Autore: pbaratto

  • Juventus: Romulo Souza Orestes è bianconero

    Juventus: Romulo Souza Orestes è bianconero

    Romulo Souza Orestes – Juventus, la trattativa si concretizza. L’accordo con il Verona è stato raggiunto con la formula del prestito oneroso fissato a un milione  e il pagamento di altri sette milioni il prossimo anno. E’ il quinto acquisto per la società bianconera dopo quelli di Morata, Evra e Pereyra, Coman.

    Il nuovo centrocampista della Juventus si presenta cosi:

    Ho parlato con Massimiliano Allegri e gli ho detto di essere pronto a giocare un qualsiasi posizione lui mi chieda. Sono cresciuto in una famiglia molto semplice e povera, ma mi hanno insegnato ad avere carattere, ad essere uomo, che ci sono cose che i soldi non possono comprare. Sono molto felice di essere qui e darò tutto per aiutare la Juventus a continuare a vincere. Per lo scudetto ci sono tante squadre forti, sicuramente la Juventus è una di queste e vediamo cosa succederà. Qui ci sono dei bravi giocatori, la società sta rinforzando la rosa e quindi sono sicuro che la Juventus continuerà questo cammino cominciato da tanti anni. Oggi sto realizzando un sogno, perchè da quando ero piccolo sognavo un giorno di essere qua”.

    presentazione romulo
    L’A.D. bianconero Marotta ed il neo acquisto Romulo | Foto Web / Il Pallonaro

    Indosserà la maglia numero 2, Romulo rivela di essersi ispirato a Denilson

    quando ho cominciato a giocare da attaccante, lo ammiravo tantissimo

    Ma c’è un altro brasiliano che prenderà a riferimento per questa sua esperienza alla Juventus, Emerson.

    Ha fatto la storia qui e adesso voglio seguire lo stesso cammino, fare la storia, aiutare la Juventus come hanno fatto lui e tanti altri”.

    Romulo è tornato a parlare della mancata convocazione per il Mondiale.

    Abbiamo parlato io e Cesare Prandelli, mi ha chiesto se stavo bene e siccome i miei genitori mi hanno insegnato a essere sincero, lo sono stato, gli ho risposto che non stavo bene. Prandelli mi ha ringraziato tantissimo e li ho capito che non potevo far parte di quella rosa“.

    Dopo una trattativa andata per le lunghe, il 27enne centrocampista di Pelotas ma naturalizzato italiano può finalmente indossare la maglia della Juventus numero 2.

     

  • Lega Pro: ripescate Torres, Aversa Normanna e Martina Franca

    Lega Pro: ripescate Torres, Aversa Normanna e Martina Franca

    Il consiglio Federale in data odierna ha deciso le squadre ripescate le quali prenderanno parte al prossimo campionato di Lega Pro Unica: Torres, Aversa Normanna e Martina Franca sostituiranno cosi Padova, Viareggio e Nocerina.

    Nessun ripescaggio per le altre cinque società che avevano presentato domanda di ripescaggio: Arzanese, Delta Porto Tolle, Poggibonsi, Akragas e Correggese.

    Le tre ripescate lo scorso anno hanno effettuato il campionato di seconda divisione, scendendo nei dilettanti al termine della stagione. L’Aversa Normanna era stata eliminata nella semifinale playout dal Tuttocuoio (girone B), la Torres era stata eliminata, sempre in semifinale, dal Forli (girone A); mentre il Martina Franca era retrocesso direttamente in Serie D al termine del campionato (girone B).

    Sono state stilate due classifiche separate per stabilire quali squadre potevano avere la possibilità di usufruire del ripescaggio. Per i club retrocessi dalla Lega Pro è stato valutato al 50% il risultato ottenuto nell’ultima stagione, al 25 %  è stata valutata la tradizione sportiva, al 25 % la media spettatori degli ultimi cinque anni.

    Ora sono 60 le squadre iscritte di diritto a disputare il prossimo campionato di Lega Pro Unica al via il 31 agosto. Ma, forse, non è ancora finita qui.

