Autore: Lupo

  • Sfogo Buffon “Vergogna, stampa sapeva dei blitz”. Di Martino “Non lo convoco”

    Sfogo Buffon “Vergogna, stampa sapeva dei blitz”. Di Martino “Non lo convoco”

    Gigi Buffon dice sempre quel che pensa dimostrando, in più di un’occasione, di non conoscere il significato della parola ipocrisia. Proprio per la sua sincerità il portiere e capitano della Nazionale aveva ricevuto una pioggia di critiche da più fronti con una gran parte di addetti ai lavori, tifosi e semplici appassionati di questo sport che hanno condannato fermamente le sue ultime uscite (non quelle da portiere, ndr) addirittura chiedendo al ct Cesare Prandelli di toglierli la fascia di capitano, in particolare sull’ammissione pubblica che non avrebbe aiutato l’arbitro segnalando la regolarità dell’ormai famoso gol di Muntari in Milan – Juve neanche se se ne fosse accorto e le esternazioni, più recenti, «Meglio due feriti che un morto» riferendosi ai “biscotti” tra due squadre le quali indirizzano le gare, senza combinarla illegalmente, verso un determinato risultato che stia bene ad entrambe.

    Dichiarazioni queste ultime che hanno fatto drizzare le orecchie anche ai pm della Procura di Cremona che stanno indagando sul male che attualmente sta travolgendo il calcio italiano, lo scandalo del calcioscommesse, e che proprio in questi giorni hanno effettuato diversi blitz che hanno portato all’arresto del capitano della Lazio Stefano Mauri e del centrocampista del Padova ex Genoa Omar Milanetto, inviando avvisi di garanzia, tra gli altri, a Mimmo Criscito, raggiunto dalle forze dell’ordine nel ritiro della Nazionale poco prima che il ct Cesare Prandelli diramasse la sua lista definitiva per Euro 2012, Antonio Conte, Sergio Pellissier, Giuseppe Sculli, Christian Vieri e Leonardo Bonucci per il quale però ancora non è stata resa formale, al punto in cui il pubblico ministero Roberto Di Martino aveva espresso la volontà di convocare Buffon per interrogarlo come persona informata sui fatti.

    Un fiume in piena ieri il numero 1 dell’Italia e della Juventus che ha parlato in conferenza stampa a Coverciano, senza peli sulla lingua, molto infastidito dalla stampa che sa sempre tutto e prima dei diretti interessati su vicende delicate come queste e dal modus operandi di chi all’interno della Procura fa filtrare parte del contenuto delle deposizioni dei vari interrogati immediatamente dopo gli interrogatori. A chi gli chiede se pensa che i magistrato lo chiameranno a deporre replica seccamente: «Ditemelo voi – riferendosi alla stampa – Tanto lo sapete sempre prima degli interessati. Quella è una vergogna. Non è normale che dopo 10 minuti si sappia cosa si è detto a un pm o che notizie sulle inchieste escano 3 o 4 mesi prima del dovuto. La notte del “blitz”, le tv stavano fuori da Coverciano alle 6 di mattina. Strano. Ma sia ben chiaro che nessuno voleva spettacolarizzare. Stavo dormendo, conoscendo Mimmo (Criscito, ndr) per lui non è stata una bellissima sveglia, credo che non la si debba augurare a nessuno. Non credo che la Federazione fosse a conoscenza di qualcosa».

    Lo sfogo di Gigi Buffon © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Per le dichiarazioni che hanno irritato i benpensanti: «Mi prendo, come sempre, le mie responsabilità tuttavia ho avuto la conferma che una persona perbene, con la coscienza a posto e senza scheletri nell’armadio, non può dire quello che pensa. Non era il caso di dirlo in pieno scandalo scommesse? Me lo dovete dire voi quando è il caso? Quando tocchi certi argomenti non c’è mai il momento giusto ma che gente che segue il calcio da millenni mi abbia fatto la paternale è il massimo. Nel caos non si è capita la mia distinzione tra i comportamenti discutibili, ma solo antisportivi, e quelli truffaldini con alle spalle le organizzazioni criminali che lucrano sulle scommesse. Esempio. Semifinale di Champions: Bayern e Real giocano 90 minuti alla morte poi nei supplementari non prendono rischi e aspettano i rigori. È un illecito? Vogliamo chiamare la magistratura per questo? E se due squadre cui serve un punto lo ottengono si grida al pareggio annunciato ma se una perde e retrocede chi glielo spiega ai 300 tifosi che l’aspettano? Il biscotto di Danimarca – Svezia all’Europeo? Non ero arrabbiato, solo stupito».

