Autore: Marco Deiana

  • Lewandowski tra Bayern e United. La Juve sta a guardare

    Lewandowski tra Bayern e United. La Juve sta a guardare

    Robert Lewandowski conteso da Bayern Monaco e Manchester United. Neanche il tempo di rilassarsi per la fine del mercato e arrivano le prime notizie importanti. I due club sarebbe disposti ad investire importanti cifre per acquistare il giocatore. In tutto questo, il Borussia Dortmund attende, vuole far scatenare una vera e propria asta al rialzo per guadagnarci il più possibile. L’attaccante polacco infatti è in scadenza di contratto a giugno 2014 e sarebbe intenzionato a lasciare il club a fine stagione. Molto dipenderà dal proseguimento in Champions della formazione giallonera, dalla posizione finale in campionato e soprattutto dalla permanenza o meno dell’attuale tecnico Klopp, che potrebbe migrare verso la Spagna, con destinazione finale Madrid per sostituire Josè Mourinho.

    “Non ho ancora firmato per nessuna squadra”, Robert Lewandowski ci tiene a precisare la sua posizione, viste le ultime voci di un possibile contratto già firmato con il Bayern Monaco per la prossima stagione.

    Lewandowski tra United e Bayern © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images
    Lewandowski tra United e Bayern © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images

    Borussia Dortmund – Il club tedesco, proprietario del cartellino del polacco, si trova tra la posizione di voler trattenere il trascinatore della squadra (nonché capocannoniere con 19 reti messe a segno in tutta la stagione fino ad oggi) e la possibilità di guadagnare un’ottima cifra dalla sua cessione da reinvestire in altri giocatori da allevare e crescere in casa. D’altronde questa è la nuova politica societaria, imposta dalla dirigenza dopo gli anni 2000, quando il club rischiò il fallimento a causa di una cattiva gestione. La rinascita del Borussia Dortmund è arrivata grazie ad un’ottima programmazione, ad investimenti mirati e cessione dei big a peso d’oro, che ne hanno permesso di tornare protagonista in Germania e in Europa. La valutazione della società tedesca per il polacco è di 30 milioni di euro.

    Le due pretendenti – Sarà una lotta tra Bayern Monaco e Manchester United. Il club bavarese, in vista della nuova gestione Pep Guardiola, potrebbe rinnovarsi e il polacco sarebbe nella lista del tecnico spagnolo che ne apprezza le abilità tecniche e fisiche, preferendolo al bomber Gomez in procinto di lasciare il Bayern. Dall’altra che la società inglese, che potrebbe mollare un po la presa vista l’ottima stagione di van Persie, anche se Ferguson più volte è andato ad osservare personalmente l’attaccante del Borussia Dortmund per vederne le reali capacità.

    Siamo ancora alle prime mosse, alla fase di studio, dove il Bayern sembra leggermente avanti rispetto allo United. Il giocatore vuole discutere del proprio futuro a fine stagione, ma le due pretendenti potrebbero già formalizzare le due offerte al club tedesco proprietario del cartellino. Base d’asta 30 milioni di euro…

    E la Juve? – Per ora sta a guardare. Fosse per Conte, il giocatore sarebbe già a Vinovo ad allenarsi con i compagni bianconeri. Infatti in estate, il tecnico bianconero, avrebbe pressato la società per il suo acquisto, ottenendo un nulla di fatto. A queste condizioni (30 milioni di euro) sembra difficile impostare una trattativa per il club di corso Galileo Ferraris (anche se l’idea di portare Jovetic a Torino comporterebbe la stessa spesa) soprattutto con l’arrivo a parametro zero da giugno dello spagnolo Llorente, che dovrebbe diventare il top player dell’attacco bianconero.

  • Fiorentina, si sogna in grande. Obiettivi Borini e Torres

    Fiorentina, si sogna in grande. Obiettivi Borini e Torres

    La Fiorentina pensa al futuro e sogna in grande. Dopo l’acquisto di Giuseppe Rossi, arrivato da Villareal a gennaio per 10 milioni di euro più bonus, la società viola non si ferma e sarebbe disposta ad investire pesantemente sul campionato inglese. Esattamente a Londra e Liverpool ci sono due giocatori che fanno gola a Montella e all’intera dirigenza toscana, parliamo di Fabio Borini e Fernando Torres. Il primo, anche a causa di qualche problemino fisico, non sembra godere della fiducia del manager Rodgers, mentre lo spagnolo, dopo il suo trasferimento al Chelsea sta vivendo un periodo nero della sua ricca carriera e neanche l’arrivo del suo mentore (Benitez) sembra averlo rigenerato. Sembrano solamente sogni, ma anche l’arrivo di Joe Red sembrava impossibile fino ad un mese fa.

    Economicamente sembra una vera e propria pazzia, ma gli ottimi risultati in questa stagione, potrebbe spingere la proprietà ad affrontare investimenti importanti per mantenere la Fiorentina ad alti livelli.

