Autore: Lupo

  • Ranking Uefa: Italia incalzata da Portogallo e Francia, Germania lontana

    Ranking Uefa: Italia incalzata da Portogallo e Francia, Germania lontana

    Altro che obiettivo terzo posto. L’Italia, che dall’anno prossimo avrà una squadra in meno in Champions League, si ritrova nel Ranking Uefa a dover difendere la quarta piazza insidiata ora da Portogallo e Francia.

    La Germania infatti è scappata via aumentando il proprio vantaggio portandolo dagli 8.884 di coefficiente di inizio stagione ai 12.324 attuali. Un abisso che rischia di rimanere tale molto a lungo. Nonostante il cammino delle italiane in Champions (Milan, Inter e Napoli) sia di tutto rispetto, avendo portato a casa 5 vittorie e 3 pareggi subendo solo una sconfitta quella dei nerazzurri con il Trabzonspor, e superiore a quello tedesco (4 successi, 2 pareggi e 3 ko), quello che purtroppo ci ha penalizzato nel corso degli anni, e che continua tuttora a penalizzarci, è il cammino in Europa League dove le nostre squadre negli ultimi anni hanno sempre stentato. Basta considerare che nell’ex Coppa Uefa l’Italia ha già perso due squadre su tre eliminate ai preliminari (Roma e Palermo, solo la Lazio è andata avanti) e acquisendo l’Udinese “retrocessa” dalla Champions League, dopo aver perso il doppio confronto con l’Arsenal nei preliminari che precedevano la composizione dei gironi. E sono proprio i friulani che stanno tenendo alti i colori italiani ottenendo ottimi risultati nella competizione (2 vittorie e un pareggio) mentre a mancare in questo momento è l’apporto del club biancoceleste che è riuscito solo a fare 2 pari senza ancora mai ottenere un successo rischiando addirittura una precoce eliminazione dalla fase ad eliminazione diretta dell’Europa League.

    Dicevamo dell’assalto di Portogallo e Francia: lusitani e transalpini nella nuova stagione hanno ottenuto più coefficiente rispetto all’Italia, 5.833 i primi e 5.666 i secondi contro i nostri 5.071. Basti pensare che al termine della scorsa stagione avevamo ben 9 punti di vantaggio sui lusitani ora ridotti a 4.349 per via della stupenda annata che ha contraddistinto la stagione delle squadre portoghesi soprattutto in Europa League dove tre squadre su quattro sono approdate in semifinale e due di queste in finale che hanno contribuito ad ottenere un coefficiente totale superiore a tutte le altre nazioni (18.800), anche rispetto a Inghilterra (18.357) e Spagna (18.214); per i transalpini, che hanno subito seppur di soli 0.002 punti di coefficiente il sorpasso ai loro danni del Portogallo ora al quinto posto dietro l’Italia, sono passati da un gap di poco inferiore a 7 ai 4.3 attuali.

    E attenzione anche all’Olanda che, sprofondata al nono posto nel Ranking, si sta riprendendo dalle ultime deludenti annate e con il secondo miglior coefficiente annuale, inferiore solo a quello dell’Inghilterra, di 6.200 ha ormai nel mirino Russia e Ucraina che gli stanno davanti.

    Questo il Ranking Uefa aggiornato al 21 ottobre 2011

    1. Inghilterra – 77.285 [8/8]
    2. Spagna – 69.471 [6/7]
    3. Germania – 66.019 [5/6]
    4. Italia – 53.695 [5/7]
    5. Portogallo – 49.346 [4/6]
    6. Francia – 49.344 [5/6]
    7. Russia – 42.665 [4/6]
    8. Ucraina – 42.133 [4/6]
    9. Olanda – 38.155 [4/5]
    10. Grecia – 33.500 [3/5]

    Tra parentesi le squadre ancora in corsa nelle due competizioni sul totale di squadre partecipanti di inzio stagione.

