Autore: Marco Deiana

  • Niente Coppa d’Africa per Muntari. Allegri e Galliani esultano

    Niente Coppa d’Africa per Muntari. Allegri e Galliani esultano

    Ottime notizie in casa Milan. Il commissario tecnico del Ghana Kwesi Appiah, ha annunciato i 25 pre-convocati per la Coppa d’Africa che si svolgerà nel mese di gennaio. Un po a sorpresa manca il rossonero Sulley Muntari per la gioia della coppia Allegri – Galliani e la delusione dello stesso giocatore che nei giorni scorsi ha dichiarato la sua voglia e la sua determinazione nel recupero fisico (arriva da un brutto infortunio subito in estate) per la partecipazione alla manifestazione che si terrà in Africa fra un mese. Con l’infortunio di De Jong, il Milan cerca un sostituto dell’olandese e trovarlo in casa sarebbe una manna dal cielo per le casse del club di via Turati che preferirebbe investire il denaro su una punta di gran livello o al massimo su un buon difensore. Ma il centrocampista sarà motivato?

    L’infortunio – Fu fatale una partita a calcetto durante le vacanze estivo. Un contrasto troppo deciso e la rottura dei legamenti crociati. Un tentativo di recuperare a tempo di record (ai primi di novembre figurava tra i convocati) andato male, vista la piccola ricaduta avuta. Poi le dichiarazione di apertura verso la convocazione per la Coppa d’Africa e il caso aperto con la società rossonera che ha versato regolarmente nel conto bancario del centrocampista lo stipendio per tutta la durata dell’infortunio. Per il ghanese però la riconoscenza sembra un esistere.

    Sulley Muntari
    Muntari non parteciperà alla Coppa d’Africa © Claudio Villa/Getty Images

    Allegri – Immaginiamo già il sorrisino beffardo nel volto del tecnico rossonero alla pubblicazione della lista dei pre-convocati del c.t. del Ghana per la Coppa d’Africa dove non si legge il nome di Sulley Muntari. L’ex allenatore di Sassuolo e Cagliari, dopo l’infortunio di De Jong ha trovato proprio nell’ex mediano di Udinese e Inter il suo sostituto ideale. Allegri non ha mai nascosto la stima verso il ghanese e l’anno scorso ha dimostrato di puntare molto sul giocatore.

    Galliani – Buone notizie anche per i vertici rossoneri, intimoriti all’idea di dover intervenire sul mercato con grossi investimenti per la sostituzione dell’olandese De Jong (che dovrà saltare il resto della stagione). Addio ai nomi di Strootman e Nainggolan, accostati al Milan nei giorni seguenti all’infortunio dell’ex centrocampista del Manchester City. Adesso l’amministratore delegato milanista potrà decidere di investire i soldi sulla punta. Balotelli?

    In attesa del pieno recupero di Muntari, il Milan dovrà gestire le risorse a centrocampo. Un problema in meno per tecnico e dirigente milanista. Il ghanese potrebbe rappresentare un’arma in più per il proseguo del campionato. Avrà le motivazioni giuste nonostante la mancata convocazione in Coppa d’Africa?

  • Sondaggio. Top 5 gol Serie A, votate il gol più bello del 2012

    Sondaggio. Top 5 gol Serie A, votate il gol più bello del 2012

    Con il 2012 ormai alle battute finali, è tempo di analisi, sondaggi e conclusioni. Un anno che ha visto la Juventus primeggiare nella massima serie, vincendo prima il campionato 2011-2012 e confermandosi in quello seguente. Per rimanere in tema bianconero, tanta emozione, qualche lacrima e un po di delusione per l’addio di Del Piero e il suo successivo trasferimento in Australia. Ed infine, l’evento più recente è stato il record di Leo Messi nel numero di gol segnati nell’anno solare. Da oggi partiranno una serie di sondaggi su Il Pallonaro. Votate il gol più bello del 2012.

    Al momento abbiamo selezionato cinque gol e voi dovete decretare la rete più bella del 2012 realizzata nella massima serie italiana. Sedetevi comodi, osservate i video e votate quello preferito.

