Autore: Lupo

  • “Non scappo”. Moratti litiga con tifoso del Novara. Video

    “Non scappo”. Moratti litiga con tifoso del Novara. Video

    Sono passati pochi minuti dal fischio finale di Novara – Inter e il presidente nerazzurro Massimo Moratti va via dallo stadio Silvio Piola comprensibilmente scuro in volto dopo il pesante 3-1 rimediato dalla sua squadra.

    © Claudio Villa/Getty Images
    Il numero uno di via Durini è assediato dai giornalisti ma ha poca voglia di parlare quando, appena lasciato l’antistadio, ferma il suo cammino e torna indietro: la sua attenzione è stata richiamata da un tifoso novarese che, annebbiato dall’estasi della vittoria, si fa prendere troppo la mano, in questo caso sarebbe più corretto dire lingua, e  comincia a punzecchiare Moratti: “Scappa, scappa!” ripete sghignazzante il tifoso rivolgendosi al presidente nerazzurro che, stizzito, prontamente ribatte: “Chi è scappa? Chi è che ha detto che scappo?“. Il tifoso cerca di giustificarsi dicendo “Ho solo detto che non c’è da scappare” ma il patron è seccato e lo sfida: “Son qua di fronte a te, non sto scappando“. “Siamo stati superiori” si sente ancora, “Lo so, è vero… bravissimi. Nessuno dice niente” conclude il diverbio Moratti avvicinandosi alla sua macchina. Il suo umore è nerissimo, chi al posto suo non lo sarebbe stato dopo la pessima figura dalla sua squadra a Novara. Il video [jwplayer config=”15s” mediaid=”97198″]

  • Napoli con il Chievo per confermarsi grande

    Napoli con il Chievo per confermarsi grande

    L’euforia in casa Napoli, dopo il travolgente 3-1 rifilato al Milan nel posticipo di domenica sera, non cessa a diminuire. I tifosi sanno che questo potrebbe essere un anno importante per la squadra di Mazzarri il cui obiettivo è migliorare il terzo posto nella classifica finale raggiunto nella scorsa stagione ed essere, al tempo stesso, la mina vagante del girone, definito di ferro, della Champions League tornata dalle parti del San Paolo dopo 21 lunghi anni di attesa.

    © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Il pareggio di Manchester contro la corazzata City ha dato quella carica emotiva agli azzurri che hanno preso coscienza della propria forza, forza che ha consentito di sbarazzarsi poi qualche giorno più tardi dei rossoneri campioni d’Italia in carica con estrema facilità. Stasera, nel turno infrasettimanale della quarta giornata di Serie A, ci sarà da superare l’ostacolo Chievo: a Verona, però, i partenopei hanno sempre incontrato qualche difficoltà di troppo, lo scorso anno andarono incontro ad un brutto ko (2-0) che ne ridimensionò, in parte, le ambizioni scudetto, nella stagione 2008-2009 dovettero arrendersi 2-1 nonostante la rete di Lavezzi mentre due anni fa espugnarono il Bentegodi soltanto nel finale grazie ad una rete dello stesso Pocho che non sarà del match stasera, non convocato dal tecnico partenopeo perchè non al meglio della condizione. Con Lavezzi mancheranno anche Campagnaro e Dossena, quest’ultimo colpito da un grave lutto familiare per la perdita del padre. Mazzarri sopperirà a queste assenze con l’inserimento di Fernandez in difesa, Zuniga esterno di sinistra e Pandev, che farà così il suo esordio per la prima volta da titolare dopo essere subentrato nelle due precedenti sfide, nel trio d’attacco, formato da Hamsik e, da colui che ha affondato da solo il Milan, Cavani. L’unico dubbio per il tecnico toscano è il mezzo al campo dove Gargano, autore di una splendida gara con i rossoneri, e Dzemaili si contenderanno una maglia al fianco dell’inamovibile Inler. In casa Chievo le acque non sono del tutto tranquille: il pari subìto in rimonta dal neopromosso Novara e la sconfitta di Parma non fanno stare per niente rilassato il tecnico Di Carlo. I clivensi sono costretti ad affrontare la delicata sfida orfani del loro bomber Pellissier, il tecnico ancora non ha deciso se sostituirlo con Moscardelli o Paloschi, autore del gol, inutile, contro i ducali mentre dovrebbe essere certa la presenza dell’attaccante francese Thereau. Per il resto la formazione dovrebbe essere quella “tipo” con Sardo, Andreolli, Cesar e Jokic sulla linea difensiva, Bradley, Rigoni e Hetemaj in mediana e Sammarco ad agire tra le due linee di centrocampo e attacco. In palio ci sono punti importanti per la corsa salvezza, in caso di sconfitta il Chievo dovrebbe far fronte ad una delle peggiori partenze di campionato se non la peggiore da quando i veneti calcano i campi di Serie A.

