Autore: pbaratto

  • Brasile 2014: l’Olanda supera il Cile e vola agli ottavi

    Brasile 2014: l’Olanda supera il Cile e vola agli ottavi

    Nella terza giornata di Brasile 2014 l’Olanda sconfigge 2-0 il Cile e si qualifica per gli ottavi di finale da prima del gruppo B. 

    Con un colpo di testa di Fer a meno di un quarto d’ora dalla fine e un gol nel recupero di Depay la squadra di Louis Van Gaal trovano la terza vittoria su tre e chiudono primi il  girone.

    proxy (2)Nel vero girone della morte di questo Mondiale, quello B, il 5-3-2- dell’Olanda di Van Gaal mette in fila tutti. Tanti saluti ai pluricampioni della Spagna, tanti saluti a un Cile che è stato voglioso ma è stato punito sul più bello con la zuccata di Fer e il contropiede devastante di Robben. L’Olanda con un calcio guardingo e ben poco rivoluzionario, è l’europea che ha sin qui fatto meglio di tutte.

    Al 34′ la prima vera occasione del match: Silva piazza la spintarella sullo slancio e fa perdere tempo all’olandese per lo stacco di testa. Al 40′ azione devastante di Robben: l’olandese parte alla sua maniera e in velocità si lancia verso la porta: azione splendida, ma il sinistro non è preciso. Al 44′ è Gutierrez ad avere una grande occasione per il Cile: grande punizione tagliata di Diaz, Gutierrez elude la linea del fuorigioco e con una deviazione aerea mette paura a Cillessen.

     

    Al 56′ Sanchez ci prova da lontano, palla alta. Al 77′ arriva il vantaggio dell’Olanda con un gran colpo di testa di Fer, il quale sbuca perfettamente alle spalle di tutti e mette dentro. Al 92′ arriva il raddoppio Olanda: corsa e assist di Robben, palla per Depay che sottoporta non può sbagliare.

    Ora negli ottavi di finale, per l’Olanda ci sarà la sfida al Messico vittorioso per 3-1 contro la Croazia.

    CILE-OLANDA (0-0) 0-2

    CILE (3-4-1-2): Bravo; Silva ( 70′ Valvidia), Medel, Jara; Isla, Aranguiz, Diaz, Mena; Gutierrez (Beausejour); Sanchez, Vargas(81′ Pinilla)

    OLANDA (4-3-3): Cilessen; Janmaat, De Vril, Vlaar, Blind; Wijnaldum, De Jong, Lens (68′ Depay); Kuyt (88′ Kongolo), Sneijder ( Fer, Robben

    AMMONITI: Bild 63′; Silva

  • Mondiali 2014: Argentina di misura su un buon Iran

    Mondiali 2014: Argentina di misura su un buon Iran

    E’ incredibile a dirsi, ma l’Iran esce sconfitta immeritatamente da questo match. Queiroz usa l’unica arma a sua disposizione contro l‘Argentina, la difesa e lo fa un gran bene. L’albiceleste attacca per 90′, sbattendo contro il muro iraniano, rischiando di capitolare in contropiede. Ma al 91′ si accende il fantastico sinistro di Messi, e la squadra va agli ottavi.

    Al 12′ del primo tempo è Higuain, gran palla in profondità di Gago per Gonzalo, ma il portiere in uscita è bravissimo e riesce a fermare il pallone. Al 16′ occasione per l’Argentina: Higuain in area stoppa male il pallone e la difesa spazza. Al 20′ occasione per Aguero: l’Argentina gioca a due tocchi veloci e il Kun prova il tiro dall’area su cui il portiere è bravissimo a mettere in angolo.  Al 23′ testa di Rojo, cross dalla sinistra, di testa la mette fuori di un nulla. Al 35′ è Garay che di testa la manda alta di poco. Al 42′ rischio per l’Argentina: dal corner il difensore stacca bene di testa per un spffio fuori.

    Leo Messi
    Leo Messi

    Al 50′ è Zabaleta che effettua un tiro pericoloso dal limite dell’area che sfiora l’incrocio. AL 52′ Ghoochannejhad ha una grande occasione: cross dalla destra per l’attaccante che di testa anticipa Fernandez, Romero è bravissimo in tuffo a respingere. Al 59′ sbaglia tutto Messi: corsa di 50 metri, Messi si accende e dal limite cerca il palo lontano. Di poco a lato.Al 63′ Roja salva tutto: mischia in area di rigore, bravissimo il difensore a spazzare. Al 68′ Romero salva l’Argentina: fantastico Dejagah ad anticipare Fernandez, ma Romero è super e con la mano mette in angolo. Al 73′ sul pallone va Messi che colpisce esterno della porta. Al 75′ conclusione di Di Maria centrale e bloccato dal portiere Haghighi. Al 83′ botta di Roja: sfiora il palo alla destra del portiere. Al 84′ Palacio di testa, ancora bravo Haghighi a respingere. Al 86′ Ghoochannejhad vicinissimo al gol: in contropiede l’attaccante la piazza, ma Romero in tuffo la prende. Al 91′ l’Argentina passa in vantaggio con la rete di Lionel Messi: l’argentino sblocca la gara col sinistro.

    ARGENTINA-IRAN (0-0) 1-0 (91° Messi)

    Argentina (4-3-2-1) Romero; Zabaleta, Fernandez, Garay, Rojo; Gago, Mascherano, Di Maria( 94′ Biglia); Aguero (77′ Lavezzi), Higuain (Palacio); Messi.

    Iran (4-4-2) Haghighi; Hosseini, Sadeghi, Montarezi, Pooladi, Nekounam, Shojaei (77′ Heydari), Teymourian, Dejagah (84’Alireza), Hajsafi (88′ Haghighi), Ghoochannejad

    Arbitro: Mazic (Serbia)

    Ammoniti: Nekounam; Shojaei

  • Mondiali 2014: Francia quasi qualificata, spera l’Honduras

    Mondiali 2014: Francia quasi qualificata, spera l’Honduras

    Nella seconda giornata del gruppo E dei Mondiali 2014 è ad un passo dalla qualificazione la Francia che strapazza la Svizzera per 5-2; nell’altro match l’Ecuador sconfigge 2-1 l’Honduras e la squadra di Rueda torna in corsa per gli ottavi di finale.