    Calcolo del coefficiente Uefa

    Si tiene conto di tutti i risultati delle squadre partecipanti alla Champions ed Europa League e si procede alla somma di punteggi così calcolati:

    • 2 punti per vittoria;
    • 1 punto per pareggio;
    • 1 punto per vittoria nei preliminari;
    • 0.5 punti per pareggio nei preliminari;
    • 0 punti per sconfitta;
    • 4 punti per l’ingresso alla fase a gruppi di Champions;
    • 5 punti da sommare ai 4 precedenti per la qualificazione agli ottavi di Champions;
    • 1 punto per il raggiungimento di quarti, semifinali e finale per ognuna delle due competizioni;
    • 0 punti per le finali vinte.

    Fatta la somma dei punteggi per ogni nazione, si procede nel dividere il risultato ottenuto per il numero di squadre inizialmente ammesse per singola Federazione: sarà questo il coefficiente finale di stagione.
    Il Ranking Uefa tiene conto solo dei risultati ottenuti nelle ultime 5 stagioni (esempio quello di quest’anno tiene in considerazione la somma dei coefficienti che vanno dalla stagione 2007-2008 fino a quella, attualmente in corso, 2011-2012).

  • Lazio sciupona, a Zurigo è solo 1-1

    Lazio sciupona, a Zurigo è solo 1-1

    Così non va, si rischia seriamente l’eliminazione anticipata dall’Europa League nonostante sia tutta ancora da giocare. La Lazio rimane a secco di vittorie in terreno europeo pareggiando a Zurigo per 1-1 ma sprecando diverse occasioni per portare a casa l’intera posta in palio. La vittoria nel derby di domenica sera aveva caricato d’entusiasmo i biancocelesti che però pagano una disattenzione difensiva pochissimi secondi dopo essere passati in vantaggio, un calo di concentrazione imperdonabile che condanna le Aquile ad ottenere il massimo nelle restanti tre partite per centrare almeno il secondo posto nel Gruppo D visto che lo Sporting Lisbona, a punteggio pieno, è pressocchè irraggiungibile.

    Francelino Matuzalem | © FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images
    Reja, costretto ad assistere alla partita dalla tribuna per l’espulsione rimediata nella gara di Lisbona, deve rinunciare all’eroe del derby Klose e manda in campo una Lazio schierata secondo un 4-2-3-1 con Cissè di punta supportato da Sculli, Hernanes e Gonzalez, Matuzalem e l’albanese Cana in mediana e sperimentando Lulic a destra. Gli elvetici presentano tra i pali l’ex primavera del Parma Andrea Guatelli, che alla fine risulterà uno dei migliori in campo. Dopo una prima parte di primo tempo abbastanza equilibrata e con poche fiammate arriva il vantaggio biancoceleste sugli sviluppi di un corner con Sculli bravo a stoppare e girare in rete la sfera calciata da Hernanes. Partita in discesa, si pensa. E invece no perchè non passa neanche un minuto che lo Zurigo trova il pari con un bel destro potente sotto l’incrocio di Nikci servito libero sulla destra al termine di un bel fraseggio con Chikahoui. La risposta della Lazio non si fa attendere e un tiro dalla distanza di Matuzalem, il migliore dei suoi, sporcato da un difensore svizzero, fa gridare al gol alle centinaia di tifosi giunti dalla capitale dandone però solo l’illusione del gol. Lazio che poi rischia una beffarda autorete di Lulic di testa nell’intento di mettere in angolo un cross spiovuto dalla destra e chiude il primo tempo con Marchetti che si allunga e salva il risultato su un’insidiosa punizione calciata da Magnin. Nella ripresa Giovanni Lopez, in panchina al posto di Reja, decide di aumentare la spinta offensiva dei suoi togliendo Cana e inserendo Rocchi. Mossa azzeccata perchè la Lazio comincia a martellare e a chiudere i padroni di casa nella propria metà campo ma rischia al 60′ quando Radu sbaglia il disimpegno servendo Alphonse che s’invola tutto solo verso Marchetti calciando clamorosamente però a lato. Passata la paura i biancocelesti si riorganizzano e vanno al tiro in sequenza con Hernanes, Matuzalem, con una bordata dalla distanza indirizzata all’angolino che sfiora la traversa, e Cissè che emula il grande gesto atletico mostrato nel derby calciando in maniera potente al volo di destro trovando però Guatelli pronto alle respinta. L’ultima occasione è per Kozak, entrato al posto dell’attaccante francese, con la sua specialità, il colpo di testa, sul quale trova ancora la risposta dell’estremo difensore italiano dello Zurigo che strappa così un buon punto. Con lo Sporting a punteggio pieno, la classifica del raggruppamento vede Vaslui, Zurigo e Lazio appaiate a 2 punti. Le restanti gare, ma soprattutto gli scontri diretti del ritorno, saranno fondamentali per decretare chi tra romeni, elvetici e italiani centreranno i sedicesimi di finale di Europa League.