    Vota il gol più bello del Campionato nel 2012

    • Osvaldo – Roma-Catania; 26-08-2012 (31%, 59 Voti)
    • Fabrizio Miccoli – Palermo-Chievo; 30-09-12 (30%, 58 Voti)
    • Stephan El Shaarawy – Udinese-Milan; 23-09-2012 (20%, 39 Voti)
    • Enzo Maresca – Sampdoria-Atalanta; 04-11-2012 (10%, 19 Voti)
    • Stefano Mauri – Lazio-Napoli 07-04-2012 (9%, 18 Voti)

    Totale Votanti: 193

     

    I 5 gol più belli della Serie A 2012

    –  Stefano Mauri (Lazio-Napoli; 07-04-2012): Il centrocampista laziale sfrutta al meglio un cross dalla sinistra di Radu e si inventa una stupenda rovesciata in area di rigore che buca il portiere dei partenopei Morgan De Sanctis, portando in vantaggio la sua squadra. La partita finirà 3-1 per la Lazio.

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    Enzo Maresca (Sampdoria-Atalanta; 04-11-2012): L’ex centrocampista di Juventus e Siviglia esegue una fantastica rovesciata dall’interno dell’area, finalizzando l’azione blucerchiata sviluppatasi sulla destra. Gesto atletico di notevole fattura e pallone che finisce la corsa nel palo opposto.

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    Stephan El Shaarawy (Udinese-Milan; 23-09-2012): Il Faraone castiga la sua miglior vittima (l’Udinese) con un gol da cineteca. Un preciso tiro da fuori area che finisce la sua corsa sotto il sette. La stagione di El Shaarawy dal gol ai bianconeri prende una piega decisamente positiva, diventando il trascinatore della squadra rossonera. Intanto gustatevi il gol.

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    Pablo Osvaldo (Roma-Catania; 26-08-2012): L’italo-argentino realizza una rete con una splendida semirovesciata. Ci provò anche la stagione scorsa, ma il gol venne annullato per un fuorigioco inesistente. Rete da album Panini per Osvaldo che si esalta quando c’è da provare la grande giocata.

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    Fabrizio Miccoli (Palermo-Chievo; 30-09-12): Che dire? Il folletto leccese in forza al Palermo, si inventa una perla da centrocampo. Il capitano rosanero vede Sorrentino poco fuori dai pali e trova il gol con un tiro al volo dai 50 metri. Semplicemente fa-vo-lo-so.

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  • Pistorius più veloce di un cavallo arabo. Il video spopola sul web

    Pistorius più veloce di un cavallo arabo. Il video spopola sul web

    Ama le sfide, è sudafricano e corre con le protesi di carbonio. Chi è? Non ci sono dubbi, si tratta di Oscar Pistorius, velocista diventato famoso oltre che per la sua disabilità anche per la forza e il coraggio di partecipare alle gare (con ottime prestazioni) anche con i normodotati. Ma stavolta vogliamo parlarvi dell’ennesima sfida dell’atleta sudafricano nella manifestazione “Definitely Able – Run Like the Wind” che tradotto vuol dire “Decisamente Abile – Correre Come il Vento“, dove ha sfidato un cavallo arabo purosangue. Il tutto si è svolto in Qatar, esattamente a Doha, davanti ad una buona cornice di pubblico. Lo scopo dell’esibizione, secondo il 26enne velocista, era di far vedere che con la determinazione, la forza e il coraggio si può ottenere qualsiasi risultato.

    La gara– La sfida si è disputata nel percorso di 120 metri del circuito di Aspire. L’atleta 26enne, partito con 15 metri di vantaggio, ha battuto con un leggero margine il cavallo arabo purosangue “Maserati”.

    Oscar Pistorius
    Pistorius impegnato nella sfida contro “Maserati” © KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images

    Soddisfazione – Oscar Pistorius si mostra contento davanti alle telecamera dopo la corsa, sottolineando come non fosse importante la vittoria, ma il messaggio da mandare a tutte le persone che trovano difficoltà a superare gli ostacoli. La scelta del cavallo arabo ha delle fondamenta, infatti in Arabia, viene considerato simbolo di forza e resistenza.

