Autore: Lupo

  • Juve, Hummels o Bruno Alves per la difesa

    Juve, Hummels o Bruno Alves per la difesa

    Perfezionate le operazioni Isla e Asamoah e riportato alla casa madre Giovinco, la Juventus continua a lavorare a fari spenti sul top player anche se in questo momento è particolarmente attiva sul fronte giovani monitorando sempre Marco Verratti, non perdendo di vista Manolo Gabbiadini per il quale nelle ultime ore si è registrara un’accelerata nella trattativa con l’Atalanta, prelevando Omar El Kaddouri del Brescia e sempre dalle Rondinelle il portiere Nicola Leali e aspettando di ufficializzare Paul Pogba.

    Ma l’attacco non è l’unico settore individuato dove intervenire in sede di calciomercato, Antonio Conte sa che per competere in campo internazionale in Champions League ha bisogno di elementi di qualità e rendere quella che lo scorso anno è stata la difesa meno perforata d’Italia e d’Europa ancora più impenetrabile. Barzagli e Chiellini sono una sicurezza in questo senso, Bonucci è il centrale che lascia più a desiderare anche se con Conte ha fatto notevoli progressi nel corso di questa stagione. Ragion per cui urge l’arrivo di un difensore che sappia offrire ancora più garanzie ad una reparto già ben collaudato. Il nome che circola con più insistenza in queste ore è quello di Bruno Alves, centrale dello Zenit San Pietroburgo fresco di eliminazione subita ieri ai rigori con la sua nazionale, il Portogallo, agli Europei di Polonia e Ucraina nella semifinale giocata a Donetsk ad opera dei campioni in carica e del mondo della Spagna. L’interesse per il lusitano, vecchio pallino del dg Marotta, non è nuovo dal momento che già la scorsa estate la dirigenza bianconera si era mossa per portare il gigante a Torino senza però riuscire a strappare il sì al club russo. Oggi però la situazione è cambiata e pare che il tecnico dello Zenit Luciano Spalletti abbia dato via libera per la sua cessione “accontentandosi” di uno scambio con Milos Krasic che non rientra più, da tempo, nei progetti del tecnico bianconero.

    Mats Hummels © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    Ma il sogno di Conte ha un nome e cognome, Mats Hummels. Il giocatore del Borussia Dortmund e della nazionale tedesca si sta rivelando uno dei migliori centrali al mondo nonostante la sua giovane età, è un classe ’88, e vanta già due Meisterschale in bacheca vinti e una Coppa di Germania. Sempre pulito nei suoi interventi in marcatura, difficilmente commette fallo sull’avversario, ha anche eccellenti doti tecniche, non a caso all’occorrenza può essere impiegato anche a centrocampo. Difensore dai piedi buoni, è anche rigorista. Stasera Hummels potrà essere visionato con più attenzione poichè impegnato con la Germania proprio contro l’Italia nell’altra semifinale che decreterà la seconda finalista di questi Europei.

    Unica controindicazione il prezzo: se prima per strapparlo al Borussia Dortmund non sarebbero bastati 20 milioni, è dato per certo che al termine dell’Europeo la sua valutazione schizzi verso l’alto incrementandosi di almeno altri 10 milioni toccando i 30. Una spesa che solo gli sceicchi potrebbero permettersi. A queste condizioni difficilmente Marotta accontenterà Conte e per questo il dg spinge per un’operazione meno onerosa come lo è quella di Bruno Alves. Si arriverà allo scontro frontale o dg e allenatore troveranno un punto d’incontro?

  • Toyota GT86 1st Edition in edizione limitata online

    Toyota GT86 1st Edition in edizione limitata online

     

    E’ in arrivo sul mercato italiano la nuova vettura sportiva di casa Toyota, la GT86. Da tempo il colosso giapponese non si cimentava nella costruzione di auto sportive e per celebrare questo gradito ritorno, il nuovo modello, prima di riempire le concessionarie di tutta Europa, sarà disponibile dapprima in una edizione limitata. La GT86 1st Edition, questo il nome della GT86 limited edition che infatti sarà prodotta soltanto in 86 esemplari, potrà essere acquistata esclusivamente sul sito gt86.toyota.it ad un prezzo imbattibile: soltanto 29000 euro, a partire dal 15 maggio. Questi sono gli ultimi giorni di vendita riservata poiché la 1st Edition sarà disponibile online fino al 30 giugno 2012.

    Toyota GT86 1st Edition

    Per chi volesse acquistare la vettura in edizione limitata, Toyota garantisce ai propri compratori l’esclusività dell’allestimento offrendo per ogni modello: un badge personalizzato con il nome del proprietario, un colore esclusivo lightning red con stripes nero opaco molto accattivante e un corso di guida sportiva GT86 Academy incluso nel prezzo, mettendo a disposizione del cliente una struttura di esperti tra piloti, collaudatori e trainer che avranno il compito di insegnare ai fortunati possessori di questa vettura,  le più sofisticate tecniche di guida sportiva rispettando sempre le norme di sicurezza.