  • Udinese letale, Atletico Madrid beffato nel finale

    Udinese letale, Atletico Madrid beffato nel finale

    Dopo l’ottimo avvio in campionato, che la vede al primo posto in classifica – primato da dividere con la Juventus – l’Udinese continua con il suo momento d’oro anche in campo europeo battendo al Friuli il sempre pericoloso Atletico Madrid nella terza giornata di Europa League e volando così in testa al Gruppo I con 7 punti. I bianconeri, che hanno perso le loro uniche due partite in stagione nel doppio confronto con l’Arsenal nei preliminari di Champions League senza però demeritare, hanno la meglio sui colchoneros negli ultimi minuti di gioco con il risultato che è rimasto invariato fino all’88esimo fino a quando poi nell’arco di 5 minuti prima Benatia e poi Floro Flores hanno punito i madrileni.

    Antonio Floro Flores | © Dino Panato/Getty Images
    Guidolin ostenta sicurezza concedendo un ampio turnover lasciando in panchina capitan Di Natale, Isla, Basta e Asamoah e dovendo fare a meno anche del “Messi dei Carpazi” Torje non inserito nella lista Europa League facendo posto a Pereyra, Doubai, Abdi e Floro Flores. Il primo tempo è di marca spagnola, il tecnico Manzano si presenta al Friuli con la formazione migliore confidando nelle giocate dell’ex Juve Diego e del bomber Falcao che stasera dimostra di avere quella sua lucidità sotto porta che lo avevano portato ad essere il miglior realizzatore della scorsa edizione dell’Europa League con il Porto. A parte la conclusione di Floro Flores dopo appena 2 minuti di gioco è l’Atletico a fare la partita e a costruire più azioni da gol, ci provano, senza fortuna, prima Godin e Gabi e poi Pizzi e Falcao. Nella ripresa Guidolin capisce che la squadra è in difficolta, soprattutto sul versante destro, e toglie Pereyra per il serbo Dusan Basta e Abdi per Fabbrini aumentando così il peso in attacco. Nonostante tutto è ancora l’Atletico a spingere di più alla ricerca del gol e ci va vicino ancora una volta con Godin che da pochi passi spara alto. Ma quando la partita si appresta a chiudersi sullo 0-0, ecco arrivare, quando meno te lo aspetti, la zampata di Benatia che a 3 minuti dal termine porta in vantaggio l’Udinese correggendo in rete un tiro apparentemente innocuo di Fabbrini. L’Atletico accusa il colpo e si getta in avanti ma in contropiede, in pieno recupero, Badu offre in verticale una palla a Floro Flores con la quale l’attaccante, all’esordio stagionale in coppa, fulmina Curtois per il 2-0 finale. Udinese che vede così il traguardo dei sedicesimi di finale di Europa League avvicinarsi ulteriormente.

  • Kubica in pista nel 2012, ipotesi reale

    Kubica in pista nel 2012, ipotesi reale

    Robert Kubica potrebbe tornare al volante di una Formula 1 nel 2012. Lo ha detto il medico che ha in cura il pilota polacco Roberto Ceccarelli a distanza di 8 mesi dal terribile incidente nel Rally di Andora lo scorso 6 febbraio in cui ha riportato diverse fratture alle gambe e alle braccia e rischiato l’amputazione dell’avambraccio destro:

    Robert Kubica
    Le lesioni erano talmente importanti che molti colleghi, specialisti, anche della Federazione, avevano escluso a priori un ritorno alla guida di Robert. Il quadro clinico va via via migliorando, anche grazie alla sua incredibile forza di volontà, e le possibilità di vederlo al volante di una F1 nella prossima stagione sono sempre più concrete anche se serviranno ancora alcuni mesi di esercizi specifici“.

