Autore: Lupo

  • F1: a Button il GP del Giappone, a Vettel il Mondiale

    F1: a Button il GP del Giappone, a Vettel il Mondiale

    Attendevamo solo di avere la certezza aritmetica, a Suzuka gli bastava fare solo un misero punto per vincere il titolo Mondiale. Sul circuito dove nel passato tanti altri campioni hanno celebrato il titolo iridato (Ayrton Senna, Alain Prost, Damon Hill e Michael Schumacher), Sebastian Vettel si laurea campione del mondo di Formula 1 per la seconda volta nella sua carriera, il pilota più giovane ad aver centrato tale obiettivo.

    Vettel e Button | © JUNG YEON-JE/AFP/Getty Images
    Partito dalla pole position, il tedesco della Red Bull alle fine si accontenta del terzo posto che gli consegna ugualmente l’iride bissando il successo dell’anno passato. Se l’anno scorso il titolo era arrivato all’ultima gara e in seguito al pasticcio degli uomini Ferrari, quello di quest’anno è stato un vero e proprio trionfo per il pilota di Heppenheim che ha dominato la stagione fin dall’inizio a Melbourne con numeri strepitosi e quasi da record: 9 vittorie, 12 pole position, 114 punti di vantaggio sul secondo in classifica e salendo sempre sul podio, a parte il Nurburgring dove è arrivato quarto, nei 15 Gran Premi fin qui disputati. Tutto questo anche merito di quel gioiello di vettura che si ritrova tra le mani progettato da Adrian Newey. Gli è mancata solo la vittoria oggi, il Gran Premio del Giappone è stato vinto infatti da un impeccabile Jenson Button che è riuscito a sopravanzare il tedesco durante la prima sosta ai box per poi rimanergli davanti fino alla bandiera a scacchi. Il pilota inglese della McLaren centra il suo terzo successo in stagione, il 12esimo in carriera, in quello che lui considera come secondo Gran Premio di casa (la fidanzata Jessica Michibata è giapponese) festeggiando così nel migliore dei modi il rinnovo di contratto con la scuderia di Woking e precedendo Alonso e, appunto, Vettel. Button aumenta il suo vantaggio sullo spagnolo nella lotta al secondo posto nella classifica mondiale piloti portandolo a 8 punti (210 contro i 202) diventando il favorito per la conquista del titolo di vice-campione del mondo e, presumibilmente, il pilota di punta della McLaren considerando l’ennesimo flop di Lewis Hamilton.
    Fernando Alonso | © Clive Mason/Getty Images
    Può sorridere Fernando Alonso autore di un’altra straordinaria prestazione in gara dopo la delusione di ieri in qualifica (partiva quinto anche dietro al compagno di squadra Felipe Massa). Il ferrarista è veloce, costante e non sbaglia nulla, ciò gli permette nell’ultimo pit stop di sopravanzare Vettel. Lo spagnolo prima si difende brillantemente dagli attacchi del tedesco e poi va all’attacco di Button arrivandogli addirittura ad 1 secondo di distanza a 2 giri dal termine nonostante fosse con le gomme a mescola più dura che tanto hanno fatto soffrire la Ferrari quest’anno. Al quarto posto si piazza la seconda Red Bull di Mark Webber che solo nel finale da segnali di risveglio, poi Lewis Hamilton con una gara dai due volti: l’inglese parte bene e guadagna una posizione al via agevolato dalla manovra aggressiva, a tagliare la strada, di Vettel su Button; all’inizio sembra l’unico a tenere il ritmo indiavolato del tedesco ma una piccola foratura gli fa perdere pressione allo pneumatico costringendolo ad un pit stop anticipato. Da lì in poi l’anglo-caraibico si perde e si ritrova a lottare con Massa per la quinta piazza (scintille ancora tra i due che arrivano al contatto alla staccata della chicane con il brasiliano che perde un pezzo di carbonio dalla sua vettura). Lewis sta pagando a caro prezzo i molteplici errori commessi quest’anno che lo hanno reso più vulnerabile sotto il profilo psicologico e con Button che ultimamente, a partire dal Gran Premio d’Ungheria, gli finisce costantemente sempre davanti questo non lo aiuta ad uscire dal “tunnel” nel quale è entrato di recente. Sesto Michael Schumacher che per un paio di giri si è ritrovato addirittura in testa alla corsa prima di affrontare il suo ultimo pit stop. Il 7 volte campione del mondo ha preceduto Felipe Massa, a punti vanno anche Sergio Perez, Vitaly Petrov e Nico Rosberg, autore di una grande rimonta dopo essere partito dall’ultima fila sulla griglia di partenza. Fuori dalla top ten le due Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta e la Sauber dell’idolo di casa Kamui Kobayashi che, nonostante sia partito dalla settima posizione, non è riuscito nel suo Gran Premio ad ottenere un risultato soddisfacente. La Formula 1 non si ferma. In settimana il Grande Circus si trasferirà dal Giappone alla vicina Corea, domenica si farà tappa a Yeongam dove andrà in scena il secondo GP coreano della storia della F1.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1.   BUTTON McLAREN MERCEDES 1h30:53.427
    2.   ALONSO FERRARI +1.160
    3.   VETTEL RED BULL RENAULT +2.006
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT +8.071
    5.   HAMILTON McLAREN MERCEDES +24.268
    6.   SCHUMACHER MERCEDES +27.120
    7.   MASSA FERRARI +28.240
    8.   PEREZ SAUBER FERRARI +39.377
    9.   PETROV RENAULT +42.607
    10.   ROSBERG MERCEDES +44.322
    11.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +54.447
    12.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1:02.326
    13.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1:03.705
    14.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH +1:04.194
    15.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI +1:06.623
    16.   SENNA RENAULT +1:12.628
    17.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +1:14.191
    18.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT +1:27.284
    19.   TRULLI LOTUS RENAULT +1:36.140
    20.   GLOCK VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    21.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    22.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH +2 GIRI
    23.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH +3 GIRI
    24.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI RIT
  • Cutolo show, il Padova supera il Brescia