  • Sollievi Gilardino e Stekelenburg, “solo” 1 mese di stop

    Sollievi Gilardino e Stekelenburg, “solo” 1 mese di stop

    Attimi di paura in questo weekend sui campi della Serie A: a tenere con il fiato sospeso gli sportivi per primo il portiere della Roma Maarten Stekelenburg, costretto ad uscire dal campo dopo aver perso conoscenza per qualche istante in conseguenza di una “pedata” rimediata all’altezza della tempia dell’interista Lucio, poi ieri è stata la volta di Alberto Gilardino a tenere tutti in apprensione dopo uno scontro con il portiere dell’Udinese Handanovic.

    Il Sole 24 Ore
    Per l’estremo difensore olandese si è temuto subito il peggio ed è stato immediatamente soccorso dai sanitari che gli hanno immobilizzato il collo e portato fuori dal rettangolo verde in barella per essere trasportato in ospedale dove è rimasto sotto osservazione per tutta la notte. Stekelenburg ha rimediato, per fortuna perchè poteva andargli peggio, un forte trauma cranico e cervicale che gli impedirà di scendere in campo per le prossime 4 settimane saltando così le gare con Siena, Parma, Atalanta, il derby con la Lazio, a meno di prodigiosi recuperi, e il Palermo. A Udine è andata bene anche al bomber della Fiorentina Gilardino. Sul risultato di 2-0 per i padroni di casa, l’attaccante viola della Nazionale nel tentativo di anticipare Handanovic per accorciare le distanze, si è scontrato duramente con il portiere sloveno, che possiede una stazza importante, con il ginocchio che ha fatto un movimento innaturale. Il Gila è stramazzato subito al suolo dolorante, si è pensato subito ad una possibile rottura dei legamenti del ginocchio ma la risonanza al quale si è sottoposto nella giornata di oggi hanno escluso lesioni. A Gilardino è stata riscontrata la “microfrattura al piatto tibiale associato ad una sollecitazione della capsula articolare e del legamento collaterale mediale del ginocchi” come recita oggi il comunicato del club viola. Per rivederlo nuovamente in campo ci vorrano dalle 5 alla 6 settimane, uno stop lungo ma molto meno di quanto ipotizzato in un primo momento. Non ci sarà con Parma, Napoli, Lazio, Cesena e Catania ma proverà ad esserci per la sfida con la Juventus o, almeno, per quella contro il Genoa.

  • Cosenza, Noto travolto 4-1. Doppietta per Mosciaro

    Cosenza, Noto travolto 4-1. Doppietta per Mosciaro

    Dopo il brutto passo falso casalingo all’esordio con il Nuvla San Felice, il Cosenza ottiene la seconda vittoria consecutiva in campionato rilanciando le proprie ambizioni di classifica nel Girone I di Serie D. I rossoblu guidati da Enzo Patania hanno travolto al San Vito il Noto con un poker di reti (4-1) firmato Parisi, Mosciaro (doppietta) e Tedesco bissando il successo ottenuto sette giorni fa con un’altra siciliana a Caltanissetta, la squadra locale della Nissa.

