Autore: Marco Deiana

  • Addio Zemalandia, la Roma cerca un traghettatore

    Addio Zemalandia, la Roma cerca un traghettatore

    Finisce Zemalandia. Con un annuncio, non proprio inaspettato, la Roma annuncia la fine del rapporto tra la società giallorossa e Zdenek Zeman. Decisiva la sconfitta interna (2-4) contro il Cagliari arrivata meno di 24 ore fa, dove sono stati evidenziati i troppi limiti difensivi della formazione capitolina e un gruppo che sembrava non seguire più le idee tattiche del boemo. Le recenti frecciatine tra la dirigenza e l’ex tecnico di Foggia e Pescara hanno fatto il resto, accelerando di fatto questo esonero. Una stagione fallimentare per la Roma (il terzo posto sembra ormai irraggiungibile), il secondo consecutivo se si prende in considerazione anche il campionato scorso (dove Luis Enrique riuscì però ad arrivare fino a maggio al comando della squadra). E adesso? Quale futuro per il club giallorosso?

    Andreazzoli (il tattico dell’era Spalletti) seguirà la squadra nei prossimi allenamenti, in attesa di trovare un traghettatore o un sostituto definitivo di Zeman. Al nome di Blanc, già circolato nei giorni scorsi, si aggiunge quello di Giampaolo (ex Cagliari e Cesena), particolarmente apprezzato dal direttore sportivo Sabatini.

    La Roma esonera Zeman © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    La Roma esonera Zeman © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    I dubbi di Blanc – L’ex commissario tecnico della Nazionale francese, nonché ex difensore centrale dell’Inter, prende tempo. Vorrebbe tornare in gioco dopo l’esperienza negativa da c.t. ma non sarebbe del tutto convinto dal nuovo progetto Roma, che sembra sempre pronto a decollare ma, i risultati sono tutt’altro che soddisfacenti. Blanc prima di accettare la soluzione giallorossa vorrebbe avere delle garanzie dal punto di vista contrattuale e soprattutto sul fronte acquisti-cessioni. I dirigenti capitolini sono molto tentati.

    Giampaolo? – Il tifoso romanista, una volta sentito circolare il nome dell’ex tecnico del Cesena, avrà sperato in una conferma di Zeman. Battute a parte, Giampaolo è nella lista del direttore sportivo Sabatini. Probabilmente dovrebbe ancora dimostrare di meritare la panchina della Roma, ma la fortuna sembra baciarlo sulla fronte e in caso di chiamata giallorossa difficilmente metterebbe delle garanzie contrattuali ed economiche, accettando anche un ruolo da traghettatore fino a maggio. La classica occasione d’oro per rimettersi in gioco.

    E Allegri? – Il nome del tecnico rossonero circola da parecchio tempo dalle parti di Trigoria. L’ipotesi di una possibile separazione a fine stagione tra Allegri e il Milan sarebbe ben vista a Roma. Purtroppo (per i dirigenti giallorossi) questo si saprà solamente a campionato concluso. Se Totti e compagni dovessero ritrovarsi fra qualche giorno con un traghettatore, l’ipotesi Allegri per giugno diventerebbe una pista concreta.

    Fallimento Zeman

    Il suo 4-3-3 non ha funzionato. Troppe partite perse o pareggiate in rimonta, troppi errori difensivi causati da una difesa giovane e poco propensa a giocare con una linea alta come quella richiesta dal boemo, un centrocampo con poco filtro e poca personalità. L’unico reparto (guarda caso) che ha rispettato le attese è stato l’attacco con Lamela protagonista nella prima parte di stagione, Osvaldo bomber vero (a parte qualche momento di black out) ed infine il capitano, Francesco Totti, protagonista di sei mesi d’alta qualità nonostante i suoi 36 anni ed un ruolo nuovo (perlomeno nel recente passato).

    La scelta Zeman ad inizio stagione, con l’arrivo di diverso giovani, era sinonimo di rischio. Ma la dirigenza romanista, nonostante le premesse, dichiarò troppo velocemente che l’obiettivo minimo era il terzo posto. Insomma, poca programmazione e risultato immediato. Tutto ciò che non serviva al boemo, abituato a partire in sordine e realizzare autentici miracoli sportivi. Come non ricordare il grande Foggia (dove nacque Zemalandia) e il recente Pescara, partito con obiettivi da centro classifica e ritrovatosi al primo posto in Serie B e una promozione inaspettata.

    Adesso la Roma deve ripartire, salvare il salvabile in questa stagione e programmare un nuovo ciclo. Blanc o Allegri, chiunque si sieda su quella panchina deve pretendere calma, pazienza e soprattutto investimenti mirati.

