Autore: Lupo

  • Lorenzo in pole a Laguna Seca

    Lorenzo in pole a Laguna Seca

    E’ stata una battaglia sul filo dei millesimi ma alla fine a spuntarla è stato Jorge Lorenzo. Sul circuito di Laguna Seca dove nella sera italiana si correrà il Gran Premio degli Stati Uniti, decimo appuntamneto del Mondiale MotoGP, lo spagnolo della Yamaha si è aggiudicato la pole position numero 3 del 2012, che in stagione mancava dal 28 aprile scorso dal Gran Premio di Jerez, e la 21esima nella classe regina, ai danni di Casey Stoner che è uno dei migliori interpreti della pista situata nel deserto californiano avendoci vinto due volte (al pari di Nicky Hayden). Il crono di Lorenzo di 1:20.554, con il quale ha preceduto di soli 74 millesimi l’australiano della Honda nonchè campione in carica, è anche il tempo record del circuito che apparteneva proprio a Stoner (1:21.376) stabilito nel 2010 in sella alla Ducati.

    La gara, che come da tradizione è riservata alla classe regina, sembra sia questione tra loro due poichè anche se a completare la prima fila c’è Dani Pedrosa, lo spagnolo della Honda è staccato di 3 decimi e mezzo dal miglior crono. Il vincitore del Sachsenring cercherà di rimanere il più possibile nella scia di Lorenzo e Stoner per approfittare del loro primo errore e inserirsi nella lotta per la vittoria finale. In quarta posizione ad aprire la seconda fila Ben Spies che nei giorni antecedenti il Gran Premio ha dato il suo addio ufficiale alla Yamaha al termine della stagione; mezzo secondo il ritardo dell’americano dal compagno di team Lorenzo con l’auspicio di poter battagliare per il podio. Quinto tempo per Cal Crutchlow e sesto per Andrea Dovizioso per una seconda fila tutta Yamaha, 7 decimi il gap del britannico, quasi un secondo per il forlivese che forse non si trova del tutto a suo agio sul magnifico circuito di Laguna Seca. Il pilota italiano precede la Honda Gresini di Alvaro Bautista ma sarà arduo per lui centrare il quarto podio consecutivo.

    Jorge Lorenzo © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    Passiamo alla nota dolente: Valentino Rossi, che con il tempo di 1:22.544 non è riuscito a fare meglio della decima posizione. Pesantissimo anche il distacco del campione di Tavullia dal miglior tempo assoluto, quasi due secondi che non fanno ben sperare in vista della gara, ma soprattutto per un possibile prolungamento anche per il prossimo anno del rapporto tra Valentino e la casa bolognese che sembra ormai agli sgoccioli. Il pesarese ha chiuso alle spalle della Honda LCR di Stefan Bradl ed è staccato inoltre di ben otto decimi dalla prima delle Ducati, che è quella dell’idolo indiscudsso di casa Nicky Hayden in ottava posizione, che sul circuito Californiano ha già vinto le prime due edizioni. Il Dottore quindi di fatti è l’ultimo tra i piloti ufficiali e ha preceduto di soli tre decimi la ART di Randy De Puniet, che come al solito è il primo pilota ad aprire la colonia delle tantissime CRT, seguito da Aleix Espargaro e Colin Edwards.

    Peggio di Rossi ha fatto Karel Abraham che con la moto prototipo si è piazzato in 14esima posizione alle spalle delle tre CRT ed è staccato do oltre tre secondi dalla vetta. Staccatissimi tutti gli altri; Michele Pirro ha chiuso in 16esima posizione davanti a Toni Elias, mentre Mattia Pasini non è riuscito a fare meglio della 18esima posizione davanti a Danilo Petrucci, autore anche di una caduta durante lo svolgimento del turno. La wild-card Steve Rapp ha chiuso il gruppo a 6 secondi e tre decimi di distacco dalla vetta.

    Appuntamento alla gara come di consueto alle ore 23 italiane in virtù del fuso-orario di nove ore in meno della California rispetto al nostro paese. Per quanto riguarda le condizioni atmosferiche invece non dovrebbero variare rispetto alle qualifiche quindi tutti i piloti potranno avere un quadro molto chiaro delle proprie potenzaialità sul passo di gara.

  • Cerimonia Londra 2012, che show. Da Muhammad Ali alla Regina

    Cerimonia Londra 2012, che show. Da Muhammad Ali alla Regina

    Apertura in grande stile per le Olimpiadi di Londra 2012, il regista premio Oscar Danny Boyle ha ricostruito la storia dell’Inghilterra in un viaggio scenografico che ha conquistato gli 80mila presenti all’Olympic Park tra cui anche molti capi di Stato come Napolitano, Michelle Obama in rappresentanza del marito Barack, Medvedev, Il Principe di Monaco e tanti altri.

