Autore: pbaratto

  • Gabigol: ormai il caso è internazionale

    Gabigol: ormai il caso è internazionale

    Il caso Gabigol non accenna a placarsi: la polemica a distanza fra il Santos e il Barcellona continua e l’impressione è che continuerà per parecchio tempo. L’attaccante brasiliano è passato all’Inter negli ultimi giorni di mercato grazie ad un affare da 29,5 milioni di euro, ma il club brasiliano, per accettare l’offerta nerazzurra ha forzato la mano con il club catalano.
    Nella giornata di ieri è stato svelato il documento con cui il Santos ha informato il Barcellona dell’imminente cessione del giocatore all’Inter. Una lettera in cui si chiedeva al club catalano di accorciare a due giorni i tempi previsti dai precedenti accordi in virtù della chiusura imminente del calciomercato.
    Ma il Barcellona non ci sta e sottolinea che per avere almeno 3 giorni lavorativi di preavviso abbia pagato 3,2 milioni di euro al Santos e, oggi, ha ufficialmente denunciato il club brasiliano per il mancato rispetto dell’accordo. Il presidente del Barcellona, Bartomeu ha confermato la denucia ai microfoni di RAC: “Il Santos non ha rispettato il contratto. Ha tenuto nascosta l’operazione, e il Barcellona farà in modo che i suoi interessi vengano rispettati. Abbiamo già inviato un fax al Santos in cui annunciamo che presenteremo denuncia. Dobbiamo solo capire se alla FIFA o alle autorità brasiliane”.

    In tutto questo caos internazionale, cosa rischia concretamente l’Inter? Di fatto nulla perché da parte del club nerazzurro e del giocatore i contratti sono stati stipulati solo ed esclusivamente con il Santos. E’ il club brasiliano che rischia, invece, di dover ridare al Barcellona i 3,2 milioni di euro pattuiti ma, in ogni caso, non potrà rivalersi né sull’Inter, né sul giocatore. Un caso che sembra volersi protrarre all’infinito: in un continuo scambio di accuse reciproche nel quale il giocatore può risentirne dal punto di vista psicologico: cosa che non si augurano i tifosi dell’Inter per l’immediato futuro.

  • Spezia-Bari apre il girone di ritorno di B

    Spezia-Bari apre il girone di ritorno di B

    La sfida Spezia-Bari apre il girone di ritorno del Campionato di Serie B, dopo tre settimane di riposo, torna in campo la Serie B: entrambe le squadre non vincono da tre gare. La squadra di Di Carlo si è rinforzata in questa sessione di mercato con l’arrivo dal Bologna del difensore centrale Nico Pulzetti ed  in attacco con Antonio Piccolo dal Lanciano.  Sono rientrati dal prestito il terzino destro Filippo De Col dal Cesena, il terzino sinistro Cristian Cauz e il centrocampista entrambi dalla Pro Piacenza. I pugliesi hanno tesserato il terzino brasiliano, classe 1991, Giulherme dalla Steaua Bucarest.

    Spezia-Bari dello scorso campionato
    Spezia-Bari dello scorso campionato

    La sfida di cartello è senza dubbio quella di lunedi sera allo stadio “Ezio Scida” con il Crotone che riceverà la capolista Cagliari, in un test molto probante per entrambe le formazioni: le due squadre si sono rivelate le migliori della stagione, per numero di vittorie, 13 Crotone e 14 Cagliari e differenza reti: 18 contro 24. Nonchè le meno battute: 2 sconfitte per i ragazzi di Juric; 3 per i ragazzi di Rastelli.

    La giornata segnerà il debutto di Andrea Camplone sulla panchina del Bari, dopo l’esonero di Nicola; il Brescia invece vuole continuare  il suo momento di gloria cercando con il Cesena, l’ottavo risultato utile consecutivo.

