Autore: Matteo_Tomaselli

  • Udinese-Fiorentina, friulani in emergenza: out Floro Flores, viola ancora senza Vargas

    L’Udinese si prepara alla difficile trasferta di Firenze con un reparto difensivo in emergenza. L’Ultimo ad aver lasciato il gruppo in ordine cronologico è Andrea Coda, infortunatosi nell’incontro di mercoledì scorso con il Chievo. Così recita il comunicato sul sito ufficiale: “Si comunica che, in seguito ad un contrasto di gioco verificatosi durante l’incontro di campionato Udinese-Chievo Verona, il difensore Andrea Coda ha riportato la distorsione del ginocchio destro con lesione importante al legamento collaterale mediale, che però non necessita di trattamento chirurgico. Il giocatore dovrà portare un tutore immobilizzante per circa quattro settimane, ma la prognosi potrà essere meglio definita tra 20 giorni, quando si effettueranno nuovi accertamenti di controllo”.

    Pasquale Marino, quindi, si affiderà nuovamente a Ferronetti, già subentrato al posto di Coda contro il Chievo: “L’infortunio probabilmente ci priverà di Andrea fino al termine della stagione – ha detto il Tecnico dell’Udinese – E’ l’ennesimo infortunio che colpisce lo stesso reparto. Con la Fiorentina giocherà Damiano perché contro il Chievo ha fatto molto bene e quindi non vedo perché modificare qualcosa quando non si subiscono gol: tra l’altro da centrale può dosare meglio gli sforzi e quindi gestirsi con maggiore profitto.

    Qualche preoccupazione grava sul diffidato Zapata, che non può farsi ammonire se non vorrà saltare la sfida contro la Juventus: “Deve essere bravo a contenersi, non protestare, perché averlo a disposizione con la Juve sarebbe molto importante vista la qualità degli attaccanti di Zaccheroni”.

    Sulla gara di Firenze il Tecnico friulano ha le idee chiarissime. “La Fiorentina proverà ad imporre il suo gioco. Dovremo disputare un match intenso dal punto di vista agonistico e sfruttare gli spazi. A livello tattico sarà molto importante limitare il loro gioco in velocità e il loro fraseggio nello stretto, in cui Gilardino è molto bravo a fare da sponda per l’inserimento dei compagni. Parliamo di una squadra che è uscita immeritatamente dalla Champions League”.

    La situazione di classifica inizia ad essere un po’ preoccupante e l’Udinese, che in trasferta non ha mai vinto, proverà a portare a casa i tre punti. La formazione friulana, privata all’ultimo anche di Floro Flores, si affiderà ancora a Totò Di Natale, il capocannoniere della Serie A: “Dovremo cercare di sfruttare gli spazi e di lanciare Di Natale in profondità: in attacco dovremo stare molto stretti per non essere troppo lontani dalla porta avversaria. Sarà una gara completamente diversa dal punto di vista tattico rispetto a quella di mercoledì sera”.

    Le probabili formazioni

    Fiorentina (4-4-2):
    Frey; Comotto, Natali, Kroldrup, Pasqual; Santana, Zanetti, Montolivo, Gobbi; Jovetic, Gilardino;
    A disposizione: Avramov, De Silvestri, Bolatti, Donadel, Felipe, Babacar, Keirrison;
    Squalificati: Mutu (sospeso)
    Indisponibili: Gamberini, Marchionni, Vargas;

    Udinese (4-3-3): Handanovic; Isla, Ferronetti, Zapata, Lukovic; Sammarco, Inler, Asamoah; Pepe, Di Natale, Sanchez. A disposizione: Belardi, Pasquale, Cuadrado, Badu, Lodi, Corradi;
    Squalificati: nessuno;
    Indisponibili: D’Agostino, Basta, Domizzi, Coda, Floro Flores;

    Così i precedenti sui 32 incontri disputati:
    Vittorie Fiorentina: 17
    Vittorie Udinese 5
    Pareggi: 10

