Autore: Marco Deiana

  • Fabrizio Corona: “Carobbio e moglie da me per vendersi scoop su Conte”

    Fabrizio Corona: “Carobbio e moglie da me per vendersi scoop su Conte”

    La storia tra Antonio Conte e Filippo Carobbio non finirà mai. Questa volta a mettere benzina sul fuoco è stato Fabrizio Corona, personaggio noto per i suoi eccessi e per lo scandalo vallettopoli, che possiede ancora parecchi contatti con il mondo del giornalismo. L’ex marito della modella Nina Moric, durante un’intervista a La Zanzara, programma radiofonico di Radio 24, ha dichiarato di aver ricevuto una proposta dall’ex giocatore del Siena e da sua moglie per rilasciare un’intervista in cambio di soldi che secondo Corona poteva valere dai 15 ai 20 mila euro. L’obiettivo della famiglia Carobbio era quello di ripulire un po l’immagine del giocatore, che in questo periodo è stato descritto come il cattivo della situazione con le accuse al suo ex allenatore che sono costate poi la squalifica per il mister bianconero.

    I due conduttori del programma, David ParenzoGiuseppe Cruciani, hanno pressato (per usare un termine calcistico) Fabrizio Corona che ha risposto molto schiettamente (come è solito fare) e senza peli sulla lingua alle domande. Alla fine, la moglie di Carobbio riuscì ad ottenere l’intervista per il settimanale “Oggi” dove cercò di dare un immagine migliore del marito parlando di umiltà e semplicità nel carattere dell’ex senese aggiungendo poi che “le sue cavolate le ha fatte per ingenuità, perché è stato influenzato da gente con la personalità più forte. Non per soldi…”. Questa frase diciamo, stona un po, visto che proprio Carobbio e consorte cercarono di guadagnare anche da quest’intervista, soldi che alla fine andarono nelle tasche di Corona come mediatore della trattativa. E si parla di circa 5 mila euro compresa la cessione delle foto al settimanale. D’altronde, lo stesso ex paparazzo dichiara che “ormai tutti hanno capito che su tutte queste storie ci si possono fare soldi” aggiungendo che un personaggio come Schettino ha guadagnato parecchi soldi per le sue ospitate. Questa è l’Italia.

    Corona, mette benzina sul fuoco allo scontro Conte-Carobbio © Damien Meyer/Getty Images

    Gli avvocati del calciatore precisano che “Carobbio non ha mai concesso interviste a pagamento nonostante le molteplici proposte ricevute e che ha sempre rifiutato“. Ma rimane un dubbio. Perché i Carobbio si sono messi in contatto con Corona per un’intervista, secondo i legali e gli interessati, gratuita e al solo scopo di dire la propria verità (o ripulire l’immagine), se come detto dai avvocati del giocatore, le proposte non mancavano? Poteva semplicemente rinunciare al pagamento e rilasciare comunque l’intervista senza contattare l’ex re dei paparazzi. O no?

  • Rajon Rondo testimonial del Red Bull King of The Rock

    Rajon Rondo testimonial del Red Bull King of The Rock

    Si è concluso il Red Bull King of The Rock, un evento alla quale ha partecipato come testimonial Rajon Rondo, atteso a Milano con i Boston Celtics per la sfida contro l’Armani Jeans. Il cestista ha avuto modo di premiare il vincitore della grande manifestazione, tenutasi nel campetto dell’ex prigione di massima sicurezza di Alcatraz, in California, riaperto nel 2010 dopo 50 anni dalla chiusura della struttura proprio per questo torneo. Per la seconda volta consecutiva esce vincente Hugh Jones, soprannominato “Baby Shaq”, premiato proprio dal cestista americano dei Celtics.

    Il Red Bull King of The Rock è un torneo (nato negli Stati Uniti) ad eliminazione diretta 1 contro 1 che utilizza le regole del basket con tiri da 2 e 3 punti. Al quinto fallo scatta automaticamente la sconfitta e ogni vincitore passava da uno sfidante all’altro in partite dalla durata di 5 minuti, per questo motivo, ogni atleta oltre che far sfoggio della propria bravura, doveva mettere in campo resistenza e tattica, per risparmiare al massimo le energie. Hanno partecipato a questo evento 64 giocatori provenienti da 23 paesi diversi. Se analizziamo il nome dell’evento troviamo lo sponsor (Red Bull), il nomignolo dato al carcere (The Rock) per la sua costruzione su una roccia in una baia di San Francisco ed infine il Re (King), nonché vincitore del torneo. Quest’anno, per la prima volta, anche l’Italia ha avuto un rappresentate. Pietro Fusella, 23enne milanese, cinque mesi fa vincendo a Milano la finale italiana ha avuto l’occasione di partecipare alla finalissima americana, nel bellissimo contesto del carcere di Alcatraz, che 50 anni dopo la chiusura ha riaperto per queste sfide emozionanti 1 contro 1. Il cestista italiano, accompagnato da Marco Belinelli, guardia dei Chicago Bulls, ha vinto la prima sfida contro il più quotato JJ Walsh per poi uscire sconfitta al secondo turno per opera dell’ucraino Vladimir Abdrakhmanov.