    In serie B manca ancora un posto per arrivare alle 22 squadre che formeranno il prossimo campionato cadetto, manca una squadra e quella dovrebbe essere il Novara che, nel caso di ripescaggio in cadetteria, libererebbe un posto facendo ritornare le squadre di Lega Pro Unica a 59: lunedi sarà la giornata cruciale.

    Il campionato di Serie B a 21 squadre è illegittimo, cercheremo di dimostrarlo lunedi a Roma“.

    Queste le parole del Presidente del Novara Massimo De Salvo. La società ha presentato ricorso al Coni contro la delibera della Federcalcio del 27 maggio in cui si legge:

    Non si procederà a integrazione di organico, salvo che le non ammissioni determinino un organico complessivo inferiori alle 20 formazioni“.

    Il Novara chiede di sospendere, in via cautelare, l’efficacia della delibera. inoltre vuole che vengano abbreviati i termini del procedimento per consentire la rapida definizione della controversia prima dell’inizio dei campionati.  Il Novara non punta a un ripescaggio ma a un reintegro nella categoria da cui è retrocesso.

    Lunedi 4 agosto la giornata decisiva in cui verranno stabiliti i tre gironi di Lega Pro Unica con molte controversie da risolvere e squadre che, fin alle prime ore di lunedi, non sapranno che categoria disputeranno. Un inghippo da risolvere il prima possibile per le società, il mercato estivo, i calciatori e i tifosi, i quali sono i veri danneggiati da tutte queste situazioni.

  • Antonio Conte: i retroscena dell’addio

    Antonio Conte: i retroscena dell’addio

    Si sa, quando gli amori finiscono e finiscono male con il passare dei giorni i retroscena escono, emergono, vengono a galla particolare che, magari in un rapporto normale o civile, non sarebbero sulla bocca dei giornalisti. A sei giorni di distanza dal clamoroso divorzio consensuale  di Antonio Conte dalla Juventus, dopo tre campionati, emergono i primi retroscena che avrebbero spinto il tecnico salentino alla decisione di separarsi dal club torinese.

    Evra
    Evra

    L’allenatore vincitore di tre scudetti consecutivi avrebbe deciso di dimettersi dalla Juventus per tre motivi principali: innanzitutto lo stress, tasto sul quale l’allenatore ha premuto molto nell’ultimo periodo. Poi il calcio mercato: il giocatore che verrà ricordato come determinante nell’economia della separazione è il centrocampista della Fiorentina Cuadrado; il 26 enne colombiano era il vero obiettivo di Conte e il suo mancato arrivo, probabilmente, non è stato digerito fino in fondo; il colombiano era il tassello principale, l’emblema della nuova Juventus: fallito il suo trasferimento causa elevata valutazione, Conte ha rinunciato al suo progetto tattico, vedendo poi sfumare anche Alexis Sanchez passato all’Arsenal. Infine le motivazioni: l’allenatore si era reso conto che i giocatori erano stati spremuti al massimo per ottenere il risultato dei tre scudetti consecutivi che il club bianconero non raggiungeva dagli anni trenta; con l’ultimo scudetto ottenuto abbattendo molti record. Difficile, molto, tenere tutti sulla corda per altri nove mesi.

    In tanto è giallo su Juan Manuel Iturbe, l’esterno offensivo appena presentato ufficialmente dalla Roma e il cui acquisto è stato annunciato poche ore dopo il divorzio di Conte dalla Juventus; il 21 enne argentino, ex Verona aveva già prenotato un volo aereo per Torino, un Lufthansa via Francoforte, salvo poi non presentarsi al check-in dopo la chiamata della Roma.

    Una notizia di mercato arrivata poco fa: con un comunicato stampa apparso sul sito del club la società bianconera comunica l’arrivo del terzino francese ex Manchester United: contratto biennale, alla società inglese un conguaglio di 1.2 milioni di sterline pagabili in due rate.

     

    Ecco quindi spiegato l’addio di Antonio Conte, un addio arrivato da soltanto una settimana ma che ha radici molto lontane. Sta a Massimiliano Allegri, partito con tanto scetticismo, far dimenticare il tecnico salentino considerato dai tifosi e non solo il vero artefice dei tre scudetti bianconeri.