  • Sotto il segno del dieci, Del Piero raggiunge la doppia cifra al Sydney

    Sotto il segno del dieci, Del Piero raggiunge la doppia cifra al Sydney

    Dieci e lode. Alessandro Del Piero raggiunge la doppia cifra. L’ex numero 10 bianconero, grazie alla rete realizzata nell’ultimo turno della A-League (il campionato autraliano) ha raggiunto il suo primo obiettivo personale della stagione. E mentre alla Juventus, in molti rimpiangono la sua presenza, vista anche la recente astinenza da rete delle punte bianconere, lui continua ad esaltarsi ed entusiasmare il pubblico australiano a suon di gol e prestazioni importanti. Certo, la difficoltà del campionato facilità le giocate dell’ex capitano juventino che sembra trovarsi a proprio agio in Australia. Il rinnovo rimane ancora incerto, tutto dipenderà dalla classifica finale del suo Sydney, che al momento occupa l’ottava posizione. Dopo un inizio choc, il club australiano si sta risollevando a piccoli passi.

    Merito dell’esperienza di Alex e dell’arrivo in panchina di Frank Farina, che ha dato nuova vita ad una formazione che sembrava dipendere troppo dalla classe del suo numero 10, nonché Campione del Mondo 2006.

    Alex Del Piero raggiunge la doppia cifra © Tony Feder/Getty Images
    Alex Del Piero raggiunge la doppia cifra © Tony Feder/Getty Images

    DIECI – Dieci come il suo numero di maglia, dieci come i gol realizzati e dieci come il voto alla carriera di Alex Del Piero. L’avventura in Australia iniziò tra l’entusiasmo generale che iniziò ad affievolirsi dopo i primi risultati non esaltanti, nonostante il buon Alessandro cercò in ogni modo di togliere il Sydney da una brutta situazione di classifica. Ad essere sinceri, il raggiungimento della doppia cifra in fatto a reti realizzate non sembrava un obiettivo impossibile da raggiungere. La sua classe, i suoi piedi e l’ottima professionalità, nonché serietà, ha permesso all’ex numero 10 bianconero di calarsi al meglio nella sua nuova avventura e nel modo di giocare (e allenarsi) australiano.

    Dieci reti e sei assist in sedici partite. Numeri alla Del Piero! E intanto alla Juventus presentano il nuovo acquisto in attacco: Nicolas Anelka. Dopo sei mesi di calcio giocato, nella sede bianconera di corso Galileo Ferraris, sono ancora convinti della scelta effettuata in estate? E’ stata davvero la scelta giusta quella di non rinnovare il contratto ad Alessandro Del Piero? Se il suo sostituto si chiama Giovinco o Anelka, beh, non abbiamo neanche bisogno di conoscere la vostra risposta…

  • Goicoechea, una papera per entrare nella storia

    Goicoechea, una papera per entrare nella storia

    Ti piace vincere facile? Questo avranno pensato i tifosi della Roma, rivolgendosi a quelli del Cagliari subito dopo l’impresa epica di Mauro Goicoechea, capace di realizzare uno degli autogol più comici di tutta la storia. L’estremo difensore giallorosso, non si sa per quale motivo, gode della massima fiducia di Zdenek Zeman che lo preferisce stabilmente al più quotato Stekelenburg. Ma che avrà mai fatto questo portierino uruguaiano per meritare la maglia da titolare nella formazione capitolina? Vi rispondiamo seccamente e senza grossi giri di parole: niente! E intanto l’estremo difensore olandese se la ride sotto i baffi, osservando scene da film comico. Non ce ne vogliano i tifosi giallorossi (vi siamo vicini) ma un pezzo dedicato a Goicoechea ci sembrava il minimo dopo la papera da portiere di terza categoria. Può capitare…

    Ma Zeman avrà ancora il coraggio di confermare il portiere uruguaiano? Onestamente ci auguriamo di no! Si tratta di un 24enne, prossimo ai 25 anni, (quindi neanche tanto giovane) che ha dimostrato davvero poco in questa prima parte di stagione, mentre un signor estremo difensore come Stekelenburg si ritrova a far la muffa in panchina ad osservare scene di questo genere.

    Goicoechea, autore della papere dell'anno... © Maurizio Lagana/Getty Images
    Goicoechea, autore della papere dell’anno… © Maurizio Lagana/Getty Images

    Stile impeccabile – Ma vogliamo parlare del fattaccio? Stilisticamente impeccabile. Il cross dalla sinistra di Avelar è sembrato tutto tranne che un tiro incontrollabile, un traversone ad uscire che non avrebbe impensierito nessun portiere. Appunto nessuno, tra a Goicoechea che vedendosi un così facile pallone da arpionare ha deciso di complicarsi la vita e con un colpo da maestro ha realizzato l’autogol più bello dell’anno (pronto ad entrare anche nella storia). Ma l’episodio più comico è stato il passo successivo, quando facendo finta di nulla, il fenomeno uruguaiano ha preso la palla, ormai finita in fondo alla rete, e come se niente fosse si è posizionato pronto ad effettuare una rimessa dal fondo. Ma come? Perché? Cosa ti passa per la testa? Purtroppo per lui e per la Roma il gol è regolare, la traiettoria del pallone al momento del cross non ha oltrepassato la linea di fondo. 1-2 per il Cagliari, notte fonda all’Olimpico e “guai” in vista per l’estremo difensore ex Danubio.