    Red Bull King of The Rock

    Pietro Fusella esaltato da questo evento, spera di poter tornare anche l’anno prossimo con una carica maggiore e sicuramente con un pizzico di esperienza in più. Dello stesso avviso il suo “accompagnatore” d’eccezione, Belinelli, che si complimenta con il collega per il modo di affrontare queste finali. Al vincitore dell’evento organizzato da Red Bull, è andato il titolo di King of The Rock che dovrà difendere per la seconda volta consecutiva.

    Ora Rajon Rondo è pronto per la sfida contro l’Armani Jeans per l’Nba Europe Tour che fa tappa a Milano e vedrà i Boston Celtics sfidare l’Armani Jeans presso il Mediolanum Forum domenica 7 ottobre alle ore 18.00.

  • Liverpool-Udinese, impresa dei friulani ad Anfield. Finisce 2-3

    Liverpool-Udinese, impresa dei friulani ad Anfield. Finisce 2-3

    IMPRESA!! I friulani espugnano Anfield Road nella seconda giornata della fase a gironi dell’Europa League 2012-2013 con una partita tutto cuore e coraggio. Liverpool-Udinese finisce 2-3 ed esalta i bianconeri, con in testa Guidolin, felicissimi per questa vittoria improbabile alla vigilia, visto lo stato di forma di entrambe le formazioni. Ma ancora una volta, l’ex tecnico di Bologna e Palermo riesce a caricare i suoi ragazzi e regalare una notte magica ai tifosi presenti alla trasferta inglese. Una partita bella da vedere, soprattutto nel secondo tempo, con le squadre lunghe che permettono di vedere occasioni da rete da una parte e dall’altra. Il ritorno da titolare di Di Natale coincide con un suo gol, quello del pareggio ad inizio ripresa da li via al ribaltamento del risultato. In classifica, l’Udinese vola primo in classifica insieme all’Anzhi (vittorioso contro lo Young Boys) a 4 punti. Rimangono a 3 punti gli inglesi. Gli svizzeri invece dopo due sconfitte, mettono a rischio le loro chance di qualificazione al prossimo turno.

    LA PARTITA -Una vittoria in rimonta per i bianconeri che subiscono gli attacchi del Liverpool per tutto il primo tempo e subiscono il gol intorno al ventesimo con un perfetto inserimento del sempre temibile Shelvey che insacca di testa su cross dalla sinistra di Downing. L’unico friulano a rendersi pericoloso dalle parti di Reina nella prima frazione di gioco è il marocchino Benatia che gira bene di testa una punizione di Di Natale trovando la risposta perfetta del portiere spagnolo. Ma nel secondo tempo, Guidolin inserisce Lazzari al posto di Armero e disegna la squadra secondo il collaudato 3-5-1-1 e dopo 30 secondi, l’ex centrocampista di Fiorentina e Cagliari recupera pallone sulla trequarti avversaria, scambia con Di Natale che si fa vedere al limite dell’area, viene servito dallo stesso neo entrato e insacca con un tiro preciso all’angolo alto alla sinistra di Reina. Il Liverpool subisce il colpo e nel giro di due minuti, dal 25′ al 27′ subisce due gol in rapida successione. Prima è Coates ad infilare il proprio portiere cercando di anticipare il proprio portiere, poi è Pasquale a sfruttare al meglio un contropiede ben orchestrato da Di Natale. Intanto Rodgers, tecnico dei reds, pochi minuti prima aveva deciso di inserire l’artiglieria pesante rappresentata da Gerrard e Suarez. Quest’ultimo, su calcio di punizione trova la rete del 2-3. il forcing finale degli inglesi viene fermato in tutti i modi dalla difesa bianconera, grazie agli ottimi Benatia, Danilo e Domizzi, senza dimenticare Brkic autore di un’altra importantissima prova.

    Esultanza friulana al gol di Pasquale © Andrew Yates/Getty Images

    LA CHIAVE – Guidolin ha cercato di prendere alla sprovvista il Liverpool schierando la sua squadra con un inedito 3-4-3. Armero e Pereyra a supporto di Di Natale. Ciò ha provocato l’effetto contrario, con i friulani poco capaci di gestire la palla e ritrovarsi spesso in balia del palleggio degli inglesi. Ad inizio ripresa, l’inserimento di Lazzari al posto di Armero ha riportato ordine nella mente dei giocatori dell’Udinese chee sono stati capaci di tenere testa ai reds.

    LE PAGELLE LIVERPOOL-UDINESE

    Lazzari 7.5: Entra nella ripresa e recupera subito il pallone che servirà a Di Natale per l’1-1. Procura l’autogol di Coates con una punizione tagliata. Serve altro?

    Benatia & Danilo 8: Una garanzia. Difendono dai continui attacchi inglesi nel primo tempo e si esaltano nei minuti finali durante il forcing del Liverpool. Sono pronti al salto in una big.