    Grande vittoria della Nazionale di Didier Deschamps che supera gli elvetici e va vicinissima alla qualificazione agli ottavi; ancora a segno Benzema.

    E’ stato un festival quello della Francia a Salvador con la truppa di Deschamps che mostra ancora una volta tutta la sua potenzialità offensiva contro una Svizzera, avversario più che temibile per la leadership del girone. Funziona veramente tutto per i transalpini nonostante i due cambi che portano Pogba e Griezmann in panchina all’inizio del match. Nella Svizzera manca il filtro a centrocampo e l’accoppiata Inler-Berhami questa volta non funziona visto i molteplici buchi lasciati dagli elvetici in fase difensiva. Ancora a segno Benzema che, rigore a parte, ha giocato un’altra partita fantastica e ora punta dritto alla lotta per la classifica marcatori dopo il terzo gol segnato ieri sera.

    Al 6′ è Karim Benzema che ha avuto la prima palla gol: appena fuori dall’area l’attaccante del Real Madrid ha provato il destro a giro mancando di pochissimo la porta. Al 17′ è passata in vantaggio la Francia: fantastico colpo di testa di Giroud che trova il giro giusto e manda in rete per il vantaggio. Un minuto dopo arriva il raddoppio dopo un pessimo passaggio di Behrami  che mette in azione Benzema, palla per Matuidi che  ha realizzato il 2-0. Al 29′ la Svizzera ha costruito una occasione: palla deviata male da Lloris, arriva Shaqiri ma la sua conclusione ha sfiorato il palo alla sinistra del portiere. Al 32′ Benzema ha sbagliato un calcio di rigore parato da Benaglio e sulla ribattuta c’è solo Cabaye ma il suo tentativo si è infranto contro la traversa. Al 40′ è arrivato il 3-0 Francia con un contropiede grazie a Giroud che ha preso il fondo e ha mandato sul secondo palo dove Valbuena, che era liberissimo, non può far altro che mettere il pallone in rete. Al 47′ è stato ancora Benzema a impensierire Benaglio con un tiro di sinistro ma il portiere  si è tuffato bene.

    La gioia dei francesi
    La gioia dei francesi

     

    Al 64′ è stato Lichsteiner ad avere una buona occasione mettendo in mezzo ma è andato a vuoto Debuchy, ha agganciato Mehmedi che ha sparato alto. Al 67′ è arrivato il 4-0 con la rete di Benzema che in girata ha superato Benaglio. Al 73′ è arrivata la cinquina: piattone destro di Sissoko il quale non ha lasciato scampo a Benaglio. Al 81′ ha segnato l’1-5 la Svizzera con Dzemaili che ha reso meno larga questa sconfitta con una punizione battuto alla perfezione. Al 87′ altra rete della Svizzera: ha segnato Xhaka dopo un buco lasciato da Koscielny.

    SVIZZERA-FRANCIA (0-3) 0-5

    SVIZZERA (4-2-3-1): Benaglio; Lichtsteiner, Djourou, Von Bergen (9′ Senderos), Rodriguez; Behrami (446′ Dzemaili), Inler; Shaqiri, Xhaka, Mehmedi; Seferovic (69′ Drmic)

    FRANCIA (4-3-3): Lloris; Debuchy, Varane, Sakho (66′ Koscielny), Evra; Sissoko, Cabaye, Matuidi; Valbuena (82′ Griezmann), Giroud (63′ Pogba), Benzema

    ARBITRO: Kupiers (Olanda)

    AMMONITI: Cabaye 88′

    Contro la Svizzera era andata in vantaggio con il solito Valencia, salvo poi farsi rimontare nei minuti di recupero, ieri sera prima è andata sotto e poi ha recuperato trovando i primi tre punti del Mondiale. L’Ecuador c’è soprattutto un grande Valencia; conquista la vittoria e ha raggiunto in classifica la Svizzera. Con l’Honduras è stata una gara aperta, equilibrata, giocata a viso aperto, anche se in alcune fasi spezzettata e , com’era lecito attendersi tra centro e sud-americani ricca di falli. Due allenatori colombiani e due approcci strategici diversi: alla fine il gioco della squadra di Rueda vince su quello fatto di lanci lunghi di Suarez.

    L’Ecuador ha iniziato il match con più intraprendenza, ma tutto sommato ha regnato l’equilibrio. La squadra di Rueda ha attaccato alternando le fasi di gioco su entrambe le fasce e con azioni corali; l’Honduras di Suarez ha risposto con la strategia dei calci lunghi per Costy e Bengston per creare imbarazzi ai due centrali di difesa sudamericani. Tra il 19′ e il 25′ Enner Valencia ha sprecato una buona occasione spedendo alto sopra la traversa e si è fatto intercettare l’assist che avrebbe spalancato la porta a Caicedo da Figueroa in un due contro due. Il primo guizzo vincente è arrivato alla mezzora: lancio lungo verso Costly. Guagua va di testa, crea un rimpallo e non riesce ad allontanare., ne approfitta cosi il numero 13 in maglia bianca che controlla e realizza l’1-0. Tre minuti dopo c’è Paredes a guidare la risposta sudamericana: in area arriva il suo cross teso che diventa l’assist per il gol di piattone di Enner Valencia.

    Enner Valencia
    Enner Valencia

     

    Il secondo tempo è meno divertente del primo. Occasioni prima per Bernandez, che spolvera il suo destro, da una parte e per Jefferson Montero, sempre veloce a sinistra. L‘Ecuador però sta meglio in campo, e soprattutto meriterebbe un rigore per scivolata di Figueroa su Caicedo che l’arbitro gli nega. Il vantaggio è rimandato di qualche minuto: punizione dal limite del sinistro di Ayovi, Valencia si è smarcato e ha completato la rimonta. La squadra di Suarez ha provato a buttarsi in avanti per cogliere il pareggio, sperando magari in un errore difensivo che però non è arrivato.

    HONDURAS-ECUADOR (1-1) 1-2

    Honduras (4-4-2): Valladares; Beckeles, Bernardez, Figueroa, Izaguirre (46′ Garcia); Claros, J.C.Garcia (82′ Garcia), Garrido (70′ Martinez), Espinoza; Bengtson, Costly

    Ecuador (4-4-2): Dominguez; Paredes, Erazo, Guagua, W. Ayovi; A. Valencia, Minda (83′ Gruezo), Noboa, Montero (91′ Achiller); Caicedo (82′ Mendez), E. Valencia.