    Torres, sogno estivo della Fiorentina © Clive Rose/Getty Images
    Torres, sogno estivo della Fiorentina © Clive Rose/Getty Images

    In entrata – Per questo finale di stagione, Vincenzo Montella avrà a disposizione una batteria d’attaccanti di tutto rispetto con Jovetic e Toni, sicuri titolari, Giuseppe Rossi in fase di recupero (potrebbe rientrare a fine stagione) ed infine due riserve El Hamdaoui e Larrondo. Se i primi tre godono della massima stima del pubblico toscano e del tecnico viola, il marocchino e l’argentino devono dimostrare ancora di poter far parte della Fiorentina del futuro. Per questa ragione, Pradè e Macia, sarebbe nuovamente a lavoro (nonostante il mercato sia finito da soli sette giorni) per poter imbastire importanti trattative. L’operazione Borini, confermata anche dal giornalista Mario Sconcerti (legato alla dirigenza viola, per un suo passato in società), è già stata avviata. L’unico ostacolo sarebbe la cifra da sborsare per il suo acquisto, visto che il Liverpool appena sei mesi fa ha dovuto sborsare quasi 15 milioni di euro (tra cash e bonus) per riportare in Inghilterra l’attaccante dell’Under 21 italiana.

    Il sogno Torres invece è legato al raggiungimento del terzo posto in classifica nella stagione attuale, che darebbe la possibilità alla Fiorentina di giocarsi l’accesso alla Fase a Gironi di Champions tramite Preliminare. In una formazione, definita “spagnola”, l’attaccante del Chelsea non avrebbe grosse difficoltà ad adattarsi e diventerebbe la punta di riferimento dei viola. Naturalmente non sarà una trattativa facile a causa degli elevati costi dell’operazione. I blues però, con l’acquisto di Demba Ba dal Newcastle, potrebbero privarsi dell’ex Liverpool a cifre non eccessive e l’ingaggio verrebbe spalmato su più anni, permettendo allo stesso Torres di concludere la carriera in Italia, in un campionato che ha sempre apprezzato. Rimane pur sempre un sogno e sarebbe la ciliegina sulla torta di una rosa già piuttosto competitiva.

    Addio Jovetic? – A questo punto, la Fiorentina potrebbe finanziare i due acquisti con la cessione del montenegrino. Jojo, nonostante le varie smentite, avrebbe iniziato a preparare la proprietà viola ad una sua eventuale richiesta di cessione. Il numero 8 viola sente stretta la piazza di Firenze e vorrebbe giocare altrove per poter puntare a traguardi importanti. La Juventus non ha mai smesso di interessarsi, anche se la richiesta da 30-35 milioni della Fiorentina spaventa i dirigenti bianconeri. E’ più probabile un suo trasferimento in Premier o in Liga.

    Con un attacco composto da Rossi, Borini, Toni e Torres, i tifosi viola si sentirebbero in diritto di sognare in grande.

  • Burkina Faso, storica finale. Il cuore vince sulla tecnica

    Burkina Faso, storica finale. Il cuore vince sulla tecnica

    Il calcio è passione, sacrificio e libertà. Spesso capita di ritrovarti davanti a delle imprese storiche, a muri invalicabili, dove nessuno punterebbe neanche mezzo centesimo sulla tua vittoria. Bene, proprio da queste situazioni nascono le leggende, nascono le storie che rimangono impresse nella vita del vincitori per sempre. E non importa se alla fine si perderà la finale, per i giocatori del Burkina Faso, la Coppa d’Africa 2013 rimarrà indelebile nei propri ricordi. Anche questa è storia, soprattutto per loro! E allora eccoli festeggiare, piangere, emozionarsi alla fine delle semifinale contro il Ghana, squadra sulla carta nettamente più forte e super favorita per la conquista del torneo africano (soprattutto dopo l’eliminazione della Costa d’Avorio). Ma nel calcio, ogni tanto capita che non vinca il più bravo, ma semplicemente il migliore.

    Sono serviti i calci di rigore (il che rende ancora più emozionante la storia) per sancire la vincente nella sfida Ghana-Burkina Faso. Il sogno continua…

    Burkina Faso conquista una storica finale © ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Image
    Burkina Faso conquista una storica finale © ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Image

    La partita – Una gara subito in salita per il Burkina Faso, sotto di un gol dopo appena tredici minuti di gioco con il rigore realizzato dal ghanese Wakaso. Sono seguiti cinquanta minuti di dominio da parte del Ghana, prima del pareggio di Bance al 60′. Il risultato di 1-1 non cambia, nonostante gli storici ragazzi del Burkina siano rimasti in dieci durante il secondo tempo supplementare per l’espulsione di Pitroipa (che salterà la Finale), uno dei leader di questa nazionale. Infine i calci di rigore, con un susseguirsi di emozioni incredibili. Il primo errore è del Ghana, poi arriva il turno del Burkina ed infine, l’errore decisivo è di Badu (centrocampista dell’Udinese e autore di un ottimo torneo) che regala la storia finale ai burkinabè.

