Come se i noti problemi che attanagliano ormai da oltre un anno la casa di Borgo Panigale non bastassero, a rendere ancora più complicato il week-end del Gran Premio di Gran Bretagna in casa Ducati sono le due brutte cadute, per fortuna senza conseguenze, che hanno visto protagonisti Valentino Rossi e Nicky Hayden durante la sessione di qualifiche che li ha visti piazzarsi rispettivamente in decima e settima posizione. Niente di strano se non fosse che i due piloti sono cascati esattamente nello stesso punto della pista e con le medesime dinamiche. Un fatto alquanto inusuale.
E’ toccato prima al Dottore, seguito qualche minuto più tardi dall’americano, assaggiare l’asfalto di Silverstone alla staccata della “Vale Curve“, una chicane sinistra-destra che immette nella “Club”. Dopo aver affrontato la “Stowe” si scende a gran velocità in prossimità della variante. In questo tratto del circuito le disconnessioni dell’asfalto sono più accentuate che in altri punti della pista; una frenata decisa, forte e brusca su queste deformazioni può far piantare l’anteriore in terra in maniera innaturale con conseguente perdita d’aderenza. In prima analisi, sembrerebbe proprio questa la causa delle cadute “fotocopia” di Rossi e Hayden.
Dalle immagini si appura come i due piloti in staccata subiscano il sollevamento del posteriore che genera la perdita d’aderenza sull’anteriore praticamente con moto ancora dritta proprio qualche istante prima in cui cercano di impostare la chicane. Problema che preoccupa e non poco in previsione gara dal momento che l’nconveniente è sorto soltanto ai due ducatisti ufficiali. Che sia colpa di un sistema di molle non in grado di assorbire le oscillazioni provocate dalle disconnessioni di quel punto specifico della pista necessarie per mantenere stabile la moto? In Ducati si dovrà lavorerà anche su questo per capire se si tratta di problema tecnico o di pura casualità. Un grattacapo in più che si aggiunge alla grande mole di lavoro che dovranno fare i tecnici per dare ai due piloti una moto equilibrata e performante che riesca a fare meglio di quanto visto durante il week-end.
I primi due turni di libere del Gran Premio di Gran Bretagna si sono svolte in condizioni differenti, nella prima sessione infatti una leggera pioggia ha bagnato la lunga pista di Silverstone quel tanto che bastava per consentire a Valentino Rossi di mettere la sua Ducati davanti a tutti mentre nella seconda, con l’asfalto che si è asciugato progressivamente, il più veloce è stato Casey Stoner.
Alla luce dei risultati odierni il box Ducati spera in un week-end bagnato, le libere della mattina sono state dominate dalla casa di Borgo Panigale con Rossi che ha preceduto il compagno di team Nicky Hayden sulla seconda Ducati. Per il Dottore miglior tempo di 2:19.328, 77 millesimi più veloce dell’americano. Più staccati gli altri con Andrea Dovizioso, terzo tempo per il forlivese, che ha chiuso a 8 decimi dal leader (2:20.127) poi Stoner a quasi un secondo mentre i distacchi si fanno abissali dal quinto tempo in poi con Cal Crutchlow che ha accusato un ritardo da Rossi di 2 secondi, Stefan Bradl di due e mezzo e Dani Pedrosa di oltre 3 secondi. Quasi 4 invece quelli di Jorge Lorenzo, fresco di rinnovo contrattuale con la Yamaha, che ha terminato le sue prove con il miglior tempo di 2:23.174.
Il meteo da una tregua nel pomeriggio, la pista asciutta ha ristabilito le reali forze in campo con il campione del mondo in carica che ha fatto segnare il miglior tempo chiudendo il giro in 2:04.791. Stoner ha preceduto una fantastico Ben Spies, l’unico capace di stare al passo con l’australiano della Honda, firmando un incoraggiante, viste le sue deludenti prestazioni stagionali, 2:04.825. Terzo tempo per Alvaro Bautista in sella alla Honda Gresini davanti alla prima Ducati, questa volta però quella di Hayden, staccato di oltre mezzo secondo dal leader. Giornata poco proficua per Lorenzo che non è riuscito a fare meglio del settimo crono, evidentemente in Yamaha hanno preferito lavorare più in ottica gara cercando di capire il degrado delle gomme, fattore questo vero punto di forza della casa giapponese, a discapito della prestazione sul giro secco.