    ARBITRO: Williams (Australia)

    AMMONITI: Bernandez; Bengston; Valencia A. Valencia E.; Montero

  • Mondiali 2014: sorride la Costa Rica, Italia da rivedere

    Mondiali 2014: sorride la Costa Rica, Italia da rivedere

    La Costa Rica conquista, con la vittoria di misura ai danni dell’Italia, i tre punti, il primato nel gruppo D ai Mondiali 2014 e il pass per gli ottavi di finale. All’Italia, per superare il turno, serve almeno un pareggio. La squadra di Prandelli delude, crea poco e subisce la tattica della Nazionale di Pinto.

    L’Italia perde meritatamente, giocando male; dopo l’ottimo esordio contro l’Inghilterra, capitola al cospetto della Costa Rica e complica la sua avventura al Mondiale brasiliano. E quello che più preoccupa è la prestazione degli azzurri: lenti, apatici, poco pericolosi, capaci di tirare in porta solo quattro volte in 90 minuti. La nazionale ha fallito sotto tutti i punti di vista: fisico, tattico, tecnico, mentale, come atteggiamento. I cambi Cassano, Cerci e Insigne non hanno provocato l’effetto sperato: tutti ampiamente sotto i loro standard abituali. La formazione iniziale schierata da Cesare Prandelli non ha convinto, con un Thiago Motta impresentabile e un Abate timidissimo sulla destra.

    La Costa Rica non ha rubato nulla, si è giocata onestamente la partita ed ha vinto, trovando un’insperata qualificazione agli ottavi di finale. Un’impresa vera che nessuno alla vigilia della competizione pronosticava.

    Ma nell’ultima partita contro l’Uruguay basterà un pareggio per centrare gli ottavi: la squadra di Pinto è qualificata e quasi certa del primo posto, Inghilterra eliminata.

    Oggi non è una consolazione, ma contro l’Uruguay un pareggio sarà sufficiente agli azzurri per andare agli ottavi di finale. Conta, infatti, la differenza reti in caso di arrivo a 4 punti: i sudamericani hanno perso con due gol di scarto contro la Costa Rica, l’Italia con uno.

    L'esultanza dei calciatori della Costa Rica
    L’esultanza dei calciatori della Costa Rica

    L’Italia parte malissimo. Irretita, lenta, prevedibile, intimorita. Il 4-1-4-1 del primo tempo non funziona. Troppo legati alle invenzioni del sempre geniale Pirlo, gli azzurri faticano a creare e soffrono il pressing asfissiante dei centroamericani. L’Italia le avrebbe le occasioni per andare in vantaggio ma, in entrambi i casi, Mario Balotelli, non riesce a battere  Keylor Navas. Prima sbaglia il pallonetto a tu per tu con il portiere, poi calcia bene, ma viene stoppato dal numero 1 della Costa Rica. Al 44′ l’Italia viene graziata, dall’arbitro, che non fischia un rigore netto per fallo di Chiellini su Campbell lanciato a rete. Un minuto dopo il Costa Rica passa: cross da sinistra di Diaz, Chiellini perde ancora la marcatura di Ruiz che di testa mette alle spalle di Buffon grazie anche all’aiutino della traversa.

     

    Nella ripresa la Costa Rica difende ordinata, mette ripetutamente in fuorigioco gli azzurri, è attenta su ogni azione e si conferma pronta a colpire in contropiede. Prandelli inserisce subito Cassano, poi Insigne e Cerci. Ma, incredibile, a fare possesso è la Costa Rica e l’Italia non riesce a creare una sola palla gol. Passaggi sbagliati, condizione fisica approssimativa, confusione. La freschezza manca e la Costa Rica, senza nemmeno faticare troppo, porta a casa i tre punti che le permettono di fare la storia. Per l’Italia c’è ancora speranza, ma serve un’altra Italia.

    ITALIA-COSTA RICA (0-1) 0-1 (44° Ruiz)

    ITALIA (4-1-4-1): Buffon, Abate, Barzagli, Chiellini, Darmian; De Rossi; Candreva (57′ Insigne), Pirlo, Thiago Motta (46′ Cassano), Marchisio (69′ Cerci); Balotelli

    COSTA RICA (5-4-1): Navas; Gamboa, Acosta, Gonzales G., Umana, Diaz; Ruiz (81′ Brenes), Borges, Tejeda (67′ Cubero), Bolanos; Campbell (74′ Urena)

    ARBITRO: Osees (Cile)

    AMMONITI: Balotelli; Cubero

  • Mondiali 2014: bene Colombia, pari Giappone

    Mondiali 2014: bene Colombia, pari Giappone

    Nella seconda giornata del gruppo C dei Mondiali 2014  la Colombia di mister José Néstor  Pekermann sconfigge la Costa d’Avorio e prenota gli ottavi di finale, nel match serale pareggio senza reti tra Giappone e Grecia.

    La partita tra Colombia e Costa d’Avorio vive di fiammate, ma nel primo tempo  le due formazioni, schierate a specchio, peccano in fase conclusiva. Sono due gli uomini che fanno girare la Colombia: Cuadrado, le cui accellerazioni sono irresistibili, e James Rodriguez, decisivo nei momenti chiave. Da un’invenzione d Cuadrado, culminata con un incrocio dei pali, scocca la scintilla. Il giocatore della Fiorentina sforna il cross dell’1-0 per il colpo di testa puntuale di Rodriguez. Il 2-0 è opera di Quintero, su assist di Gutierrez. La Costa d’Avorio di mister Sabri Lamouchi non s’arrende e con una serpentina di Gervinho riapre la gara, ma l’ingresso di Drogba è ancora una volta tardivo. Contro il Giappone era bastato inserirlo a partita in corso, contro la Colombia serviva il suo impiego dall’inizio.

    La prima palla gol arriva al 6′ con Gutierrez, lancio lungo di Rodriguez per Cuadrado che trova un assist abbastanza casuale per Gutierrez: Teo conclude da fuori, pallone a lato. Al 25′ Tiotè prova un sinistro da fuori con un sinistro pretenzioso: palla alta. Al 28′ occasione Colombia: lancio illuminante di Cuadrado, James Rodriguez pesca al centro Gutierrez che da ottima posizione si divora il gol dell’1-0. Al 32′ Aurier entra in area e piazza il tiro: Ospina respinge. Al 37′ tiro di Die, Zapata fa muro, tiro da fuori area di Serey Die, palla in corner.