    Shelvey 7: è sicuramente il talento più importante del calcio inglese in prospettiva. Dimostra di avere carisma e qualità tecniche importanti. Realizza il gol del momentaneo vantaggio.

    Suarez 7: Entra al 64′ e crea almeno tre palle gol e realizza un fantastico calcio di punizione. Per fortuna dell’Udinese è entrato solo nella ripresa.

    TABELLINO LIVERPOOL-UDINESE 2-3

    Liverpool (4-3-3): Reina 6.5; Johnson 6, Carragher 6.5, Coates 5.5, Robinson 6; Henderson 6 (64′ Gerrard 5.5), Shelvey 7, Allen 6.5; Downing 6.5, Borini 5.5 (80′ Sterling 6.5), Assaidi 5.5 (64′ Suarez 7). Allenatore: Rodgers.
    Udinese (3-4-3): Brkic 7.5; Benatia 8, Danilo 8, Domizzi 7; Faraoni 6.5, Badu 6.5, Pinzi 6 (70′ Willians 6), Pasquale 7;  Armero 5 (46′ Lazzari 7.5), Di Natale 7 (85′ Ranegie sv), Pereyra 7. Allenatore: Guidolin.
    Marcatori: 22′ Shelvey (L), 46′ Di Natale (U), 70′ Coates (L), 72′ Pasquale (U), 75′ Suarez (L).

    Azioni salienti di Liverpool-Udinese
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  • Liverpool-Udinese le probabili formazioni. Di Natale torna titolare

    Liverpool-Udinese le probabili formazioni. Di Natale torna titolare

    La quiete dopo la tempesta. Per la sfida Liverpool-Udinese, valevole per la seconda giornata della fase a gironi dell’Europa League, torna in campo Di Natale dopo aver saltato l’incontro di campionato casalingo contro il Genoa per una litigata con Guidolin avvenuta durante la preparazione alla gara contro i rossoblu. Impegno importante per i friulani, che stanno cercando di uscire fuori da un periodo non brillantissimo sotto il profilo dei risultati, tanto da mettere in discussione la panchina del tecnico veneto, il pareggio interno contro l’Anzhi e la vittoria contro il Milan hanno di fatto confermato la crescita graduale della formazione bianconera. Il Liverpool, in campo europeo, arriva dalla vittoria esterna contro lo Young Boys per 5-3.

    QUI UDINESE – Come già detto, Di Natale torna dal primo minuto e guiderà l’attacco supportato dalla velocità di Pereyra che dovrebbe vincere il ballottaggio con l’ex empolese Fabbrini. Si rivede in campo il colombiano Armero, che prenderà il suo posto sulla sinistra nel centrocampo a cinque di Guidolin. Dalla parte opposta giocherà il buon Faraoni che fornisce le garanzie necessarie sia in fase difensiva che in fase offensiva. Il trio in mediana sarà formato da Pinzi, Badu e Lazzari, con l’ex Cagliari che avrà i compiti di raccordo tra centrocampisti e attaccanti. La difesa è la solita, composta da Benatia, Danilo e Domizzi che dovranno difendere gli attacchi verso la porta difesa dal sorprendente Brkic.

    Shelvey, pericolo numero uno per l’Udinese © Clive Brunskill/Getty Images

    QUI LIVERPOOL – Occhio a Borini, Sahin e Shelvey. Giocatori in grado di fare la differenza nella formazione inglese. L’attaccante italiano ha già dimostrato a Roma di avere sangue freddo sotto porta e potrà sfruttare al meglio le palle filtranti dell’ex Real Sahin. Del centrocampista inglese (l’ultimo della lista) invece bisogna temere le conclusioni dalla distanza e gli inserimenti con e senza palla in area di rigore. La difesa dei reds sarà composta da una linea a quattro con Johnson e Robinson (in ballottaggio con lo spagnolo Enrique) sulle fasce, in grado di garantire spinta, e i centrali Carragher (capitano vista l’assensa di Gerrard) e Coates. Il centrocampo a tre offre dinamismo, corsa e tecnica con Sahin, Shelvey e Henderson. Il trio offensivo Downing, Borini e Assaidi dovrà essere in grado di superare la solida difesa friulana. Spiccano le assenze importanti di Gerrard e Suarez.

    I friulani sono chiamati ad un’impresa ad Anfield, i tifosi ci credono ma sono consapevoli della difficoltà della gara e sono pronti a sostenere i propri giocatori qualunque sia il risultato finale. L’arbitro della gara sarà lo svedese Johannesson.

    PROBABILI FORMAZIONI LIVERPOOL-UDINESE
    Liverpool (4-3-3): Jones; Johnson, Carragher, Coates, Robinson; Henderson, Shelvey, Sahin; Downing, Borini, Assaidi.
    Udinese (3-5-1-1): Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Faraoni, Badu, Pinzi, Lazzari, Armero; Pereyra; Di Natale.

