Autore: pbaratto

  • Effetto Sforzini, il Crotone è sconfitto

    Effetto Sforzini, il Crotone è sconfitto

    Buona la prima di mister Berretta, anche se non era in  panchina causa squalifica al suo posto Canzi,  sulla panchina del Latina; i pontini esordiscono nel nuovo campionato di Serie B con una vittoria sofferta contro il Crotone di Drago, lo scorso campionato concorrente nella corsa agli spareggi.

    Ferdinando Sforzini, abbracciato, dopo la rete decisiva
    Ferdinando Sforzini, abbracciato, dopo la rete decisiva

    A decidere il match ci ha pensato Ferdinando Sforzini arrivato a Latina a fari spenti  e subito decisivo; il Crotone ha da recriminare per le occasioni sfumate e per il bottino delle prime due giornate di Campionato che dice 0 punti.

    Nel primo tempo buona partita del Crotone che al 14′ costringe il portiere Farelli a una respinta di piede dopo un’incursione di Beleck. Il Latina soffre ma verso la metà della frazione sfiora la rete: Sbaffo impegna Bajza con un colpo di testa su cross da destra di Angelo. Latina più pimpante nella ripresa quando aumenta i giri del motore Alessandro Sbaffo: dribbling stretto su Zampano ma la battuta con il sinistro è imprecisa. Il Crotone va a un passo dal vantaggio quando Ciano ruba il tempo a Rossi e colpisce la traversa con violento sinistro; dopodichè è lo stesso Ciano a chiamare al miracolo Farelli con il sinistro in ribattuta. Al 79′ il gol della vittoria del Latina: Sforzini si fionda su una palla che vaga in area di rigore, dopo un rimpallo, e la trasforma in rete con spaccata vincente in allungo di destro.

    LATINA-CROTONE 1-0 (79′ Sforzini)

    Latina (3-5-2): Farelli; Bruscagin, Dellafiore, Esposito; Angelo, Crimi, Bruno, Sbaffo, Rossi [87’ Milani]; Pettinari [93’ Ricciardi], Paolucci [67’ Sforzini] Allenatore: Canzi [Beretta squalificato]

    Crotone (4-3-3): Bajza; Zampano, Claiton, Cremonesi, Modesto; Suciu, Minotti, Maiello [55’ Salzano]; Ricci [71’ Ciano], Beleck, De Giorgio [78’ Ferrari] Allenatore: Drago

    Arbitro: Sacchi di Macerata

    Ammoniti: Rossi [L]; Maiello [C], De Giorgio [C], Zampano [C], Minotti [C]

    Il Livorno espugna il “Rigamonti” di Brescia grazie alla sfortunata autorete di Minelli al 79′. I padroni di casa tengono testa ai toscani solamente nel primo tempo per poi crollare alla distanza. La squadra di Iaconi si trova con 0 punti dopo due giornate disputate.

    Esultanza dei giocatori del Livorno dopo la rete
    Esultanza dei giocatori del Livorno dopo la rete

    Parte forte il Livorno con Belinghieri che colpisce di destro di controbalzo ma il balzo di Minelli evita il vantaggio ai toscani. Tiro di Corvia respinta Mazzoni. Al 30′ episodio chiave della prima frazione: il cross di Emerson è intercettato dal braccio di Coly e l’arbitro Manganiello assegna il calcio di rigore: Cutulo dal dischetto si fa respingere la conclusione da Minelli  e il risultato non si schioda.  L’ingresso di Siligardi da maggiore profondità al Livorno e le occasioni aumentano: proprio il neo entrato scheggia la traversa con un tiro velenoso. Dopo due grandi parate di Minelli, sullo scavetto di Vantaggiato e sulla conclusione di Moscati, il portiere bresciano non può nulla, al 79′,

    sul colpo di testa di Djokovic su schema da corner di Siligardi: la palla sbatte sulla traversa e dopo aver toccato la linea di porta carambola sulla schiena dello sfortunato portiere. Finale rovente con l’espulsione di mister Iaconi, le conclusioni velenose di Siligardi e l’intervento salva partita di Mazzoni sulla conclusione di Di Cesare.

    BRESCIA-LIVORNO 0-1 79’ Minelli [aut.]

    Brescia (3-5-2): Minelli; Zambelli, Budel, Di Cesare; Sestu, Benali, Ruben Olivera [81’ Valotti], Scaglia, Coly [53’ Bentivoglio]; Corvia [78’ Morosini], Caracciolo And. Allenatore: Iaconi

    Livorno (4-3-3): Mazzoni; Ceccherini, Bernardini, Emerson, Lambrughi; Moscati, Mosquera, Djokovic; Belingheri [82’ Gemiti], Jefferson [60’ Siligardi], Cutolo [65’ Vantaggiato] Allenatore: Gautieri

    Arbitro: Manganiello

    Ammoniti: Coly [B]; Lambrughi [L], Belingheri [L], Mosquera [L], Siligardi [L]

     

     

  • Cilic-Nishikori, la finale che non ti aspetti

    Cilic-Nishikori, la finale che non ti aspetti

    Clamoroso, incredibile, impronosticabile, il sabato pomeriggio delle semifinali maschili dello US Open sarà ricordato a lungo dagli appassionati di questo sport e dagli addetti ai lavori: saranno Kei Nishikori  e Marin Cilic  a contendersi lo scettro di New York. Prima la vittoria del giapponese contro il numero 1 Novak Djokovic al Mondo e poi quella del croato contro Roger Federer.