    «Se ci sarà giustizia? Ho piena fiducia anche perché non ci sarebbe niente di peggio che speculare sulle vite altrui. Dopo l’errore con il Lecce un giornalista mi disse che sul web pensano che l’abbia fatto apposta per scommettere. Se qualcuno è così tarato da crederlo possibile, la cosa mi offende e mi disarma. E’ uno scandalo peggiore del 2006? Allora al 95 per cento si incentrava su una società, qui in effetti è coinvolto tutto il nostro movimento. Sono sorpreso che si sia arrivati a questo punto».

    Infine chiusura sull’auspicio, più che proposta, lanciata da Monti durante il vertice italo-polacco dell’altro ieri: «È il presidente del Consiglio, dunque sarà una persona intelligente e di buon senso. La risposta giusta l’ha data Abete: in quel modo punirebbe l’80-85 per cento dei calciatori onesti che perderebbero il lavoro. Io forse troverei un posto all’estero ma tanti altri resterebbero, senza colpa, a casa».

    Intanto il pm Di Martino ha annunciato che non convocherà Buffon in Procura «perchè non esistono i presupposti» ma lo invita indirettamente a presentarsi davanti ai magistrati di sua spontanea volontà qualora si sentisse in dovere di dire qualcosa.

  • Monti “Fermare il calcio per 2-3 anni”. Zamparini “Si vergogni”

    Monti “Fermare il calcio per 2-3 anni”. Zamparini “Si vergogni”

    La ricetta di Mario Monti contro il sisma sportivo che sta colpendo il nostro calcio? Una sospensione di 2-3 anni di tutte le manifestazioni calcistiche italiane. E’ quanto auspica il Presidente del Consiglio che ha risposto così alle domande poste in merito al calcioscommesse durante il vertice italo-polacco a Villa Madama con il Primo Ministro Donald Tusk, precisando allo stesso tempo che non si tratta di una proposta del governo da portare in Parlamento:

    «Le notizie di questi giorni inerenti al calcio provocano una profonda tristezza e sembrano far emergere uno scenario che fa rabbrividere. In questi ultimi anni abbiamo visto tanti fenomeni indegni: abbiamo assistito di recente a un invisibile ricatto pieno di omertà, con giocatori che a Genova si sono inginocchiati di fronte a chissà quali minacce da parte di poteri occulti. Inoltre trovo inammissibile che siano stati usati e vengano usati soldi pubblici per ripianare i debiti delle società di calcio. Alla luce di questo scenario lancio una proposta che non è una proposta mia del mio governo, ma semplicemente una riflessione ad alta voce: mi domando se per due o tre anni non gioverebbe una totale sospensione di questo gioco».

    Non sono tardate ad arrivare le reazioni dal mondo del calcio, il primo a prendere posizione contro il premier è stato il vulcanico presidente del Palermo Maurizio Zamparini che ha risposto duramente condannando fermamente la riflessione di Monti: «Si vergogni per quello che ha detto, l’unica cosa indegna è che uno come lui osi dire quello che ha detto. Con i suoi provvedimenti sta distruggendo l’Italia, dovrebbe riflettere prima di parlare. Inoltre dimostra di essere ignorante perchè allo Stato ogni anno le società di calcio professionistiche versano ben 800 milioni di euro» riferendosi ai soldi pubblici che le società utilizzano per ripianare i propri bilanci.

    Mario Monti © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    A Zamparini hanno fatto eco le dichiarazioni di Gianni Rivera, un’istituzione del calcio italiano e attuale presidente del settore giovanile e scolastico della Figc, che esprime tutta la sua amarezza verso le parole del Presidente del Consiglio: «Provo dispiacere per la sua uscita, le sue sono frasi fuori luogo e fuori tempo. Non sono un difensore di questo calcio ma non bisogna esagerare. Visto che sono state dette da Monti c’è da preoccuparsi per il futuro del Paese». Sulla stessa scia il numero uno della federazione Giancarlo Abete «Capisco e condivido l’amarezza del presidente Monti ma fermare i campionati significherebbe mortificare tutto il calcio, penalizzare chi opera onestamente ,la gran parte del nostro sistema, e perdere migliaia di posti di lavoro. Non è questa la soluzione» affondando poi il colpo sui soldi pubblici destinati alle società «Il calcio professionistico non riceve un euro di fondi pubblici. E’ finanziato da risorse provate e introiti commerciali. Versa 1.100 milioni l’anno all’Erario, i 64 milioni di contributo alla Figc sono per dilettanti, giovani, giustizia sportiva, settore arbitrale, bisogna stare attenti a non ingenerare equivoci».

