E sono tre! Il Genoa cambia ancora staff tecnico, esonerando Gigi Del Neri e chiamando Davide Ballardini. Fatali per l’ex blucerchiato le due sconfitte consecutive contro Cagliari (in trasferta) e Catania (in casa). Subentrato tre mesi fa a De Canio, l’allenatore veneto non è riuscito a far sua la squadra, conquistando solamente 8 punti in 13 partite. Poca roba per Preziosi, patron ambizioso che dopo l’addio di Gasparini nel 2010, non è riuscito a trovare il tecnico giusto per far decollare il progetto dei grifoni. I continui cambi in panchina e le sessioni di mercato caratterizzate da piccole rivoluzioni non aiutano, ma adesso a preoccupare maggiormente è la classifica, che vede i rossoblu fermi al diciottesimo posto (e se non fosse per la penalizzazione del Siena, il grifone si ritroverebbe una posizione più sotto).
“Se dopo tutte queste sconfitte Del Neri è ancora lì, vuol dire che la mia fiducia è eterna”, con questa frase, detta non tanto tempo fa, Preziosi si dimostra per l’ennesima volta incoerente.
IL RUOLINO DI GIGI – Due vittorie (contro Atalanta e Bologna), due pareggi e ben nove sconfitte. La posizione in classifica è di quelle preoccupanti con la salvezza che dista 3 lunghezze. Oltre ai pochi punti conquistati, anche il gioco espresso dalla squadra di Del Neri non ha convinto Enrico Preziosi che ha deciso così di affidarsi al tecnico che ha portato i rossoblu al decimo posto nella stagione 2010/2011.
PEGGIO DI DE CANIO – L’arrivo di Del Neri venne accolto tra l’entusiasmo del patron e quello più timido del pubblico (a causa della sua precedente esperienza nella sponda opposta di Genova), ma è riuscito a far peggio di De Canio, che conquistò 9 punti in 8 gare ad inizio stagione.
BALLARDINI BIS – Ecco quindi il ritorno dell’ex tecnico di Cagliari, Palermo e Lazio. I tifosi rossoblu hanno un buon ricordo dell’allenatore che nel 2010/2011 portò il Genoa ad una tranquilla salvezza. Fu il primo successore dell’era post-Gasperini, l’unico in grado di confermare il grifone a buoni livelli. Ballardini ha firmato un contratto fino a giugno ed in caso di salvezza la sua conferma è assicurata. L’impresa non è delle più facili a causa del livello tecnico della squadra che non è di molto superiore rispetto alle altre squadre poco sopra il grifone.
Il Barcellona sa perdere! La 20esima giornata della Liga Spagnola, nonché la prima d’andata, ha offerto una grandissima sorpresa. La formazione di Tito Vilanova è stata battuta in trasferta dal Real Sociedad, perdendo di fatto l’imbattibilità stagionale in campionato dopo aver conquistato 18 vittorie e 1 pareggio. Niente di catastrofico visto l’ampio margine rispetto alle dirette concorrenti, che hanno approfittato della serata storica per racimolare due punti alla squadra blaugrana. L’Atletico Madrid si porta a -8 dal Barça, mentre i cugini del Real rimangono sempre molto staccati con un sonante -15! La lotta per il quarto posto, valido per la qualificazione ai preliminari di Champions League è molto bella e vede coinvolte 7 squadre, staccate tra loro di 6 lunghezze, al momento Betis e Malaga sembrano avere una marcia in più rispetto alle dirette concorrenti.
In fondo alla classifica importante vittoria casalinga dell’Osasuna contro il Deportivo la Coruna, che gli permette di superare in classifica i diretti rivali, pur rimanendo in zona retrocessione.
GLI INVINCIBILI – La caduta del Barcellona arriva inaspettata alla prima giornata di ritorno. I ragazzi di Vilanova, dopo aver conquistato il doppio vantaggio nei primi 25 minuti con le reti di Messi e Pedro, hanno subito la rimonta del Real Sociedad con la rete del 3-2 realizzata al 90′ da Agirretxe. Al fischio finale dell’arbitro i padroni di casa hanno festeggiato alla grande, consci di aver compiuto un’impresa storica.
