Autore: Marco Deiana

  • Consigli Fantacalcio 2013 il mercato di riparazione

    Consigli Fantacalcio 2013 il mercato di riparazione

    Consigli Fantacalcio 2013. Giunti al termine dell’anno solare 2012, ci si accinge ad aprire il nuovo anno con il mercato di riparazione. Con questo articolo vogliamo provare ad analizzare l’anno appena concluso e le possibili modifiche da effettuare nelle vostre fantaformazioni. Il nostro obiettivo sarà far vincere chi al momento si ritrova ultimo, anche perché alla fine, chi comanda la classifica non ha certo bisogno dei nostri consigli! Allora prendete carta e penna, segnatevi i vostri suggerimenti e poi battagliate, sia che dobbiate sfidare amici sia se partecipate a tornei più complessi in ambito nazionale. Cercheremo anche di consigliarvi qualche colpo a sorpresa, basandoci sulle mosse di mercato delle 20 squadre della massima serie italiana, che si potrebbe rivelare un crack per il cammino fantacalcistico.

    Allora, siete pronti?? Si comincia!

    Consigli Fantacalcio 2013, il mercato di riparazione © Scott Heavey/Getty Images
    Consigli Fantacalcio 2013, il mercato di riparazione © Scott Heavey/Getty Images

    Portieri

    A parte l’inarrivabile Buffon, e il costoso Handanovic, consiglio vivamente l’estremo difensore laziale Federico Marchetti, uno dei portieri più affidabili nel panorama italiano. Tra i più economici troviamo Sorrentino del Chievo e Pegolo del Siena. Subiscono molti gol, ma i loro voti sempre alti compensano sui malus conquistati. Se invece vogliamo risparmiare tantissimo, ecco Neto, portiere della Fiorentina. Nelle ultime settimane ha rubato il posto a Viviano senza demeritare, resta da capire se Montella continuerà a dar fiducia al brasiliano o tornerà titolare l’ex Palermo. Da eliminare il più velocemente possibile sono invece Abbiati e/o Amelia. La difesa del Milan si è dimostrata abbastanza impacciata.

    Difensori

    Il primo nome è Rodriguez della Fiorentina. L’ex centrale del Villareal oltre ad offrire prestazioni sempre sufficienti, da ampie garanzie in fase offensiva sui calci piazzati (grazie agli schemi innovativi di Gianni Vio), però subisce qualche ammonizione di troppo. Non segnerà quanto l’argentino, ma anche Danilo può rappresentare una sicurezza tra i difensori. I costi forse diventano proibitivi per quanto riguarda i difensori, ma sono investimenti da fare se si vuole puntare a qualcosa di importante. Altrimenti se vogliamo contenere i costi c’è il rientrante dalla squalifica Portanova, subito a segno contro il Napoli e sempre pericolo in fase offensivo. Altro elemento che potrebbe dare punti importanti nella seconda parte della stagione è Samuel, al momento fermo ad un solo gol realizzato. Anche il piccolo De Sciglio si sta ben comportando e la maglia da titolare se l’è conquistata con la forza, una garanzia. Se vi servono reti, perché non puntare su Legrottaglie? Infine, consiglio la vendita di Peluso che una volta firmato per la Juventus vedrà poche volte il campo. Occhio alla situazione Astori, se il Cagliari dovesse cederlo al Napoli potrebbe rivelarsi un buon investimento.

    Con l'arrivo di Delio Rossi potrebbe trovare spazio Palombo © Gabriele Maltinti/Getty Images
    Con l’arrivo di Delio Rossi potrebbe trovare spazio Palombo © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Centrocampisti

    Mi sembra quantomeno inutile consigliarvi Lamela, Hamsik ed Hernanes, giocatori con la media più alta tra i centrocampisti in questo inizio di stagione. Le loro quotazioni erano alte dall’inizio, adesso sono schizzate a livelli forse irraggiungibili. Ecco allora che vorrei sottolineare le ottime prestazioni di Valdes, centrocampista del Parma, che da regista mette in mostra le sue ottime qualità di palleggio. Se potete permettervi uno tra Borja Valero, Lodi e Diamanti sarebbe ottimo per la vostra rosa. Giocatori costanti e dal buon numero di reti assicurate. Nel Palermo, Ilicic sembra essersi ritrovato e ha messo in mostra le sue vere qualità nelle ultime settimane. Ma due giocatori che mi sento di consigliare sono Ledesma e Pizarro, acquistabili ancora a prezzi contenuti, assicurano prestazioni sempre sopra la sufficienza anche se prendono più malus che bonus. Se invece vogliamo provare il colpo a costo praticamente nullo consiglio un trio Mariga, Muntari e Palombo. Il primo dovrebbe passare al Parma dove troverebbe più possibilità di giocare. Il milanista, ripresosi dall’infortunio verrà utilizzato spesso da Allegri che stravede nell’ex mediano dell’Inter e ha dimostrato anche di vedere la porta ed infine l’ex capitano blucerchiato che potrebbe riprendersi la maglia da titolare con l’arrivo in panchina di Delio Rossi. Se invece si vuole cercare qualcuno che abbia già dimostrato qualcosa in questi sei mesi, vi consiglio Weiss del Pescara.

