Autore: Lupo

  • Jorge Lorenzo domina le libere al Mugello

    Jorge Lorenzo domina le libere al Mugello

    Nelle prove libere del venerdì al Mugello, teatro domenica del Gran Premio d’Italia, dominio assoluto di Jorge Lorenzo che fa sua sia la prima sessione che la seconda. Sul circuito toscano il pilota spagnolo ha portato la sua Yamaha davanti a tutti ipotecando la pole position di domani. Al mattino Por Fuera ha fermato il cronometro sull’1:48.141 mettendosi davanti le due Honda Hrc di Casey Stoner e Dani Pedrosa, fresco di rinnovo contrattuale con la casa giapponese, staccati rispettivamente di mezzo secondo e 7 decimi.

    Quarto tempo per Nicky Hayden con la prima delle Ducati, il pilota statunitense, che ha pagato 8 decimi, è sì lontano dal leader ma molto vicino alle due Honda ufficiali. Seguono le due Yamaha clienti Tech3 di Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso, il forlivese ha preceduto di soli 36 millesimi Valentino Rossi che ha chiuso a sua volta con un 1:49.074 che gli è valso il settimo miglior tempo della mattinata. In difficoltà invece Ben Spies e Stefan Bradl: il secondo pilota ufficiale Yamaha non è andato oltre il nono tempo mentre il tedesco campione in carica della Moto2 della Honda del team LCR va a chiudere la top ten.

    Jorge Lorenzo © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Nelle libere del pomeriggio Jorge Lorenzo si è ripetuto stampando in pratica lo stesso tempo ottenuto la mattina migliorandolo di un niente, 1:48.076 contro 1:48.141. Ma se nella prima sessione il distacco dal suo più immediato inseguitore era abissale, in questa lo spagnolo campione del mondo 2010 ha preceduto di soli 31 millesimi Pedrosa e di 81 un Hayden in palla e che potrebbe inserirsi nella lotta al podio. Gran tempo anche quello di Hector Barbera a poco meno di due decimi dal leader e che ha fatto meglio di Dovizioso e Stoner a testimonianza che la Ducati al Mugello può dire la sua. Il pilota di punta di casa Borgo Panigale, Valentino Rossi, però non è riuscito a replicare il tempo fatto registrare dai compagni di marca terminando la sessione con il nono tempo alle spalle del duo Yamaha Spies e Crutchlow. Il Dottore deve sobbarcarsi quasi un secondo di ritardo da Lorenzo. Decimo e undicesimo tempo per la Honda LCR di Bradl e quella Gresini di Alvaro Bautista, mentre a guidare il plotone delle CRT è Aleix Espargaro con la ART del team Aspar.

  • La Honda conferma Pedrosa e ingaggia Marquez

    La Honda conferma Pedrosa e ingaggia Marquez

    Le voci circolanti nel paddock da qualche settimana hanno trovato conferma oggi 12 luglio: saranno Dani Pedrosa e Marc Marquez i piloti ufficiali Honda per le prossime due stagioni, la 2013 e la 2014. Se per il primo si tratta di una riconferma che fa seguito al trionfo del Sachsenring il quale ha rilanciato le ambizioni mondiali di Camomillo, per il secondo invece si tratta di una “promozione” dal momento che il 19enne pilota di Cervera farà il salto di categoria dalla Moto2 alla MotoGP. L’annuncio ufficiale è stato dato dalla stessa casa giapponese alla vigilia del week-end del Gran Premio d’Italia che si correrà al Mugello.

    La Honda dunque opta per una coppia di piloti tutta spagnola decidendo di scommettere sulla maggiore freschezza del giovane talento Marquez, campione del mondo 2010 nella classe 125 e attuale leader della classifica iridata in Moto2, per sostituire il campione del mondo Casey Stoner che si ritirerà a fine stagione anzichè affidare una delle due moto factory ad un pilota più esperto, affidabile e conoscitore della categoria come Valentino Rossi. A questo punto le porte della Honda al Dottore si chiudono definitivamente.