    Al campione del Tour de France, Bradley Wiggins, il compito di aprire le danze suonando un rintocco della campana più grande d’Europa e poi tutti a viaggiare con Boyle attraverso una lettura di un passaggio di “La Tempesta” di Shakespeare passando dall’Inghilterra bucolica alla rivoluzione industriale, la nascita delle acciaierie e grandi industrie fino all’Inghilterra dei nostri giorni.

    Grande protagonista dello show anche la musica e non poteva essere altrimenti visto che l’Inghilterra è la patria di mostri sacri come Beatles, Rolling Stones, Sex Pistols, Queen, Clash, Who, giusto per nominarne alcuni, i loro brani hanno fatto da colonna sonora della lunga celebrazione d’apertura. Nel viaggio della cultura inglese non potevano mancare Mary Poppins, Harry Potter accompagnato dalla sua creatrice J. K. Rowling che per l’occasione ha eseguito una lettura da Peter Pan e Mister Beancon la sua esilarante comicità ha suonato “Momenti di Gloria” insieme alla Lodon Symphony Orchestra.

    Regina Elisabetta © Getty Images

    La cerimonia ha visto anche partecipare la Regina Elisabetta nelle vesti singolari di attrice nell’ interpretazione di sé stessa, accompagnata dalla bodyguard più famosa al mondo: l’agente 007, Craig David. Alla Regina il compito di dichiarare ufficialemente aperta la XXX° edizione dei Giochi Olimpici Odierni dopo l’ingresso allo Stadio dei veri protagonisti dell’evento, gli atleti. Apre la parata la Grecia come patria delle Olimpiadi e poi un’emozionata Arabia Saudita che per la prima volta è presente ai Giochi con due donne atlete, l’Italia, guidata da Valentina Vezzali, nel corteo vince la medaglia d’oro dell’eleganza, l’Israele che in risposta al no ricevuto dal CIO di ricordare le vittime di Monaco ’72 sfila con un fazzoletto nero nel taschino e, in chiusura, la Gran Bretagna, Nazione ospitante dei Giochi che sfila in completo bianco con rifiniture d’orate disegnato da Stella McCartney, figlia del famoso beatle a cui è stato affidato il compito di chiudere la cerimonia.

    Emozione sul finale per la presenza di Cassius Clay, più noto come Muhammad Ali che a 70 anni con grande dignità e onore ha simbolicamente portato la bandiera coi cinque cerchi poi posta a sventolare sulla montagna che già aveva accolto le bandiere delle nazioni partecipanti. Gran finale a sorpresa per l’accensione del braciere olimpico: l’ultimo tedoforo, fino all’ultimo dall’identità celata, si è fatto in sette. Dopo aver ricevuto la fiaccola da un elengantissimo David Beckam, che a bordo di un motoscafo ha tagliato in due il Tamigi, la leggenda del canottaggio britannico Sir Steve Redgrave, ha consegnato la fiaccola a sette giovani promesse dello sport britannico scelti da altrettanti campioni nazionali; ognuno di loro con una fiaccola hanno acceso il tripode a forma di fiore che ha dato il via ai Giochi Olimpici.

    Chiusura tutta per Sir Paul McCartney che dopo aver intonato “The End” ha coinvolto gli 80 mila presenti con “Hey Jude“, per lui è standing ovation e per Londra 2012 è davvero l’inizio.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Trionfo di Alonso in Germania. Button sul podio, Vettel penalizzato

    Trionfo di Alonso in Germania. Button sul podio, Vettel penalizzato

    Una gara perfetta quella di Fernando Alonso, un altro capolavoro che gli ha permesso di trionfare nel Gran Premio di Germania e di allungare nel Mondiale incrementando il suo vantaggio in classifca dal suo più immediato inseguitore Webber portandolo a 34 punti. Per lo spagnolo, alla sua terza vittoria stagionale e 30esima in Formula 1, la trasferta ungherese tra sette giorni prima della lunga sosta estiva sarà cruciale per accumulare ulteriore vantaggio sui rivali e dare lo strappo decisivo per la corsa al titolo iridato.