  • Champions League 2012/2013 risultati e classifica seconda giornata

    Champions League 2012/2013 risultati e classifica seconda giornata

    Conclusa la seconda giornata della fase a gironi della Champions League, riepiloghiamo risultati e classifiche dei vari gironi in una due giorni europea che ha visto parecchie vittorie esterne, in alcuni casi sorprendenti, vedi Milan e Celtic in Russia e il Braga in Turchia. Cinquanta le reti messe a segno nelle sedici partite disputate con Cristiano Ronaldo autore di una tripletta, ma la più bella può considerarsi quella di Eliseu (autore di una doppietta) del Malaga che sorprende il portiere dell’Anderlecht con un tiro imprendibile da fuori area che finisce la corsa sotto l’incrocio dei pali. C’è una particolarità che lega tutti i gruppi dopo due partite disputate, ed è il club “materasso“, o meglio, ogni girone ha una squadra ancora a quota zero punti in classifica.

    GIRONE A

    La sfida al vertice tra Porto-Psg va ai portoghesi grazie ad un gol allo scadere di James Rodriguez, mentre nell’altro match Kiev-Zagabria termina con un secco due a zero a favore degli ucraini che in classifica raggiungono i francesi.

    Champions League © Johannes Eisele/Getty Images

    Classifica: Porto 6; Psg e Dinamo Kiev 3; Dinamo Zagabria 0.

    Prossimo Turno: Dinamo Zagabria-Psg ; Porto-Dinamo Kiev (24 ottobre)

    GIRONE B
    L’Arsenal approfitta del turno casalingo contro l’Olympiacos per conquistare la seconda vittoria su due, 3-1 ai greci. Lo Schalke invece viene fermato in casa sul 2-2 da un buonissimo Montpellier che acciuffa il pareggio nei minuti finali.

    Classifica: Arsenal 6; Schalke 4; Montpellier 1; Olympiacos 0.

    Prossimo turno: Arsenal-Schalke ; Montpellier-Olympiacos (24 ottobre)

    GIRONE C
    Vittorie esterne per Milan e Malaga che superano rispettivamente per 3-2 e 3-0 Zenit e Anderlecht grazie alle prove maiuscole di El Shaarawy e Eliseu. Gli spagnoli si confermano primi in classifica, il Milan subito dietro. I russi dalla prossima giornata non possono più sbagliare.

    Classifica: Malaga 6; Milan 4; Anderlecht 1; Zenit 0.

    Prossimo turno: Malaga-Milan ; Zenit-Anderlecht (24 ottobre)

    GIRONE D
    Nel gruppo di ferro, il Manchester City rischia l’eliminazione prematura non riuscendo ad andare oltre l’1-1 casalingo contro il Dortmund salvati da un calcio di rigore realizzato da Balotelli. Per il Real Madrid è tutto facile in Olanda contro l’Ajax. Finisce 4-1 con tripletta di Ronaldo e gol in rovesciata di Benzema.

    Classifica: Real Madrid 6; Borussia Dortmund 4; Manchester City 1; Ajax 0.

    Prossimo turno: Borussia Dortmund – Real Madrid ; Ajax – Manchester City (24 ottobre)

    GIRONE E
    Tutto facile per i detentori del titolo del Chelsea che vincono facile in Danimarca contro il Nordsjaelland per 4-0, mentre qualche difficoltà allo Juventus Stadium per i bianconeri che vengono fermati sull’1-1 da un ottimo Shakhtar. Guidano la classifica inglesi e ucraini.

    Classifica: Chelsea e Shakhtar 4; Juventus 2; Nordsjaelland 0.

    Prossimo turno: Shakhtar – Chelsea ; Nordsjaelland – Juventus (23 ottobre)

    GIRONE F
    Il Bate sorprende tutti e dopo aver superato in trasferta il Lille si conferma in casa battendo per 3-1 il Bayern Monaco. Il Valencia vince con un secco 2-0 contro i francesi. Il bielorussi guidano il girone a punteggio pieno, mettendo a serio rischio la qualificazione di una tra Valencia e Bayern.

    Classifica: Bate Borisov 6; Bayern Monaco e Valencia 3; Lille 0.

    Prossimo turno: Lille – Bayern Monaco ; Bate Borisov – Valencia (23 ottobre)

    GIRONE G
    Vittorie esterne per Celtic e Barcellona che vincono contro Spartak Mosca e Benfica. Decisiva in Russia la rete di Samaras al 90′. Per i blaugrana impegno più facile del previsto in terra portoghese con un 2-0 senza rischi.

    Classifica: Barcellona 6; Celtic 4; Benfica 1; Spartak Mosca 0.

    Prossimo turno: Spartak Mosca – Benfica ; Barcellona – Celtic (23 ottobre)

    GIRONE H
    Lo United vince in rimonta contro il Cluj in Romania, decisiva la doppietta di van Persie. Brutta sconfitta interna invece per il Galatasaray che viene battuto per 2-0 dal Braga ed è costretto a rimanere ancora a quota 0 in classifica, guidata dagli inglesi a punteggio pieno.