    Non me ne voglia male Goicoechea per il pezzo appena scritto, ma (forse a causa della mia giovane età) raramente mi è capitato di assistere ad una papera del genere…

    Ecco il video della “giocata” di Goicoechea, gustatevela
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  • Pronostici Serie A e Calcio Estero 2-3 febbraio

    Pronostici Serie A e Calcio Estero 2-3 febbraio

    Si avvicina un nuovo week end ed eccoci nuovamente con l’ormai classico appuntamento con i “Pronostici Serie A e Calcio Estero”. Dopo un fine settimana dedicato alla Fa Cup, torna anche la Premier League, che tra martedì e mercoledì ha visto un nuovo allungo del Manchester United nei confronti dei cugini. In Italia invece l’attesa è per la difficile trasferta della Juventus sul campo del Chievo Verona (che appena una settimana fa ha fermato la Lazio all’Olimpico) e sul probabile esordio di Mario Balotelli nel posticipo domenicale Milan-Udinese. In Spagna interessante la sfida Valencia-Barcellona che potrebbe comportare un passo falso per i blaugrana (ma dopo il 5-0 del Real al Mestalla non ne sono così sicuro). Come sempre dedicheremo spazio a due triple ed un listone finale. Le quote verranno prese dal sito Bwin e ricordiamo che si tratta di un gioco d’azzardo.

    Non utilizzate soldi conservati per spese primarie. I nostri sono solo consigli da appassionati di questo sport e di scommesse.

    Pronostici Serie A & Calcio Estero

    Schedina 1

    Qpr – Norwich: La Premier regala spesso sorprese, e quella stagionale è sicuramente la posizione del club londinese che si ritrova ultimo in classifica nonostante possa contare su giocatori importanti per la categoria. L’inizio a freno a mano ha costretto l’ex società di Briatore a rincorrere per tutta la stagione e la salvezza la momento si trova a soli 4 punti. Dopo aver bloccato il Manchester City (con un ottimo Julio Cesar) i padroni di casa sono obbligati, sia per il morale, sia per la classifica, a conquistare l’intera posta in palio. Il nostro consiglio è quello di puntare sulla vittoria del Qpr. Non spaventatevi, è un rischio si, ma il Norwich ha avuto qualche difficoltà nell’ultimo periodo, togliendo gli artigli solamente contro le grandi squadre ed in trasferta il cammino non è dei migliori. Pronostico: 1 (1.91)

    Pronostici Serie A & Calcio Estero © GLYN KIRK/AFP/Getty Images
    Pronostici Serie A & Calcio Estero © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    Malaga – Real Saragozza: Nonostante una squalifica importante della Uefa per la partecipazione nella prossima stagione per qualsiasi competizione europea, i padroni di casa si trovano a lottare per il quarto posto, virtualmente utile per la qualificazione ai preliminari della Champions League 2013-2014. I ragazzi di Pellegrini da professionisti seri continuano a lottare per ottenere il massimo risultato e nonostante una leggere flessione nell’ultimo mese, sembra la squadra maggiormente attrezzata per conquistare la quarta piazza. Il Real Saragozza, attualmente posizionato a centro classifica, non sembra un ostacolo insormontabile e sul campo la differenza tecnica tra le due formazioni dovrebbe prevalere. Pronostico: 1 (1.53)

    Palermo – Atalanta: Non fatevi ingannare dalla classifica attuale. Ci ritroviamo davanti a due squadre in piena crisi di risultati, ma non di gioco. Soprattutto i siciliani, costruiscono parecchio ma non ottengono quel che meriterebbero. Gasperini in questo mese ha visto rivoluzionarsi la rosa a disposizione, per effetto del mercato di riparazione che ha portato in Sicilia qualche rinforzo. Anche gli ospiti non sono rimasti a guardare e Colantuono potrà contare su forze fresche per questa seconda parte della stagione. Da una parte troviamo un Palermo che non ottiene una vittoria da otto turno, dall’altra l’Atalanta che non conquista i tre punti da sei giornate. Il calore del pubblico del Barbera potrebbe essere il dodicesimo uomo in campo. Pronostici: 1 (2.15)

    Schedina 2

    Crawley – Swindon: Già altre volte in passato ci siamo affidati alla squadra del “nostro” Paolo Di Canio, non venendo mai traditi. Reduce da una striscia positiva che dura ormai da otto incontri (cinque vittorie e tre pareggi), la formazione inglese vuole continuare a stupire anche nel prossimo incontro che la vedrà opposta al Crawley, attualmente all’undicesimo posto della League One e distante sette punti dalla zona play-off. Il dato interessante è che i padroni di casa sono tra le squadre dal rendimento più allegro nelle proprie mura di casa, dove segna e subisce anche tanto (22-19 in tredici partite). Se consideriamo che con 49 reti lo Swindon è il secondo miglior attacco del torneo, il pronostico “goal” (entrambe le squadre a segno) non ci sembra così impossibile. Pronostico: goal (1,67) / x2 (1,28)