  • Ecco come sarà la Juventus di Massimiliano Allegri

    Ecco come sarà la Juventus di Massimiliano Allegri

    L’arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus sta cambiando le strategie di mercato del club bianconero. Si sa quando arriva un nuovo allenatore cambiano le idee, cambia il modulo, cambiano i fedelissimi da portare con se e quindi cambiano anche le manovre di mercato.

    Sfumato Juan Manuel Iturbe, approdato alla Roma per 31 milioni di euro, le idee del tecnico livornese portano su strade diverse rispetto a quelle tracciate da Antonio Conte; Morata ed Evra dovrebbero arrivare, prima o dopo, ma i nomi sul taccuino dei dirigenti bianconeri sono cambiati e sono diventati altri.

    Il primo potrebbe essere Ignazio Abate, molto apprezzato dal tecnico livornese, che potrebbe diventare la nuova idea per la corsia destra dove Stephan Lichsteiner è in scadenza e non ha ancora trovato l’accordo per il rinnovo. Altra ipotesi per la difesa è Astori, anche lui pallino di Allegri. Non mancano le suggestioni per il reparto offensivo, per  il quale spunta l’idea Javier Pastore elemento gradito al tecnico già ai tempi del Milan ma difficile da raggiungere se non in prestito.

    C’è poi da capire cosa succederà in uscita. La sensazione è che dovesse arrivare un’offerta irrinunciabile per Arturo Vidal o Paul Pogba, uno dei due potrebbe lasciare la città della Mole.

    Andrea Pirlo
    Andrea Pirlo

    La squadra campione d’Italia, secondo le precedenti gestioni del nuovo tecnico, dovrebbe tornare a giocare con la difesa a 4 abbandonando la linea arretrata a  3 che è stato un bunker inespugnabile ai tempi di Conte. Allegri ha vinto lo scudetto con il Milan giocando con il trequartista, modulo mai utilizzato nella precedente gestione. La nuova gestione è iniziata da pochi giorni, molti giocatori sono ancora in vacanza causa il Mondiale brasiliano, il mercato chiuderà il 1 settembre, la Juventus è attualmente un cantiere aperto, un cantiere in cui sono iniziati i lavori in corso che dureranno tutta l’estate, anzi forse un pò di più. La preparazione estiva è fondamentale per l’inizio della stagione agonistica, Allegri da allenatore ha avuto nelle gestioni rossonere partenze sempre ad handicap in cui ha dovuto sempre inseguire gli avversari.

    Sarà da valutare la situazione di Andrea Pirlo: alla domanda sul centrocampista bresciano il tecnico ha risposto cosi: ” Con Andrea ho un ottimo rapporto, non c’è nessun problema. Mai ho avuto in discussione le sue qualità, anche perchè sarei stato un matto. Sono fortunato a ritrovarlo dopo tre anni. Con me ha sempre giocato, ha avuto qualche problema fisico nell’ultima stagione con me, ma è un campione e non l’ho mai messo in discussione”. 

    Quel che è certo e che il percorso di Allegri sulla panchina bianconera è cominciato tra parecchie critiche e perplessità, da parte dei tifosi e addetti ai lavori. Riuscire a tenere i big potrebbe essere una prima importante vittoria.

  • I flop di Brasile 2014, ecco chi ha deluso ai Mondiali

    I flop di Brasile 2014, ecco chi ha deluso ai Mondiali

    In tanti prima dell’inizio del Mondiale avevano puntato su di loro, ma durante il torneo brasiliano hanno ampiamente deluso le aspettative: ecco la formazione flop di Brasile 2014.

    Iker Casillas: dopo il trionfo di quattro anni fa in Sudafrica quello brasiliano è stato sicuramente un Mondiale da incubo per il portiere spagnolo; la nazionale campione in carica abbandona la manifestazione al primo turno dopo aver perso contro Olanda e Cile. Protagonista in negativo il suo capitano che, dopo aver vinto la Champions League con il Real Madrid, arriva in Brasile scarico e fuori condizione. I suoi errori sono stati gravi e hanno condannato le furie rosse a una cocente eliminazione che brucia e sembra suonare come la fine del ciclo della nazionale spagnola.