    Classifica: Manchester United 6; Cluj e Braga 3; Galatasaray 0.

    Prossimo turno: Galatasaray – Cluj ; Manchester United – Braga (23 ottobre)

  • Juventus, presentato progetto per il nuovo centro sportivo

    Juventus, presentato progetto per il nuovo centro sportivo

    La Juventus ha deciso di investire. No, non parliamo del classico top player che avrà un po esasperato i tifosi bianconeri durante tutta l’estate ma si tratta di un progetto ben più importante che potrà avvicinare il club juventino alle primissime società a livello europeo. Parliamo infatti della costruzione di una nuova sede e di un centro di allenamento nuovo di zecca a due passi dallo Juventus Stadium, con annesso hotel e area residenziale. Ieri (3 ottobre n.d.r.) i vertici bianconeri, con a capo il presidente Andrea Agnelli, hanno presentato presso la Sala delle Colonne di Palazzo Civico, a Torino, con la presenza del sindaco della città, Piero Fassino, il progetto per la riqualificazione dell’area Continassa, che in questo momento si trova in uno stato di degrado. Si tratta di un’area da 260mila metri quadrati.

    IL PROGETTO – Sede del club, centro di allenamento riservato esclusivamente alla prima squadra, cinema multisala, centro benessere-sportivo ed infine un hotel da poco più di 100 stanze che verrebbe utilizzato sia per ospitare la rosa juventina nei ritiri prepartita, sia per i tifosi che vogliano dormire a pochi metri dallo Juventus Stadium. Il tutto porterà un investimento da circa 40 milioni di euro e secondo una prima stima, la realizzazione di questo fantastico progetto è tra il 2015 e 2016. Dopo di che, il centro di Vinovo verrebbe lasciato interamente alle squadre giovanili con l’intenzione di ampliare ulteriormente il Liceo Juventus, aggiungendo un albergo per i ragazzi che arrivano da fuori città, facilitandone l’ambientamento. Tutto questo porterà il club bianconero a raggiungere il livello di altre squadre europee importanti e staccare definitivamente le rivali italiane, potendo contare su nuovi introiti (oltre a quelli provenienti dallo stadio). Il sindaco di Torino, insieme alla sua giunta avrebbe già dato il consenso alla realizzazione di questo progetto.

    Progetti importanti per il presidente della Juve Agnelli © Fabio Muzzi/Getty Images

    LA JUVENTUS – La dirigenza juventina, Agnelli su tutti, ha avuto sin da subito le idee chiare, capendo che per crescere economicamente bisogna investire nel modo giusto e copiare i modelli vincenti degli altri paesi. Prima costruendo uno stadio di proprietà, unico club nella massima serie italiana ad averlo, con conseguente apertura del museo del squadra che porterà non pochi benefici economici ed infine avviando questo importante progetto, dando così la possibilità alla prima squadra di avere un quartiere generale di tutto rispetto, a pochi passi dal nuovo impianto sorto dalle ceneri del Delle Alpi e soprattutto permettendo ai tifosi che giungono da fuori città (e non sono pochi) di poter soggiornare nel nuovo hotel e raggiungere così a piedi lo Juventus Stadium, senza considerare che potranno dormire a pochi passi dai propri beniamini.

    Sicuramente un progetto all’avanguardia, almeno in Italia, che arriva a circa due settimane dalla notizia della costruzione del “City Football Academy” da parte dello sceicco del Manchester City. Un centro sportivo per le giovanili della società inglese che si dimostra non solo bravo a spendere per i campioni già affermati ma anche capace di preparare il terreno alla crescita di nuovi ragazzi con tanta voglia di diventare campioni.

    Dal dopo calciopoli, avrà pure sbagliato qualche scelta, ma Andrea Agnelli risulta essere sempre un passo avanti rispetto ai colleghi italiani, che rimangono ancorati ai loro vecchi stadi (sempre in attesa di una legge che non verrà mai approvata) e con poca voglia di investire per il futuro. Se tutti prendessero esempio dalla Juventus, probabilmente nel giro di qualche anno il calcio italiano si ritroverebbe nuovamente tra i campionato più avvincenti e seguiti, con impianti nuovi di proprietà e centri sportivi adatti alla cresciuta dei futuri campioni.

  • Programma Champions League, oggi è il turno di City e Real

    Programma Champions League, oggi è il turno di City e Real

    La seconda giornata della fase a gironi della Champions League disputata ieri, è inizia con il botto, con la sconfitta dei vice campioni d’Europa del Bayern Monaco crollare contro il Bate Borisov, con quest’ultimi che si ritrovano così con sei punti in classifica, al primo posto dopo aver battuto all’esordio i francesi del Lille. Per il resto, vittorie per United, Chelsea e Barcellona (brutto infortunio per Puyol). Solo un pareggio per la Juventus contro lo Shakhtar. Quest’oggi ci saranno le restanti partite, con il Milan che farà visita allo Zenit di San Pietroburgo alle ore 18, dando il via a questa giornata europea. Come al solito, un occhio di riguardo lo avrà il girone D, composto da quattro squadra vincitrici del proprio campionato nella stagione appena conclusa. Ecco il programma Champions League di quest’oggi.