    Ancora aperte le strisce di vittorie consecutive di Avellino e Pescara, che sono ora in piena lotta playoff, per loro c’è da superare lo scoglio di due squadre in grande crisi: gli uomini di Tesser cercano la sesta vittoria di fila nel derby con la Salernitana; mentre gli uomini di Oddo tenteranno la quinta vittoria consecutiva contro il Livorno, in evidente difficoltà.

    La curiosità, di questa giornata, è rappresentata dall’introduzione del cartellino verde:  si tratta di una sanzione simbolica che sarà conferita ai protagonisti dei gesti di fair play durante le partite, voluta dalla Lega Serie B e realizzata in collaborazione con l’Aia, l’associazione degli arbitri

    Di seguito il programma completo:

    Venerdi 15-01

    Spezia-Bari ore 20.30

    Sabato 16-01

    Avellino-Salernitana

    Como-Perugia

    Lanciano-Pro Vercelli

    Latina-Novara

    Pescara-Livorno

    Ternana-Trapani

    Vicenza-Modena

    Domenica 17-01

    Brescia-Cesena

    Lunedi 18-01

    Crotone-Cagliari

    Virtus Entella-Ascoli

  • Bacca e Niang mandano il Milan in semifinale

    Bacca e Niang mandano il Milan in semifinale

    Una rete di Bacca e una rete di Niang hanno consentito al Milan di staccare il pass per la semifinale di Coppa Italia, in attesa di conoscere l’avversario che verrà fuori dalla sfida Spezia-Alessandria in programma lunedì sera. Il Milan non centrava la semifinale dal 2012.

    Nianag, autore della seconda rete per  il Milan, dopo quella di Bacca
    Nianag, autore della seconda rete per il Milan, dopo quella di Bacca

    Missione compiuta per la banda Mihailovic che oramai, ha nella Tim Cup, l’obiettivo primario della stagione dopo il deludente campionato che sta disputando. Milan che ha legittimato nel primo tempo la supremazia con i gol decisivi di Bacca e Niang mentre nel Carpi, ha accorciato le distanze Mancosu.

    Il primo tempo ha visto un Milan attento, propositivo con poche sbavature nella prima mezz’ora con il Carpi che , nell’ultimo quarto d’ora ha iniziato a farsi pericoloso dalle parti di Abbiati fino ad allora era stato spettatore non pagante. Castori azzecca i cambi a inizio ripresa con Crimi e Mancosu, il Carpi produce più pericoli in 5′ che in tutto il primo tempo, prima impensierendo Abbiati poi accorciando le distanze. Il Milan soffre per qualche minuto per poi riprendere le redini dell’incontro, cercando il terzo gol che però, maggiormente per imprecisione delle punte rossonere, non arriva; i minuti passano e il Carpi comincia a pensare che salvarsi in campionato è l’obiettivo primario. Si arriva al 90′ senza patemi da entrambi i fronti, cosi Mihailovic può festeggiare la conquista della semifinale.

    Al 7′ occasione Milan, calcio d’angolo di Montolivo, colpo di testa di Zapata, la palla attraversa l’area di rigore e Bonaventura non ne sa approfittare. Al 13′ punizione di Honda, parata in tuffo di Brkic. Al 14′ il vantaggio del Milan con Bacca: lancio in diagonale, rasoterra, di Honda, la punta rossonera, dribbla Brkic e con una rabona trova il gol. Al 18′ diagonale di Kucka, respinta di Brkic. Al 28′ azione velocissima sull’asse Bacca-Niang, il primo bravissimo ad allargarsi sulla sinistra, palla in area di rigore per Niang, che stoppa e  supera Brkic. Al 42′ colpo di testa di Gagliolo, palla fuori.