    All’andata, Udinese-Fiorentina era finita 0-1

  • Udinese deludente, il Chievo spreca. Al Friuli solo 0-0

    Contro un Chievo bilanciato sia in fase difensiva che in fase d’attacco, l’Udinese ha dovuto accontentarsi di un pareggio non soddisfacente. La squadra friulana si è dimostrata molto scialba e le occasioni degne di nota non sono state create dai bianconeri bensì dagli ospiti. Le due azioni da gol sono capitate all’ex friulano Giampiero Pinzi, che le ha miseramente sprecate.
    Il difensore del Chievo, Andrea Mantovani, parla di un pareggio fondamentale per la salvezza della squadra di Verona: “Avevamo contro un avversario difficile, in cerca di punti. Abbiamo però dato l’ennesima prova di carattere, dando continuità alla prestazione di domenica scorsa. Abbiamo provato a vincere la partita, creando due occasioni importanti per Pinzi. Purtroppo non l’abbiamo messa dentro, ma ci abbiamo provato”.
    Alla fine la partita si è conclusa 0-0 ed entrambe le squadre hanno portato a casa un punto, più importante per il Chievo che per l’Udinese. Grande è infatti la preoccupazione in casa friulana per l’ennesima prestazione deludente della squadra, colpita anche dall’infortunio di Andrea Coda, sostituito poi da Ferronetti.
    Il difensore a fine gara si dimostra il più deluso: “Dovevamo vincere questa partita e abbiamo addirittura rischiato di perderla – ha detto Damiano Ferronetti – Il Chievo ha la mentalità della squadra che si deve salvare, noi no. E purtroppo per questo soffriremo fino alla fine. Ci salveremo all’ultima giornata. Io centrale? E’ stata la mia prima volta nella difesa a quattro, ce l’ho messa davvero tutta!”.
    Anche Pasquale Marino è rammaricato dopo la prestazione offerta dai suoi: “E’ chiaro che chi deve vincere deve fare più fatica rispetto a chi deve solo difendersi. Come ha fatto il Chievo che, tra l’altro, ha fatto ricorso in modo sistematico al fallo tattico. Noi abbiamo anche creato le nostre occasioni da gol, ma rispetto ad altre partite abbiamo sbagliato troppo. Forse per eccessiva frenesia. La loro tattica non ci ha permesso di sviluppare il nostro gioco”. Sulla prestazione non esaltante di Totò Di Natale, Marino sottolinea nuovamente l’importanza del giocatore per la squadra: “E’ stato sotto tono ma noi non possiamo farne a meno. Ha qualche pausa, ma per noi è fondamentale“.
    In vista dell’incontro con la Fiorentina, si ritorna poi a parlare di salvezza: “Siamo a più quattro, mentre un mese fa avevamo solo un punto di vantaggio. Insomma stiamo meglio, ma la corsa si è complicata sia perché noi abbiamo pareggiato, sia perché l’Atalanta continua a vincere. Dobbiamo cercare di arrivare prima possibile a 40 punti. E con Fiorentina e Juve abbiamo la possibilità di prenderci delle soddisfazioni perché sono squadre che giocano al calcio“.

  • Udinese, Marino: “Sfruttiamo il buon momento”

    L’Udinese, che domani sera al Friuli affronterà il Chievo, è in una buona condizione generale. Pasquale Marino ne è consapevole e vuole dimenticare al più presto la sconfitta subita contro la Roma, in cui comunque l’Udinese non ha demeritato: “Ci sono tutte le premesse per far bene – ha detto il tecnico dell’Udinese – da diverse partite stiamo giocando il nostro calcio e quindi sono fiducioso. Il match dell’Olimpico? Abbiamo affrontato una squadra che lotta per lo scudetto e abbiamo disputato una grandissima partita. Ci siamo rimasti un pochettino male perché – per episodi ed errori – il risultato poi non è arrivato”.