VALANGA REAL – Pokerissimo del Real Madrid al Mestalla. Incredibile la partita dei ragazzi di Mourinho che realizzano tutte le reti nella prima frazione di gara. Higuain apre le danze dopo appena 10 minuti, poi ci pensano due doppiette di Ronaldo e Di Maria a mettere in cassaforte il match. Nel secondo tempo le merengues amministrano le forze e gestiscono il risultato fino al triplice fischio dell’arbitro. Il Valencia non ha potuto nulla contro la partita perfetta dei blancos.
I cugini dell’Atletico invece non vincono in goleada ma superano con un secco 2-0 il Levante con una rete per tempo di Adrian e Koke. I biancorossi si ritrovano così a 8 punti dal Barcellona. Liga riaperta?
Un gol di Dempsey al 92′ riapre la Premier League. La 23esima giornata del massimo campionato inglese è segnata dal pareggio esterno di Manchester United sul campo del Tottenham e la vittoria interna dei cugini del City che di fatto tornano alla carica. Le distanze tra le due squadre di Manchester adesso è di 5 punti e ricordando come finì l’anno scorso, tra le file dei Red Devils iniziano gli scongiuri. D’altronde con una Champions da giocare (il Real Madrid ormai è alle porte) i passi falsi potranno essere sempre più ricorrenti. Ad approfittarne i Citizens, eliminati da qualsiasi competizione europea e liberi di offrire il massimo sforzo per il raggiungimento del primo posto. Meno pericoloso il Chelsea che offre prestazioni troppo discontinue e attualmente si trova a 11 punti dallo United.
Sulle zone basse della classifica invece ennesimo pareggio del Qpr e clamorosa sconfitta casalinga del Newcastle contro il Reading.
SFIDA TRA CUGINI – Continua la lotta a distanza tra le due squadre di Manchester. Stavolta però il City riesce a guadagnare due punti dallo United. Ai ragazzi di Alex Ferguson non è bastato l’ennesimo gol dell’olandese van Persie che sembrava aver spianato la strada verso la vittoria esterna contro il Tottenham. Il gol in pieno recupero del centrocampista Dempsey rovina la serata dei Red Devils. Il City invece non sbaglia la partita casalinga contro il Fulham e grazie ad una doppietta di David Silva supera facilmente i londinesi. Il centrocampista spagnolo apre la gara al 2′ e la chiude a venti minuti dal termine, 2-0 il risultato finale. La distanza tra i due club adesso è di 5 punti.
IL DERBY – La 23esima giornata di Premier League ha visto sfidarsi Chelsea-Arsenal, nel sentitissimo derby di Londra (uno dei tanti del campionato inglese). I Bluesin quindici minuti chiudono la pratica con le reti di Mata e Lampard (di rigore). I Gunnersaccorciano le distanze al 60′ con Walcott, fresco di rinnovo contrattuale, ma non riescono a trovare il pareggio. Adesso per i ragazzi di Wenger la rincorsa al quarto posto diventa sempre più difficile, mentre quelli di Benitez si sono assicurati il terzo posto in solitaria.
GOLEADA – Pokerissimo del Liverpool contro il Norwich. Un secco 5-0 per i Reds che vanno a segno con Henderson, Suarez, Sturridge, Gerrard, più l’autogol di Bannett. Raggiunto l’Arsenal al sesto posto in classifica con 34 punti. L’andamento discontinuo difficilmente permetterà alla formazione di Rodgers di lottare per un posto in Champions.
Un punto per parte e tutti felici. Atalanta-Cagliari, gara valida per la 21esima giornata di Serie A, è terminata 1-1 con l’autogol dell’ex Canini e il pareggio di Stendardo. Match iniziato con trenta minuti di ritardo rispetto alle altre partite in programma il pomeriggio a causa delle condizioni critiche degli spalti che per qualche ora hanno rischiato di far rinviare la gara. Infatti, il clima gelido di questo fine settimane ha ghiacciato le tribune compromettendo la sicurezza del pubblico. Alla fine la gara si è giocata regolarmente e ha offerto un discreto spettacolo nonostante un terreno da gioco in pessime condizioni che non permetteva un gioco fluido e palla bassa. Il pareggio va bene ad entrambe le formazioni, che smuovono la classifica e si allontanano dal zona retrocessione grazie alla sconfitta del Genoa.
