Autore: Marco Deiana

  • UniCredit, il colosso italiano che vuole avvicinarsi ai giovani

    UniCredit, il colosso italiano che vuole avvicinarsi ai giovani

    UniCredit, più di una banca (nessuno se la prenda se questa frase è già stata usata per qualche spot pubblicitario). Il colosso italiano cerca di stare sempre più vicino ai giovani e non si accontenta di pubblicare articoli riguardanti l’economia e la finanza ma partecipa attivamente ad altre attività culturali e sportive sul mondo giovanile. Da quest’estate ha anche deciso di entrare a far parte del social network più famoso del mondo, Facebook, contando ben 50 mila fans (clicca qui per vedere il suo profilo) in continuo aggiornamento, per poter instaurare un rapporto più informale con i giovani d’oggi. Ma UniCredit è andata oltre, sponsorizzando il “Trophy Tour della Coppa della Champions League” e il concorso “Contemporary Times“.

    Il “Trophy Tour della Coppa della Champions League” non è altro che un tour nelle principali piazze italiane dove viene allestito un Museo e messa in vetrina la Coppa Europea dalle Grandi Orecchie. I visitatori potranno rivivere la storia dell’ex Coppa dei Campioni, nonché essere immortalati vicino al prestigiosissimo Trofeo. Il tour è iniziato il 13 settembre e ha fatto la prima tappa a Milano per 4 giorni con ospiti speciali come Luis Figo e Ruud Gullit, ex giocatori rispettivamente di Inter e Milan. Dopo la città milanese ha toccato le città di Verona, Torino (ospiti Vialli, Graziani e Karembeu), Venezia, Bologna (ospiti Diamanti, Ravanelli e Pagliuca), Firenze e poi giù a Palermo (con ospiti speciali Di Livio e Mijatovic). Dal 12 al 14 ottobre il tour si fermerà a Napoli, con gli idoli di casa Ciro Ferrara e Careca ed infine, il giro terminerà nella città eterna, Roma (dal 19 al 22 settembre) e avrà come ospiti speciali i due campioni ex Lazio e Roma, Christian Vieri e “pendolino” Cafu.

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    Il Camion del “Trophy Tour”

    Mentre “Contemporary Times” è un concorso artistico che è stato portato avanti durante l’estate e ha visto sei giovani artisti italiani in competizione tra loro nello Street Art (Arte da Strada). Con a disposizione una fiancata di un tram, i sei contendenti hanno dovuto interpretare graficamente i concetti relativi al “Mobile Banking di UniCredit“. Il vincitore verrà premiato dallo stesso colosso italiano e riceverà come premio l’organizzazione di una mostra personale a Milano. Ma l’obiettivo di UniCredit era quello di far partecipare attivamente i propri fans online e tre fortunati potranno assistere all’inaugurazione della mostra con un soggiorno milanese per 2 persone in un hotel a 4 stelle.

    Non sei ancora soddisfatto, guarda il canale Youtube di UniCredit e segui passo a passo tutte le iniziative.

  • Accordo tra Conte e Prandelli sulla gestione di Pirlo in Nazionale

    Accordo tra Conte e Prandelli sulla gestione di Pirlo in Nazionale

    Alla fine la chiacchierata tra Cesare Prandelli e Antonio Conte c’è stata. Argomento principale, Andrea Pirlo. Il tecnico bianconero non ha chiesto alcuna limitazione circa l’impiego del suo regista, ma una gestione particolare per il recupero fisico del giocatore tra una partita e l’altra. Tra i due mister non c’è stato nessun accordo scritto o promessa, ma esiste un patto sulla parola. Il 33enne centrocampista di Brescia, insieme ai compagni juventini, eseguiranno un lavoro specifico che già eseguono dopo ogni partita con il proprio club anche con la Nazionale. Questo permetterà di preservare il più possibile Pirlo (il più vecchio del gruppo dei bianconeri) da possibili cali fisici durante la stagione (che ci saranno inevitabilmente nel corso dell’anno).