    James Rodriguez
    James Rodriguez

     

    Al 57′ occasione Costa d’Avorio: cross di Toure per Bony che tenta un’improbabile rovesciata. Al 59′ lancio di Quintero, Cuadrado se ne va e da posizione defilata prima scarta Boka e poi tira benissimo: Barry si supera con l’aiuto del palo. Al 64′ vantaggio Colombia: assit da corner di Cuadrado, il suo traversone è perfetto, il colpo di testa di Rodriguez è perfetto. Al 70′ raddoppio Colombia: Rodriguez recupera la sfera, la passa a Gutierrez  il cui passaggio per Quintero è perfetto: il neo entrato insacca di fronte a Barry. Al 74′ accorcia le distanze la Costa d’Avorio: Gervinho ubriaca di finte gli avversari in area e segna, Ospina devia ma non riesce a opporsi. Al 89′ conclusione di Quintero da distanza se la cava Barry.

    COLOMBIA-COSTA D’AVORIO: (0-0) 2-1

    Colombia (4-2-3-1): Ospina; Zuniga, Zapata, Yepes, Armero (72′ Arias); Sanchez, Aguillar (79′ Mejia), Cuadrado, Rodriguez, Ibarbo (53′ Quintero); Gutierrez

    Costa d’Avorio (4-2-3-1): Barry; Aurier, Azokora, Bamba, Boka; Die Serey (73′ Bolly), Tiokè; Gervinho, Y. Toure, Gradel (68′ Kalou); Bony (60′ Drogba)

    Arbitro:Webb (inghilterra)

    Ammoniti: 55′ Zokora;

    Il Giappone è inconcludente e nonostante la superiorità numerica dal 38′ per l’espulsione di Katsouranis non scardina la difesa di Santos. Delude la formazione di Alberto Zaccheroni.

    Cosa succede quando una squadra cerca di andare in porta con il pallone e l’altra fa costantemente muro difendendo con 10 uomini? La risposta è uno 0-0 scritto. Giappone e Grecia non regalano un grande spettacolo nel match di Natal: l’occasione di vincere una gara del Mondiale e di raggiungere la Costa d’Avorio a quota 3 punti non è abbastanza stimolante per snaturare il credo di due formazioni facili da leggere: il Giappone ha il demerito di fare un possesso palla inconcludente e la Grecia ha costituito un catenaccio stile anni 60′. L’atteggiamento guardingo non viene scardinato nemmeno dall’espulsione di Katsouranis; a deludere sono gli asiatici di Zaccheroni, ora appesi a un filo per la qualificazione agli ottavi di finale. La Grecia avrà il vantaggio di avere lo scontro diretto con la Costa d’Avorio mentre il Giappone dovrà vedersela con la Colombia.

    Al 11′ perde palla il Giappone, Kone s’invola e conclude da fuori: Kawashima blocca. al 19′ Osako da fuori, tentativo da fuori area dopo una bella azione del Giappone: Karnezis blocca a terra senza problemi. Al 21′ ancora Osako questa volta prova un tiro a giro sul secondo palo; gran tentativo, spunto questa volta valido ma il tiro finisce a lato. Al 29′ calcia bene Honda ma Karnezis riesce a respingere. Al 38′ la Grecia rimane in dieci uomini, espulso Katsouranis intervenuto in ritardo su Hasebe, Al 40′ è sorpresa la difesa giapponese: Torodisis ci prova due volte, il secondo tentativo è pericolosissimo e Kawashima si supera.

    Yoshito Okubo e Sokratis Papastathopoulos
    Yoshito Okubo e Sokratis Papastathopoulos

     

    Al 60′ colpo di testa di Kawashima dice di no in tuffo. Al 68′ palla illuminante di Kagawa, sponda di Uchida dalla destra e Okubo si divora il gol. Al 71′ pasticcia la difesa greca  e Uchida si mangia il gol sotto misura.

    Giappone-Grecia 0-0

    Giappone (4-2-3-1): Kawashima, Uchida, Konno, Yoshida, Nagatomo; Hasebe (45′ Endo), Yamaguchi; Okazaki, Honda, Okubo; Osako ( 57′ Kagawa)

    Grecia (4-4-2): Karnezis, Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Fetfatzidis (42′ Karagounis), Maniatis, Katsouranis, Kone (88′ Salpingidis); Samaras, Mitroglou ( 35′ Gekas)

    Arbitro: Joel Antonio Aguillar ( El Salvador)

    Ammoniti: 12′ Hasebe; 27′ Katsouranis; 53′ Samaras; 89′ Torosidis

    Espulsi: 38′ Katsouranis

  • Brasile 2014: sorridono l’Olanda e Croazia

    Brasile 2014: sorridono l’Olanda e Croazia

    A Porto Alegre nella sfida valida per il gruppo B dei Mondiali di Brasile 2014 l’Olanda porta a casa altri tre punti che significano qualificazione quasi al sicuro Ma la banda di Louis Van Gaal soffre e anche tanto contro un’ottima Australia, che però saluta il Mondiale.

    Nei primi minuti la partita è molto bloccata. Una buona Australia ferma l’Olanda senza grosse difficoltà. Al 19′ vantaggio dell’Olanda: Robben si invola verso la porta e di sinistro mette dentro in diagonale. Al 21′ pareggio Australia: Cahill fa un gol bellissimo. cross da lontanissimo per lui che, al volo di sinistro, la mette sotto la traversa. Al 31′ è Bresciano ad avere la palla del vantaggio per i canguri: Leckie inventa ancora sulla destra, mette dentro rasoterra per il tiro di Bresciano che però mette alto. Al 32′ è ancora Australia: punizione dalla tre quarti, palla in mezzo per Martins Indi che sbaglia il fuorigioco e Spiranovic da due passi appoggia al portiere.