    La riabilitazione quindi procede bene e il pilota, che non solo ha rischiato la carriera ma anche la vita, ha dimostrato di possedere una notevole forza di volontà per ritornare quanto prima al suo lavoro recuperando, a quanto pare, quasi completamente la funzionalità della mano che ha rischiato di perdere. Dopo 76 giorni di ricovero all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, Robert aveva iniziato un lunghissimo programma di fisioterapia, qualche mese fa era stato anche fotografato per la prima volta dopo l’incidente all’entrata del centro riabilitativo sulle stampelle apparso comunque in buone condizioni. Ora le parole del medico che lo avvicinano sempre di più al suo desiderio di ritornare a correre in Formula 1, se con la Renault, che dall’anno prossimo cambierà denominazione a tutti gli effetti in Lotus Renault e che quest’anno lo ha sostituito prima con Nick Heidfeld e poi con il collaudatore Bruno Senna, scuderia con la quale è sotto contratto fino alla fine del 2012, o con un’altra vettura poco importa. Ricordiamo che Kubica era “promesso sposo” della Ferrari per il 2013. E chissà se il suo sogno di vestire la tuta rossa e mettersi al volante della vettura della scuderia di Maranello non si realizzi per davvero un giorno.

  • Juventus Stadium, acciaio non conforme? Procura apre inchiesta

    Juventus Stadium, acciaio non conforme? Procura apre inchiesta

    E’ trascorso solo poco più di un mese dall’inaugurazione dello Juventus Stadium, il nuovissimo impianto casa della Juventus e il primo in Italia di proprietà di un club. La decisione di realizzare un impianto di proprietà in stile inglese e tedesco era stato elogiato da tutti, anzi, a dire il vero si auspicava che in molti seguissero, a breve termine, la strada intrapresa dalla Juventus dando così una scossa al movimento calcistico italiano troppo stagnante negli ultimi anni richiamando allo stadio tutte quelle persone che oggi preferiscono guardare le partite in tv. Elevato infatti il costo del biglietto per assistere a gare in impianti troppo obsoleti e che non sono dotati di tutti quei servizi che invece offrono gli stadi inglesi e tedeschi. Meglio rimanersene a casa quindi adagiati sul divano e fare l’abbonamento alle pay-tv.

    Juventus Stadium | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Questo è stato l’andazzo degli ultimi anni ma con il rivoluzionario, parliamo dell’Italia ovviamente, Juventus Stadium la storia era destinata a cambiare con la possibilità, in futuro, di vedere finalmente tutti gli stadi pieni. Proprio oggi però è arrivata la notizia che potrebbe macchiare il progetto bianconero perchè la Procura di Torino ha aperto un’indagine, condotta dal pm Gabriella Viglione, sulla costruzione del nuovo stadio, in particolare sui materiali utilizzati. Precisiamo, la Juve non risulta indagata ma compare come parte lesa perchè l’indagine sarebbe partita proprio su una denuncia del club di Corso Galileo Ferraris. Il motivo? Pare che per la realizzazione dell’impianto sia stato adoperato, in perfetto stile italiano, dell’acciaio non conforme alle norme. La Procura ha così avanzato l’ipotesi di reato, al momento solo teorica, di pericolo di crollo colposo, falso ideologico e frode in commercio. Stamattina gli inquirenti hanno acquisito i documenti relativi alla realizzazione dello stadio, sul registro degli indagati sono finite 3 persone, gli ingegneri Francesco Ossola e Paolo Erbetta in qualità di direttori dei lavori, e Giovanni Quirico, un dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Torino responsabile del collaudo dello stadio.