    Dani Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Pedrosa, 27 anni a settembre, è alla sua settima stagione in sella alla moto di Tokyo. Nonostante in Honda abbiano puntato tanto su di lui, ad oggi non è ancora riuscito ad affermarsi nella classe regina guadagnandosi, per tale motivo, l’appellativo di eterna promessa. Il due volte campione del mondo nel quarto di litro è stato però condizionato anche da una serie di infortuni, specialmente alle clavicole, che lo hanno tenuto lontano dalle gare per diverso tempo condizionandone il rendimento. Con il ritiro di Stoner toccherà a lui essere il nuovo pilota di punta della Honda e allo stesso tempo fare da chioccia al giovane Marquez che la Honda dovrà far maturare con il tempo per non rischiare di bruciarlo presto affidandogli un compito troppo grande considerata la sua giovane età così come successo con Pedrosa che si era trasferito in Hrc all’età di 20 anni.

  • Rossi e Ducati, il matrimonio continua grazie ad Audi

    Rossi e Ducati, il matrimonio continua grazie ad Audi

    Strano come il futuro di un pilota possa cambiare radicalmente nel giro di poche settimane. Se fino a poco tempo fa il divorzio, figlio di molte incomprensioni tra il pilota e il team, a fine stagione tra Valentino Rossi e la Ducati era pressocchè scontato, oggi emerge un nuovo scenario per il futuro prossimo del pilota di Tavullia e la casa di Borgo Panigale, impensabile fino a pochi giorni fa: il matrimonio, destinato ad interrompersi con buona pace dei sostenitori del connubbio tutto italiano, continua. O almeno dovrebbe. Il condizionale è d’obbligo per cautelarci da qualche altra sorpresa improvvisa.

    A farlo intendere è stato lo stesso Rossi subito dopo il Gran Premio di Germania, corso sul circuito del Sachsenring, nel quale è riuscito a portare a casa un buon sesto posto nonostante le mille difficoltà in cui va incontro sistematicamente ormai in ogni week-end. Il Dottore ha confidato di aver già parlato con la nuova proprietà della casa bolognese, ovvero Audi, ammettendo l’esistenza di un progetto tecnico di cui egli stesso, nelle intenzioni della casa tedesca, fa parte: «Ho parlato con Audi, loro sono molto interessati a continuare per aiutare la Ducati a tornare competitiva, è un progetto ambizioso che a me fa molto piacere. E hanno intenzione di farlo con me». Allo stesso tempo però Rossi rimane cauto circa la riuscita di questo progetto: «Non bisogna pensare che arriva l’Audi e cambia tutto. Audi fa le macchine e non cambia le moto».

    Valentino Rossi © ROBERT MICHAEL/AFP/GettyImages

    A quanto pare la volontà di Audi di riportare la Rossa nelle prime posizioni della griglia c’è tutta, altrimenti risulterebbe incomprensibile l’investimento importante fatto solo pochi mesi fa acquisendo il marchio Ducati per l’enorme cifra di 860 milioni di euro. La rottura insanabile quindi tra Valentino e Ducati derivata da un anno e mezzo di continue e costanti delusioni sembra essersi ricucita grazie all’intervento del colosso tedesco e i nuvoloni neri carichi di tempesta diradati. Ma guai a pensare che tutti i problemi potrebbero essere risolti con delle semplici dichiarazioni: quello di cui hanno bisogno Ducati e Rossi in questo momento sono un pilota e un gruppo di ingegneri e  tecnici che la pensino tutti allo stesso modo circa la progettazione della nuova Desmosedici che scenderà in pista nel 2013; se ognuno dovesse continuare a percorrere la propria strada, come accade da diverso tempo nonostante Ducati abbia accontentato Rossi sul telaio perimetrale in alluminio abbandonando quello a motore portante in fibra di carbonio, risulterebbe tutto inutile ed entrambi continuerebbero solo a farsi del male. Altre annate come queste, improbabile infatti che nella seconda parte della stagione si registri un notevole passo in avanti, sarebbero solo deleterie per l’uno e per l’altra.