    Questa partita va sfruttata per portare a casa punti prima della prossima impegnativa trasferta di Firenze: “Dobbiamo sfruttare al meglio questa partita, perché stiamo bene e abbiamo la salvezza nelle nostre mani. Se ci mettiamo la giusta cattiveria agonistica, allora sì che i valori emergeranno”.
    L’obiettivo non sarà però semplice. Nonostante giochi in casa, l’Udinese non deve abbassare la guardia. La squadra di Di Carlo ha infatti un rendimento in trasferta molto ragguardevole: “Al di là della classifica, i gialloblù sono tra i migliori quanto a rendimento lontano dalle mura amiche. Hanno fatto soffrire il Milan e questo significa molto”.
    La tranquillità con cui potrà giocare la formazione friulana sarà un fattore molto importante. La classifica sorride infatti ai bianconeri: “Non dobbiamo giocare con particolari assilli. In poche partite siamo passati da +1 a +6. Quindi contro il Chievo potremo esprimerci bene, senza condizionamenti di classifica: con una vittoria acquisteremmo ulteriore serenità”.

    Le probabili formazioni di Udinese – Chievo, mercoledì 23 marzo ore 20.45:
    Udinese (4-3-3): Handanovic; Isla, Coda, Zapata, Lukovic; Sammarco, Lodi, Asamoah; Pepe, Di Natale, Floro Flores.
    A disposizione: Belardi, Ferronetti, Cuadrado, Inler, Siqueira, Sanchez, Corradi.
    Squalificati: Pasquale (1).
    Indisponibili: D’Agostino, Basta, Domizzi.

    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Mandelli, Yepes, Mantovani; Luciano, Rigoni, Pinzi; Bentivoglio; Bogdani, Pellissier.
    A disposizione: Squizzi, Morero, Jokic, Ariatti, Iori, Granoche, De Paula.
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: Moro, Sardo, Abbruscato, Marcolini.

    I precedenti sui 7 incontri disputati in Serie A al Friuli:
    Vittorie Udinese: 3
    Vittorie Chievo: 2
    Pareggi: 2

    All’andata Chievo – Udinese era finita 1-1.

  • Vucinic: “La Roma piace sempre, soprattutto quando si vince”

    Si può scorgere una certa soddisfazione nelle parole di Claudio Ranieri dopo il 4-2 rifilato all’Udinese e i due punti rosicchiati all’Inter: “Mi è piaciuta la reazione dei ragazzi – ha detto il Tecnico della Roma – ci voleva proprio dopo il 3-3 di Livorno. Vucinic, Toni e Menez hanno disputato una partita fantastica, sciorinando giocate di alta scuola. Spero di poterli riproporre al più presto, potendo anche contare sul rientro di Totti”.


    Entusiasta è anche il protagonista della serata romana, Mirko Vucinic, autore di una tripletta: “La Roma piace sempre, soprattutto quando si vince. Diciamo che ci siamo sacrificati tutti perché mancavano dei giocatori molto importanti per questa squadra. Nonostante tutto, i ragazzi che sono scesi in campo al loro posto hanno contribuito molto a questa vittoria”.
    Il pareggio dell’Inter ha permesso alla Roma di ridurre a -4 lo svantaggio dalla vetta e sabato prossimo all’Olimpico c’è proprio il big match tra le due squadre: “La cosa più importante è andare prima a Bologna e cercare di vincere”.

    Pasquale Marino, dal canto suo, mastica amaro. Il tecnico dell”Udinese recrimina per la sconfitta contro la Roma: “C’è mancata la convinzione di poter vincere. Nel secondo tempo siamo stati bravi a mettere a posto le cose, poi abbiamo commesso l’ingenuità del 3-2 che ci ha tolto la forza di reagire. Potevamo fare risulta toma abbiamo vanificato tutto. Un peccato perché sul 2-2 quell’ingenuità ci ha mandato fuori strada. Fare questa partita e perdere così significa che facciamo tutto da soli”. Il tecnico friulano non se la prende comunque con i giocatori: “Ai ragazzi non posso rimproverare niente, hanno dato il massimo”.