Per trovare Valentino Rossi bisogna scorrere più indietro, all’undicesima casella per la precisione con un ritardo di 2 secondi e 3 decimi. Distacco pesante dalla vetta che diventa maggiore se si guarda al tempo fatto registrare da Hayden. Va bene che in Ducati sono ancora lontani dal risolvere i noti problemi di messa a punto della moto, ma ciò non giustifica il gap che intercorre tra il pilota statunitense, che riesce ad essere costante con qualsiasi condizione di pista si presenti, e il sette volte campione del mondo della classe regina che continua a naufragare nelle retrovie crollando letteralmente quando la pioggia non accore in suo aiuto. A ciò va sommato anche che Rossi si trova esattamente a metà distacco tra l’ultima “mille”, la Ducati privata di Hector Barbera, e la prima delle CRT, quella di Randy De Puniet. Il team bolognese sta lavorando tanto per offrire al Dottore una moto che sia in grado quantomeno di poter battagliare con le Yamaha clienti, quasi sempre a ridosso della zona podio, ma nonostante i progressi intravisti nelle ultime uscite, l’obiettivo rimane ancora abbastanza lontano.
Gli Europei di calcio 2012, in corso in Polonia e Ucraina, in questo momento stanno attraversando la fase cruciale per definire chi tra le 16 nazionali partecipanti sarà in grado di guadagnarsi l’accesso alla seconda fase, quella ad eliminazione diretta, la cui strada comincerà con i quarti per concludersi allo stadio Olimpico di Kiev, teatro della finalissima in programma il primo luglio.
Uno dei protagonisti della rassegna continentale è indubbiamente Tango 12, il pallone che Adidas ha realizzato per la fase finale di Euro 2012. Altamente innovativo, il design di Tango 12 si ispira a quello del mitico Tango adottato dalla Uefa e dalla Fifa negli anni ’80 sia per gli Europei che per i Mondiali, corredato da decorazioni che richiamano i colori che caratterizzano i due paesi ospitanti, ovvero la Polonia e l’Ucraina.
Ma Adidas, per questo grande evento calcistico, ha voluto personalizzare ulteriormente i palloni utilizzati nelle partite della fase a gironi di Euro 2012. Per ogni gruppo infatti Adidas ha distribuito e messo a disposizione palloni personalizzati raffiguranti sulla propria superficie le bandiere delle squadre che compongono ciascun gruppo. Così per il Gruppo A avremo le bandiere di Russia, Repubblica Ceca, Grecia e Polonia, per il Gruppo B quelle di Germania, Olanda, Portogallo e Danimarca, per il Gruppo C quelle di Italia, Spagna, Croazia e Irlanda e infine per il Gruppo D quelle di Francia, Inghilterra, Ucraina e Svezia.
Di seguito le immagini di Tango 12 personalizzati in base ai gironi
Sono partite ieri, 13 giugno 2012, da Bologna le selezioni della terza edizione del Red Bull King of the Rock, il torneo 1 contro 1 di street-basket più famoso al mondo che giunge per la prima volta in Italia. Oltre al capoluogo emiliano il torneo farà tappa anche a Modena, Torino e Milano sede della finale nazionale in programma il prossimo 24 giugno e nella quale verrà proclamato il vincitore che a settembre dovrà difendere i nostri colori nella finale mondiale che si terrà sull’isola di Alcatraz all’interno del celeberrimo ex penitenziario nella Baia di San Francisco.