    Il sogno continua… – Poco considerata ad inizio torneo, la Nazionale del Burkina Faso ha sorpreso tutti. Certo, il livello tecnico presente in squadra non è eccellente, ma come abbiamo scritto ad inizio articolo, il calcio non è solo tecnica! Adesso la Finalissima se la giocherà contro la Nigeria, che ha liquidato con un imponente 4-1 il Mali (dopo un’ora di gioco il risultato era un rotondo 4-0). Una sfida sulla carta impossibile per i burkinabè, così come lo era raggiungere l’ultimo step prima di alzare la Coppa!

    Burkina Faso – Uno stato di 15 milioni di abitanti, situato nella parte Occidentale dell’Africa, uno dei paesi più poveri di tutto il mondo, visto che la sua sopravvivenza è garantita dagli innumerevoli aiuti internazionali. Il calcio non è mai stato lo sport più popolare, ma nell’ultimo periodo ha avuto un considerevole incremento di notorietà. E’ alla sua prima Finale e questo evento porterà sicuramente importanti benefici sia in ambito sportivo, sia in quello economico. Certo, non diventerà lo stato più ricco dell’Africa, ma con i titoli nelle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, potrà iniziare a farsi conoscere anche oltre i confini africani.

    E allora, appuntamento a domenica per la Finale di Coppa d’Africa 2013 tra Nigeria e Burkina Faso. Dopo questa fantastica storia, il mio tifo sarà esclusivamente per il burkinabè. Poveri tecnicamente, ma dal cuore enorme!

  • Olanda-Italia 1-1, Verratti salva l’onore azzurro

    Olanda-Italia 1-1, Verratti salva l’onore azzurro

    Un gol di Verratti allo scadere salva l’onore degli azzurri, destinati alla sesta sconfitta consecutiva in partite amichevoli. Olanda-Italia finisce 1-1 e mette in mostra il solito grande Buffon, oltre a tanti, troppi limiti in fase difensiva. La coppia offensiva Balotelli – El Shaarawy (supportati da Candreva) non incide. Gli olandesi invece, spinti dal pubblico amico (ottimo colpo d’occhio all’Amsterdam Arena), si rendono spesso pericolosi dalle parti del portiere juventino. Esce fuori una partite non tanto spettacolare e dai ritmi piuttosto compassati, classico clima da partita amichevole, con qualche lampo improvviso delle stelle presenti in campo. Da segnalare la prima “Balotellata” del Bad Boy da milanista, che con rabbia scaglia il pallone sui cartelloni pubblicitari dopo aver sbagliato una giocata e aver perso la palla. Prandelli, onde evitare spiacevoli situazioni ha preferito sostituirlo.

    LA PARTITA – Gara iniziata con il freno a mano tirato per l’Italia che subisce i rapidi attacchi dell’attacco olandese che si ferma davanti ad uno straordinario Buffon, autore di due parate prodigiose e decisive nei primi venti minuti. Il gol orange però non tarda ad arrivare con Lens che approfitta di un errore difensivo per superare l’incolpevole portiere della Juventus. Gli azzurri faticano a reagire e non si rendono pericolosi dalle parti di Krul. Il secondo tempo continua sulla falsariga del primo tempo, con i padroni di casa a comandare il gioco e l’Italia a soffrire. Ma, con una serie di cambi a venti minuti dalla fine, Prandelli riesce a cambiare la gara e gli azzurri iniziano a rendersi pericolosi dalle parti dell’estremo difensore olandese. La poca precisione degli attaccanti italiani e la bravura del portiere del Newcastle permettono all’Olanda di mantenere il minimo vantaggio fino al 92′, quando Verratti, entra in slalom in area di rigore avversaria, scambia stretto con Gilardino ed insacca la rete del pareggio.

    Verratti, autore del gol del pareggio © Claudio Villa/Getty Images
    Verratti, autore del gol del pareggio © Claudio Villa/Getty Images

    TROPPA PRESSIONE – Tre, quattro giorni interi a parlare della nuova coppia d’attacco rossonera-azzurra. Ed ecco che i due, alla seconda gara consecutiva nel giro di poche ore, non riescono ad incidere come ci si aspettava. Le critiche probabilmente saranno dietro l’angolo, ma va sottolineata la giovane età dei due (Il Faraone classe ’92, SuperMario classe ’90) che si sono sentiti al centro dell’attenzione, perdendo di vista la partita contro l’Olanda.

    LO STRANO NUMERO 2 – Avrà fatto un po senso vedere il numero 2 sulla schiena di Marco Verratti, lui che di ruolo fa il regista., probabilmente sarà colpa mia, affezionato ancora alla vecchia numerazione con la casacca numero due sulla schiena del terzino destro di turno. Fatto sta che il centrocampista cresciuto nel Pescara con il suo gol ha salvato l’Italia dalla sesta sconfitta consecutiva in amichevole. Sarà il caso di dargli più fiducia?