    L’Udinese non rischia, nonostante la sconfitta, di entrare in zona retrocessione, ma ottenere la prima vittoria stagionale in trasferta contro la Roma avrebbe avuto il suo valore. La squadra friulana si è dimostrata comunque in netta crescita e i due gol di Di Natale, sempre più solo in vetta alla classifica marcatori, lasciano ben sperare per il futuro.

  • Vucinic show, la Roma supera l’Udinese e vede la vetta

    La Roma torna a vincere nell’anticipo della 29esima giornata e vola così a -4 dall’Inter capolista, fermata ancora dal Palermo. 4-2 il risultato con cui la squadra di Ranieri batte una contraddittoria Udinese. Contraddittoria perché se efficace in attacco la formazione friulana si è rivelata ancora una volta disastrosa in difesa: 45 i gol subiti in questa stagione e nessuna vittoria in trasferta. Solo il Livorno è riuscito a fare di peggio. Davvero c’è molto da lavorare per Marino nel reparto difensivo.

    La partita si mette subito bene per la Roma che riesce a portare il risultato sul 2-0 nella prima mezz’ora di gioco. A segno prima Toni al 14esimo e successivamente Vucinic al 23esimo. L’Udinese non si perde d’animo e riesce a ridurre lo svantaggio al 37esimo con il rigore realizzato da Di Natale. La trattenuta che ha fornito il penality per i bianconeri era però fuori area e il rigore era di conseguenza inesistente. Un vero regalo di Pierpaoli questo gol…

    Nel secondo tempo l’Udinese riesce a trovare il gol del pareggio al 61esimo con il solito Di Natale che raggiunge così le 21 reti in campionato e allunga su Milito, a segno comunque contro il Palermo. Passano cinque minuti e un fallo in area di Isla su Menez procura il calcio di rigore per la Roma, realizzato successivamente da Vucinic. Marino inserisce quindi Pepe al posto di Sammarco realizzando una formazione super offensiva nel tentativo di trovare la rete del pareggio. Rete friulana che non arriverà mai. Le speranze dell’Udinese si infrangono definitivamente all’82esimo con il terzo gol di Vucinic che chiude la partita.

    Da segnalare il debutto in Serie A del giovanissimo Pettinari, classe ’92, entrato in campo all’86esimo al posto di Menez.

    I voti ai giocatori:

    Julio Sergio 6.5, Riise 7, Juan 6, Brighi 6.5, Burdisso 7, Cassetti 6, Perrotta 6, Menez 7, Faty 6, Vucinic 8, Toni 7, Tonetto s.v., Andreolli 6, Pettinari s.v..

    Handanovic 6, Isla 5, Zapata 5.5, Inler 6, Lukovic 5, Pasquale 6, Sammarco 6, Asamoah 7, Sanchez 6, Floro Flores 5.5, Di Natale 7.5, Pepe 5.5, Lodi s.v.,

  • Le 10 migliori monoposto di F1 della storia

    Le 10 migliori monoposto di F1 della storia

    Ferrari F2004 (2004)

    Non si esagerare se si pensa alla F2004 come alla migliore monoposto di F1 fin’ora costruita. La scalata al successo di questa vettura è stata aiutata dalla fortuna di godere dei servigi di Michael Schumacher, ma il modo e la facilità con cui vinse entrambi i titoli furono eccezionali. Dall’affidabilità quasi perfetta; dalla facilità di guida; dall’aerodinamica ineguagliabile; dalle ottime performance del suo propulsore alla perfetta sinergia delle sospensioni… non c’è crepa sulla F2004. Una monoposto tremendamente efficace sotto ogni aspetto.