    Attaccanti

    Come per i centrocampisti, non mi sembra un gran consiglio dirvi i nomi di Cavani, El Shaarawy, Di Natale e via discorrendo. Giocatori che garantiscono una certa quantità di gol ma che hanno raggiunto una valutazione tale da renderli quasi non acquistabili. Vi servono due punte a costi contenuti che possano garantirvi un buon bottino di reti? Ecco Paloschi e Muriel, tornati da poco in campo a causa di due brutti infortuni e quindi con valutazioni ancora accettabili. Anche Pozzi e Sansone potrebbero rappresentare dei buoni acquisti in fase di mercato di riparazione. Ed infine i nomi a costo irrisorio come Acquafresca, Rocchi e Livaja. I tre attaccanti dovrebbero lasciare le rispettive squadre e potrebbero trovare nuovi stimoli e motivazioni.

  • Pep Guardiola ha scelto la Premier. Sarà Chelsea o Manchester?

    Pep Guardiola ha scelto la Premier. Sarà Chelsea o Manchester?

    Si torna in pista! Dopo sei mesi, il futuro di Pep Guardiola inizia ad avere qualche certezza. Niente Italia (costa troppo), niente Spagna (troppo legato al Barcellona) e niente Francia (il Psg vorrebbe Mourinho). Rimane l’Inghilterra e quella Premier tanto amata dall’ex tecnico del Barça. L’anno sabbatico ha portato tanti consigli utili e la lunga permanenza a New York durante l’anno sabbatico (ancora in corso) gli ha permesso di migliorare l’inglese. Adesso parte la caccia al club perfetto per ricominciare. In ballo ci sono tre società: Chelsea, Manchester United e City. Tre big inglesi pronte a ricoprire d’oro Pep che dal canto suo, sceglierà il progetto più affascinante. Riuscirà lo spagnolo a riproporre il suo gioco delizioso anche in una campionato come la Premier più muscolare rispetto alla Liga?

    Niente Nazionale – Quando è stato accostato alla panchina del Brasile ci ha pensato seriamente, preferendo poi continuare con il suo anno di pausa da tutti gli impegni. Il tempo per fare il commissario tecnico arriverà…

    Guardiola sceglie la Premier per il suo rientro © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages
    Guardiola sceglie la Premier per il suo rientro © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Esclusioni eccellenti – Addio Milan e Psg. Parliamoci chiaro, la possibilità che Guardiola potesse firmare per la società rossonera erano prossime allo zero, ma se n’è parlato, quindi è giusto mettere il club di via Turate tra le escluse. L’arrivo dello spagnolo avrebbe comportato un investimento troppo grande per il periodo di crisi che sta attraversando tutto il calcio italiano. I parigini invece, se dovessero mandar via Ancelotti, punterebbero su Mourinho (suo rivale ai tempi di Barcellona).

    Le pretendenti – E adesso focalizziamoci sulle tre big inglesi. Abramovich ha avuto da sempre un debole per Pep, tanto da offrirgli un ricco contratto pluriennale appena sei mesi fa, subito dopo l’annuncio del tecnico spagnolo di voler staccare per un anno dagli impegni sportivi. L’interesse è alto, ma l’arrivo di Benitez potrebbe bloccare la trattativa tra le due parti. Il magnate russo infatti sembra essersi convinto dell’ex mister di Liverpool e Inter, proponendogli un rinnovo contrattuale (al momento in scadenza a giugno). Il Chelsea al momento non sembra in pole.

    E adesso arriviamo alle due squadre di Manchester. Da una parte il City, sempre più catalano con gli arrivi di parecchi dirigenti ex Barcellona che potrebbero convincere Guardiola a firmare per i Citizens. I soldi messi a disposizione dagli sceicchi permetterebbero grossi investimenti, anche se la squadra di base di per se è già ottima. L’obiettivo principale sarebbe la Champions, competizione nella quale l’attuale manager Mancini non è in confidenza. Nell’altra sponda della città invece c’è un certo Alex Ferguson pronto a consegnare le chiavi dello United allo spagnolo. I due si sarebbero già incontrati più volte in America e la storia dei Red Devils  potrebbe avere la meglio sui soldi dei City.