    Sabadell – Barcellona B: Un altro team che difficilmente ha deluso le aspettative è sicuramente il Barcellona di Gerard Deulofeu e compagnia bella, che in questa stagione ha offerto uno dei giochi più spumeggianti della Liga Adelante. La trasferta di domani sul campo del Sabadell (nono in classifica) si preannuncia ricca di reti. In sole due occasioni i padroni di casa sono rimasti a secco di fronte i propri tifosi (all’esordio contro il Villareal e a fine dicembre nel ko interno subito ad opera del Lugo. Calcolando che la difesa del Barça non è imperforabile, e che gli stessi blaugrana fanno registrare il segno “goal” da nove turni consecutivi, azzardiamo la stessa giocata della partita precedente. Pronostico: goal (1,42)

    Psv – ADO Den Haag: Sulla carta non dovrebbe esserci partita. La capolista dell’Eredivisie ospita l’ADO Den Haag, la cui vittoria viene quotata dai bookmakers 14 volte la posta. Nonostante la squadra di Advocaat si sia resa di recente protagonista del clamoroso tonfo casalingo contro il Pec Zwolle, noi crediamo che l’incontro di domani si risolverà già nel primo tempo a favore del Psv, reduce dal 6-1 perentorio sul campo dell’Heracles e dal successo in Coppa d’Olanda contro il Feyenoord questo mercoledì. Negli ultimi tre precedenti contro il Den Haag, il Psv è riuscito a segnare qualcosa come 14 gol, incassandone soltanto uno. Non lasciatevi ingannare dai dieci pareggi fin qui raccolti dagli ospiti in campionati, domani non arriverà un’altra x. Pronostico: 1h (1,48)

    Riassunto Pronostici Serie A & Calcio Estero

    Qpr – Norwich — 1
    Malaga – Real Saragozza — 1
    Palermo – Atalanta — 1

    Puntando 10 euro se ne vincono circa 60.

    Crawley – Swindon — goal/x2
    Sabadell – Barcellona B — goal
    Psv – ADO Den Haag — 1h

    Puntando 10 euro se ne vincono circa 36

    Listone

    Schalke – Greuther — 1
    Wolfsburg – Augsburg — 1
    Everton – Aston Villa — 1
    Newcastle – Chelsea — Over 2.5
    Osasuna – Celta Vigo — 1
    Napoli – Catania — 1
    Fiorentina – Parma — 1
    Siviglia – Rayo Vallecano — 1
    Valencia – Barcellona — Under 3.5
    Milan – Udinese — 1

    Puntando 2 euro se ne vincono circa 220.

  • Leo Messi è umano, insulta Karanka e Arbeloa

    Leo Messi è umano, insulta Karanka e Arbeloa

    L’extraterrestre Messi torna sulla terra. Ebbene si, il fenomeno argentino dal comportamento sempre rispettoso, bomber infallibile, nonché quattro volte vincitore del Pallone d’Oro, si è lasciato andare a qualche minuto di nervosismo. Il tutto è successo nel corso del Clasìco, Real Madrid-Barcellona, giocatosi mercoledì sera, per la gara d’andata delle semifinali della Copa de Rey (l’equivalente della nostra Coppa Italia). Leo Messi, non ha apprezzato il trattamento ricevuto dalla difesa delle merengues nel corso di tutta la partita e forse nervoso per l’accoglienza non proprio calorosa del Bernabeu, avrebbe insultato a fine partita prima Karanka (vice di Mourinho) e successivamente Arbeloa. Un atteggiamento del tutto nuovo per l’extraterrestre Messi, probabilmente amareggiato anche per non aver segnato e per il risultato finale.

    Una grande novità per l’argentino, sempre fuori da qualsiasi scandalo calcistico, oltre che giocatore sempre corretto all’interno del rettangolo da gioco.

    Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images
    Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images

    Perché? – E allora viene da chiedersi: perché? Per quale motivo Leo Messi avrebbe insultato Karanka, definendolo “Il pupazzo di Mourinho” e rivolto una sorta di minaccia ad Arbeloa “Ci vediamo a Barcellona”, non prima di avergli detto di girare lo sguardo. Il tutto è avvenuto nei parcheggi del Bernabeu, quindi a mente fredda e lucida. Un comportamento assolutamente lontano dagli standard del giocatore, apprezzato in tutto il mondo anche per il suo modo di essere. Mai polemiche, mai dichiarazioni fuori luogo e mai e poi mai insulti (perlomeno, mai in modo così plateale). E’ bastato un pareggio nei minuti finali per far scattare la scintilla all’argentino? Noi pensiamo proprio di no, ma come detto precedentemente, il quattro volte Pallone d’Oro non ha gradito i numerosi falli ricevuti nel corso di tutta la gara, quasi come se volessero intimidirlo. Ma il gioco del calcio è anche questo, uno sport maschio, dove il contrasto fisico dev’essere la norma. Probabilmente non si è sentito tutelato dall’arbitro di gara.