    2) Lotus 49 (1967-70’)

    La Lotus 49 è una delle poche monoposto ad aver vinto al suo GP d’esordio, a Zandvoort nel 1967. Tale vittoria, conquistata da Clark dopo il ritiro del compagno di squadra Hill, valse anche la prima vittoria per il Cosworth.
    Questa monoposto fu la prima con motore posteriore a incorporare il propulsore come elemento portante della vettura stessa, comportando una maggiore rigidità e un notevole guadagno di spazio.
    Il titolo non arrivò subito a causa delle difficoltà iniziali ma nel 1968 Hill riuscì a vincere il mondiale. Grazie all’incredibile flessibilità di questa monoposto, non vi furono inoltre problemi ad adattarla all’introduzione degli alettoni e solo verso la fine degli anni ’70 si registrò un calo prestazionale che la mandarono in pensione. La Lotus 49 fu anche la prima vettura ad avere degli sponsor.

    Lotus 49

    3) Ferrari F2002

    Un altro capolavoro della casa di Maranello, solo di poco inferiore alla successiva F2004. Nelle mani di Schumacher regalò al pilota tedesco il quinto titolo mondiale (ad agosto) permettendogli di eguagliare il record di Fangio. Affidabile, permise inoltre alla Ferrari di vincere il quarto titolo costruttori di fila.

    4) McLaren MP4-13 (1998)

    E’ la vettura meglio riuscita della seconda metà degli anni ’90. La McLaren MP4-13 si adattò molto bene al nuovo regolamento introdotto nel 1998 che imponevano carreggiate strette e gomme scanalate divenendo il capolavoro di Newey e Mercedes. Regalò il titolo costruttori alla casa inglese e il primo titolo piloti a Mika Hakkinen, battendo su tutti i fronti i rivali di Maranello.

    5) Williams FW14B (1992)

    Tale monoposto era così avanti rispetto alle avversarie che solo nel 2002 Schumacher riuscì a ripeterne i risultati. Mansell vinse il titolo in agosto e poco più tardi la Williams si aggiudicò anche il costruttori. I rivali dovettero accontentarsi quell’anno delle briciole.
    Aerodinamica di Newey, motore Renault, sospensioni computerizzate e cambio semi-automatico fecero in sostanza di questa monoposto la migliore della prima metà degli anni ’90.

    6) McLaren MP4/2 (1984-’86)

    In tre stagioni la MP4/2 raccolse 22 vittorie e ben 5 titoli sui 6 disponibili. La forza di tale monoposto nasceva dall’ottima coesione tra telaio e motore che la rese una delle vetture più competitive dell’epoca. Non sempre si rivelò la più veloce in pista, ma il suo V6 Porsche, affidabile e dai consumi ridotti, le permetteva di arrivare sempre in zona punti. Diede a Lauda il suo terzo e ultimo titolo e a Prost il primo dei suoi quattro mondiali.

    McLaren MP4/2

    7) Maserati 250F (1954-’60)

    La Maserati 250F era adorata dai piloti per bilanciamento e guidabilità. Diede a Fangio il quinto e ultimo mondiale nel 1957, anno in cui conquistò la sua più grande e famosa vittoria sul vecchio circuito del Nürburgring, nel Gp di Germania.

    Maserati 250F

    8) Renault R25 (2005)

    La Renault R25 diede alla casa francese sia il titolo costruttori sia il titolo piloti, conquistato per il primo anno da Fernando Alonso. Era indubbiamente la vettura meglio riuscita dell’anno e seppe ben sfruttare il cambio di regolamento imposto dalla Federazione (cambio gomme vietato e nuove regole sull’aerodinamica). Fece dell’affidabilità il suo punto di forza: stracciò la Ferrari, mal riuscita, e non si fece intimorire nemmeno dalla McLaren, veloce ma poco affidabile.

    renault R25

    9) Lotus 72 (1970-’75)

    Capolavoro di Chapman, vinse entrambi i titoli alla stagione d’esordio. La Lotus 72, a differenza di altre monoposto, nacque partendo dall’aerodinamica e non da un corpo già esistente. Il muso affilato fu reso possibile dallo spostamento del radiatore sulle fiancate mentre un’ulteriore innovazione furono i freni anteriore on-board. Con 20 GP vinti e le imprese di Peterson e Fittipaldi, tale vettura è entrata di merito nella storia della F1.
    Purtroppo però, diede tragicamente la morte a Rindt, a Monza nel 1970.