LA PARTITA – Come detto poco sopra, gara ampiamente condizionata dalle condizioni del campo da gioco. Match subito in salita per i padroni di casa che dopo appena due minuti si ritrovano sotto per l’effetto di un autogol dell’ex Michele Canini, che su passaggio in area di Sau (dopo una prodigiosa fuga) intercetta il pallone e con un rimpallo al limite del comico mette la sfera nella propria porta. La reazione dell’Atalanta è aggressiva ma davanti a se trova una difesa sarda ben organizzata ed un Agazzi preciso e attento quando chiamato in causa. La Dea fa la partita, il Cagliari cerca di ripartire in contropiede grazie ai velocisti Sau e Ibarbo con quest’ultimo sempre raddoppiato. Il pareggio dei nerazzurri arriva al decimo della ripresa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo Stendardo approfitta della marcatura a zona della formazione ospite e supera Agazzi con una bella girata di testa che finisce la corsa sul secondo palo. Le due squadre cercano il gol vittoria e l’espulsione all’80’ di Giorgi (doppia ammonizione) sembra favorire i sardi che non approfittando dell’uomo in più e si accontentano del punto che gli permette di portarsi a +3 dal Genoa.
GLI EX – Tanti ex nelle file dell’Atalanta. Ferri, Canini e Biondini in campo, più Matheu in panchina.
MINI CRISI & CONFERMA – Due punti nelle ultime sei gare per l’Atalanta. Quattro punti nelle ultime due gare per il Cagliari. La Dea ha aperto a fine 2012 una piccola crisi che l’ha vista crollare in classifica, mentre per i sardi un 2013 importante che gli ha permesso di sollevarsi e ritrovarsi fuori dalla zona retrocessione.
PAGELLE ATALANTA-CAGLIARI
Biondini 7.5 – Cuore e polmoni. Si rivede il giocatore che si è fatto conoscere proprio a Cagliari. Prodigioso il recupero in velocità su Sau lanciato a rete. Ritrovato. Nainggolan 7.5 – Solito giocatore tuttofare. Viene schierato da trequartista ma non disdegna interventi di interdizione. Tanta corsa e ottime giocate. Pinilla 5 – Cercasi Pinigol! Entra nel secondo tempo, tiene troppo palla. Si, fa delle buone giocate ma non è più l’attaccante cileno che ha trascinato il Cagliari alla salvezza nella metà della scorsa stagione. Cigarini 6.5 – Regista a tutto campo. Piedi buoni e tanta fantasia. Tiene in ordine il centrocampo atalantino, dando equilibrio alle giocate dei padroni di casa.
All’Atleti Azzurri d’Italia andrà di scena la sfida Atalanta-Cagliari, gara valida per la 21esima giornata di Serie A. Le due squadre arrivano al match con stati d’animo completamente diversi. Da una parte la Dea nelle ultime cinque gara ha ottenuto quattro sconfitte e un pareggio mentre i sardi dopo la vittoria casalinga contro il Genoa hanno ritrovato entusiasmo e una posizione di classifica più tranquilla. Colantuono, tecnico dei bergamaschi non lascia trasparire nessun nervosismo e si dice tranquillo sull’esito della partita. La mini crisi iniziata alla fine del 2012 non spaventa l’allenatore nerazzurro e cercherà il sostegno del pubblico amico per ritrovare la vittoria che consentirebbe di scacciare i fantasmi di un crollo in classifica. La coppia Pulga e Lopez invece cercherà la seconda vittoria consecutiva che consentirebbe di affrontare la prossima sfida contro il Palermo.