    GRUPPO A – Sfida al vertice Porto-Psg, entrambe uscite vincenti dalla prima giornata di Champions League. Si sono già registrati degli scontri tra le due tifoserie e la partita si annuncia molto calda e maschia. Speriamo ci sia anche tanto spettacolo. Nell’altra sfida Dinamo Kiev-Dinamo Zagabriachi uscirà vincente, potrà puntare al terzo posto, valido per la “retrocessione” in Europa League. Dando per scontato che i portoghesi e i francesi sono le due squadra favorite per il passaggio al turno ad eliminazione diretta.

    Mourinho in conferenza stampa © Dean/Getty Images

    Porto (4-3-3): Helton; Danilo, Maicon, Otamendi, Alex Sandro; Fernando, Lucho Gonzalez, Moutinho; Varela, J.Martinez, J.Rodriguez.
    Psg (4-3-2-1): Sirigu; Jallet, Thiago Silva, Alex, Maxwell; Sissoko, Verratti, Matuidi; Pastore, Menez; Ibrahimovic.

    Dinamo Kiev (4-4-2): Koval; Taiwo, Danilo Silva, Khaceridi, Betao; Gusev, Miguel Veloso, Kranjcar, Mikhalik; Brown, Yarmolenko.
    Dinamo Zagabria (4-2-3-1): Kelava; Vida, Tonel, Simunic, Pivaric; Ademi, Calello; Brozovic, Sammir, Rukavina; Cop.

    GRUPPO B – Seconda giornata molto importante in questo girone che potrebbe vedere due squadre in fuga solitaria. Le partite sono Arsenal-Olympiacos e Schalke04-Montpellier. Inglesi e tedeschi, hanno vinto all’esordio e adesso potrebbero approfittare del turno casalingo per portarsi a 6 punti e lasciare a 0 francesi e greci. Occasione da non perdere per poi giocarsi il primo posto nel doppio contro diretto nella terza e quarta giornata.

    Schalke (4-2-3-1): Unnerstall; Howedes, Papadopoulos, Matip, Fuchs; Neustadter, J.Jones; Farfan, Holtby, Draxler; Huntelaar.
    Montpellier (4-2-3-1): Jourdren; Bocaly, Yanga-Mbiwa, Hilton, Jeunechamp; Saihi, Estrada; Cabella, Belhanda, Stambouli; Camara.

    Arsenal (4-2-3-1): Mannone; Jenkinson, Mertesacker, Vermaelen, Gibbs; Arteta, Ramsey; Walcott, Cazorla, Gervinho; Podolski.
    Olympiacos (4-2-3-1): Megyeri; Torossidis, Contreras, Manolas, Holebas; Maniatis, Modesto; P.Machado, D.Fuster, Abdoun; Djebbour.

    GRUPPO C – Il girone italiano con la sfida Zenit-Milan in primo piano. L’altro match sarà Anderlecht-Malaga. Partita molto importante per gli spagnoli, che dopo aver vinto contro i russi all’esordio potrebbero diventare una vera minaccia per la qualificazione dei rossoneri, che hanno iniziato con un punto casalingo contro i belgi.

    Anderlecht (4-4-2): Proto; Gillet, Nuytink, Kouyate, Descacht; Bruno, Biglia, Kanu, Jovanovic; Mbokani, De Sutter.
    Malaga (4-2-3-1): Caballero; J.Gamez, Demichelis, Weligton, Monreal; Camacho, Iturra; Joaquin, Isco, Eliseu; Saviola.

    GRUPPO D – Ed eccoci al girone sulla carta più bello della Champions League. Le sfide Manchester City-Borussia Dortmund e Ajax-Real Madrid sono entrambe da seguire con attenzione. Gli inglesi devo riscattarsi dalla sconfitta arrivata negli ultimi minuti al Bernabeu nella prima giornata e ospiteranno i tedeschi, usciti vittoriosi dalla sfida casalinga contro gli olandesi. Per i ragazzi olandesi invece, sfida piuttosto complicata contro le merengues.

    Manchester City (4-2-3-1): Hart; Maicon, Kompany, Lescott, Kolarov; Barry, Yaya Tourè; Silva, Aguero, Nasri; Dzeko.
    Borussia Drtmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Hummels, Schmelzer; Gundogan, Kehl; Blaszczykowski, Gotze, Reus; Lewandowski.

    Ajax (4-3-3): Vermeer; Van Rhijn, Alderweireld, Moisander, Blind; S.De Jong, Poulsen, Eriksen; Sana, Babel, Boerrigter.
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Xabi Alonso, Khedira; Di Maria, Modric, Cristiano Ronaldo; Benzema.