    10) Cooper T51/T53 (1969-’62)

    Sono gli anni della rivoluzione in F1. John Cooper costruì questa vettura senza minimamente sapere che avrebbe cambiato per sempre il volto della F1. Egli mostrò come, mettendo il propulsore dietro al pilota, si potesse guadagnare molto in guidabilità, frenata e grip. I due titoli vinti con Jack Brabham nel 1959 e nel 1960 aprirono gli occhi agli altri costruttori e ben presto tutte le monoposto furono costruite con motore posteriore.

  • Moto Gp: Rossi vs Stoner, è iniziato il duello

    Nella seconda giornata di test in notturna sul circuito di Losail il miglior tempo va, per la prima volta in questa stagione, all’australiano Casey Stoner. Il pilota della Ducati ha girato in 1’55″353 staccando di mezzo secondo il rivale Valentino Rossi. Posizioni quindi invertite tra i primi due rispetto al primo giorno di prove.

    Nonostante manchino ancora tre settimane all’inizio del Motomondiale, in Qatar si sente già aria di sfida: una sfida psicologica tra Rossi e Stoner fatta di continui giri veloci nei quali dimostrare chi è il migliore. Alla fine entrambi i protagonisti si sono detti molto contenti delle loro prestazioni, ma c’è da esser sicuri che a Rossi sarebbe piaciuto concludere in testa anche questa giornata di prove.

    Terzo ha chiuso Andrea Dovizioso, unico pilota che sembra trovarsi a suo agio sulla Honda. Poi l’altra Ducati dell’ex campione del mondo Nicky Hayden e quindi un buon Loris Capirossi. Sesto Jorge Lorenzo mentre chiude ultimo il debuttante Marco Simoncelli.

    Da segnalare delle cadute per Stoner, Hayden, Spies, Edwards, Melandri e Simocelli, causate probabilmente dalla pista che verso le 23 è diventata umida e scivolosa.

    Questi i tempi di oggi:

    Casey Stoner 1:55.353
    Valentino Rossi 1:55.860
    Andrea Dovizioso 1:55.879
    Nicky Hayden 1:56.115
    Loris Capirossi 1:56.195
    Jorge Lorenzo 1:56.504
    Randy De Puniet 1:56.504
    Colin Edwards 1:56.722
    Mika Kallio 1:56.767
    Ben Spies 1:56.779
    Aleix Espargaro 1:56.897
    Alvaro Bautista 1:56.898
    Dani Pedrosa 1:56.935
    Marco Melandri 1:57.222
    Hector Barbera 1:57.223
    Hiroshi Aoyama 1:57.251
    Marco Simoncelli 1.57.379

  • Udinese, Marino: “sfruttiamo le assenze della Roma”

    L’Udinese è stata l’ultima squadra a battere la Roma in campionato in questa stagione. E’ successo lo scorso 28 ottobre, quando la formazione di Marino si è imposta per 2-1 al Friuli. Questa volta però, gli avversari andranno affrontati all’Olimpico dove, meno di un mese fa, l’Udinese titolare ha incassato un secco 2-0 nell’andata dei quarti di Coppa Italia.

    “Andiamo ad affrontare un avversario in grande condizione ed in lotta per lo scudetto – ha detto il tecnico Pasquale Marino – Pagheranno diverse assenze, ma dovremo essere noi bravi a sfruttarle. Le loro alternative sono giocatori che farebbero i titolari nella maggior parte delle squadre di Serie A. Sanno essere molto pericolosi e dispongono di qualità in tutti i reparti; sono guidati da un grande allenatore, capace di esaltare i pregi dei singoli. La squalifica di Pizarro per loro peserà come l’infortunio di D’Agostino per noi”.

