grossa tranquillità e di voglia di ricominciare per farsi trovare pronti fin da subito già nel primo vero appuntamento stagionale, quello della Supercoppa Italiana che si disputerà l’11 agosto a Pechino.

  • Vigilia di Italia-Spagna, Prandelli con il dubbio Cassano

    Vigilia di Italia-Spagna, Prandelli con il dubbio Cassano

    Poco più di 24 ore all’atto finale di questo Euro 2012 che non poche emozioni ha regalato a tutti gli appassionati di calcio, soprattutto quelli italiani. Tifosi che Cesare Prandelli, con le sue scelte portate avanti con caparbietà, ha reso felici e fatto reinnamorare della propria nazionale. Un europeo che ha ridato lustro ad una squadra reduce dal disastro sudafricano e che sembrava aver smarrito ogni traccia di carattere combattivo visto 4 anni prima in Germania, dove la fame e la voglia, più che il tasso tecnico avevano regalato una vittoria insperata alla vigilia.

    Proprio l’agonismo, unito ad un’ottima qualità di gioco, hanno permesso all’undici guidato da Prandelli fuori dal campo e da uno splendido Pirlo in cabina di regia, di raggiungere l’ambita finale contro i campioni in carica spagnoli, già incontrati nella gara d’esordio del girone di qualificazione. I precedenti fra le due squadre ci vedono favoriti ma nel calcio si sa i numeri lasciano il tempo che trovano, visto e considerato che proprio contro la Spagna negli scorsi europei abbandonammo mestamente la competizione, che poi vide trionfare per la seconda volta nella loro storia la roja.

    Cesare Prandelli | © Claudio Villa/Getty Images

    I dubbi della vigilia sono fondamentalmente due per il nostro Ct. Il principale è la presenza o meno di Antonio Cassano uscito un po’ acciaccato dal match contro la Germania, la cosa però non sembrerebbe tanto grave da precludere la presenza in campo del numero 10 azzurro. L’altra novità in formazione potrebbe essere l’utilizzo del recuperato Abate, che a questo punto renderebbe più complicate le scelte in difesa, con l’eventuale sacrificio di uno fra Chiellini e Bonucci o con addirittura un quantomeno improbabile ritorno alla difesa a 3, con la conferma di tutto il blocco difensivo della Juve sulla linea arretrata e il conseguente spostamento sulla linea di mediana di Abate e Balzaretti. 
    Nodi che probabilmente il tecnico di Orzinuovi scioglierà alla fine dell’allenamento previsto per le 17 a Kiev, sede della finale che l’Italia ha raggiunto nella mattinata di oggi.

    Sul versante spagnolo il riserbo sull’undici titolare è massimo ed il timore nei confronti della nostra nazionale è aumentato in maniera esponenziale rispetto alla gara d’esordio, merito soprattutto delle capacità della squadra di Prandelli che con prestazioni di altissimo livello si è guadagnata la stima di tutti gli addetti ai lavori anche oltre i confini italiani.
    Il tecnico Del Bosque pare però intenzionato a riconfermare Torres, che nella gara inaugurale tanti problemi aveva creato alla retroguardia degli azzurri. Inamovibile tutto il blocco barçelonista di centrocampo che a livello mondiale non ha eguali, in quanto a tecnica e qualità, ma che non avrà vita facile contro il centrocampo italiano visto in questi europei.