    Sul circuito di Hockenheim Alonso ha condotto magistralmente la gara dall’inzio alla fine anche se in alcuni frangenti del Gran Premio si è ritrovato a difendersi dagli attacchi di Sebastian Vettel prima e Jenson Button, il pilota di Oviedo ha però guidato da vero professore calcolando ogni rischio consentendo alla Ferrari di transitare prima sotto la bandiera a scacchi. Una vittoria anche dal sapore politico dal momento che nella Germania capitale economica dell’Europa si è affermato un binomio italo-spagnolo i cui Paesi stanno attraversando un difficile perodo dal punto di vista finanziario.

    Alle spalle di Alonso è giunto il pilota di casa Sebastian Vettel che però è stato penalizzato dai commissari di 20 secondi da sommare al tempo totale di percorrenza nell’ordine d’arrivo del Gran Premio che gli è costato non solo il secondo posto ma anche il podio, scivolando in quinta posizione. Il campione del mondo in carica della Red Bull, la scuderia austriaca nella mattinata era stata ogetto di un’indagine dalla Federazione che aveva riscontrato una mappatura irregolare del motore e che se l’era cavata con una semplice ammonizione, è stato punito per un sorpasso inflitto a Jenson Button non giudicato regolare dalla direzione gara mettendo tutte  e 4 le ruote fuori dalla pista avvantaggiandosi di una migliore accelerazione rispetto all’avversario subito dopo il tornante lento. Il pilota inglese della McLaren è giunto così secondo tornando a salire sul podio a distanza di 4 mesi che mancava dal GP di Cina per la precisione. Grande gara quella di Button che, con una guida pulta e precisa partito dalla sesta posizione e grazie ad una McLaren ritrovata e tornata ad essere competitive dopo il fallimento nelle ultime uscite, è riuscito a risalire di posizioni raggiungendo anche la coppia di testa che aveva fatto il vuoto dietri di sè. Grazie ad un ultimo pit stop anticipato è riuscito a scavalcare Vettel e mettersi negli scarichi di Alonso, insidiato fino a 10 giri dal termine. L’usura delle gomme poi non gli ha consentito di difendere la seconda posizione conquistata solo provvisoriamente dal tedesco, nella guida apparso oggi molto nervoso prendendosi molti rischi in accelerazione alle uscite delle curve veloci per cercare di riuscire a stare in scia agli avversari.

    Fernando Alonso © Lars Baron/Getty Images

    Sul gradino più basso del podio Kimi Raikkonen, che oramai ci ha abituato a grandi rimonte: partito decimo dalla griglia, il finnico della Lotus grazie alla sua costanza in gara è riuscito a risalire e a portare a casa un altro straordinario risultato, al contrario del compagno di scuderia Romain Grosjean che ha sofferto e non poco il circuito tedesco classificandosi in 18esima posizione. Strepitosa anche la gara di Kamui Kobayashi giunto quarto con la sua Sauber e tornato a battere Sergio Perez, che ha finito la gara in sesta posizione. Settimo posto per il padrone di casa Michael Schumacher, il quale forse ha pagato una strategia errata effettuando una sosta in più degli avversari che gli ha fatto perdere la quarta posizione. Completano la top ten un anonimo Mark Webber e i tedeschi Nico Hulkenberg e Nico Rosberg, autore di una bella rimonta dalla 21esima posizione fino al decimo posto finale. Perseguitato dalla sfortuna ancora una volta Lewis Hamilton, incappato nella foratura dello pneumatico posteriore sinistro dopo appena tre tornate di gara forse a causa dei detriti dell’alettone anteriore lasciati in pista dalla Ferrari di Felipe Massa (12esimo) in un tamponamento nelle battute iniziali. Grande rammarico per il pilota della McLaren che avrebbe potuto battagliare per la vittoria dimostrando di avere il ritmo dei primi addirittura andandosi a sdoppiare da Vettel, facendo inviperire il tedesco, e tallonando Alonso per diversi giri prima di rientrare per la sua sosta ai box e di ritirarsi poco dopo. A questo punto l’anglo-caraibico, solo 4 punti negli ultimi 3 Gran Premi, è tagliato fuori dalla lotta per il Mondiale a meno di una clamorosa e improbabile rimonta nella seconda parte di stagione: sono infatti 62 i punti di ritardo in classifica dal leader Alonso. E pensare che Hamilton solo un mese fa con la vittoria in Canada si era portato al comando del Mondiale, un vero crollo.

    La Formula 1 non si ferma, tra sette giorni si va a Budapest per affrontare il Gran Premio d’Ungheria, 11esimo appuntamento stagionale, prima di osservare la sosta estiva di agosto. Sarà importante arrivare a questo “giro di boa” nel pieno delle forze e della competitività.