    La partita si mette subito male per i Lupi, il Noto trova dopo appena 180 secondi la rete del vantaggio con una zampata di Iannelli a battere il giovane portiere, classe ’93, Franza. A scacciare i fantasmi di un altro ko ci pensa però immediatamente capitan Parisi che ristabilisce la parità insaccando alle spalle del portiere Farò sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Romano, Adriano Fiore e il giovane Provenzano prendono in mano il centrocampo, la pressione del Cosenza aumenta e il Noto è costretto a capitolare per la seconda volta: questa volta è Manolo Mosciaro a battere l’estremo difensore siciliano siglando la sua prima rete stagionale con la maglia rossoblu. Noto che prima di rientrare negli spogliatoi rimane in 10 per l’espulsione rimediata da Itri, reo di aver colpito al volto l’attaccante avversario Tedesco.

    Nella ripresa, complice la superiorità numerica, il Cosenza trova la goleada non prima però di aver sofferto per qualche minuto di troppo la reazione degli ospiti: al 70′ è ancora Mosciaro a timbrare il cartellino facendo secco per la seconda volta Farò, poi lo stesso attaccante cosentino si procura il penalty, con conseguente rosso ad Aguglia, trasformato dall’ultimo arrivato dal calciomercato Cosimo Tedesco ad arrotondare il risultato ad un quarto d’ora dal termine. Con la doppia superiorità numerica e le tre reti di vantaggio, il Cosenza tira i remi in barca cercando di non infierire ulteriormente sull’avversario.

    Altri 3 punti in cascina per i silani che stanno trovando pian pianino una propria fisionomia di gioco, dopo aver pagato a caro prezzo la sconfitta nella prima di campionato per un ritardo di condizione forzato dal momento che la nuova società con nuovi proprietari, dopo il fallimento della vecchia nella scorsa stagione, è riuscita ad iscriversi al campionato di Serie D soltanto in extremis con i calciatori che hanno cominciato ad allenarsi insieme solo a partire dal 18 agosto in una rosa, per la maggior parte composta da under, allestita magistralmente in pochissimo tempo da Stefano Fiore, nelle nuove vesti di direttore tecnico del club silano, una garanzia per la città e l’intera tifoseria. Tra sette giorni si va ad Acri per il derby.
    Per il Noto, che in settimana aveva cambiato tecnico al termine del ko casalingo nel derby con il Marsala, sostituendo Lombardo con Di Nola per dare una scossa all’ambiente, si tratta della terza sconfitta in tre gare. E domenica arriva un brutto cliente, sebbene in questo prima scorcio di stagione abbia deluso tutte le aspettative: il Messina di Giorgio Corona e del tecnico Pensabene che vogliono riscattare immediatamente il ko interno subìto dal Sambiase.

  • MotoGP, le pagelle del GP d’Aragona

    MotoGP, le pagelle del GP d’Aragona

    Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio d’Aragona 2011

    Stoner 10 e lode: in pratica fa gara da solo dall’inizio alla fine. Non commette nessuna sbavatura, entusiasma i suoi tifosi con le sue classiche derapate. Sicuro di sè, solo lui può perdere questo Mondiale. Tutto facile per lui oggi, non sembra neanche che si sforzi più di tanto. Semplicemente mostruso!

    Pedrosa 8: prendere 8 secondi dal compagno di squadra che ha la stessa moto non è certo gratificante ma per come si era messa la stagione lo spagnolo Camomillo si sta riprendendo alla grande (terzo secondo posto consecutivo).

    Honda 10: la migliore moto della stagione e in assoluto. E’ veloce sul dritto, precisa nell’ingresso in curva e riesce a sfruttare meglio di chiunque altra casa le coperture Bridgestone subendo un’usura contenuta fino a fine della gara.