Per ciascuna tappa verranno ammessi 64 partecipanti che si sfideranno tra di loro in gare 1 contro 1 ad eliminazione diretta, di questi solo 16 si qualificheranno per la finale di Milano che si svolgerà, come detto, il 24 giugno precisamente in via Tabacchi a partire dalle 14:00. Dei 64 finalisti (16 di ogni tappa) solo uno potrà fregiarsi del titolo di campione italiano che il 22 settembre volerà a San Francisco per misurarsi con i rispettivi vincitori delle selezioni di ciascuna nazione in cui si tiene il Red Bull King of the Rock.
Red Bull King of the Rock
Le modalitàper partecipare sono semplici, le iscrizioni avverranno on site prima di ogni gara e il torneo è aperto sia ai giocatori professionisti che ai dilettanti. Per partecipare è necessario avere 16 anni. Le regole sono quelle del basket tradizionale così come il punteggio, il canestro vale due punti o tre se si realizza dall’arco; i contendenti si affronteranno in match di cinque minuti ciascuno mentre al quinto fallo commesso la sconfitta sarà automatica. Il vincitore si sposterà di volta in volta in una nuova partita, per affrontare un nuovo partecipante. Oltre alla tecnica, per poter puntare al titolo di King of the Rock saranno necessarie resistenza e capacità tattiche. Quattro intense sfide da metà campo si svolgeranno in contemporanea e porteranno i due migliori atleti alla sfida finale che decreterà il re italiano del Red Bull King of the Rock 2012.
Queste le tappe italiane in cui si terranno le fasi di qualificazione:
13 Giugno a Bologna, Parco della Resistenza (San Lazzaro): iscrizione dalle ore 17:00
16 Giugno a Milano, Viale Dezza: iscrizione dalle ore 14:00
19 Giugno a Torino, Via Braccini: iscrizione dalle ore 17:00
21 Giugno a Modena, “Schiocchi Playground” in Via Fermo Corni: iscrizione dalle ore 17.00
Per sapere come partecipare alle qualificazioni basta visitare il sito www.redbull.it/kingoftherock mentre le più belle immagini delle passate edizioni sono disponibili, previa velocissima e gratuita registrazione, su www.redbullcontentpool.com.
In previsione di un mercato piloti rovente come non lo è mai stato e reso ancor più incandescente dalla decisione di Stoner di ritirarsi a fine stagione con l’australiano che lascerà libera l’ambitissima sella della Honda ufficiale, la Yamaha gioca d’anticipo e mette a segno il suo colpaccio riconfermando Jorge Lorenzo per le prossime due stagioni. La casa giapponese, come ha comunicato attraverso il proprio sito ufficiale, ha infatti rinnovato il contratto del campione iridato 2010 per altri due anni prolungandolo fino al 2014.
Por Fuera sarebbe andato in scadenza come del resto tutti i big, a partire da CaseyStoner passando per Dani Pedrosa, Ben Spies, Andrea Dovizioso, Cal Crutchlow per finire a Valentino Rossi. Una “coincidenza astrale” di quelle che si verificano una volta ogni mille anni che avrebbe radicalmente modificato lo scenario attuale, con l’elevata possibilità di avere un rimescolamento di piloti all’interno dei vari team presenti ai nastri di partenza del Mondiale 2013. «Sono contento di aver rinnovato il contratto per altri due anni, in Yamaha hanno fatto un grande sforzo per trattenermi perciò intendo ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per questo obiettivo. Rimanere era la mia prima opzione da sempre. Adesso mi concentro sul campionato e guardo al futuro con l’intento di ripagare la Yamaha della fiducia che mi ha dimostrato, a partire da Silverstone in questo weekend. Il mio sogno è quello di riuscire a vincere più titoli insieme e di chiudere la carriera con la Yamaha» sono state le parole del pilota spagnolo subito dopo aver messo nero su bianco sul nuovo accordo.