  • Barcellona e Arsenal ok, il Chelsea travolge il Genk

    Barcellona e Arsenal ok, il Chelsea travolge il Genk

    Nella terza giornata di Champions League il Barcellona risponde alla vittoria del Milan e con il medesimo risultato fa fuori il Viktoria Plzen. Al Camp Nou i campioni d’Europa in carica vanno subito in vantaggio con Iniesta al 10′, poi inizia lo show di Messi che però non riesce a trovare la via del gol fermato dal palo e dal portiere ceco Cech. I blaugrana mettono in cassaforte il match all’83’ con la rete di David Villa che vale il primato del girone insieme ai rossoneri a quota 7 punti. Tagliate quasi fuori ormai sia Bate Borisov che Viktoria Plzen ferme ad un solo punto e che si giocheranno il terzo posto che da l’accesso ai sedicesimi di Europa League.

    Chelsea | © GLYN KIRK/AFP/Getty Images
    Passeggiata del Chelsea di Villas Boas contro il Genk: i Blues vanno al riposo già sul 4-0, Raul Meireles sblocca il risultato con una conclusione dalla distanza, Fernando Torres raddoppia segnando il suo primo gol in Champions con la maglia dei londinesi e poi replica firmando la sua personale doppietta. Tutto questo quando ancora è il 27esimo del primo tempo. A 3 dal duplice fischio del direttore di gara Ivanovic porta a quattro le marcature; nella ripresa il Chelsea non infierisce più di tanto ma trova la quinta rete con Kalou. Nell’altra gara per stabilire la seconda forza del girone E la spunta il Bayer Leverkusen che batte a domicilio il Valencia dopo essere passato in svantaggio: a Jonas rispondono Schurrle e Sam. Spagnoli che con i soli due punti in classifica ora sono attardati rispetto agli inglesi (7 punti) e tedeschi (6 punti). Vittoria in zona Cesarini per l’Arsenal che espugna il Velodrome di Marsiglia grazie alla rete, giunta al 93′, del giovane gallese Ramsey. Gunners che con la vittoria ottenuta scavalcano proprio i francesi in vetta alla classifica del Gruppo F guidandolo con 7 punti. Il Borussia Dortmund le prende in terra ellenica dall’Olympiakos (3-1) dove va a segno anche l’ex Cagliari Modesto. Infine chiudiamo con il raggruppamento al momento più incerto, quello G: entrambe le gare finiscono in parità, il Porto rischia il ko in casa con la sorpresa Apoel Nicosia (1-1) che negli ultimi minuti di gioco rischia di fare il colpaccio, 2-2 tra Shakhtar Donetsk e lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti. Le posizioni restano così congelate con i ciprioti dell’Apoel a guidare in classifica con 5 punri, a seguire lo Zenit e il Porto a 4 mentre chiudono gli ucraini di Mircea Lucescu con soli 2 punti all’attivo. Risultati e marcatori 3 Giornata Champions League 2011-2012 Gruppo E CHELSEA – GENK 5-0 8′ Raul Meireles, 11′ Torres, 27′ Torres, 42′ Ivanovic, 72′ Kalou BAYER LEVERKUSEN – VALENCIA 2-1 24′ Jonas (V), 53′ Schurrle (B), 57′ Sam (B) Classifica: Chelsea 7, Bayer Leverkusen 6, Valencia 2, Genk 1 Gruppo F MARSIGLIA – ARSENAL 0-1 93′ Ramsey OLYMPIAKOS – BORUSSIA DORTMUND 3-1 8′ Holebas (O), 26′ Lewandowski (B), 40′ Djebbour (O), 79′ Modesto (O) Classifica: Arsenal 7, Marsiglia 6, Olympiakos 3, Borussia Dortmund 1 Gruppo G PORTO – APOEL NICOSIA 1-1 13′ Hulk (P), 19′ Ailton (A) SHAKHTAR DONETSK – ZENIT SAN PIETROBURGO 2-2 15′ Willian (S), 33′ Shirokov (Z), 46′ Luiz Adraino (S), 61′ Fayzulin (Z) Classifica: Apoel Nicosia 5, Zenit San Pietroburgo 4, Porto 4, Shakhtar Donetsk 2 Gruppo H BARCELLONA – VIKTORIA PLZEN 2-0 10′ Iniesta, 83′ Villa MILAN – BATE BORISOV 2-0 33′ Ibrahimovic, 71′ Boateng Classifica: Barcellona 7, Milan 7, Viktoria Plzen 1, Bate Borisov 1

  • Arsenal a Marsiglia, il Barcellona ospita il Plzen, il Chelsea il Genk

    Arsenal a Marsiglia, il Barcellona ospita il Plzen, il Chelsea il Genk

    Dopo le gare di ieri, stasera si chiude la terza giornata, e l’ultima del girone d’andata, di Champions League. Sono 8 le partite previste per il mercoledì di Champions che interessano i gruppi E, F, G e H, quello del Milan.