    Prandelli ha confermato il tutto e a Coverciano, i giocatori bianconeri che sono scesi in campo a Siena domenica pomeriggio (Chiellini, Barzagli, Marchisio, Pirlo e Giovinco), hanno svolto un lavoro defaticante per conto loro, sotto gli occhi dello staff della Nazionale. Il Commissario Tecnico dell’Italia si dice entusiasta di questa nuova era, con la collaborazione lui e l’allenatore della Juventus, aggiungendo che sarebbe ben contento di ascoltare le richieste degli altri mister e soprattutto dei propri ragazzi che hanno esigenze particolari.

    Gruppo Juventus
    Pirlo insieme ai compagni bianconeri © Claudio Villa/Getty Images

    Si chiude così il caso Pirlo. Un inizio di stagione difficile per l’ex Milan (prima dei due gol su punizione nel giro di una settimana, alleggerendo la pressione sulle sue prestazioni) che aveva portato molti giornalisti e opinionisti a consigliare al giocatore di lasciare la Nazionale per preservare tutte le energie per il club, senza trovare però l’approvazione del diretto interessato che, se ritenuto utile, vorrebbe far parte della spedizione azzurra per il Mondiale brasiliano del 2014. Tuttavia, pur considerando Pirlo il miglior regista al Mondo, non sarebbe del tutto sbagliato dare qualche chance da titolare in più al giovane Verratti, che a Parigi sta entusiasmando tutti per le sue giocate e per la sua personalità. Questo darebbe la possibilità all’ex Pescara di fare esperienza in Nazionale e allo stesso tempo far riposare il centrocampista della Juventus.

  • Prandelli esclude Cassano. Scelta tecnica o c’è dell’altro?

    Prandelli esclude Cassano. Scelta tecnica o c’è dell’altro?

    Balotelli si, Cassano no. Perché? Cesare Prandelli ha sempre fatto dell’etica morale e del comportamento fuori e dentro il campo, il suo cavallo di battaglia nella scelta  dei giocatori da convocare per gli impegni della Nazionale italiana. Ma cosa è successo stavolta? Ha convocato l’attaccante del Manchester City che in questo periodo sta dando non pochi problemi al tecnico Mancini, lasciando a casa il fantasista dell’Inter, autore di un inizio di stagione straordinario sia dal punto di vista del rendimento che da quello comportamentale. Scelte insolite per l’ex tecnico della Fiorentina che un mese fa, non prese bene la decisione di SuperMario di farsi operare agli occhi per ridurre la miopia, proprio in concomitanza del doppio impegno della Nazionale valido per la qualificazione ai Mondiali in Brasile del 2014.

    Prandelli si è difeso con la frase “è un talento“, aggiungendo “voglio che capisca che la Nazionale è una cosa molto importante per tutti i giocatori e che voglia davvero diventare un campione”. Parole che sanno tanto di metodo del bastone e della carota, ma la realtà sta nel fatto che Balotelli, nonostante non abbia rispettato pienamente le regole comportamentali imposte dal ct dal suo primo giorno a Coverciano, si ritrova convocato e per esempio, un giocatore sempre corretto come Mimmo Criscito ha perso gli Europei per un avviso di garanzia di troppo (e con le stesse accuse ma con un foglio in meno, Bonucci ha potuto parteciparvi). Il commissario tecnico italiano sembra quasi andare in confusione e queste leggerezze potrebbero portare a creare un precedente importante in vista dei prossimi impegni.

    Antonio Cassano
    Cassano, escluso da Prandelli © Claudio Villa/Getty Images

    L’opinione pubblica si divide tra chi è d’accordo nel convocare sempre un talento come Balotelli e chi preferirebbe lasciarlo a casa fino a quando non riuscirà a mettere definitivamente la testa a posto (ci riuscirà mai?!). Prandelli per il momento sta con i primi, visto che in conferenza stampa ha sottolineato come l’attaccante del City possa essere importante in Nazionale per il suo modo di giocare. Quindi? L’etica morale tanto proclamata viene fatta saltare solo per Mario oppure bisogna rivedere tutte le regole?

    Altro caso importante è l’assenza di Antonio Cassano. Trasferitosi dal Milan all’Inter durante il mercato estivo, diventando decisivo per la squadra nerazzurra in questi primi mesi alla Pinetina. Nonostante l’ottimo rendimento, il fantasista di Bari Vecchia non risulta presente nella lista dei convocati, ma Cesare Prandelli non chiude le porte al suo ritorno in Nazionale, prendendo come esempio Antonio Di Natale, poco considerato durante le qualificazioni per gli ultimi Europei, salvo poi trovare posto per la rassegna europea, con tanto di gol contro la Spagna alla prima partita. E’ giusto secondo voi fare a meno del talento di Cassano, che sembra aver trovato una serenità mai avuta prima, rispetto ad un’altrettanto talento ancora alla ricerca di una stabilità interiore che neanche la futura paternità sembra avergli dato?