  • Cagliari, assalto ai big. Prima crisi dell’era Cellino

    Cagliari, assalto ai big. Prima crisi dell’era Cellino

    Correva l’anno 1992 (esattamente il 30 giugno) quando l’imprenditore di Sanluri, Massimo Cellino, decise di acquistare il Cagliari. Fu subito amore, con la conquista di un posto in Uefa nella sua prima stagione da presidente del club sardo. Poi seguirono 16 campionati in Serie A (compreso quello attuale) e 5 campionati in Serie B. Numeri importanti per una società che ha vissuto sempre tra la massima serie e quella cadetta, senza trovare la continuità che ha contraddistinto l’era Cellino. Conti sempre in regola, nessun debito con le banche e stipendi pagati regolarmente. Tutte caratteristiche che ribattezzarono il club rossoblu come un’isola felice, dove è possibile far calcio in tranquillità, senza tante pressioni e con una società seria alle spalle. Le parole di ieri (27 dicembre n.d.r.) del dg Marroccu aprono alla prima vera crisi cagliaritana con Cellino patron.

    Preoccupazione di massa tra i tifosi sardi che tremano al solo pensiero di dover perdere in un solo mese tre pedine fondamentali della formazioni di Pulga e Lopez. Parliamo di Astori, Nainggolan e Pinilla.

    Cagliari in crisi. Addio Astori, Nainggolan e Pinilla in partenza? © Dino Panato/Getty Images
    Cagliari in crisi. Addio Astori, Nainggolan e Pinilla in partenza? © Dino Panato/Getty Images

    Il passato – Cellino nei suoi vent’anni di presidenza ha dimostrato di saperci fare sul mercato. Tanto studio, un pizzico di fortuna e tanti soldi risparmiati. Denaro poi investito nel sogno Stadio, mal visto dagli enti pubblici. Per il capoluogo sardo sono passati giocatori come Muzzi, O’Neill, Vasari, Suazo, Esposito e Zola, senza dimenticare Francescoli protagonista nella qualificazione alla Coppa Uefa nel 1993 e Lulù Oliveira autore di fantastiche prestazioni in campo europeo con la maglia rossoblu, oppure Matri, ceduto in un recente mercato invernale alla Juventus. Tutti giocatori che sono stati ceduti per tanti milioni e sostituiti degnamente da giovani dal futuro importante.

    Il presente – Adesso la crisi economica. Il “tesoretto” accumulato nel corso degli anni è andato disperso per la costruzione dello stadio (tra terreni acquistati a Elmas per la realizzazione del Karalis Arena e le spese effettuate per mettere su in pochi mesi l’impianto di Is Arenas), la società al momento non riceve nessun soldo dalla Regione per lo sponsor Sardegna ben in evidenza nelle maglie sarde e si è vista pignorata dei diritti tv di Sky dal Comune di Cagliari per vecchie ruggini sui canoni d’affitto del vecchio Sant’Elia. Gli stipendi dei giocatori sono bloccati da due mesi, serve liquidità per mettersi in regola e il mercato invernale sembra arrivare al momento giusto. L’addio di uno tra Astori, Nainggolan e Pinilla pare scontato.

    Destinazioni – La solita Juve, dopo aver acquistato Matri due anni fa è pronta a buttarsi sulla coppia AstoriNainggolan. I due giocatori sono già stati cercati nel recente mercato estivo, senza affondare il colpo. Stavolta però, la situazione potrebbe favorire un accordo tra i due club. Cellino, appena sei mesi fa ha stracciato una cessione da 15 milioni di euro per il difensore e ha rifiutato la stessa cifra per il centrocampista, per un totale di 30 milioni di euro. Difficilmente però il patron rossoblu abbasserà le valutazioni, concedendo forse un piccolo sconto se si dovesse inserire una contropartita tecnica giovane e di buone prospettive. Anche il Napoli è vigile sul caso Cagliari. De Laurentiis non ha mai nascosto la sua ammirazione verso il centrocampista belga e i rapporti con il presidente sardo sono buoni. Attenzione però al Milan. Galliani e Cellino si stimano e sono legati da una forte amicizia, sulla panchina rossonera siede un certo Max Allegri, allenatore che conosce bene i due giocatori avendoli allenati in Sardegna…

    Ma il giocatore che potrebbe lasciare con più probabilità il Cagliari è Mauricio Pinilla. Le sue qualità non si discutono, ma i soli due gol realizzati in questo campionato, le prestazioni ben al di sotto del suo potenziale e i continui guai fisici potrebbero spingere il cileno lontano dalla terra sarda. L’Inter è sempre interessata a lui come vice Milito e potrebbe tentare l’assalto nei prossimi giorni. Valutazione dai 5 agli 8 milioni di euro.