    Ordine d’arrivo Gran Premio di Germania: 1. Alonso (Ferrari), 2. Button (McLaren), 3. Raikkonen (Lotus), 4. Kobayashi (Sauber), 5. Vettel (Red Bull), 6. Perez (Sauber), 7. Schumacher (Mercedes), 8. Webber (Red Bull), 9. Hulkenberg (Force India), 10. Rosberg (Mercedes), 11. di Resta (Force India), 12. Massa (Ferrari), 13. Ricciardo (Toro Rosso), 14. Vergne (Toro Rosso), 15. Maldonado (Williams), 16. Petrov (Caterham), 17. Senna (Williams), 18. Grosjean (Lotus), 19. Kovalainen (Caterham), 20. Pic (Marussia), 21. de la Rosa (Hispania), 22. Glock (Marussia), 23. Karthikeyan (Hispania), 24. Hamilton (McLaren)

    Classifica piloti: Alonso 154, Webber 120, Vettel 118, Raikkonen 95, Hamilton 92, Rosberg 76, Button 65, Grosjean 61, Perez 47, Kobayashi 31, Maldonado 29, Schumacher 29, di Resta 27, Massa 23, Hulkenberg 19, Senna 18, Vergne 4, Ricciardo 2

    Classifica costruttori: Red Bull 238, Ferrari 177, McLaren 157, Lotus 156, Mercedes 105, Sauber 78, Williams 47, Force India 46, Toro Rosso 6

  • Red Bull sotto indagine e a rischio squalifica per Hockenheim

    Red Bull sotto indagine e a rischio squalifica per Hockenheim

    Acque agitate in questi minuti in casa Red Bull. Questa mattina la scuderia austriaca è stata oggetto di verifiche da parte della Federazione, dopo i controlli effettuati il delegato Fia Jo Bauer ha emesso un comunicato attraverso il quale decideva di mettere sotto investigazione le due vetture di Milton Keynes.

    La Federazione ha riscontrato una mappatura diversa del motore Renault montato sulle monoposto di Sebastian Vettel e Mark Webber rispetto a quanto adottato nei precedenti Gran Premi violando così l’articolo 5.5.3 del regolamento, l’irregolarità conferirebbe alle due vetture un vantaggio aerodinamico non indifferente. Questo il comunicato ufficiale emesso dalla Federazione:

    «Dopo aver esaminato le mappature delle vetture numero 1 e 2 appare chiaro che il numero massimo di giri impostato è inferiore rispetto a come era impostato negli altri eventi. Nella mia opinione viene violato l’articolo 5.5.3 del regolamento tecnico 2012, il motore è in grado di erogare una coppia maggiore ad una certa velocità in relazione al regime di rotazione. Inoltre, questa mappatura altera artificialmente le caratteristiche aereodinamiche di entrambe le vetture in violazione del TD 036-11. Ho riferito il tutto agli steward che esamineranno il caso».

    Red Bull © Lars Baron/Getty Images

    Il direttore tecnico del team Adrian Newey e il team principal Chris Horner sono stati convocati in direzione gara a colloquio con i commissari. A questo punto la Red Bull nella peggiore delle ipotesi potrebbe rischiare una squalifica e conseguente estromissione di entrambe le vetture dalla griglia di partenza del Gran Premio di Germania. Soluzione questa però che sembra la più remota. Più accreditata invece l’ipotesi di una retrocessione in fondo allo schieramento ma non è escluso che una decisione definitiva venga presa al termine della gara, lasciando inalterata la griglia di partenza. Si attende a momenti la decisione della direzione gara.

  • Sykes re delle Superpole, a Brno Biaggi 14°

    Sykes re delle Superpole, a Brno Biaggi 14°

    Sarà ancora una volta Tom Sykes a partire davanti a tutti, a Brno dove domani si correrà il Gran Premio della Repubblica Ceca del Mondiale Superbike, il centauro inglese della Kawasaki ha centrato la sua settima Superpole in stagione su 9 appuntamenti guadagnandosi “sul campo” meritatamente il titolo di re della Superpole. Sykes ha fermato il cronometro sull’1:58.010, nuovo record del circuito, tempo di quasi mezzo secondo più veloce di Carlos Checa che segue immediatamente il britannico il quale poi, per sua sfortna, non riesce a replicare gli exploit della qualifica con una Ninja che soffre in gara e non ancora competitiva sulle lunghe distanze.