    L’ex Milan è passato dall’essere considerato un elemento fondamentale nel progetto di Prandelli ad escluso eccellente. Solo scelta tecnica oppure c’è dell’altro? L’ex tecnico viola si nasconde in un “se dovessi prendere Cassano non potrei metterlo come quinta-sesta punta”. Le gerarchie sono cambiate, ma il buon Cesare non vuole ammetterlo, difficilmente ritroveremo FantAntonio con la maglia azzurra.

  • Robert Boggi attacca Marcello Nicchi per la presidenza dell’AIA

    Robert Boggi attacca Marcello Nicchi per la presidenza dell’AIA

    Quando ci sono in palio poltrone e carichi importanti (e conseguenti guadagni), che si tratti di politica o calcio, valgono i colpi bassi. E’ quello che sta succedendo per le imminenti elezioni per la presidenza dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) che avverranno a novembre che vedono lo scontro tra l’attualmente presidente Marcello Nicchi, eletto nel 2009 con 163 voti a favore su 319 disponibili, e Robert Anthony  Boggi, che ricopre la carica di osservatore per la CAN A (Commissione Arbitro Nazionale per la serie A). Proprio quest’ultimo, attraverso un comunicato stampa, avrebbe dichiarato di aver sporto denuncia alla procura federale per i metodi non propriamente democratici usati da Nicchi per convincere i dirigenti elettori a confermare la sua fiducia.

    CHI E’ BOGGI – Roberto Anthony Boggi è nato in America, precisamente a New York nel 1955. Ricopre il ruolo di arbitro in serie A dal 1990 al 1999, diventando internazionale nel 1996 fino a fine carriera. Dietro la scrivania si cimenta come designatore degli arbitri della vecchia serie C (ora diventata Lega Pro) nella stagione 2006-2007, interrompendo però questo incarico a stagione in corso a causa di contrasti con l’allora presidente dell’Aia Gussoni. Questo testimonia un carattere forte e deciso, visto che anche la sua carriera da arbitro si interruppe per disaccordi con la nuova politica messa in atto per gli arbitri professionisti. Per un breve periodo è stato anche osservatore degli arbitri Uefa.

    Robert Anthony Boggi
    Boggi contro Nicchi per la presidenza dell’AIA

    L’INCHIESTA – Ora è tutto nelle mani della procura federale che potrebbe decidere di sospendere le nuove elezioni al vertice dell’Aia o deferire i protagonisti. Si ascolteranno i dirigenti che hanno confermato di aver subito delle minacce da Nicchi per avere i voti necessari per la sua riconferma alla presidenza. Quest’ultimo ha commentato con poche e semplici parole “chi parla di minacce e intimidazioni se ne dovrà assumere le responsabilità: senza prove, per me ha commesso un’azione diffamatoria” lanciando quindi una frecciatina al suo sfidante Boggi.

    Boggi – Nicchi, la sfida è solo all’inizio e a circa un mese dalle elezioni (se la procura federale non decide di sospenderle) sono attesi altri colpi bassi. D’altronde, come accennato all’inizio, le poltrone importanti fanno gola.

  • Criscito si riprende l’azzurro. I convocati di Prandelli per Armenia e Danimarca

    Criscito si riprende l’azzurro. I convocati di Prandelli per Armenia e Danimarca

    Convocati Italia. Poco prima dell’inizio del doppio posticipo serale della settima giornata di serie A, sono state diramate le convocazioni per le qualificazioni ai Mondiali di Brasile 2014. Cesare Prandelli ha deciso di chiamare 27 giocatori per la doppia sfida di venerdi 12 ottobre in Armenia e del 16 ottobre contro la Danimarca a San Siro, dove spiccano su tutti i ritorni di Criscito e Gilardino. Il terzino sinistro dello Zenit non ha preso parte all’Europeo di Polonia e Ucraina per le note vicende di scommessopoli, mentre l’attaccante del Bologna ha ritrovato proprio in Emilia, gol e prestazioni importanti dopo un anno non brillante passato tra Firenze e Genova.