    Marin Cilic ha disputato la partita della vita, è stato perfetto. Federer ha commesso diverse imprecisioni ma è stato grande il tennista croato. Da quando il tennista croato ha preso come allenatore Goran Ivanisevic il servizio è diventato un’arma veramente devastante; la tattica di Cilic si è basata sull’aggressività, sul servizio con la prima, sull’attaccare a testa bassa cercando di evitare gli scambi prolungati. Federer si è infatti dimostrato incapace di trovare soluzioni per rimanere nel match. Il croato ha dimostrato una enorme forza mentale ed il game con cui ha chiuso il match è stato emblematico: ace, ace, ace, rovescio in lungolinea. Sono stati due i momenti chiave del match: il break in apertura di secondo set, con un Federer ancora spiazzato per aver perso il primo e il terzo game del terzo set quando, dopo aver perso il servizio per la prima volta nel corso del match, Cilic è subito rientrato con un controbreak che ha annientato le speranze dello svizzero. In un ora e tre quarti Cilic va in finale con il punteggio di: 6-3; 6-4; 6-4.

    La vita delle volte è veramente strana. Kei Nishikori, gli US Open, non li avrebbe nemmeno dovuti disputare, un’infezione all’alluce del piede destro aveva compromesso l’estate del giapponese; oggi è il primo asiatico ad arrivare in finale in uno slam. Djokovic si è dovuto inchinare ad un avversario forte fisicamente e mentalmente; il giapponese non ha mai dato segni di cedimento. Il serbo è partito falloso e poco continuo al servizio, permettendo a

    Kei Nishikori in azione
    Kei Nishikori in azione

    Nishikori di attaccare fortissimo sulle seconde; l’andamento del match è stato, quasi, sempre gestito dal giapponese: avanti per ben due volte di un break nel primo set, alla fine il nipponico ha avuto bisogno della terza opportunità per passare. Il secondo set ha avuto un cambio di rotta: Djokovic ha alzato il rendimento della prima e approfittato di un passaggio a vuoto del giapponese. Il terzo gioco del terzo set è stato il game decisivo: dopo quattro palle break annullate il giapponese è riuscito a inchiodarsi al suo servizio trascinando la partita fino al tie break decisivo. Subito avanti 4-0 Nishikori con un paio di errori, tra cui un doppio fallo, ha riportato il serbo fino al 4/5 riaprendo il game. E’ proprio qui che, inaspettatamente, il serbo è crollato risentendo del tie break giocato malamente e a inizio del quarto set concendo il break di allungo al giapponese. Il nipponico ha saputo gestire il vantaggio e ha chiuso infine con un nuovo contro break. In 2 ore e 52 minuti di gara con il punteggio di 6-4; 1-6; 7-6; 6-3.

    Sarà una finale inedita dello Us Open maschile: basti pensare che era da quasi 10 anni che uno tra Federer, Nadal, Murray e Djokovic non raggiungeva l’ultimo atto di uno slam. Il segnale che i giovani stanno cercando di ritagliarsi uno spazio importante per cercare di emergere è arrivato ai più esperti, ed è arrivato forte e chiaro.

  • Serena Williams in finale, strapazzata la Makarova

    Serena Williams in finale, strapazzata la Makarova

    Ha impiegato soltanto un’ora esatta, nella prima semifinale, per avere la meglio sulla russa Ekaterina Makarova e prenotare la finale dello US Open. Serena Williams è stata semplicemente perfetta, un’imbarazzante prova di superiorità: a farne le spese la russa sconfitta con il punteggio di 6-1; 6-3. In finale, a caccia del diciottesimo slam e del terzo consecutivo qui a Flashing Meadows, troverà Caroline Wozniacki.  Troppo forte , concentrata, concreta. L’americana ha dominato la russa Makarova dal primo all’ultimo scambio; quest’ultima non ha potuto proprio nulla; è riuscita a conquistare un misero break quando ormai il match si era incanalato in una maniera precisa.

    Le due finaliste dello US Open femminile 2014
    Le due finaliste dello US Open femminile 2014

    In una seconda semifinale molto combattuta, fin a quando si è giocata, Caroline Wozniacki ha la meglio, causa ritiro, di Shuai Peng che, dopo aver perso il primo set al tie break, nel secondo è costretta al ritiro sul 4-3 e viene portata via sulla sedia a rotelle a causa di problemi respiratori con il conseguente ritiro forzato. Il caldo e il tennis battagliero hanno costretto la tennista cinese ad alzare bandiera bianca. In finale ci va, meritatamente, la danese che ha giocato un primo set con altissimo livello d’intensità. La Peng ha venduto cara la pelle andando due volte avanti di un break grazie alle sue prime di servizio e a traiettorie molto alte e profonde con il rovescio.  La Wozniacki ha avuto il merito di non farsi mai scappare l’avversaria giocando un grande tie break nel primo set chiuso per 7/1 nel quale la cinese ha evidenziato i primi segni di calo fisico, nonostante nel secondo set ci sia stato un suo iniziale break ma, come nel primo set, la danese non ha permesso alla avversaria di scappare via, infilando 4 giochi consecutivi alla Peng in evidente difficoltà. Dall’ottavo gioco in poi i crampi, la ripresa del gioco ma dopo soli due punti la cinese è crollata a terra ormai senza forze.