    Inevitale che quanto detto da Monti non farà altro che scatenare altre reazioni provenienti dal mondo del calcio e non solo.

  • Terremoto in Emilia, Italia – Lussemburgo annullata

    Terremoto in Emilia, Italia – Lussemburgo annullata

    Il terremoto, quello vero, che da qualche giorno sta colpendo l’Emilia Romagna (paura anche al Sud dove lo sciame sismico del  Pollino in atto da diversi mesi ormai sta facendo tremare la Calabria settentrionale e la Basilicata meridionale) non da tregua e continua ad incutere terrore. Dopo le forti scosse del 20 maggio e di ieri, anche questa mattina gli emiliani sono stati svegliati da una violenta scossa (magnitudo 5.8 della scala Richter con epicentro nel modenese) facendo salire a 10 il numero delle vittime accertate in pochi giorni, provocando diversi feriti. Allerta anche tutto il nord Italia.

    A causa del sisma, la Figc ha deciso di annullare Italia – Lussemburgo, la prima delle due gare amichevoli pre Europeo prima di partite alla volta della Polonia (l’1 giugno match contro la Russia a Zurigo), che gli azzurri avrebbero dovuto giocare a Parma questa sera, per permettere al servizio d’ordine di prestare soccorso e rimanere al servizio della popolazione emiliana altrimenti impegnato in parte allo stadio Tardini. La decisione è stata presa al termine di una riunione in accordo con il Comune, il Prefetto della città ducale e la Provincia di Parma. Il terremoto è stato avvertito dai giocatori della nazionale che nel pomeriggio farà rientro a Coverciano.

    Pullman Italia © Claudio Villa/Getty Images

    Il ct Cesare Prandelli, qualche minuto dopo il sima, ha parlato ai microfoni dei giornalisti «Queste sono situazioni che ti fanno riflettere, ti fanno rendere conto che c’è di peggio rispetto a quello che stiamo passando nel mondo del calcio in questi giorni» riferendosi allo scandalo calcioscommesse che ha colpito il nostro calcio e che ieri ha portato all’arresto di calciatori illustri (Stefano Mauri e Omar Milanetto su tutti) oltre a finire sotto indagine elementi di spicco come Mimmo Criscito (escluso dall lista dei 23 convocati di Prandelli), e Antonio Conte. Una scelta saggia per rispetto delle vittime che ha causato il terremoto nella regione, sarebbe stato del tutto inopportuno far disputare una gara della nazionale nelle zone colpite dal sisma con delle famiglie che ancora piangono i loro cari.

  • Superbike, Checa e Melandri si impongono al Miller Park

    Superbike, Checa e Melandri si impongono al Miller Park

    La Superbike in questo week-end faceva tappa al Miller Park di Salt Lake City, nello Utah, per il Gran Premio degli Stati Uniti valido per il sesto round del Mondiale 2012. Sul lungo tracciato americano, incastonato tra le Montagne Rocciose, si sono imposti al termine di due splendide manches Carlos Checa e Marco Melandri.

    In gara 1 il campione del mondo in carica della Ducati non ha avuto particolari problemi vincendo su uno dei suoi circuiti prediletti dove negli anni scorsi aveva vinto già 4 volte (doppiette nel 2008 in sella alla Honda e doppietta lo scorso anno con Ducati). Per il pilota spagnolo si tratta della quarta affermazione stagionale, la 24esima nel campionato delle derivate di serie. Checa, una volta presa la testa della corsa, ha dominato la prima manche precedendo al traguardo Melandri in grande crescita con la Bmw ma che non è riuscito a contrastare l’attacco del campione del mondo al giro 8 e a rimenere attaccato al codone della sua Ducati. Completa il podio anche Max Biaggi che ha vinto il duello serrato con Johnny Rea per il terzo posto mentre Tom Sykes, scattato bene dalla griglia di partenza e rimasto in testa per quasi un terzo della gara, è transitato ottavo preceduto dall’Aprilia di Eugene Laverty, dalla Ducati di Jakub Smrz, partito dalla pole, e dalla terza Aprilia di Chuck Davies.