    Spiccano le presenze anche di Ranocchia e Candreva, il primo assente dal giro della Nazionale dal 2011, il secondo dopo nove mesi di Lazio, riconquista la maglia azzurra che non indossava dal lontano 2009. Il Commissario Tecnico esclude ancora una volta Antonio Cassano, nonostante il barese sia in ottima forma, facendo intuire che probabilmente non ci sarà più spazio per l’ex Milan nell’Italia. Prandelli conferma invece il blocco Juve, chiamando otto bianconeri, compreso Giaccherini, che nonostante non sia uno dei titolari dell’armata di Conte, trova la fiducia incondizionata dell’ex tecnico della Fiorentina. Presenti in rosa anche i due romanisti De Rossi e Osvaldo, esclusi nell’ultima gara contro l’Atalanta da Zemanper scarso impegno in allenamento.

    Cesare Prandelli
    Prandelli, richiama Criscito in Nazionale © Janek Skarzynski/Getty Images

    Tra i giovani vedremo invece Verratti che ha conquistato Parigi con il suo talento, Balotelli che lentamente, tra un litigio e l’altro con Mancini, sta ritrovando condizione fisica e gol ed infine El Shaarawy, autentico trascinatore del Milan nell’ultimo mese.

    Gli azzurri si raduneranno quest’oggi alle 12.30 a Coverciano per preparare la partenza in Armenia per mercoledi. Il ritorno in Italia è previsto sabato (il giorno dopo la partita) con trasferimento a Milano lunedì, alla vigilia di Italia-Danimarca.

    Ecco i convocati per la doppia sfida valevole per la qualificazione ai Mondiali Brasile 2014

    Portieri: Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Sirigu (Paris St. Germain), Viviano (Fiorentina);
    Difensori: Abate (Milan), Balzaretti (Roma), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Criscito (Zenit St. Pietroburgo), Maggio (Napoli), Ogbonna (Torino), Ranocchia (Inter);
    Centrocampisti:  Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Diamanti (Bologna), Giaccherini (Juventus), Marchisio (Juventus), Montolivo (Milan), Pirlo (Juventus), Verratti (Paris St. Germain);
    Attaccanti: Balotelli (Manchester City), Destro (Roma), El Shaarawy (Milan), Gilardino (Bologna), Giovinco (Juventus), Osvaldo (Roma).

  • De Rossi non fa gli interessi della Roma

    De Rossi non fa gli interessi della Roma

    Zeman De Rossi, rapporti ai minimi termini. Ha suscitato tanto scalpore la clamorosa esclusione di Daniele De Rossi dall’undici iniziale per la partita casalinga della Roma contro l’Atalanta. Scelta tecnica. Questa è stata la motivazione data dal tecnico giallorosso Zdenek Zeman. Tutto questo rischia di aprire un grosso caso nella squadra capitolina, che oltre a Capitan Futuro, dovrà tenere a bada la reazione di un altro pezzo grosso della rosa romanista, Osvaldo. L’allenatore boemo non usa giri di parole per giustificare la sua scelta e nel post gara lancia una piccola frecciatina ai tre giocatori “vorrei vedere giocatori con motivazioni perché le gerarchie degli anni precedenti io non le riconosco” aggiungendo “vorrei che tutti pensassero alla squadra invece di pensare ai fatti propri”.

    Frasi forti che potrebbero minare il clima all’interno dello spogliatoio, già molto acceso dopo la brutta sconfitta a Torino contro la Juventus, con le accuse di De Rossi nei confronti del proprio mister, reo di non aver operato le scelte giuste prima e durante la partita. Zeman non guarda in faccia a nessuno e negli anni ha dimostrato di aver il coraggio di seguire il proprio pensiero, indifferentemente dal nome e dalla pressione della piazza e stavolta non è stato da meno, visto che nessuno si aspettava una scelta del genere, soprattutto in un periodo non brillantissimo della squadra giallorossa. Molti diranno che ha avuto ragione il tecnico, vista la vittoria netta per 2-0 nei confronti dell’Atalanta, ma bisognerà vedere se alla lunga questo scontro con De Rossi e Osvaldo possa ripagare.