    Stando quindi a quanto dichiarato da Rossi nelle prossime settimane, quando il mercato piloti per il 2013 entrerà nel vivo dando vita ad un valzer di selle mai visto prima, potremmo aspettarci l’annuncio del rinnovo contrattuale. Solo il tempo potrà dirci se questa sia la decisione giusta.

  • Pasini investe meccanico distratto in corsia box

    Pasini investe meccanico distratto in corsia box

    Grande spavento durante le prove libere del Sachsenring per un incidente che ha coinvolto Mattia Pasini e un meccanico Ducati del team Cardion Ab di Karel Abraham. Il pilota romagnolo mentre stava percorrendo la corsia box di rientro dalla pista ha investito in maniera del tutto involontaria il tecnico che ha attraversato la pit lane senza curarsi in alcun modo di un eventuale transito di moto e non accorgendosi quindi del pilota che stava sopraggiungendo.

    Inevitabile l’impatto che fortunatamente è avvenuto a velocità contenuta, secondo la telemetria a 57 km/h. I due protagonisti sono rimasti doloranti a terra per qualche minuto, poi si sono rialzati. Fortunatamente nessuna conseguenza grave, il meccanico ha riportato un’escoriazione al viso mentre Pasini, all’inizio apparso un pò stordito, dopo i controlli effettuati in clinica mobile e in ospedale ha ricevuto l’ok dei medici.

    Mattia Pasini © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Il video dell’impatto in corsia box tra Pasini e il meccanico

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  • Accordo Sky-Mediaset, la Champions anche su Premium

    Accordo Sky-Mediaset, la Champions anche su Premium

    Fine della contesa. Dopo una lunga ed estenuante trattativa quando ormai sembrava non esserci più nessun margine di negozazione, Mediaset è riuscita a trovare l’accordo con Sky per trasmettere sui propri canali dedicati le gare della Champions League per il prossimo biennio. Nella stagione 2012/2013 e 2013/2014 quindi la maggiore competizione europea per club che vedrà impegnate Milan, Juventus e, se dovesse superare il preliminare, anche l’Udinese, verrà trasmessa anche su Premium.

    L’emittente satellitare di Rupert Murdoch, che si era aggiudicata l’esclusiva nei mesi scorsi, ha ceduto in sublicenza alle reti controllate dalla famiglia Berlusconi i diritti televisivi della Champions ricevendo in cambio quelli dell’Europa League detenuti a sua volta in esclusiva da Mediaset. Le partite di Napoli, Inter e Lazio verranno trasmesse anche su Sky che si è riservata inoltre l’esclusiva delle trasmissioni in HD (Alta definizione) della Champions e ricevuto quelle dell’Europa League da Mediaset che ha mantenuto la trasmissione in chiaro della migliore partita del mercoledì di Champions e della migliore partita del giovedì di Europa League, entrambe andranno in onda su Italia 1.

    Nelle scorse settimane era divampata la polemica sui forum riguardo ai diritti tv, divenuti un vero e proprio giallo che ha allertato centinaia di migliaia di abbonati inducendo a pensare comprensibilmente che una delle due stesse mentendo: mentre Sky promuoveva attraverso spot pubblicitari l’esclusiva di tutta la Champions League, gli operatori Mediaset, per scongiurare l’esodo di massa verso la piattaforma televisiva concorrente e contenere le perdite derivanti da questa migrazione, offrivano considerevoli sconti sull’abbonamento e assicuravano ai clienti delusi dalla perdita della visione della Champions che avevano inoltrato domanda di disdetta dell’abbonamento di aver strappato l’accordo con l’emittente satellitare per continuare a trasmettere il massimo torneo calcistico europeo. Alla fine così è stato nonostante a molti queste rassicurazioni siano parse ingannevoli accusando la tv del Biscione di manovre scorrette della serie “disposti a tutto pur di non perdere clienti”. Di seguito la nota diffusa da Mediaset:

