Autore: Marco Deiana

  • United, colpo Zaha. In estate arriva il fenomeno inglese

    United, colpo Zaha. In estate arriva il fenomeno inglese

    Colpaccio United! La società inglese, attualmente in testa alla classifica in Premier League, ha da poche ore concluso una trattativa importantissima. Nessun nome da far girare la testa o dall’ingaggio impossibile ma semplicemente uno dei più promettenti attaccanti del calcio inglese. Mica poco! Parliamo di Wilfried Zaha, esterno offensivo classe ’92, al momento in forza al Crystal Palace. Il giocatore, nato in Costa d’Avorio ma una vita vissuta in Inghilterra (tanto da averne preso la nazionalità), avrà la possibilità di concludere la sua stagione nell’attuale squadra per trasferirsi in estate al Manchester United. Un sogno per il giovane inglese, che ha già avuto modo di vestire la maglia della Nazionale inglese, con 0 presenze in Premier, in occasione dell’amichevole contro la Svezia nel novembre scorso.

    Operazione di mercato da 15 milioni di sterline (al cambio con l’euro sarebbero circa 17 milioni). Bruciata l’insidiosa concorrenza dell’Arsenal che aveva chiesto informazioni sul giocatore nei giorni scorsi.

    Zaha, a luglio passerà al Manchester United © Charlie Crowhurst/Getty Images
    Zaha, a luglio passerà al Manchester United © Charlie Crowhurst/Getty Images

    Contratto – Il giovane Wilfried Zaha ha firmato un contratto quinquennale da 35 mila sterline a settimana, ingaggio destinato ad aumentare nel corso degli anni se dimostrerà la sua bravura anche con la maglia dello United. Il giocatore si è detto entusiasta di poter vestire dalla prossima stagione la maglia dei Red Devils, commentando la conclusione dell’affare come un sogno che si realizza. A Ferguson il compito di farlo diventare un giocatore fondamentale all’interno della rosa del club inglese. La personalità non gli manca “A parte Cristiano Ronaldo e Messi, non c’è nessuno più forte di me”. Da luglio dovrà dimostrarlo!

    Addio sofferto – Dal 2007 a Londra, cresciuto nelle giovanili del Crystal Palace, sembrano quasi scontati i ringraziamenti verso la società che è riuscita a portarlo al grande calcio. Zaha proverà in questi sei mesi a trascinare il suo attuale club verso il ritorno in Premier League, lo deve ai proprio dirigenti per avergli permesso un trasferimento in grande prestigio e soprattutto ai tifosi che non gli hanno mai fatto mancare il proprio appoggio.

    Dopo l’addio di Cristiano Ronaldo, a Manchester sono arrivati tanti giocatori, ma nessuno in grado di esaltare i tifosi come fece il portoghese nei suoi anni inglesi. Sarà arrivato il momento di dimenticarlo? Zaha, pensaci tu!

    LA SCHEDA DI WILFRIED ZAHA

  • Botta e risposta tra ‘Marca’ e Perez. Pubblicati sms scottanti…

    Botta e risposta tra ‘Marca’ e Perez. Pubblicati sms scottanti…

    Siamo al botta e risposta. Ormai non c’è pace in casa Real Madrid, con lo scontro frontale tra il giornale ‘Marca’ e il club spagnolo circa la situazione bollente creatasi all’interno dello spogliatoio merengues. Ieri abbiamo avuto a che fare con le prime stizzite frecciatine, con la testata giornalistica pronta a mettere fuoco sulla polveriera interna al Real pubblicando rivelazioni importanti sul rapporto tra la vecchia guardia e Mourinho e la successiva smentita focosa di Florentino Perez, pronto a dare battaglia a ‘Marca’. Oggi invece arrivano nuove importanti rivelazioni, con tanto di messaggi pubblicati sullo stesso giornale spagnolo che confermano quanto sia diventato pesante il clima all’interno della società di Madrid. Il presidente avrà ancora tempo, voglia e coraggio di smentire?

    La prima pagina di ‘Marca’ non lascia dubbi. Titolone enorme “Marca no miente” (non penso ci sia bisogno di traduzioni) e in evidenza un cellulare di ultima generazione (anche in questo caso penso non ci siano dubbi sul riconoscimento dell’apparecchio telefonico) con una conversazione che conferma il polveriera presente all’interno dello spogliatoio Real.

    Prima pagina di Marca © foto presa dal web
    Prima pagina di Marca © foto presa dal web

    Siete curiosi? Nella conversazione presente in prima pagina si legge un botta e risposta tra due personaggi legati al mondo Real con il primo che parla di un possibile addio di Mister X in caso di conferma di Mourinho, il secondo risponde che non sarebbe il solo a lasciare il club, confermando inoltre che nel faccia a faccia tra vecchia guardia e amministratore delegato di martedi scorso, si sia parlato non solo di premi, ma anche del clima all’interno dello spogliatoio, del mister e di tanto altro.