    E cosi domenica le due amiche si troveranno di fronte per contendersi lo scettro americano: la Williams è alla prima finale dello Slam di questo 2014 ma può prendersi il terzo titolo consecutivo in terra di casa. La Wozniacki cercherà di provare a levarsi una soddisfazione fin ad ora mai raggiunta 5 anni dopo la sconfitta con Kim Clijster.

  • Lega Pro: la prima storica della Giana Erminio

    Lega Pro: la prima storica della Giana Erminio

    Nell’anticipo del girone A primi tre punti storici per la Giana Erminio la quale sconfigge per 2-0 il Lumezzane. La compagine di Gorgonzola non sente l’emozione del debutto tra i professionisti orchestrando ottimamente il gioco e riuscendo a chiudere gli ospiti. Il risultato viene sbloccato al 38′ quando Crotti serve uno splendido assist con un cross in area, la palla viene sfiorata da Rossini, Perna in spaccata colpisce la palla che finisce sul palo e finisce in rete. Il raddoppio è arrivato al 54′ quando una triangolazione in area tra Perna e Crotti libera per il tiro il fantasista bergamasco che battezza di destro l’angolino sinistro dove il portiere Gazzoli non può arrivare. La squadra di Albè ha il merito di non mollare mai e di cercare ripetutamente il gol del tre a zero; una grande Giana che esce dal campo tra gli applausi del suo pubblico.

    Giana Erminio-Lumezzane 2-0

    Giana Erminio (4-3-3): Sanchez; Perico, Bonalumi, Montesano, Augello; Marotta, Biraghi, Di Lauri; Rossini [89′ Solerio], Perna [78′ Sarao], Crotti [81′ Pinto]. A disposizione: Ghislanzoni, Sosio, Recino, Spiranelli.All: Albè

    Lumezzane (3-5-2): Gazzoli; Monticone, Biondi, Pini [64′ Salim Ribeiro]; Franchini [46′ Magri], Ndiaye, Gatto, Baldassin, Benedetti; Ekuban, Alimi [46′ Ferrari]. A disposizione: Dalle Vedove,Fumana, Sabatucci, Cazè da Silva. All: Nicolato

    Arbitro: sig. Giua di Pisa [Piazza-Bologna]

    Reti: 38′ Perna (G), 54′ Crotti (G)

    Note: Angoli: 6-5. Ammoniti: Perna (G), Crotti (G), Biondi (L). Espulsi: nessuno. Recupero: 1’pt+3’st.

    Calciatori di Benevento-Catanzaro in azione durante il match
    Calciatori di Benevento-Catanzaro in azione durante il match

    L’anticipo del girone C al “Vigorito” di Benevento si è chiuso 1-1 tra i padroni di casa e il Catanzaro. Meglio i padroni di casa analizzando l’andamento del match ma le due compagini hanno pensato principalmente a non farsi del male a vicenda. Il vantaggio del Benevento è arrivato al 37′ quando, da calcio d’angolo, è Scognamiglio ad aver saltato più alto di tutti portando in vantaggio i suoi. il Catanzaro è pervenuto al pareggio al 55′ quando il neo entrato Russotto è riuscito, con il bel numero in area di rigore, a colpire in girata, la palla è sbattuta sulla schiena di un avversario per arrivare sui piedi di Pagano che da pochi passi ha insaccato di destro. Negli ultimi 20′ minuti è accaduto molto poco con le squadre che hanno pensato maggiormente a non subire il gol della sconfitta.

    BENEVENTO-CATANZARO 1-1

    Benevento (4-4-2): Piscitelli; Celjak, Scognamiglio, Lucioni; Pezzi [76’ Bassini]; Melara [65’ Eusepi], Doninelli, Vitiello, Alfageme; Campagnacci, Marotta [84’ Agyei]. A disp. Pane, Padella, Tazza, Agyei, Montini. All. Fabio Brini.

    Catanzaro (4-2-3-1): Bindi, Daffara, Rigione, Ferraro, Di Chiara; Vacca, Maiorano; Pagano, Ilari [53’ Russotto], Barraco [73’ Martignago]; Silva Reis. A disp. Scuffia, Martignago, Ricci, Yeboah, Orchi, Squillace. All. Moriero.

    Marcatori: 37′ Scognamiglio (B), 63’ Pagano (C)

    Arbitro: Stefano Giovani di Grosseto Assistenti: Edoardo Raspolini di Livorno e Dario Cecconi di Empoli.

    Note: Angoli 7-4 per il Benevento. Ammoniti Vitiello, Agyei (B), Maiorano, Di Chiara, Ferraro (C)  Recuperi 0′ p.t. e 4′ s.t. .