QUI ATALANTA – Problemi in difesa per Colantuono che si ritrova gli uomini contati. Indisponibili Raimondi e Bellini, mentre Matheu (ex di turno insieme a Canini e Biondini) è in condizioni fisiche precarie. Ma l’assenza più pesante sarà quella di Schelotto che costringe il tecnico nerazzurro a cambiare modulo optando per un 4-3-2-1 senza esterni offensivi. La porta sarà difesa dal solito Consigli, la linea difensiva sarà formata da Ferri, Canini, Stendardo e Brivio. A centrocampo giocherà il trio Giorgi, Cigarini e Biondini. Sulla trequarti spazio alla fantasia e alla tecnica di Moralez e Bonaventura con Denis pronto a finalizzare il gioco della squadra bergamasca.
QUI CAGLIARI – Meno problemi per il duo Pulga-Lopez che potranno contare su quasi l’intera rosa. Confermatissimo il modulo che da più certezze dal punto di vista del gioco (il 4-3-1-2) con qualche novità prevista sulla trequarti. In porta giocherà il ritrovato Agazzi (dopo aver scontato la squalifica contro il Genoa). La difesa sarà formata da Pisano e Avelar lungo le fasce e la coppia centrale Rossettini-Astori. Il trio in mediana è composto da Dessena, Conti e Nainggolan, con possibile ballottaggio tra l’ex Sampdoria e Ekdal. Il trequartista potrebbe essere Thiago Ribeiro che andrebbe in pressing costante sul regista atalantino Cigarini e la coppia d’attacco sarà Sau-Ibarbo, per un mix di velocità e tecnica. Ancora panchina per il cileno Pinilla, cessione in vista?
MERCATO – La sfida tra Atalanta e Cagliari permetterà alle due società di intavolare una trattativa che sembra sempre più calda nelle ultime ore. L’oggetto dei desideri è l’argentino Matheu, attualmente all’Atalanta ma con un passato al Cagliari. Proprio i rossoblu vorrebbero riportarlo in Sardegna.
GIOCO OPPOSTO – Da una parte troviamo l’Atalanta che dovrà fare la partita e si affiderà alla tecnica di Cigarini in cabina di regia e alla fantasia di Moraliz-Bonaventura. Dall’altra grande agonista con un centrocampo aggressivo e due punte rapide pronte a sfruttare gli spazi lasciati dai difensori avversari.
L’Atalanta avrà nell’undici titolare Biondini e Canini, entrambi ex Cagliari.
Puntuali come un orologio svizzero, eccoci tornati con l’imperdibile appuntamento dei “Pronostici Serie A e Calcio Estero”. Un week ricco di match importanti. In Italia l’attesa è tutta per Roma-Inter, gara in posticipo serale indispensabile per il cammino delle due squadre verso il terzo posto (l’ultimo utile per la qualificazione alla prossima Champions League). In Inghilterra anche questo fine settimana, ci saranno due partite da seguire con particolare attenzione, Chelsea-Arsenal e Tottenham-United. la prima gara è un derby molto sentito a Londra e lo spettacolo e assicurato, nell’altro match invece si sfidano due belle squadre che amano giocare a calcio e ci si aspetta una piacevole partita. In Spagna Valencia-Real potrebbe regalare nuovi colpi di scena. Questa settimana vi proponiamo due schedine più il listone finale. Vi ricordo che le quote sono prese da sito Bwin e che trattandosi di gioco d’azzardo, nessun risultato è scontato.