    La prima fila è completata quindi dallo spagnolo della Ducati campione del mondo in carica, da Eugene Laverty sulla prima delle due Aprilia ufficiali e Davide Giugliano, in grande spolvero, compagno di team di Checa. Il pilota romano non è ormai più una sorpresa dopo una prima parte di stagione nella quale ha dovuto prendere confidenza con la nuova categoria alimentando le speranze dei suoi tifosi e quelli italiani per affermarsi con i primi. Seconda fila occupata da 3 Bmw su 4: Marco Melandri guida la truppa delle tedesche precedendo il pilota con il quale divide il box Leon Haslam, con in mezzo la Honda di Jonathan Rea, e Michel Fabrizio. Nono tempo per Chuck Davies sull’Aprilia del team clienti ParkinGO.

    Tom Sykes © RADEK MICA/AFP/GettyImages

    Superpole da dimenticare per il re di Brno Max Biaggi, vincitore sul circuito ceco per 11 volte nella sua carriera in tutte le categorie in cui ha corso (4 in 250, 3 in 500/MotoGP e 4 in Superbike): il pilota romano dell’Aprilia non è riuscito ad accedere nella seconda e decisiva sessione qualificandosi solo con il 14esimo tempo che domani lo costringerà ad una gara in rimonta per non vedere il suo vantaggio nel Mondiale da Melandri farsi più esiguo. Servirà il miglior Max.

    Il programma: il via di gara 1 è previsto a mezzogiorno in punto, la seconda manche alle 15:30.

  • Alonso in pole ad Hockenheim davanti a Vettel

    Alonso in pole ad Hockenheim davanti a Vettel

    Fernando Alonso partirà in pole position domani nel Gran Premio di Germania, decimo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota spagnolo della Ferrari ha beffato tutti ad Hockenheim risultando il più veloce sotto la pioggia che è arrivata puntuale condizionando seconda e terza sessione di qualifiche ottenendo così la sua seconda pole stagionale e consecutiva e la 22esima in carriera. Morale altissimo all’interno del team di Maranello che alla luce delle ultime prestazioni e reduce dalla splendida e irripetibile vittoria di Valencia e del secondo posto a Silverstone dopo aver dominato il Gran Premio per 3/4 di gara ed essere scattato dalla pole position, può finalmente ritenersi la vettura da battere.

    Per Alonso miglior giro in 1:40.621, un “tempone” se si considera che c’è un abisso tra sè e gli altri piloti: Sebastian Vettel che domani scatterà al suo fianco dalla prima fila è staccato di 4 decimi, il campione del mondo in carica non è sembrato molto brillante in qualifica ma è riuscito ugualmente a portare a casa un buon risultato grazie alle sue doti di guida, Mark Webber di quasi un secondo. L’australiano, vincitore dell’ultimo Gran Premio, però non potrà partire dalla posizione conquistata perchè dovrà retrocedere di 5 posizioni in griglia per essere stato costretto a sostituire il cambio sulla sua Red Bull. I meccanici hanno provato a riparare il guasto senza riuscirvi. In seconda fila quindi partiranno Michael Schumacher e Nico Hulkenberg: il pilota della Mercedes vola quando si tratta di guidare sul bagnato, per quello della Force India non si tratta della migliore performance della carriera poichè ottenne la pole position nel Gran Premio del Brasile 2010 al volante di una Williams (anche in quella occasione le condizioni della pista non erano asciutte ma umide).

    Fernando Alonso © Lars Baron/Getty Images

    Ad aprire la terza fila Pastor Maldonado che oramai ha portato stabilmente la Williams nella top ten seguito dalle due McLaren che qui ad Hockenheim ha portato diverse novità aerodinamiche, visibili e non visibili, per migliorare le prestazioni della vettura in difficoltà nell’ultimo periodo in particolar modo con Jenson Button il quale partirà davanti a Lewis Hamilton che sicuramente avrà imprecato per l’arrivo della pioggia dal momento che l’anglo-caraibico, che domani festeggerà i suoi 100 Gran Premi in Formula 1, sull’asciutto aveva dato dimostrazione di essere uno dei piloti più veloci e di poter lottare per la pole position. A completare la top ten la seconda Force India di Paul di Resta e la Lotus di Kimi Raikkonen mentre sono indietro Felipe Massa, 14esimo, e Romain Grosjean a seguire il brasiliano della Ferrari. Entrambi guadagnano una posizione per la penalità inflitta a Sergio Perez reo, secondo i commissari di gara, di essere stato d’intralcio a Raikkonen e Alonso nella Q2 e che quindi è stato retrocesso in 17esima posizione subito dietro a Nico Rosberg autore di una pessima qualifica al contrario del compagno di team Schumacher.