    Lorenzo 7.5: in difficoltà in tutto il weekend, patisce la mancanza di grip della sua Yamaha sul circuito spagnolo. Riesce nonostante tutto a limitare i danni.

    Simoncelli 7: non fosse stato per l’errore in staccate avrebbe potuto festeggiare anche il podio. Porta a casa un quarto posto che fa morale ma Marco deve, e lo farà, ancora crescere sotto il profilo mentale.

    Spies 7: come Lorenzo, la Yamaha soffre. E’ sul podio fino a tre quarti di gara quando patisce un decadimento improvviso dei suoi pneumatici che gli fanno perdere due posizioni.

    Rossi 6: i guai di questa stagione sembrano non finire mai. Gara già compromessa dalle qualifiche, come se questa fosse una novità, poi si ci mette anche la sfortuna dovendo partire dalla corsia box per aver fatto punzonare il motore della sua Ducati. Riesce a risalire fino alla decima posizione. Resisti Valentino, il calvario sta per finire. Mancano solo 4 Gran Premi.

    Bautista 8: sta chiudendo la stagione in crescendo, oggi è arrivato un sesto posto, impensabile ad inizio anno. Il lavoro fatto nell’ultimo periodo è straordinario. Lo spagnolo può guardare al futuro con fiducia considerando che la Suzuki ha già collaudato la moto 2012 da affidargli nella prossima stagione.

    Ducati 4: la prima delle Desmosedici arriva settima con Hayden, la stagione per la casa di Borgo Panigale è da cancellare, o meglio, da ricordare per non dimenticare le brutte figure rimediate in quest’annata.

  • Siena-Juventus, 0-1 le pagelle. Pirlo faro, sorpresa Grosso

    Siena-Juventus, 0-1 le pagelle. Pirlo faro, sorpresa Grosso

    Le pagelle ai protagonisti di SIENA – JUVENTUS 0-1

    SIENA

    Brkic 5.5: la Juve non tira molto in porta, viene anticipato da Vucinic nell’occasione del gol.

    Vitiello 6: bene quando nel primo tempo si trova a dover contrastare Giaccherini, di meno quando sulla corsia di sua competenza c’è Pepe.

    Rossettini 5.5: qualche imprecisione in fase di disimpegno

    Terzi 6: guida bene la difesa

    Del Grosso 5: dov’era quando Giaccherini si è involato verso l’area di rigore senese? Insufficiente la sua prova.

    Mannini 6.5: ingaggia un bel duello con Lichtsteiner dal quale ne esce vincitore. Corre tanto e si stanca presto, viene sostituito dopo tre quarti di gara.
    -> Grossi 5.5: non riesce a pungere.

    Gazzi 5.5: incaricato da Sannino di bloccare Pirlo, lo perde ben presto dopo aver cercato di prenderne le misure.
    -> Vergassola sv

    D’Agostino 6.5: gioca bene, Marchisio deve spendere una gran quantità di falli per fermarlo.

    Brienza 5.5: il furetto bianconero prova a sfondare inutilemente sulla destra dalla parte di Grosso.

    Calaiò 5.5: spreca una ghiotta occasione nel primo tempo, mal servito nella ripresa.

    Gonzalez 5: chi l’ha visto?
    -> Larrondo sv

    JUVENTUS

    Buffon sv: inoperoso per tutta la gara a parte qualche retropassaggio dei suoi compagni.

    Lichtsteiner 5: va in difficoltà con Mannini che lo punta diverse volte.

    Barzagli 6.5: guida bene la difesa, grande il recupero su Calaiò.

    Chiellini 6: esce per infortunio, gioca una gara attenta senza sbavature.
    -> Bonucci 5.5: prende il posto dell’infortunato Chiellini, qualche intervento rude e nulla più.