    Pistorius – Entrato nella storia delle Olimpiadi per aver partecipato ai Giochi Olimpici di Londra, l’atleta è stato acclamato dal pubblico presente nel circuito e il sudafricano non ha potuto fare altro che omaggiare i propri fan con foto, autografi e qualche intervista lampo sull’impresa – sfida appena conclusa.

    Evento – Grandissima soddisfazione per gli organizzatori della Richard Attias & Associates, autori della manifestazione che si incentrava sui rapporti tra lo sport e lo sviluppo. I numeri dichiarati confermano il successo con la partecipazione di oltre tremila persone arrivate da 60 paesi di tutto il mondo.

    Ecco il video dell’impresa – sfida di Oscar Pistorius contro il cavallo arabo purosangue “Maserati”
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  • Giornalista giapponese, 10mila km per vedere i Rangers. Gara rinviata

    Giornalista giapponese, 10mila km per vedere i Rangers. Gara rinviata

    Che mondo sarebbe senza giapponesi? Poca tecnologia, niente play station e Pes non sarebbe mai esistito (naturalmente per i fan del gioco Konami). Ma non vogliamo parlare delle loro idee sempre innovative, della loro capacità di risollevarsi davanti ai disastri e della loro immensa simpatia, bensì tratteremo di un caso che ha dell’incredibile. Un giornalista giapponese, tifosissimo dei Rangers ed esperto del calcio scozzese avendo seguito i rivali del Celtic per quattro anni nel periodo in cui il fantasista Nakamura (con un passato a Reggio Calabria) deliziava la Scozia con la sua classe, ha deciso di affrontare un lungo viaggio per poter assistere ad una gara della propria squadra del cuore, che quest’anno gioca nella Terza Divisione dopo il fallimento estivo. Daisuke Nakajima sarà riuscito ad assistere alla partita?

    Il viaggio – Partenza da Tokyo, arrivo a Moray con 14 ore di volo, sosta ad Edimburgo per la notte e 5 ore di treno il giorno seguente per raggiungere la meta. Elgin, città che avrebbe ospitato la sfida tra la squadra locale e i Glasgow Rangers.

    Rangers
    Rangers in azione in una gara di questa stagione © Jeff J Mitchell/Getty Images

    La scoperta – Durante il viaggio in treno, il giornalista giapponese, leggendo un giornale scozzese si è reso conto che la partita non si sarebbe disputata a causa di un rinvio predisposto dalle autorità del piccolo paese scozzese per problemi di ordine pubblico. Infatti, il presidente dell’Elgin ha pensato bene di approfittare dell’arrivo di una nobile decaduta come i Rangers per aumentare il prezzo dei biglietti e vendendone circa mille in più rispetto all’effettiva capienza del piccolo impianto del club.

    Tanta delusione nel volto di Nakajima, pronto a riaffrontare il viaggio inverso (ben 10 mila chilometri) con sciarpa al collo e taccuino da giornalista in mano, per tornare in Giappone. Ma, i dirigenti dei Rangers, scoperta la disavventura del giapponese ha invitato lo stesso Daisuke a visitare la sala trofei all’interno dello stadio della società, l’Ibrox Stadium, definita “fantastica ed emozionante” dal giornalista orientale.

    Un finale a lieto fine per il simpatico giapponese, che si è fatto immortalare dalle maggior testate giornalistiche britanniche con la sciarpa bianco rossa e blu e un sorriso quasi contagioso. Stanchezza per i 10 mila chilometri? No, solo tanta passione per il proprio lavoro e per seguire la squadra del cuore.