    I rossoneri, che dividono il primato del proprio raggruppamento con il Barcellona, riceveranno a San Siro i bielorussi del Bate Borisov. Sarà fondamentale tenere alta la concentazione in casa Milan per evitare spiacevoli sorprese. Come per la squadra di Allegri, anche i blaugrana sono impegnati in un turno casalingo, al Camp Nou arrivano i campioni cechi del Plzen che erano usciti sconfitti dalla sfida di San Siro per 2-0. Messi e compagni quindi non possono assolutamente steccare stasera, l’obiettivo primario dei campioni d’Europa in carica è qualificarsi come prima nel girone.

    Dal Gruppo H a quello E dove il Chelsea deve approfittare dello scontro tra Bayer Leverkusen e Valencia per scappare via in classifica. I Blues di Villas Boas non dovrebbero avere particolari problemi con il Genk e prendere così un buon margine di distacco nel caso di un pareggio tra tedeschi e spagnoli che a quel punto si giocherebbero il secondo posto del girone.

    Scontro al vertice nel Gruppo F dove l’Arsenal andrà a far visita al Marsiglia di Didier Deschamps. I francesi sono l’unica squadra di questi 4 gruppi impegnati stasera ad essere a punteggio pieno, 6 punti raccolti per aver sconfitto Borussia Dortmund, in casa, e Olympiakos, ad Atene dove stasera gli ellenici ospiteranno i gialloneri campioni di Germania.

    Chiudiamo con il Gruppo G nel quale regna una certa incertezza: a sorpresa in testa c’è l’Apoel Nicosia che stasera sarà di scena ad Oporto contro i padroni di casa del Porto mentre nell’altra gara lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti e Domenico Criscito dovrà affrontare la difficile trasferta ucraina con lo Shakhtar Donetsk che ha bisogno di punti per continuare a rimanere in corsa. Una sconfitta stasera complicherebbe, e non poco, il cammino della squadra allenata da Mircea Lucescu.

    Questo il programma delle gare di mercoledì 19 ottobre valide per la terza giornata di Champions League edizione 2011-2012

    Gruppo E

    BAYER LEVERKUSEN – VALENCIA
    CHELSEA – GENK

    Gruppo F

    MARSIGLIA – ARSENAL
    OLYMPIAKOS – BORUSSIA DORTMUND

    Gruppo G

    PORTO – APOEL NICOSIA
    SHAKHTAR DONETSK – ZENIT SAN PIETROBURGO

    Gruppo H

    MILAN – BATE BORISOV
    BARCELLONA – PLZEN

  • Ranking Fifa, l’Italia si riconferma sesta

    Ranking Fifa, l’Italia si riconferma sesta

    Resta stabile al sesto posto l’Italia nel Ranking Fifa del mese di ottobre. Gli azzurri però perdono sette punti rispetto alla graduatoria stilata un mese fa, scendendo dai 1142 del mese di settembre ai 1135 del mese corrente.

    In testa al Ranking indisturbata rimane sempre la Spagna, i campioni del mondo e d’europa in carica guidano con 1624 punti seguita dall’Olanda (1425). Gradino più basso del podio per la Germania mentre l’Uruguay resta la prima delle sudamericane confermandosi al quarto posto.