    Marco Melandri © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Nella seconda manche gara subito interrotta per la caduta senza conseguenza di Hiroshi Aoyama che ha lasciato in pista olio fuoriuscita dalla sua Honda costringendo la direzione di gara ad esporre la bandiera rossa. Alla seconda ripartenza Carlos Checa ha preso subito il comando della gara guadagnando anche un discreto margine di vantaggio dal più immediato inseguitore, Marco Melandri, ma proprio quando per lo spagnolo poteva cominciare a delinearsi la terza doppietta in carriera sul tracciato americano, è caduto al settimo giro vanificando la sua corsa e dando così pista libera al pilota ravennate della Bmw che però va in crisi e viene recuperato da uno scatenato Jonathan Rea che prima fa fuori Tom Sykes, in affanno e giunto quinto, e poi il sorprendente Chuck Davies  mettendo nel mirino Melandri. Il pilota della Honda è riuscito a completare la rimonta portandosi in testa alla gara ma Melandri nel finale si è rifatto sotto “sverniciando” sul lunghissimo rettilineo iniziale prima di affrontare l’ultimo giro il britannico sfruttando tutta la potenza del propulsore Bmw tagliando il traguardo in prima posizione e raccogliendo la sua seconda vittoria stagionale (la seconda anche per Bmw in assoluto in Superbike) e la sesta in carriera nel campionato delle derivate di serie. Si riconferma sul gradino più basso del podio Max Biaggi che ha avuto la meglio nel duello con il compagno di marca Chuck Davies.

    In virtù di questi risultati, la classifica Mondiale vede al comando proprio il pilota romano con 160 punti seguito dalla coppia Sykes e Melandri a quota 142.5, poi Rea a 141, Checa a 130.5 e Haslam, week-end sottotono per lui, a 103. Tra due settimane, il 10 giugno, si vola a Misano Adriatico per l’attesissimo Gran Premio di San Marino.

  • Conte si difende “Estraneo ai fatti”, Juve e Agnelli schierati con il tecnico

    Conte si difende “Estraneo ai fatti”, Juve e Agnelli schierati con il tecnico

    C’era molta attesa per la conferenza stampa convocata nel pomeriggio dalla Juventus in seguito al provvedimento emesso questa mattina dalla Procura di Cremona ai danni di Antonio Conte, iscritto sul registro degli indagati per la triste vicenda legata al calcioscommesse che sta sconvolgendo e squassando il nostro calcio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Il tecnico bianconero è stato tirato in ballo da uno dei pentiti coinvolti nell’inchiesta, Filippo Carobbio, suo giocatore ai tempi in cui Conte allenava Siena in riferimento alla gara del campionato cadetto che i toscani hanno giocato a Novara lo scorso 30 aprile 2011 terminata poi 2-2, accusandolo di essere a conoscenza della combine tra piemontesi e bianconeri.

    Ad aprire la conferenza, abbastanza breve ma chiara, il presidente Andrea Agnelli che ha difeso a spada tratta il suo tecnico sul quale non ha nessun dubbio circa la sua innocenza, rinnovandogli totale fiducia e confermandolo alla guida della Juve, spendendo inoltre anche un pensiero nei confronti di Leonardo Bonucci, che al momento si trova in ritiro con la Nazionale, al quale è stato notificato nel pomeriggio (non ancora in maniera formale nel momento in cui scriviamo, ndr) un avviso di garanzia da un’altra Procura, quella di Bari, i cui magistrati stanno conducendo inchieste parallele con le Procure di Cremona e di Napoli:

    Tutti quanti noi seguiamo i fatti di cronaca giudiziaria sportiva. Non posso nascondere che il quadro che si sta delineando sia un quadro estremamente preoccupante per il mondo del calcio. E un quadro che tutti noi seguiamo con apprensione e amarezza. Ad oggi non risulta che Antonio Conte faccia parte di questo quadro. Dico ciò per tre motivi: in primis il suo ruolo sarebbe vicino all’insignificante. Poi la società che rappresento e io in particolare lo conosciamo da venti anni e conosciamo le sue qualità umane. E’ giusto però a questo punto esprimere agli organi inquirenti il nostro rispetto per il loro lavoro però è giusto anche esprimere rispetto per le persone che si ritrovano coinvolte in queste questioni. La Juve società e io personalmente siamo a fianco di Antonio e di Bonucci. Leonardo sa reggere perfettamente le pressioni e spero che giochi uno splendido europeo. Antonio è e sarà il nostro allenatore. Dovremo affrontare la Champions, ci guiderà lui“.