    Toyota GT86 1st Edition

    Toyota che ha fatto la storia delle auto sportive (come non ricordarsi della mitica Toyota Supra), spera di ripetersi e affermarsi con questo modello dalle linee e dal design esclusivi, ma che incarna sempre lo spirito delle coupè sportive che l’hanno preceduto. La GT86 è stata realizzata da un team di ingegneri con la passione dell’automobilismo che hanno seguito il prezioso e fondamentale consiglio di alcuni piloti professionisti per soddisfare le necessità di quel cliente amante della guida sportiva. La nuova GT86 è la quattro posti sportiva a trazione posteriore più compatta al mondo che unisce i vincoli tecnici dettati dalle dimensioni compatte e dall’abbassamento del baricentro che, a sua volta favorisce e ottimizza al massimo le prestazioni aerodinamche, riuscendo a rievocare la tradizione e lo stile che ha contraddistinto Toyota in tutti questi anni. Tutte componenti che rendonol’auto un’unicità nel panorama europeo. La supercar rock’n road dalle prestazioni elevate è stata testata con successo durante i test effettuati sul circuito del Nurburgring, in Germania, e di Jarama in Spagna in condizioni di gara.

    Badge personalizzato Toyota GT86 1st Edition

    A seguire il video del test effettuato da Chris Harris a Jarama con la Toyota GT86 1st Edition

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  • F1 pagelle GP Europa. Alonso magnifico

    F1 pagelle GP Europa. Alonso magnifico

    Quello andato in scena ieri è stato un Gran Premio d’Europa che ha regalato mille emozioni grazie ad un Fernando Alonso super che sul tracciato di Valencia ha raccolto la sua seconda vittoria stagionale, l’unico al momento ad esserci riuscito, che gli ha consentito di balzare in vetta alla classifica Mondiale approfittando anche dei ritiri di Sebastian Vettel e Lewis Hamilton che sono tornati a casa a mani vuote. Il podio è completato da Kimi Raikkonen, ottimo il suo rientro dopo i due anni di inattività, e dal Kaiser Michael Schumacher al quale mancava da 6 anni dal Gran Premio della Cina del 2006 (in mezzo però anche 3 anni di inattività). Le pagelle ai protagonisti del GP Europa 2012.

    Alonso 10 e lode: le lacrime e la commozione sul podio raccontano come meglio non possono lo stato d’animo dello spagnolo della Ferrari dopo la splendida cavalcata che lo ha visto protagonista della rimonta dall’11esima posizione ottenuta in qualifica fino a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi. «La più bella vittoria della mia carriera» dirà a fine gara, dal sapore particolare perrchè oltretutto ottenuta in patria. Sfodera dei sorpassi spettacolari ai suoi diretti avversari, uno più bello dell’altro, infiammando il pubblico spagnolo. La fortuna lo aiuta a conquistare la testa della corsa (neanche minimamente immaginabile solo il giorno prima) prima approfittando del pasticcio al box McLaren per sopravanzare Hamilton, poi beneficiando della safety car per portare l’attacco deciso su Grosjean e della rottura di Vettel che gli hanno spianato la strada verso un incredibile successo che ha fatto entusiasmare milioni di tifosi. Un trionfo.

    Raikkonen 9: quatto quatto, zitto zitto, Iceman porta a casa il secondo posto e 18 punti importanti per la classifica mondiale, quanto bastano per dire “Signori, ci sono anch’io”. La sua costanza in gara è da far paura, tiene il ritmo dei vari Hamilton, Alonso e del compagno di squadra Grosjean, gli mancano solo quei 2-3 giri al massimo che fanno la differenza per ritrovare lo smalto di un tempo.

    Schumacher 8: il Leone torna a ruggire. Con una strategia attenta nel preservare le gomme, Schumi ritrova la gioia del podio a distanza di 6 anni e per la prima volta dal suo ritorno in Formula 1, obiettivo questo sfuggitogli almeno un paio di volte. Quale spot migliore di questo, oltre alla pole position conquistata a Montecarlo circa un mese fa, per convincere la Mercedes ad accelerare i tempi del rinnovo del contratto in scadenza a fine stagione?

    Vettel 10: se non ci fosse stata la safety car e l’inconveniente sulla sua Red Bull che lo ha appiedato proprio alla ripartenza vanificando un weekend fin lì straordinario staremmo qui a parlare di un’altra gara. Pole postion il sabato e ritmo indiavolato la domenica che lo stava lanciando verso una vittoria facile facile. Ma il fato gli ha giocato un brutto scherzo, vedendosi prima annullare praticamente tutto il vantaggio accumulato nei 35 giri percorsi per l’ingresso in pista della safety car, poi assistendo, inerme, allo spegnimento del motore della sua “Lattina Volante”. Sfortunato, avrebbe vinto a mani basse.