    Domani il via del Gran Premio di Germania alle 14:00 che, stando alle ultime previsioni meteo, dovrebbe corrersi sull’asciutto. In caso di successo Alonso darebbe una svolta decisa nel Mondiale.

  • L’NBA 3X a Napoli, il programma completo

    L’NBA 3X a Napoli, il programma completo

    E’ nato l’NBA 3X, il torneo 3 contro 3 organizzato da NBA Italia che offre ai propri appassionati la possibiltà di vivere l’esperienza della National Basketball Association in maniera diretta anche attraverso attività interattive. Quella di quest’anno è la prima edizione che farà tappa in 6 città italiane e che durerà tutta l’estate: il torneo, sostenuto da adidas, Agenzia Turismo Friuli Venezia Giulia, Sprite, FootLocker, Gatorade, HP e Radio Deejay, è partito da Lignano Sabbiadoro in Piazza Marcello d’Olivo il 7 e 8 luglio, e ha avuto come ospite d’eccezione il campione della nazionale italiana e ala dei Denver Nuggets Danilo Gallinari per poi proseguire nelle prossime settimane a Napoli, Trapani, Ostia, Reggio Calabria e Torino.

    Nel torneo si affronteranno tra loro squadre composte da 4 giocatori divisi per fasce di età: ragazzi e ragazze di 11 e 12 anni, 13 e 14anni, 15 e 16 anni e 17+ Open Division, consistente in squadre miste. Ogni squadra sarà inserita in un girone e avrà diritto a giocare un minimo di due gare, con i vincenti che avanzeranno alla fase finale. Le squadre possono registrarsi al seguente indirizzo http://78.47.100.244/NBAFormMain/.

    NBA3X

    In questo week-end l’NBA 3X farà tappa a Napoli, domani 18 luglio alle 11:30 il sindaco della città partenopea Luigi De Magistris e l’Assessore allo Sport Giuseppina Tommasielli presenzieranno la conferenza stampa presso Palazzo San Giacomo e accoglieranno Katia Bassi, General manager di NBA Italia, estremamente soddisfatta per come è andata la tappa d’apertura: “La tappa di Lignano lo scorso weekend ha avuto un enorme successo ed è il preludio per una grande estate di pallacanestro in Italia. NBA 3X soddisferà tutti i partecipanti, e offrirà ai fan italiani un’opportunità unica per legarsi al gioco della pallacanestro“.

    L’evento offrirà la prima performance a livello europeo delle Brooklynettes Dance Team, della nuova franchigia dei Brooklyn Nets. Il divertimento poi continuerà con un DJ set serale alla presenza di VIC e Fabio Russo di Radio Deejay.

    Di seguito il programma dell’NBA 3X

    • 7 e 8 luglio – Lignano Sabbiadoro, Piazza Marcello d’Olivo
    • 21 e 22 luglio – Napoli, via Caracciolo/Largo Diaz
    • 24 e 25 agosto – Trapani, Parcheggio Palailio
    • 1 e 2 settembre – Ostia, Il Pontile
    • 8 e 9 settembre – Reggio Calabria, Lungomare Falcomatà/Anfiteatro
    • 15 e 16 settembre – Torino, Piazza San Carlo/Via Roma
  • Il Chelsea prepara l’assalto a Cavani, pronti 45 milioni

    Il Chelsea prepara l’assalto a Cavani, pronti 45 milioni

    Nonostante le nubi minacciose riguardo una partenza di Edinson Cavani verso Torino in quest’ultimo periodo si fossero diradate facendo tirare un bel sospiro di sollievo, anche oggi i tifosi del Napoli hanno di che preoccuparsi: dopo Lavezzi, approdato a Parigi alla corte di Carlo Ancelotti, i partenopei devono fare i conti con l’assalto, ormai prossimo, del Chelsea al Matador.

    La stampa britannica, con il Sun in testa, non ha dubbi: Roman Abramovic vuole portare a Londra a tutti i costi l’attaccante uruguagio che ha sempre apprezzato e sempre desiderato in ogni sessione di calciomercato attualmente impegnato con la sua nazionale, l’Uruguay, per preparare al meglio le Olimpiadi che, strano caso del destino, si terranno proprio nella capitale inglese. Per provare a convincere il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, il magnate russo patron del club campione d’Europa in carica ha pronto un assegno da 35 milioni di sterline, circa 45 milioni di euro. Una proposta da far vacillare anche il produttore cinematografico. De Laurentiis, non più tardi di un mese fa, aveva fissato il prezzo del cartellino di Cavani in 70 milioni di euro, con il chiaro intento di far desistere le pretendenti allentando così il pressing della Juve sul giocatore che cominciava a farsi davvero asfissiante. Una proposta difficilmente rifiutabile anche per il numero uno partenopeo, un osso duro quando si tratta di sedersi al tavolo delle trattative per la vendita di un suo calciatore come l’affare Lavezzi insegna.