    Guadagna invece due posizioni il Brasile che a settembre era piombato in settima posizione che precede appunto l’Italia. Fanno balzi in avanti anche l’Inghilterra di Fabio Capello (dall’ottava alla settima), la Grecia (dall’11esima all’ottava) e soprattutto le scandinave Danimarca e Svezia: la nazionale biancorossa, grazie alla vittoria nello scontro diretto con il Portogallo che gli ha permesso di accedere direttamente come prima classificata agli Europei di Polonia e Ucraina, sale di ben sette posizioni chiudendo la top ten, la nazionale gialloblu, qualificatasi alla manifestazione che si terrà la prossima estate come migliore seconda, ne guadagna ben 11 piazzandosi in 14esima posizione. Continua invece il tracollo della Francia che perde altre 3 piazze scivolando in 15esima posizione.

    Questo il Ranking Fifa aggiornato al mese di ottobre 2011

    Pos
    Nazionale Pt
    1   SPAGNA 1624
    2
      OLANDA 1425
    3   GERMANIA 1352
    4   URUGUAY 1230
    5   BRASILE 1144
    6   ITALIA 1135
    7   INGHILTERRA 1101
    8   GRECIA 1044
    9   PORTOGALLO 1044
    10   ARGENTINA 1030
    11   DANIMARCA 1030
    12   CROAZIA 1015
    13   RUSSIA 975
    14   SVEZIA 955
    15   FRANCIA 953
    16   CILE 941
    17   GIAPPONE 924
    18   SVIZZERA 920
    19   COSTA D’AVORIO 898
    20   AUSTRALIA 868
  • Napoli-Bayern Monaco 1-1, le pagelle. Male Cavani e Hamsik, De Sanctis super

    Napoli-Bayern Monaco 1-1, le pagelle. Male Cavani e Hamsik, De Sanctis super

    Le pagelle ai protagonisti di Napoli – Bayern Monaco 1-1 NAPOLI De Sanctis 7.5: praticamente salva il risultato parando non solo il rigore a Gomez ad inizio ripresa ma rendendosi protagonista di diversi interventi. Non può nulla sulla rete di Kroos. Migliore in campo. Cannavaro 5: mal posizionato lascia aperta un’autostrada a Kroos nell’occasione del gol. Si becca un giallo inutile che gli farà saltare la cruciale gara di ritorno a Monaco di Baviera.

    Edinson Cavani | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images
    Maggio 6.5: grazie alla sua discesa sulla destra permette al Napoli di trovare il pareggio (sul suo cross Badstuber devia in rete) a pochi minuti dal termine del primo tempo consentendo così ai suoi di giocare il secondo tempo senza frenesia. E’ il solito motorino instancabile. Inler 5.5: alziamo il suo voto almeno di mezzo punto per aver trovato il corridoio giusto per servire in profondità Maggio che poi andrà a realizzare, con la complicità di Badstuber, il pareggio. Perde il confronto con Schweinsteiger. Hamsik e Cavani 4.5: erano i due giocatori più attesi e che avrebbero dovuto caricarsi tutto il peso della squadra sulle loro spalle ma non entrano mai in partita. Più che dagli avversari si annientano da soli. BAYERN MONACO Neuer 6: inoperoso, sufficienza di stima. Van Buyten 6.5: gara di grande spessore nonostante è risaputo che va in difficoltà se si ritrova a dover fronteggiare avversari veloci come lo sono Cavani, Hamsik e Lavezzi. Invece il centrale belga fa bene il suo dovere. Badstuber 5: sfortunato nell’autorete che consente al Napoli di pareggiare anche se poteva intervenire in maniera più efficace. Rimedia anche un’ammonizione per un fallo tattico su Lavezzi. Schweinsteiger 7: con il suo dinamismo in mezzo al campo mette in difficoltà e annienta, insieme al compagno di reparto Tymoschuk, i centrali di centrocampo napoletani Inler e Gargano. Come al solito grande consistenza nella zona nevralgica del campo. Kroos 7: pronti via, si incunea in area di rigore e gela il San Paolo dopo appena un minuto e mezzo. Ottima la gara del 21enne talento del Bayern, dimostra di avere già una grande personalità. Gomez 5: pesa come un macigno l’errore dal dischetto che poteva consentire ai tedeschi di espugnare il San Paolo. Fa tanto movimento e arriva spesso al tiro, merito soprattutto di una retroguardia partenopea disattenta. NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 7.5; Campagnaro 5.5, Cannavaro 5, Aronica 5; Maggio 6.5, Inler 5.5 (90′ Santana sv), Gargano 5, Zuniga 5; Hamsik 4.5 (92′ Mascara sv), Lavezzi 5; Cavani 4.5 (81′ Dzemaili sv). Allenatore: Mazzarri 5.5 BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer 6; Boateng 6, Van Buyten 6.5, Badstuber 5, Lahm 5.5; Tymoshchuk 6.5, Schweinsteiger 7; Muller 6.5, Kroos 7, Ribery 6 (90′ Alaba sv); Gomez 5 (94′ Luiz Gustavo sv). Allenatore: Heynckes 6.5