    Ko – Florentino Perez messo alle corde. La redazione di ‘Marca’ ha risentito delle smentite del presidente merengues e per questo motivo ha deciso di passare all’attacco, alimentando ancor di più il clima infuocato al Real Madrid. Una stagione nata male e destinata a finire peggio con il solo obiettivo Champions League capace di tenere vivo l’interesse intorno al club.

  • Football Money League. Tanta Premier, l’Italia si difende con i denti

    Football Money League. Tanta Premier, l’Italia si difende con i denti

    Ma davvero il mondo del calcio è in crisi economica? Si e no. Le grandi continuano a sfornare profitti record con guadagni addirittura il 10% superiori rispetto all’ultimo anno, mentre le piccole società hanno grosse difficoltà a pagare gli ingaggi ai propri tesserati. D’altronde nel calcio è sempre stato così e solo qualche pura coincidenza o qualche bella favola ha permesso ad alcuni club minori di poter competere con le grosse squadre. E’ giunto il momento di analizzare l’andamento delle grandi società che secondo l’autorevole classifica Football Money League, pubblicata da Deloitta, (tra le migliori aziende al mondo in consulenza e revisioni di bilancio) hanno raggiunto la cifra record di 4.8 miliardi di euro di ricavi. Naturalmente parliamo della Top 20 al mondo (tranquilli, presto vi sveleremo la classifica).

    Nella Top 20 troviamo 7 squadre inglesi, 5 italiane, 4 tedesche e 2 francesi e spagnole.

    Il Real Madrid è la squadra più ricca secondo la Football Money League © Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images
    Il Real Madrid è la squadra più ricca secondo la Football Money League © Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images

    Europa – In testa alla classifica troviamo le uniche due squadre spagnole. Il Real Madrid precede tutti con i suoi 510 milioni di euro di ricavi nell’ultimo anno, seguito dai 480 milioni del Barcellona. Le altre spagnole? Sprofondate! A conferma che la Liga Spagnola vive grazie ai successi di questi due club. In terza posizione troviamo il solito Manchester United, che in Inghilterra si conferma sempre la società più ricca e nell’ultimo anno ha incassato ben 400 milioni di euro. Medaglia di legno per il Bayern Monaco con i suoi 370 milioni di ricavi. Poco più sotto troviamo una trio inglese composto da Chelsea, Arsenal e City con questi ultimi per la prima volta dentro i primi 10! All’ottavo posto troviamo la prima italiana, il Milan con un ricavo annuo di 250 milioni (meno della metà rispetto al Real Madrid!). Alla nona posizione il Liverpool e alla decima torna di gran carriera la Juventus (poco meno di 200 milioni ricavati nell’ultimo anno).

    Undicesimo posto per la seconda squadra tedesca, il Borussia Dortmund che ha ricavato nell’ultimo anno la metà rispetto al Bayern! Poi troviamo Inter (fuori dalla top ten), Tottenham, Schalke 04 e Napoli. Al 16esima e al 17esimo posto sono presenti le due squadre francesi, Marsiglia e Lione. Chiudono la classifica Amburgo, Roma e Newcastle.

    Italia – In un momento di crisi nera per il calcio italiano sul fronte risultati e sulla perdita di tanti top player, l’Italia riesce a mantenere 5 squadre nella top 20! Un buon risultato se confrontato ai club spagnoli (presenti solo con le due big) e i tedeschi (hanno una squadra in meno). Irraggiungibili gli inglesi. La prima società in classifica è il Milan, che riesce a mantenere una certa distanza rispetto alle rivali connazionali anche se la Juventus, in decima posizione inizia a far paura visto il grande balzo effettuato grazie alla costruzione del nuovo stadio di proprietà che ha permesso al club bianconero di aumentare notevolmente i ricavi. Crolla l’Inter, uscita dalla top ten, con un ricavo di 185 milioni di euro. Ottimo rialzo per il Napoli che continua a scalare le posizioni, guadagnandone ben 5 rispetto all’ultimo anno (150 milioni). E il suo trend è destinato a salire. La Roma stazione sul fondo classifica con soli 115 milioni di ricavi nell’ultima stagione. La svolta, per tutto il calcio italiano, potrebbe arrivare con la costruzione di nuovi impianti di proprietà, che permetterebbe di stare a pari passo con le big d’Europa e su questo la squadra giallorossa sembra già davanti a tutti (escludendo la Juve).