     

     

     

     

  • Bari-Perugia chiudono la tre giorni di Serie B

    Bari-Perugia chiudono la tre giorni di Serie B

    Due anticipi di venerdì e una domenica scaglionata, questo è il menù offerto dalla seconda giornata del Campionato di Serie B che giocherà alla domenica dato la sosta della Serie A per gli impegni delle Nazionali.

    Il via sabato 5 settembre alle ore 18 dove farà il suo debutto, dopo il turno momentaneo di riposo, il Latina che ospiterà tra le mura amiche, al “Francioni” il Crotone. Mentre alle 20.30 il Brescia riceverà al “Rigamonti” il Livorno.  Interessante la sfida del “San Nicola” che mette di fronte Bari e Perugia nel posticipo domenicale delle 20.30; il Bologna riceve la Virtus Entella, nei felsinei non ci saranno Zuculini e Garics appiedati dal giudice sportivo. I liguri arrivano in Emilia con diverse defezioni: Michele Troiano si aggiunge a Litteri e ai lungodegenti Rinaudo, Cecchini e Staiti; il Carpi, del neo portiere Gabriel riceve il Varese; Cittadella Avellino sarà una delle gare più interessanti della seconda giornata: da verificare nei veneti Busellato ancora alle prese con i problemi alla caviglia nei campani rientra in difesa Pisacane , Lanciano-Modena, i padroni di casa non avranno a disposizione  Grossi squalificato e sono reduci da un grande match pareggiato in quel di Catania, in il Modena non avrà il centrale Cionek convocato dalla nazionale polacca, capitan Zoboli ha ripreso a correre mercoledi e difficilmente partità titolare. La Ternana reduce dal successo di Crotone riceve il Pescara. Negli ospiti mancherà Caprari il quale dovrà stare fermo due settimane per una lesione; si è allenato in gruppo Zuparic al ritorno dagli impegni della Nazionale. Trapani-Vicenza vede l’esordio della ripescata squadra veneta che sta aspettando l’omologazione della federazione per avere ancora giorni per il calciomercato. Mentre a Vercelli ci sarà  Pro Vercelli-Catania senza Ardizzone, nei padroni di casa e Calaiò, negli ospiti squalificati.

    Tifosi del Latina al seguito della squadra | Foto Twitter
    Tifosi del Latina al seguito della squadra | Foto Twitter

    La giornata sarà, dunque, aperta  dalle due sorprese dello scorso campionato di Serie B, il Latina infatti, pur essendo una matricola, è arrivato a giocarsi la Serie A fino alla finale play off contro il Cesena, il Crotone invece è arrivato allo storico traguardo dei quarti di finale play off promozione. Oggi è un’altra storia; per il Latina si tratta comunque dell’esordio assoluto in questo campionato di Serie B, visto che la prima giornata era prevista sul campo del Vicenza, il quale ha saputo del ripescaggio in cadetteria poche ore prima e dunque ha ottenuto il rinvio del match; per il Crotone invece, vi è la chiamata al riscatto dopo il brutto ko casalingo contro la Ternana. Il tecnico dei padroni di casa Beretta dovrà fare a meno di Valiani e Bosco entrambi appiedati dalla vecchia squalifica, probabilmente Dellafiore giocherà dal primo minuto; in centrocampo sarà composto in mediana da Crimi, Sbaffo e Bruno. Le incertezze maggiori sono nel reparto offensivo con il duo Pettinari-Paolucci favorito su Petagna-Sforzini con quest’ultimo che non calca un campo dallo scorso maggio.

    In calabria è stato il tecnico Massimo Drago a prendere parola in conferenza stampa alla vigilia del match:

    “Consapevolezza che dobbiamo crescere velocemente, qualità del gruppo cresciuta con arrivo di Maiello, Ciano, Belec, Volta. Mancheranno tre giocatori che fanno parte delle Nazionali. Nella prima giornata ci sono state partite equilibrate spezzate da episodi singoli. Ci vogliono 6/7 partite per trovare la condizione ideale”.

    Arbitro del match il signor Sacchi di Macerata coadiuvato dagli assistenti Citro e Disalvo. Quarto ufficiale di gara Pinzani. 

    Per il secondo anticipo di Serie B scenderanno in campo Brescia e Livorno; entrambe mirano alla vittoria per ripartire spediti nella corsa verso la Serie A. Infatti, nella prima giornata per queste due storiche società della Serie B, non è andata affatto bene: il Livorno si è fatto bloccare in casa dal Carpi, mentre il Brescia ha perso a Frosinone. Quindi Brescia Livorno rappresenta una grande occasione di riscatto e rivalsa; le tifoserie di entrambe le piazze, si aspettano molto da queste squadre in questa Serie B, un passo falso di una delle due sicuramente farebbe piombare il proprio ambiente in un clima di polemiche e tensioni. Bisogna dunque valutare se prevarrà la voglia di riscatto o la paura di perdere.