    Un'immagine della sfida dello scorso anno
    Un’immagine della sfida dello scorso anno

    David Luiz: il difensore pagato poche settimane fa 50 milioni di euro dal Psg vive l’incubo di un Mondiale che i brasiliani sognavano come un possibile trionfo. Il 7-1 subito dalla Germania rimarrà come uno dei risultati più umilianti della storia del Brasile e l’ex mediano del Chelsea ha non poche colpe. Anche nella finale per il terzo posto con l’Olanda offre una prestazione da dimenticare: 3-0 e neanche la soddisfazione della medaglia di bronzo.

    Dani Alves: il terzino del Barcellona ha toppato partendo titolare ma finendo, con il passare delle partite a fare la riserva di Maicon. Da un difensore come lui ci si aspetta sempre di più sia in termini difensivi sia in termini di spinta sulla fascia destra.

    Gerard Pique: un altro artefice del flop spagnolo. Il centrale del Barcellona nel match contro l’Olanda non ci ha capito davvero nulla, offrendo una prestazione irriconoscibile per un difensore del suo livello internazionale, arrivando a perdere il posto nelle gare successive.

    Pepe: ha pagato la sua fama di calciatore cattivo lasciando, nel match contro la Germania, il suo Portogallo in dieci uomini.

    Steven Gerrard: il centrocampista del Liverpool, nonchè capitano della nazionale inglese, è l’emblema del fatto che la nazionale della regina ai Mondiali proprio non riesce a indovinare la competizione. A dir poco deludente il Mondiale degli inglesi eliminati in malo modo da Costa Rica e Uruguay. Il centrocampista ha sulla coscienza l’errore decisivo nella sconfitta patita ai danni dell’Uruguay.

     

    Thiago Motta: un Mondiale penoso e non aggiungiamo altro. Il centrocampista del Psg non è mai stato all’altezza della situazione.

    Kevin Prince Boateng: allontanato dal ritiro a poche ore dalla sfida contro il Portogallo per motivi disciplinari. Questa è stata la decisione presa dal C.t. Appiah dopo alcuni litigi verificatesi durante gli allenamenti, seguiti anche da alcuni diverbi fra i due calciatori da una parte  e il commissario tecnico e i dirigenti sportivi africani dall’altra.

    Fred: se i suoi connazionali lo hanno soprannominato l’inutile, ci sarà pure un motivo valido. Viene difficile pensare che in tutto il Brasile non ci sia un centravanti migliore. Lento, impacciato, mai pericoloso in area di rigore. Il crollo dei padroni di casa non è solamente colpa sua ma lui ci ha messo molto del suo.

    Mario Balotelli: tra le peggiori delusioni del Mondiale brasiliano: la nazionale azzurra esce ai gironi e il suo talento, dopo la rete decisiva all’Inghilterra, evapora in sudamerica. Nella sfida contro l’Uruguay Prandelli lo ha sostituito alla fine del primo tempo dopo un litigio avvenuto nello spogliatoio. I compagni di squadra lo hanno escluso smettendo di giustificarlo e pochi giorni dopo l’ex C.t. azzurro aumenta il carico: “ha i colpi ma non è un campione”.

    Diego Costa: il traditore, agli occhi del popolo brasiliano, ha scelto di vestire la maglia della Spagna. E, con il senno di poi, visto il finale della nazionale del dimissionario Scolari, ha quasi fatto bene. Forse ha pagato l’infortunio occorso alla fine della stagione con l’Atletico Madrid, ma dell’attaccante devastante, apprezzato con i colchoneros, non ne abbiamo visto nemmeno l’ombra.

     

     

     

  • Mondiali 2014: medaglia di bronzo all’Olanda, battuto il Brasile

    Mondiali 2014: medaglia di bronzo all’Olanda, battuto il Brasile

    L’Olanda sconfigge il Brasile con il punteggio di 3-0 nella finale per il terzo posto di Brasile 2014. Gli oranje portano a casa la vittoria già nel primo quarto d’ora con i gol di Robin Van Persie e Daley Blind, poi il sigillo nel recupero di Georginio Gregion Emile Wijnaldum. Il Brasile, padrone di casa, chiude al quarto posto.