    Antonio Conte © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    La parola poi è passata al diretto interessato Antonio Conte che, visibilmente provato ma allo stesso tempo determinato, ha confermato la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Cremona:

    Inizio col dire che la mia storia calcistica è sotto gli occhi di tutti. Ho sempre dimostrato intergrità morale e onestà. Lo si può chiedere anche agli avversari chi è Antonio Conte. Voglio sempre vincere, ma sempre con certi valori. Voglio ricordare che io ho subito un’aggressione con bastoni davanti a mia moglie e a mia figlia, per la mia integrità. Col Siena abbiamo vinto il campionato con tre giornate di anticipo, con grande sacrificio e grande soddisfazione. Ribadisco la mia assoluta estraneità a qualsiasi fatto, mia e dei miei calciatori. Niente e nessuno rovinerà quella annata. Oggi mi è arrivato un avviso: sono stato indagato per associazione a delinquere. Ho avuto una perquisizione. Ho letto il provvedimento e ho visto le poche parole scritte. La prima domanda che mi sono posto è stata: come mai non sono stato chiamato dal pm prima di diventare un indagato? Mi sarei aspettato questo. Penso di aver detto tutto. Buone vacanze a tutti, perchè le mie saranno buone“.

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  • Roma, Zeman ad un passo. Domani incontro verità

    Roma, Zeman ad un passo. Domani incontro verità

    Tra meno di 24 ore la Roma potrebbe avere, o quasi, il suo nuovo allenatore, Zdenek Zeman. Negli ultimi giorni le quotazioni del tecnico boemo artefice della promozione in Serie A del Pescara hanno preso quota tanto da superare, in uno schiocco di dita, la concorrenza rappresentata da Vincenzo Montella, Marcelo Bielsa e Andrè Villas Boas.

    I dirigenti giallorossi hanno fissato per domani un incontro nella capitale con Zeman, disponibile ora che il campionato di Serie B si è concluso ad ascoltare ogni tipo di proposta, in primis quella della Roma che ha sì voltato pagina con Luis Enrique ma che ha scelto di voler proseguire con il progetto intrapreso un anno fa, ovvero proporre un calcio offensivo, votato all’attacco, e farlo con i giovani. Musica per le orecchie del boemo dopo la splendida cavalcata stagionale che ha portato gli abruzzesi a vincere il campionato cadetto riconsegnando alla città di Pescara la massima serie a distanza di 19 anni dall’ultima apparizione. Il Delfino infatti possiede una delle squadre con l’età media più bassa dell’intero campionato, il boemo ha lavorato e valorizzato giocatori in rampa di lancio come Ciro Immobile, Lorenzo Insigne, Marco Verratti e Gianluca Caprari che probabilmente dall’anno prossimo vestiranno altre maglie in club importanti di Serie A.

    Zdenek Zeman © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Anche per quest’ultimo motivo il tecnico sarebbe orientato a lasciare Pescara nonostante il presidente Daniele Sebastiani abbia provato a riconfermarlo anche per la prossima stagione attraverso un significativo aumento di stipendio a farlo desistere dalle sirene provenienti dalla capitale. Difficile che il boemo non ceda al corteggiamento della sua ex squadra, a Roma ha lasciato un buon ricordo nelle due annate trascorse sulla panchina giallorossa: il tifo infatti, appresa la notizia della possibilità di un suo ritorno, ha preso posizione pronunciandosi in favore di Zeman. Domani se ne saprà di più, certo è che se il colloquio di domani dovesse essere proficuo per entrambe le parti, la fumata bianca non dovrebbe tardare ad arrivare. In molti si chiedono se la scelta dei dirigenti giallorossi di puntare sul boemo sia quella giusta dal momento che la nota dolente della Roma nel campionato appena concluso è stata la fase difensiva e quella di Zeman, che sarà anche uno dei precursori di un calcio propositivo e spettacolare, lascia certamente a desiderare.

    Resta comunque ancora in corsa per la panchina giallorossa Vincenzo Montella anche se la pista che porta all’Aeroplanino pare essersi raffreddata nelle ultime ore per le resistenze che il presidente del Catania Antonino Pulvirenti sta opponendo (vorrebbe un conguaglio in denaro per liberare il tecnico, ndr), più lontani dalla capitale Il Loco Marcelo Bielsa, candidatura bocciata sia da Franco Baldini che da Walter Sabatini dopo la missione perlustrativa a Madrid in occasione della finale di Coppa del Re Barcellona – Atheltic Bilbao, e lo Special Two Andrè Villas Boas, reduce dall’avventura disastrosa con il Chelsea che poi si è laureato campione d’Europa agli ordini del suo sostituto Roberto Di Matteo.

  • F1, a Montecarlo Alonso e Button svettano nelle libere

    F1, a Montecarlo Alonso e Button svettano nelle libere

    La giornata delle prime prove libere, che a Montecarlo si disputano tradizionalmente di giovedì, ha registrato gli acuti di Fernando Alonso e Jenson Button che si sono aggiudicati rispettivamente prima e seconda sessione. Sul circuito monegasco dove domenica si correrà l’attesissimo Gran Premio di Monaco, considerato da sempre il gioiello della Formula 1 e la gara più affascinante della stagione, lo spagnolo della Ferrari ha messo tutti in fila durante le libere della mattina fermando il cronometro sull’1:16.265, precedendo la Lotus di Romain Grosjean di 3 decimi e mezzo.