    Al 49′ tiro di Lasagna, parata a terra di Abbiati.  Al 50′ accorcia le distanze il Carpi: azione irresistibile di Lasagna, grande la sua proiezione, palla in mezzo rasoterra per Mancosu e sfera in rete. Al 69′ tiro cross di Kucka, palla respinta di pugno da Brkic. Al 70′ destro di Boateng, da fuori area, parata di Brkic. Al 75′ destro di Lasagna, in diagonale, parata in due tempi di Abbiati. All’82 punizione di Bonaventura, palla alta. All’82’ percussione di Antonelli, palla recuperata, entra in area, dopo aver superato tre avversari, palla in mezzo, sinistro di Honda, sfera in angolo.

    MILAN-CARPI 2-1 

    MILAN: (4-4-2) Abbiati; De Sciglio, Zapata, Romagnoli, Antonelli; Honda, Kucka [71. Bertolacci], Montolivo, Bonaventura; Niang [57. Boateng], Bacca. All: Mihailovic  Sinisa

    CARPI: (4-4-1-1) Brkic; Zaccardo [46. Crimi], Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Pasciuti, Marrone, Bianco [46. Mancous], Gabriel Silva, Lollo [77. Martinho]; Lasagna. All Castori Fabrizio

    ARBITRO: Calvarese

    AMMONITI: 20. Niang [M]; 21. Lollo [C]; 46. Gabriel Silva [C]; 65. Boateng [M]; 76. Montolivo [M]

    ANGOLI: 6-3

    RECUPERI: 0 + 3

  • Messi per la quinta volta Re del calcio mondiale

    Messi per la quinta volta Re del calcio mondiale

    Lionel Messi, come da pronostico di vigilia, ha conquistato, per la quinta volta nella sua carriera, il Pallone d’Oro, arrivando davanti a Cristiano Ronaldo e a Neymar.  Queste sono state le percentuali di voto: Messi 41.33%; Cristiano Ronaldo 27.76%  e Neymar 7.86%. A votare sono 154 giornalisti  e Ct, i capitani  e Ct delle 208 nazionali facenti parti della Fifa.

    Lionel Messi, pallone d'oro 2016.
    Lionel Messi, pallone d’oro 2016.

    La stagione di Messi è stata incredibile, forse, irripetibile: leader indiscusso del Barcellona, che ha vinto, quasi, tutto. Cinque i titoli conquistati dai blaugrana, con Messi miglior cannoniere, 52 le reti all’attivo e miglior assist man con 26 passaggi serviti. Messi è andato in gol in tutte le competizioni che il Barcellona ha giocato nel 2015: Liga, Champions League, Coppa del Re, Supercoppa di Spagna, Supercoppa Europea e Mondiale per Club.

    Nulla da fare per i suoi avversari, arrivati alla finale: Cristiano Ronaldo, che ha visto scappare Messi, nella personale battaglia tra i due: Messi guida la classifica con cinque trofei a tre. Neymar per la prima volta è arrivato sul podio.

    Il quinto trofeo conquistato dala pulce può essere letto come il classico “ora venitemi a prendere”: Marco van Basten, Michel Platini e Joan Crujff sono fermi a quota tre e, essendo ritirati, non possono rispondere. Fra qualche decennio ricorderemo questi anni come l’era Messi.

    Manca ancora un trofeo a Messi, la ciliegina sulla torta: il Mondiale di Calcio con l’Argentina. Gli anni passano e le opportunità per poterlo conquistare sono sempre di meno, la prossima edizione sarà in Russia nel 2018, quando Messi avrà 31 anni.

    L’unico italiano nella top undici della Fifa presente è stato Paul Pogba, uno che ambisce a vincere in futuro questo trofeo. Tra gli allenatori successo di Luis Enrique, vincitore della Champions League con il Barcellona. Per quanto riguarda la controparte femminile il titolo è andato a Carli Lloyd, tripletta nella finale mondiale con gli Usa.