La permanenza di Lorenzo, che Honda ha cercato di avvicinare una volta appresa la notizia dell’abbandono delle corse del suo alfiere Stoner, in Yamaha apre sempre di più ad un ritorno di Valentino Rossi in HRC a distanza di 12 anni. Il 7 volte campione del mondo della classe regina è, come dicevamo, in scadenza di contratto e le difficoltà palesate nel trovare il feeling con la Ducati (e anche con il team, ndr) in questo anno e mezzo potrebbero spingere il Dottore e la casa di Borgo Panigale a prendere due strade diverse una volta terminata la stagione che, come lo scorso anno, non promette niente di buono. Il team manager di Honda Livio Suppo non ha escluso questa possibilità, ammettendo anche i contatti avuti con l’entourage di Dani Pedrosa per il rinnovo contrattuale. Ma occhio anche a Marc Marquezche è destinato un giorno non molto lontano, se non già dal prossimo campionato, a vestire i colori del team Repsol.
In Yamaha non resta da decifrare il nome di colui che dividerà il box con il campione spagnolo nel 2013. In bilico la posizione dell’attuale compagno di team Ben Spies, lo statunitense in questa prima parte di stagione ha incontrato parecchie difficoltà a fronte di un ottimo campionato l’anno prima; in lizza per un posto anche Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow che bene si stanno comportando con la Yamaha del team clienti Tech 3 di Poncharal. Il mercato piloti è solo all’inizio.
Pare proprio che la Superpole quest’anno sia solo affar suo: a Misano, teatro domani del Gran Premio di San Marino, settimo round del Mondiale 2012 Superbike, Tom Sykes fa registrare il miglior tempo della sessione di qualifiche e scatterà per la quinta volta in stagione dalla prima piazzola della griglia di partenza, conquistando la sua settima Superpole in carriera.
Il pilota britannico della Kawasaki ha fermato il cronometro sul tempo di 1:35.375 sfruttando le condizioni meteo non perfette, la pioggia caduta sul tracciato posto sulla Riviera romagnola ha scombussolato i piani dei vari favoriti Max Biaggi, del campione del mondo in carica Carlos Checa e di Marco Melandri che ieri aveva chiuso il venerdì, utile per definire i 16 piloti che il sabato si contendono la Superpole, con il miglior tempo in assoluto. Tutti e 3 invece sono stati eliminati nella prima delle due sessioni previste (la direzione gara ha dichiarato sessione bagnata) anzichè delle tre tradizionali: Biaggi partirà decimo ad un secondo e 4 decimi dalla vetta mentre i due vincitori del Gran Premio degli Stati Uniti disputato sul circuito del Miller Motorsport, nello Utah, Melandri e Checa partiranno dalla quarta fila rispettivamente in 13esima e 16esima piazza.
A contendere la Superpole a Sykes sono rimasti Johnny Rea e Leon Haslam oltre alle seconde guide di Ducati, Aprilia e Bmw: il pilota della Honda domani partirà secondo al fianco della Ninja del britannico, staccato di quasi 3 decimi mentre il centauro nativo del Derbyshire si è dovuto accontentare della sesta posizione. Tra di loro i nostri portacolori Ayrton Badovini e Davide Giugliano, tornati competitivi con pista poco aderente resa scivolosa dalla pioggia, che si sono regalati una fantastica prima fila e Jakub Smrz. Chiudono la seconda fila Eugene Laverty e Sylvain Guintoli. Bene anche Matteo Baiocco che ha portato la sua Ducati privati in nona posizione, qualche difficoltà in più per Michel Fabrizio che con la sua Bmw Motorrad Italia partirà 12esimo.
Domani sul circuito di Misano Adriatico cielo coperto ma non è previsto l’arrivo della pioggia. Questo potrebbe consentire ai big penalizzati oggi dalle condizioni meteo di rifarsi sotto e dare così vita ad un Gran Premio spettacolare. Gara 1 è in programma alle 12:00, tre ore più tardi il via alla seconda manche.
Una tragedia questa mattina ha sconvolto il mondo della pallamano: Alessio Bisori, giocatore dell’Ambra di Poggio a Caiano e della Nazionale italiana, è morto sotto un treno nei pressi della stazione di Bologna. Secondo le prime ricostruzioni il giovane 24enne si è suicidato gettandosi sotto le rotaie di un convoglio in arrivo.