    E allora va ricordato all’autore di 91 gol nell’anno solare 2012, Leo Messi, che lo sport è anche questo. Si perde, si pareggia e spesso (per lui) si vince. Si subiscono falli e si ricevono i fischi dal pubblico nemico, ma questo non giustifica il nervosismo a fine gara. La Pulce da extraterrestre si riscopre umano…

  • Balotelli prima segna, poi si diverte con i compagni di cresta

    Balotelli prima segna, poi si diverte con i compagni di cresta

    Mario Balotelli alza la cresta (in senso positivo eh). Neanche il tempo di atterrare a Milano e il suo nome compare nel tabellino dei marcatori dell’amichevole infrasettimanale Milan-Darfo Boario giocata a Milanello terminata 10-0. Un test fin troppo facile per il club rossonero che ha permesso al tecnico Allegri di provare la coppia El Shaarawy – Balotelli. I due giovani attaccanti hanno fatto coppia nella ripresa (dopo che Mario ha svolto qualche esercizio fisico in palestra), confermando un certo feeling, già vistosi durante i ritiri in Nazionale. Balotelli, per la gioia dei tifosi milanisti, ha subito timbrato il cartellino con una sua classica azione personale, con tanto di dribbling al portiere prima di mettere la palla in rete. Adesso si aspetta la rete in campionato, magari già domenica sera, nel posticipo che vede il Milan ospitare la sempre temibile Udinese.

    SuperMario si è lasciato andare anche a dei ringraziamenti speciale rivolti a Roberto Mancini e alla sua ex società. L’attaccante non ha dimenticato la fiducia avuta dall’attuale manager del Manchester City, nonostante il suo comportamento non sempre impeccabile. Una nuova avventura lo attende ed è tempo di dimostrare che non è solo un Bad Boy…

    La cresta di Balotelli, sarà sfida con Niang ed El Shaarawy © Richard Heathcote/Getty Images
    La cresta di Balotelli, sarà sfida con Niang ed El Shaarawy © Richard Heathcote/Getty Images

    Le tre creste a confronto – Il rischio di trovarsi in campo Niang – Balotelli – El Shaarawy è alto, ma l’aspetto più interessante dei tre è il loro taglio di capelli. Il francese può contare su una cresta lunga e fine, l’ex City su un taglio un po più corto, mentre il Faraone ha un tipo di capigliatura originale, difficilmente spiegabile. Nella prima giornata a Milanello del Bad Boy, i tre hanno riso, scherzato e soprattutto giocato. Il Milan ha approfittato della loro presenza per effettuare una sorta di book fotografico mettendo a confronto i tre tagli di capelli, simili nella forma, diversi nella sostanza. Il trio ha mostrato un certo feeling con i flash e sembrano già aver trovato una bella sintonia tra di loro. La speranza (per i tifosi rossoneri) è che tutto ciò si possa trasformare anche in prestazioni esaltanti in campo. Il terzo posto è l’obiettivo dichiarato!

    D’altronde, quando si punta sui giovani, si mette in preventivo la loro esuberanza e la spensieratezza…

    Al minuto 1:00 Balotelli realizza il gol del 6-0, prima rete con la maglia del Milan
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    Ed ecco il video promozionale girato dalle telecamere di Milan Channel, con la curiosa sfida di creste tra Balotelli, El Shaarawy e Niang
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  • Nuova alleanza Milan-Raiola. Dopo Balotelli ecco Salamon

    Nuova alleanza Milan-Raiola. Dopo Balotelli ecco Salamon

    Le ultime 48 ore di mercato sono state molto intense e le tre big hanno regalato colpi importanti, soprattutto giovani. L’Inter concluso l’operazione Kovacic, la risposta della Juventus è stata in Pepic ed infine il Milan che dopo aver portato a Milanello Mario Balotelli, ha concluso anche l’affare Bartosz Salamon, acquistandolo dal Brescia a titolo definitivo dietro un esborso economico da 3.5 milioni di euro (ricavati dalla cessione del 50% del cartellino di Paloschi al Chievo Verona). Il tutto è stato possibile grazie alla regia del procuratore Mino Raiola, tornato in buoni rapporti con la società rossonera dopo un piccolo raffreddamento dovuto alla cessione di Ibrahimovic al Psg in estate. Dietro l’affare Salamon c’è una vera e propria operazione di mercato in prospettiva oppure è stato un favore nei confronti del potente agente?

    L’impressione è che non ci sia stato nessun tipo di favore, vista la necessità da parte del Milan di rinforzare il reparto difensivo dopo la partenza di Acerbi verso Genova (poi girato al Chievo Verona), e l’operazione Salamon può considerarsi un bel colpo di mercato per il presente e per il futuro (almeno fino a giugno 2017).