    Doveva essere reazione o crollo totale, segnale di orgoglio o resa definitiva. Per il Brasile di Felipe Scolari ancora una volta a manifestarsi sono state le seconde ipotesi. Finisce in maniera tragica, la peggiore, la più negativa: un’esperienza di una squadra che, dopo avere preso sette reti dalla Germania, riesce a subirne tre anche dall’Olanda, scrivendo il peggior risultato di sempre in un Mondiale in termini di gol subiti. Dieci reti in due partite per una squadre completamente allo sbando sotto ogni punto di vista – tattico, psicologico, tecnico e fisico che è scesa in campo con la spina staccata e la testa già in vacanza.
    olanda - van persieNon è un miracolo invece l’Olanda che anche in una partita snobbata alla vigilia dal suo allenatore, conferma la buona qualità di base del collettivo, la grande dedizione sotto la guida di Luis Van Gaal e saluta il mondiale brasiliano regalando il terzo posto dopo il secondo di Sudafrica 2010. Meglio di cosi nella loro storia gli oranje erano riusciti solo nei mitici anni 70′ con Cruyff.

    Al 2′ calcio di rigore per l’Olanda: scappa Robben e Thiago Silva lo stende: ma abbaglio clamoroso dell’arbitro in quanto il fallo è fuori area. Thiago Silva inspiegabilmente viene solo ammonito. Rigore realizzato da Van Persie che porta in vantaggio l’Olanda. Incredibile l’errore di David Luiz che, nell’occasione del rigore, è andato da solo ad accorciare lasciando Thiago Silva solo nell’1 contro 1 con Robben. Al 16′ altro errore di David Luiz  che non mette la palla in calcio d’angolo e di testa appoggia il pallone a Blid che a centro area non può fallire: raddoppio dell’Olanda. Brasile ancora molto deludente; non un’idea tattica, lento folle nelle scelte di certi singoli. Olanda padrona anche quando non ha palla.

    Al 49′ Robben fa un 1-2 velocissimo con Blind dopo che i brasiliani si sono fatti sorprendere da una punizione battuta velocemente. Tackle e salvataggio di Thiago Silva. Al 59′ Vllar dal limite dell’area respinta di Julio Cesar. Al 63′ tiro centrale di David Luiz blocca facilmente Cillessen. Al 75′  ci prova Hulk di prepotenza con il sinistro pallone alto. Al 91′ terzo gol dell’Olanda: palla laterale, cross da destra, tutti i brasiliani guardano, Wijnaldum mette dentro.

    BRASILE-OLANDA (0-2) 0-3

    BRASILE (4-3-3): Julio Cesar; Maxwell, David Luiz, Thiago Silva, Maicon; Luiz Gustavo (46′ Fernandinho), Paulinho (57′ Hernanes), Ramires (73′ Hulk); Oscar, Willian, Jo. Allenatore: Scolari

    OLANDA (3-5-2): Cillessen (90′ Vorm); De Vrij, Vlaar, Martins Indi; Blind (70′ Jaanmat), Clasie (89′ Veltman), De Guzman, Wijnaldum, Kuyt; Van Persie, Robben.

    AMMONITI: 2′ Thiago Silva; 8′ Robben;  37′ De Guzman; 54′ Fernandinho; 70′ Oscar

  • Il Milan riparte da Rami, rebus Balotelli

    Il Milan riparte da Rami, rebus Balotelli

    Il Milan nella giornata di ieri ha cominciato il suo ritiro in vista della stagione 2014/2015, stagione nella quale la compagine rossonera, sette volte Campione d’Europa, non disputerà le coppe.

    Il diktat rossonero su questo mercato estivo sarà prima vendere e poi comperare. L’obiettivo primario sarà quello di snellire la rosa, il Milan dovrà affrontare solamente due competizioni: campionato e Tim Cup. Adrian0 Galliani, dopo aver messo a segno due ottimi colpi come quelli di Menez e Alex, ha pensato di concentrarsi proprio sul mercato in uscita.