    Le escluse – Destinate ad entrare a breve termine nella Top 20 ci sono tre squadre su tutte. Il Galatasaray, fresco di colpo Sneijder, che continua a far salire il proprio fatturato di anno in anno. Attenzione anche al Corinthians che grazie alla vittoria del Mondiale per Club e ai parecchi sponsor pronti a firmare per il club brasiliano, potrebbe scalare posizioni nella classifica. Ed infine, come dimenticare il Paris Saint Germain, destinato a compiere il grande salto già effettuato dal Manchester City. L’anno prossimo è quasi sicura la sua presenza nella Top 20.

    Ecco la Top 20 della Football Money League
    1 — Real Madrid — 512 milioni
    2 — Barcellona — 483 milioni
    3 — Manchester Uniter — 395 milioni
    4 — Bayern Monaco — 368 milioni
    5 — Chelsea — 322 milioni
    6 — Arsenal — 290 milioni
    7 — Manchester City — 285 milioni
    8 — Milan — 256 milioni
    9 — Liverpool — 233 milioni
    10 – Juventus — 195 milioni
    11 – Borussia Dortmund — 189 milioni
    12 – Inter — 185 milioni
    13 – Tottenham — 178 milioni
    14 – Schalke 04 — 174 milioni
    15 – Napoli — 148 milioni
    16 – Marsiglia — 135 milioni
    17 – Lione — 131 milioni
    18 – Amburgo — 121 milioni
    19 – Roma — 116 milioni
    20 – Newcastle — 115 milioni

  • Casillas e Ramos vs Mourinho “o noi o lui”

    Casillas e Ramos vs Mourinho “o noi o lui”

    Ma in casa Real Madrid regna davvero il caos? L’autorevole giornale spagnolo “Marca” ha pubblicizzato questa mattina un possibile scontro tra la vecchia guardia del Real Madrid e il tecnico Mourinho con tanto di ultimatum da parte dei senatori verso Florentino Perez circa il futuro del portoghese sulla panchina della prima squadra di Madrid. Una situazione diventata insostenibile per tutto l’ambiente dei “blancos”, soprattutto in una stagione che li vede lontani dal primo posto, occupato guarda caso dai rivali del Barcellona ed un secondo posto nelle mani dei cugini dell’Atletico Madrid. C’è sempre una Champions League da portare avanti e con il clima infuocato di quest’ultimo periodo sembra diventare un’impresa poter superare gli Ottavi di Finale contro il Manchester United.

    Le smentite da parte di Florentino Perez sono arrivate puntuali come un orologio svizzero, attraverso una conferenza stampa annunciata a sorpresa e di tutta fretta qualche ora dopo questa fuga di notizie.

    Clima bollente al Real... © DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images
    Clima bollente al Real… © DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images

    O noi o lui – Che i rapporti tra vecchia guardia e Mourinho siano tesi non si scopre di certo ora e l’ultimo caso Casillas, che ha visto il forte portiere spagnolo relegato in panchina a favore della riserva Adan (con pessimi risultati) dimostra la solita personalità del tecnico portoghese nel voler far parlare sempre di se. In difesa dell’estremo difensore della Nazionale spagnola ha avuto l’appoggio del suo connazionale Sergio Ramos. I due avrebbero avuto un acceso confronto con l’amministratore delegato del club, minacciando di lasciare la società spagnola in caso di conferma di Mou (avvisando lo stesso dirigente che altri giocatori sarebbero disposti a fare questa scelta).

    Le smentite – Florentino Perez non ci ha visto più e ha indetto una conferenza stampa lampo per negare e smentire ufficialmente queste insistenti voci circa la spaccatura tra spogliatoio e Mourinho. Il massimo dirigente del Real Madrid ha accusato la stampa spagnola (e soprattutto la redazione di Marca) di mettere in giro voci per minare l’ambiente del club merengues.

    Voi credete nelle voci messe in giro da Marca circa l’ultimatum dato da Casillas e Sergio Ramos “O noi o Mou” oppure alle parole di Florentino Perez e le sue smentite?

  • Roby Baggio lascia la Figc. Colpa dell’immobilismo all’italiana

    Roby Baggio lascia la Figc. Colpa dell’immobilismo all’italiana

    Come un fulmine a ciel sereno, Roberto Baggio annuncia il suo addio alla Federazione Italiana. Si è affidato ai microfoni del Tg1 per spiegare le ragioni di questo addio improvviso. Nessuna ragione personale ma qualcosa di più grave. L’immobilismo della Figc. “Non amo le poltrone, a me piace fare le cose. Il mio progetto è rimasto lettera morta”, questa è stata la frase clou della sua dichiarazione di addio alla Federazione, anche se l’ex trequartista del Brescia ci tiene a sottolineare che non si tratta di una chiusura totale nei confronti della Figc, aggiungendo che sarebbe disponibile a qualsiasi ruolo o iniziativa per il bene dello sport. Siamo alle solite, il calcio italiano fa una vittima illustre che poteva dare nuovo slancio al calcio italiano, ancorato invece alle vecchie facce, quelle che da anni lo stanno portando verso il baratro.