  • Mercato Juve, caccia al Top Player. E’ il turno di Sanchez

    Mercato Juve, caccia al Top Player. E’ il turno di Sanchez

    Mercato Juve. Mancano 29 giorni all’inizio del mercato invernale e impazza nuovamente il toto Top Player in casa Juve. L’ultima sparata è una vecchia conoscenza del calcio italiano e non è la prima volta che viene accostato alla società bianconera. Si tratta di Alexis Sanchez, esterno offensivo attualmente in forza al Barcellona ed ex stella dell’Udinese. Secondo fonti interne al club blaugrana, il cileno non sarebbe totalmente soddisfatto del suo utilizzo con il contagocce (al momento conta 9 presenze in Liga, di cui 5 dalla panchina, per un totale di 518 minuti giocati). La sua cessione però pare difficile, ma il calciomercato spesso sorprende e non dev’essere esclusa a priori al possibilità di rivedere in Italia il giocatore della Nazionale cilena. Conte lo vuole, adesso tocca a Marotta provare a trattare.

    Cifre– L’investimento effettuato dal Barcellona per prelevare Sanchez dall’Udinese due estati fa è stato considerevole (intorno ai 36 milioni di euro) e difficilmente la società spagnola vorrà ripetere un’operazione in perdita stile Ibrahimovic.

    Alexis Sanchez
    Futuro a Torino per Sanchez? © Jorge Guerrero/AFP/Getty Images

    Solo un sogno? – Parliamoci chiaro. La trattativa per portare il cileno a Torino è davvero complicata. Costo dell’operazione, inserimento tattico e ingaggio sono gli ostacoli maggiori. E’ anche vero che la Juventus in questi anni ha dimostrato di avere soldi, idee e tanta voglia di investire e le parole di Conte in conferenza stampa – “vorrei portare la società a comprare giocatori da 35-40 milioni e poter competere con Real Madrid, Psg e Manchester City” – lasciano una piccola speranza ai tifosi bianconeri che sentono parlare di Top Player ormai da tre anni. La base è stata creata, adesso Marotta non ha più scuse e deve portare anche giocatori di grande qualità a Vinovo. Ci riuscirà?

    L’agente – Le parole del procuratore di Sanchez, Felicevich, lasciano uno spiraglio al possibile trasferimento del suo assistito a Torino pur negando al momento ogni trattativa “La Juventus è la squadra più grande del mondo, la migliore, ma Alex resta al Barça“.

    Piccoli complimenti per iniziare un primo approccio o frasi di circostanza per chiudere definitivamente le possibilità di trasferimento di Sanchez alla Juventus? Il mercato è alle porte, non ci vorrà molto per scoprirlo.

  • Tifoso Udinese, Di Natale mi ha detto di scendere a scaldarmi

    Tifoso Udinese, Di Natale mi ha detto di scendere a scaldarmi

    Tifoso Udinese. Ha fatto il giro del web la foto dell’unico tifoso friulano presente al Marassi per assistere alla partita Sampdoria-Udinese, conclusasi con la vittoria dei bianconeri per due reti a zero. Si chiama Arrigo Brovedani e anche lui potrà raccontare ai suoi nipoti del proprio momento di notorietà. Ha ricevuto i complimenti dai tifosi di tutte le squadre italiane per la sua caparbietà e per la sua rinuncia ad una più confortevole visuale in tribuna centrale (offerta gentilmente dalla dirigenza blucerchiata). Lui era li, a fare il tifo per la sua squadra e all’ingresso in campo dei beniamini per il riscaldamento ha urlato un “Forza ragazzi”, captato dal capitano Totò Di Natale che ha risposto con un “Scendi a scaldarti con noi”. Passione, tifo e sportività. Ogni tanto il calcio italiano sa far sorridere.

    Pazzia– Arrigo non è nuovo alle trasferte. Ogni volta che il lavoro glielo permette, prende la macchina e segue la sua squadra del cuore, sempre con la bandiera della regione friulana, in bella mostra anche a Marassi.