    Australia-Olanda

    Al 50′ conclusione di Sneijder che tira da fuori area, Ryan in tuffo mette in corner. Al 53′ mano di Jaanmat in area su cross di Bozanic. l’arbitro fischia il rigore; Jedinak realizza dal dischetto portando l’Australia avanti per 2-1. Al 56′ pareggio dell’Olanda con Van Persie realizza la rete del pareggio grazie a un assist di Debay. Un minuto dopo occasione per Robben che si invola sulla fascia e prova il diagonale ma arriva addosso a Ryan che blocca. Al 66′ occasione Australia con Leckie che commette un erroraccio, Oar gli serve la palla molto bene e l’esterno la gira in porta di petto. Il portiere ringrazia e blocca. Al 67′ arriva al 3-2 l’Olanda con Depay con un tiro da 25 metri del neo entrato, Ryan non perfetto e la palla entra. Al 75′ conclusione di De Jong ma blocca Ryan.

    AUSTRALIA-OLANDA 2-3

    AUSTRALIA (4-2-3-1): Ryan; Mcgowan, Davidson, Wilkinson, Spiranovic; Jedinak, Mckay; Leckie, Ora (76′ Taggart), Bresciano (52′ Bozanic); Cahill (67′ Halloran)

    OLANDA (5-3-2): Cilessen; Vlaar, De Vrij, Martins (45′ Depay), Blind, Janmaat; De Jong, De Guzman (78′ Wijnaldum), Sneijder; Robben, Van Persie (86′ Lens)

    ARBITRO: Haimoudi (Algeria)

    AMMONITI: 42′ Cahill; 47′ Van Persie;

    All’ Arena da Amazônia, Manaus  nella seconda partita del gruppo A la Croazia non sbaglia: rifila un poker al Camerun con le reti dei compagni al Wolfsburg Olic e Perisic e la doppietta di Mandzukic. Gli africani, in dieci dal 40′ per l’ingenua espulsione di Song, abbandonano il Mondiale con una gara di anticipo.
    La Croazia c’è e risponde presente e rifila il pesante passivo per 4-0 ad un Camerun deludente, rassegnato al ruolo di comparsa nel proprio ostico girone. Serviva un successo della squadra di Kovac: che è scesa in campo consapevole di avere mezzi tecnici superiori a quelli degli avversari e forse ancora con il dente avvelenato in riferimento per il match perso contro il Brasile all’esordio. Quattro gol al Camerun e partita mai in discussione contro una squadra che dura giusto una manciata di minuti e poi si arrende.

    croazia.camerunAl 10′ primo pericolo per il Camerun, lancio di Corluka per Mandzukic che trova la sponda per Olic, ma gli allunga troppo la palla e comunque chiude bene Mbia. Al 11′ vantaggio della Croazia, della destra il pallone di Srna verso Mandzukic il quale viene fermato, sul rimpallo va Perisic di controbalzo, è l’assit per Olic che segna a porta vuota: è 1-0. Al 16′ occasioneper il raddoppio Croazia: altro cross da destra di Srna per Mandzukic ma arriva la chiusura di Mbia che mette in angolo. Un minuto dopo è Olic ad andare vicino al raddoppio: rimpallo in area, la tocca Perisic col basso ventre, poi per poco l’attaccante esterno non riesce a battere per la seconda volta Itandje. Al 37′ è Perisic di testa direttamente da calcio d’angolo il giocatore del Wolfsburg tenta l’inzucccata palla alta. Al 40′ il Camerun resta il 10 per l’espulsione di Song a cusa di un pungo sulla schiena ai danni di Mandzukic.

    Al 48′ minuto raddoppio Croazia: azione personale di Perisic che recupera palla a centrocampo, se la allunga di testa, brucia Nounkeu e in area batte Itandje i uscita. Al 50′ vicino al gol Mandzukic grazie a un bellissimo assist di Sammir, a tu per tu con Itandje prova il tocco sotto ma non trova la porta. Al 61′ 3-0: calcio d’angolo di Pranjic, stacco di Mandzukic e rete. E’ il 73′ quando la Croazia fa poker: proprio il neo entrato Eduardo crea i presupposti per la doppietta di Mandzukic, sinistro respinto da Itandje e tap-in di Mandzukic. Al 81′ splendida giocata di Kovacic, filtrante sulla corsa di Eduardo che rientra e prova il sinistro, murato, sulla ribattuta Srna vede respinto il suo tiro.Al 88′ Rakitic fallisce il 5-0: lancio lungo per Rebic che evita il suo marcatore e la passa davanti alla porta al compagno neo-acquisto del Barcellona che prova il pallonetto ma Itandje ma la spedisce di poco fuori.Al 89′ occasione Camerun: Assou-Ekotto crossa col sinistro verso Webò che va di testa ma grandissima parata di Pletikosa che dice no al primo gol nel torneo del Camerun.

    CAMERUN-CROAZIA  0-4

    CAMERUN (4-3-3): Itandje; Mbia, N’koulou, Chedjou( 46′ Nounkeu), Assou-ekotto; Song, Enoh, Matip; Moukandjo, Aboubakar(70’Webo), Choupo-Moting (75′ Salli)
    CROAZIA ( 4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Lovren, Corluka, Pranjic; Modric, Rakitic; Perisic(78′ rebic), Sammir(71′ Kovacic), Olic(69’Eduardo); Mandzukic
    ARBITRO: Proenca (Portogallo)
    MARCATORI: 11’Olic; 48′ Perisic; 61′ e 73′ Mandzukic
    AMMONITO: Eduardo
    ESPULSI: Song

  • Serie B: festeggia il Cesena, è Serie A

    Serie B: festeggia il Cesena, è Serie A

    Per la quinta volta nella propria storia il Cesena torna in Serie A vincendo, in rimonta, la finale play off di Serie B allo stadio “Francioni” contro il Latina.

    Con il cuore e con l’orgoglio il Cesena torna in Serie A con le armi che hanno contraddistinto tutta la stagione della formazione romagnola che per la quinta volta nella propria storia torna nella massima serie spegnendo i sogni di un meraviglioso Latina, giunto vicino ad un’impresa storica. E’ il trionfo di Giorgio Lugaresi, che un anno e mezzo fa, ha salvato una squadra agonizzante che sembrava avviata al fallimento e ora dopo due anni ritrova la massima serie.