    Fernando Alonso © Mark Thompson/Getty Images
    Grosjean 9: per chi non se ne fosse accorto, è stato il secondo pilota più veloce in pista dopo Vettel. Questa volta all’ottima qualifica stava replicando una fantastica gara, vero tallone d’Achille di questa prima parte di stagione del pilota franco-svizzero campione iridato in GP2. Il suo sogno di vincere il primo Gran Premio in carriera poteva concretizzarsi con l’aiuto della safety car che ha azzerato gli oltre 15 secondi di svantaggio che aveva Vettel nei suoi confronti ma il guasto tecnico della sua Lotus subito dopo la “stoccata” di Alonso non glielo ha permesso.

    Hamilton 8: se un pilota, oltre che con gli avversari, deve lottare anche contro i propri meccanici c’è qualcosa che non va. Ogni volta che rientra ai box il pilota inglese si fa il segno della croce sperando che tutto fili liscio. La McLaren ha notevoli problemi di gomme e Lewis si trova costretto a correre tutto il GP in difesa. Nonostante il fattaccio al pit, riesce a risalire e ritornare, anche grazie a circostanze favorevoli, fino alla seconda posizione ma gli pneumatici lo mollano sul più bello a due giri dal termine. Oppone una strenua resistenza prima su Raikkonen e poi su Maldonado che lo manda a sbattere contro le protezioni. Perseguitato.

    Webber 9: come Alonso, anche l’australiano fa una grande gara tutta in rimonta giungendo quarto al traguardo dopo essere partito dalla 19esima posizione e sfiorando addirittura il podio dopo aver tallonato nei giri finali quel leone di Schumacher. Non è sullo stesso livello del suo compagno di squadra ma mette comunque in cascina punti importanti per il Mondiale che lo proiettano in seconda posizione davanti a Vettel e Hamilton e dietro solo al ferrarista.

    Hulkenberg 8: il quinto posto finale è il risultato di un weekend praticamente perfetto, il tedesco della Force India si prende anche la soddisfazione di vincere il duello interno con Paul Di Resta. Le potenzialità per emergere le ha tutte.

    Button 4: Chi l’ha visto? Jenson attraversa una profonda crisi tecnica, i risultati parlano chiaro: un 18esimo, un nono, due 16esimi e un ottavo posto negli ultimi 5 Gran Premi. Che il feeling con la sua McLaren sia ridotto ai minimi termini è sotto gli occhi di tutti, resta da capire il motivo di tale involuzione per il vice campione del mondo in carica

    Maldonado 4.5: 55 giri di grande intensità, rovina tutto quanto di buono fatto commettendo un errore grave nell’ultimo giro che compromette la sua gara e quella di Hamilton cercando di superare l’anglo-caraibico, in crisi con le gomme, in un punto dove era impossibile superare. Una manovra azzardata che gli costa una penalizzazione in gara (retrocesso da decimo a 12esimo nell’ordine d’arrivo) e nel prossimo GP (partirà 10 posizioni più indietro sulla griglia di partenza).

    Meccanici McLaren 0: “errare è umano ma perseverare è diabolico” recita un noto proverbio. Per l’ennesima volta i meccanici inglesi combinano un’altra pagliacciata ai box e per l’ennesima volta a farne le spese è il povero Hamilton, roba da far spazientire anche  un santo. A Woking avevano già preso decisioni drastiche (licenziamento, ndr) nei confronti di alcuni colpevoli, non ci meravigliremmo se ne seguissero altre.

  • Vettel pole a Valencia, disastro Ferrari fuori dalla top ten

    Vettel pole a Valencia, disastro Ferrari fuori dalla top ten

    Co un giro sensazionale Sebastian Vettel sbaraglia la concorrenza conquistando la pole position del Gran Premio d’Europa, ottavo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Sul circuito ricavato nella zona portuale di Valencia, il pilota tedesco campione del mondo in carica ha piazzato la sua Red Bull davanti a tutti ottenendo il miglior tempo di 1:38.086 ipotecando di fatto la vittoria per domani considerata la migliore messa a punto della sua vettura e la tortuosità del circuito che rende i sorpassi difficili. Con la pole ottenuta, la terza in stagione, Vettel raggiunge quota 33 eguagliando due monumenti della Formula 1 come Jim Clark e Alain Prost.