    Salamon (sulla destra in maglia bianca) in azione © Maurizio Lagana/Getty Images
    Salamon (sulla destra in maglia bianca) in azione © Maurizio Lagana/Getty Images

    Carriera & caratteristiche – Il 21enne Bartosz Salamon cresce calcisticamente nella sua Polonia, esattamente nel Lech Poznan, dove percorre tutta la trafila delle giovanili fino all’interessamento del Brescia, che decide di portare il giocatore in Italia nell’estate 2006. Dopo due anni passati nella Primavera bresciana, esordisce nel professionismo (appena 17enne) nell’ultima gara del campionato 2007-2008. Nei successivi due anni colleziona 15 presenze, facendo intravedere un buon potenziale. Nell’estate 2010 viene ceduto in prestito al Foggia, allenato da Zeman (fondamentale per la sua crescita), dove gioca con continuità nel campionato di Lega Pro Prima Divisione. A fine stagione torna in Lombardia e si prende la maglia da titolare nel club bresciano fino all’offerta del Milan che gli permette di cambiare città ma non regione.

    Tante fasi hanno caratterizzato la crescita di Salamon. Nasce trequartista, si esalta come regista e viene acquistato dal Milan come difensore centrale. Nonostante la giovane età, il 21enne polacco si dimostra duttile tatticamente. Piede delicato, ottima visione di gioco, fisico importante e grande personalità, con queste caratteristiche l’ex giocatore del Brescia ha preso letteralmente in mano prima il centrocampo del Foggia e poi quello bresciano. In questa prima parte di stagione, il tecnico delle Rondinelle, Calori, ha deciso di arretrarlo ulteriormente e posizionarlo sulla linea difensiva, esattamente al centro di una difesa a tre (se vogliamo fare un esempio, lo stesso esperimento provato da Conte con Marrone o da Gasperini con Donati). Salamon non ha demeritato, pur mancando di alcuni fondamentali difensivi. Il Milan l’ha acquistato per sostituire Acerbi nella rosa dei difensori (così come dichiarato dallo stesso giocatore “sono arrivato a Milano come difensore”, ma Allegri e soprattutto Tassotti, dovranno essere bravi ad inserirlo in una difesa a quattro (le differenze tra una difesa a 3 o a 4 sono parecchie).

    L’impressione è che Salamon possa rendere meglio davanti alla difesa, nel ruolo di regista, dove sfrutterebbe il suo fisico imponente sulle palle alte e le sue capacità in impostazione quando la squadra deve costruire l’azione. In difesa potrebbe trovare qualche difficoltà, soprattutto se preso in velocità. Personalmente sono convinto che schierandolo centrale difensivo, non vengano sfruttate le sue enormi qualità tecniche e tattiche.

    Una cosa è certa, favore o meno a Raiola, il Milan per una cifra piuttosto onesta si ritrova con un buon giocatore per il presente ed un ottimo prospetto per il futuro. Adesso è tutto nelle mani di Bartosz Salamon (o meglio, nei suoi piedi) e dello staff tecnico milanista.

    Scheda giocatore
    Nome e cognome: Bartosz Salamon
    Data e luogo di nascita: 01-05-1991, Poznan
    Nazionalità: Polacca
    Piede preferito: Destro
    Ruolo: Centrocampista centrale – Difensore centrale
    Altezza: 194 cm
    Peso: 78 kg
    Squadra attuale: Milan

    Video dedicato a Bartosz Salamon, lo si riconosce per la folta chioma bionda
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  • Hasan Pepic, presentiamo l’acquisto last minute della Juventus

    Hasan Pepic, presentiamo l’acquisto last minute della Juventus

    Serviva una punta in grado di garantire gol, arriverà un giovane centrocampista da inserire nella Primavera. Con questa semplice frase si può riassumere l’ultima giornata di mercato della Juventus che nelle ultimissime ore ha portato a Vinovo il giovane Hasan Pepic, centrocampista classe ’93, svincolato dalla Dynamo Dresden. Il club bianconero conclude così senza colpi un mercato invernale che ha portato a Torino solamente Peluso, Anelka e appunto il giovane montenegrino, già vicino alla firma con la società di Corso Galileo Ferraris quest’estate, quando il giocatore venne avvistato in Italia. L’affare saltò, forse per le eccessive richieste del club tedesco proprietario del cartellino, e il giocatore rimase in Germania. Ora con la scadenza contrattuale, la Juve è tornata alla carica ed ha deciso di acquistare il 19enne.

    Pepic ha firmato un contratto di un anno e mezzo e verrà inserito nella rosa della Primavera della Juventus, dove avrà la possibilità di far vedere le sue qualità e tentare il salto in prima squadra il prossimo anno.

    Hasan Pepic, neo acquisto bianconero © foto presa dal web
    Hasan Pepic, neo acquisto bianconero © foto presa dal web

    Carriera e caratteristiche – Hasan Pepic cresce calcisticamente tra le squadre semi-professioniste della Germania per poi passare giovanissimo allo Stoccarda. Qui, il giocatore si fa notare e gioca stabilmente nelle formazioni Under 17 e Under 19 fino al termine del contratto che gli permette di trasferirsi a parametro zero al Karlsruher nell’estate 2011. Un anno dopo viene ceduto alla Dynamo Dresden per 100 mila euro, ma nonostante l’ottimo potenziale, non trova la fiducia necessaria ne in prima squadra, ne nelle riserve fino all’attualissima cessione alla Juventus.