     

  • Lorenzo Pasciuti da record: quando il lavoro paga

    Lorenzo Pasciuti da record: quando il lavoro paga

    Lorenzo Pasciuti: un nome che a tanti non conoscono, che tanti non hanno mai sentito. Ma, proprio per questo la sua storia da raccontare è ancora più bella, più appassionante, perché il lavoro quotidiano meticoloso  e intrapreso da Lorenzo Pisciuti, ha portato il centrocampista del Carpi, a raggiungere un suo personale record: il centrocampista è andato in rete in tutte le categorie dalla Serie D fino alla Serie A con la maglia del Carpi.

    Lorenzo Pasciuti
    Lorenzo Pasciuti, a segno con il Carpi, in tutte le categorie

    Certe favole sono la fortuna del calcio, non solo business, non solo soldi e fama, ma bandiere, come Lorenzo Pasciuti: non può vantare scudetti e coppe, non può vantare un ingaggio da nababbo ma il suo record  è entrato di diritto nella storia del calcio.

    Lorenzo Pasciuti: la storia del record

    Dai tempi della Serie D, stagione 2009/10 sino ad oggi, l’ arrivo di Lorenzo Pasciuti a Carpi è datato gennaio 2010, quando, all’epoca, la squadra rischiava la retrocessione in Eccellenza; a portarlo fu l’attuale direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli. Dai dilettanti fino ad arrivare in Serie A sempre con la stessa maglia: superando il portiere dell’Udinese Karnezis ha stabilito questo suo record personale.

    Lorenzo Pasciuti ha scalzato sia Raffaele Rubino, che con il Novara si era fermato a quattro categorie, come la coppia del Mantova, anni ’50 composta da Giagnoni e Recagni.  Nato a Carrara,Pasciuti è cresciuto nelle giovanili dell’Albinoleffe; è stato acquistato dal Carpi, qualche anno fa, mentre giocava nel Pisa, in Serie D. Cinque anni dopo la squadra ha vinto il Campionato di Serie B, raggiungendo per la prima volta la Serie A.

    Il primo anno di Serie D ha segnato un solo gol; nel 2010/11 ha segnato cinque gol in Seconda Divisione; poi quattro reti in Lega Pro tra 2011  e 2013; cinque gol in Serie B tra il 2013 e il 2015 e uno in Serie A.

  • Napoli campione d’inverno. Empoli rivelazione Juve gran rimonta

    Napoli campione d’inverno. Empoli rivelazione Juve gran rimonta

    Il Napoli ha chiuso il suo girone d’andata in vetta alla classifica di Serie A. Ormai Sarri, e il suo staff, non può più nascondersi. Il tecnico toscano partito con l’indifferenza e lo scetticismo di molti, ha dimostrato e messo in luce tutte le sue qualità, tutta la sua bravura e intelligenza tattica. A Frosinone Higuain, che ha raggiunto quota 18 gol in stagione, al pari di Aubameyang a Borussia e compagni hanno fornito una grande prova di maturità, trascinati dal suo capocannoniere, da un gruppo sempre più solido e da un Gabbiadini autore di un gol da antologia.

    Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, primo in classifica
    Maurizio Sarri, allenatore del Napoli campione d’inverno

    A Empoli mister Giampaolo non ha fatto sentire la mancanza di Maurizio Sarri, che aveva lasciato i toscani dopo tre stagioni. Il tecnico ha avuto l’intelligenza e l’umiltà di ripartire da una base solida, da un modulo e da un assetto collaudato. Senza i partenti Rugani, Valdifiori, Vecino e Hysaj, gli azzurri hanno conquistato 30 punti in 19 partite.

    La Juventus dai due volti nella stagione in corso. Lo spartiacque del Campionato è stato il gol di Cuadrado nel derby che ha dato la vittoria alla squadra di Allegri, da li in poi la Juventus non si è più fermata. Ha saputo ribaltare un inizio traumatico, superando in questo turno Fiorentina e Inter avvicinandosi alla vetta quando ancora un intero girone è da giocare.