    Gli aggiornamenti aerodinamici che il team di Maranello ha portato nel Principato non solo hanno permesso all’asturiano di ridurre il gap dai top team e top driver, gap colmato già dallo scorso Gran Premio con il secondo posto di Fernando in Spagna, ma di lanciare loro un messaggio chiaro e preciso, avere ottime possibilità di contendere pole position e vittoria anche sul tortuoso circuito cittadino di Montecarlo dove è sempre stato importante partire davanti a tutti per vedere le proprie chance di successo aumentare in maniera esponenziale. Le barriere protettive adiacenti alla pista non consentono infatti di poter effettuare sorpassi o comunque li rendono complicati, sono davvero pochi i punti della pista dove i piloti possono provarci.

    A dimostrazione che la Ferrari si trova a proprio agio sul circuito monegasco, dove è necessario avere una vettura impostata su un setup che prevede un maggiore carico aerodinamico e una minore efficienza e potenza del motore, il sesto posto di Felipe Massa che poi nella seconda sessione con pista bagnata ha fatto ancora meglio chiudendo la giornata al terzo posto precedendo anche Alonso (solo 59 millesimi il divario tra i due). Terzo tempo per Sergio Perez in costante crescita con la sua Sauber, quarto crono per Lewis Hamilton mentre per trovare la prima Red Bull dobbiamo scorrere fino alla nona posizione occupata dal campione del mondo in carica Sebastian Vettel.

    Fernando Alonso © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Nella sessione pomeridiana, svoltasi sul bagnato, il miglior tempo è stato di Jenson Button che lo ha realizzato qualche istante prima dell’arrivo della pioggia sul tracciato: il pilota inglese della McLaren ha sfruttato la mescola supersoft, utilizzate per la prima volta in questa stagione – la Pirelli per questo week-end ha portato le mescole più morbide, ovvero supersoft (banda rossa) e soft (banda gialla) – chiudendo le prove con un 1:15.746. Alle sua spalle si conferma Romain Grosjean che paga quasi 4 decimi seguito, come dicevamo, dalle due Ferrari di Massa e Alonso. Quinto tempo per l’eroe di Barcellona Pastor Maldonado, che replica la prestazione ottenuta sull’asciutto nelle libere della mattina. E le Red Bull? Mark Webber ha chiuso settimo, Sebastian Vettel decimo, entrambi a un secondo e mezzo dal leader: giovedì da dimenticare o la scuderia austriaca ha preferito nascondersi consapevole della propria forza sulla pista di Montecarlo dove a contare è unicamente l’aderenza e non la velocità di punta?

    Domani consueto giorno di riposo, poi sabato alle 11:00 l’ultima sessione di prove libere prima delle qualifiche alle 14:00, stesso orario per la gara domenica.

  • Giovinco, Ghirardi fissa il prezzo “Vale 40 milioni”

    Giovinco, Ghirardi fissa il prezzo “Vale 40 milioni”

    Sarà sicuramente uno degli uomini mercato 2012, la sua estate si preannuncia più calda che mai: parliamo di Sebastian Giovinco per il quale nelle prossime settimane potrebbe accendersi una vera e propria asta, sono infatti tanti i club che hanno bussato alla porta di Tommaso Ghirardi per chiedere informazioni sulla Formica Atomica, sulla metà del cartellino per essere più precisi. Già, perchè il fantasista della Nazionale è attualmente in comproprietà con la Juventus che due anni fa lo ha girato in prestito al Parma e concesso lo scorso anno il riscatto della metà del cartellino, per consentirgli di farsi le ossa in un club dove avrebbe trovato un posto fisso da titolare e di non bruciarsi troppo presto facendo solo panchina.

    Se da un lato la valutazione fatta dai dirigenti bianconeri si è rivelata del tutto azzeccata dal momento che Giovinco in gialloblu è maturato e sbocciato definitivamente, dall’altro aver concesso il diritto di riscatto per un giocatore dalle potenzialità enormi e per giunta per soli 3 milioni di euro pagabili in tre anni (praticamente impachettato e regalato, ndr) è stato un errore che definire da principianti è riduttivo. Alla luce soprattutto dell’ultima splendida stagione dell’attaccante, la migliore della sua carriera, nella quale ha messo a segno ben 15 gol in campionato regalando prestazioni notevoli trascinando il Parma a ridosso della zona Europa League e guadagnandosi la fiducia del ct Cesare Prandelli che lo ha fatto esordire in Nazionale e lo ha confermato nella lista dei 32 preconvocati azzurri in vista di Euro 2012. La Juve infatti ora dovrà far fronte alla concorrenza di tanti club italiani e non solo, Giovinco ha attirato su di sè le attenzioni del Barcellona, del Paris Saint Germain, del Manchester City oltre che quelle di Napoli, Lazio, Fiorentina, Roma e, per ultima in ordine cronologioco, dell’Inter che pare stia architettando uno sgarbo ai rivali bianconeri.