    Tifoso Udinese
    Ecco l’unico tifoso dell’Udinese nel settore ospiti del Marassi © Valerio Pennicino/Getty Images

    Sportività – Brovedani è rimasto impressionato dal grande eco che ha preso la notizia. Ma sarà il primo ad essersi reso conto che non tutti i giorni possiamo assistere ad un evento del genere, con un solo tifoso presente nel settore ospiti. Lo stesso Arrigo ammette “Di solito nella trasferte quando siamo un’ottantina siamo in tanti e ieri sera pensavo sinceramente di ritrovarmi alla fine in 5-6″. I tifosi blucerchiati hanno dimostrato la propria sportività ad inizio e fine gara. Prima invitando l’irriducibile a trasferirsi nella più accogliente tribuna centrale e successivamente regalandogli la maglia di Gastaldello e offrendogli da bere all’esterno dello stadio. Chapeau.

    Freddo – Il “mitico” tifoso bianconero si è difeso dalla serata gelida con del cabernet friulano che porta sempre con se nelle lunghe trasferte. Una cosa è certa, non ne ha dovuto offrire a nessuno.

    La partita – Alla fine la gara si è conclusa con un secco 2-0 dell’Udinese ai danni dei padroni di casa della Sampdoria con le reti di Danilo e Di Natale. Una grande gioia per Brovedani e per il popolo friulano, ma la vittoria finale è andata alla sportività, alla passione e al tifo genuino. Chapeau.

  • Cannavaro squalificato. A Napoli si cambia modulo? Ma quel Silvestre…

    Cannavaro squalificato. A Napoli si cambia modulo? Ma quel Silvestre…

    La situazione in casa Napoli è preoccupante. La possibile penalizzazione di un punto e la squalifica di Paolo Cannavaro per nove mesi per gli scandali derivanti dal calcioscommesse, starebbe portando grossi grattacapi nella società partenopea. Tornare sul mercato oppure cercare soluzioni interne? Conferma del modulo tattico oppure passaggio alla difesa a quattro? Gennaio ormai è alle porte e così anche l’apertura del calciomercato. Le opzioni sono tante, ma vanno studiate con cura perché la squadra al momento lotta su tre competizioni (campionato, Europa League e Coppa Italia) e non può sbagliare nulla se vuole arrivare a fine stagione con la possibilità di portare a casa almeno un trofeo. L’imprevisto Cannavaro rischia di cambiare enormemente i piani del Napoli che in sede di mercato.

    Budget invernale– Conti in ordine, squadra pressoché completa. De Laurentiis avrebbe preferito evitare investimenti a gennaio, se non per l’acquisto di un giocatore in grado di dare il salto di qualità alla formazione partenopea.

    Walter Mazzarri
    Mazzari senza Cannavaro potrebbe optare per la difesa a 4 © Giuseppe Bellini/Getty Images

    La sostituzione – In caso di conferma della squalifica ai danni di Paolo Cannavaro, che fermerebbe il giocatore per tutta la stagione (e parte della prossima), il Napoli sarà costretto ad intervenire sul mercato per trovare un difensore in grado di prendere il posto del capitano partenopeo, diventato indispensabile nello scacchiere tattico di Mazzarri con la sua esperienza e soprattutto per la carica che riesce a dare ai compagni. Il nome più gettonato per la sua sostituzione è Matias Silvestre, difensore argentino che non gode della massima stima di Stramaccioni all’Inter ma che ha dimostrato negli anni di Catania e Palermo la sua bravura. Un prestito secco potrebbe accontentare entrambe le squadre.

    Non è da escludere però un investimento nel reparto difensivo con Astori del Cagliari in prima fila. Bisognerà vedere se Cellino sarà disposto a lasciar partire un elemento indispensabile per la formazione sarda a campionato in corso. Esclusi, perlomeno a gennaio, gli acquisti di Benatia e/o Danilo dall’Udinese.

    Soluzione interna – Perché non trovare una soluzione all’interno della società? Si potrebbe puntare su Bruno Uvini, difensore brasiliano arrivato quest’estate a Napoli e poco utilizzato dal tecnico Mazzarri (solo 90 minuti in Europa), oppure non sarebbe del tutto scellerata una promozione di un Primavera con i grandi.