    Daniele De Rossi
    De Rossi, escluso a sorpresa da Zeman contro l’Atalanta © Claudio Villa/Getty Images

    Curioso il fatto che, nel giro di due anni, il vice capitano della Roma abbia subito due esclusioni proprio contro i bergamaschi. L’anno scorso fu Luis Enrique a mandarlo in panchina per essere arrivato in ritardo alla riunione tecnica, riconquistandosi la maglia da titolare nella partita successiva. Stavolta pare più complicato e iniziano a girare nuove voci di una cessione al Manchester City nel mercato di gennaio, con Roberto Mancini, manager dei citizens, pronto ad approfittare di questa situazione.

    Sull’esclusione di Burdisso, Zeman usa toni più pacati “vorrei venti giocatori con la sua mentalità e la sua applicazione. Ora non riesce a rendere al meglio, ma ne vorrei venti così”, facendo intendere che il difensore argentino presto riavrà la sua maglia da titolare, nonostante la buona prestazione del suo sostituto Marquinhos.

  • Torino-Cagliari, i sardi vincono di rigore

    Torino-Cagliari, i sardi vincono di rigore

    Non entrerà di diritto nelle partite da ricordare. Torino-Cagliari regala le maggiori emozioni sul finale di gara con il rigore concesso ai sardi per un fallo di mano di Glik su tiro di Astori e la doppia occasione rossoblu per chiudere la partita, prima con Ibarbo che colpisce il palo da ottima posizione e successivamente con Nenè che sfiora l’eurogol con un tiro a giro sul palo più lontano dove Gillet compie un vero e proprio miracolo. Quindi, esordio vincente per la coppia Pulga – Lopez che hanno riproposto il 4-3-1-2 che tante gioie ha regalato negli anni passati. Si è rivisto a sprazzi un bel gioco, fatto di passaggi corti e rapidi. I granata provano a sfondare tramite le corsie esterne, trovano però una difesa ospite ben organizzata.

    LA PARTITA – Contrariamente alle previsioni, la partita la fa il Cagliari, tenendo il pallino del gioco ma senza creare pericoli dalle parti di Gillet e concedendo qualche ripartenza ai granata che provano a sfruttare il poker offensivo di assoluto valore. Il primo tempo termina tra gli sbadigli del pubblico dell’Olimpico di Torino e dei telespettatori a casa. Nessun’azione degna di nota se non una girata di testa di Bianchi (ex di turno) che permette ad Agazzi di compiere una parata agevole in tuffo. La seconda frazione è più viva, con le due squadre che decidono di provare a prendersi l’intera posta in palio. I sardi inseriscono una punta (Thiago Ribeiro) per un centrocampista (Dessena), mossa sorprendente per i tifosi isolani, abituati a scelte contrarie quando in panchina sedeva Ficcadenti (anche sotto di un gol), mentre i granata decidono di dare più peso al reparto offensivo con l’ingresso di Meggiorini al posto del mediocre Sgrigna. Al 74′ la svolta della gara. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Astori colpisce al volo la palla che viene intercettata dalla mano di Glik e l’arbitro Celi non ha dubbi a concedere il calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Nenè e non sbaglia con un botta centrale. Qualche minuti dopo il Torino rischia di capitolare sotto gli attacchi di Ibarbo e ancora Nenè. Il primo colpisce il palo da ottima posizione su passaggio filtrante di Ribeiro, il brasiliano invece prova a superare Gilletcon un tiro a giro dalla distanza che permette al portiere belga di esaltarsi in tuffo, togliendo di fatto la palla dal sette. I granata reagiscono e vengono fermati da un leggero fuorigioco di Bianchi. Vincono i rossoblu per 0-1 trovando così nuovamente il sorriso e permettendo di esordire nel migliore dei modi il nuovo tecnico Pulga (coadiuvato da Lopez).

    Torino - Cagliari
    Esultanza sarda a fine partita © Valerio Pennicino

    LE PAGELLE TORINO-CAGLIARI

    Nenè 7.5: E’ chiamato a sostituire Pinilla. Fa il suo lavoro, spesso perde palla ma riesce a far salire costantemente la squadra. Freddo dal dischetto e per poco non termina la gara con una doppietta. Ritrovato.