    Sebastian Giovinco © Paolo Bruno/Getty Images

    Juve e Parma dovranno incontrarsi nei prossimi giorni per discutere della comproprietà del giocatore, il presidente del Parma Ghirardi ha anche affermato in un’intervista che le ipotesi più plausibili sono o quella di un ritorno alla casa madre o quella di un altro anno di permanenza in Emilia, fissando, indirettamente, anche il prezzo del suo cartellino: “Ce lo hanno chiesto in tanti ma un’offerta vera non c’è. E non siamo disponibili a riceverne. Prima dobbiamo parlare con la Juve in base agli accordi presi in inverno, poi ci sarà tempo per valutare altre operazioni. A oggi credo che il giocatore possa restare da noi o andare alla Juventus. Poi si sa come va il calciomercato e se ci sono dei club importanti europei che vogliono investire tanti soldi, credo che Giovinco si possa muovere. Ma la situazione economica attuale può suggerire solo uno scenario: che resti qui o vada a Torino, questa è la volontà del giocatore. Quanto vale? Non meno di quanto valgono Pastore e Sanchez“.

    Juve e pretendenti sono avvertite, non sarà facile nè per l’una nè per le altre vestire con i propri colori la Formica Atomica.

  • Marotta al CorSport “Van Persie, Suarez o Higuain? Possibile”

    Marotta al CorSport “Van Persie, Suarez o Higuain? Possibile”

    Ospite della redazione del Corriere dello Sport, Beppe Marotta ha parlato a 360° della fantastica stagione della Juve appena conclusa che ha riportato lo scudetto a Torino a distanza di anni (6 o 8 a seconda dei punti di vista che si vuol prendere in considerazione). Inutile dire che, archiviato il campionato vinto meritatamente e la Coppa Italia sfumata in finale, l’argomento caldo che tiene banco in questo periodo in casa bianconera e che interessa maggiormente i tifosi è il calciomercato. Il dg campione d’Italia non si è nascosto e ha confermato l’interessamento verso quei nomi che vengono accostati quotidianamente alla Juventus:

    Uno tra Van Persie, Suarez e Higuain? Possibile. Sono tre elementi interessanti. Cavani? Bisogna sempre tener conto della volontà dei club d’appartenenza. Balotelli? Non ci abbiamo mai pensato: non rientra nel profilo che cerchiamo. Giovinco? Su di lui abbiamo sempre puntato, però doveva ancora affermarsi come il giocatore importante che oggi è. E’ maturato: valuteremo con il Parma“.

    I progetti e le strategie di mercato del club bianconero però non si fermeranno solo all’acquisto del top player in attacco ma saranno orientate anche verso gli altri reparti in modo tale da poterli potenziare ulteriormente: “Abbiamo in programma di aumentare numericamente la rosa, è necessario dal momento che nella prossima stagione con la Champions dovremmo affrontare più partite. Cerchiamo due o tre elementi d’eccellenza senza perdere mai di vista l’equilibrio di un gruppo che ha importanti doti tecniche ed umane. Ci teniamo a rispettare gli equilibri economici: dai nostri elenchi dovremo perciò depennare chi comporterà difficoltà economiche sia a livello di cartellino che d’ingaggio. Borriello? Abbiamo colto un’opportunità di mercato a gennaio: abbiamo un mese per valutare il riscatto. Pogba? Abbiamo rispettato i regolamenti: il ragazzo, per sue motivazioni, non intendeva
    rinnovare. Ci siamo attivati, informando il club, e siamo in attesa della disponibilità. I contatti verbali sono ben avviati. Verratti? La Juventus ha recuperato un forte appeal, non solo tra i giovani. Il desiderio manifestato da Verratti può agevolarci in sede di trattativa, però attorno a lui è scoppiata un’asta e il valore è lievitato. Scambio con Immobile? Non c’è stato nulla. Asamoah? E’ uno dei primi nomi. Rinnovo di Conte? L’allenatore è stato ed è il valore aggiunto, ha meriti grandissimi, è leader del gruppo e artefice primo del successo. Rinnoverà con noi fino al 2015: ratificheremo l’accordo già in settimana. Il prolungamento non è in alcun modo condizionato alle indagini sulle scommesse: nel contratto non metteremo nemmeno clausole che contemplino l’ipotesi di una sanzione. Siamo convinti della sua estraneità e pensiamo sia stato strumentalizzato: conosciamo i suoi valori umani, vogliamo stargli vicini
    “.