    Valore morale – Ma, c’è sempre un ma. Il direttore generale Marroccu ha precisato come i giocatori abbiano dimostrato grande attaccamento alla maglia, firmando un accordo per tagliare parte dell’ingaggio e soprattutto, hanno chiesto di non essere ceduti. Nessuno vuole abbandonare la società in un momento di crisi.

    L’ultimo dubbio – La conferenza shock di Marroccu è arrivata all’improvviso, nel periodo natalizio. Se tutto ciò fosse stato creato ad arte per “svegliare” i vari enti che bloccano ogni sogno, ogni speranza della società rossoblu di avere un proprio stadio? Le parole del dg sono state chiare “ci sentiamo abbandonati da tutti”. Chiaro riferimento alla Regione Sardegna che non paga lo sponsor da due anni, al Comune di Cagliari che ha pignorato i diritti tv Sky per canoni d’affitto non pagato e i vari enti comunali, provinciali e regionali che cercano di mettere le bastoni tra le ruote a Cellino sulla questione stadio.

  • Cagliari sotto shock. Il club sardo in crisi economica

    Cagliari sotto shock. Il club sardo in crisi economica

    Un fulmine a ciel sereno scuote l’ambiente rossoblu. La conferenza stampa annunciata il giorno di Santo Stefano per la mattina seguente ha destato non poche preoccupazioni intorno al tifoso sardo e le aspettative sono state anche peggiori di quanto si potesse pensare. Il direttore generale Francesco Marroccu ha annunciato dei clamorosi problemi finanziari per il Cagliari. Boom! Il dg preme a sottolineare che la società non è al momento indebitata con alcuna banca e che i guai economici nascono dal crollo drastico al fondo di risparmio maturato da Cellino nel corso dei suoi vent’anni di presidenza. Investimenti sbagliati, questione stadio, soldi sulla sponsorizzazione dalla Regione che tardano ad arrivare e il pignoramento dei diritti televisivi da parte del Comune di Cagliari, hanno portato a questa situazione di importante crisi economica.

    Come se non bastasse, il cammino in campionato della squadra sarda non è dei migliori, ad un punto dalla zona retrocessione e una stagione vissuta tra alti e bassi con l’aggiunta dell’avvicendamento sulla panchina tra Ficcadenti e il duo Pulga-Lopez.

    La crisi economica non risparmia il Cagliari © Claudio Villa/Getty Images
    La crisi economica non risparmia il Cagliari © Claudio Villa/Getty Images

    IngaggiMarroccu parla chiaro, segni di una società trasparente su tutti i fronti. Dichiara che i giocatori non percepiscono lo stipendio da due mesi e che da veri professionisti avrebbero accettato anche una piccola riduzione dei propri ingaggi per venire incontro ad una dirigenza sempre presente, sottolineando l’alto valore morale dei ragazzi presenti in rosa. Ma a questo punto, non viene esclusa la cessione di un big tra Astori, Nainggolan e Pinilla che permetterebbe di sistemare i conti almeno fino al termine del campionato, quando si rischia di ritrovarsi in un vero e proprio rinnovamento della rosa.

    I problemi – Il guaio più importante è arrivato dallo stadio. Cellino ha investito 18 milioni. Poco più della metà (circa 10 milioni) li ha spesi nell’acquisto dei terreni ad Elmas (comune a pochi passi da Cagliari) dove sarebbe dovuto sorgere il Karalis Arena, impianto definitivo per la società rossoblu ma bloccato a causa delle denunce arrivate dalla Sogaer, ente che gestisce l’aeroporto cagliaritano, che lamentava la vicinanza tra la pista d’atterraggio e il punto dove sarebbe dovuto sorgere lo stadio. Soldi buttati. Infine altri 8 milioni di euro sono stati spesi per la costruzione dell’attuale impianto di Quartu Sant’Elena, ma che ad oggi non ha portato un profitto nelle casse del Cagliari, vista anche la recente “trasferta casalinga” a Parma nella sfida contro la Juventus che avrebbe potuto portare al record di paganti (era già stato annunciato il tutto esaurito) ed invece ha comportato una perdita di 300 mila euro.

    Per non parlare poi delle mancate entrate dalla Regione Sardegna negli ultimi due anni. La scritta che campeggia nelle maglie rossoblu al momento non ha portato alcun soldo nelle casse del club rossoblu. Ed infine, la non meno importante polemica con il Comune di Cagliari con tanto di pignoramento dei diritti tv a causa di canoni d’affitto non pagati dal 1980 ad oggi. Soldi che sarebbero serviti al patron sardo per pagare gli stipendi ai giocatori.