Pronostici Serie A & Calcio Estero
Schedina 1
Chelsea – Arsenal: il big match di Premier League. Il Derby di Londra è pronto a regalarci gol e spettacolo. Le squadre inglesi difficilmente si tirano indietro in gare del genere e non è difficile prevedere tante reti. Le due formazioni concedono tanto alle avversarie e l’obiettivo Champions potrebbe spingere entrambi i club a giocarsi a viso aperto questo contro diretto. Pronostico: Over 2.5(1.60)
Atalanta – Cagliari: la Dea ancora recrimina per la sfida persa contro la Lazio e avrà voglia di riscatto. Il Cagliari, dopo la vittoria contro il Genoa torna a respirare in classifica togliendosi dalla zona retrocessione. Bisogna dare continuità di risultati e per questo motivo un colpaccio sardo non è del tutto escluso, soprattutto considerando la tranquillità acquisita dopo i tre punti conquistati contro i liguri appena una settimana fa. I bergamaschi hanno perso le prime due gare del 2013 allungando il piccolo periodo di crisi nato sul finale del 2012. Pronostico: x2(1.70)
Valencia – Real Madrid: partita dal pronostico molto aperto. Le due squadre si sono appena sfidate in Coppa del Re ma i valori in campo in campionato possono variare facilmente (ha vinto il Real per 2-0). Le merengues hanno dimostrato di vivere una stagione fatta di alti e bassi vittorie convincenti e sconfitte o pareggi incredibili (vedi l’ultimo contro l’Osasuna). I padroni di casa hanno mostrato la loro forza tra le mura amiche ottenendo 7 vittorie,1 pareggio e 2 sconfitte. I blancos in trasferta hanno avuto qualche difficoltà di troppo, perdendo 4 partite, pareggiandone 2 e vincendone 4. Pronostico: 1x(2.05)
Schedina 2
Blackpool – Cardiff: Nelle ultime sei partite disputate in campionato il Cardiff ha perso soltanto in un’occasione, a sorpresa in casa contro il Peterborough, quest’ultima squadra in netta ascesa rispetto ai precedenti mesi. Di contro il Blackpool non pare attraversare un periodo di forma tale da poter impensierire la capolista della Championship, avendo perso quattro delle ultime sette partite e con la vittoria che manca da oltre un mese. Per i più coraggiosi propongo un 2 pagato profumatamente (2,65), altrimenti una semplice doppia chance. Pronostico: x2 (1,45)
Swindon – Shrewsbury: in casa lo Swindon di Paolo Di Canio è una macchina da guerra con 30 gol (miglior attacco) davanti al proprio pubblico e il quinto rendimento di tutta la League One. Il ruolino di marcia degli avversari in trasferta è invece uno dei peggiori, avendo vinto sin qui soltanto una partita lontano da casa. Prevediamo un’altra grande vittoria dello Swindon, reduce da 14 gol segnati e zero subiti negli ultimi tre incontri casalinghi. Pronostico: 1h (2,45)
Ajax – Feyenoord: sfida d’alta classifica in Eredevisie, che vede nella giornata di domenica i lancieri affrontare le terribili matricole del Feyenoord. Segni aboliti, come è normale che sia in uno scontro d’alta classifica. Volendo andare in controtendenza, per noi sarà una partita sì aperta ma comunque non folle come invece capita a squadre come Heerenveen o lo stesso Psv. Per cui se l’under 2,5, quotato 2,35, vi sembra un azzardo, potreste giocare con margine l’under 3,5. Pronostico: under 3,5 (1,58)
Riassunto Pronostici Serie A & Calcio Estero
Chelsea – Arsenal — Over 2.5
Atalanta – Cagliari — x2
Valencia – Real Madrid — 1x
Non c’è pace per Edison Cavani. I suoi gol e le sue prestazioni sempre ottime non sono passate inosservate nel resto d’Europa con le big pronte a scatenare un’asta per acquistare uno dei centravanti più forti al mondo. Certo, non sarà facile strappare l’uruguaiano al Napoli, forte di un ricco contratto in scadenza nel 2017. De Laurentiis, patron dei partenopei, ha recentemente dichiarato di aver rifiutato un’offerta da 50 milioni di euro arrivata nella sede campana appena sei mesi fa. Ma si sa, nel calcio le valutazioni possono cambiare in poco tempo a causa di alcuni fattori incontrollabili come la voglia del giocatore di cambiare aria. Ecco, noi non stiamo affermando che Cavani abbia voglia di lasciare Napoli, ma da qui a giugno tutto può succedere. Al momento l’uruguaiano viaggia al ritmo di un gol a partite.
Media spaventosa che sta facendo schizzare il prezzo a livelli raggiungibili solo per gli sceicchi. Ma, tra loro potrebbe inserirsi una società che negli ultimi anni ha fatto cassa cedendo parecchi giocatori e valorizzando il materiale a disposizione.