    Ma soprattutto è il capolavoro di Pierpaolo Bisoli, lo specialista delle promozioni. Il tecnico di Porretta Terme è stato il comandante supremo di una squadra  criticata e bistrattata perchè incapace di regalare spettacolo ma che alla fine ha avuto ragione difendendo a spada tratta un gruppo giovane ma coriaceo e capace di essere più forte delle negatività, della sfortuna e dei tanti infortuni che hanno contraddistinto la stagione ma non hanno scalfito l’animo di una squadra che nel suo vocabolario non conosce la parola arrendersi.

    2013-08-26_cesena varese

    Al primo tiro in porta il Latina passa in vantaggio: cross dalla sinistra, pallone rinviato al limite e Bruno indovina un pallonetto che scavalca Coser e fa esplodere il “Francioni“. La risposta del Cesena arriva al 16′ con Coppola che dai trenta metri esplode il destro costringendo Iacobucci alla deviazione oltre la traversa. Il Cesena stordito dal gol fatica a fare gioco sulle fasce esterne ma almeno mostra di essere vivo e nella partita pur non riuscendo ad impensierire Iacobucci e l’organizzata retroguardia dei laziali.

    Nella ripresa è il Cesena a creare la prima occasione: Defrel entra in area ma tira debolmente su Iacobucci. Il pareggio dei romagnoli arriva al 52′ quando Defrel da due passi fa esplodere i 1000 tifosi cesenati mettendo in rete un assist di Marilungo, ancora una volta uomo in più di questi play off. La beffa per i padroni di casa arriva al 91′: fallo da rigore su Marilungo commesso da Laribi con Cascione che trasforma facendo iniziare la festa dei romagnoli.

    Se il Cesena gioisce, il Latina si rammarica e si addolora ma esce a testa altissima e con l’onore delle armi.

    LATINA-CESENA 1-2

    LATINA (3-5-2): Iacobucci; Brosco, Cottafava, Bruscagin (76′ Morrone); Crimi, Bruno, Ristovski (67′ Cisotti), Viviani (67′ Laribi), Alhassan; Jonathas, Jefferson.

    CESENA (4-5-1):  Coser (58′ Agliardi); Capelli, Volta, Krajnc, Renzetti; Defrel, Coppola (86′ Mo. Alhassan),Cascione, De Feusid, Garritano (80′ Camporese); Marilungo.

    ARBITRO; Di Bello

    Marcatori: 13′ Bruno; 52′ Defrel; 93′ Cascione (rig.)

    Ammoniti: Bruno, Brosco, Renzetti, Laribi

  • Serie B: Latina-Cesena atto finale

    Serie B: Latina-Cesena atto finale

    Questa sera allo stadio “Francioni” di Latina ultimo atto stagionale della Serie B tra il Latina e il Cesena. Si parte dal 2-1 conquistato dai romagnoli nel match di andata. Alla squadra di Pierpaolo Bisoli basta un pari, mentre alla squadra di Roberto Breda serve una finale per centrare un traguardo storico.

    Serie BI laziali potranno contare sulla pista di una città intera. Sarà infatti una partita storica, un giorno da ricordare, qualunque sia risultato. Lo testimoniano i tanti tifosi che, già dalla serata di venerdi scorso hanno formato lunghe code ai botteghini della biglietteria dello stadio “Francioni” nella speranza di riuscire ad acquistare il biglietto; tagliandi che sono stati acquistati in pochissimo tempo. Non ci sarà invece il maxischermo, richiesto in questi giorni, dall’amministrazione comunale. L’imperativo dei ragazzi di Breda sarà quello di vincere, per far diventare realtà un traguardo che a inizio stagione era inimmaginabile. Mancherà Andrea Esposito fermato per un turno dal giudice sportivo mentre a centrocampo rientrerà Bruno.

    In conferenza stampa mister Breda ha dichiarato: “Il punto fermo da cui partire è la consapevolezza che questa partita la possiamo vincere. In tutte e tre le gare abbiamo segnato negli ultimi dieci minuti e questo ci deve convincere che non servirà strafare. Se dovesse arrivare prima il gol sarà sicuramente meglio, ma in caso contrario dovremo restare concentrati, equilibrati e ordinati. Dobbiamo prepararci a tutto, sapere che siamo padroni del nostro destino. Chi sarà più bravo avrà questa grandissima gioia”.

    A Cesena una città rincorre un sogno: 18 mesi fa il Cesena era tecnicamente fallito. Poi un colpo di reni, Giorgio Lugaresi e un gruppo di imprenditori hanno rilevato il club, lo stanno salvando e ora si giocano la Serie A. Sarebbe la quinta promozione nella massima serie A per la compagine romagnola: 1972-1973 con Radice, 1980-1981 con Osvaldo Bagnoli, 1986-1987 con Bruno Bolchi, 2009-2010 con Bisoli. Stasera dovrebbero essere circa 1500 i tifosi da Cesena. La città è addobbata di bandiere di augurio, anche nel centrale Corso Sozzi dove nel 1940 venne fondato il club. Mancherà Marco d’Alessandro a causa di una lussazione a una spalla.

    In conferenza stampa queste sono state le parole di mister Bisoli:”E’ una finale importantissima, ci sarà da soffrire ma tutti insieme dobbiamo fare un’impresa storica. Noi fremiamo per chiuderla nel migliore dei modi. Risulterà determinante la condizione fisica e mentale. Tutti avremmo firmato per una vittoria all’andata, dopo i primi venti minuti di supremazia del Latina abbiamo trovato le contromisure e schiacciato l’avversario. Dovrò valutare i giocatori che hanno accusato qualche problemino dopo la gara di andata. Il Latina è una squadra di caratura, gioca su palle alte su Jefferson e Jonathas scavalcando il centrocampo. Si sentirà l’assenza di d’Alessandro”.

    Arbitro del match il signor Marco di Bello della sezione di Brindisi. Gli assistenti saranno Ranghetti e Tegoni. Il quarto ufficile di gara sarà Chiocchi.