    Edinson Cavani © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Ma il Napoli non è l’unica parte ad essere tentata, anche lo stesso Edinson Cavani, per il quale le trattative di rinnovo con il club azzurro procedono a rilento, è allettato dai milioni offerti da Paperon Abramovic: ingaggio di 150 mila sterline a settimana, circa 200 mila euro, per un totale di quasi 9 milioni di euro a stagione a fronte di una retribuzione attuale che supera di poco i 2 milioni di euro. Un pò pochi per un bomber che a Napoli in sole due stagioni è stato capace di andare a segno per 66 volte di cui 49 in campionato. Un differenza significativa con la possibilità di cambiare anche il suo tenore di vita poichè a Londra andrebbe a guadagnare quattro volte tanto percepisce attualmente.

    La Juve nelle scorse settimane, sotto precisa indicazione di Conte, ha provato ad assicurarsi l’attaccante. Se da un lato Cavani ha gradito l’interesse di Madama tanto da far esporre diversi esperti di mercato riguardo ad un accordo di massima sulla base di 5 milioni annui più bonus raggiunto tra il suo entourage e la squadra campione d’Italia, dall’altro il Napoli non ha la benchè minima intenzione di cedere la sua punta di diamante ad una diretta contendente nonchè alla rivale per eccellenza. A meno che Marotta non si presenti negli uffici del club partenopeo con una valigietta stracolma di euro, 70 milioni per la precisione o giù di lì. Per quel prezzo De Laurentiis venderebbe anche la sua anima al diavolo.

  • Thiago Silva al Psg è ufficiale. Al Milan 42 milioni

    Thiago Silva al Psg è ufficiale. Al Milan 42 milioni

    A.C. Milan di aver ceduto al Psg Thiago Silva“. Tramite questo comunicato telegrafico di sole 10 parole quasi a voler far passare la nota inosservata, e con un errore di scrittura (non compare la parola comunica corretto qualche istante più tardi) emesso alle 18:45, il Milan ha ufficializzato la cessione al Paris Saint Germain di Thiago Silva. Neanche un accenno di ringraziamento al ragazzo come si suol fare in questi casi. Un epilogo scontato considerati gli ultimi giorni in cui anche dai vertici rossoneri, Berlusconi in primis, provenivano indicazioni in questo senso, ovvero della cessione del più forte difensore del mondo in circolazione al club guidato da Carlo Ancelotti.

    Thiago Silva ha già sostenuto le visite mediche in Brasile dove il centrale ormai ex rossonero si trova in ritiro con la nazionale verdeoro per prepararsi in vista delle Olimpiadi di Londra, subito dopo l’ok del medico sociale del club parigino Chris Rolland si è potuto mettere nero su bianco e concretizzare l’affare che porterà nelle casse del Milan 42 milioni di euro, una cifra stratosferica per un difensore. Thiago Silva ha firmato un contratto della durata di 5 anni a 7.5 milioni di euro netti a stagione come si apprende direttamente sul sito del Psg che annuncia così, comprensibilmente con tut’altro umore, l’arrivo del difensore più forte del mondo “Thiago Silva est Parisien” e ancora “Bienvenue Thiago Silva” con tanto di comunicato annesso alla storia e alla carriera del campione brasiliano.

    Thiago Silva © Marco Luzzani/Getty Images

    Fine della messa in scena architettata da Silvio Berlusconi con l’ausilio dell’ “audace” e fido Adriano Galliani. Il presidente del club rossonero era addirittura intervenuto in diretta su Sportitalia nella trasmissione Speciale Calcio Mercato per annunciare trionfalmente a tutto il popolo rossonero del rifiuto alla proposta allettante del Paris Saint Germain, così come aveva fatto qualche anno addietro con Kakà (la trasmissione era però il Processo di Biscardi) che 6 mesi più tardi poi si trasferì al Real Madrid, ritirandolo dal mercato enfatizzando sul notevole sforzo economico fatto per trattenerlo prendendo per i fondelli, per usare un eufemismo, i tifosi del Milan. In realtà Thiago Silva era stato promesso al Psg già quando Galliani volò a Parigi il 12 di giugno per ascoltare l’offerta dell’amico Leonardo subordinando però la cessione del brasiliano all’acquisto anche di Zlatan Ibrahimovic, di cui il Milan si è voluto sbarazzare per via dell’oneroso ingaggio, confezionandoli in un unico pacchetto privandosi così in un sol colpo di due colonne portanti del Milan che fanno seguito agli addii illustri dei senatori, da Gattuso a Seedorf, da Inzaghi a Nesta andando così incontro ad una rifondazione totale della squadra.