    Beppe Marotta ©Getty Images

    Altro tema d’attualità il mancato rinnovo di contratto di Alessandro Del Piero, motivando la scelta della società di non prolungare il rapporto con il suo capitano: “Quando abbiamo stipulato l’ultimo accordo, s’era definita consensualmente l’annualità. La Juve non dimentica quello che fatto Del Piero e rispetta un professionista che ha scritto la sua storia: il fatto che non continui non dipende certo da simpatia o antipatia, l’applicazione delle strategie richiede a volte freddezza“.

    Marotta spiega il segreto del ritorno della Juve ai vertici del calcio italiano dopo Calciopoli e gli ultimi due anni molto difficili e complicati dando i meriti alla famiglia Agnelli: “Il ritorno della Famiglia ai vertici della gestione ha trasmesso un grande senso di appartenenza, la società è stata impostata su competenze specifiche, l’allenatore, intuizione di Andrea Agnelli, conosceva come nessuno l’ambiente e il valore della maglia. Siamo felici di aver restituito nobiltà a un club che attraversava un momento di decadenza. Calciopoli è stata devastante per la Juve. Tutti i protagonisti di quegli anni sentono loro gli scudetti conquistati sul campo e io stesso, da osservatore al tempo esterno, dico che quella squadra avrebbe vinto comunque. La giustizia? Va rispettata, però qui si apre una pagina piena di nuvole. Per noi il trattamento è stato iniquo: c’è un tribunale ordinario che ha definito la società estranea. Le tre stelle sulla maglia? Ci stiamo lavorandoIl nostro orgoglio è aver creato un modello di riferimento.

  • Di Natale pensa al ritiro “Dopo gli Europei potrei smettere”

    Di Natale pensa al ritiro “Dopo gli Europei potrei smettere”

    Antonio Di Natale potrebbe ritirarsi dopo gli Europei. Non è una supposizione ma una ipotesi concreta poichè a rivelarlo è lo stesso attaccante 34enne dell’Udinese che dal ritiro della Nazionale a Coverciano dice: “Ho ancora un anno di contratto con l’Udinese ma per continuare ci vuole la voglia. Era un pensiero che avevo già fatto, negli ultimi 20 giorni di campionato ho giocato cinque partite. E’ un ritmo troppo alto. Ora giochiamo l’Europeo, poi ci pensiamo“.

    Dopo le affermazioni in conferenza stampa di Guidolin subito dopo il match vinto a Catania che ha permesso ai bianconeri di centrare per il secondo anno consecutivo la qualificazione ai preliminari di Champions League, il quale aveva dichiarato di non sapere se avesse avuto le energie necessarie per affrontare un’altra stagione impegnativa come lo è stata quella di quest’anno, oggi a far tremare e a mettere in allarme l’ambiente friulano ci ha pensato il suo bomber e capitano. Di Natale, che il prossimo 13 ottobre compirà 35 anni, è reduce da 3 annate straordinarie che gli hanno permesso di vincere per 2 volte consecutive il titolo di capocannoniere della Serie A e di giungere terzo alle spalle di Ibrahimovic e Cavani nella stagione appena conclusa, per un bottino complessivo di 80 reti in campionato trascinando l’Udinese al raggiungimento di prestigiosi traguardi, numeri incredibili per un attaccante non più giovanissimo ma che è maturato con l’avanzare del tempo.

    Antonio Di Natale © Claudio Villa/Getty Images

    L’attaccante napoletano, che ha riconquistato la maglia azzurra dopo essere uscito dal giro della Nazionale all’indomani dell’eliminazione precoce dell’Italia avvenuta nella fase a gironi degli ultimi Mondiali in Sudafrica, ora è concentrato e determinato per far bene agli Europei: “Non sono qui in vacanza, voglio giocare e dimostrare il mio valore, mi metto a disposizione del tecnico. Giocare l’Europeo è una delle più belle esperienze che un giocatore può fare. Mi piacerebbe giocare prima punta, è il mio ruolo e so che lì posso dare il massimo. posso giocare a sinistra, lo facevo quando ero più giovane, difficile che il mister mi metta in quella posizione, ma sono sicuro che farò bene e darò il 100%“.