    E adesso? – Il mercato invernale potrebbe portare a grosse sorprese. Come detto poco sopra, il sacrificio di un big sarebbe d’aiuto per il pagamento degli ingaggi fino al termine della stagione, ma questo comporterebbe un ridimensionamento tecnico della rosa a disposizione di Pulga e Lopez. La retrocessione in Serie B sarebbe molto pesante per le casse del Cagliari, che vedrebbe ridursi drasticamente le entrate e si troverebbe costretta a svendere gran parte della rosa.

    Una situazione mai vissuta in casa Cagliari. I tifosi rossoblu chiedono l’ennesimo miracolo al presidente Cellino.

  • Mercato Inter, dalla Lazio in arrivo il vice Milito. Ecco Rocchi

    Mercato Inter, dalla Lazio in arrivo il vice Milito. Ecco Rocchi

    Avanti un altro! Prendiamo spunto dal popolare programma di Mediaset condotto proprio dall’interista Paolo Bonolis per aggiornarvi sulla situazione in casa Inter sul vice Milito. Nel giro di una settimana sono stati detti tanti, forse troppi nomi, alcuni fattibili, altri al limite nell’impossibile. E adesso ecco spuntare una nuova punta. Si tratta di Tommaso Rocchi, attaccante della Lazio, ai margini della squadra biancoceleste dopo l’arrivo di Petkovic. Si tratterebbe di un acquisto low cost, visto il contratto in scadenza a giugno e l’utilizzo con il contagocce in questa prima parte di stagione (appena 3 presenza in campionato e 154 minuti giocati!). Ma il giocatore laziale è davvero quello che serve a Stramaccioni? Siamo certi possa risultare più utile del giovane Livaja? I dubbi sono legittimi visto il rendimento della punta nelle ultime tre stagione.

    Il popolo nerazzurro avrebbe già espresso la propria opinione. Tante risate al momento dell’accostamento tra Rocchi e l’Inter. Preferirebbero un ritorno di Samuele Longo o la conferma di Marko Livaja.

    Potrebbe essere Rocchi il vice Milito © Dino Panato/Getty Images
    Potrebbe essere Rocchi il vice Milito © Dino Panato/Getty Images

    Le cifre – Conoscendo Lotito, difficilmente libererà l’attaccante gratuitamente, nonostante si possa liberare a parametro zero fra appena sei mesi e il suo scarsissimo utilizzo sotto la guida tecnica di Petkovic che gli preferisce Kozak e Floccari. Detto questo, il presidente laziale non potrà chiedere più di 500-600 mila euro per il cartellino dell’ex capitano biancoceleste, mentre l’accordo tra Inter e l’entourage della punta sarebbe già stato trovato sulla base di un contratto semestrale da 800 mila euro.

    Pro – Esperienza nazionale e internazionale, senso del gol e silenzioso vice Milito, pronto a scendere in campo quando chiamato in causa senza lamentarsi. Tommaso Rocchi potrebbe rivelarsi una buona riserva, da utilizzare quando l’argentino si ritroverà a riserva.

    Contro – L’età, gli infortuni e il periodo d’appannamento da tre stagioni. Non dimentichiamo infatti che si tratta di un classe ’77, ormai quasi al termine della carriera. I numeri guai muscolari ne hanno limitato le prestazioni negli ultimi campionato (52 presenze e solamente 12 gol).

    E il progetto? – Ci rimane un dubbio. Ma, in una stagione di transizione come questa con la Juventus già in fuga in campionato, non sarebbe più corretto puntare sui giovani? Livaja, nonostante qualche incertezza e qualche errore clamoroso, ha dimostrato di poterci stare nella rosa interista. Certo, non potrà diventare il trascinatore nella seconda parte di stagione, ma potrà accumulare la giusta esperienza per il proseguo della sua carriera. E perché non riportare alla base Samuele Longo? Dopo un inizio folgorante all’Espanyol sotto la cura di Pochettino, ha visto ridursi notevolmente il suo minutaggio con l’arrivo di Aguirre sulla panchina del club spagnolo. D’altronde, che stagione di transizione sarebbe se non si da un minimo di fiducia ai propri giovani?

  • Premier, nuovo passo falso del City. United vola a +7

    Premier, nuovo passo falso del City. United vola a +7

    Nel Boxing Day c’è stata la fuga del Manchester United che vola a +7 rispetto ai cugini del City. L’incredibile vittoria dei ragazzi di Alex Ferguson in casa contro il Newcastle è destinata ad entrare nella storia della Premier League per l’anno 2012. Una gara ricca di emozioni e gol (ben 7). Solito United da rimonta, ma stavolta non si è limitato a farlo una volta ma ben tre volte, prima di siglare la rete dei tre punti al 90′ con Hernandez che fino a quel momento sembrava in giornata no. Per i Red Devils gli altri gol sono arrivati dai piedi di Evans, Evra e van Persie, mentre per il Newcastle Perch, autogol Evans e Cissè. Assente Rooney, infortunato nel corso dell’ultimo allenamento e recuperabile nel giro di 2-3 settimane, la gara di Champions League contro il Real Madrid non dovrebbe essere a rischio.