    PAGELLE OLANDA-ITALIA
    Buffon 7.5 – Spiderman. Le prende tutte. Si deve arrendere alla conclusione ravvicinata di Lens alla mezz’ora. Per il resto, abbassa la saracinesca e da tranquillità ad una difesa poco concentrata. E’ ancora il numero uno!
    Diamanti 6.5 – Sicuramente non è stata la sua migliore partita. Ma l’atteggiamento positivo con cui è entrato in campo va premiato. Da tutto per la maglia e con le sue magie, prova ad accendere la luce ad un’Italia spenta.
    Maher 6.5 – Nei primi minuti fa vedere i sorci verdi alla difesa azzurra e a Gigi Buffon, poi si tranquillizza e ricopre il suo ruolo senza sbavature.
    Strootman 6.5 – Il giocatore ha talento. Attento, ordinato e in possesso di una gran tecnica, oltre che ad un bel tiro da fuori. Esegue il suo compitino, senza errore, concedendosi qualche sortita offensiva. Il Milan lo segue, ma più passa il tempo e più sale la sua valutazione.

    TABELLINO OLANDA-ITALIA 1-1
    Olanda (4-3-3): Krul 6.5; Janmaat 6, de Vrijm 6, Martins Indi 6, Blind 6.5; Strootman 6.5, Maher 6.5, Clasie 6 (46′ De Guzman 6.5); Lens 7, Van Persie 6 (46′ Robben 6), Ola John 6.5. Allenatore: Van Gaal 6.5
    Italia (4-3-3): Buffon 7.5; Abate 5, Barzagli 6 (74′ Ranocchia 5.5), Astori 5.5, Santon 6; De Rossi 6 (62′ Verratti 7), Pirlo 5.5 (46′ Florenzi 6), Montolivo 6.5, Candreva 6 (46′ Diamanti 6.5), Balotelli 5.5 (62′ Osvaldo 6), El Shaarawy 6 (71′ Gilardino 6.5). Allenatore: Prandelli 6
    Marcatori: 33′ Lens (O), 92′ Verratti (I)

    Il gol di Verratti al 92′ in Olanda-Italia
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  • Olanda-Italia, più di una semplice amichevole

    Olanda-Italia, più di una semplice amichevole

    Amichevole di lusso per gli Azzurri quest’oggi all’Amsterdam Arena contro gli olandesi. Olanda-Italia è sicuramente una sfida da seguire con grande interesse, vista la forza dei ventidue che scenderanno in campo. Grande attesa soprattutto per la coppia milanista El Shaarawy – Balotelli, mentre dalla parte opposta, sempre per rimanere in tema Milan, sarà un’ottima occasione per seguire da vicino il difensore Martins Indi e il centrocampista Strootman. L’età media in campo sarà molto bassa, con i due commissari tecnici pronti ad effettuare qualche esperimento ed inserire giocatori che hanno avuto poche occasioni di scendere dal primo minuto. Naturalmente non mancheranno i leader delle due nazionali, da una parte l’attaccante del Manchester United, Robin van Persie e dall’altra il regista juventino Andrea Pirlo.

    L’appuntamento è per questa sera alle 20.30 in diretta tv su Rai Uno.

    Balotelli - El Shaarawy, coppia d'attacco dell'Italia contro l'Olanda © Gabriele Maltinti/Getty Images
    Balotelli – El Shaarawy, coppia d’attacco dell’Italia contro l’Olanda © Gabriele Maltinti/Getty Images

    QUI ITALIA – Per Cesare Prandelli qualche assenza pesante (Chiellini e Marchisio) e la scelta di lasciare a casa Bonucci (conseguenza del codice etico che segue l’ex tecnico della Fiorentina). Il commissario tecnico dell’Italia manderà in campo la formazione secondo lo schieramento tattico 4-3-3, con Buffon in porta. La difesa sarà formata da Abate e Santon sugli esterni (quest’ultimo al rientro in Nazionale dopo mesi di assenza) e Astori – Barzagli al centro. Centrocampo di qualità con Pirlo, De Rossi e Montolivo, mentre in attacco oltre ai già citati El Shaarawy e Balotelli, si giocheranno il ruolo di esterno alta a destra Candreva e Diamanti, con il primo in leggero vantaggio.

    QUI OLANDA – Van Gaal punta sui giovani e schiererà una formazione del tutto inedita. Modulo identico a quello italiano con Van Persie che guiderà l’attacco con il supporto di Ola John e Lens. A centrocampo spazio al talentuoso Strootman insieme Maher e Clasie. La difesa a quattro sarà composta da Janmaat, de Vrijm, Martins Indi e Blind. In porta l’estremo difensore del Newcastle Krul. L’ex tecnico del Bayern Monaco darà fiducia a parecchi giovani, in vista della preparazione per il Mondiale 2014.