    Uno dei primi giocatori ad avere salutato Milanello è stato Bakaye Traorè passato al Bursaspor. Antonio Nocerino invece vestirà la maglia del Torino per un anno. Fernando Coppola, quarto portiere, ha salutato e si è accasato al Bologna retrocesso in serie B. Walter Birsa, nelle ultime ore, è passato in prestito al Chievo; stessa formula con la quale Jherson Vergara si è trasferito all’Avellino. Il colpo più importante in questo senso è sicuramente la cessione di Kakà, con il suo addio i rossoneri si sono liberati di un ingaggio davvero oneroso che, di fatto, poteva bloccare gran parte delle operazioni in entrata.

    Rami-AC-Milan
    Rami – Milan

    Si sta cercando di piazzare anche Alessandro Matri il quale è molto vicino al Genoa; già nel pomeriggio odierno l’attaccante sosterrà le visite mediche di rito e si legherà, in prestito, ai rossoblù con il Milan che si impegnerà a pagare una parte (900 mila euro) del suo ingaggio che attualmente è 2.6 milioni di euro. Tra i possibili partenti vanno segnalati anche Robinho, sempre alla ricerca di una sistemazione in Brasile o in America. L’attaccante brasiliano ha rifiutato un offerta proveniente dal Messico ed esattamente dal Monterrey  ed Essien, per il quale il Trabzonsport sembra voler formulare un’offerta. Andrea Petagna non rimarrà a lungo al Milan, sono quattro le squadre di Serie B interessate a lui: Livorno, Spezia, Crotone e Latina.

    Per la difesa si avvicina il ritorno di Adil Rami. Il Milan ha presentato un’offerta di 3.75 milioni di euro al Valencia per acquistare il cartellino del difensore francese, mentre gli spagnoli ne vogliono 4.250; la volontà del calciatore è quella di rimanere a Milano e le prossime ore saranno decisive per il buon esito della trattativa. Adriano Galliani non risulta granchè intenzionato ad alzare l’offerta e cosi a sbloccare la trattativa potrebbe essere lo stesso difensore disponibile a far risparmiare il Milan riducendosi l’ingaggio pur di rimanere in rossonero. Il francese non si è presentato al raduno del Valencia su autorizzazione del club francese. Rami nella serata di ieri ha twittato “aspettiamo“; poco prima aveva spaventato i tifosi con un “devo tornare a Valencia” poi cancellato.

    Niente Milan per Juan Manuel Iturbe che andrà alla Juventus: il Verona ha accettato l’offerta di Beppe Marotta di 25 milioni di euro più 2 milioni di bonus.

    Il futuro di Mario Balotelli è un rebus. Dopo il negativo Mondiale brasiliano sembra che nessuno lo voglia più. Ci sono stati timidi interessamenti di Liverpool e Monaco, che però non lo ritengono una priorità in attacco. La società rischia di doverlo tenere sapendo che il nuovo mister Filippo Inzaghi, il quale parlerà oggi in conferenza stampa alle ore 18, dovrà tentare l’ennesimo recupero più psicologico che tecnico.

  • Brasile 2014: Argentina in finale, l’Olanda si arrende ai rigori

    Brasile 2014: Argentina in finale, l’Olanda si arrende ai rigori

    Nella seconda semifinale dei Mondiali Brasile 2014 a trionfare è, ai rigori, l‘Argentina che sconfigge l’Olanda al termine di una  partita poco emozionante. Romero para i penalty a Vlaar e Sneijder, finisce 4 a 2 per i sudamericani. Domenica 13 luglio Argentina e Germania si contenderanno il trofeo.

    Ancora una volta hanno deciso i calci di rigore. E dopo che i quarti di finale  avevano sorriso all’Olanda contro la Costa Rica, questa volta hanno premiato l’Argentina che ritrova la finale Mondiale che non disputava dal 1990.

    In una semifinale brutta, lenta, equilibrata, tatticamente difficile da sbloccare hanno fatto la differenza le due parate di Sergio Romero dagli undici metri.

    Romero
    ROmero

    Lo 0-0 dei tempi regolamentari e dei supplementari ha perfettamente rispecchiato l’andamento della partita, cin i portieri raramente impegnati e le marcature del recuperato De Jong su Messi e di Rojo su Robben eccellenti ed efficaci. I due giocatori più attesi alla vigilia non hanno brillato; hanno vinto le difese. In finale però ci va l’Argentina di Alejandro Sabella che ha sistemato una squadra la quale aveva evidenti lacune nel reparto arretrato, proteggendola con un centrocampo solido e sostanzioso.  Sarà quindi Argentina-Germania per la terza volta nella storia dopo le finali del 1986 e del 1990; il bilancio è in perfetta parità, ma al Maracanà, il 13 luglio solo una delle due squadre potrà gioire alzando la Coppa del Mondo.