    La vittoria contro il Palermo ha allungato a 7 le lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione: “Vogliamo dare continuità agli ultimi risultati positivi e fare punti per affrontare con tranquillità il finale di stagione. Dobbiamo mantenere gli equilibri e la cattiveria delle ultime uscite e continuare a lavorare sulla concentrazione e sull’attenzione ai particolari. C’è ancora tanto da pedalare e da correre, ma abbiamo dimostrato di saper giocare alla pari e senza timori particolari anche contro l’Inter capolista. Il pallone non scotta più tra i piedi dei ragazzi”.

    Per quanto riguarda la Coppa Italia, Marino rimane ancora fiducioso: “I giochi non sono chiusi definitivamente, vogliamo terminare questa stagione in crescendo e faremo di tutto per ribaltare il risultato dell’Olimpico”.

    Le probabili formazioni per Roma-Udinese (20 marzo 2010 ore 20.45):

    Roma (4-4-2): Julio Sergio; Motta, Burdisso, Juan, Riise; Cassetti, Brighi, Perrotta, Menez; Vucinic, Toni.
    A disposizione: Doni, Andreolli, Tonetto, Faty, Baptista, Cerci.
    Squalificati: Pizarro (1), Taddei (1), Mexes (1), De Rossi (1).
    Indisponibili: Totti

    Udinese (4-3-3): Handanovic; Isla, Coda, Zapata, Lukovic; Sammarco, Inler, Asamoah; Pepe, Floro Flores, Di Natale.
    A disposizione: Belardi, Ferronetti, Cuadrado, Lodi, Pasquale, Sanchez, Corradi.
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: Romero, D’Agostino, Basta, Domizzi.

    Questi i precedenti sui 35 incontri disputati all’Olimpico:
    Vittorie Roma: 18
    Vittorie Udinese: 5
    Pareggi: 12

  • Moto GP: Rossi è già in forma mondiale, ma Stoner c’è

    E’ ancora Valentino Rossi il più veloce nella prima giornata di test in notturna sul circuito di Losail, in Qatar. Queste saranno le ultime prove prima dell’inizio del Motomondiale, che prenderà il via proprio su questa pista l’11 aprile prossimo.

    “Sono molto felice perché non è uno dei nostri tracciati preferiti ed essere il più veloce dimostra il grande lavoro che la Yamaha ha fatto con la nuova M1 – ha detto Rossi – All’inizio la pista era abbastanza scivolosa ma eravamo ancora veloci e man mano che le condizioni sono migliorate, anch’io mi sentivo sempre meglio. Siamo abbastanza competitivi e questo mi dà una bella sensazione, è stato bello anche fare il miglior giro giusto alla fine. Dobbiamo ancora decidere la gomma giusta e il setting migliore e continueremo a lavorare sulla parte elettronica ma la cosa piu’ importante è che siamo piu’ veloci rispetto all’anno scorso”.

    Il nove volte campione del mondo ha fermato ha staccato il tempo di 1’55″402, superando solo nel finale Casey Stoner, che segue a poco più di tre decimi. Soddisfatto del lavoro svolto il pilota australiano: “Abbiamo provato varie soluzioni di set up ma la cosa su cui ci siamo concentrati maggiormente sono state le gomme. Ho usato lo stesso treno per più di trenta giri ed ho fatto alcuni dei miei tempi migliori verso la fine quindi direi che possiamo essere soddisfatti”.