    A completare la prima fila Lewis Hamilton, forse l’unico che domani quantomeno potrebbe dare fastidio al bicampione del mondo per la vittoria del Gran Premio. Il pilota anglo-caraibico della McLaren spera di ripetere la gara di due settimane fa in Canada quando, partito dalla seconda piazza in griglia, riuscì con una gara condotta in maniera impeccabile e con la testa a sopravanzare il tedesco salendo sul gradino più alto del podio a Montreal. 1:38.410 il tempo di Hamilton ottenuto proprio all’ultimo tentativo disponibile, 3 decimi da Vettel che per essere colmati sarà necessario tutto il talento del campione del mondo 2008 attuale leader del Mondiale. In ogni caso la McLaren è sembrata un pò patire le gomme a mescola morbida con le quali ha realizzato il tempo, al contrario le medium sembrano lavorare a meraviglia sulla MP4-27.

    Seconda fila inedita con un Pastor Maldonado sempre più in rampa di lancio e un ottimo Romain Grosjean che alterna splendide qualifiche a deludenti corse. Il venezuelano, che ha riportato la Williams ad un successo che mancava da 7 anni, ha ottenuto il terzo tempo a 65 millesimi da Hamilton e domani partirà dietro gli scarichi di Vettel mentre lo svizzero con passaporto francese della Lotus ha battuto per l’ennesima volta in qualifica il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen che scatterà dalla quinta posizione. Un divario quello tra i due piloti Lotus impercettibile (solo 8 millesimi). A seguire le due vetture inglesi, Nico Rosberg con la prima Mercedes e Kamui Kobayashi su Sauber che ha avuto la meglio sul compagno di team Sergio Perez (15esimo). Nella top ten entrambe le Force India che qui a Valencia hanno fatto passi in avanti con Nico Hulkenberg che partirà ottavo e Paul Di Resta decimo. Chiuso a sandwich tra le vetture indiane del magnate Vijay Mallya l’altra McLaren guidata da Jenson Button, ancora in evidente difficoltà con la sua Freccia d’Argento ma che a differenza delle ultime tre qualifiche è riuscito a rientrare tra i primi 10 accusando un ritardo di 7 decimi dal poleman Vettel.

    Hamilton, Vettel e Maldonado © Vladimir Rys/Getty Images
    Male, anzi, malissimo le Ferrari eliminate entrambe nella seconda sessione. Se per Felipe Massa è diventata ormai un habituè quella di non partecipare alla Q3, per Fernando Alonso essere estromesso dalla lotta per la pole position è una novità alla luce anche dei progressi e dei passi in avanti fatti registrare dalla scuderia di Maranello recentemente. Il pilota spagnolo partirà dalla 11esima piazza, il brasiliano partirà due posizioni più indietro, in 13esima. Quella di domani per le due Rosse sarà una gara tutta d’attacco e in salita. Anche le Ferrari, come le McLaren hanno mostrato di andare meglio con le gomme a mescola dura e di soffrire le soft. Tra la morsa dei due ferraristi partirà Michael Schumacher, anche lui in affanno e sempre alla ricerca di costanza in gara.

    Oltre a quella di Alonso, la sorpresa della giornata è stata l’eliminazione di Mark Webber addirittura nella prima sessione. Il pilota australiano partirà dalla 19esima posizione a causa di alcuni problemi riscontrati sulla sua Red Bull sistema Drs che non gli ha permesso di eguagliare le velocità raggiunte dalle altre vetture. Chiudono lo schieramento le due Hispania di Pedro De La Rosa e Narain Karthikeyan e le due Marussia di Charles Pic e Timo Glock. Domani la partenza è fissata alle 14:00.

  • F1, Vettel sfreccia nelle libere di Valencia

    F1, Vettel sfreccia nelle libere di Valencia

    Sul circuito cittadino di Valencia dove domenica si correrà il Gran Premio d’Europa, Sebastian Vettel prenota pole e vittoria. Il pilota tedesco della Red Bull infatti ha chiuso le seconde prove libere davanti a tutti e in quelle della mattina aveva fatto registrare il secondo miglior tempo dietro solo a Pastor Maldonado, lanciando un chiaro avvertimento alla concorrenza e facendo intuire di avere già una vettura bilanciata in grado di portare a casa l’intera posta in palio.

    Nella prima sessione è stato dunque il venezuelano della Williams, eroe a Barcellona, il più veloce con il tempo di 1:40.890 precedendo di un soffio il campione del mondo iridato staccato di soli 83 millesimi. A seguire l’altra Red Bull di Mark Webber a 94 millesimi dal leader con Jenson Button e Fernando Alonso che occupano quarta e quinta piazza con distacchi nell’ordine di un decimo. Distacchi minimi tra i piloti, basti pensare che tra il primo e il nono ci sono solo meno di 3 decimi di distacco. Paul Di Resta precede Michael Schumacher, il vincitore dell’ultimo Gran Premio Lewis Hamilton e Nico Rosberg, chiude la top ten la Lotus Renault di Kimi Raikkonen. Attardato Felipe Massa che non va oltre la 14esima posizione ad un secondo e 2 dalla vetta.