Ad avvalorare la tesi del suicidio le testimonianze di alcuni presenti alla scena che hanno visto Bisori sdraiarsi sul binario e il biglietto d’addio rinvenuto nella sua stanza d’albergo del capoluogo emiliano destinato alla famiglia del ragazzo sul quale avrebbe scritto ‘Non riesco più a vivere‘. Misteriose ancora le cause che hanno portato il giovane ragazzo al gesto estremo.
Alessio Bisori
Alessio Bisori da Bologna avrebbe dovuto raggiungere il raduno della Nazionaledi pallamano a Fasano, in Puglia nella provincia di Brindisi, per prepararsi insieme ai compagni, agli ordini del selezionatore Franco Chionchio, in vista del torneo di qualificazione agli Europei del 2014, in programma a Bari dall’8 al 10 giugno. Punto di forza del club pratese dell’Ambra, poteva vantare anche ben 54 presenze con la maglia azzurra.
Il presidente della federazione, Francesco Purromuto, ha espresso alla famiglia del giocatore «il più profondo cordoglio del movimento. Con la scomparsa di Alessio Bisori la pallamano italiana perde uno dei suoi più giovani talenti e un punto di forza della Nazionale azzurra» disponendo un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive della pallamano che si disputeranno in Italia oggi e nel prossimo week-end. Inoltre la Nazionale italiana di pallamano al torneo di Bari giocherà con il lutto al braccio.
Si avvia verso la conclusione la trattativa che porterà Ezequiel Lavezzi al Paris Saint Germain, le conferme arrivano da più fronti non solo dagli esperti di mercato e addetti ai lavori ma anche da amici e fidanzate di amici calciatori. E’ il caso di Roberto “El Pampa” Sosa, ex attaccante del Napoli e oggi opinionista di Sky Sport, che ha confidato di aver appreso la notizia direttamente da Lavezzi circa il suo imminente trasferimento a Parigi «Le indiscrezioni degli ultimi giorni erano giuste: il Pocho andrà al Psg, dopo aver chiuso in bellezza con il Napoli vincendo la Coppa Italia. Ho scambiato qualche sms con lui e mi ha confermato che l’affare è ormai fatto» e della fidanzata di Javier Pastore, Chiara Picone, che su Twitter, il social network più frequentato dai vip, ha inviato un tweet indirizzato alla fidanzata del Pocho, Yanina Screpante, dandole una sorta di benvenuto «Ciao Yanina mi fa piacere che venite a Parigi. Vi aspettiamo. Andrà tutto bene» cancellato prontamente dal profilo della ragazza siciliana una volta sparsa la notizia.
Lavezzi dunque sarà accontentato dopo aver esternato al suo presidente la volontà di cambiare così come sarà accontentato Aurelio De Laurentiis il quale, per acconsentire alla partenza del Pocho, pretende che sia pagata per intera la clausola rescissoria inserita nel contratto dell’attaccante argentino. Il club parigino allenato da Carlo Ancelotti e guidato da Leonardo verserà così 27.5 milioni di euro in contanti nelle tasche di De Laurentiis, cifra che salirà con l’inserimento di alcuni bonus e, per raggiungere i 30.8 milioni stabiliti dalla clausola, francesi e partenopei giocheranno un’amichevole con intero incasso a favore del Napoli. Per Lavezzi è già pronto un contratto della durata di 5 anni a 5 milioni netti a stagione, uno stipendio di gran lunga superiore rispetto a quella percepito a Napoli (poco più di 2 milioni, ndr). Troppo allettante la proposta degli sceicchi per essere rifiutata.
Nulla da fare per l’Inter che aveva coltivato a lungo il sogno di vestire Lavezzi con la maglia nerazzurra, proponendo diverse contropartite tecniche (Ranocchia, Obi, il baby Faraoni, Pazzini e il riscatto del cartellino di Pandev poi avvenuto in maniera separata dalla trattativa Lavezzi) a fronte di un conguaglio economico che non avrebbe superato i 10 milioni. De Laurentiis in questo senso era stato chiaro, rifiutando categoricamente le proposte che pervenivano da Milano continuando a pretendere il pagamento dell’intera clausola. Anche l’ultimo assalto portato da Moratti in persona era fallito miseramente dietro il no del produttore cinematografico.