    «Questa programmazione è frutto di un accordo raggiunto tra Mediaset e Sky Italia che prevede uno scambio di diritti acquisiti separatamente dalla Uefa. L’accordo consente a entrambi gli operatori di rendere visibili ai propri telespettatori tutti gli incontri delle squadre italiane impegnate in Europa nelle prossime due stagioni».

  • Pioggia a Silverstone, libere a Grosjean e Hamilton

    Pioggia a Silverstone, libere a Grosjean e Hamilton

    Prime prove libere del Gran Premio di Gran Bretagna bagnate, sul circuito di Silverstone infatti è caduta una pioggia abbondante che ha costretto i meccanici a lavorare in maniera più assidua su un assetto da bagnato dal momento che le previsioni portano pioggia per tutta la durata del week-end. I piloti hanno infatti trascorso la maggior parte del tempo a disposizione “rintanati” nei box.

    I più veloci sono stati Romain Grosjean e Lewis Hamilton. Il pilota della Lotus ha fatto sua la prima sessione con il tempo di 1:56.552 precedendo la Toro Rosso di Daniel Ricciardo di quasi 3 decimi, unici due piloti a scendere sotto il muro dell’1:57. Terzo tempo per l’alfiere della McLaren staccato di oltre 6 decimi dal pilota franco-svizzero, l’anglocaraibico però ha portato a termine pochi giri di pista, 6 per la precisione, dopodichè si è infilato nel suo box per non uscirvi più. A seguire Sergio Perez e la prima delle due Ferrari, non quella di Fernando Alonso ma quella di Felipe Massa. Per il brasiliano 7 giri con il miglior crono di 1:58.119. Completano la top ten Mark Webber, Kamui Kobayashi, le due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg e l’altra Toro Rosso di Jean-Eric Vergne. Fuori dai primi dieci Sebastian Vettel, staccato di quasi 3 secondi da Grosjean mentre per Alonso 4 giri di pista ma nessun riferimento cronometrato.

    Lewis Hamilton © Clive Mason/Getty Images

    Nella sessione pomeridiana miglior tempo per Hamilton che vuole centrare il successo nel Gran Premio di casa e riscattare la gara di Valencia terminata contro le barriere di protezione ad un giro e mezzo dalla fine speronato da Maldonado. L’inglese ha chiuso le prove odierne con un 1:56.345 che è anche la migliore prestazione in assoluto dell’intera giornata. Alle sue spalle vicinissimi Kobayashi, Michael Schumacher e Rosberg racchiusi nell’arco di un decimo netto. Molto più indietro gli altri con Perez, quinto, ad 1.1 secondi dal leader e Button, sesto, a 1.6. Le condizioni temerarie della pista hanno permesso a vetture meno potenti di portarsi nelle posizioni che contano, come la Caterham di Heikki Kovalainen che ha chiuso con il settimo miglior tempo della sessione. In netto ritardo Alonso e Vettel: lo spagnolo è decimo con un ritardo di 2 secondi e mezzo, il tedesco 13esimo ad oltre 3 secondi. Nessun tempo rilevato per Grosjean, Webber, Ricciardo e De la Rosa.