    Citizens – Il giorno di Santo Stefano vede il City compiere l’ennesimo passo falso della stagione. Sul difficile campo del Sunderland, pur dominando, la squadra di Mancini esce sconfitta con il risultato di 1-0 (rete dell’ex di turno Adam Johnson). Fantastica prestazione dell’estremo difensore dei Black Cats, Mignolet. Ancora tribuna per Mario Balotelli che ormai vive quasi da separato in casa e a gennaio potrebbe lasciare l’Inghilterra.

    Vola lo United di Ferguson © ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    Vola lo United di Ferguson © ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    Lotta Champions – Il Chelsea vince di misura in casa del Norwich. I padroni di casa, pur definiti ammazza-grandi non sono riusciti ad arginare i blues che, da canto loro, si sono limitati a realizzare il gol vittoria con Mata e controllare la partita. Vittorie anche per Tottenham, Everton e West Bromwich. Gli Spurs distruggono letteralmente l’Aston Villa che dopo aver subito 8 reti allo Stamford Bridge appena quattro giorni fa, ne prende 4 in casa nel Boxing Day. In evidenza il solito Bale che realizza la prima tripletta della sua carriera in Premier. Vittorie di misura per Everton e West Bromwich. I primi superano in casa il Wigan (2-1), mentre l’ex squadra di Di Matteo vince in casa del Qpr (1-2).

    Le altre – Nuova battuta d’arresto per il Liverpool sconfitto dall’ottimo Stoke City. La gara inizialmente sembrava mettersi bene per il Red con il rigore realizzato dopo appena trenta secondi da Gerrard, ma la reazione dei padroni di casa è stata aggressiva, ribaltando il risultato fino al 3-1. Il derby Arsenal-West Ham invece è stato rinviato per ordine pubblico a causa dello sciopero nei trasporti a Londra.

    Fuga per la vittoria – Nei quattro maggiori campionati europei sembra ripetersi sempre lo stesso copione. In Italia Juve, in Germania Bayern Monaco, in Spagna Barcellona e in Inghilterra United. Il +7 dei Red Devils ai danni dei cugini del City sembra segnare la fine del campionato, soprattutto dopo aver visto le prime 19 giornate dove abbiamo potuto notare uno United di grande personalità, che vince tutte le partite in rimonta ed un City che alla prima difficoltà crolla. Nella seconda parte di stagione, gli impegni europei del Manchester United potrebbero favorire la rimonta della squadra di Mancini, che da questo momento, non devono più sbagliare nulla.

  • Titoli di coda. Sneijder ad un passo dal Tottenham

    Titoli di coda. Sneijder ad un passo dal Tottenham

    Wesley Sneijder e l’Inter sono vicini all’addio! Dopo gli infortuni inventati, le non convocazioni per scelta tecnica e il clima non proprio idilliaco tra l’olandese e il club nerazzurro, l’ex trequartista del Real Madrid sarebbe ad un passo dal Tottenham. L’offerta da 15 milioni di euro presentata dalla società inglese sta facendo vacillare i vertici interisti, pronti a reinvestire la cifra ricevuta nel vice Milito e nel centrocampista di quantità richiesti dal tecnico Stramaccioni. Il giocatore avrebbe dato il proprio assenso al trasferimento in Inghilterra, preferendo la destinazione inglese a quella turca (Fenerbahce) e tedesca (Schalke 04). Al Tottenham, il trequartista dell’Inter, andrebbe a sostituire il connazionale Van Der Vaart, ceduto all’Amburgo in estate senza riuscire a trovare il degno sostituto.

    In estate, il tentativo di acquistare Moutinho dal Porto, svanì dopo la cessione di Hulk allo Zenit, lasciando di fatto il tecnico Villas Boas senza un numero 10 nella rosa.

    Sneijder ad un passo dal Tottenham © Claudio Villa/Getty Images
    Sneijder ad un passo dal Tottenham © Claudio Villa/Getty Images

    The end – Titoli di coda tra Sneijder e Inter. Tutta colpa del 28enne olandese, reo di non aver accettato il rinnovo contrattuale con riduzione dell’ingaggio. Il giocatore non avrebbe voluto lasciare Milano (si è parlato anche di un trasferimento al Milan), ma le circostanze l’hanno allontanato dal club nerazzurro. Dopo l’addio di Mourinho, il trequartista non è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale.