    In una stagione zoppicante la Lazio ha superato la Fiorentina in trasferta, dopo aver sconfitto l’Inter  a San Siro, , criticata nei giorni scorsi per le vittorie striminzite  e per il non gioco imputato a Mancini, hanno disputato una delle loro migliori partite. Nella gara con il Sassuolo, Consigli è stato autentico protagonista del match.

    Proprio la squadra di Di Francesco è in testa nella classifica avulsa degli scontri diretti tra le prime sei della Serie A: il Sassuolo ha sconfitto Napoli, Juventus, Inter e ha pareggiato con Roma  e Fiorentina; dimostrazione di quanto la squadra emiliana sia sempre più una realtà bella e solida del nostro calcio.

    Sabato sera è andato in scena il match tra le grandi deluse della Serie A: ovvero Roma e Milan, entrambe partite con ambizioni europee e problemi cresciuti nei mesi a seguire, dovuti a mal di pancia, problemi societari, infortuni e chi più ne ha più ne metta. La Roma è ancora impegnata in Champions League, anche se il Real Madrid è ovviamente favorito, mentre il Milan ha fissato nella Coppa Italia il suo obiettivo primario.

    Involuzione negativa nella Torino granata: la squadra sta precipitando in classifica e si segnala una rottura di feeling tra i sostenitori della squadra e l’allenatore. La vicenda Quagliarella sfocia nell’autolesionismo se a giocare è Martinez, sbagliando tre gol. Bisogna ritrovare la serenità autunnale ora smarrita, per non rischiare di essere invischiati in zone pericolose della classifica.

    Otto punti e lo zero nella casellina dei successi ottenuti, a Verona, sponda Hellas, si aspettavano un Campionato diverso, più tranquillo, invece  il bilancio stagionale è da incubo. La squadra non ha più risorse, ne tecniche ne psicologiche, per rimanere nella massima categoria: forse non era tutta colpa di Mandorlini.

  • Roma-Milan: l’errore può essere fatale

    Roma-Milan: l’errore può essere fatale

    Roma-Milan, può e deve essere una sfida tra big. Ma sì la realtà molte volte è diversa, molte volte non è quella che ognuno di noi spera, molte volte non è quella che le società avevano programmato in estate. Ecco che la sfida di questa sera, che chiude il girone di andata di Serie A, rischia, per entrambe le squadre, di essere un crocevia importante nel proseguo della stagione.

    Roma-Milan gara importante per gli allenatori.
    Roma-Milan gara importante per gli allenatori.

    Rudi Garcia e Sinisa Mihailovic, allenatori che sognavano una stagione diversa, una stagione da protagonista e che si ritrovano ad avere una panchina traballante, frutto di risultati e prestazioni non in linea con i desideri estivi della proprietà di Roma e Milan, allenatori che pagano, forse, colpe non completamente loro a causa di rose inadeguate frutto di milioni di euro spesi malamente.

    Questa sera entrambi si giocano tanto, un passo falso di una delle due squadre può essere fatale ai tecnici. A Roma Rudi Garcia è traballante da diverso tempo, anche se la sua panchina sembra più solida del collega rossonero. le alternative non convincono e questa potrebbe essere la carta decisiva a favore di Rudi Garcia, che, verrà probabilmente sopportato fino al termine della stagione. La Roma ha ancora al Champions League, gli ottavi di finale con il Real Madrid, sembrano dall’esito già scritto, ma si deve ancora giocare.

    A Milano, sponda Milan, si è fatto il nome di Cristian Brocchi, attuale tecnico della Primavera, con Marcello Lippi, collaboratore. Ma siamo sicuri che questa alternativa sia giusta per ridare linfa ad un ambiente depresso e demotivato, che a gennaio si deve aggrappare alla Coppa Italia, come unico obiettivo stagionale ancora raggiungibile. Con tutto il rispetto per Brocchi e Lippi, non si vedono all’orizzonte possibili maghi merlini o Harry Potter, in grado di dare un colpo di bacchetta e far diventare Cerci come Messi e Romagnoli come Mascherano.