    Grosso 7: potrebbe sembrare un’esagerazione ma il sette se lo merita tutto perchè dobbiamo tenere conto che l’ “eroe dei Mondiali del 2006” è stato richiamato in gruppo dall’allenatore solo ad inizio settembre, quando è stato ceduto Ziegler. Partita di grande spessore per uno che non rientrava nel progetto Conte, grande professionalità.

    Marchisio 5.5: non ripete la partita eccellente con il Parma andando spesso in confusione. Meno male che al fianco ha uno come Pirlo.

    Pirlo 7: è colui che illumina la manovra bianconera, passa tutto dai suoi piedi. E’ già indispensabile per il gioco di Conte.

    Pepe 6.5: corre tanto, si sfianca e arriva a fine partita in debito d’ossigeno. Buon avvio di campionato per l’ex Udinese.

    Vucinic 5.5: media aritmetica tra il 4 che meriterebbe per la prestazione globale e il 7 per la giocata che permette a Matri di segnare il gol vittoria.
    -> Vidal 5.5: l’aggressività è ok ma il piede oggi non è quello di una settimana fa, si divora il 2-0 che avrebbe chiuso la partita.

    Matri 6.5: non gli puoi lasciare neanche mezzo metro di spazio perchè quando gli si presenta l’occasione raramente fallisce l’appuntamento con il gol.
    -> Del Piero 6: questa volta parte dalla panchina, entra al posto di Matri e offre qualche buona giocata come l’assist smarcante per Vidal che spreca.

    Giaccherini 5.5: poco incisivo per tutto il match ma ha il merito di involarsi verso la porta avversaria nell’azione che porta al gol vittoria.

  • MotoGP, classifica piloti e costruttori dopo il GP d’Aragona

    MotoGP, classifica piloti e costruttori dopo il GP d’Aragona

    Un’altra vittoria per Casey Stoner che nel Gran Premio d’Aragona ripete il successo dello scorso anno ottenuto in sella alla Ducati. Con il terzo posto di Lorenzo il gap in classifica tra l’australiano e lo spagnolo sale a 44 punti. Pedrosa invece tallona Dovizioso (caduto) per il terzo posto, Spies porta a 7 i punti di vantaggio su Rossi per la lotta al quinto posto.

    In classifica marche la Honda si avvicina al titolo: 330 punti contro i 274 della Yamaha poi Ducati e Suzuki.

    CLASSIFICA PILOTI

    Pos. Pilota Team Pt.
    1. STONER HONDA 284
    2. LORENZO YAMAHA 240
    3. DOVIZIOSO HONDA 185
    4. PEDROSA HONDA 170
    5. SPIES YAMAHA 146
    6. ROSSI DUCATI 139
    7. HAYDEN DUCATI 114
    8. SIMONCELLI HONDA 106
    9. EDWARDS YAMAHA 90
    10. AOYAMA HONDA 87
    11. BARBERA DUCATI 77
    12. BAUTISTA SUZUKI 67
    13. CRUTCHLOW
    YAMAHA 52
    14. ABRAHAM
    DUCATI 50
    15. ELIAS
    HONDA 47
    16. DE PUNIET DUCATI 33
    17. CAPIROSSI
    DUCATI 29
    18. HOPKINS
    SUZUKI 6
    19. AKIYOSHI
    HONDA 3

    CLASSIFICA COSTRUTTORI

    Pos. Team Pt.
    1. HONDA 330
    2. YAMAHA 274
    3. DUCATI 153
    4. SUZUKI 73
  • Highlights Siena-Juventus 0-1 video

    Highlights Siena-Juventus 0-1 video

    La Juve a Siena trova la seconda vittoria in due gare e si proietta in vetta alla classifica di Serie A insieme a Udinese e Cagliari. Un uno a zero che porta la firma di Matri, andato a segno al 9′ della ripresa su assist di Vucinic, poi la reazione sterile del Siena che produce ma non impegna quasi mai Buffon.