    Il 19enne montenegrino (con passaporto tedesco) nasce come interno di centrocampo, prima di trovare la sua collocazione ideale come esterno di centrocampo. Abbina un’ottima propensione offensiva ad una discreta caparbietà in fase difensiva. Tecnicamente valido, mancino puro e dalle movenze eleganti. Giocatore ben piazzato fisicamente (180 cm). E’ il classico esterno moderno, una sorta di Asamoah (con le dovute proporzioni, sia chiaro). Pecca un po di personalità, cerca raramente l’azione personale, preferendo il passaggio semplice (e questo non è un difetto!) o il cross smarcante (e questo potrebbe paragonarlo a De Ceglie…). In Italia, Hasan Pepic, avrà la possibilità di migliorare dal punto di vista tattico e avrà un anno e mezzo per dimostrare le sue qualità. Difficilmente diventerà il classico top player, ma con un po di pazienza e anche un pizzico di fortuna, potrebbe diventare una buona riserva.

    Scheda calciatore
    Nome e cognome: Hasan Pepic
    Data e luogo di nascita: 16-03-1993, Pedgorica (Montenegro)
    Nazionalità: Montenegrino – Tedesco
    Ruolo: Centrocampista esterno
    Piede preferito: Sinistro
    Squadra attuale: Juventus

    Al minuto 0.30 potete osservare uno dei pochi gol realizzati da Hasan Pepic, per l’occasione realizzò la rete del momentaneo 2-0 della sua Dinamo Dresden contro il West Ham, in una gara amichevole estiva nel 2012.
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  • Diego Laxalt, presentiamo il nuovo acquisto dell’Inter

    Diego Laxalt, presentiamo il nuovo acquisto dell’Inter

    L’Inter piazza il quarto colpo in poche ore e dopo aver presentato il giovane Mateo Kovacic, stavolta è il turno di un nuovo giovane talento, pronto ad atterrare a Milano. Si tratta di Diego Laxalt, centrocampista uruguaiano classe ’93, in arrivo dal Defensor, squadra vincitrice di ben quattro campionati in Uruguay. La società nerazzurra, con l’ennesimo blitz si è assicurata questo giovanissimo giocatore, nella speranza di poterlo avere fin da subito, visto che la conclusione dell’affare verrà ufficializzato solo con l’arrivo del passaporto comunitario (gli agenti del ragazzo assicurano sia in arrivo). Costo dell’operazione: 2 milioni di euro, mentre per Diego Laxalt è pronto un contratto da quattro anni e mezzo, fino a giugno 2017. L’uruguaiano si aggiunge quindi al già citato Kovacic e agli acquisti di Kuzmanovic e Schelotto.

    E se nei giorni scorsi, la programmazione dell’Inter sembrava essersi inceppata, questi ultimi acquisti evidenziano una certa predisposizione a puntare sui giovani, nella speranza di non riempirli di eccessiva pressione.

    Laxalt, in contrasto con un pari età paraguaiano © DANIEL GARCIA/AFP/Getty Images
    Laxalt, in contrasto con un pari età paraguaiano © DANIEL GARCIA/AFP/Getty Images

    Diego Laxalt – Nasce a Montevideo, in Uruguay. Cresce calcisticamente nel Defensor, con la quale riesce ad esordire nel professionismo appena cinque mesi fa (esattamente il 1 settembre). Con la maglia viola del club uruguaiano colleziona solamente 3 presenze, tanto basta per partecipare con la Nazionale Under 20 al Sudamericano di categoria (ancora in corso). Giocatore agile e rapido. Ottimo in fase offensiva, dove sfrutta al meglio la sua accelerazione e il suo dribbling secco. Mancino puro e piedino molto elegante, tanto da permettergli anche qualche occasione dal fuori area (in basso il gol realizzato contro il Brasile Under 20).

    Sul ruolo in campo rimangono dei dubbi. Nasce mezz’ala (o interno di centrocampo, come preferite), ma nel corso della sua ancora brevissima carriera, ha avuto modo di esaltarsi nel ruolo di esterno alto offensivo. Eppure in Uruguay sono sicuri che potrebbe giocare anche in mediana, tanto da paragonarlo a Walter Gargano, accostamento completamente fuori luogo, viste le caratteristiche molto diverse tra i due connazionali. In Italia difficilmente vedremo il 19enne Diego Laxalt nel ruolo dell’ex Napoli, più probabile vederlo esterno di centrocampo (ma dovrebbe migliorare in fase difensiva) o come interno di centrocampo con libertà di attaccare. Non escludo una sua trasformazione in trequartista (con partenza dalla sinistra per accentrarsi al tiro), un po alla Recoba, vecchio cuore interista dai piedi fantastici ma dal fisico troppo fragile.

    Come cambia l’Inter?