    AMICHEVOLI – L’Italia vuole sfatare il tabù amichevole, visto che da cinque gare, la Nazionale Azzurra non ottiene una vittoria. Per questo motivo Prandelli non si espone a rischio schierando una formazione di assoluto livello, puntando anche sulla voglia di rivalsa di Santon e Astori, il primo assente da giro da parecchio, mentre il secondo sempre riserva del trio juventino (Bonucci, Barzagli e Chiellini).

    BLOCCHI – Per la prima volta da due anni, nell’undici iniziale della Nazionale Azzurra, la Juventus possiede solamente tre uomini con Buffon, Barzagli e Pirlo. Il Milan, vince questa piccola sfida personale portando in campo quattro titolari (Abate, Montolivo, El Shaarawy e Balotelli). Per il resto troviamo il Cagliari con Astori, il Newcastle con Santon, la Roma con De Rossi e la Lazio con Candreva. Ormai invece non è una novità, la mancanza di giocatori provenienti dall’Inter, società che punta stabilmente sugli stranieri, dando poco spazio ai calciatori italiani.

    PROBABILI FORMAZIONI OLANDA-ITALIA
    Olanda (4-3-3): Krul; Janmaat, de Vrijm, Martins Indi, Blind; Strootman, Maher, Clasie; Lens, van Persie, Ola John. C.T.: Van Gaal
    Italia (4-3-3): Buffon; Abate, Barzagli, Astori, Santon; De Rossi, Pirlo, Montolivo; Candreva, Balotelli, El Shaarawy. C.T.: Prandelli

  • Lazio, arriva il vice Klose. Louis Saha atteso a Roma

    Lazio, arriva il vice Klose. Louis Saha atteso a Roma

    Arriva il vice Klose. In casa Lazio, dopo il grave infortunio del tedesco che lo fermerà per circa due mesi, si sono mossi subito alla ricerca di uno svincolato in grado di sostituire degnamente o meno l’ex bomber del Bayern Monaco, autentico trascinato della formazione capitolina in questa stagione con le 10 reti messe a segno in 20 gare disputate in campionato. L’attaccante in arrivo è Louis Saha, ex di Manchester United e Tottenham, in arrivo nella Capitale in giornata per effettuare le visite mediche di rito e mettere nero su bianco sul contratto con il club biancoceleste. Il giocatore porterà a Roma tanta esperienza in ambito internazionale e soprattutto tanta voglia di ritornare a ottimi livelli. La Lazio lo acquisterà a parametro zero, essendo il francese svincolato e non avrebbe nulla da perdere.

    Il 34enne (35 ad agosto) avrebbe già espresso la propria gioia tramite il social network Twitter, confermando il suo imminente arrivo a Roma.

    Saha, sarà lui il sostituto di Klose © Tom Dulat/Getty Images
    Saha, sarà lui il sostituto di Klose © Tom Dulat/Getty Images

    Vice Klose – L’infortunio del tedesco ha lasciato parecchia preoccupazione all’interno dell’ambiente laziale. Floccari e Kozak, pur con tanto impegno, non vengono giudicati adatti a prendersi sulle spalle l’intero peso dell’attacco e nelle ultime ore è uscita la voce di una possibile tregua tra Zarate e il club capitolino, con l’argentino pronto a prendersi tutta la responsabilità del reparto offensivo laziale. Niente di tutto ciò, con un blitz a sorpresa e rapidissimo, la Lazio ha ottenuto il si di Louis Saha.

    Il neo laziale – Contratto semestrale da 500 mila euro per il francese, pronto a rimettersi in gioco dopo la deludente esperienza al Sunderland nella scorsa stagione. Arriva da svincolato, ma non potrà giocare in Europa League, essendo già state presentate le liste Uefa il primo febbraio e difficilmente verrebbe accettato un inserimento a liste ormai ufficiali. Prima della firma però, la Lazio vuole assicurarsi che il giocatore passi le visite mediche, vista la carriera dell’attaccante, spesso fermato da infortuni fisici anche piuttosto gravi.

    Oggi stesso, con l’ok dei medici, verrà ufficializzato il suo acquisto e si unirà al gruppo di Petkovic a partire da domani. Prima di vederlo in campo, dovrà acquisire un po di condizione fisica, persa durante l’ultimo periodo passato senza contratto. Riuscirà a far rimpiangere il bomber Klose in questi due mesi?