    Sebastian Vettel © Paul Gilham/Getty Images
    Nella sessione del pomeriggio migliorano le condizioni della pista situata presso la zona portuale della città spagnola con Vettel che migliora sensibilmente la prestazione di Maldonado di oltre un secondo e mezzo chiudendo le libere con il miglior crono odierno in 1:39.334. Alle sue spalle exploit di Nico Hulkenberg a 131 millesimi e Kamui Kobayashi a poco più di 2 decimi. Scendono gli altri big che hanno preferito concentrarsi di più sulle simulazioni gara con Alonso che ha chiuso con il settimo tempo, Webber con il nono, addirittura le due McLaren non sono andate oltre la 12esima e 14esima posizione rispettivamente con Jenson Button e Lewis Hamilton che comunque non sono staccati di molto dalla vetta considerando la posizione, “solo” 8 decimi. Alle spalle dell’anglo-caraibico la seconda Ferrari di Massa. Domani le terze e ultime libere e a seguire le qualifiche a partire dalle 14:00.

  • Video sponsorizzato, misura il tuo tifo con Passion Meter di McDonald’s

    Video sponsorizzato, misura il tuo tifo con Passion Meter di McDonald’s

    In occasione degli Europei di Polonia e Ucraina giunti ai quarti di finale, McDonald’s ha sviluppato per gli appassionati di calcio Passion Meter, un’applicazione interattiva con la quale poter giocare e divertirsi, da soli o in compagnia dei propri amici, e che verrà apprezzata da tutti i tifosi. Già, perchè l’applicazione, del tutto gratuita, riguarderà principalmente loro, supporters sfegatati: i fans dovranno mostrare tutta la loro passione e attaccamento verso la propria nazionale. In che modo? Semplice, facendo il tifo più rumoroso possibile.

    Una volta entrati nell’app di McDonald’s attraverso questo link http://unr.ly/KvIomv infatti non dovrete far altro che registrarvi, in maniera gratuita e selezionare la vostra nazionale preferita dal menu interattivo. E’ necessario che il vostro pc sia munito di una webcam per poter filmare il vostro tifo, meglio di gruppo poichè dovrà essere il più rumoroso possibile in modo da ottenere il massimo punteggio che sarà poi sommato al totale ottenuto dalle varie squadre. Al momento nella classifica generale l’Italia si trova al terz’ultimo posto, ragion per cui servirà tutta la vostra passione per poter scalare posizioni e dare l’assalto agli amici irlandesi che attualmente occupano la vetta di questa speciale graduatoria, magari sfruttando l’euforia dell’imminente quarto di finale che vedrà l’Italia impegnata contro l’Inghilterra.

    Inoltre potrete rivedere le vostre e le altre “performance” nella sezione dedicata “Galleria”. McDonald’s fornisce Passion Meter anche per Mobile attarverso l’app per Android, potete scaricarla dalla home page del sito Passion Meter all’inidirizzo riportatovi sopra. E allora cosa aspettate a giocare, pardon, a tifare?

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  • Scarica App Adidas Training 2012 e allenati con Martin Castrogiovanni

    Scarica App Adidas Training 2012 e allenati con Martin Castrogiovanni

     

    Per un atleta l’allenamento è quella fase preparatoria fisica fondamentale necessaria se si vuol inseguire e raggiungere un traguardo prefissato, accarezzato o soltanto sognato, la base del successo in ambito sportivo e non solo. Per raggiungere i proprio obiettivi bisogna sudare e compiere innumerevoli sacrifici, perchè solo un allenamento praticato con impegno, intensità e dedizione può renderti un campione e portarti alla vittoria.

    Martin Castrogiovanni, pilone dell’Italrugby, sa bene quanto un allenamento costante e fatto con determinazione possa incidere sui futuri successi individuali e/o di squadra. Il campione della Nazionale italiana di origini argentine, grazie ad un programma di allenamento ben ponderato e calibrato sulle proprie esigenze, si è affermato su tutti i campi d’Europa e del mondo vincendo prima in ambito nazionale alzando al cielo la Coppa Italia conquistata con il Rugby Calvisano e poi laureandosi per due volte Campione d’Inghilterra con i Leicester Tigers. Inoltre Martin è stato inserito nel “Planet Rugby’s Team of the Year 2011” ed eletto nel 2007 miglior giocatore della Premiership inglese al suo primo anno di militanza nel campionato di Rugby più importante d’Europa.