    Dopo l’ufficialità di Thiago Silva si attende a breve anche quella del gigante svedese, l’annuncio presumibilmente arriverà lunedì, che in queste ore sta limando gli ultimi dettagli del suo nuovo ricchissimo contratto con il Psg che lo porterà a guadagnare circa 14 milioni di euro netti all’anno.

  • Dani Pedrosa in pole al Mugello, Rossi 10°

    Dani Pedrosa in pole al Mugello, Rossi 10°

    Con un tempo stratosferico Dani Pedrosa si assicura la pole position del Gran Premio d’Italia, nono appuntamento del Mondiale MotoGP 2013, la prima in stagione e la 19esima in totale nella classe regina. Al Mugello il pilota spagnolo, rivitalizzato dal rinnovo del contratto con Honda per le prossime due stagioni, ferma il cronometro sull’ 1:47.284 che gli vale anche il giro record del circuito toscano battendo il precedente stabilito lo scorso anno da Jorge Lorenzo di oltre un secondo.

    Pedrosa beffa proprio il connazionale della Yamaha che ha visto svanire la pole all’ultimo tentativo imboccando la corsia dei box sul rettilineo finale anzichè andare a tagliare il traguardo dopo aver fatto registrare i tre migliori intermedi a causa di un problema di elettronica accusato sulla sua M1. Nonostante l’inconveniente però Lorenzo rimane il favorito numero uno per domani in gara come dimostra il passo gara di oggi e il dominio nelle prove libere odierne e di ieri. Completa la prima fila uno straordinario Hector Barbera con la Ducati clienti del team Pramac relegando in seconda fila un altro ducatista, ufficiale però, che risponde al nome di Nicky Hayden i quali domani hanno tutte le carte in regola per salire sul podio e autori di tempi interessantissimi: solo 281 i millesimi di ritardo da Pedrosa per lo spagnolo, 387 quelli dell’americano. A stridere con la prestazione di Barbera e Hayden quella di Valentino Rossi, ancora in ritardo e che non è riuscito a fare meglio del decimo tempo ad un secondo e due decimi dalla pole, lui che del Mugello è il maestro per eccellenza avendo vinto sul circuito toscano per ben sette volte. Nonostante il nuovo casco con su scritto il famoso motto di Gianni Morandi “Stiamo Uniti” con tanto di foto del cantante bolognese in bella vista, quasi a voler caricare l’ambiente in un periodo molto difficile, Rossi e Ducati continuano a non prendersi. Per il Dottore domani si prospetta un’altra, l’ennesima, gara tutta in salita.

    Dani Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Sottotono anche Casey Stoner che da quando ha annunciato il suo ritiro non è riuscito più ad essere incisivo come lo è stato negli ultimi anni. Per il campione del mondo in carica solo il quinto tempo con dei tempi quasi fotocopia con le due Yamaha clienti del team Tech3 di Hervè Poncharal, Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso che domani scatteranno rispettivamente dalla sesta e settima piazzola della griglia. La terza fila è completata da Stefan Bradl e da Ben Spies sulla Yamaha ufficiale. Per quanto riguarda le “mille” peggio di Valentino Rossi ha fatto solo Alvaro Bautista con la Honda che fu di Simoncelli (oggi i genitori di Marco erano all’autodromo per ricevere a nome della Fondazione Marco Simoncelli dalla Honda due moto che il Sic ha utilizzato e che verranno esposte all’interno del museo a lui dedicato).

    A guidare il gruppo delle CRT, le 800 cc, Aleix Espargaro (12esimo) che ha preceduto il compagno di team Randy De Puniet. Poi il nostro Michele Pirro con Mattia Pasini in 17esima posizione mentre per trovare Danilo Petrucci dobbiamo scorrere tutta la griglia, il ternano è in ultima posizione. Domani partenza alle 14:00 preceduta come di consueto dalle gare della Moto3 alle 11:00, pole a Maverick Vinales, e della Moto2 alle 12:20 con Pol Espargaro che scatterà davanti a tutti.