  • Sciopero tifosi Juventus, popolo bianconero contro il caro biglietti

    Sciopero tifosi Juventus, popolo bianconero contro il caro biglietti

    Sciopero tifosi Juventus. Chi ha visto la partita in televisione, si sarà accorto che lo Juventus Stadium non registrava il tutto esaurito, cosa insolita per il nuovo impianto bianconero, soprattutto visto che si trattava dell’esordio in Champions League in questo stadio. La colpa va attribuita soprattutto al caro biglietti imposto dalla società di corso Galileo Ferraris. Un tagliando per la curva costava 40 euro, cifra ritenuta alta dal pubblico bianconero. Per questo motivo, per tutto il match Juventus-Shakthar c’è stato un clima abbastanza particolare, nessun coro e poco incitamento per la squadra che abituata al calore della curva juventina ha risentito di questa situazione, giocando una partita ampiamente al di sotto delle proprie capacità, il merito va dato anche agli ucraini, unica formazione in grado di proporre il proprio gioco a Torino.

    Un vero e proprio passo indietro per lo Juventus Stadium, che non ha raggiunto le 30mila persone presenti all’interno dell’impianto. La dirigenza bianconera, soprattutto Agnelli e Marotta, minimizzano la situazione, dando la colpa al fatto che il tifoso medio juventino abita fuori Torino e che per la partita del martedì o del mercoledì è più complicato spostarsi per motivi lavorativi, inoltre il presidente del club non accetta la lamentela contro il caro biglietti, visto che la cifra non rappresentava un ostacolo insormontabile.

    In secondo piano, spazi liberi nello Juventus Stadium © Olivier Morin/GettyImages

    Una soluzione poteva essere un mini abbonamento (come fatto dal Milan) per le tre partite casalinghe della Champions League, in modo tale da abbassare il prezzo unitario del biglietto, come avviene normalmente per il campionato, ma Juventus per quest’anno ha preferito non usare questo metodo, sperando comunque di riempire lo stadio, cosa che non è avvenuta.

    Che ci fossero difficoltà nella vendita dei biglietti era stato constatato nel primo pomeriggio di ieri, quando un preoccupato Chiellini, tramite Twitter, invitava il popolo bianconero ad acquistare il tagliando, ammettendo quasi con stupore che c’erano a disposizione ancora parecchi posti liberi come poi si è potuto osservare durante la partita.

    Lo stesso difensore bianconero, insieme al collega di reparto e autore del pareggio, Leonardo Bonucci, nel dopo partita hanno ammesso di aver giocato in un clima surreale, con lo stadio che si presentava diversamente rispetto alle partite di campionato e con lo sciopero dei tifosi che ha aumentato le difficoltà della squadra nel caricarsi durante il pre partita e durante la stessa.

    Secondo i bene informati, lo sciopero continuerà anche nelle prossime partite, ma a rimetterci saranno solo i giocatori, che non sentiranno più il sostegno del pubblico durante le partite casalinghe, annullando così il famoso “dodicesimo uomo in campo” tanto esaltato dai calciatori della Juventus.

  • Cagliari, la panchina va a Ivo Pulga. Il suo vice sarà Diego Lopez

    Cagliari, la panchina va a Ivo Pulga. Il suo vice sarà Diego Lopez

    Dopo un lungo tira e molla, il solito Cellino ha piazzato la zampata finale. Ivo Pulga sostituirà il partente Ficcadenti, al suo fianco si siederà l’uruguaiano Diego Lopez, che secondo i bene informati sarà più di un vice, ma che avrà bisogno di un prestanome non avendo ancora conseguito il patentino di allenatore per la massima serie italiana. Il duo Pulga – Lopez ha già diretto il primo allenamento nella giornata di ieri e si è presentato al gruppo. Il patron del Cagliari (che ha ritirato l’autosospensione dalla carica di presidente) pretende una svolta sul piano dei risultati e del gioco, vista l’involuzione avuta con il tecnico ex Cesena. Alla stampa quest’oggi verrà quindi presentato Ivo Pulga come nuovo allenatore dei sardi.

    Ma, chi è Ivo Pulga? I tifosi cagliaritani lo ricorderanno con la maglia rossoblu che indossò per ben 174 volte tra serie C, B e A. Uno dei protagonisti della doppia promozione con in panchina Claudio Ranieri e decisivo con un gol all’Ischia per la promozione matematica degli isolani in Serie B. Ex centrocampista, amato dal pubblico del Cagliari per il cuore e per la voglia di lottare su ogni pallone, sopperendo così alla scarsa tecnica individuale. Dopo sei stagioni a Cagliari, passò al Parma dove vinse una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe.

    Cellino ha deciso. Via Ficcadenti, dentro il duo Pulga-Lopez © Enrico Locci/Getty images

    Da allenatore. La carriera dopo il calcio giocato inizia nelle giovanili del Modena, squadra nella quale aveva militato la stagione prima di approdare in Sardegna, guidando inizialmente la  Primavera modenese e poi gli Allievi Nazionali. Nella stagione appena conclusa era il vice di Cuttone nella panchina gialloblu. Ora la grande occasione a Cagliari, anche se indirettamente dovrà seguire le direttive di Diego Lopez.