    Se vuoi conoscere il segreto del successo di Martin Castrogiovanni e i suoi metodi di allenamento al fine di potenziare resistenza e muscolatura che gli consente di primeggiare nel suo sport e di resistere all’onda d’urto delle mischie ora puoi grazie all’applicazione Adidas Training 2012 per iPhone e iPad che puoi scaricare attraverso i seguenti link:

    App Adidas Training 2012 per iPhonehttp://itunes.apple.com/it/app/training-2012/id527136894?mt=8
    App Adidas Training 2012 per iPadhttp://itunes.apple.com/it/app/training-2012-hd/id527141968?mt=8

     

     

     

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  • Verratti sorpasso Napoli. Pescara “Offerta Juve non adeguata”

    Verratti sorpasso Napoli. Pescara “Offerta Juve non adeguata”

    Comincia ad assumere i contorni di una vera e propria telenovela la trattativa che avrebbe dovuto portare Marco Verratti alla Juventus. Quella che in principio doveva essere una operazione lampo si è rivelata invece più complicata del previsto con il serio rischio di saltare definitivamente. La causa è da ricercare principalmente nella volontà del Pescara, proprietario del cartellino della giovane promessa additato da tanti addetti ai lavori come il nuovo Pirlo e appetito da molti club, di monetizzare quanto più possibile dalla cessione di uno dei suoi pezzi pregiati, artefice della splendida cavalcata della società abruzzese nella stagione appena conclusa e culminata con la promozione in Serie A a distanza di 19 anni dalla sua ultima apparizione nella massima serie. Inoltre, condizione necessaria per la vendita del centrocampista è quella che la società acquirente lasci un altro anno il ragazzo a Pescara.

    La Juve, che ha in mano il giocatore al quale ha strappato il sì già da diverso tempo, si è detta disponibile a lasciare Verratti in Abruzzo in modo tale da farlo maturare senza creargli troppe pressioni considerata ancora la giovane età (20 anni ancora da compiere, ndr), ma al momento non ha ancora esaudito le richieste economiche del Pescara come si apprende dall’ad della società biancoazzurra Antonio Martino che allontana in maniera netta il regista dalla società bianconera: «In questo momento non ci sono le condizioni per Verratti alla Juventus nonostante la preferenza del ragazzo. A questo punto potremmo anche togliere il calciatore dal mercato». Ed è proprio su questa preferenza (Verratti è tifoso juventino) che cerca di fare leva il club campione d’Italia per accaparrarsi uno dei migliori talenti in circolazione oltretutto ad un prezzo non eccessivo e spropositato. L’offerta della Juventus è nota a tutti, 1.5 milioni di euro cash, il prestito di Ouasim Bouy e la comproprietà di James Troisi per la metà di Verratti che tra un anno verrebbe riscattato versando altri 3 milioni nelle casse del Pescara.

    Marco Verratti © Giuseppe Bellini/Getty Images
    La Juve dopo aver superato la concorrenza dell’Inter, deve far fronte ora all’inserimento pericoloso del Napoli che nelle ultime ore avrebbe proposto al Pescara 7 milioni in contanti per il centrocampista, offerta di gran lunga migliore di quella lasciata sul tavolo dal dg Marotta nei giorni scorsi che o dovrà rivedere la sua offerta iniziale o continuare a confidare nella volontà del ragazzo, ovvero quella di indossare solo i colori bianconeri. Martino ha confermato l’interesse della società partenopea per Verratti: «Il rapporto con De Laurentiis è ottimo e abbiamo avuto già dei contatti, per cui se ci saranno le giuste condizioni l’affare andrà in porto». Una mossa astuta questa del club del presidente Sebastiani che punta a scatenare un’asta cercando di scucire qualche altro milioncino per il regista della nazionale Under 21.

    Nonostante la fiducia che mostra la Juve, forte dell’accordo totale con Verratti, la trattativa è ancora ben lontana dall’essere conclusa. All’orizzonte si profila un nuovo duello di calciomercato con il Napoli che, dopo Insigne, vorrebbe portare all’ombra del Vesuvio un’altra stella del Pescara dei miracoli di Zeman passato ora nelle mani di Giovanni Stroppa.

  • Croazia-Spagna, il 2-2 qualifica entrambe ai quarti

    Croazia-Spagna, il 2-2 qualifica entrambe ai quarti

    Biscotto o non biscotto in Croazia-Spagna? Se lo chiedono da qualche giorni i milioni di italiani che questa sera saranno incollati al televisore per spingere idealmente gli azzurri verso una vittoria che potrebbe non bastare per ottenere il pass alla fase successiva. Infatti per scongiurare una precoce eliminazione dall’Europeo, oltre a fare risultato pieno contro l’Irlanda del maestro Trapattoni già eliminata, è assolutamente necessario che Croazia e Spagna, che si giocherà in contemporanea, non termini con un punteggio di parità uguale o superiore al 2-2. In tal caso ogni sogno di gloria azzurro verrebbe vanificato esattamente come 8 anni fa, durante l’Europeo del 2004, quando il derby scandinavo Danimarca-Svezia si concluse con quello stesso punteggio che estromise dal torneo la Nazionale italiana per la classifica avulsa nonostante la rete, illusoria, di un giovane Antonio Cassano contro la Bulgaria ci avesse fatto saltare di gioia ma soltanto per un secondo.