    Cutolo show, il Padova supera il Brescia

    Lo stadio Euganeo è stato teatro stasera di una della più belle gare ammirate in questa stagione di Serie B e che ha visto i padroni di casa del Padova vincere di misura su un Brescia che non meritava sicuramente la sconfitta. Grande protagonista del match Aniello Cutolo che con la sua doppietta ha mandato al tappeto le Rondinelle e ha permesso ai veneti di balzare momentaneamente in vetta alla classifica del campionato cadetto con 20 punti, gli stessi del Torino che ha però una gara in meno.

    Aniello Cutolo | Sportmediaset
    La partita promette subito bene con un grande Brescia nella prima metà del primo tempo e un Padova che riesce a chiudere tutti i varchi. Non a caso il possesso palla è ad appannaggio della giovane squadra di Scienza che fa circolare bene la palla a centrocampo ma che non riesce a rendersi pericoloso negli ultimi 20 metri di campo. I biancoscudati di Dal Canto trovano in Cutolo il trascinatore della serata che riesce a sbloccare il risultato alla mezz’ora esatta con la sassata secca dell’attaccante esterno offensivo da fuori area imprendibile per il portiere Arcari. La reazione delle Rondinelle non si fa attendere e prima dello scadere del primo tempo Jonathas, complice un errore difensivo di Portin che nell’intento di rinviare spara addosso all’attaccante brasiliano, riporta il puntaggio in parità insaccando alle spalle di Perin nell’unico tiro in porta della prima metà di gioco nonostante il predominio territoriale degli uomini di Scienza. Ma prima del duplice fischio dell’arbitro Cacia avrebbe l’opportunità di riportare di nuovo avanti il Padova, l’attaccante però, da solo a centro area, spara addosso ad Arcari divorandosi letteralmente il gol del 2-1. Il secondo tempo riprende con lo stesso canovaccio del primo con il Brescia che è padrone del campo e il Padova che è letale nelle ripartenze dalla destra, la zona di Cutolo. I bresciani Feczesin e Juan Antonio però incappano in una serata storta e non riescono ad essere incisivi come al solito, in più Scienza è costretto a togliere dal campo Jonathas per un fastidio muscolare. Così il Padova nel finale guadagna metri e grazie allo slalom di Cutolo che si beve tutta la difesa delle Rondinelle deposita la sfera in rete con il suo portentoso sinistro. E’ il gol che consegna i 3 punti alla truppa di Dal Canto, il Brescia si getta in avanti alla ricerca del gol del pari inutilmente, anche se lo meriterebbe, subendo la prima sconfitta stagionale.