    Adesso il 45enne ex Divin Codina è libero. Coerente con le proprie idee, mal digerite dalla vecchia e logora Figc. Lascia così l’incarico di Presidente del Settore Tecnico della Figc.

    Baggio lascia l'incarico di Presidente del Settore Tecnico della Figc © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images
    Baggio lascia l’incarico di Presidente del Settore Tecnico della Figc © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images

    Il progetto – Immobilismo e poca voglia di cambiare. Roberto Baggio, uno dei calciatori più amati dal pubblico italiano nel recente passato (nonostante abbia vestito le maglie di tutte le big del nord), incolpa la Figc di non voler mandare avanti il suo progetto. O meglio, il Roby Nazionale sarebbe ancora in attesa di qualcuno che si prenda l’incarico di leggere le sue idee, tutte scritte in un fascicolo di 900 pagine presentato nel dicembre 2011, nella quale hanno lavorato circa 50 persone. Un lavoro enorme, per niente apprezzato dalla Figc, come più volte “denunciato” da Baggio in questi mesi.

    Eppure c’è chi gli va già contro avendo lui partecipato poco alle riunioni di Consiglio Federale. Baggio replica a queste accuse con la solita classe, spiegando che da Presidente del Settore Tecnico non aveva alcun diritto al voto e gli argomenti trattati, poco si accostavano al suo ruolo all’interno della Figc.

    Una persona dagli enormi valori morali (come ha dimostrato liberandosi dall’incarico) lascia una delle poltrone più importanti all’interno della Figc. Una figura che avrebbe potuto rilanciare il calcio italiano ma che viene sottomesso dalla solita vecchia gente all’interno della stessa Federazione. L’Italia si dimostra vecchia in tutti i campi, dal calcio alla politica, la sostanza non cambia!

  • Corona si è arreso, condanna da quasi 8 anni

    Corona si è arreso, condanna da quasi 8 anni

    Game over. The end. Fine della fuga per Fabrizio Corona, condannato a quasi 8 anni di carcere per estorsione ai danni di noti personaggi televisivi e sportivi, in particolar modo, la condanna è stata confermata nel processo ai danni dell’ex attaccante bianconero Trezeguet, reo di aver pagato sotto minaccia, circa 25 mila euro al Re dei Paparazzi per comprare delle foto compromettenti che ritraevano il giocatore in atteggiamenti intimi con una donna (mettendo a rischio così il suo matrimonio). Dopo anni di processi, scandali e amori finiti (vedi quello con Belen), Corona dovrà passare quasi un decennio di vita dietro le sbarre. Eppure ha tentato la fuga, arrivando fino alle porte di Lisbona con l’obiettivo di prendere il volo verso il Brasile o Santo Domingo… Tentativo fallito! Fabrizio Corona si arrende.

    I quattro giorni di latitanza gli costeranno la pena maggiore. Nessuno sconto ai 7 anni e 10 mesi di condanna. Secondo la polizia italiana, sentendosi braccato, ha deciso di costituirsi.

    Estorsione ai danni di Trezeguet. Corona condannato a 7 anni e 10 mesi di carcere © DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images
    Estorsione ai danni di Trezeguet. Corona condannato a 7 anni e 10 mesi di carcere © DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images

    La fuga – Un viaggio a bordo di una 500, durato ben 96 ore! A bordo un navigatore satellitare (decisivo per rintracciarlo) e un amico fidato. Un fuga frenata in parte dal mal tempo che ha colpito l’Europa, tanto da doversi fermare qualche ora al Colle di Tenda a causa della neve. Poi la lunga corsa verso il Portogallo, dove ad attenderlo c’erano dei vecchi amici portoghesi, pronti ad aiutarlo. Ma anche in questo caso, gli investigatori, grazie alla collaborazione dell’amico che ha aiutato Corona ad allontanarsi da Milano, sono riusciti a risalire a queste nobili famiglie disposte ad aiutare il Re dei Paparazzi. A questo punto, l’ex marito di Nina Moric vedendosi braccato, ha deciso di costituirsi, presentandosi volontariamente alla polizia portoghese.

    Le lacrime – Al momento della sua arresa, Corona sarebbe stato trovato in uno stato emotivo pessimo. Ha pianto, era avvilito.