    A distanza di 8 anni ritorna quindi lo spettro del biscotto, questa volta però cambiano gli interpreti: non più gli “amici” scandinavi ma la giovane ma affamata Croazia del ct Bilic e i campioni di tutto della Spagna. E’ proprio nelle mani di quest’ultima che si affida tutto il popolo pallonaro italiano, confidando in quella lealtà sportiva di cui, in queste ore, si fanno portavoci i giocatori e il ct spagnolo Del Bosque. Come detto anche da Prandelli in conferenza stampa, “sarebbe inconcepibile che una squadra come la Spagna, che ha basato la sua fama e i suoi successi sul gioco, sullo spettacolo e sul divertimento, possa pensare di programmare il risultato di una partita. Credo sia impossibile” ma nel calcio, come ben sappiamo, la palla è tonda e tutto può accadere, anche l’imponderabile.

    Le Furie Rosse sono strafavorite per il match di stasera che si giocherà alla PGE Arena Gdansk di Danzica e sulla carta non dovrebbero avere problemi a superare la nazionale croata che è arrivata fino al terribile scontro valido per la terza e ultima giornata del Gruppo C battendo senza patemi d’animo l’Irlanda e strappandoci il pareggio in maniera beffarda sull’unico vero errore della retroguardia azzurra (Chiellini, ndr). La Spagna ha invece travolto letteralmente la squadra guidata da Trapattoni e pareggiato all’esordio contro l’Italia. Quattro punti a testa che valgono per il momento il primato condiviso nel girone. Un 2-2, o superiore, potrebbe tramutare questo primato in qualificazione certa ai quarti di finale e far sprofondare l’Italia negli abissi dell’eliminazione.

    Spagna © Shaun Botterill/Getty Images

    Dalle formazioni che hanno in mente i due tecnici, e non poteva essere altrimenti, si deduce che le due squadre giocheranno per cercare la vittoria, almeno inizialmente: Del Bosque opta per una Spagna a trazione anteriore con El Nino Fernando Torres che ha ritrovato il sorriso e la via del gol al centro dell’attacco sostenuto da Iniesta e Silva, due costanti spine nel fianco per qualsiasi tipo di retroguardia; poco più indietro la regia dell’insostituibile Xavi con al fianco Xabi Alonso e Busquets, in difesa Piquè e Sergio Ramos avranno il compito di tenere a bada uno dei goleador del torneo Mandzukic e proteggere così da pericoli capitan Casillas; gli spagnoli dovranno fare attenzione ai cartellini gialli dal momento che Martinez, Torres, Arbeloa, Xabi Alonso e Jordi Alba sono in diffida e a rischio squalifica in ottica quarti di finale; Bilic si affiderà proprio all’attaccante di proprietà del Wolfsburg e all’estro del centrocampista del Tottenham Luka Modric, che secondo lo stesso ct non ha nulla da invidiare al nostro Pirlo. Corluka e Schildenfeld guideranno il reparto arretrato con Srna a spingere sulla destra e Strinic sulla corsia mancina; occhio a Rakitic e Pranjic che hanno tutte le carte in regola per far male così come Jelavic.

    PRECEDENTI – E’ la prima volta che Croazia e Spagna si affrontano in una gara ufficiale, 4 gli scontri precedenti tutti in amichevole con un bilancio di una vittoria a testa e due pareggi. Il 2-2, per ovvie ragioni, è il risultato più giocato in ambito scommesse.

    PROBABILI FORMAZIONI CROAZIA-SPAGNA

    CROAZIA (4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Corluka, Schildenfeld, Strinic; Rakitic, Vukojevic; Mandzukic, Modric, Pranjic; Jelavic.
    Panchina: Kelava, Subasic, Simunic, Vida, Buljat, Badelj, Vrsalijko, Dujmovic, Perisic, Kranjcar, Kalinic, Eduardo.
    Ct: Bilic.

    SPAGNA (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Xabi Alonso, Busquets; Silva, Xavi, Iniesta; Torres.
    Panchina: Valdes, Reina, Raul Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Cazorla, Jesus Navas, Fabregas, Llorente, Mata, Negredo, Pedro.
    Ct: Del Bosque.