    Ma la gara di stasera può essere fatale per i due tecnici, la gara di stasera può e deve essere determinante per entrambe le squadre. Roma-Milan, chi si ferma è perduto, le panchine scricchiolano ma le alternative non convincono.

  • Addio Benitez, il Real Madrid vira su Zidane

    Addio Benitez, il Real Madrid vira su Zidane

    L’avventura di Rafa Benitez sulla panchina del Real Madrid è terminata con l’esonero del tecnico spagnolo. Salta quindi un’altra panchina prestigiosa in Europa dopo l’allontanamento di Jose Mourinho da quella del Chelsea.

    Rafa Benitez, esonerato dalla panchina del Real Madrid.
    Rafa Benitez, esonerato dalla panchina del Real Madrid.

    I cattivi risultati ottenuti, la scarsa sintonia con il gruppo, probabilmente mai nata, hanno pesato sulle scelte della società: fatale è stato il pari di Valencia, che ha portato il Real Madrid a quattro punti dalla capolista della Liga, l’Altletico Madrid, e a meno due dal Barcellona. Florentino Perez ha già in casa il sostituto, si tratta di Zinedine Zidane, attuale allenatore della Castilla, la squadra B del Real Madrid. 

    Rafa Benitez ha provato fino alla fine a difendere il proprio operato ma ha pesato, come un macigno, il rapporto teso con Cristiano Ronaldo, la stella indiscutibile della squadra, un rapporto mai sbocciato con buona parte della tifoseria. I risultati nono sono stati quelli che la dirigenza di aspettava, nonostante il passaggio agli ottavi di finale di Champions League, da prima del girone che consentirà al club spagnolo di giocarsi con la Roma in passaggio ai quarti di finale. Il verdetto è maturato dopo la riunione interna effettuata dal Consiglio di Amministrazione del club spagnolo.

    Benitez, lascia un club, da allenatore, senza aver alzato trofei, senza aver messo in bacheca delle Coppe come successo nelle sue avventure al Liverpool, la Champions League vinta contro il Milan nel 2007, al Valencia, al Chelsea, all’Inter, al Napoli.

    “E’ in atto una campagna contro di me”

    aveva detto pochi giorni fa, Benitez, che si sentiva accerchiato da una stampa mai benevola nei suoi confronti per il gioco e le divisioni interne allo spogliatoio.

    In questi minuti è prevista la conferenza stampa della società che certificherà l’esonero di Rafa Benitez.  Ma al di là delle critiche, è Florentino Perez a non averlo mai veramente protetto, fino alla decisione finale.

     

  • Calciomercato, da Lavezzi a Perotti i possibili colpi

    Calciomercato, da Lavezzi a Perotti i possibili colpi

    Il calciomercato invernale, non è più da considerarsi soltanto di riparazione ma, a tutti gli effetti, ha assunto negli anni la stessa valenza del mercato estivo. Se è vero che la sessione del calciomercato di gennaio non sposterà cifre altissime, soprattutto per i club di Serie A, ci sono diverse possibili occasioni da cogliere, basta saper investire le cifre a disposizione con raziocinio.

    L'Ata Hotel Executive, la sede del calciomercato
    L’Ata Hotel Executive, la sede del calciomercato

    Nicolas N’Koulou, difensore dell’Olympique Marsiglia, centrale, classe 1990, andrà in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno. Era un giocatore che Rafa Benitez aveva chiesto alla dirigenza del Napoli, ma all’epoca la società francese non voleva cederlo. Su di lui ci sono gli occhi della Lazio.

    Ever Banega, 27 anni, centrocampista del Siviglia, è in scadenza di contratto. Il club spagnolo chiede una cifra intorno ai 3 milioni di euro, il Milan è alla finestra.