    Cambio modulo – E se invece si optasse per il cambio tattico con il passaggio dalla difesa a 3 a quella a 4? Non è da escludere, viste le ottime prove offerte dalla formazione campana quando schierata in un 4-3-3 che permetterebbe di far giocare contemporaneamente Hamsik, Insigne, Pandev e Cavani, non perdendo equilibrio in difesa e in mezzo al campo. Mazzarri ci pensa e se non dovesse arrivare un sostituto di Cannavaro, sembra la soluzione più gettonata. Anche i tifosi sarebbero ben lieti di vedere i 4 tenori contemporaneamente in campo.

  • Dopo il derby la svolta, a Roma è tornato il sereno. Ma De Rossi…

    Dopo il derby la svolta, a Roma è tornato il sereno. Ma De Rossi…

    La svolta è arriva l’11 novembre, giorno del derby. La sconfitta nella stracittadina è stata decisiva per la crescita esponenziale della Roma, che ha conquistato successivamente quattro vittorie su quattro partite giocate. Dodici punti conquistati in un mese e quarto posto agganciato a pari punti con la Fiorentina, ultima vittima giallorossa. Nella capitale torna di moda sognare, lo scudetto sembra però ormai irraggiungibile, ma il terzo posto (che significherebbe ritorno in Champions League, perlomeno ai preliminari) non è più così lontano e dista soltanto 4 punti. Ma il dato più significativo è l’equilibrio trovato dalla società capitolina che ha incassato solamente due reti dal derby in poi, realizzandone 10. Zeman ha trovato la quadratura del cerchio con l’assenza di De Rossi. Cessione in vista per il Nazionale italiano?

    Modulo tattico – Da sempre Zeman ci ha abituati ad attuare un 4-3-3 molto offensivo, con difesa alta ed esterni offensivi rapidi e pronti a sfruttare gli spazi. Alla Roma però è presente un certo Francesco Totti che rompe le dinamiche della squadra e costringe il boemo a presentare un 4-3-3 atipico, con il capitano sulla fascia, libero di accentrarsi per sfruttare al meglio il suo tiro dalla distanza e le sue capacità di assist man.

    Francesco Totti
    Totti capitano e trascinatore della Roma di Zeman © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

    Il Numero 10 – Proprio il Pupone sta vivendo con Zeman una delle sue stagione migliori dal punto di vista delle prestazioni e della condizione atletica. Classe ’76 e una carriera interamente in giallorosso, nonostante le varie offerte ricevute nel corso degli anni da società che gli avrebbero permesso di vincere tanto. Zeman ha puntato forte sul suo giocatore più carismatico, ricevendo in cambio le sue difese quando la squadra non rendeva al meglio.

    De Rossi – Capitan Futuro al contrario, sembra non godere della massima stima del suo attuale tecnico e nonostante un ricco contratto firmato qualche mese fa, non viene esclusa una sua cessione a gennaio o a giugno. Il centrocampista romano fatica ad entrare nei meccanismi tattici del boemo e la sua posizione nella mediana è ancora tutto un mister. Regista oppure interno? Il giocatore si sente più un regista, Zeman vorrebbe schierarlo come interno. Ed intanto la Roma ha iniziato a volare dopo la sua assenza. Sarà solo un caso? Psg, Chelsea e Real Madrid drizzano le orecchie, pronte ad approfittare di un suo inserimento nella lista dei cedibili.

    Quattro vittorie consecutive – Torino, Pescara, Siena e Fiorentina. Queste sono le vittime della rinascita giallorossa. A parte la formazione gigliata, le altre sono squadre di bassa classifica ma che spesso hanno creato qualche grattacapo di troppo alle big. Prima della sosta natalizia, la Roma andrà a Verona per la sfida contro il Chievo e successivamente ospiterà il Milan all’Olimpico. La striscia positiva è destinata a proseguire?