L’affare si chiuderà all’inizio della prossima settimana quando il procuratore di Lavezzi, Alejandro Mazzoni, volerà nella capitale francese per definire gli ultimi dettagli e l’attaccante rientrerà a Napoli dall’Argentina, dove attualmente si trova impegnato con la sua nazionale, per mettere nero su bianco e cominciare la sua nuova avventura a Parigi. Dal Vesuvio alla Torre Eiffel, il tragitto del Pocho sarà comunque breve.
Dopo la prima giornata riservata alle richieste di patteggiamento presentate dalle difese di alcuni protagonisti coinvolti alle quali Stefano Palazzi non si è opposto e accolte dalla Commissione Disciplinare e alle richieste di stralcio per alcuni dei calciatori finiti in manette (scarcerati Acerbis e Turati, restano in carcere Mauri e Milanetto), il processo sportivo sul primo filone del calcioscommesse è proseguito ieri presso l’ex Ostello della Gioventù al Foro Italico di Roma con le richieste di condanna del procuratore federale. Sul tavolo è pervenuta un’altra richiesta di patteggiamento, quella di TomasLocatelli, che ha ottenuto la richiesta a 2 anni di squalifica mentre la Disciplinare ha rigettato le istanze di Novara e Sampdoria; proprio la posizione dei blucerchiati, insieme a quella dello Spezia, è particolarmente interessante perchè potrebbe aprire un pericoloso precedente giudiziario nel processo sportivo di cui ne parlermo più avanti.
Palazzi, che ha promesso consistenti sconti di pena per chi ha collaborato, ha utilizzato la mano pesante verso coloro che sono in attesa di giudizio. Il procuratore federale in totale ha chiesto 81 punti di penalizzazione, 540 mila euro di ammende complessive e due richieste di esclusione dalla Coppa Italia della prossima stagione (Monza e Novara) per i club coinvolti per responsabilità oggettiva. La squadra più colpita è stata l’Albinoleffe per la quale il procuratore ha chiesto 27 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato, una vera e propria stangata per il club bergamasco che oltre alla retrocessione in Lega Pro si troverebbe a far fronte ad una penalizzazione irrecuperabile, segue il Piacenza con 19, l’Ancona con 10, Novara, Reggina e Monza 6. Richiesta di 2 punti di penalizzazione anche per il Pescara neo promosso in Serie A. Questo l’elenco completo delle richieste del procuratore federale per le società:
Albinoleffe 27 punti penalizzazione nel prossimo campionato e 90 mila euro ammenda;
Ancona 10 punti;
Avesa 1 punto e 200 euro ammenda;
Pescara 2 punti;
Empoli 1 punto;
Monza 6 punti ed esclusione dalla Coppa Italia;
Novara 6 punti, 50 mila euro ed esclusione dalla Coppa Italia;
Padova 2 punti;
Piacenza 19 punti e 70 mila euro ammenda;
Ravenna 1 punto;
Reggina 6 punti;
Sampdoria 50 mila euro ammenda;
Siena 50 mila euro ammenda;
Spezia 30 mila euro ammenda.