    Astori 6.5: In netta crescita rispetto alle gare precedenti. Forma con Ariaudo una coppia difensiva di buon valore. Il nuovo corso gli ha dato nuovi stimoli.

    Avelar 6: Torna in campo dopo sei giornate passate in panchina. Bocciato da Ficcadenti dopo una giornata, si prende un piccola rivincita grazie alla fiducia di Pulga.

    Bianchi 6.5: Capitano, combattente e anche goleador se non fosse per il guardalinee che riesce a vedere un suo fuorigioco al limite. Il cuore granata è lui.

    Gillet 7: Per il tuffo spettacolare sul finale di tempo merita un bel voto in pagella. Sempre pronto nelle uscite, comanda bene tutta la difesa.

    Cerci 6.5: Insieme a Bianchi è quello che crea più disordine nella difesa rossoblu, dalla sua parte c’è Avelar che cerca di controllarlo come può. Può essere l’arma in più per il Torino.

    TABELLINO TORINO-CAGLIARI
    Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Brighi (76′ Sansone), Gazzi; Cerci, Sgrigna (51′ Meggiorini), Bianchi, Stevanovic (61′ Vives). Allenatore: Ventura.
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Avelar; Conti, Nainggolan (88′ Eriksson), Dessena (69′ Thiago Ribeiro); Ekdal; Nenè, Ibarbo 82′ Sau). Allenatore: Pulga.
    Marcatori: 74′ Nenè (rig) (C)

    Gol di Nenè su rigore
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  • Torino-Cagliari, rossoblu senza Pinilla

    Torino-Cagliari, rossoblu senza Pinilla

    Tutti i pensieri saranno rivolti al derby di Milano di stanotte, ma la settima giornata di serie A comprende altre sfide interessanti. Vedi Torino-Cagliari, match sulla carta a senso unico, con i granata nettamente favoriti con 8 punti conquistati (in realtà sarebbero 9 se non fosse per il punto di penalizzazione inflitto al club) in 6 gare, dall’altra parte i sardi che in settimana hanno dovuto fare i conti con il cambio in panchina dopo l’esonero di Ficcadenti e l’arrivo della strana coppia Pulga – Lopez, ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale. Ma siccome il calcio ha dimostrato che spesso i pronostici non vengono rispettati, bisogna prestare particolarmente attenzione a questo incontro, considerato che il tecnico del Toro non ha mai vinto contro la sua ex squadra.

    QUI TORINO – Ventura, ex di turno, cerca importanti conferme dopo la vittoria esterna a Bergamo e punterà sull’ormai collaudato 4-2-4, Per la partita dell’Olimpico di Torino recupera Gillet che riprenderà il suo posto da titolare tra i pali. Il resto della formazione è presto fatta, con la solita difesa a quattro composta dalla coppia centrale Glik e Ogbonna e i terzini Darmian sulla destra e D’Ambrosio sulla corsia mancina. Brighi e Gazzi nel cuore del centrocampo dovranno dare quantità e qualità alla mediana granata. Il poker offensivo sarà composto da Bianchi(altro ex della partita) e Sgrigna in posizione centrale e Cerci – Stevanovic ad occupare le due fasce. Ancora tribuna per il terzino sinistro Agostini, arrivato a Torino proprio dal Cagliari che sta cercando di ritrovare la forma fisica, dopo aver passato l’estate ad allenarsi da solo.

    Atalanta BC v Torino FC - Serie A
    Ventura, cerca conferme contro il Cagliari © Marco Luzzani/Getty Images