    Le condanne – Il processo che ha coinvolto David Trezeguet è stato solo l’ultimo di tanti altri in cui ha ricevuto delle condanne definitive senza entrare in carcere. Infatti, se torniamo indietro di 2-3 anni troviamo le accuse, poi diventate condanne in:
    — detenzione di arma da fuoco
    —  uso e spaccio di banconote false
    — bancarotta fraudolenta
    — aggressione a pubblico ufficiale
    — corruzione

    Senza considerare gli altri provvedimenti giudiziari, dove ne uscì indenne come evasione fiscale e corruzione.

    Vita spericolata – Il 39enne catanese, un matrimonio alle spalle con Nina Moric e un figlio avuto dalla stessa showgirl (Carlos, 10 anni), non potrà certo dire di avere avuto una vita monotona, visti i tanti scandali in cui è stato coinvolto, d’altronde non ha mai nascosto la voglia di apparire e l’amore per i soldi. Disposto a tutto pur di raggiungere questi due obiettivi!

    Calciatori coivolti – Essendo Il Pallonaro, un blog sportivo, è giusto sottolineare tutti i giocatori coinvolti nello scandalo che costringerà Corona a scontare una pena di quasi 8 anni. Detto di Trezeguet, vero artefice “indiretto” di questa condanna, gli altri calciatori coinvolti negli ultimi anni sono stati Adriano, Coco e Vieri tra i più importanti. Mentre tra i “dirigenti” troviamo il celebre Lapo Elkann. L’arresto del Re dei Paparazzi sarà una manna dal cielo per i nostri calciatori? Probabilmente si, ma è anche giusto ricordare che, se non si ha nulla da nascondere, non ci si preoccupa troppo delle fotografie scattate…

  • Coppa d’Africa, esplode il tunisino Msakni. Delusione Drogba

    Coppa d’Africa, esplode il tunisino Msakni. Delusione Drogba

    Finita la prima giornata della Fase a Gironi della Coppa d’Africa 2013 possiamo analizzare insieme l’andamento delle 16 Nazionali partecipanti al torneo. Una competizione segnata dai tanti pareggi e dai gol in Zona Cesarini. Se proprio dobbiamo essere sinceri, questo torneo non ha regalato grandissime emozioni al pubblico di casa e anche la presenza sugli spalti non è stato un successone al momento. Solo la gara inaugurale tra la Nazionale ospitante (il Sudafrica) e Capo Verde ha visto la presenza di 50000 spettatori, nel resto dei match si è oscillati tra le 10000 presenze in Zambia-Etiopia e le sole 2000 persone di Costa d’Avorio-Togo. Una competizione che sta regalando pochi spunti interessanti e che si spera, possa subire una grossa accelerata a partire dalle partite odierne (inizierà la seconda giornata).

    Adesso però è tempo di riassunti e analisi dei quattro gironi della Coppa d’Africa.

    GRUPPO A

    Al momento, il Girone A si è dimostrato quello più noioso in assoluto con un doppio pareggio a reti bianche. Al contrario degli altri Gruppi, questo ha potuto contare su una notevole presenza di pubblico, con un totale di 75000 spettatori presenti sommando le due gare disputate. Sudafrica-Capo Verde ha deluso non poco le aspettative terminando con un scialbo 0-0, stessa sorte nell’altro match Angola-Marocco. Dopo una giornata, tutti ad 1 punto in classifica.

    Sudafrica – Capo Verde 0-0
    Angola – Marocco 0-0

    Classifica: Angola 1; Capo Verde 1; Marocco 1; Sudafrica 1.

    GRUPPO B

    Formazione Mali impegnata nella Coppa d'Africa 2013 &copy Michael Sheehan / Gallo Images
    Formazione Mali impegnata nella Coppa d’Africa 2013 &copy Michael Sheehan / Gallo Images

    Qualche gol e qualche emozione in più nel Girone B. Reti e volti noti nella sfida tra Ghana e Repubblica Democratica del Congo, dove si rendono protagonisti due giocatori noti nel campionato italiano. Parliamo di Badu e Asamoah, autori dei due gol che portano sul 2-0 i ghanesi, prima della rimonta dei congolesi tra il 53′ e il 69′ con il rigore realizzato da Mbokani, attaccante dell’Anderlecht che abbiamo potuto osservare già in occasione della doppia sfida contro il Milan. Risultato finale 2-2. Nell’altra gara, vittoria di misura del Mali sul Niger, con la rete dell’ex centrocampista del Barcellona, Keita, arrivata a cinque minuti dal termine.

    Ghana – Repubblica Democratica del Congo 2-2 
    40′ Badu (G), 50′ Asamoah (G), 53′ Mputu (C), 69′ Mbokani (rig) (C)
    Mali- Niger 1-0
    84′ Keita

    Classifica: Mali 3; Ghana 1; Repubblica Democratica del Congo 1; Niger 0.