  • Inter, incontro Strama-Moratti. Le idee per il rilancio

    Inter, incontro Strama-Moratti. Le idee per il rilancio

    L’Inter non cambia guida tecnica. Dopo l’incontro tra Stramaccioni e Moratti, l’allenatore nerazzurro ha ottenuto la fiducia del patron interista che pretende però un cambiamento di rotta. Al presidente non è andata giù la sconfitta in casa del Siena (ultimo in classifica fino allo scorso week end), soprattutto per ciò che si è visto in campo. Una squadra completamente fuori condizione, senza grinta e soprattutto con poche idee tattiche. La squadra ha avuto un crollo verticale dopo la vittoriosa trasferta allo Juventus Stadium, che spinse i tifosi nerazzurri a sognare nuovamente lo scudetto. Quella partita però ha causato un rilassamento in tutta la rosa, fino al quarto posto attuale (in compagna dei cugini del Milan), a tre punti di distanza dal terzo posto, occupato dalla Lazio.

    L’obiettivo per fine stagione rimane la Qualificazione alla prossima Champions League (anche partendo dai Preliminari) e finale di Coppa Italia (e possibilmente una vittoria).

    Strama incontra Moratti. Fiducia rinnovata © FABIO MUZZI/AFP/Getty Images
    Strama incontra Moratti. Fiducia rinnovata © FABIO MUZZI/AFP/Getty Images

    L’incontro – Un chiarimento piuttosto tranquillo quello avvenuto tra Moratti e Stramaccioni, con il presidente nerazzurro ben lungi dal voler esonerare il giovane tecnico, nonostante l’ultimo periodo non brillantissimo della formazione interista. Un colloquio che ha permesso ai due di confrontarsi serenamente e cercare insieme le soluzioni per uscire da questa situazione che potrebbe compromettere la corsa verso il terzo posto.

    I consigli di Moratti – Il patron nerazzurro, dall’alto della sua esperienza (resta da capire se è solo esperienza oppure anche capacità reali) ha voluto dare qualche suggerimento al giovane allenatore, invitandolo a tornare alla difesa a 4, vista la pesante assenza di Samuel, e di puntare fortemente sul nuovo talento arrivato a fine gennaio, Kovacic. Su questi due punti si è spostata maggiormente la discussione tra i due. A questo punto pare quasi scontato il passaggio al 4-3-1-2, modulo che esalterebbe le caratteristiche dell’ex talento della Dinamo Zagabria (soffiato alle big di tutta Europa), che nel ruolo di regista permetterebbe all’Inter di effettuare il salto di qualità dal punto di vista del gioco. Il passaggio alla linea difensiva a quattro invece darebbe più tranquillità ai due centrali (Ranocchia e Juan Jesus), che con l’assenza di Samuel hanno visto crollare nettamente il proprio rendimento.

    Il morale alla Pinetina sembra buono e la fiducia intorno alla squadra non è mai mancata, viste le buone individualità presenti all’interno del gruppo. Sicuramente bisognerà pazientare ancora qualche settimane per poter vedere integrati al meglio i nuovi acquisti (Kuzmanovic, Kovacic e Schelotto), nella speranza di rivedere in campo Milito, unico vero terminale offensivo della squadra (se si esclude Palacio, più seconda punta, e Rocchi…). L’unico che non sembra mai patire le sofferenze della squadra è il capitano Javier Zanetti, che alla soglia del 40 anni d’età continua a macinare chilometri in campo e prestazioni sempre sopra la sufficienza.

    A quindici partite dalla fine del campionato, ogni passo falso potrebbe risultare decisivo per la corsa al terzo posto. Con questo incontro Moratti ha voluto tranquillizzare il mister circa la sua posizione, escludendo l’esonero e caricandolo in vista del rush finale. Un altro anno senza Champions League potrebbe causare perdite importanti alla società e un conseguente ridimensionamento (più di quanto sia stato fatto negli ultimi anni) della società.

  • Van Basten vuole il Milan, Berlusconi ci pensa

    Van Basten vuole il Milan, Berlusconi ci pensa

    Il Cigno di Utrecht vuol tornare a Milano. In una recente intervista a Sky, Marco Van Basten non ha usato troppi giri di parole per esprimere il suo desiderio. Vuole allenare il Milan. Boom. La bomba del giorno è scoppiata! Nella Milano rossonera già si inizia a sognare. Il suo ritorno infatti verrebbe visto ottimamente dalla curva milanista, pronta a riabbracciare l’olandese, nella speranza di poter ripetere il ciclo vincente del trio olandese, nella quale Van Basten era il bomber indiscusso di quella squadra. La proposta è stata lanciata, ora Berlusconi dovrà raccoglierla e la posizione di Allegri, già in bilico, è sempre più in discussione, nonostante un contratto in scadenza nel giugno 2014. Il nuovo ciclo rossonero, formato da soli giovani, potrebbe iniziare con l’olandese in panchina.

    “Mi alleno per allenare un giorno il Milan”, la dichiarazione di Van Basten è chiara, pulita. Una candidatura vera e propria, dopo il rifiuto di qualche stagione fa a causa di una caviglia che non gli avrebbe permesso di seguire la squadra come lui avrebbe voluto (così si diceva in quel periodo).