  • Vettel in pole a Suzuka, seguono le McLaren

    Vettel in pole a Suzuka, seguono le McLaren

    Sebastian Vettel ha conquistato la pole position anche a Suzuka dove domani, quando saranno le 8 del mattino in Italia, scatterà il Gran Premio del Giappone, quint’ultima prova del Mondiale 2011 di Formula 1.

    Sebastian Vettel | © JUNG YEON-JE/AFP/Getty Images
    Per il tedesco si tratta della 12esima pole stagionale e della 27esima in carriera scavalcando Mika Hakkinen, fermo a quota 26; inoltre si lascia dietro lo stesso pilota finlandese e Michael Schumacher nella classifica dei piloti che hanno ottenuto più pole position nell’arco di una sola stagione (11) mettendo nel mirino Alain Prost e Ayrton Senna ad una sola pole position di distanza e Nigel Mansell che detiene lo speciale record di 14 pole position conquistate nella stagione 1992. Questa volta Vettel se l’è dovuta sudare più del previsto: il campione del mondo in carica è riuscito a strapparla ai piloti McLaren solo all’ultimo tentativo, un giro praticamente al limite prendendosi anche qualche rischio fermando il cronometro sull’1:30.466. In prima fila con lui partirà Jenson Button, che avrebbe voluto festeggiare il rinnovo del contratto con la scuderia di Woking con una pole sfuggitagli per soli 9 millesimi. Subito dietro l’altra Freccia d’Argento di Lewis Hamilton a 1 decimo e mezzo da Vettel, l’inglese che aveva firmato il miglior giro al primo tentativo disponibile, ha commesso un errore nel secondo che lo ha costretto ad abortire così il suo ultimo tentativo, chiude la seconda fila Felipe Massa (+0.338) che finalmente è riuscito a stare davanti al compagno di squadra Fernando Alonso, una rarità in questa stagione. Alonso, che domani partirà quinto, ha gettato alle ortiche il primo tentativo lanciato per un dritto alla Spoon. I tifosi ferraristi auspicano un’altra delle sue meravigliose partenze anche perchè c’è in ballo il secondo posto nel Mondiale. Sesto tempo per Mark Webber a quasi 7 decimi dal compagno di team chiudono la top ten senza neanche effettuare un giro cronometrato Michael Schumacher, le due Renault di Vitaly Petrov e Bruno Senna e la Sauber dell’idolo di casa Kamui Kobayashi. Sfortuna Nico Rosberg che partirà dall’ultima fila per un guasto idraulico sulla sua Mercedes che non gli ha consentito di prendere parte alle qualifiche. Domani a Vettel basterà un solo punto per laurearsi campione del mondo per la seconda volta, un traguardo strepitoso se si considera che potrebbe avvenire con 4 gare d’anticipo. Sembra di essere ritornati indietro nel tempo all’era del dominio di Schumacher con la Ferrari.

    GRIGLIA DI PARTENZA

    Pos. Pilota Team Tempo Gap
    1.   VETTEL RED BULL RENAULT 1:30.466
    2.   BUTTON McLAREN MERCEDES 1:30.475 +0.009
    3.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 1:30.617 +0.151
    4.   MASSA FERRARI 1:30.804 +0.338
    5.   ALONSO FERRARI 1:30.886 +0.420
    6.   WEBBER RED BULL RENAULT 1:31.156 +0.690
    7.   SCHUMACHER MERCEDES NO TIME
    8.   SENNA RENAULT NO TIME
    9.   PETROV RENAULT NO TIME
    10.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI NO TIME
    11.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES Q2
    12.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES Q2
    13.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH Q2
    14.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH Q2
    15.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI Q2
    16.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI Q2
    17.   PEREZ SAUBER FERRARI Q2
    18.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT Q1
    19.   TRULLI LOTUS RENAULT Q1
    20.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH Q1
    21.   GLOCK VIRGIN COSWORTH Q1
    22.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH Q1
    23.   ROSBERG MERCEDES Q1
    24.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH Q1
  • Serbia-Italia, ultime e formazioni. Prandelli vara l’Ital-Juve

    Serbia-Italia, ultime e formazioni. Prandelli vara l’Ital-Juve

    Poco meno di un’ora (20:45) e Serbia e Italia scenderanno in campo per la nona giornata del gruppo C delle qualificazioni agli Europei del 2012. Con gli azzurri che hanno già staccato il biglietto per la Polonia e l’Ucraina, la partita è fondamentale in chiave qualificazione per la Serbia che deve difendere il secondo posto nel raggruppamento dagli attacchi di Estonia e Slovenia per potre accedere agli spareggi che la porterà a scontrarsi con un’altra seconda degli altri gruppi.