    QUI CAGLIARI – I rossoblu dovranno fare a meno con tutta probabilità di Pinilla. Il bomber cileno soffre di un risentimento muscolare e non verrà rischiato. La sua assenza si aggiunge a quelle certe di Cossu, fermo anche lui per infortunio e Rossettini, che dovrà scontare il turno di squalifica. L’ex attaccante del Palermo verrebbe sostituito dal brasiliano Nenè, che avrà così la chance di dimostrare di meritare la conferma anche per l’anno prossimo, visto che dopo una prima stagione importante, si è ritrovato spesso in panchina o fermo ai box per qualche infortunio di troppo. Qualche novità rispetto all’era Ficcadenti ci dovrebbe essere anche dal punto di vista tattico. Si passerà infatti, dal 4-3-3 ad un più congeniale 4-3-1-2, modulo che ha permesso grandi imprese negli anni passati. In difesa torna titolare Astori dopo la panchina rimediata contro il Pescara (per scelta tecnica), al suo fianco confermato Ariaudo. Si rivede anche Avelar, acquisto estivo di Cellino che venne bocciato dopo una sola partita, che giostrerà sulla corsia mancina, dalla parte opposta torna al suo ruolo originale Pisano. A centrocampo Conti dovrà prendere in mano la squadra e ai suoi fianchi oltre al belga Nainggolan, si giocano una maglia da titolare Dessena e Ekdal, con lo svedese in leggero vantaggio. In attacco insieme a Nenè spazio a Sau, che avrà la possibilità di giocare più vicino alla porta. Alle loro spalle il brasiliano Thiago Ribeiro che sostituirà Cossu.

    PROBABILI FORMAZIONI TORINO-CAGLIARI
    Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Gazzi, Brighi; Cerci, Sgrigna, Bianchi, Stevanovic. Allenatore: Ventura
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Avelar; Ekdal, Conti, Nainggolan; Thiago Ribeiro; Sau, Nenè. Allenatore: Pulga

  • Roma, Zeman prepara la rivoluzione. Pallotta arriva in città

    Roma, Zeman prepara la rivoluzione. Pallotta arriva in città

    Zeman è pronto a rivoluzionare tutto. Dopo la recente sconfitta allo Juventus Stadium, l’allenatore della Roma ha deciso che serve dare una sterzata decisiva a questo campionato visto che l’unica vittoria stagionale (sul campo) è arrivata a San Siro contro l’Inter e poi sono seguiti due pareggi interni contro Catania e Sampdoria con la sconfitta casalinga contro il Bologna. Quindi se non consideriamo la partita contro il Cagliari (vinta a tavolino ma che potrebbe essere giocata), i giallorosso hanno conquistato solamente 5 punti in 5 gare. Troppo poco per una squadra secondo molti, costruita per poter insidiare la Juventus nella corsa alla scudetto.

    LA RIVOLUZIONE – Partiamo dal presupposto che il cambiamento del boemo passa dai giocatori da schierare in campo e mai dal modulo tattico, visto che lo stesso tecnico considera il suo 4-3-3 il modo migliore per coprire tutti gli spazi nel terreno di gioco. Quindi, l’unico modo è cambiare l’undici iniziale che andrà a sfidare l’Atalanta, domenica all’ora di pranzo all’Olimpico. Il nome nuovo potrebbe essere quello del 18enne difensore centrale Marquinhos che andrebbe a prendere il posto dell’argentino Burdisso, andando a far coppia con il connazionale Castan. Sempre nel reparto difensivo ritroverà il posto da titolare il paraguaiano Piris, recentemente bocciato dopo qualche prova incolore, che avrà nuovamente la possibilità di dimostrare il suo valore sostituendo Taddei nel ruolo di terzino destro. La metà mancina della difesa non dovrebbe subire cambiamenti con Balzaretti che spingerà sulla fascia e come detto poco fa, Castan completerebbe una coppia centrale tutta brasiliana. Attenzione però a Dodò, l’oggetto misterioso in casa giallorossa. Il terzino sinistro avrebbe recuperato dal suo infortunio e non viene escluso un suo inserimento a sorpresa nell’undici di partenza contro l’Atalanta. A centrocampo, assente il bosniaco Pjanic, ancora alle prese con un fastidioso infortunio muscolare alla coscia sinistra che ne ha rallentato l’inserimento nella nuova Roma. Zeman, potrebbe rilanciare il “senatore” Perrotta, lasciato spesso fuori in questo inizio di stagione e riproposto a Torino quando ormai la gara era ampiamente compromessa. L’ex Chievo garantirebbe corsa ed inserimenti senza palla, perfetto per il modo di giocare del boemo. Bradley è tornato in gruppo dopo essere stato fermo ai box per circa un mese e una volta ristabilito definitivamente avrà una maglia da titolare. Per la partita di domani, si giocano due posti De Rossi, Florenzi e Tachtsidis. L’attacco invece non dovrebbe cambiare. Bocciato ancora una volta Lamela, il tecnico della Roma dovrebbe riproporre il tridente pesante formato da Totti – Osvaldo – Destro.