Parliamo dell’Arsenal, club inglese, stufo di effettuare sessioni di mercato al risparmio e pronto ad investire una pesante somma per il Matador. Nessun problema sul prezzo del giocatore, come sottolineato da Arsene Wenger, tecnico dei gunners e grande estimatore di Cavani “Il nostro tesoriere vive vicino a me ed è sempre pronto in attesa che arrivi il calciatore giusto”. Le possibilità di vedere l’ex attaccante del Palermo con la maglia dell’Arsenal sono poche, sia per il progetto tecnico della società inglese che quest’anno trova difficoltà anche a conquistare il quarto posto sia per le poche possibilità di vittorie che gli garantirebbe l’Arsenal. Per non parlare dell’ingaggio, poco sopra rispetto a quello che prende attualmente al Napoli.
Più probabile un trasferimento in futuro in club prestigiosi e generosi dal punto di vista economico. Chelsea, City e Real Madrid sembrano opzioni più plausibili per le ambizioni di Cavani che ha sempre dichiarato di stare bene a Napoli anche se ogni tanto si lascia andare a qualche esternazione a favore di un trasferimento in una società che gli permetterebbe di sollevare dei trofei con più facilità.
Come detto sopra, a gennaio non si muove da Napoli. Si vedrà a giugno, quando si potrà analizzare la stagione appena conclusa. In caso di piazzamento in Champions, non ci sarebbe spazio per una sua cessione, se invece i partenopei dovessero terminare in Europa League, si potrebbe valutare una sua vendita e reinvestire i soldi guadagnati per il rafforzamento della rosa.
Con un contratto da 8 milioni di euro per tre anni, non può essere considerata una seconda scelta eppure farà discutere parecchio nelle prossime ore. Naturalmente parliamo della nuova avventura di Pep Guardiola al Bayern Monaco a partire dalla prossima stagione. Una volta messo nero su bianco e ufficializzato il tutto si possono andare a cercare le motivazioni che potrebbero aver spinto l’ex tecnico del Barcellona verso la Germania, in una squadra che nelle ultime stagioni ha raggiunto per due volte la finale di Champions League senza vincerla e conquista il titolo della Bundesliga un anno si e uno no. Il Chelsea e il Manchester City sono rimaste al palo, convinte di poter convincere lo spagnolo attraverso la faraonica offerta da 12 milioni annui e la ricchezza estrema dei due presidenti. Ma Pep non ha guardato il portafoglio (e comunque in Germania andrà a guadagnare 8 milioni…) e ha esaminato attentamente progetti, ambizioni e pazienza del club.
Infatti, la paura più grande di Guardiola è quella di fallire al primo campionato lontano dalla sua amata Barcellona. I media non lo risparmieranno e ritrovarsi con due patron che mettono il risultato immediato prima di tutto, sarebbe stato davvero traumatico per l’ex centrocampista di Barcellona e Brescia.
Il vivaio – Uno dei punti che hanno pesato maggiormente per la scelta del Bayern è sicuramente le strutture a livello giovanile di un club che sforna periodicamente, giocatori che successivamente si affacciano alla prima squadra con ottimi risultati. Probabilmente non sarà ricco tecnicamente come quello blaugrana ma sarà compito proprio di Pepseguire attentamente la crescita dei giovani bavaresi.
Ricchezza del club – La squadra tedesca, nonostante un prestito dalla banca ancora in corso per la costruzione del nuovo stadio (sempre sold out), vanta ogni anno un ritorno economico di circa 12 milioni di euro. Tanta roba per un club che non fa parte di un campionato importante come quello spagnolo o inglese. Secondo le ultime statistiche è in quarta posizione in tutta Europa tra le società più ricche (dietro Manchester United, Real Madrid e Barcellona). Grande attenzione ai particolari, oculatezza negli investimenti e nelle spese ed infine ottima gestione manageriale sono le caratteristiche principali dell’esponenziale crescita della squadra tedesca. Se poi, analizzando la situazione vediamo che i 160 milioni di euro spesi annualmente per gli ingaggi, corrispondono solamente al 45% del fatturato del club, è facile capire che ci ritroviamo davanti ad un club dagli enormi margini di miglioramento.