  • Ranking Fifa, l’Italia risale al sesto posto. Crollo Brasile

    Ranking Fifa, l’Italia risale al sesto posto. Crollo Brasile

    Nonostante la finale persa malamente contro la Spagna, quello dell’Italia può comunque considerarsi un ottimo Europeo tenendo conto anche delle previsioni alla vigilia che non davano di certo per favoriti gli azzurri di Cesare Prandelli. Essere arrivati fino in fondo all’evento continentale più importante a livello di nazionali ha consentito all’Italia di scalare il Ranking Fifa risalendo in classifica dal 12esimo al sesto posto. E’ questo infatti il responso della speciale graduatoria per il mese di luglio sul quale hanno inciso in maniera significativa i risultati conseguiti ad Euro 2o12. Gli azzurri quindi rientrano nella top ten portandosi a quota 1192 punti a ridosso di Portogallo, Inghilterra e Uruguay che la precedono di poco, sono infatti solo 105 punti che dividono la Celeste, terza, dagli Azzurri.

    In testa alla graduatoria, come ovvio che sia, rimane saldamente la vincitrice dell’Europeo, la Spagna, che ha bissato con questa affermazione ha stabilito due nuovi record, ovvero quello del secondo Europeo e terza coppa vinti consecutivamente, in ordine l’Europeo del 2008, il Mondiale del 2010 e l’Europeo del 2012, entrando così di diritto nella storia del calcio, mai nessuno vi era riuscito nell’impresa prima d’ora. Le Furie Rosse, che hanno spazzato via l’Italia in finale con un secco 4-0, precedono nel Ranking la Germania che, nonostante la scottante eliminazione dal torneo per opera degli azzurri, guadagna un posto ai danni dell’Uruguay che completa il podio. La nazionale spagnola e tedesca fanno il vuoto avendo accumulato un punteggio (media ponderata dei risultati degli ultimi 4 anni) rispettivamente di 1691 e 1502.

    Italia © Michael Steele/Getty Images

    Quarto posto per l’Inghilterra (1294) che guadagna 2 posizioni nonostante l’eliminazione da parte dell’Italia nei quarti di finale mentre fa un bel balzo in avanti il Portogallo (1213), semifinalista e arresasi solo ai calci di rigore contro la Spagna, che sale dalla decima alla quinta posizione. Stabile al settimo posto l’Argentina (1095) mentre crolla l’Olanda, vera delusione degli Europei, che perde quattro posti scendendo in ottava posizione a quota 1079 punti. Chiudono la top ten Croazia (1050) e Danimarca (1017).

    Fuori dalla top ten per la prima volta da quando è stato istituito il Ranking Fifa il Brasile, 11esimo, che retrocede di 6 posizioni con la Francia che resta in 14esima posizione.

    Questo il Ranking Fifa aggiornato al 4 luglio 2012

    Pos
    Nazionale Pt
    1   SPAGNA 1691
    2
      GERMANIA 1502
    3   URUGUAY 1297
    4   INGHILTERRA 1294
    5   PORTOGALLO 1213
    6   ITALIA 1192
    7   ARGENTINA 1095
    8   OLANDA 1079
    9   CROAZIA 1050
    10   DANIMARCA 1017
    11   BRASILE 1012
    12   GRECIA 1003
    13   RUSSIA 981
    14   FRANCIA 980
    15   CILE 961
    16   COSTA D’AVORIO 939
    17   SVEZIA 909
    18   REPUBBLICA CECA 854
    19   MESSICO 832
    20   GIAPPONE 829
  • Van Persie gela Wenger “Non rinnovo”. La Juve sogna

    Van Persie gela Wenger “Non rinnovo”. La Juve sogna

    Archiviati gli Europei che avevano messo in stand-by la trattativa Van Persie, la Juve in questi giorni ha ricominciato a spingere con più forza sull’acceleratore per assicurarsi le prestazione dell’attaccante olandese dell’Arsenal. Il dg Marotta ha fatto recapitare sulla scrivania degli uffici londinesi di Arsene Wenger una offerta di 10 milioni di euro, proposta più perlustrativa che convinta, forte del gradimento del giocatore a trasferirsi a Torino e, soprattutto, della situazione attuale contrattuale di RVP il cui contratto con i Gunners scadrà nella prossima estate.