    Cesare Prandelli | © Claudio Villa/Getty Images
    Non per questo però Prandelli manderà in campo delle seconde linee, anzi. Il ct della Nazionale nonostante in settimana abbia dovuto far fronte ai numerosi infortuni che hanno colpito Mario Balotelli, Giampaolo Pazzini, Mimmo Criscito (rispediti a casa) e i recuperati in extremis, Giuseppe Rossi, o in via di guarigione, Federico Balzaretti, schiererà la formazione migliore possibile con difesa e centrocampo composta per sei/ottavi da giocatori della Juventus ad eccezione di Maggio, che agirà come terzino destro, e Daniele De Rossi: capitan Buffon tra i pali, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, quest’ultimo traslocato sulla corsia sinistra visto anche l’emergenza nel ruolo, in difesa e Claudio Marchisio e il direttore d’orchestra Andra Pirlo in mediana sono i bianconeri titolari. Dietro le punte spazio a Riccardo Montolivo (che ha vinto il ballottaggio con Giovinco) mentre di punta giocheranno Antonio Cassano e Pepito Rossi, recuperato dall’infortunio al ginocchio. Il ct della Serbia Petrovic ha un solo dubbio di formazione, chi farà d’ariete tra Zigic (favorito) e Pantelic. Per il resto saranno regolarmente in campo gli “italiani” Dejan Stankovic e Milos Krasic, quest’ultimo andrà a comporre il trio dietro l’unica punta con Tosic e Jovanovic, mentre al fianco del capitano in mediana ci sarà Petrovic. Difesa con terzini “inglesi”, Ivanovic (Chelsea), a destra, e Kolarov (Manchester City), a sinistra, con al centro Subotic e Rajkovic. In porta Jorganovic. All’andata, a Genova, finì con un 3-0 a tavolino per l’Italia, assegnato dalla Uefa dopo i vergognosi disordini della tifoseria serba nel settore riservato ai tifosi ospiti dello stadio Marassi che ne impedì lo svolgimento regolare del match e che portò all’arresto di diverse persone tra cui il capo di quei teppisti Ivan Bogdanov, che sta scontando una condanna di 3 anni e 3 mesi nel nostro paese. FORMAZIONI SERBIA – ITALIA (ore 20:45) SERBIA (4-2-3-1): Jorgacevic; Ivanovic, Subotic, Rajkovic, Kolarov; Stankovic, Petrovic; Krasic, Tosic, Jovanovic; Zigic. Panchina: Saranov, Tomovic, Simic, Ninkovic, Tomic, Ljajic, Pantelic, Mrdja. Allenatore: Petrovic. ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Maggio, Barzagli, Bonucci, Chiellini; De Rossi, Pirlo, Marchisio; Montolivo; Rossi, Cassano. Panchina: Sirigu, Cassano, Astori, Nocerino, Aquilani, Giovinco, Osvaldo. Allenatore: Prandelli.

  • Scommese, richiesta shock di Palazzi. Juve Stabia rischia -9

    Scommese, richiesta shock di Palazzi. Juve Stabia rischia -9

    Il procuratore federale Stefano Palazzi ha avanzato, nell’ambito dell’indagine della direzione distrettuale antimafia di Napoli sul calcio scommesse, due richieste, pesanti, di penalizzazione per Juve Stabia e Sorrento. Le gare finite sotto la lente d’ingrandimento del procuratore sono Taranto – Sorrento del 21 dicembre 2008 e Juve Stabia – Sorrento del 5 aprile 2009.