Bundesliga – Vogliamo parlare del campionato tedesco? Il Bayern, tranne in alcuni casi, non ha rivali. Proprio questo permetterebbe a Guardiola di poter far crescere la squadra con calma secondo il suo credo tattico. Certo, non sarà una passeggiata, ma la pressione mediatica e di risultati sarà minore rispetto alla Premier, dove Chelsea e City l’avrebbe ingaggiato pretendendo da subito vittorie importanti. Il vero obiettivo dei bavaresi è sollevare la Champions League e il compito di Guardiola sarà di guidarli con un calcio spumeggiante e pratico.
Tiki Taki – Osserviamo le statistiche e notiamo che il Bayern Monaco è la seconda squadra, dopo il Barcellona per numero di passaggi completati e percentuale di possesso palla. Un buon punto a favore per la scelta dei tedeschi, che possono contare su giocatori tecnici come Muller, Ribery, Robben (infortuni permettendo), Schweinsteigen e Kroos, in grado di garantire tanto palleggio, se poi aggiungiamo la presenza di Javi Martinez, pagato 40 milioni sei mesi fa che può occupare la posizione che fu di Busquets al Barça, ci ritroviamo una formazione dalle potenzialità immense. Guardiola dovrà inculcare da subito la sua mentalità. L’unica posizione a rischio è quella di Mario Gomez. Infatti, lo spagnolo non ama tanto gli attaccanti di stazza importante (vedi conflitto con Ibrahimovic in Spagna) e preferirebbe giocatori rapidi e tecnici pronti a buttarsi negli spazi. C’è tempo per pensarci…
Guardiola può garantire 14 titoli vinti sulla panchina del Barcellona e la capacità di superare al meglio le pesanti eredità, come è capitato proprio al Barça subentrando a Rijkaard. Stavolta dovrà prendere il posto di Jupp Heynckes, tecnico con contratto in scadenza a fine anno e pronto a ritirarsi. Lo spagnolo, dedicherà questi mesi prima del suo arrivo in Germania allo studio del tedesco, e conoscendo la sua precisione e la cura dei dettagli, siamo sicuri che in estate avrà imparato la lingua. Adesso non resta che attendere luglio, e la prima tappa italiana del buon Pepche effettuerà il ritiro estivo in Trentino.
Tanti proclami, tante idee di rinnovamento nella Federcalcio ma alla fine il risultato qual’è? Sempre le stesse facce presenti a capo della Figc. Naturalmente, se non fosse chiaro, stiamo parlando di Giancarlo Abete. Il dirigente italiano è stato rieletto a capo della Federazione Italiana con il 94,34% dei voti, trovando l’unanimità di Lega A, Associazione Italiana Arbitri e Associazione Italiana Allenatori. Un risultato clamoroso (vista la voglia, solo a parole, di cambiamenti) ma scontato, visto che è stato l’unico candidato. Durante le votazioni al Marriott Park Hotel di Roma, è stata assegnata un nuova prestigiosa “poltrona” con l’assegnazione a Simone Perrotta come Componente Atleti. Prima volta assoluta l’elezione di un giocatore ancora in attività. Un modo per avvicinare la Federazione alle problematiche dei calciatori.
Certo, pare strano sentire Lotito parlare di “continuità nell’ottica del rinnovamento” subito dopo l’elezione di Abete. Quale rinnovamento verrebbe da chiedere…
Siamo sempre alle solite, si parla tanto di visi nuovi, personaggi diversi che possano permettere di dare una svolta e invece siamo punto e a capo. Il “nuovo” presidente Abete rimarrà in carica per altri 4 anni, terminando il suo mandato nel 2017 e dovrà affrontare un quadriennio ricco di insidie. Si partirà dalla legge sugli stadi, diventata ormai indispensabile per poter dare un futuro al calcio italiano e alle squadre del nostro paese impegnate in Europa. Poi l’impegno andrà spostato sul cambiamento della giustizia sportiva, che va riscritto da capo, viste le tante pecche riscontrate nell’ultimo periodo, grazie ai processi sul calcioscommesse, soprattutto sul fronte ‘responsabilità oggettiva’.