  • Da chi è Darmian all’infortunio del fisioterapista. Le 10 cose più strane di Brasile 2014

    Da chi è Darmian all’infortunio del fisioterapista. Le 10 cose più strane di Brasile 2014

    Questi Mondiali 2014 in Brasile sono partiti con diverse situazioni mai verificatesi nelle precedenti edizioni. Che la situazione non sia delle più rosee lo si era capito man mano che i giorni passavano e, inesorabilmente, si avvicinava il giorno della prima partita che ha inaugurato la manifestazione. Alcuni stadi non sono ancora completamente pronti. Proviamo ad elencare le situazioni più curiose che si sono verificate in questo avvio di Mondiale:

    1) Niente inno per la Francia
    Quello che si è verificato a Porto Alegre prima dell’ inizio della partita tra Francia e Honduras valida per il gruppo E; qualcosa di unico, qualcosa che speriamo non si verifichi mai più: Squadre schierate al centro del campo in attesa dell’inizio degli inni nazionali ma, i secondi passano, e non parte la musica. Nessuna spiegazione è stata fornita per il disservizio andato in scena allo stadio di Porto Alegre. Nell’imbarazzo generale i giocatori si salutano, si scambiano la stretta di mano e il match ha inizio senza un momento sempre bello, suggestivo ed emozionante.

    2) L’infortunio del Fisioterapista
    Malore a bordocampo? Macchè. Le immagini di fine primo tempo relative all’infortunio di un componente della panchina inglese non avevano nulla a che fare con un colpo di calore o simili. La realtà è che il fisioterapista della nazionale inglese, Gary Lewin, festeggiando il gol dell’1-1 si è storto la caviglia crollando malamente a terra. Lo stesso C.t. della nazionale Roy Hodgson ha descritto la dinamica dell’accaduto nella conferenza stampa post-partita: “Lewin ha saltato per festeggiare il gol di Sturridge ed è ricaduto su una bottiglietta d’acqua, storcendosi la caviglia”. Situazione paradossale!

    L'infortunio del Fisioterapista inglese
    L’infortunio del Fisioterapista inglese

    3) Lo spray dell’arbitro
    Josep Blatter aveva detto si già alla fine del 2013 ma per il debutto dello spray che limita la barriera si è dovuto aspettare fino alla prima partita mondiale tra Brasile e Croazia. Un modo per segnare il limite di 9 metri e 15 centimetri che devono esserci tassativamente tra la barriera e il pallone da calciare. Il sistema è stato approvato dopo essere stato testato nel campionato brasiliano e nei continentali under 17 e 20. “Credo sia un’ottima cosa cosi si perderà meno tempo in discussioni al momento di battere un calcio di punizione al limite. Tutti gli arbitri che hanno utilizzato questo sistema ne sono rimasti entusiasti”. Queste sono state le parole con cui Joseph Blatter, Presidente della Fifa, aveva sostenuto l’utilizzo dello spray che limita la barriera nei Mondiali 2014.

    4) L’occhio di Falco
    E’ il minuto 48 di Francia-Honduras partita non entusiasmante ma destinata ad entrare nella storia dei Mondiali di Calcio. Valbuena pesca in area con un cross Benzema che calcia al volo di sinistro: la palla colpisce il palo interno, attraversa lo specchio della porta, sbatte sullo sfortunato portiere honduregno, che prova con un riflesso ad evitare che superi la linea. A placare le polemiche interviene l’occhio di falco, la grande novità tecnologica di questi Mondiali.
    E’ la prima rete nella storia della Coppa del Mondo ad essere convalidata grazie alla tecnologia. Un’autorete a dire il vero, visto che l’ultimo tocco è stato di Valladares, portiere honduregno. Il pensiero corre indietro a tutti i clamorosi gol fantasma che l’impiego della tecnologia avrebbe potuto evitare: agli ottavi di finale di Sudafrica 2010 quando non venne assegnata una rete a Lampard sul punteggio di 2-1 per la Germania; agli Europei 2012 quando i padroni di casa dell’Ucraina furono eliminati dall’Inghilterra per 1-0 anche per un gol non convalidato a Devic. Da Brasile 2014 niente più dubbi in quanto gli arbitri possono avvalersi del supporto del cosiddetto occhio di falco.

    5) Il mancato time out

    Italia-Inghilterra è stata una partita epica, ma è assurdo non aver consentito i time out“. La soddisfazione di Cesare Prandelli per la vittoria al debutto con l’Inghilterra è smorzata dal rammarico per la decisione della Fifa di non autorizzare il time out, la pausa del gioco consuetudine nel basket, il quale  è stata autorizzata dalla Fifa per consentire ai calciatori di prendere fiato quando le condizioni climatiche sono tali da consentire un pericolo alla salute dei calciatori. In base ai rilevamenti raccolti dalle previsioni meteo, a dare il via libera prima di ogni match sarà solamente un medico della Fifa. Per fortuna a sbloccare il risultato ci ha pensato Claudio Marchisio, uno dei migliori della serata di gloria nell’inferno di caldo e umidità di Manaus :”Ci sembrava di avere delle allucinazioni perchè faceva troppo caldo ed era difficile giocare in queste condizioni“.

    6) Il selfie della Merkel

    La cancelliera tedesca Angela Merkel ha festeggiato prima in tribuna poi negli spogliatio, la vittoria roboante della Germania per 4-0 sul Portogallo. La cancelliera a fine match è stata fotografata con tutta la squadra tedesca negli spogliatoi e poi ha fatto un selfie con l’attaccante della nazionale Lukas Podolski: nella foto si vede il calciatore dell’Arsenal con il pollice alzato e la Merkel sorridente. L’immagine postata sul profilo facebook del calciatore ha avuto una diffusione immediata con oltre 400.000 “mi piace”. Più di 27000 persone hanno condiviso  il “selfie” sui profili dei social network.

    Il Selfie della cancelliera tedesca Angela Merkel
    Il Selfie della cancelliera tedesca Angela Merkel

    7) Le formiche nella stanza di Muslera

    La Polizia Federale sospetta che la colonia di termiti che hanno invaso il letto del portiere della nazionale uruguaiana Fernando Muslera, sia un sabotaggio, come riportato da ‘Tribuna do Ceará’. “Sono state ispezionate tutte le stanze alla ricerca degli artefatti, agenti chimici e nucleari. Poi la stanza è stata sistemata dai camerieri dell’hotel e consegnato alla Fifa“, ha affermato una fonte della Polizia, secondo la quale, le 43 stanze dell’Hotel Marina Park nella città di Fortaleza, nel quale si era sistemata la nazionale uruguaiana prima del suo debutto Mondiale con la Costa Rica, avevano superato tre ispezioni di sicurezza da parte di sei agenti federali, quattro soldati dell’Esercito e quattro tecnici della Commissione Nazionale di Energia Nucleare. “E’ impossibile che questi uomini non abbiano visto l’infestazione” ha spiegato la fonte.