    Nel primo tempo al 12′ conclusione di Sneijder palla a lato. Al 15′ punizione di Lionel Messi, tiro potente ma sul palo di Cillessen che resta fermo e blocca. Al 24′ occasione per Argentina: da corner colpo di testa di Garay palla alta di poco. Sicuramente una partita tutt’altro che emozionante, regna l’equilibrio e la tattica esasperata. Entrambe le squadre curano di più la parte difensiva che quella offensiva. Messi e Robben non si accendono mai perchè vengono costantemente raddoppiati e triplicati. Hguain e Van Persie non ricevono palloni giocabili e a farla da padrone sono le chiusure di Vlaar da una parte e Mascherano dall’altra.

    Nel secondo tempo passano i minuti ma non cambia l’approccio al match delle due squadre; non ci sono tiri in porta, regna l’equilibrio. Le marcature difensive sono perfette. Al 84′ Rojo tira da 40 metri blocca Cillessen. Al 90′ è monumentale Mascherano che riesce a evitare un diagonale di Robben respingendo in angolo.

    Nel primo tempo supplementare difese sempre impeccabili, tantissima pioggia. Al 100′ sinistro di Robben da fuori area, blocca la sfera Romero.

    Nel secondo tempo supplementare De Vrij tira da 45 metri ma Romero guarda. Al 115′ occasione per Palacio: la palla rimbalza, lui a  tu per tu colpisce di testa tra le braccia di Cillessen.

    SEQUENZA RIGORI:

    OLANDA: Vlaar parato; Robben gol; Sneijder parato; Kuyt gol;

    ARGENTINA: Messi gol; Garay gol; Aguero gol; Maxi Rodriguez gol

    OLANDA-ARGENTINA 0-0 (2-4 rig.)

    Olanda (3-5-2): Cilessen; Vlaar, de Vrij, Martins Indi (46′ Jaanmat); Kuyt, Wijnaldum, De Jong (61′ Clasie), Sneijder, Blind; Robben, Van Persie (96′ Huntelaar)

    Argentina (4-2-3-1):Romero; Zabaleta, Garay, Demichelis, Rojo; Mascherano, Biglia; Perez (81′ Palacio), Messi, Lavezzi (100′ Maxi Rodriguez); Higuain (81′ Aguero).

    AMMONITI: 42′ Martins Indi; 49′ Demichelis; 104′ Huntelaar;

    ARBITRO: Cakir ( Turchia )

  • Brasile 2014: i precedenti tra Olanda e Argentina

    Brasile 2014: i precedenti tra Olanda e Argentina

    Questa sera, alle ore 22 italiane, Olanda e Argentina si affronteranno nella seconda semifinale dei Mondiali di Brasile 2014 per stabilire chi domenica dovrà affrontare la Germania nella finale della Coppa del Mondo. Una sfida dal grande passato e che si è già disputata per quattro volte in un Mondiale: due vittorie ad una per l’Olanda ed un pareggio.

    I precedenti sono a favore della formazione olandese che si è imposta quattro volte rispetto ai tre pareggi e all’unica, ma importantissima, vittoria dei sudamericani. L’Argentina non vince la Coppa del Mondo dal 1986 mentre l’Olanda è specializzata in beffe: è arrivata tre volte in finale ed è sempre stata sconfitta.

    1833Nel Campionato del Mondo 1978 disputato in Argentina la finale mise di fronte i padroni di casa all’Olanda, a Buenos Aires, e si concluse con il punteggio di 3-1 a favore dei sudamericani dopo i tempi supplementari. La doppietta di Mario Kempes e il gol di Daniel Bertoni diedero all’Argentina il titolo mondiale, mentre all’Olanda non bastò il gol del momentaneo pareggio di Dirk Jacobus Willem Nanninga.