Ed infine, ultimo problema, ma non meno importante, la situazione che si sta creando in Lega A. Con i presidenti che non trovano l’accordo per l’elezione del nuovo presidente con il rischio commissariamento alle porte.
E ci ritroviamo qui, a parlare nuovamente di vecchi problemi del calcio italiano come gli stadi e di un presidente che non è stato capace di risolvere la situazione ma è stato rieletto, anche a causa della sua unica candidatura. Il calcio italiano ha mancato l’ennesima occasione per voltar pagina, lasciar cadere i vecchi pezzi che in parte hanno rovinato il nostro movimento e ripartire con altri personaggi. Ma in Italia questo non è certamente una novità…
Nella Liga Spagnola siamo giunti al giro di boa. La diciannovesima giornata ha riservato una clamorosa sorpresa con il pareggio esterno del Real Madrid in casa dell’Osasuna, ultimo in classifica. Il Barcellona, con la vittoria sul campo del Malaga vola a +18 dalle merengues, dando il colpo di grazia alle speranze di una già impossibile rimonta. Le energie della squadra di Mourinho saranno tutte riversate nella Champions League, dove li attende la super sfida contro il Manchester United. Tiene come può l’Atletico Madrid, fermo al secondo posto a 11 punti dal Barça. I ragazzi di Simeone guadagnano due punti dal Real e si portano a +7. Attenzione al cammino del Betis Siviglia che supera con un secco 2-0 il Levante e si porta a soli tre punti dal club di Florentino Perez. A questo punto il terzo posto diventa l’obiettivo dei biancoverdi.
La sfida tra due nobili in crisi, Valencia-Siviglia, va ai padroni di casa che si impongono sul 2-0 (doppietta di Soldado) che ritornano in corsa per un posto in Europa League.
REAL MADRID IN CRISI – Se i tifosi hanno espresso il proprio malumore nei confronti di Mourinho, non sono stati tanto leggeri i soci del club che hanno definito la gestione del tecnico portoghese la peggiore degli ultimi anni. Non è bastata la vittoria della Liga appena una stagione fa a rendere l’ex allenatore di Chelsea e Inter simpatico agli occhi dei tifosi. E come se non bastasse, complici anche le assenze di Cristiano Ronaldo, Sergio Ramos e Pepe, il Real viene fermato dall’Osasuna (0-0), ultimo in classifica e dalla formazione con un livello tecnico davvero basso. Il periodo no continua e intanto la terza posizione (che garantisce la Champions senza preliminari) non è poi così tanto sicuro.
BARCELLONA A VALANGA – Dall’altra parte, il Barça non conosce soste. In casa del Malaga vince 3-1 e vola a +18 rispetto all’odiato Real Madrid. Le reti arrivano da Messi, Fabregas e Thiago Alcantara. Per i padroni di casa, la rete della bandiera, arrivato a due minuti dal termina, porta la firma di Buonanotte (in procinto di lasciare il club per arrivare in Italia). Difficile descrivere il cammino dei blaugrana, imbattuti e autori di un campionato praticamente perfetto: 18 vittorie e 1 pareggio! L’addio di Guardiola ha responsabilizzato ulteriormente i giocatori che continuano a giocare a memoria regalando spettacolo al pubblico.
OCCHIO AL BETIS – Ed intanto dalla retrovie, in gran silenzio, ecco spuntare il Betis. Con i 34 punti conquistati nel girone d’andata si ritrova a soli tre punti dal terzo posto, occupato dal Real Madrid. Poco dietro troviamo Malaga, Rayo Vallecano, Levante e Valencia. Incredibile il cammino del Rayo, che ha pareggiato una sola partita, conquistando 10 vittorie e 8 sconfitte. Frutto di una mentalità propositiva, senza troppe pressioni.
Se il primo posto sembra ormai segnato, non escludiamo un ritorno di fiamma del Real Madrid per il secondo posto, anche se stando così le cose, i cugini dell’Atletico non avranno problemi a proteggere la posizione. In fondo alla classifica è lotta tra sei squadre, divise tra loro in tre soli punti.
Il miglior attacco è quello del Barcellona(64 gol fatti), mentre la miglior difesa è del Malaga(16 gol subiti).