    La Roma – I tifosi, dopo un periodo piuttosto buio, tornano a sognare. La squadra in campo regala spettacolo e arrivano anche i risultati. I 29 punti conquistati nelle 16 giornate fin qui disputate sono un ottimo bottino. Se continuerà di questo passo, il ritorno in Europa è assicurato, bisognerà vedere se dalla porta principale o da quella di servizio. Lo scudetto? Solo un sogno!

  • E’ un Messi da record. Superate le 85 reti di Muller

    E’ un Messi da record. Superate le 85 reti di Muller

    Sono bastati 25 minuti di Betis-Barcellona per permettere a Leo Messi di realizzare la doppietta che gli permette di entrare nella storia, superando il record di reti realizzate in un anno solare. Gerd Muller si fermò ad 85 gol nel 1972, l’argentino al momento ne conta 86 e avrà a disposizione ancora qualche gara per migliorare ulteriormente questo fantastico record. Tre volte Pallone d’Oro, tanti titoli con la maglia blaugrana e icona del calcio argentino. Classe ’87 e una carriera mostruosa per la Pulce, che si candida a diventare il miglior giocatore di tutti i tempi (se non lo sia già diventato). Ma dove può arrivare l’argentino? Non si sa, sarebbe capace anche di raggiungere le 90 reti nell’anno solare 2012. Al momento il Record Messi è di 86 gol e sarà difficilmente raggiungibile se non dallo stesso giocatore nei prossimi dodici mesi.

    L’INFORTUNIO – Lo spavento di mercoledì in occasione della gara di Champions League contro il Benfica è andato via dopo poche ore. Il contrasto con il portiere portoghese ha costretto l’argentino a lasciare il campo in anticipo con la paura di ritrovarsi davanti ad un brutto infortunio. Niente di tutto ciò, solo una forte contusione.

    Lionel Messi
    Messi da record. 86 gol realizzati nell’anno solare 2012 © David Ramos/Getty Images

    LA DOPPIETTA – Al 16′ della sfida contro il Betis, Leo Messi con un’azione personale ha raggiunto il record di Muller, prima di superarlo nove minuti più tardi dopo uno scambio con Iniesta. Tutto fin troppo facile per l’argentino che gioca e segna con la stessa facilità con la quale noi comuni mortali prendiamo il bus la mattina presto per andare a lavoro. Extraterrestre. Per la cronaca, la sfida di Liga contro i biancoverdi è termina sul 2-1 per i blaugrana.

    DIVISIONE DELLE RETI – Leo Messi ha segnato in ogni competizione e non solo con la maglia del Barça. La Pulce, in questo 2012, è stato protagonista anche con la maglia della Nazionale Argentina con la quale è andato a segno 12 volte. Con la casacca blaugrana le reti invece sono 74, distribuiti in 44 nella seconda metà della scorsa stagione e 30 da agosto ad oggi.

    PALLONE D’ORO – Già tre volte vincitore dell’ambito trofeo personale, Leo Messi è in finale anche per questa stagione, insieme al compagno Iniesta e al rivale Cristiano Ronaldo. Riuscirà a sollevare il suo quarto Pallone d’Oro consecutivo entrando nella storia del calcio?

    La prima rete di Messi contro il Betis
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  • Is Arenas stregato. A Cagliari passa anche il Chievo

    Is Arenas stregato. A Cagliari passa anche il Chievo

    Notte fonda per il Cagliari. Contro il Chievo Verona arriva la terza sconfitta consecutiva che porta la squadra rossoblu a soli due punti dalla zona retrocessione. Solamente due punti conquistati nelle ultime sei partite fanno della formazione rossoblu, la peggiore dell’ultimo mese, con una vittoria che manca dal 31 ottobre, giorno di Cagliari-Siena e un sogno europeo che iniziava ad entrare nella mente dei tifosi. Pulga non dovrebbe rischiare il posto, ma è necessario un cambio di marcia per non ritrovarsi in mezzo alla lotta per la salvezza. Per i clivensi invece la seconda vittoria esterna dopo quella di Genova sempre nel segno di Paloschi al suo quinto gol nelle ultime cinque partite disputate dall’attaccante. Cagliari-Chievo finisce 0-2, con un super Sorrentino e il cinismo degli ospiti.