    Van Basten si propone per la panchina del Milan © Dean Mouhtaropoulos/Getty Images
    Van Basten si propone per la panchina del Milan © Dean Mouhtaropoulos/Getty Images

    Il conte Max – Il ciclo di Allegri al Milan sembra giunto al termine e neanche una vittoria in Champions (comunque molto difficile) potrebbe salvare la panchina all’ex tecnico di Sassuolo e Cagliari. Piccole ruggini con la proprietà, un gioco poco piacevole da vedere e un cammino europeo che non hai mai entusiasmato il patron rossonero. Nella sua conferma per l’attuale stagione è stata decisiva la vittoria in campionato e l’ottimo rapporto con l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani. Ora Berlusconi ha deciso di tornare ad occuparsi del club e il buon Max non rientra nel nuovo progetto rossonero.

    Il ritorno di Marco – E allora, tra un ipotesi irrealistica (Mourinho), una troppo dispendiosa (Guardiola) e il nuovo che avanza (Montella), ecco spuntare il Cigno di Utrecht, attualmente alla guida dell’Heerenveen. Berlusconi sarebbe affascinato da questa idea e l’idea di riportarlo a Milanello non è del tutto nuova, visto che fu uno dei candidati del dopo Ancelotti. Ora l’allenatore Van Basten sembra più maturo, con qualche anno in più di esperienza e con una voglia matta di riportare il Milan ai vecchi fasti: vincente in Italia e in Europa. L’olandese si sposerebbe alla perfezione con il nuovo progetto giovani lanciato dal Milan e non avrebbe difficoltà a gestire uno spogliatoio composto da 20enni alle prime armi, ma dal potenziale enorme. L’unico dubbio rimane la capacità di gestire la pressione, visto che in Olanda, i media sono meno “aggressivi” e permettono agli allenatori di lavorare con più tranquillità.

    Differenze tattiche – L’equilibrio di Allegri o la mentalità offensiva di Van Basten? I due mediani tutto polmoni e corsa oppure quelli più tecnici? Le differenze tra i due mister sono evidenti. C’è anche da sottolineare che il campionato italiano è completamente diverso da quello olandese, dove regna ancora il 4-2-4. Berlusconi tra i due non avrebbe dubbi su chi scegliere, avendo sempre espresso qualche dubbio sulla qualità del gioco offerto dalla squadra in questi ultimi due anni, con in panchina il tecnico livornese. L’olandese da quel punto di vista, se non caricato di eccessive pressioni, potrebbe far tornare il sorriso al Presidente del Milan.

    Prima però c’è da raggiungere quel terzo posto che significherebbe Champions League, dopo di che, il sogno dei tifosi di rivedere a San Siro il Cigno di Utrecht potrebbe diventare realtà.

  • Lazio senza Klose addio scudetto e terzo posto?

    Lazio senza Klose addio scudetto e terzo posto?

    Week end nero per la Lazio che prima perde all’ultimo minuto contro il Genoa, dopo una clamorosa rimonta da 2-0 a 2-2 ed infine si ritrova con l’attaccante migliore infortunato per due mesi. Sinceramente non sappiamo quanto e se Petkovic sia riuscito a prendere sonno domenica notte, fatto sta che urgono dei rimedi rapidi. Solo poche settimane fa si parlava di Scudetto e adesso con l’incredibile sconfitta di Marassi ha permesso al Milan di accorciare le distanze e adesso insieme ai cugini interisti si ritrova a soli tre punti da quel terzo posto (valido per i Preliminari di Champions della prossima stagione) occupato proprio dalla formazione biancoceleste. La prossima settimana oltretutto all’Olimpico sarà di scena la sfida Lazio-Napoli, terza contro seconda in classifica, match da affrontare senza il bomber Klose.

    Tutte domande che si sarà posto anche il tecnico laziale, Petkovic, alle prese adesso con un gran problema. L’infortunio di Klose è di quelli seri, e la sua assenza potrebbe rivelarsi decisamente delicata per la corsa al terzo posto.

    Con l'infortunio di Klose la Lazio saluto scudetto e terzo posto? © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images
    Con l’infortunio di Klose la Lazio saluto scudetto e terzo posto? © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

    L’infortunio – Miroslav Klose è stato costretto a lasciare il campo alla fine del primo tempo. Ginocchio gonfio e dolorante, già negli spogliatoi la situazione sembrava piuttosto grave. Poi la visita in Germania, a Monaco di Baviera dal dottor Wohlfahrt, amico dell’attaccante tedesco. La diagnosi ha confermato il tutto: lesione del collaterale. Non dovrebbe essere necessario l’operazione ma l’ex punta del Bayern Monaco dovrà star fermo almeno due mesi. Una mazzata per Petkovic e per tutta la Lazio che confidavano nei suoi gol per raggiungere l’ambito terzo posto che vorrebbe dire Champions League (sfuggita per due anni di seguito per un nulla a causa di una super Udinese!).