    Juve Stabia | © Maurizio Lagana/Getty Images
    Nello specifico, ai gialloblu Palazzi ha chiesto di infliggere ben 9 punti di penalità. La squadra neo promossa e che mancava dalla Serie B da 60 anni, che era stata già penalizzata di 1 punto ad inizio anno per problemi legati ad inadempienze Co.Vi.Soc., a questo punto rischia una stangata che azzererebbe tutti i punti ottenuti fin qui in campionato (8), anzi le Vespe, se la richiesta di Palazzi dovesse essere accolta, si troverebbe a partire nuovamente dal -1 di inizio stagione. Una mazzata per il morale della squadra di Braglia che potrebbe pagare a caro prezzo questa penalizzazione anche se il “miracolo” dell’Atalanta che ha già recuperato, e oltrepassato, il -6 imposto dagli organi federali e quello dello scorso anno dell’Ascoli che riuscì a salvarsi nonostante i 6 punti di penalizzazione accumulati nel corso dell’anno, (quest’anno i marchigiani sono partiti addirittura da -7) insegnano che nel calcio le motivazioni possono essere più forti di qualsiasi altra cosa. Inoltre il procuratore federale ha chiesto l’inibizione a 3 anni e 3 mesi dell’amministratore Roberto Amodio deferito il 2 agosto scorso insieme alla società stabiese. In Lega Pro Prima Divisione Palazzi ha chiesto la detrazione di 6 punti al Sorrento sempre nell’ambito della stessa indagine, la radiazione per Cristian Biancone e 4 anni per Vitangelo Spadavecchia, rei secondo il procuratore di aver venduto la gara con la Juve Stabia, finita 1-0 per i gialloblu, per 25 mila euro. I rossoneri, che hanno 9 punti nella classifica del girone A e si trovano a ridosso della zona playoff, potrebbero piombare in piena zona playout. La sentenza della Commissione disciplinare, che può accogliere in pieno o solo parzialmente le richeste di Palazzi come respingerle del tutto, è attesa per la prossima settimana, poi le due società potranno appellarsi, nel caso lo richiedesse, alla corte Corte di Giustizia Federale e al Tnas.

  • L’ex Juve Blanc nuovo dg del Paris SG

    L’ex Juve Blanc nuovo dg del Paris SG

    La Qatar Sports Investments, società proprietaria del Paris Saint Germain, ha reso noto di aver trovato l’accordo con Jean Claude Blanc che andrà a ricoprire la carica di direttore generale. L’investitura ufficiale avverrà il prossimo 21 ottobre nel corso di un’assemblea nella quale verrà definita anche la riorganizzazione del club transalpino.

    Jean Claude Blanc | © DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images
    L’ex amministratore delegato della Juventus, che si era disimpegnato dal suo incarico in bianconero nello scorso mese di maggio rimanendo con un mandato speciale fino alla inaugurazione del nuovo stadio, il primo in Italia di proprietà di un club, in cui ha avuto un ruolo di primo piano per la sua realizzazione, andrà ad affiancare l’ex Milan e Inter Leonardo, arrivato a Parigi nel corso dell’ultima estate lasciando il ruolo dell’allenatore per tornare a fare il dirigente e che nell’ultima sessione di calciomercato aveva “saccheggiato” la Serie A portando con sè nella capitale francese Javier Pastore, per la cifra di 43 milioni di euro, il secondo trasferimento più oneroso dell’intera sessione di mercato dopo quello di Sergio Aguero al Manchester City, e Salvatore Sirigu del Palermo, Jeremy Menez della Roma e Momo Sissoko della Juventus. La proprietà araba del Paris SG fa sul serio e vuole rilanciare il club della capitale francese rimasto nell’anonimato per tanto, troppo tempo. Il ds Leonardo si occuperà di calciomercato e delle questioni prettamente tecniche mentre Blanc, che ha ricoperto anche il ruolo di presidente della Juventus nella sfortunata stagione 2009-2010 (gestione Ciro Ferrara – Alberto Zaccheroni) prima del passaggio di consegne ad Andrea Agnelli, si occuperà esclusivamente della gestione economica del club. Il manager francese era arrivato a Torino nel 2006, voluto fortemente da John Elkann, subito dopo Calciopoli, il processo sportivo contro gli ex dirigenti bianconeri che aveva mandato il club più titolato d’Italia in Serie B.

  • Button domina le libere a Suzuka

    Button domina le libere a Suzuka

    Nelle prove libere del venerdì valide per il Gran Premio del Giappone, Jenson Button è stato il più veloce in entrambe le sessioni. Il pilota inglese della McLaren, fresco di rinnovo contrattuale, al mattino ha ottenuto un 1:33.634 precedendo di soli 91 millesimi il compagno di team Lewis Hamilton e di quasi 4 decimi Sebastian Vettel, che qui a Suzuka può conquistare il suo secondo titolo Mondiale, rimasto vittima di un fuori pista danneggiando contro le barriere l’ala anteriore della sua Red Bull.