Per quanto riguarda i tesserati, 4 le richieste di radiazione, si tratta di Mario Cassano, Nicola Santoni, Luigi Sartor e Alessandro Zamperini. Nel dettaglio le condanne richieste verso calciatori e tesserati sono le seguenti:
Andrea Alberti 3 anni e 6 mesi di squalifica; Mirko Bellodi 3 anni; Davide Caremi 3 anni e 6 mesi; Mario Cassano 5 anni con proposta di radiazione; Edoardo Catinali 3 anni e 9 mesi; Roberto Colacone 4 anni; Luigi Consonni 1 anno; Alberto Comazzi 4 anni; Achille Coser 3 anni; Federico Cossato 3 anni e 6 mesi; Filippo Cristante 3 anni; Franco De Falco 4 anni e 6 mesi; Nicola Ferrari 3 anni; Riccardo Fissore 3 anni e 9 mesi; Luca Fiuzzi 4 anni; Alberto Maria Fontana 3 anni e 6 mesi; Ruben Garlini 3 anni; Andrea Iaconi 4 anni e 6 mesi; Vincenzo Iacopino 3 anni e 6 mesi; Vincenzo Italiano 3 anni; Thomas Hervé Job 4 anni e 6 mesi; Giuseppe Magalini 4 anni; Salvatore Mastronunzio 4 anni e 6 mesi; Maurizio Nassi 4 anni; Gianluca Nicco 3 anni; Marco Paoloni 6 mesi; Gianfranco Rickler 3 anni e 6 mesi; Gianni Rosati 4 anni; Nicola Santoni 5 anni con proposta di radiazione; Vincenzo Santoruvo 3 anni; Maurizio Sarri 1 anno; Luigi Sartor 5 anni con proposta di radiazione; Alessandro Sbaffo 3 anni e 3 mesi; Mattia Serafini 3 anni e 6 mesi; Rijat Shala 3 anni e 6 mesi; Mirko Stefani 4 anni; Daniele Vantaggiato 3 anni; Nicola Ventola 3 anni e 6 mesi; Alessandro Zamperini 5 anni con proposta di radiazione.
Analizziamo ora la posizione paradossale della Sampdoria e dello Spezia, coinvolti per responsabilità oggettiva «surreale» come l’ha definita il legale dei doriani l’avvocato Giulia Bongiorno, solo perchè ai due club viene contestato il tesseramento di due giocatori imputati anche se all’epoca dei fatti sia blucerchiati che bianconeri non potevano essere a conoscenza dei procedimenti giudiziari oggi a loro carico: si tratta di Cristian Bertani e di Filippo Carobbio, i cui fatti contestati risalgono alla loro militanza nel Novara e nel Siena. Il primo ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dei giudici in attesa che i suoi legali verifichino la veridicità delle accuse e provare la sua estraneità mentre il secondo è il grande accusatore dell’allenatore della JuventusAntonio Conte. Ecco spiegato il precedente pericoloso di cui parlavamo prima, se la Commissione Disciplinare dovesse decidere di accogliere le richieste del procuratore federale nei confronti di Samp e Spezia allora il club campione d’Italia, sempre secondo la responsabilità oggettiva, potrebbe ritrovarsi nella loro stessa posizione da qui a breve quando Palazzi procederà con i deferimenti sul secondo filone del calcioscommesse dal momento che sia il tecnico salentino sia Leonardo Bonucci risultano indagati dalla Procura di Cremona per omessa denuncia per presunte combine quando militavano rispettivamente nel Siena e nel Bari (al difensore ancora non è stata notificato l’avviso di garanzia) ai quali va aggiunto anche Simone Pepe, il quale non denunciò la proposta di combine partita da Andrea Masiello per un Udinese – Bari del 2010, che però non risulta essere iscritto sul registro degli indagati.
Anche se per la Sampdoria e lo Spezia Palazzi ha chiesto solo delle ammende e non punti di penalità, risulta comunque difficile da comprendere come un club possa essere punito solo per avere avuto la sfortuna di tesserare un calciatore che in passato, e non militante nelle proprie fila, si è macchiato d’illecito sportivo, essendo completamente all’oscuro delle vicissitudini che può avere un determinato calciatore. Precedente questo quindi che può seriamente rivoltarsi contro la Juventus dal momento che probabilmente Palazzi adotterà lo stesso metro di giudizio utilizzato per i due club liguri.