  • Napoli buon pari con il Bayern. De Sanctis evita ko

    Napoli buon pari con il Bayern. De Sanctis evita ko

    Il Napoli esce indenne dalla supersfida del San Paolo della terza giornata di Champions League contro un Bayern Monaco aggressivo e velenoso. Alla fine bavaresi e partenopei si dividono la posta in palio mantenendo rispettivamente primo e secondo posto nel raggruppamento, il Bayern rimane in testa con 7 punti mentre gli azzurri seguono a due lunghezze di distanza tenendo dietro il Manchester City di Mancini che, nell’altra gara del girone, ha vinto in extremis 2-1 con il Villarreal merito del solito Sergio Aguero.

    Gomez e Hamsik | © Paolo Bruno/Getty Images
    La partita si mette subito male per la squadra di Mazzarri che subisce la rete dello svantaggio dopo appena un minuto e mezzo dall’inizio del match grazie ad una incursione centrale di Kroos che fulmina De Sanctis gelando il San Paolo ma è grave la disattenzione dei centrali difensivi partenopei, in particolare di Cannavaro, che lascia un corridoio al giovane trequartista tedesco. La squadra di Heynckes prende il controllo del centrocampo e con tocchi di prima e precisi mandando in confusione la coppia Inler e Gargano che non riesce a fare filtro come dovrebbe lasciando spesso gli attaccanti bavaresi di smarcarsi e calciare verso la porta avversaria come al 20′ quando Gomez riceve palla tra le due linee e spara un bolide di sinsitro da fuori area che sfila di poco a lato della porta difesa da De Sanctis. Lo stesso portiere azzurro deve superarsi poi su una conclusione di Boateng indirizzara verso l’angolino basso. Il palleggio a centrocampo della squadra tedesca è efficace ma Mazzarri riorganizza i suoi e poco a poco il Napoli prende coraggio e guadagna metri su metri. A 5 minuti dal riposo Inler trova il corridoio giusto per lanciare Maggio che resiste alla carica di Lahm e crossa in mezzo trovando la deviazione decisiva di Badstuber che, nell’intento di anticipare gli attaccanti napoletani, infila nella sua porta. Uno a uno e tutto da rifare per il Bayern che nella ripresa ricomincia a macinare gioco arrivando a guadagnarsi un penalty: sul tiro di Gomez, Cannavaro si gira per opporsi alla conclusione ma tocca con il braccio; l’arbitro, che in un primo momento non sanziona il fallo, concede la massima punizione con ritardo su segnalazione di uno dei suoi collaboratori. Dagli undici metri va Gomez che si fa ipnotizzare dall’eroe della serata De Sanctis permettendo di mantenere il risultato di parità nel momento topico della partita. Il Napoli però non riesce a creare pericoli dalle parti di Neuer, Van Buyten e Badstuber annullano Cavani mai incisivo nei 90 minuti e Hamsik che fa fatica ad intrufolarsi tra le maglie dei difensori tedeschi. Il Bayern ci prova a fare suo il match e tornare in patria con in tasca i 3 punti ma il portiere partenopeo è sempre attento opponendosi anche al tiro di Schweinsteiger. Finisce 1-1, un pari che sta stretto ai tedeschi e che è oro colato per la squadra di Mazzarri che tra due settimane dovrà affrontare la difficile e proibitiva trasferta a Monaco di Baviera per cercare, dopo stasera, di uscire indenne anche dall’Allianz Arena.