    Jenson Button | © TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images
    Quarto tempo per Fernando Alonso che ha concluso il primo turno di libere con un tempo di 1:34.372 seguito da Mark Webber e dall’altra Ferrari di Felipe Massa. Ottime le prestazioni della Toro Rosso, Jaime Alguersuari e Sebastien Buemi si classificano rispettivamente sesto e ottavo. Nelle libere pomeridiane Button si ripete abbassando notevolmente il tempo fatto durante la mattina, di ben un secondo e 6 decimi. L’inglese ferma il cronometro sull’1:31.901 dimostrandosi già in forma per qualifica e gara. Migliora anche Alonso che conclude con il secondo miglior tempo di tutta la giornata (1:32.075) mentre Vettel si riconferma con il terzo tempo ma vicinissimo al ferrarista e staccato di soli 2 centesimi. Seguono Webber e Massa mentre Hamilton, nella seconda sessione, è stato più lento anche delle due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg chiudendo con l’ottavo tempo a un secondo e tre decimi dal compagno di scuderia. Qui a Suzuka Sebastian Vettel ha l’opportunità di laurearsi campione per la seconda volta dopo il successo all’ultima gara dello scorso anno. Il tedesco, che ha a disposizione “5 match ball” deve fare solo 1 punto da qui fino al termine della stagione. Sarebbe un’impresa titanica non farlo. Domani, le 7 del mattino in Italia e le 14 ora locale, le qualifiche del Gran Premio del Giappone precedute poche ore prima dalla terza e ultima sessione di prove libere.

  • Bryant a Bologna solo per una gara?

    Bryant a Bologna solo per una gara?

    Sta assumendo i contorni di una vera e propria telenovela la trattativa che dovrebbe portare, solo per un periodo limitato coincidente con il lockout NBA, Kobe Bryant alla Virtus Bologna. Le contrattazioni tra il patron delle V Nere Carlo Sabatini e l’entourage dell’asso dei Los Angelse Lakers proseguono ma senza trovare ancora il punto d’incontro.

    © Ronald Martinez/Getty Images
    Da una iniziale proposta di 10 partite a 800 mila euro a presenza per il periodo compreso fra il 9 ottobre e il 16 novembre, oggi il presidente bolognese ha fatto sapere che è stata inviata al 5 volte campione NBA ed MVP assoluto nel 2007-2008 una seconda proposta che prevede un solo impegno con il club emiliano che più si avvicina alle richieste del cestista. Una sola gara quindi, presumibilmente quella contro la Benetton Treviso del 12 ottobre, un pò riduttivo per quello che era stato illustrato inizialmente da chi sta portando avanti questo grande progetto, far giocare uno dei giocatori più forti che abbiano mai calcato i parquet NBA nel nostro campionato. Eppure Kobe si era detto possibilista, durante un suo tour promozionale in Europa e che lo ha portato a fare tappa anche a Roma e Milano, all’approdo in Italia lui che nel Bel Paese è cresciuto e rimasto fino all’età di 14 anni, dovendo seguire il padre Joe che ha giocato a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia, e dove ha lasciato tanti amici.   E allora perchè tutta questa indecisione con il campionato NBA che rischia di saltare definitivamente e per tutta la stagione? Inoltre la “gara evento” porterà, se l’operazione andrà in porto, nelle tasche di Bryant la bellezza di 2 milioni di dollari, una cifra enorme considerando i soli 40 minuti di “show” che Kobe potrebbe offrire ai fortunati che dovrebbero assistere dal vivo ad un suo match. Una cosa è certa: il tempo a disposizione è poco e la sabbia nella clessidra si sta esaurendo (e anche la pazienza). Le prossime ore saranno decisive e ci diranno se e per quanto tempo Kobe Bryant giocherà in Italia con la Virtus Bologna.

  • Massa-Hamilton, ancora nessun chiarimento

    Massa-Hamilton, ancora nessun chiarimento

    La controversia che vede protagonisti Felipe Massa e Lewis Hamilton va avanti. Il brasiliano, dopo la sfuriata di Singapore, ha chiesto un chiarimento con il collega volendo, alla vigilia del Gran Premio del Giappone, spegnere le polemiche che si stanno trascinando da un pezzo senza però trovare la controparte disponibile, almeno per il momento, al “dialogo”: “L’audio di Smedley? Si ho sentito ma non m’interessa, di questa storia non mi va di parlare” ha risposto Hamilton a chi gli domandava sull’accaduto. Per intendere meglio la vicenda però dovremmo riavvolgere indietro un pò il nastro e ripartire dal contatto di Marina Bay.

    © DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images
    Siamo al 12esimo giro della gara ed Hamilton, rimasto indietro alla partenza, si è appena sbarazzato delle due Mercedes di Schumacher e Rosberg mettendo nel mirino Massa. Tutti si apprestano ad assistere all’ennesima rimonta del pilota inglese e invece alla curva 9 i due arrivano al contatto, o meglio, Hamilton tampona Massa causando la rottura del proprio alettone anteriore e la foratura della ruota posteriore della Ferrari del brasiliano. Risultato: entrambi costretti ai box e gara rovinata, inoltre l’inglese si becca anche una penalità per l’incidente provocato. La responsabilità addebitata all’inglese dai commissari di gara è indiscutibile e sacrosanta ma, come avevo spiegato in un precedente articolo, il contatto è stato fortuito e senza nessun tipo di cattiveria da parte di Lewis, accusato molte volte di essere irresponsabile, che aveva anche desistito dall’attacco sul brasiliano in quel punto della pista rientrando in traiettoria.   La gara poi è andata avanti, Hamilton ha acchiappato un quinto posto, nonostante il drive through, mentre il ferrarista è arrivato nono. Tutto tranquillo, fino a quando Felipe non decide di andargliene a dire quattro al “nemico” mentre questi concedeva un’intervista alla BBC con tanto di pollice all’insù sarcastico da parte del brasiliano e pacche sulla spalla dell’inglese poco amichevoli. “Non usa il cervello” aveva tuonato ai microfoni Felipe infastidito dalle continue manovre al limite del collega. Vecchie ruggini che risalgono al Gran Premio di Montecarlo, quando Hamilton con una manovra, questa sì azzardata, alla Loews rovinò irrimediabilmente la Ferrari di Massa e poi proseguite con scaramucce per tutto l’arco della stagione. Poi più niente fino all’altro ieri quando il buon Massa aveva ricevuto la “santa illuminazione” e si era convertito alla “religione del perdono sempre e comunque”, porgendo l’altra guancia all’inglese e cercando di seppellire l’ascia di guerra: “Basta polemiche inutili, sono sicuro che con Lewis avremo modo di chiarirci e mettere una pietra sopra su tutta questa storia, com’è giusto che sia fra due piloti. Quello che succede in pista deve rimanere lì” (ma proprio tu lo dici Felipe? ndr). Ma il tutto avviene dopo, e sottolineo dopo, la pubblicazione di un video da parte del sito ufficiale della Formula 1 nel quale si sente l’ingegnere di pista di Felipe, Rob Smedley, riferirgli testuali parole: “Hold Hamilton as much as we can. Destroy his race as much as we can. C’mon boy” che, tradotto nella nostra lingua, viene così “Teniamo Hamilton più che possiamo. Distruggiamogli la corsa più che possiamo, andiamo, ragazzo!“. Tutto questo, ironia della sorte, al giro 11 della gara proprio poche curve prima del “fattaccio”. Frasi che hanno suscitato clamore in Inghilterra, ma non solo, e imbarazzo all’interno del team del Cavallino Rampante che ha cercato di smorzare il tutto: “Rob si è lasciato prendere dalla foga del momento e ha usato una parola (‘destroy’) non certamente felice ma comunque priva di qualsiasi intento malizioso. Nulla quindi a che vedere con il contatto avvenuto fra lo stesso Felipe e Lewis“. Chiariamo una cosa: nessuno vuole capovolgere la realtà dei fatti, la dinamica dell’incidente è chiara, ma quel “distruggi la sua gara“, da un lato comprensibile per via dell’agonismo e dell’adrenalina che fornisce questo sport in determinati momenti, ad alcuni è risultato un pò “forte” ed inappropriato visto che può essere interpretato in diversi modi. Se prima Hamilton aveva dovuto subire un duro processo mediatico ora sono in molti ad aver cambiato parere: la sua posizione, alla luce dei nuovi fatti, si è ammorbidita ma non perchè la responsabilità dell’accaduto non sia più sua ma perchè Massa, su incitamento del suo ingegnere di pista, era pronto a rendersi protagonista, anche se siamo solo nel campo delle ipotesi, di un comportameneto antisportivo. Ma come? Proprio Massa che denunciava a destra e a manca le manovre pericolose di Lewis era pronto a rovinare la gara del collega un attimo prima che questi l’avrebbe rovinata per davvero a lui qualche secondo più tardi ma con la fondamentale differenza che nel primo caso sarebbe stato fatto intenzionalmente nel secondo invece non è avvenuto di proposito ma è stato solo un normale incidente di gara? Un pò come dire “Il bue che da del cornuto all’asino”, non ti pare Felipe? E’ chiaro il perchè della marcia indietro del brasiliano, che soltanto ora, dopo la pubblicazione del video, cerca di spegnere le polemiche con Hamilton. Lui si difende: “Che devo dire se dovessimo aprire le comunicazioni radio di tutta la F.1 ne sentiremmo tante di cose strane. A parte il fatto che non mi ricordavo proprio di quanto aveva detto, Rob stava semplicemente cercando di incoraggiarmi, di spingermi usando quell’espressione. Penso che non serva a niente adesso fare polemiche e tentare di collegare questo episodio con il successivo contatto con Hamilton: sono due fatti separati, che non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro. In ogni caso ribadisco che ho cercato di spiegarmi (?) con Lewis dopo la corsa, ma lui non ha voluto“. Caro Felipe di una cosa hai proprio ragione: che, a fatti avvenuti, non si può collegare la comunicazione radio con l’incidente perchè, ripeto, la responsabilità è pienamente di Hamilton. Ma se io avessi avuto un solo dubbio, uno solo, su quanto successo due domeniche fa, da leone, fuori dall’abitacolo, e padalino della giustizia saresti passato ad agnellino e grande ipocrita per quante volte hai predicato, giustamente, il rispetto delle regole.