    Mercato invernale – La cessione di Sneijder andrebbe ad aumentare il budget a disposizione del club nerazzurro per operare nel mercato di riparazione. La ricerca è sempre rivolta al vice Milito, con Bobadilla e Floccari in prima fila. Si cerca anche un centrocampista per dare fiato a quelli già a disposizione di Stramaccioni.

    Chissà se la moglie del giocatore riuscirà a regalarci nuove anticipazioni sul trasferimento del suo amato. D’altronde, se Sneijder ha rotto con l’Inter è anche merito suo e dei suoi tweet sempre provocatori nei confronti delle decisioni del club nerazzurro.

  • Il vento del Nord, Ghirardi e Della Valle bacchettano Zeman

    Il vento del Nord, Ghirardi e Della Valle bacchettano Zeman

    Zeman punzecchia, le avversarie rispondono. Dopo l’infelice uscita “In Lega soffia il vento del Nord”, in riferimento agli aiuti arbitrali ricevuti costantemente dalle tre strisciate del nord Italia durante la prima fase di campionato, il boemo riceve stizzita la risposta di due presidenti che spesso evitano di entrare in merito a questioni sugli arbitri. Parliamo di Tommaso Ghirardi (presidente del Parma) e Andrea Della Valle (presidente della Fiorentina). Tutto tace invece nei piani alti di Inter, Juve e Milan, veri obiettivi dell’allenatore giallorosso, sempre polemico contro le tre grandi. E’ soprattutto il proprietario del club ducale a bacchettare Zdenek Zeman, invitandolo ad evitare di alzare inutili polveroni intorno alla classe arbitrale.  Una cosa è certa, il boemo non avrebbe mai immaginato di ricevere una risposta da parte dei presidenti di Parma e Fiorentina.

    “Sinceramente non ho capito la battuta di Zeman sul ‘vento del nord, la Roma è a tre punti dalla Champions, siamo tutti lì: nord, centro e sud”. Queste sono le parole di Della Valle, che sottolinea l’equilibrio del campionato (dal secondo posto in giù) nonostante i presunti torti arbitrali.

    Ghirardi risponde alle polemiche di Zeman © Claudio Villa/Getty Images
    Ghirardi risponde alle polemiche di Zeman © Claudio Villa/Getty Images

    Ma è il proprietario del club ducale, Ghirardi, a rispondere con più energia al boemo “Zeman è un grande allenatore, ma deve smetterla di alimentare sospetti” aggiungendo che la classe arbitrale è giovane e qualche errore lo sta facendo (ma mai in malafede) e che dopo mezza stagione ha notato un netto miglioramento. Il patron dei gialloblu ci tiene a sottolineare come anche il Parma abbia subito pesanti torti, ma ha sempre evitato di parlarne proprio per far crescere in serenità le prestazioni degli arbitri. Successivamente lancia forse una frecciatina, parlando della posizione in classifica della sua squadra. “Anche noi potremmo recriminare ma se ci troviamo all’ottavo posto è per quanto dimostrato sul campo”. Chiude la sua risposta a Zeman con un chiaro invito ad evitare di fare polemica.

    Insomma, Zeman attacca le tre grandi del Nord e incredibilmente a rispondere sono due presidenti sempre in disparte quando si tratta di giudicare le prestazioni della classe arbitrale. Il boemo subirà il colpo o tornerà presto all’attacco? Ma soprattutto, ci dobbiamo aspettare qualche risposta da parte delle tre strisciate?

  • Inter, Stramaccioni avrà il vice Milito. Si tratta per Borriello

    Inter, Stramaccioni avrà il vice Milito. Si tratta per Borriello

    Mercato Inter. Che regalo ci sarà sotto l’albero di Natale di Stramaccioni? Non si sa, ma Moratti, Branca e company vorrebbero dare al proprio tecnico il vice Milito tanto richiesto. In questi giorni si sono fatti tanti nomi, alcuni piuttosto suggestivi se non impossibile ma nelle ultime ore il campo sembra essersi ristretto a due-tre giocatori trattabili con i rispettivi club. Tra questi ci sarebbe una punta che fino a sabato difficilmente si sarebbe potuto muovere dal club di appartenenza ma che a causa di un litigio potrebbe salutare tifosi e città. Parliamo di Marco Borriello, bomber del Genoa, messo sul mercato da Preziosi dopo il recente litigio tra il giocatore e il direttore sportivo Foschi che ha di fatto escluso il giocatore dalla sfida di San Siro contro l’Inter di sabato.

    La trattativa con il Genoa sarebbe già avviata e l’ottimo rapporto tra i due club potrebbe portare ad una facile conclusione dell’affare, anche perché il club rossoblu avrebbe mostrato un certo interesse verso Silvestre, in lista di trasferimento dall’Inter dopo il pessimo inizio di stagione.