    Sofiane Feghouli, centrocampista del Valencia, è un esterno di attacco, di nazionalità algerina, ha compiuto 26 anni e dalla Spagna, sono certi che non rinnoverà il contratto con il club spagnolo. Inter e Roma sono appostati e stanno monitorando la situazione.

    Ben Arfa, punta del Nizza, classe 1987, sta vivendo una grande annata nella quale ha realizzato 7 reti in tredici gare disputate, un giocatore dal grande talento che, in caso di mancato rinnovo, sarebbe libero, a luglio, di accasarsi in un altro club: Milan e Roma tengono la situazione sotto controllo.

    Ezequiel Lavezzi, sembra essere agli sgoccioli la sua avventura al PSG, prima dell’esonero dal Chelsea, Jose Mourinho, aveva chiesto al Presidente Abramovich l’attaccante. Il primo luglio sarà svincolato, Roberto Mancini appare in vantaggio, ma attenzione alla Premier League, anche se la volontà del giocatore è quella di tornare a giocare nella Serie A.

    Uno dei  nomi più gettonati in questa finestra di calciomercato sarà l’argentino Diego Perotti, destinato a lasciare il Genoa: ad oggi la Roma è il club che ha dimostrato maggiore interesse, la cifra che il club di Pallotta stanzierà  è intorno ai dodici di euro, bonus compresi. La partenza di Iturbe, destinazione Premier League, ha fornito alla Roma un piccolo budget, su cui poter contare.

     

  • Cagliari campione d’inverno, si ferma il Novara

    Cagliari campione d’inverno, si ferma il Novara

    Il Cagliari campione d’inverno dopo il successo casalingo sulla Pro Vercelli: vittoria mai in discussione, già conquistata nella prima frazione di gioco. Il Cagliari ha conquistato dieci vittorie su undici gare disputate al “Sant’Elia”, per la Pro la classifica ora dice +2 sulla zona playout. Il Crotone tiene il passo del Cagliari, espugnando il campo della Virtus Entella, con questa vittoria è dei calabresi il secondo posto in classifica, mentre per l’Entella la posizione è a metà classifica.

    Joao Pedro del Cagliari, impegnato nel match di domenica scorsa.
    Joao Pedro del Cagliari, impegnato nel match di domenica scorsa.

    Il Novara ha perso a Modena, uscendo battuti dal “Braglia”, questa sconfitta vede la squadra di Baroni, allontanarsi dal duo di testa. Con un gran secondo tempo, l’Ascoli ha superato lo Spezia, conquistando tre punti vitali in ottica salvezza e la seconda vittoria consecutiva. Il Trapani si è imposto di misura sul Bari, aggravando la crisi dei pugliesi, la squadra di Cosmi è tornata al successo dopo quattro turni per i ragazzi di Nicola è il terzo passo falso consecutivo.

    Importante vittoria della Virtus Lanciano nel match contro il Livorno, ora i ragazzi di D’Aversa sono sempre al penultimo posto in classifica ma sono saliti a quota 18 punti; il Livorno sta attraversando un periodo di appannamento, dettato dalla mancanza di gioco e di risultati. Il Como si è fatto un gran bel regalo di natale centrando la prima vittoria casalinga in questo torneo, sconfiggendo la Salernitana, la vittoria è arrivata sul finale del match, con i ragazzi di Torrente, al terzo ko consecutivo, che hanno visto aggravarsi la propria classifica.

    Dopo questo tour de force natalizio, la Serie B va in vacanza e riprenderà il weekend del 16 gennaio, con la prima giornata di ritorno, probabile l’anticipo dello Spezia, impegnato lunedì 18 gennaio nella Tim Cup contro l’Alessandria per i quarti di finale. Si ripartirà con la caccia alla capolista Cagliari, in un torneo incerto, combattuto, di livello qualitativo e tecnico medio-alto con la convinzione che sarà equilibrato fino al termine.