    SPECIALE EURO 2012

  • Danimarca-Germania, i danesi sognano l’impresa

    Danimarca-Germania, i danesi sognano l’impresa

    Stasera all’Arena Lviv di Leopoli va in scena l’ultima fatica della fase a gironi di una Germania ormai ad un passo dall’accesso ai quarti di finale di Euro 2012 che affronta la Danimarca etichettata da tutti come la “cenerentola” del gruppo di ferro e ancora in corsa sorprendentemente per la qualificazione. Ai danesi infatti potrebbe bastare anche un pari, Portogallo – Olanda permettendo: se gli Orange dovessero battere i lusitani nell’altra gara del Gruppo B per i ragazzi di Morten Olsen potrebbe essere sufficiente dividere la posta in palio con i tedeschi che diversamente non potranno permettersi passi falsi per non rischiare una eliminazione che avrebbe dell’incredibile nel caso dovessero andare incontro ad una sconfitta contro la Danimarca per tutti i punteggi inferiore al 4-3 o con due gol di scarto e con la contemporanea vittoria del Portogallo sulla squadra guidata da Bert Van Marwijk, accreditata all’inizio come una delle candidate alla vittoria finale e vera delusione di questi Europei.

    VIETATO SBAGLIARE – La Germania è la favorita numero uno, anche di più rispetto ai campioni in carica e del mondo della Spagna. La nazionale di Joachim Low ha mostrato all’Europa intera la propria solidità e al tempo stesso di poter essere cinica e letale come nessun’altra. Dopotutto imporsi in un girone definito dagli addetti ai lavori “della morte” domando prima il Portogallo di Cristiano Ronaldo e poi battendo con autorità un’Olanda alla ricerca di un pronto riscatto dopo la debacle all’esordio contro la Danimarca, non è roba da squadra qualsiasi. Nessun riposo per il capocannoniere del torneo, insieme a Dzagoev e Mandzukic, Mario Gomez, l’ariete tedesco sarà regolarmente in campo per aumentare il suo bottino di reti (3 per il momento, ndr) e trascinare la Germania verso il primato nel girone, l’unica tra le 16 nazionali partecipanti a chiuderlo a punteggio pieno. Low non potrà contare su Boateng squalificato dirottando capitan Lahm sulla corsia di destra e inserendo su quella opposta Bender. Dubbi per quanto riguarda l’impiego di Podolski e Ozil non al meglio della condizione fisica ma entrambi dovrebbero esserci dal primo minuto; in caso di forfait pronto la giovane promessa del calcio tedesco e del Bayern Monaco Toni Kroos che andrebbe a dar manforte ai compagni di reparto e di club Muller e Gomez. Una volta acciuffata la qualificazione, si spianerebbe la strada per le semifinali dal momento che la Germania nei quarti dovrebbe incrociarsi con l’abbordabile Grecia o la Repubblica Ceca se dovesse finire seconda. Due squadre non proprio irresistibili.

    Mario Gomez © GENYA SAVILOV/AFP/GettyImages

    RIPETERE L’IMPRESA – I danesi sono artefici del proprio destino perchè con un successo sarebbero automaticamente qualificati inguaiando i tedeschi, la squadra guidata dal ct Morten Olsen sogna l’impresa e sogna di ripetere l’exploit del 1992 quando divenne campione d’Europa, dopo il ripescaggio ai danni della Jugoslavia esclusa dalla rassegna continentale per motivi politici, battendo nella finalissima giocata a Goteborg proprio la quotatissima Germania per 2-0 con le reti di due colonne del Brondby di quei tempi, John Jensen e Kim Vilfort. Questa volta non si tratta di una finale ma la storia, si sa, finisce col ripetersi sempre (o quasi). Non ci sarà Rommedahl, per lui problemi fisici, l’attacco poggerà tutto sulle spalle di Niklas Bendtner, attaccante di proprietà dell’Arsenal che ha trascorso l’ultima stagione al Sunderland, autore della doppietta, poi inutile, al Portogallo nella scorsa giornata; dietro il gigante danese agirà la stella dell’Ajax Eriksen. In difesa coppia centrale Agger e il romanista Kjaer che avrà il suo bel da fare per contrastare Gomez.

    PRECEDENTI – Nei 25 precedenti disputati la Germania può vantare 14 vittorie contro le 8 dei vichinghi ma questi hanno il vantaggio nei confronti ufficiali, 2 successi su tre match disputati entrambi ai campionati Europei e tutti con lo stesso risultato, ovvero di 2-0.

    PROBABILI FORMAZIONI DANIMARCA-GERMANIA

    DANIMARCA (4-2-3-1): Andersen; S. Poulsen, Agger, Kjaer, Jacobsen; J. Poulsen, Kvist; Krohn-Dejli, Eriksen, Mikkelsen; Bendtner.
    Panchina: Lindegaard, Schmeichel, C. Poulsen, Bjelland, Okore, Schone, Silberbauer, Pedersen, Wass, Kahlenberg.
    Ct: Olsen.

    GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Badstuber, Hummels, Bender; Schweinsteiger, Khedira; Podolski, Ozil, Muller; Gomez.
    Panchina: Wiese, Zieler, Gundogan, Schmelzer, Howedes, Mertesacker, Schurrle, Kroos, Gotze, Reus, Klose.
    Ct: Low.

    SPECIALE EURO 2012