    Borriello nuovo obiettivo dell'Inter © Paolo Bruno/Getty Images
    Borriello nuovo obiettivo dell’Inter © Paolo Bruno/Getty Images

    La trattativa – Scambio alla pari Borriello – Silvestre? Si può fare! Le due società non hanno intenzione di spendere e da una parte si cerca una punta (Inter) e dall’altra un difensore (Genoa) e le due situazioni potrebbero favorire l’esito positivo dell’operazione. L’argentino a Milano non trova spazio e ha bisogno e sopratutto voglia di giocare per tornare ai livelli di Catania e Palermo. L’ex Milan invece, pur godendo della stima dei tifosi rossoblu ha avuto un litigio con Foschi e la conseguente esclusione dalla partita Inter-Genoa da parte del tecnico Del Neri per scelta tecnica.

    Con l’arrivo di Borriello, Stramaccioni potrebbe consentire a Livaja di andare a fare esperienza lontano da Milano trovando la continuità che non trova con la maglia nerazzurra (se non in Europa League). Il mercato è alle porte e tutto lascia intuire che l’affare si farà!

  • Conte meglio di Capello. La Juve tocca quota 94 punti nel 2012

    Conte meglio di Capello. La Juve tocca quota 94 punti nel 2012

    Juventus Record. Antonio Conte batte Fabio Capello. Non stiamo parlando di un ipotetico match tra la Juventus e la Nazionale Russa ma della sfida interna al club bianconero. L’attuale allenatore della formazione juventina ha terminato l’anno solare con ben 94 punti, uno in più rispetto alla Juve targata Don Fabio che conquistò 93 punti nel 2005. Nel post partita di Cagliari-Juventus, il tecnico bianconero ha esaltato i giocatori a sua disposizione “Oggi abbiamo messo in campo tutta la rabbia, la cattiveria agonistica che ci ha permesso nell’anno calcistico di raggiungere 94  punti, nell’anno solare”. Per dovere di cronaca c’è da sottolineare come il record sia stato superato anche grazie alla partita in più giocata rispetto alla formazione di Capello, ma è doveroso ammettere che la qualità della rosa a disposizione di Conte è nettamente inferiore.

    Lo score – Fantastici i cammini delle due formazioni. Nel 2005 i ragazzi di Capello conquistarono 29 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte. Nell’anno che sta giungendo al termine, Conte ha portato a casa 28 vittorie, 10 pareggi e solamente 2 sconfitte.

    Conte, l'allenatore da record © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Conte, l’allenatore da record © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Le differenze – Dubito ci voglia un patentino a Coverciano per poter dichiarare apertamente che dal punto di vista tecnico, la rosa a disposizione di Don Fabio nel 2005 fosse nettamente più forte rispetto a quella attualmente allenata da Antonio Conte. L’ex mister di Siena e Bari è arrivato al club bianconero nel periodo peggiore della Juventus, con due settimi posti conquistati nelle precedenti annate e una rosa completamente rinnovata. Per sopperire alle differenze tecniche, il mister juventino ha puntato molto sull’entusiasmo e sull’agonismo, ottenendo il massimo da ogni giocatore.

    Attacchi a confronto – Da una parte il trio Ibra, Trezeguet, Del Piero. Dall’altra Matri, Quagliarella, Vucinic. Serve far notare le differenze? Eppure Antonio Conte è riuscito a far rendere (speso a fasi alternate) gli attaccanti a sua disposizione, riuscendo a sopperire all’assenza di un bomber alla Trezegol con un attacco equilibrato che sfrutta spesso l’inserimento dei centrocampisti.

    Proprio sulla mediana la sfida risulta più equilibrata con il trio Pirlo, Marchisio e Vidal che se la gioca con la linea a quattro di Don Fabio (Camoranesi, Vieira, Emerson, Nedved). Qualità ottime per entrambi i mister. Più muscolare quello del 2005, più tecnico quello del 2012.

    Le rivali – Il calcio italiano negli ultimi anni ha subito un crollo della qualità media delle squadre e questo probabilmente ha favorito la rinascita della Juventus dopo Calciopoli. Ottimo il lavoro di Antonio Conte che ha saputo dare gioco, aggressività e in alcuni casi una mentalità da provinciale ai suoi ragazzi. Capello invece, con il materiale a disposizione, puntava più sulla giocata individuale.

    Le parole di Conte al termine della gara con il Cagliari sono chiare e fanno capire la differenza tra le due rose e il record conquistato “Abbiamo battuto la Juve di Capello, basta leggere i nomi che giocavano in quella squadra, fatta di campioni affermati con il pedigree vincente, per capire l’impresa: noi abbiamo solo Buffon e Pirlo. gli altri stanno imparando a vincere”.