    L’ultimo precedente giocato in un Mondiale è il pareggio senza reti, 0-0, nella fase a gironi dei Mondiali del 2006 che permise ad entrambe le squadre di superare il turno.

    Per risalire ad una vittoria olandese dobbiamo andare con la macchina del tempo al Mondiale disputato in Francia nel 1998 nei quarti di finale; allo stadio “Velodrome” di Marsiglia fu Dennis Bergkamp a permettere all’Olanda di sconfiggere l’Argentina per 2-1, dopo le reti di Patrick Kluivert e del “piojo” Lopez, staccando il biglietto per la semifinale poi persa contro il Brasile di Ronaldo.

    Nella storia delle sfide tra le due compagine c’è anche un roboante 4-0 inflitto dall’Olanda. Era una sfida valida per il secondo girone valevole per l’accesso alla finale. Era l’epoca del calcio totale olandese, con una nazionale meravigliosa e che aveva fatto innamorare tutti gli appassionati per il suo gioco roboante; fu decisiva la doppietta di Joan Cruiff e i gol di Rep e Krol. Qell’anno, in finale, l’Olanda fu sconfitta dalla Germania e domenica, i ragazzi di Van Gaal, sperano di prendersi una storica rivincita al Maracanà.

  • Calciomercato Roma tra acquisti e, forse, cessioni dolorose

    Calciomercato Roma tra acquisti e, forse, cessioni dolorose

    Il mercato della Roma si sta muovendo in maniera importante, con acquisti notevoli vista la qualificazione diretta alla prossima Champions League.

    Il 23 aprile passato il tecnico giallorosso in un’intervista dichiarò: “Voglio una squadra competitiva, capace di affrontare la prossima Champions League. Voglio giocarmi da protagonista il girone e arrivare alla seconda fase“. Il destinatario delle parole era sicuramente Walter Sabatini il quale ha sposato il pensiero dell’allenatore regalando, a pochi giorni dall’inizio del ritiro estivo, tre calciatori che di Coppa dei Campioni se ne intendono: l’ultimo in ordine di tempo ad entrare nei cancelli di Trigoria sarà Urby Emanuleson, ancora pochi giorni per poter effettuare le visite mediche per un calciatore che a 28 anni vanta 32 presenze nella massima competizione continentale per club.

     

    Prima di lui hanno messo la firma sul contratto nella società giallorossa due atleti che in passato hanno già avuto il privilegio di poter alzare la coppa dalle grandi orecchie: uno è Seydou Keita che ha vinto la Champions ben due volte nel 2009 e nel 2011 con il Barcellona: il centrocampista maliano ha firmato un contratto annuale. Il secondo risponde al nome di Ashley Cole trionfatore con il Chelsea nel 2012: per il terzino inglese contratto biennale a quasi tre milioni di euro a stagione.

    Cole firma per la Roma

    Il turco Salih Uçan ha già posato le foto di rito con la sciarpa della Roma e manca soltanto l’annuncio ufficiale per poterlo considerare un giocatore giallorosso. Il centrocampista turco arriva in prestito dal Fenerbahçe.

    A Trigoria i dirigenti giallorossi hanno incontrato gli agenti di Samuel Eto’o, sembra che il  camerunense potrebbe arrivare nella capitale con un contratto biennale da 4.5 milioni a stagione. L’intenzione di Sabatini è di trattare  per 3.5 milioni di euro per un solo anno di contratto, con un’opzione per il secondo anno.

    In uscita sono due i nodi da sciogliere: il primo è rappresentato dal futuro di Miralem Pjanić, il secondo dal futuro di Mehdi Amine Benatia: in attesa di capire se Benatia lascerà o meno la Roma durante questa sessione di mercato il D.S. Sabatini si guarda in giro: l’ultima idea porta a Diego Godin, il nazionale uruguaino reduce da una stagione esaltante tra le file dell’Atletico Madrid piace molto alla dirigenza capitolina. Mentre manca solo l’ufficialità del prestito del brasiliano  Dodo all’Inter: biennale con diritto di riscatto fissato a 7 milioni di euro.  Il difensore brasiliano ha superato perfettamente le visite mediche a cui si è sottoposto prima di firmare l’accordo che lo legherà all’Inter.