    SORRENTINO E I PALI– Il Cagliari pur non brillando, prova a vincere la partita fin dai primi minuti ma viene fermato da un immenso Sorrentino e dai legni. Cercano la rete in ordine Sau, Pinilla, nuovamente Sau e infine Pisano. Nelle prime tre occasioni, il portiere del Chievo si supera, mentre sul tiro del terzino viene salvato dal palo

    Alberto Paloschi
    Paloschi trascina il Chievo alla seconda vittoria consecutiva © Enrico Locci/Getty Images

    CINISMO CLIVENSE – Il Chievo si affaccia dalle parti di Agazzi due sole volte, al 67′ e all’87’. In entrambe le circostanze arriva la rete, prima con Paloschi abile a sfruttare un cross dalla destra e insaccando a porta vuota di testa e successivamente con il francese Thereau che pennella sotto il sette una punizione dal limite dell’area.

    IS ARENAS – Da quando lo stadio ha ottenuto l’agibilità totale, il Cagliari non ha ancora vinto in casa. Conoscendo la scaramanzia del presidente Cellino, non si esclude una chiusura parziale dell’impianto. Saranno solo coincidenze?

    LA PARTITA – Le due squadre non offrono un bello spettacolo in campo, da una parte il Cagliari attacca in maniera molto confusa, affidandosi più alla giocata individuale che all’azione corale che da qualche settimana aveva contraddistinto il gioco rossoblu. Mentre gli ospiti si limitano a controllare e ripartire in contropiede senza creare pericolo alla retroguardia cagliaritana. Ai clivensi bastano due tiri verso la porta difesa da Agazzi per portare a casa l’intera posta in palio. Colpaccio!

    PAGELLE CAGLIARI-CHIEVO

    Sorrentino 8: Migliore in campo. Neutralizza le occasioni da rete del Cagliari, due volte su Sau e una volta su Pinilla. Quando non può far nulla (su Pisano) ci pensa il palo. Ogni estate sembra dover trasferirsi in una big, ma da qualche anno difende impeccabilmente la porta veronese.
    Paloschi 7: Il giovane attaccante scuola Milan dimostra di essere un predestinato. Se non fosse per gli infortuni che gli hanno impedito la crescita in questi anni, staremo a parlare di un giocatore da top club. Sfrutta l’unica occasione utile. Che deve fare una punta?
    Pinilla 5.5: Pare svogliato e senza anima. Completamente diverso rispetto al giocatore che in soli sei mesi trascinò il Cagliari alla salvezza la scorsa stagione. Ha già deciso di cambiare aria?
    Avelar 5: Meriterebbe di più per corsa e voglia d’attaccare, ma cerca sempre di puntare l’avversario di turno senza successo. Almeno una decina di uno contro uno persi, perché insistere? Giornata no.
    Corini 6.5: Ottiene il massimo risultato con il minimo sforzo. Ha cambiato mentalità al suo Chievo e la classifica inizia a sorridere.
    Pulga 5: Presenta una squadra spenta e senza idee. I cambi arrivano sempre troppo tardi e senza nessun senso logico.

    TABELLINO CAGLIARI-CHIEVO 0-2 

    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi 5; Pisano 6, Ariaudo 5.5, Astori 6, Avelar 5; Casarini 5.5 (74′ Ibarbo 5.5), Conti 6, Nainggolan 6; Cossu 6; Pinilla 5.5, Sau 6.5 (73′ Thiago Ribeiro 5.5). Allenatore: Pulga 5
    Chievo (4-3-3): Sorrentino 8; Sardo sv (27′ Jokic 6), Dainelli 6 (60′ Farkas 6), Cesar 6.5, Dramè 6; Guana 6.5, L. Rigoni 5.5, Cofie 5.5; Paloschi 7, Thereau 6.5 (88′ Papp sv), Hetemaj 6.5. Allenatore: Corini 6.5
    Marcatori: 67′ Paloschi, 87′ Thereau

    Azioni salienti della partita
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