    Ad accendere la trattativa oggi è stato lo stesso Van Persie che attraverso una lettera pubblicata sul suo sito internet ha informato i suoi tifosi di non avere nessuna intenzione di rinnovare con l’Arsenal, di cui è anche capitano, confermando quanto circolato nelle ultime settimane, ovvero di voler cambiare aria dopo 8 anni di militanza nel club di Londra. Il desiderio del forte attaccante olandese, il quale ha deluso le aspettative a questi Europei dopo la straordinaria stagione appena conclusa che lo ha consacrato capocannoniere della Premier League con 30 reti all’attivo, è quella di approdare in un club che gli possa offrire e garantire la possibilità di vincere: “Ho deciso di non rinnovare il mio contratto. Voi tifosi avete tutto il diritto di non essere d’accordo con la mia decisione e io rispetto le vostre opinioni. La mia è stata una grande stagione ma il mio obiettivo è stato quello di vincere trofei con la squadra e riportare il club ai suoi giorni di gloria“. Parole al miele per le orecchie dei tifosi bianconeri che fremono dalla voglia di scoprire il nome del tanto desiderato top player e di Marotta che conta di sferrare il colpo decisivo già la prossima settimana.

    Robin Van Persie © Dean/Getty Images

    La lettera arriva poco dopo le dichiarazioni decise di Arsene Wenger al Sun, il quale aveva ribadito la ferma volontà di voler trattenere il suo gioiello a Londra: “Dobbiamo trattenere Robin ad ogni costo poichè in attacco dipendiamo totalmente da lui. Spero chiuda la sua carriera all’Arsenal“. Una doccia gelata per il manager dell’Arsenal che ora dovrà inevitabilmente decidere se monetizzare quanto più possibile dalla sua cessione oppure opporsi al trasferimento e perderlo senza ricavarci neanche un centesimo l’anno prossimo. Nel frattempo Wenger non si è fatto trovare impreparato dalla ormai certa partenza dell’olandese cautelandosi con gli acquisti, già ufficializzati, del tedesco Lukas Podolski dal Colonia e del capocannoniere dell’ultima Ligue1 Olivier Giroud dai freschi campioni di Francia del Montpellier.

    Ma su Van Persie non c’è solo la Juve, i bianconeri dovranno battere la concorrenza spietata del Manchester City di Roberto Mancini che quando si tratta di campioni non bada di certo a spese come si evince dalla tabella acquisti degli ultimi 3 anni. Più remoto invece un trasferimento di Van Persie in Spagna dove il Real Madrid pare voglia a provarci seriamente con Zlatan Ibrahimovic e il Barcellona quest’anno è più intenzionato a rinforzare gli altri reparti che affollare ulteriormente il reparto avanzato con un nuovo arrivo. La Juve sogna.

  • Maglia Milan 2013, Adidas svela seconda e terza divisa

    Maglia Milan 2013, Adidas svela seconda e terza divisa

    A poco più di un mese dalla presentazione della prima maglia rossonera, che come tradizione recente vuole viene indossata e utilizzata per gli ultimi tre impegni di campionato, con il ritorno alle bande verticali più larghe Milan e Adidas, la cui partnership dura ormai dal 1998 ed è stata estesa fino al 2017, hanno svelato anche la seconda e terza divisa con le quali i calciatori rossoneri scenderanno in campo per la nuova stagione 2012/2013.

    La divisa da trasferta sarà interamente bianca, come da tradizione, con la novità di una banda orizzontale rossa (nella parte inferiore) e nera (parte superiore) sul petto che richiama quelle utilizzate negli anni ’50. Un richiamo al tricolore è posto sul retro del colletto. Divisa completamente nera con richiami rossi ai lati invece per la terza divisa che avrà una forte componente lifestyle come il colletto a polo, il taschino sulla maglia sulla parte superiore destra in corrispondenza del logo Adidas e sui pantaloncini e il riferimento all’Italia con il tricolore posizionato sui taschini e sui bordi inferiori di entrambi i capi. Il tessuto della maglia, con tecnologia climacool, è stato trattato per risultare più simile al cotone.