    8) I tifosi della nazionale Giapponese puliscono le tribune

    Poche ore dopo la fine del match tra Costa d’Avorio-Giappone hanno iniziato a circolare sul web foto di alcuni tifosi giapponesi che, al termine del match perso della nazionale nipponica, nonostante l’iniziale vantaggio firmato da Honda, sono rimasti sugli spalti dell’Arena Pernambuco per ripulire la spazzatura dal proprio settore.
    Immagini che purtroppo  non possono che essere definite incredibili, se si considerano le condizioni in cui viene lasciata la maggior parte degli stadi Europei dopo un incontro di calcio. Eppure scene del genere sono la normalità in Giappone, dove i tifosi sono soliti ripulire le tribune prima di uscire dall’impianto sportivo. Grazie ai suoi educatissimi supporters il Giappone si è meritato di diritto il titolo di  campione del Mondo di civiltà.

    9) Who is Darmian

    “Who is Darmian”? E’ questa la domanda che dalle tribuna stampa di Manaus i giornalisti inglesi hanno ripetutamente posto ai colleghi. Un debutto più che soddisfacente per il talento granata che ha sorpreso i più scettici sulla sua convocazione alla vigilia del big match del Gruppo D di Brasile 2014. “Se me l’avessero detto 8 mesi fa mi sarei messo a ridere ma ora voglio sfruttare al massimo questa opportunità” – ha dichiarato il giocatore al termine della gara. Ora Matteo deve concentrarsi sulla seconda importante gara in azzurro in  modo che nessuno al mondo poi si debba chiedere “Who is Darmian?”.

    10) Donna nuda nell’hotel inglese

    Una donna, nuda, in Brasile, sul balcone di un albergo a quattro stelle, non desta alcuno scalpore. Però, se questo albergo è a Rio, dove alloggia la nazionale Inglese, e non è nessuna delle fidanzate dei calciatori, allora tutto assume un’altra prospettiva. Una bella ragazza, dall’identità sconosciuta su un balcone del Royal Tulip. Le fidanzate e mogli non saranno certo contente dell’episodio, e neanche Roy Hodgson il quale ha bisogno di preparare con calma e serenità la sfida con l’Uruguay.

    Il giornalista del Daily Star ha dichiarato:”La ragazza non era per nulla timida, sembrava volesse attirare l’attenzione, sapendo che giù in strada c’erano tantissimi giornalisti pronti a fare foto“. Desta perplessità il fatto che una perplessa sconosciuta si sia imbucata all’interno dell’hotel degli inglesi e abbia potuto girare nuda sul balcone.

  • Mondiali 2014: Brasile e Messico si dividono la posta in palio

    Mondiali 2014: Brasile e Messico si dividono la posta in palio

    Nella seconda giornata del gruppo A il Brasile e il Messico non vanno oltre lo 0-0. Ora le due compagini si trovano appaiate a 4 punti anche se il Brasile è davanti per il discorso della differenza reti.

    Messico Brasile
    Messico Brasile

    Il Brasile rimane in testa al proprio girone, ma trova di fronte un Messico che sfiora tante, troppe volte il vantaggio e che ridimensiona la festa brasiliana con una prestazione generosa e coraggiosa allo stesso tempo; quasi perfetta in difesa, comunque soddisfacente anche dal punto di vista offensivo. La squadra di Scolari non gioca un calcio spettacolare, ma si accende quando Neymar o Oscar cambiano marcia. Favolosa prestazione di Ochoa che, respinge il Brasile di Luis Felipe Scolari, e mantiene imbattuta la propria porta in questo Mondiale: il portiere classe 1985 dell’Ajaccio  è stato in assoluto il migliore in campo. Ora il Brasile è chiamato al successo con il Camerun mentre si fa più delicata la situazione della Croazia che dovrà dare tutto domani con il Camerun e poi proprio con la squadra di Herrera.

    Al 11′ prima occasione per il Brasile: destro di Fred di poco a lato. Al 24′ occasione Messico con il destro di Herrera, fantastica conclusione dalla distanza che trova il tocco di Julio Cesar. Al 26′ occasione per Neymar: di testa la stella brasiliana interviene sul bel cross di Dani Alves e costringe il portiere messicano al tuffo plastico. Al 29′ conclusione dalla distanza di Oscar e parata a terra di Ochoa. Al 41′ occasione per Vasquez: Guardado stoppa un pallone ribattuto dalla difesa brasiliana, supera netto Dani Alves, la mette per Herrera che cede a Vasquez il cui tiro supera Julio Cesar ma sfiora il palo. Il Brasile ha creato più opportunità ma il Messico non è rimasto a guardare.

    Al 48′ Rodriguez salva il Messico: senza la sua copertura avrebbe realizzato Neymar su cross di Bernard. Al 55′ palla gol Messico: conclusione di sinistro di Vasquez palla fuori, alta sopra la traversa. Al 57′ è Herrera col sinistro a mandare la palla alta di poco. Al 60′ sinistro di Guardado, tiro poco preciso che termina alto. Al 63′ destro di Neymar centrale Ochoa respinge. Al 69′ occasione per Neymar: in area stoppa e calcia di sinistro trovando il petto di Ochoa. Al 86′ Ochoa miracoloso il suo riflesso sul colpo di testa ravvicinato di Thiago Silva su splendida punizione di Neymar. Al 90′ destro di Jimenez e respinta di J. Cesar.

    BRASILE-MESSICO 0-0

    BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani ALves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Luis Gustavo, Paulinho; Ramires (45′ Bernard), Neymar, Oscar (84′ Willian); Fred (68’Jo).

    MESSICO (5-3-2) Ochoa; Aguillar, Rodriguez, Marquez, Moreno, Layun; Herrera (76′ Fabian), Vasquez, Guardado; G. Dos Santos (84′ Jimenes), Peralta (73′ Hernandez).

    ARBITRO: Cakir (Turchia)

    AMMONITI: Ramires 44′; 57′ Aguillar; 62′ Vasquez; 79′ Thiago Silva