    Gli highlights di SIENA – JUVENTUS 0-1

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”96863″]

  • MotoGP, Stoner domina ad Aragon

    MotoGP, Stoner domina ad Aragon

    Casey Stoner fa un altro passo verso il titolo Mondiale. L’australiano della Honda vince il Gran Premio d’Aragona disputato sul complesso circuito di Aragon salendo per l’ottava volta in questa stagione sul gradino più alto del podio ottenendo la 31esima vittoria in MotoGP e portando a 44 punti il suo vantaggio in classifica iridata su Lorenzo.

    Troppo facile oggi per il pilota del Team Repsol, che oggi si presentava al via con una livrea particolare creata per l’occasione, che ha preceduto il compagno di box Dani Pedrosa transitato sotto la bandiera a scacchi con un ritardo pesante, se si considera che i centauri utilizzano la stessa moto, di oltre 8 secondi. Chiude il podio Jorge Lorenzo. Il campione del mondo in carica, costretto ad una lunga rimonta sul compagno di team Ben Spies, è stato in difficoltà durante tutto il weekend sul circuito spagnolo e si è dovuto accontentare del terzo posto, il massimo al quale poteva aspirare prima del semaforo verde.
    Al quarto posto Marco Simoncelli che lascia la Spagna con il rammarico di non essere salito sul podio a causa di un errore in frenata che ha dato via libera, una volta superati, al duo della Yamaha. A secco di punti è rimasto invece Andrea Dovizioso, caduto nelle prime curve di Gran Premio tradito dagli pneumatici troppo freddi.

    Altra delusione per Valentino Rossi: il sette volte campione del mondo della classe regina, costretto a partire dai box per aver dovuto far punzonare il propulsore sulla sua Ducati, è riuscito a rimontare dall’ultima fino alla decima posizione ma, è evidente, che il pensiero è ormai orientato al 2012 nonostante gli aggiornamenti che la casa di Borgo Panigale sforna settimana dopo settimana, ultimo il telaio in alluminio invece del tradizionale carbonio.
    Da segnalare infine la grande corsa di Alvaro Bautista, sesto al traguardo con la Suzuki con una moto che da inizio stagione ha fatto passi da gigante.

    Prossimo appuntamento a Motegi per il Gran Premio del Giappone il 2 ottobre. C’è incertezza però su quanti prenderanno parte alla corsa dal momento che qualcuno ha espresso qualche perplessità circa un possibile rischio contagio da radiazioni, causate dall’esplosione della centrale nucleare di Fukushima nello scorso mese di marzo. Alla fine però tutti i piloti dovrebbero essere presenti viste le rassicurazioni ricevute in merito.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. STONER HONDA 42:17.427
    2. PEDROSA HONDA +8.162
    3. LORENZO YAMAHA +14.209
    4. SIMONCELLI HONDA +20.646
    5. SPIES YAMAHA +27.739
    6. BAUTISTA SUZUKI +30.373
    7. HAYDEN DUCATI +34.288
    8. BARBERA DUCATI +37.305
    9. CRUTCHLOW YAMAHA +39.652
    10. ROSSI DUCATI +39.832
    11. AOYAMA HONDA +39.997
    12. DE PUNIET DUCATI +54.717
    13. EDWARDS YAMAHA +58.430
    14. ELIAS
    HONDA RIT
    15. CAPIROSSI
    DUCATI RIT
    16. DOVIZIOSO
    HONDA RIT
    17. ABRAHAM
    DUCATI RIT
  • Matri-gol, la Juve espugna Siena 1-0

    Matri-gol, la Juve espugna Siena 1-0

    Sull’insidioso, ma non inviolabile, campo di Siena la Juventus trova il secondo successo stagionale dopo la roboante vittoria all’esordio stagionale nel nuovo stadio. La squadra di Conte, salutato con affetto dalla tifoseria di casa, vince di misura, anche se non esprimendo un buon calcio come fatto con il Parma, grazie alla rete nella ripresa di Matri su assist di Vucinic, dimostrando di saper soffrire e incamerando altri 3 punti preziosi per la classifica.