    Terza e quarta le Yamaha Tech 3 clienti di Spies (caduto a un’ora dal termine) ed Edwards. Settimo invece Jorge Lorenzo che ritorna dopo l’infortunio alla mano, non ancora completamente superato. Per lui quasi 1.7 secondi di distacco dal compagno di squadra: “E’ bello essere tornato sulla mia moto – ha commentato Lorenzo dopo i test – quando sono uscito in pista la prima volta, sentivo la mano meglio di quanto mi aspettassi. Il dolore è’ diminuito molto negli ultimi giorni e ho fatto molta fisioterapia per assicurarmi di essere nella migliore forma possibile. Sono riuscito a fare abbastanza giri e non è andata male. E’ importante essere qui e vedere a che punto siamo dopo aver perso gli ultimi test”.

    La Yamaha si dimostra così la moto migliore e l’unico in grado di reggerne il passo sembra Stoner. Lontanissime le Honda ufficiali con Dovizioso sesto e Pedrosa addirittura undicesimo. La moto della casa giapponese non sembra riuscita al meglio e i piloti se ne lamentano. In primis Marco Simoncelli, che chiude la giornata in quindicesima e terzultima posizione a 2.7 secondi da Ross.

    Se i presagi sono giusti, ci stiamo avviando verso un mondiale a due…

    Questi i tempi di oggi:
    1. Valentino Rossi (Fiat Yamaha Team) 1:55.402
    2. Casey Stoner (Ducati Marlboro Team) 1:55.717
    3. Ben Spies (Monster Yamaha Tech) 1:55.954
    4. Colin Edwards (Monster Yamaha Tech) 1:56.540
    5. Randy De Puniet (LCR Honda MotoGP) 1:56.588
    6. Andrea Dovizioso (Repsol Honda Team) 1:56.811
    7. Jorge Lorenzo (Fiat Yamaha Team) 1:56.838
    8. Nicky Hayden (Ducati Marlboro Team) 1:56.855
    9. Mika Kallio (Pramac Racing Team) 1:56.923
    10. Loris Capirossi (Rizla Suzuki MotoGP) 1:57.099
    11. Dani Pedrosa (Repsol Honda Team) 1:57.402
    12. Marco Melandri (Honda Gresini) 1:57.605
    13. Hector Barbera (Aspar Team) 1:57.822
    14. Hiroshi Aoyama (Interwetten-Honda MotoGP) 1:57.888
    15. Marco Simoncelli (San Carlo Honda Gresini) 1:57.891
    16. Aleix Espargaro (Pramac Racing Team) 1:57.898

    17 Alvaro Bautista Rizla Suzuki MotoGP 1:57.960

  • Udinese: i friulani istituiscono il Di Natale Day

    Udinese: i friulani istituiscono il Di Natale Day

    L’Udinese ha deciso di dedicare una giornata al suo più grande bomber di sempre: Antonio Di Natale. L’attaccante sarà celebrato il prossimo 22 marzo in una cornice che ricorderà il grande Lorenzo Bettini appena superato da Totò per numero di gol segnati. L’evento sarà ricordato come Di Natale-Day e registrerà la presenza di moltissimi ex bianconeri, tra cui l’ex ct della nazionale Roberto Donadoni, grande ammiratore del numero 10 bianconero.

    Per rendere unica questa giornata l’Udinese ha reso noto che verrà presentata ufficialmente la maglietta celebrativa per l’impresa di Totò, l’uomo della storia friulana.

    La maglietta sul davanti reca il simbolo della squadra friulana sormontato dall’immagine di Totò Di Natale a braccia aperte, nel suo celebre aeroplano noto in tutto il mondo. Sul retro invece comparirà il numero 10 e la scritta “Capocannoniere”. Le prime magliette saranno autografate da Di Natale in persona.

    Un omaggio a questo grande giocatore che con le sue capacità, la sua bravura, la sua umiltà e la sua tenacia ha saputo conquistare il cuore di tutti i tifosi. Esaltato dai compagni, ammirato e rispettato dagli avversari, Di Natale è indubbiamente uno dei migliori giocatori italiani dell’ultimo decennio. Simbolo dell’Udinese degli ultimi anni, Totò sarà per sempre nella storia del calcio friulano e italiano.