    Carmine Gautieri, tecnico livornese, non ha convocato Galabinov, impegnato con la Nazionale; Luci causa infortunio; Molinelli e Rafati per scelta tecnica. Le parole del mister in conferenza stampa: “Sappiamo che il Brescia è una squadra molto forte con giocatori importanti, occorre avere rispetto dell’avversario ma dobbiamo sapere le nostre qualità. Dobbiamo tener conto che ci sono molti giocatori nuovi e una volta raggiunto il giusto equilibrio otterremo buoni risultati”. Rientra Emerson che contro il Carpi ha scontato la squalifica.

    I lombardi sono reduci dall’ultima settimana di mercato dove sono arrivati due pezzi pregiati come Bentivoglio e Sestu. Minelli sarà tra i pali, in difesa Di Cesare, Zambelli e Benali a centrocampo il quintetto composto da Sestu, Budel, Bentivoglio, Olivera, Scaglia ed in attacco Caracciolo e Corvia.

    Arbitro del match il signor Manganiello di Pinerolo coadiuvato dagli assistenti Zappatore e Tolfo. Quarto ufficiale di gara il signor Saia.

    Dopo la finale play off della scorsa stagione, la Serie B riprende la sua campagna di sensibilizzazione in favore di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i marò ancora trattenuti in India. Dalla prossima giornata i led bordocampo, il cavallo di centrocampo, i pannelli di allineamento riporteranno quello che è il simbolo di solidarietà che il nostro Paese dedica ai due militari, il fiocco giallo con il logo della Marina.

  • Lega Pro: anticipi nei gironi A e C

    Lega Pro: anticipi nei gironi A e C

    Venerdi 5 settembre si giocano i due anticipi della seconda giornata del Campionato di Lega Pro 2014/2015 . Le partite in questione sono, per il girone A, Giana Erminio-Lumezzane che si disputa allo stadio Brianteo di Monza alle ore 19.30 e Benevento-Catanzaro, girone C, che si disputa al “Vigorito” di Benevento alle ore 20.45.

    Nella prima giornata il Giana Erminio doveva vedersela con il Vicenza che però è stato ripescato in Serie B, quindi la squadra di Gorgonzola non è scesa in campo. Il Lumezzane ha iniziato bene il suo cammino sconfiggendo il Pordenone per 2-0. Nel girone C anche Benevento e Catanzaro hanno esordito con un successo: i campani hanno vinto in trasferta sul campo dell’Ischia per 1-0, mentre i calabresi hanno regolato in casa la Juve Stabia per 2-0.

    E’ arrivato il momento del debutto ufficiale tra i professionisti per la Giana Erminio dopo lo stop forzato dello scorso weekend. Cesare Albè, allenatore della Giana ha a disposizione tutta la rosa, compreso Marco Biraghi. Il capitano che ha saltato le ultime due amichevoli per una distorsione alla caviglia. In attacco spazio alla coppia Perna-Crotti, in porta il diciottenne Pablo Sanchez, modulo 4-4-2 con in difesa Perico, Bonalumi, Montesano e Solerio. Il Lumezzane di mister Nicolato si presenterà con Gazzoli tra i pali Monticone, Biondi e Magri nel trio difensivo con un robusto centrocampo a 5 uomini e in attacco il duo Ekuban e Djiby.

    Francesco Moriero in conferenza stampa
    Francesco Moriero in conferenza stampa

    Arbitro del match il signor Giua di Pisa con assistenti Piazza e Bologna. Due squadre con gli stessi colori sociali e con gli stessi punti in classifica, ma per la squadra di Moriero la sfida al Benevento è un importante banco di prova. Nel Catanzaro non ci saranno gli infortunati Pacciardi e Morosini, Fofana e nemmeno Kamara, uscito anzi tempo dal terreno di gioco sabato per il riacutizzarsi del problema alla caviglia. Il tecnico del Benevento Brini dovrà sostituire al meglio Marco Mancosu ceduto a fine mercato alla Casertana. ma dovrà fare affidamento sul recuperato Melara e su Marotta, rientrante dopo il turno di squalifica. Assente per squalifica il senegalese Kanoute.Arbitro del match il signor Giovani di Grosseto.

     

  • Roger Federer eterno, Monflis si arrende

    Roger Federer eterno, Monflis si arrende

    Sotto due set a zero, Roger Federer annulla due match point a Gael Monflis nel quarto set e chiude, al quinto set, con una meravigliosa rimonta: 4-6; 3-6; 6-4; 7-5; 6-2 il finale. Nella semifinale dello US Open affronterà Marin Cilic. Decimo gioco, quarto set, Federer ha concesso due match point a Monflis. Il primo è annullato con una delle tante discese a rete della serata e un passante di rovescio del francese che non va più di dieci centimetri oltre la linea di fondo; il secondo è stato un attacco di dritto lungolinea che è terminato all’incrocio delle due linee. A questo punto Monflis è crollato prima mentalmente e poi fisicamente, con la testa che non ha comandato più le gambe e queste ultime che non hanno speditopiù impulsi alla testa. Il francese comunque c’è andato vicino, ma contro un Federer non nella sua serata migliore per larghi tratti del match non è bastato. Monflis ha avuto il merito di partire forte, determinato;