    Altri collaboratori. Con il cambio di mister, cambiano anche i collaboratori. Torna Nico Facciolo, già preparatore dei portieri ai tempi di Bisoli e Ballardini. Invece Luigi Corellas, bomber di vecchia data sempre ex rossoblu, forse poco conosciuto fuori dall’isola, ma autore di stagioni importanti nelle varie squadre sarde in serie D, Eccellenza e Promozione ricoprirà il ruolo di collaboratore tecnico.

    Il posto lasciato libera da Diego Lopez nella panchina della Primavera del Cagliari verrà occupato da un altro ex rossoblu. Vittorio Pusceddu.

  • Si ritira Michael Ballack, l’eterno secondo del calcio tedesco

    Si ritira Michael Ballack, l’eterno secondo del calcio tedesco

    “Mi resta il ricordo di una carriera lunga e luminosa, che da bambino non avrei neanche immaginato” queste sono le parole che segnano la fine della carriera di Michael Ballack, centrocampista tedesco che ha militato nel ChemnitzKaiserslauternBayer LeverkusenBayern Monaco e Chelsea. All’età di 36 anni ha deciso di appendere le scarpette al chiodo, nonostante le varie richiesta dal campionato americano e da quello australiano (in particolare dal Sydney). E’ stato un centrocampista dalla grande duttilità tattica, visto che poteva giocare sia da mediano che da trequartista. Abile nel palleggio e negli inserimenti senza palla, pronto a sfruttare la sua altezza e il suo fisico nei cross alti dei compagni. Con la maglia della Germania è arrivato a collezionare 98 presenze, realizzando 42 reti, dimostrando di avere il piedino caldo sotto porta.

    Lascia così il calcio un giocatore dalla grande personalità, carattere focoso ma in grado di risolvere la partita con un tiro dalla distanza o con una sua cavalcata. Probabilmente verrà ricordato come l’eterno secondo, viste le tante finali perse. Sul suo futuro ancora tutto tace, lui stesso non ha voluto rilasciare dichiarazioni su quest’argomento. Si dedicherà alla famiglia e poi a mente fredda deciderà. Non è esclusa una nuova carriera da allenatore per l’ex centrocampista di Bayern Monaco e Chelsea.

    Ballack, si ritira dal calcio giocato © Patrik Stollarz/Getty Images

    GLI INIZI – Cresce nelle giovanili de Chemnitz ed esordisce nell’estate 1995 a 19 anni nel campionato di seconda divisione tedesca. In quella stagione scende in campo 15 volte ma non riesce ad aiutare la squadra ad evitare la retrocessione. In compenso viene convocato per la prima volta con l’Under 21 tedesca. L’anno successivo diventa titolare inamovibile e realizza 10 reti, ma la promozione venne solo sfiorata. Su Michael Ballack si fionda il Kaiserslautern su richiesta di Otto Rehhagel, appena promosso in Bundesliga. La stagione 1997-1998 si trasforma in un trionfo, il tedesco chiude la stagione con 16 presenze ed entra nella storia del club contribuendo attivamente alla conquista dello scudetto.

    LA CONSACRAZIONE – Dopo due anni passati al Kaiserslautern, nell’estate 1999 il Bayer Leverkusen decise di investire circa 5 milioni di euro per acquistare il centrocampista tedesco. In questi anni si conquista l’appellativo di “eterno secondo“, diventando due volte vice campione di Germania e uscendo sconfitto dalle finale di Coppa di Germania e Champions League. In ogni caso, da quest’esperienze esce rafforzato e le sue giocate entrano nelle case di tutti gli sportivi. Con la maglia del Leverkusen in tre anni colleziona 79 presenze e realizzando 27 gol.

    L’APICE – Stagione 2002-2003. Il Bayern Monaco acquista Ballack per 6 milioni di euro e in quattro anni a Monaco di Baviera conquista tre volte la Bundesliga e altrettante volte la coppa Nazionale, liberandosi del peso di eterno secondo. Il giocatore arriva in scadenza di contratto e decide di provare un campionato diverso da quello tedesco e accetta le lusinghe del Chelsea chiudendo la sua esperienza al Bayern con 107 presenze e 44 gol, indossando varie volte la fascia da capitano. Arrivato a Londra nell’estate 2006 conquista subito la Supercoppa inglese, poi arrivano in successione le vittorie di Carling Cup ed Fa Cup ma perde un’altra finale di Champions, stavolta contro il Manchester United ai rigori. Lascia Londra dopo quattro anni e poco più di cento presenze nell’estate 2010 dopo la scadenza del contratto.

    IL RITORNO – Decide di firmare un biennale con il Leverkusen, dove conclude una ricca ed importante carriera.

    LA NAZIONALE – Con la maglia tedesca colleziona altri due secondi posti, nel Mondiale 2002 e negli Europeo di Svizzera e Austria del 2008.