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    Zeman, rivoluziona la Roma © Gabriel Bouy/Getty Images

    PALLOTTA – Ieri nel centro sportivo di Trigoria è arrivato il presidente della Roma James Pallotta che si è trattenuto a parlare con il tecnico Zeman e con il capitano della squadra Francesco Totti. Tanto ottimismo per il patron americano, sempre in compagnia del fedelissimo Mark Pannes, amministratore delegato del club. Sorrisi e scherzi durante la foto di gruppo con la divisa ufficiale, rinviata di giorno in giorno proprio per aspettare il presidente. Lo stesso Pallotta in nottata ha cenato tra gli altri con il sindaco di Roma, Alemanno, e non ci sono dubbi che si sia parlato anche del nuovo stadio, uno dei progetti fondamentali per la crescita della squadra dal punto di vista finanziario e tecnico. Il primo cittadino della Capitale d’Italia ha confermato la ferma volontà di aiutare la squadra ad avere un impianto di loro proprietà.

    Pallotta si fermerà a Roma fino a domenica e assisterà alla gara dell’Olimpico contro l’Atalanta, sperando poi di poter tornare negli Stati Uniti dopo aver assistito ad una vittoria, che sarebbe la prima stagionale davanti al proprio pubblico per i giallorossi.

  • Da 10 a 4 mesi Antonio Conte torna in panchina a dicembre

    Da 10 a 4 mesi Antonio Conte torna in panchina a dicembre

    Sconto doveva esserci e sconto è stato. Tranquilli, non è lo slogan per il supermercato di zona ma parliamo della riduzione sulla squalifica inflitta all’attuale tecnico bianconero Antonio Conte, per l’omessa denuncia della ormai famosissima partita Albinoleffe-Siena di fine stagione 2010-2011 che avrebbe portato poi la promozione aritmetica dei senesi che in quel periodo erano allenati proprio dall’ex capitano juventino. Il Tnas (Tribunale Nazionale di Arbitrato dello Sport) ha deciso quindi di abbassare la pena da 10 a 4 mesi permettendo all’allenatore della Juventus di tornare a sedersi in panchina per la sedicesima giornata nella trasferta siciliana contro il Palermo il 9 dicembre. Bicchiere mezzo vuoto per la società e per lo stesso Conte, che speravano in una cancellazione totale della squalifica ritenendosi estraneo a qualsiasi fatto.

    GLI AVVOCATI – I legali del tecnico Antonio Conte, il trio Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero, dichiarano unanime “Sappiamo di aver difeso un uomo innocente e di non essere riusciti a far proclamare la sua estraneità ai fatti contestati: non c’è quindi in noi alcuna soddisfazione” e chiaramente non sono soddisfatti della sola riduzione di sei mesi della squalifica del loro assistito.

    Conte, tornerà in panchina a Palermo il 9 dicembre © Filippo Alfero/Getty Images

    LA SOCIETA’ – Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, subito dopo la sentenza del Tnas ha dichiarato tramite un comunicato stampa di essere ancora dalla parte del proprio mister, convinto dell’estraneità dello stesso sull’omessa denuncia e lancia una piccola frecciatina al mondo del pallone “la conferma della squalifica è una sconfitta ingiusta, che deve far riflettere tutto il sistema calcistico”. Il patron bianconero e tutta la società attende la fine della squalifica, prevista per il prossimo 8 dicembre in modo tale da rivedere il tecnico nuovamente in panchina, nel ruolo a lui più congeniale.

    Si attendono a breve le motivazioni che hanno spinto il Tnas a ridurre la squalifica da 10 a 4 mesi. I tifosi bianconeri si dividono tra chi si accontenta e chi vorrebbe giustizia definitiva, visto che sembra una sentenza a metà tra l’omessa denuncia (10 mesi) e l’estraneità dei fatti (nessuna squalifica). Resta da capire perché si sia voluto ascoltare come testimone il solo Carobbio (colui che ha denunciato Conte) e nessun altro (vedi Mastronunzio). Da oggi inizia il countdown, mancano poco più di due mesi e il tecnico bianconero potrà tornare a dare la carica da bordo campo ai suoi ragazzi e smetterà di soffrire dalle tribune di tutta Italia.