    GRUPPO C

    Altro girone equilibratissimo con due pareggi in due partite. Per fortuna, abbiamo potuto assistere a qualche gol, rendendo il Gruppo C più avvincente ed emozionante rispetto al primo gruppo. Nella prima gara pareggio per 1-1 tra Zambia-Etiopia, con poche emozioni e le due reti arrivate tra il 45′ e il 65′. Nell’altro match, incredibile pareggio del Burkina Faso contro la Nigeria. I nigeriani in vantaggio dopo venti minuti, dominano e controllano la gara fino al 94′, quando Traorè (centrocampista del Lorient) trova la rete del pareggio, regalando una gioia immensa alla sua Nazione.

    Zambia – Etiopia 1-1
    45′ Mbesuma (Z), 65′ Girma (E)
    Nigeria – Burkina Faso 1-1
    23′ Emenike (N), 94′ Traorè (BF)

    Classifica: Burkina Faso 1; Etiopia 1; Nigeria 1; Zambia 1.

    GRUPPO D

    Formazione tunisina impegnata nella Coppa d'Africa 2013 © ALEXANDER JOE/AFP/Getty Images
    Formazione tunisina impegnata nella Coppa d’Africa 2013 © ALEXANDER JOE/AFP/Getty Images

    Tra stelle deludenti e risultati scontati, è terminata anche la prima giornata dell’ultimo gruppo della Coppa d’Africa. Tra le delusioni troviamo sicuramente Drogba e Adebayor. Nella sfida Costa d’Avorio-Togo, i due non hanno inciso sul risultato finale. Il primo, forse disturbato troppo dalle continue voci di mercato che lo vedono un giorno vicino alla Juve e il giorno dopo al Milan, mentre l’attaccante del Tottenham, non è parso tranquillo mentalmente, dopo aver accettato in extremis la convocazione, precedentemente rifiutata a causa di vecchie ruggini con la Federazione togolese (per via degli scontri di qualche anno fa dove rischio la vita). La gara viene decisa dall’esterno ivoriano dell’Arsenal, Gervinho all’88’, fissando il risultato finale sul 2-1. In gol anche Tourè (centrocampista del Manchester City) e Ayite. Nell’altra sfida del Gruppo D, vittoria nei minuti finali del Marocco sull’Algeria con la rete di Msakni (giovane attaccante classe ’90), ribattezzato il piccolo Mozart, autore di un gol alla Del Piero con un tiro al limite che si spegne sotto l’incrocio del pali.

    Costa d’Avorio – Togo 2-1
    8′ Tourè (C), 45′ Ayite (T), 88′ Gervinho (C)
    Marocco – Algeria 1-0
    90′ Msakni

    Classifica: Costa d’Avorio 3; Marocco 3; Algeria 0; Togo 0.

  • Emiliano Viviano, quando il portiere è anche tifoso…

    Emiliano Viviano, quando il portiere è anche tifoso…

    In casa Fiorentina è scoppiato il caso Viviano. Il portiere della Nazionale, dopo aver lottato per poter giocare nella squadra che tifa fin da bambino, ha perso il posto da titolare a discapito del brasiliano Neto. Fatale fu una sfortunata partita contro la Roma ad inizio dicembre. Da quel momento, l’ex portiere del Palermo ha avuto modo di conoscere la panchina viola. Inizialmente si pensava a qualche turno di riposo per permettere al giocatore di riprendersi dal punto di vista mentale, visto che, sentendo tantissimo il peso della maglia, ogni errore da lui compiuto veniva amplificato. Ma con una serie di prestazioni importanti, l’ex secondo portiere Neto ha rubato letteralmente la maglia di titolare al più quotato Emiliano Viviano. Come l’avrà presa l’estremo difensore tifoso viola?

    Non bene, questo è sicuro. Viviano ci tiene molto alle sorti della Fiorentina e aver perso il ruolo di protagonista avrà turbato il suo umore, soprattutto nelle ultime ore, con le voci di un suo possibile trasferimento al Bologna.

    Nasce un caso Viviano. Addio a fine stagione? © Gabriele Maltinti/Getty Images
    Nasce un caso Viviano. Addio a fine stagione? © Gabriele Maltinti/Getty Images

    La Fiesole – Intanto, il pubblico fiorentino ha voluto dire la sua sulla situazione di Viviano con due striscioni che avranno emozionato non poco il portiere viola. Il primo recitava così “Un’estate ad aspettare…oh Viviano non te ne andare”, mentre il secondo, esposto qualche minuto più tardi “Difendendo la porta, difendi la tua città: Emiliano uno di noi!”. Avete ancora qualche dubbio sull’opinione del tifo toscano?!