    Sky
    Il Siena di Sannino è avversario ostico e chi meglio di Conte sa a quali problemi la Juve potrebbe andare incontro conoscendo fin troppo bene la sua ex squadra. E infatti i piemontesi subiscono sin dai primi minuti un pressing asfissiante dei senesi, ben disposti in campo e rapidissimi a ripartire. Gazzi cerca di limitare le giocate di Pirlo e fino a quando vi riesce la Juve è poca roba. Ma quando il regista cresce i bianconeri, oggi in tenuta rosanero, prendono in mano la partita ed è proprio l’ex rossonero a rendersi l’uomo più pericoloso dei suoi, prima angolando troppo il rasoterra dopo un bello slalom in area e dopo concludendo troppo centralmente un tiro dalla media distanza. I toscani ci provano con Calaiò in contropiede, ma è fantastico il recupero di Barzagli che in scivolata sventa il pericolo, e con Mannini che non riesce ad inquadrare lo specchio della porta. Nella ripresa tutti si aspettano il cambio di uno spento e, a tratti, irritante Vucinic e invece Conte lo lascia in campo giusto il tempo per regalare la “genialata” della domenica proprio pochi istanti prima della sua sostituzione: splendida, al 54′, apertura di Pepe a cambiare gioco sul fronte opposto per Giaccherini che serve il montenegrino in area il quale aggira da maestro il difensore avversario con un tocco a seguire offrendo a Matri un comodo appoggio in rete per il suo primo gol stagionale. Protagonisti dell’azione anche le due ali alte di centrocampo, riconfermate dal tecnico dopo la buona prova offerta all’esordio e preferite a Krasic ed Elia costretti a vedere per la seconda volta la partita dalla panchina. Con Vidal, il cui ruolo nella Juve di Conte potremmo equipararlo ad un “sesto uomo del basket”, al posto di Vucinic la Juve aumenta la sua quantità a centrocampo: il cileno, pronto ad aggredire i portatori di palla toscani, si va a posizionare alle spalle di Matri per offrire maggiore protezione nella fase di non possesso palla. Sannino corre ai ripari inserendo prima Larrondo, per un evanescente Gonzalez, e poi togliendo Gazzi sostituendolo con Vergassola, mediano dotato di un maggiore istinto del gol del compagno, in cerca del pari che non arriva nonostante la Juve nei minuti finali soffra, complice anche il calo fisico, senza però rischiare quasi nulla. Escono anche Chiellini e lo stesso autore del gol per problemi muscolari, da segnalare l’ottima prova del riabilitato Grosso che oggi sostituiva lo squalificato De Ceglie sulla corsia mancina. La Juve è in testa alla classifica, in coabitazione con Udinese e Cagliari, tuttavia è ancora presto per dire se i bianconeri saranno capaci di lottare per qualcosa di concreto in questa stagione. Questione di mentalità: lavorare duro in settimana, sacrificio e 90 minuti e più ad altissima intensità la domenica. La ricetta potrebbe essere quella giusta considerando anche già i 5 punti di vantaggio che la Vecchia Signora può vantare sui rivali più accreditati Inter, Roma, Lazio e i campioni d’Italia in carica del Milan che però saranno impegnati stasera nel posticipo con il Napoli (seria pretendente allo scudetto) e potenzialmente potrebbero ritornare a -2 dai bianconeri e, viceversa, i partenopei potrebbero riacciuffare le zebre. Mercoledì il turno infrasettimanale con il Bologna sarà un altro banco di prova per la squadra di Conte. Solo il tempo potrà dare le risposte che tutti gli addetti ai lavori e i tifosi bianconeri si domandano da un pò di tempo.