Era prevista per questa stamattina, presso l’ex Ostello della Gioventù al Foro Italico di Roma, l’apertura del processo sportivo inerente al primo filone del Calcioscommesse per il quale il procuratore federale Stefano Palazzi aveva deferito alla Disciplinare 61 tesserati e 22 società, fra queste 3 di Serie A (Atalanta, Novara e Siena) e 10 di Serie B, per 33 gare sospette e finite sotto inchiesta. La Commissione disciplinare, presieduta dal presidente Sergio Artico, da Claudio Franchini, Riccardo Andriani, Valentino Fedeli e Andrea Morsillo, era chiamata a valutare le richieste di stralcio dei calciatori in carcere e di patteggiamento. Accettate come parti terze interessate Cesena, Nocerina, Trapani e Vicenza, esclusi il Barletta perché non potrebbe ricevere vantaggi dall’esito del procedimento, Codacons e Federsupporter.
La notizia principale è il patteggiamento richiesto dall’Atalanta (che ha trovato l’opposizione del Cesena) e da Cristiano Doni, quest’ultimo rinuncerà al ricorso presentato al Tnas, e accettato da Palazzi: la squadra orobica, dopo l’handicap del -6 della stagione appena conclusa, ha chiesto 2 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato mentre per l’ex fantasista la richiesta è di 2 anni di squalifica (a fronte dei 3 anni e mezzo chiesti dal procuratore federale). In totale le richieste di patteggiamento accettate sono 20 ora tutte al vaglio della Commissione Disciplinare. Nel dettaglio si tratta di:
Atalanta: 2 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di Serie A e 25 mila euro di multa;
Ascoli: 1 punto di penalizzazione e 20 mila euro di ammenda;
Grosseto: 6 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di Serie B e 40 mila euro di multa;
Livorno: 15 mila euro di multa;
Modena: 2 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di Serie B;
Cremonese: 1 punto di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di Lega Pro Prima Divisione e 30 mila euro di multa;
Frosinone: 1 punto di penalizzazione
Cristiano Doni: 2 anni di squalifica;
Carlo Gervasoni: 1 anno e 8 mesi di squalifica;
Filippo Carobbio: 1 anno e 8 mesi di squalifica;
Kewullay Conteh: 1 anno e 8 mesi di squalifica;
Alessandro Pederzoli: 1 anno e 4 mesi di squalifica;
Empoli e Vicenza, attraverso i propri legali, hanno contestato i 6 punti di patteggiamento richiesti dal Grosseto considerando questa come una pena troppo lieve. Il giudice per le indagini preliminari Salvini ha accettato le richieste di scarcerazione per Acerbis e Turati disponendo per loro l’obbligo di firma mentre restano in carcere sia Stefano Mauri e Omar Milanetto.
Questo l’elenco dei tesserati coinvolti nel calcioscommesse deferiti dal procuratore federale Palazzi alla Disciplinare:
Paolo Domenico Acerbis, Andrea Alberti, Mirko Bellodi, Cristian Bertani, Davide Caremi, Filippo Carobbio, Mario Cassano, Edoardo Catinali, Marco Cellini, Roberto Colacone, Alberto Comazzi, Luigi Consonni, Kewullay Conteh, Achille Coser, Federico Cossato, Filippo Cristante, Andrea De Falco, Franco De Falco, Alfonso De Lucia, Cristiano Doni, Nicola Ferrari, Riccardo Fissore, Luca Fiuzzi, Alberto Maria Fontana, Ruben Garlini, Carlo Gervasoni, Andrea Iaconi, Vincenzo Iacopino, Vincenzo Italiano, Thomas Hervé Job, Inacio José Joelson, Tomas Locatelli, Giuseppe Magalini, Salvatore Mastronunzio, Vittorio Micolucci, Nicola Mora, Antonio Narciso, Maurizio Nassi, Gianluca Nicco, Marco Paoloni, Gianfranco Parlato, Dario Passoni, Alex Pederzoli, Alessandro Pellicori, Mirco Poloni, Cesare Gianfranco Rickler, Gianni Rosati, Francesco Ruopolo, Nicola Santoni, Vincenzo Santoruvo, Maurizio Sarri, Luigi Sartor, Alessandro Sbaffo, Mattia Serafini, Rijat Shala, Mirko Stefani, Juri Tamburini, Marco Turati, Daniele Vantaggiato, Nicola Ventola, Alessandro Zamperini.