    Roger Federer in azione_ Foto Web
    Roger Federer in azione_ Foto Web

    Federer ha iniziato il suo incontro in maniera contratta e infastidito da un vento che era una noia; male con il dritto, male quando avanzava a rete, Monflis ha fatto più volte bella figura. Ma il francese ha il demerito, sulle ali dell’entusiasmo, di lasciarsi andare un’pò troppo; un dritto sfacciato per sfidare Federer a rete ed ecco che il successivo doppio fallo ha scritto la strada per il break dello svizzero che ha riaperto la partita. Vinto il terzo, ha trovato un break nel quarto ed è entrato finalmente, seppur non al suo meglio, in partita. L’equilibrio ha retto nonostante la fatica dello svizzero  e il francese non sia più stato incisivo come nei primi due set. Il finale dopo il quarto set si è scritto da sè. Monflis sempre più cotto ha ceduto il campo al suo avversario che, per la nona volta in carriera, ha rimontato da due set a zero sotto.

    Marin Cilic è entrato tra i primi quattro di uno slam, sconfiggendo Tomas Berdych 6-2; 6-4; 7-6 (4). La storia del primo set è stata: servizio di Berdych con due doppi falli e altrettanti errori diretti. Il ceco non c’è, è stato lento in uscita dal servizio e lontano dai migliori appoggi, ha servito meno della metà di prime in campo e ha ceduto tre game in ventotto minuti. Nel secondo set Berdych ha perso ancora la battuta in apertura e ha rischiato sull’1-3 esponendosi al break con il suo quinto doppio fallo. Cilic fa ha fatto scorrere i game veloci e per tre volte consecutive a zero; dopo un’ora di gioco il ceco ha dovuto di nuovo salvare un’altra palla break e poi arrendersi ad altri tre ace di Cilic nell’ultimo game del secondo set. Nel terzo set un gran punto di Cilic ha cancellato una palla break in apertura, il croato ha fatto due doppi falli ai vantaggi e Berdych ha servito a zero (3-0). Il ceco ha recuperato un punto, in corsa, ma la palla è rimbalzata due volte: Tomas è contrariato e ha discusso con il giudice di sedia sprecando il finale del game concedendo il break di vantaggio. Cilic ha completato la rimonta con altri 3 ace in un game e un punto in drop-shot più una volèe in contropiede. per il break decisivo dopo due ore di gioco. Il croato lo inizia sotto 0/2 ma si è ritrovato a girare, 4/2, e ha servito per il match dopo il diciannovesimo ace.

  • Flavia Pennetta lotta, ma la Williams é devastante

    Flavia Pennetta lotta, ma la Williams é devastante

    Nel tabellone femminile Flavia Pennetta saluta gli Us Open 2014 dovendosi arrendere a una Serena Williams in condizioni davvero straripanti: l’americana prenota le semifinali con un 6-3; 6-2 e ora se la vedrà con la russa Makarova Ekaterina. Serena infila la 19 esima vittoria consecutiva a Flushing Meadows: è imbattuta dal 2011. Eppure la Pennetta è partita forte nel primo parziale: subito un 3-0 di braccio ma contro questa Williams non basta che sfodera prime vincenti e ace a raffica.

     

    Flavia Pennetta in azione durante il match
    Flavia Pennetta in azione durante il match | Foto Web

    La brindisina aveva inizialmente sorpreso l’avversaria strappandole 2 break ma Serena è riuscita a recuperare subito il doppio svantaggio mettendo i piedi in campo per mettere a segno vincenti. Altre occasioni per la Pennetta non sono mancate: ma la Williams è brava a distribuire gli ace. Due parziali severissimi che piegano la brindisina: il primo 6 game a 0 che consegnano all’americana il primo set per 6-3. Il secondo di 11 punti consecutivi da 1-2 e altri 5 giochi per il finale in un’ora e spiccioli.

    Makarova Ekaterina, per la prima volta in carriera, centra la semifinale di un grande slam: battuta Vika Azarenka 6-4; 6-2, il finale in 1 ora e 27 minuti. Un anno nero per la biellorussa, falcidiato dagli infortuni e guai fisici che ne hanno condizionato notevolmente forma e rendimento: da lunedi sarà fuori dalle numero 20 del Mondo. La russa si è dimostrata solida, convincente e ha saputo reagire alle difficoltà di un primo set dove la Azarenka era partita forte e con la volontà di fare gara, un break iniziale aveva portato avanti la biellorussa. La Makarova però è stata subito perfetta nel rientrare sul 2-2 sfruttando anche un doppio fallo dell’avversaria. Una Azarenka molto fallosa ha favorito la Makarova che è riuscita a spostare l’incontro su ritmo e scambi di forza dal fondo. E’ cosi arrivato il break nel decimo gioco che è valso il primo set. L’orgoglio e la forza hanno abbandonato la biellorussa che nel sesto gioco e alla settima palla break si è dovuta arrendere al nastro sfortunato. La Makarova è stata perfetta nel confermarsi al servizio e chiudere successivamente il match.