  • F1, Button rinnova con la McLaren

    F1, Button rinnova con la McLaren

    La McLaren scaccia i recenti rumors che volevano Jenson Button in Ferrari a partire dal 2013 annunciando il prolungamento del contratto, in scadenza a fine 2012, con il pilota inglese. La scuderia di Woking non ha chiarito la durata del nuovo accordo precisando solo di averlo esteso per più anni.

    © Mark Thompson/Getty Images

    Il campione del mondo 2009 con la Brawn, resterà così ancora a lungo in McLaren che ora dovrà risolvere la questione legata a Lewis Hamilton, anche lui in scadenza nel 2012, nonostante Lewis abbia reagito con entusiasmo alla notizia del rinnovo di Button “è una grande notizia, Jenson ed io siamo ancora affamati e ambiziosi come sempre di vincere gare e Mondiali in futuro“. Con Button che in questa stagione si è rivelato più efficace del collega, dimostrando maggiore sangue freddo e una maggiore costanza di rendimento del compagno di squadra andato spesso in confusione, il team britannico potrebbe anche decidere di interrompere, alla fine della prossima stagione, il rapporto con l’ex bimbo prodigio, “allevato” proprio dalla McLaren, che strizza l’occhio a quella Red Bull che si appresta a vincere il suo secondo titolo mondiale con Sebastian Vettel. Un campanello d’allarme per la McLaren che non avrebbe mai voluto perdere entrambi i piloti e restare con un palmo di naso.   Button, che si trova al secondo posto in classifica piloti, il primo dei “mortali”, e che in McLaren ha vinto 4 Gran Premi di cui 2 quest’anno (Canada e Ungheria), si è dichiarato entusiasta per aver avuto la possibilità di continuare a gareggiare al volante della Freccia d’Argento:

    Non mi sono mai sentito così a casa come alla McLaren. Con questa squadra ho conquistato quattro vittorie fra le più belle della mia carriera, sono attualmente secondo nel Mondiale e sento di non avere mai guidato meglio di così. Sono risultati che si possono raggiungere solo con l’adeguato livello di supporto e sono fermamente convinto che la passione e la volontà di vincere siano più forti nella McLaren che in qualsiasi altra squadra Non ho mai nascosto di voler continuare a vincere gare e Mondiali e sono sicuro che questo sia il posto giusto per raggiungere questi obiettivi. Alla McLaren sappiamo come si vince.