    I numeri di Klose – Il 34enne tedesco in 20 gare disputate in campionato ha realizzato 10 gol. Una rete ogni di partite. Il secondo attaccante più prolifico è Sergio Floccari, con 3 realizzazioni in 11 match, anche se per onor di cronaca bisogna ammettere che ha disputato complessivamente 450 minuti in campo (circa 5 gare complete!).

    Floccari o Kozak – L’italiano o il ceco? La decisione di Petkovic sarà dura, visto che il primo può garantire tanto movimento e sacrificio, mentre il secondo è più statico ma possiede un grande fisico. L’ex tecnico del Sion sarebbe orientato a puntare sull’ex punta del Parma, poco sfruttata in questa prima parte di stagione e al centro di numerose voci di mercato a gennaio che l’hanno visto ad un passo dal lasciare la Capitale. Ora avrà a disposizione circa 8 gare per dimostrare il proprio valore, sempre se l’allenatore croato non decida di cambiare idea puntando sul ceco.

    Il mercato – E dopo questo grave infortunio arrivano le prime critiche verso Lotito e Tare, colpevoli di non aver rinforzato la squadra nel corso del mercato invernale, cedendo oltretutto Tommaso Rocchi, che in questa situazione poteva rivelarsi molto utile. Certo, con il senno del poi è tutto più facile, ma rimane il dubbio di una rosa incompleta, forte nel suo 11 iniziale e spesso in difficoltà quando deve affidarsi alle sue riserve.

    Le rivali – La Lazio dovrà guardarsi attentamente dietro, visto il gran recupero del Milan che con un Balotelli in più in squadra, sembra pronto ad effettuare il sorpasso. I punti di distanza tra le due squadre sono solo tre e i capitolini sono attesi dal difficile incontro casalingo contro il Napoli, ormai lanciato all’inseguimento della Juventus. In questo momento preoccupa meno l’Inter (a pari punti con il Milan) che fatica a trovare la quadratura del cerchio e avrà bisogno di qualche settimana per permettere ai nuovi arrivati di entrare nei meccanismi della squadra. Infine la Fiorentina, distante una sola lunghezza dalle milanesi, con la vittoria contro il Parma si ritrova in piena lotta, dopo aver rischiato il crollo nel mese di gennaio.

  • Prandelli punta sulla doppia cresta. E in caso di vittoria nuovo look…

    Prandelli punta sulla doppia cresta. E in caso di vittoria nuovo look…

    Il ritorno in Italia di Mario Balotelli ha suscitato grande interesse e la doppietta realizzata al suo esordio con la maglia del Milan ha fatto si che si parlasse esclusivamente di lui in questo inizio settimana. Sul Bad Boy italiano ha parlato in termini entusiastici anche il commissario tecnico dell’Italia che punta molto sulle sue qualità offensive e sul compagno di reparto Stephan El Shaarawy. Un coppia d’attacco dalle potenzialità immense e dal futuro assicurato per almeno 10 anni. Cesare Prandelli si è anche soffermato a parlare dell’originale taglio di capelli dei due fuoriclasse milanisti, annunciando una singolare promessa “Se vinciamo il Mondiale in Brasile, farò una doppia cresta”. Noi italiani ce lo auguriamo, e poi quanto sarebbe bello vedere l’ex tecnico della Fiorentina con un taglio giovanile e originale?

    Al di là delle promesse, è ormai chiara l’intenzione di Prandelli di schierare e puntare fortemente sulla coppia El Shaarawy – Balotelli che oltre ad essere amici fuori dal campo, hanno raggiunto in pochissimo tempo una certa sintonia all’interno del rettangolo da gioco. Ne abbiamo avuto la prova nella recente sfida Milan-Udinese.

    Prandelli si affida alla coppia El Shaarawy-Balotelli © Claudio Villa/Getty Images
    Prandelli si affida alla coppia El Shaarawy-Balotelli © Claudio Villa/Getty Images

    Per la sfida amichevole di mercoledì contro l’Olanda, il c.t. della Nazionale Italiana è pronto a schierare l’attacco con le due creste definita dallo stesso Prandelli “Una coppia meravigliosa”. E come dargli torto? Tutto si può dire di Balotelli, ma in campo sa fare la differenza come pochi, mentre El Shaarawy ha preso in mano il Milan in questa prima parte di stagione a soli 20 anni. Due fenomeni pronti a dare tutto per la maglia azzurra. Da qui al Mondiale Brasiliano avranno un anno e mezzo per conoscersi ancora meglio e aumentare la sintonia in campo, a quel punto, Prandelli dovrà occuparsi solamente della mediana e della difesa. Le amichevoli e le partite ufficiali in maglia azzurra, aiuteranno ulteriormente i due a trovarsi, a partire da domani, contro un avversario sempre temibile come la formazione olandese.

    La scommessa di Prandelli è stata lanciata! Personalmente, non vedo l’ora di vederlo con una doppia cresta in testa…