    Nella prossima stagione i calciatori del Milan avranno una sola tipologia di maglia che comprende sia la tecnologia TECHFIT™ che quella FORMOTION™. La nuova maglia non avrà più le fasce in TPU, ma garantirà comunque i vantaggi della compressione muscolare grazie a tessuti elasticizzati incorporati nella maglia ed una perfetta vestibilità grazie alla tecnologia ForMotion™.

    A prestarsi da modelli per le nuove casacche il capitano Massimo Ambrosini e Antonio Nocerino, uno dei maggiori protagonisti della stagione rossonera con i suoi 1o gol in campionato al primo anno di Milan eguagliando il record fatto registrare da un suo illustre predecessore, Kakà. A seguire le immagini della divisa da trasferta e della terza maglia Milan 2013.

  • Superbike, Biaggi e Melandri trionfano a Aragon

    Superbike, Biaggi e Melandri trionfano a Aragon

    L’Italia trionfa in Spagna. E’ questo l’esito dell’ottavo round del Mondiale Superbike 2012 tenutosi ad Aragon con Max Biaggi che ha fatto sua Gara 1 al termine di un duello serrato con Marco Melandri che a sua volta si è preso la rivincita in Gara 2 battendo al fotofinish Eugene Laverty, un risultato che tutti gli italiani sperano possa ripetersi questa sera a Kiev nella finalissima degli Europei di calcio tra Italia e Spagna che eleverà sul tetto d’Europa o azzurri o furie rosse.

    GARA 1 – Nella prima manche è stata una questione a due con Biaggi e Melandri che hanno preso subito il largo e con il poleman Tom Sykes che ha perso gradualmente posizioni. A fare l’andatura il pilota romano dell’Aprilia con il ravennate che non ha ceduto neanche un centimentro al Corsaro sferrandogli l’attacco negli ultimi 6 giri di gara. Biaggi non si è dato per vinto e, dopo aver studiato le traiettorie dell’avversario, ha portato l’affondo decisivo sul pilota Bmw nel corso della penultima tornata e con uno straordinario ultimo giro ha guadagnato quei decimi necessari per consentirgli di transitare per primo sotto la bandiera a scacchi per la quarta vittoria in stagione. A completare il podio il primo pilota Ducati Carlos Checa che ha sofferto il weekend spagnolo, alle spalle del campione del mondo in carica l’Aprilia privata di Chuck Davies che si è preso una grande soddisfazione precedendo quella ufficiale di Eugene Laverty. Buona la gara di Michel Fabrizio, sesto al traguardo, davanti al compagno di team con Bmw ufficiale Leon Haslam. Cadute nel finale per Sykes e Ayrton Badovini.

    Melandri e Biaggi © Quinn Rooney/Getty Images

    GARA 2 – Copione leggermente diverso nella seconda manche in cui Melandri, Biaggi, Laverty e Davies hanno dato vita ad una battaglia bellissima. Alla fine a spuntarla è stato Melandri che è andato a conquistare la terza vittoria stagionale con Biaggi che è rimasto giù dal podio e Laverty e Davies a festeggiare nelle celebrazioni post gara. Quinto posto per Jonathan Rea che si è rifatto della caduta in gara 1 e a seguire Haslam, Checa e Sykes. Poi il trio italiano Badovini, Giugliano e Fabrizio.

    Nel Mondiale Max Biaggi guida la classifica con 248.5 punti seguito da Melandri a 200.5, leggermente attardati Rea (183), Checa (175) e Sykes (172.5). Prossimo appuntamento il 22 luglio a Brno per il Gran Premio della Repubblica Ceca.