    Con la fine del mercato invernale, l’Inter si ritroverà con un centrocampo in parte rivoluzionato. Infatti, le maggiori operazioni (tutte avvenute nelle ultime 48 ore), ha visto la società nerazzurra rinforzarsi soprattutto nella linea mediana con gli inserimenti di Kuzmanovic, Schelotto, Kovacic e il più volte citato, Diego Laxalt (su quest’ultimo rimangono i dubbi sul passaporto comunitario). Gli altri reparti (difesa e attacco) hanno visto confermare in blocco la rosa, ad eccezione dell’avvicendamento tra Rocchi (arrivato dalla Lazio) e Livaja (ceduto all’Atalanta nell’operazione Schelotto). a questo punto Stramaccioni non avrà più scuse, i rinforzi richiesti sono arrivati, a lui il compito di sfruttare al meglio le qualità dei nuovi giocatori.

    Premettendo una conferma dell’ormai collaudato (non più di tanto) 3-5-2 possiamo più o meno ipotizzare la nuova formazione interista che vedrà il solito Handanovic tra i pali, una linea difensiva composta da Ranocchia, Samuel (o Chivu) e Juan Jesus, il centrocampo folto formato da Schelotto e Nagatomo sugli esterni, il neo regista Kovacic e gli interni Cambiasso e Kuzmanovic (ma attenzione a capitan Zanetti che potrebbe prendere il posto del giapponese a sinistra oppure sostituire uno dei due interni) e in attacco a far coppia con Milito si alterneranno Palacio, Cassano e Guarin (a seconda dell’avversario). Non si escludo ritorni al 4-2-3-1 o al 3-4-2-1. Stramaccioni adesso ha l’imbarazzo della scelta, molto dipenderà da chi si ritroverà contro.

    Scheda calciatore
    Nome e cognome: Diego Laxalt
    Data e luogo di nascita: 07-02-1993, Montevideo (Uruguay)
    Nazionalità: Uruguaiana
    Piede preferito: Sinistro
    Ruolo: Centrocampista

    Ecco il gol realizzato da Diego Laxalt, nel Sudamericano Under 20, contro il Brasile
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  • Juventus colpo last minute Lopez o Belfodil

    Juventus colpo last minute Lopez o Belfodil

    Juve ferma sul mercato? Non proprio! La società bianconera, dopo un gennaio deludente che ha visto il club uscire dalla Coppa Italia e ridursi il distacco dalle inseguitrici, vuole regalare al tecnico Antonio Conte, una punta in grado di finalizzare le varie occasioni da rete create durante le partite. L’arrivo di Anelka non ha suscitato grande entusiasmo (si aspettavano la folla all’aeroporto?) e Peluso sta deludendo non poco (arrivato per sostituire Asamoah, autore di sei mesi eccezionali, e ritrovatosi ad occupare il ruolo di terzo centrale a sinistra). Per questo motivo, le ultime ore di mercato vedranno una Juventus super attiva. L’obiettivo è uno tra Lisandro Lopez e Ishak Belfodil. Il nome del francese del Parma è uscito fuori in nottata e si tratterebbe di un investimento per il presente ma soprattutto per il futuro.

    La punta del Lione invece è un obiettivo ormai datato e si cercherà fino all’ultimo di trovare un accordo con la società francese per acquistarlo in prestito.

    Belfodil, nuovo obiettivo della Juventus © Dino Panato/Getty Images
    Belfodil, nuovo obiettivo della Juventus © Dino Panato/Getty Images

    PRESENTE o FUTUROLopez o Belfodil, l’usato sicuro o la punta del futuro, il bomber d’aria di rigore oppure l’attaccante mobile? La differenza tra i due giocatori è netta. Il primo, più statico, più bomber, il secondo più agile, capace di giocare su tutto il fronte d’attacco. Resta da capire cosa serve davvero al tecnico bianconero che a più riprese si è lamentato per una certa difficoltà nel finalizzare le tante occasioni create.

    TRATTATIVA CON IL PARMA – La società ducale valuta Belfodil circa 15 milioni di euro e la Juventus sarebbe pronta ad inserire nella trattativa Fabio Quagliarella, che dopo un litigio con Angelo Alessio (molti di voi lo ricorderanno, un battibecco subito dopo una sostituzione) non ha più visto il campo. L’attaccante napoletano non sarebbe convinto della destinazione emiliana, rischiando così di far saltare la trattativa prima ancora di iniziare. E’ più probabile che questo affare venga intavolato a partire da giugno.

    LOPEZ – Per l’attaccante argentino, il Lione non abbassa le pretese. Prestito gratuito con obbligo di riscatto (legato alle presenze) da 8 milioni di euro. La Juventus valuta il giocatore esattamente la metà e non sembra disposta ad alzare la propria proposta (riscatto da 4, massimo 4.5 milioni).

    Qualcosa andrà fatta, l’arrivo di Anelka difficilmente migliorerà la percentuale di realizzazione sulle azioni create. Infatti, l’ex attaccante del Chelsea è tutto tranne che un bomber…