    In campo maschile, in tre ore e mezza, Novak Djokovic ha la meglio su Andy Murray con il punteggio di 7-6; 6-7; 6-2; 6-4. Per fare una grande partita di tennis ci vogliono due grandi tennisti, che abbiano una grande condizione fisica e mentale, un grande Murray esce a testa alta da New York. Per due set e mezzo lo scozzese ha ritrovato il suo miglior tennis e, insieme a Djokovic, ha regalato al pubblico un match di qualità eccelsa. Murray tra guai alle gambe, alla schiena e acciacchi di vario tipo alla fine è sempre il primo a mollare: in 7 game in cui è arrivato alla palla break alla fine Djokovic ha sempre strappato il servizio; dei 10 game in cui Murray ha avuto solo un’occasione lo scozzese ha fatto suoi solo 4 giochi. Il serbo ha maturato negli anni una incredibile forza mentale; nei primi giochi del terzo set lo scozzese è stato ingiocabile sul dritto causa i problemi fisici che aumentavano;  Djokovic ha aspettato senza sprecare ulteriori energie il momento giusto del quarto set che è coinciso con il decimo gioco. A questo punto il serbo ha preso il largo chiudendo il match e ora troverà di fronte il giapponese Nishikori.

    Kei Nishikori al termine di una nuova maratona, 4 ore  e 15 minuti di gara, ha sconfitto lo svizzero Stanislav Wawrinka con il punteggio: 3-6; 7-5; 7-6; 6-7; 6-4 e conquista cosi per la prima volta in carriera la semifinale di uno slam.  Un match dove a lungo ha dominato il servizio e la presa in mano degli scambi, solo 5 i break totali lungo le 4 ore; Wawrinka ha ceduto il secondo set con un doppio fallo e di nuovo con un doppio fallo ha mandato al match point il giapponese il quale pur soffrendo in qualche game, è sempre riuscito a mantenere i suoi turni di servizio.

  • US Open: la Errani si deve inchinare, troppa Wozniacki

    US Open: la Errani si deve inchinare, troppa Wozniacki

    Nel tabellone femminile dello US Open con una prestazione di autorità Caroline Wozniacki sconfigge Sara Errani con il punteggio di 6-0; 6-1. L’italiana ha potuto davvero poco; cosi come poco, pochissimo ha da recriminare; dall’altra parte c’era una giocatrice nettamente superiore.

    La Errani ha provato tutto quello che poteva ma primo game escluso, dove ha avuto quattro palle break, non c’è mai stata partita. La danese ha conquistato 26 vincenti: è stata una grande prova di forza. Caroline prenota, dopo tre anni, le semifinali dello US Open, troverà la Peng.

    errani us openLa cinese Shuai Peng regola in un’ora di gara Belinda Bencic: 6-2; 6-1. Il tennis cinese ha una nuova interprete che centra la prima semifinale in un Grande Slam. Questo era il quarto di finale delle sorprese e delle prime volte: l’unico senza teste di serie ed è stato praticamente un monologo. La cinese ha cancellato con la prima vincente 2 palle break nel terzo game e di occasioni per la Bencic non ce ne saranno più mentre la Peng è riuscita a ottenere 4/5 break point a partire dal 3-1 nel primo set. Dal punteggio di 4-2 saranno ben sette  i game consecutivi vinti dalla Peng, fino al 5-0 del secondo set.

    Nel tabellone maschile Gael Monflis sconfigge in tre set Grigor Dimitrov in 3 set con il finale 7-5; 7-6 (6); 7-5. Il tennista bulgaro commette molti errori: poche prime di servizio, 2 set point sprecati nel tie break del secondo set. Monflis sorprende Dimitrov con un break alla prima palla utile: 6-5 con il bulgaro sorpreso dalla profondità del suo avversario che lo porta a chiudere il primo set per 7-5. Nel secondo set il francese cancella subito una palla break avversaria e sale 4-2 con 2 doppi falli del bulgaro in un game. Il bulgaro strappa l’unico break del match al francese pareggiando il conto, 4-4, Monflis serve solo ace e prime vincenti guadagnandosi il tie break, Dimitrov spreca tutto con 4 errori diretti e consecutivi.  Nel terzo set Monflis palle break in rimonta da 0/30; il bulgaro chiude il match con un doppio fallo abbastanza emblematico dopo che il francese si era garantito un tie break senza troppi patemi.

     

  • US Open: Flavia Pennetta ai quarti

    US Open: Flavia Pennetta ai quarti

    Flavia Pennetta conquista gli ottavi di finale degli US Open. L italiana ha sconfitto Casey Dellacqua 7-5; 6-2 e ha raggiunto Sara Errani tra le migliori otto del grande slam americano. L’australiana non è riuscito a sciogliere la tensione sul centrale e ha sbagliato praticamente tutto. Nel primo set l’italiana ha centrato il break al terzo e al settimo game quando la mancina Dellacqua ha ceduto il servizio a zero con due doppi falli e altrettanti errori diretti. Flavia ha giocato senza prime e ha reso subito i break all’australiana fino all’unica fase davvero delicata del match per la brindisina quando, nel nono game,  la Pennetta ha dovuuto risalire da 15/30 con un dritto vincente in avanzamento. Poi le variazioni in lob e drop-shot per il break più importante e il primo set si è chiuso a favore della Pennetta per 7-5. Il secondo set è a strada spianata perchè la Dellacqua non ha trovato mai le misure, fallendo tutti i dritti lungolinea  e servendo sempre peggio con  8 doppi falli finali: 6-2 il parziale finale del secondo set.