    Intanto Montella per il momento continua a preferire Neto che ha dimostrato grande personalità subentrando all’idolo di casa con ottime prestazione (ma anche qualche indecisione).

    Mercato – Si susseguono continue voci di trasferimento per Viviano. Il Bologna si sarebbe fatto sotto per il suo acquisto e per l’estremo difensore viola si tratterebbe di un ritorno in Emilia. Attenzione anche alle voci di un possibile passaggio al Milan a giugno. Il club rossonero starebbe sondando varie piste alla ricerca di un sostituto di Abbiati, portiere che non garantisce più delle prestazioni da grande società. A questo punto, la domanda che ci si pone è ‘ma la Fiorentina riscatterà il giocatore in estate?’ E’ giusto ricordare che Viviano è in Toscana in prestito dall’Inter, con un diritto di riscatto fissato in 7.5 milioni di euro. I Della Valle affronteranno un investimento per un giocatore preso poco in considerazione dal tecnico Montella? I dubbi rimarranno fino al termine della stagione.

    La storia tra Viviano e la Fiorentina, ovvero, tra il portiere tifoso e la sua squadra del cuore rischia di chiudersi dopo un solo anno. Si sono amati, inseguiti e abbracciati. Hanno saputo aspettarsi, hanno affrontato una lunga trattativa e hanno vissuto sei mesi stupendi, con risultati ottimi, fino ai primi di dicembre, quando una serie di errori hanno convinto il tecnico viola a preferirgli il secondo Neto.

    Score – Viviano in questa stagione, con la maglia viola, ha collezionato 16 presenze, subendo 18 gol e rimanendo imbattuto in 5 occasioni.

    Mi preme sottolineare l’ottima professionalità del portiere della Fiorentina, che nonostante abbia una voglia immensa di aiutare i propri compagni ad uscire da un periodo di piccola crisi, si ritrova in panchina e non ha mai mostrato segni di nervosismo. Un professionista esemplare, pronto a tutto per il bene della sua squadra del cuore!

  • La Juventus guarda al futuro, ecco Josè Cevallos

    La Juventus guarda al futuro, ecco Josè Cevallos

    Mentre la formazione di Antonio Conte si gode il primo posto in classifica e l’esplosione definitiva del 19enne Pogba, gli uomini mercato del club bianconero stanno sondando il terreno per José Francisco Cevallos, centrocampista ecuadoregno classe ’95. La trattativa sembra già ad un punto di chiusura con fumata bianca. Si parla di un prestito per poterlo studiare da vicino a Torino ed eventualmente esercitare il diritto di riscatto in estate. Gli osservatori del club juventino hanno seguito il giocatore per sei mesi e attualmente sta trascinando il suo Ecuador nel Sudamericano Under 20 in lotta nella Fase Finale del torneo. Lungimiranza, programmazione e voglia di investire nel futuro sono gli ingredienti principali di questa nuova Juve che ha trovato risultati e potrà gestire con calma la crescita dei nuovi giovani in arrivo a Torino.

    Figlio d’arte, il padre è stato il famoso portiere José Cevallos e attualmente è Ministro dello Sport in patria.

    Josè Cevallos, impegnato nel Sudamericano Under 20 © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images
    Josè Cevallos, impegnato nel Sudamericano Under 20 © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images

    Nato a Guayaquil il 18 gennaio 1995. Appena 18enne e pronto a trasferirsi in Italia. Cresce nelle giovanili del Panamà prima di passare al Barcellona Sc e successivamente all’LDC Quito con la quale debutta tra i grandi nel gennaio 2011. Ad oggi ha collezionato ben 45 presenze, realizzando 9 gol tra i professionisti. E’ un centrocampista centrale che può essere schierato sia da trequartista che da regista. Abile palla al piede e in possesso di un’ottima visione di gioco, pecca di lentezza sulla gambe che riesce a sopperire con una leggerezza mentale che gli permette di anticipare la giocata. Se vogliamo paragonarlo ad un giocatore della massima serie italiana, viene in mente Hernanes, con un fisico da mediano, visti i 186 cm d’altezza che gli permettono di non demeritare nel gioco aereo.

    Un altro punto a favore è la grande personalità che possiede a soli 18 anni. José Francisco Cevallos non ha paura di tentare la giocata importante e l’ha dimostrato nel recente Sudamericano Under 20 con un tiro da centrocampo contro il Brasile con la palla che è andata a stamparsi sul palo!