    Dopo le delusioni dei tre precedenti slam, in quello di casa Serena Williams è tornata a conquistare i quarti di finale e lo fa al termine della solita dimostrazione di superiorità fisica e tennistica. A testarlo sulla propria pelle la povera Kania Kanepi, che, pur aggrappandosi alla prima e rimanendo in partita fin la 4-3 del primo set, si è dovuta arrendere a una Serena che punta a portare il terzo titolo americano consecutivo. Per quanto ci abbia inizialmente provato anche la Kanepi si è dovuta arrendere con un netto 6-3; 6-2. Ora sulla strada della americana ci sarà Flavia Pennetta.

    Esce dal torneo Eugenie Bouchard sconfitta da Ekaterina Makarova. La russa ha vinto 7-6(2); 6-4 ma entrambi le giocatrici hanno commesso più errori diretti che vincenti: eppure il match ha vissuto momenti focali quando la russa ha dominato il tie-break e dopo un time-out di 10 minuti concesso fra i set per le condizioni di gioco estreme; la Bouchard è uscita di partita e la Makarova spreca ancora tutto cedendo il servizio (4-4) prima del punto finale siglato in risposta vincente lungolinea.

    Victoria Azarenka impiega 3 set e oltre 2 ore di gioco per avere la meglio di della tennista serba Aleksandra Krunic. Dopo una partenza shock costituita da 12 punti a favore della biellorussa ma la Krunic ha il merito di non scomporsi, di essere rimasta lucida e di aver ripreso la rotta giusta andando a chiudere il primo set  per 6-4. Ma nel secondo set la Azarenka è venuta  fuori alla grande, in questo torneo ha dimostrato di non attraversare un gran momento fisico. E’ riuscita a girare il secondo set a suo vantaggio per 6-4. La Krunic nel terzo set ha recuperato un break di svantaggio e poi ci ha riprovato quando Azarenka aveva di nuovo allungato. Ma alla fine l’esperienza della biellorussa è emersa: 4-6; 6-4; 6-4 il punteggio finale.

    Novak Djokovic esulta dopo il match vinto.
    Novak Djokovic esulta dopo il match vinto.

    Nel tabellone maschile Novak Djokovic si è sbarazzato di Philipp Kohlschreiber. I primi venti minuti del serbo sono stati strepitosi: 5-0, poi 6-1 in meno di mezz’ora. Nel secondo set si è fatto sul serio: il tedesco ha alzato il suo livello, e ha avuto la prima occasione di break al set point: è stato il momento più equilibrato del match, uno scambio di altissimo livello chiuso dal serbo con un passante in corsa spettacolare. Djokovic ha chiuso il game con un rovescio strettissimo e Kohlschreiber ha accusato il colpo dando la possibilità a Djokovic di poter servire per il set che è stato archiviato con tre prime vincenti. Il terzo set ha visto il trionfo del serbo, ora sulla sua strada Murray.

    Andy Murray ha sconfitto Jo Wilfiel Tsonga in 3 set e 2 ore e 35 minuti di partita e lo fa avendo dimostrato segni di crescita e miglioramenti in un anno amaro di soddisfazioni. Tsonga ha avuto il demerito di crollare in 4/5 game fondamentali della partita : Murray ha sfruttato la palla set del dodicesimo gioco sfondando su una seconda di Tsonga. Avanti due set a zero Murray ha avuto il suo consueto calo. Subito avanti di un break poi confermato al servizio, Tsonga ha recuperato 3 palline per il potenziale 3-0. Murray ha avuto il merito di annullare subito le chance dell’avversario con un contro break nel game successivo rientrando nel set. Il francese è caduto nel turno di servizio più delicato, il decimo game.  Lo scozzese, attivo e quadrato, ha cosi potuto chiudere 7-5; 7-5, 6-4.

    Stanislav Wawrinka sconfigge Tommy Robrero. Lo spagnolo ha sprecato infatti buone chance nel primo e nel terzo set  prendendo la possibilità di scrivere una strada diversa. Nel primo set Robrero è andato avanti di un break e si è trovato sul 5-4 con il servizio che avrebbe potuto chiudere il set. La partita è stata molto equilibrata e ha pesato le chance non sfruttate da Robrero; lo svizzero ha dimostrato di aver ancora qualche margine di miglioramento. 7-5; 4-6; 7-6; 6-2 in 3 ore e  un minuto.

    Kei Nishikori ha piegato al quinto set con il punteggio di 4-6; 7-6 (4); 6-7 (6); 7-5; 6-4 Milos Raonic, Per il giapponese storica qualificazione, prima di sempre ai quarti di finale dello US Open. Il match si è chiuso alle 2.26 di mattina, ora americana, pareggiando il record di ogni epoca per numero di ore di tennis in una singola giornata di torneo, come nel 1993 e nel 2002.