    Nome e cognome: Josè Francisco Cevallos
    Data e luogo di nascita: 18-01-1995, Guayaquil
    Nazionalità: Ecuadoregna
    Ruolo: Centrocampista centrale
    Piede preferito: Destro

    Ecco la giocata nel Sudamericano Under 20 di Josè Francisco Cevallos 
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  • Sneijder è destinato a diventare leader del Galatasaray

    Sneijder è destinato a diventare leader del Galatasaray

    Dopo un lungo tira e molla è arrivata l’ufficialità sul passaggio di Wesley Sneijder dall’Inter al Galatasaray. Operazione da 7.5 milioni di euro più bonus e ricco contratto triennale all’olandese, che percepirà intorno ai 5 milioni annui. Una trattativa lunga e difficile, sbloccata dal patron nerazzurro, Massimo Moratti, intervenuto in prima persona per convincere il giocatore ad accettare la proposta del club turco. La rottura tra spogliatoio, società e Sneijder era ormai insanabile e la cessione è stata l’unica via d’uscita. Ora per il trequartista inizia una nuova avventura sportiva, in Turchia. Forse un passo indietro dal punto di vista della notorietà, dovendo giocare in un campionato dalla minore attenzione, ma potrà comunque tornare protagonista in Champions League. Addio Milano, ad aspettare l’olandese e la stupenda consorte c’è Istanbul.

    CARATTERISTICHE – Nasce nell’ottimo vivaio dell’Ajax, esordendo come centrocampista centrale. L’ottima tecnica di base, unita all’altrettanto ottima visione di gioco, gli permette di avere presto un ruolo da protagonista nel ruolo di regista della squadra olandese. Può ricoprire con discreti risultati anche il ruolo di esterno destro di centrocampo, ma la posizione che predilige è quella di trequartista, dove si sente libero dai compiti di marcature e in fase offensiva può svariare a tutto campo. Precisione e potenza sui tiri dalla distanza, ottimo battitore di calci di punizione e capacità di offrire assist con il contagiri ai compagni, completano le caratteristiche principali del giocatore olandese.

    Sneijder, neo acquisto del Galatasaray © Claudio Villa/Getty Images
    Sneijder, neo acquisto del Galatasaray © Claudio Villa/Getty Images

    VITA PRIVATA A MILANO – L’arrivo nel capoluogo lombardo (nell’estate 2009) per Wesley Sneijder coincide con l’inizio della frequentazione con la modella e attrice Yolanthe Cabau, connazionale del trequartista ex Ajax e Real Madrid. I due si sono sposati un anno dopo. La loro vita privata è sempre stata abbastanza riservata, nessuno scandalo li ha visti coinvolti direttamente. La moglie dell’olandese, in quest’inizio di stagione tramite il social network twitter è stata protagonista della rottura definitiva tra il giocatore e la società nerazzurra, con frasi in aperta polemica con l’Inter.

    RISSE – Sneijder nella sua avventura milanese non è mai stato coinvolto in risse negli allenamenti o in partite.

    SUCCESSI NELL’INTER – Il trequartista olandese è stato il protagonista principale nella conquista del triplete 2010 targato Mourinho. Il tecnico portoghese ha usufruito del miglior Sneijder, concedendogli le chiavi del centrocampo e liberandolo da ogni tipo di marcatura, dandogli la possibilità di sfruttare al meglio le sue doti tecniche e creative che hanno permesso allo stesso giocatore di timbrare più volte il cartellino e fornendo assist decisivi per i compagni. Dopo l’addio di Mou, Sneijder ha avuto un brusco calo di rendimento (a causa di vari problemi muscolari e di moduli tattici non adatti alle sue caratteristiche). Nei suoi tre anni e mezzo all’Inter ha conquistato 1 Scudetto, 1 Champions League, 2 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana e 1 Coppa del Mondo per Club, più un ottimo quarto posto nella classifica del Pallone d’Oro 2010.

    RUOLI E MODULI – Pur essendo duttile tatticamente, da il meglio di se nel ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 con gli esterni alti abili a tagliare verso il centro. All’Inter, in quella posizione è riuscito ad offrire una quantità infinita di assist a Eto’o che partendo largo sfruttava al meglio i passaggi filtranti dell’olandese. Meno decisivo risulta essere nel 4-3-1-2. Da escludere un suo posizionamento sulla fascia, dove non potrebbe sfruttare le sue doti di fantasista, relegato in una posizione lontana dal fulcro del gioco. Anche nel ruolo di regista o interno di centrocampo perderebbe le sue doti offensive e si vedrebbe costretto a dover operare più in fase di copertura che di costruzione. Quindi, consigliamo a Terim di utilizzare il 4-2-3-1 e utilizzare Sneijder come trequartista. A quel punto, il rendimento dell’olandese è assicurato!

    Se messo nella condizioni ideali, Wesley Sneijder potrebbe diventare un lusso per il campionato turco e non avrebbe difficoltà a diventare un crack per il Galatasaray, permettendogli di vincere con maggiori facilità il titolo.