Autore: Lupo

  • Colpo Ascoli a Livorno, decide Papa Waigo

    Colpo Ascoli a Livorno, decide Papa Waigo

    Impresa dell’Ascoli a Livorno nell’anticipo della 16esima giornata di Serie B. I marchigiani passano all’Armando Picchi grazie alla rete in pieno recupero negli ultimi secondi di gioco di Papa Waigo e tornano a casa con l’intera posta in palio.

    Papa Waigo | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Un successo inaspettato dopo una gara che ha visto la netta supremazia territoriale dei padroni di casa che però non sono riusciti ad essere abbastanza incisivi negli ultimi venti metri. Tre punti preziosi per la compagine allenata da Silva in chiave salvezza che incamera così la seconda vittoria consecutiva, e in trasferta, dopo il successo conquistato la settimana scorsa a Brescia.
    E’ la squadra di Novellino a fare la partita, dopo un paio di conclusioni imprecise il primo e unico vero pericolo creato dai labronici è la bomba dalla distanza di Paulinho al 20′ che trova la pronta risposta di Guarna.

    Nella ripresa il canovaccio del match non cambia, Livorno deciso a trovare a tutti i costi la rete della vittoria e l’Ascoli ad attendere e bravo a non concedere troppi spazi ai toscani. Paulinho ci riprova in acrobazia ma non trova lo specchio della porta, Novellino si gioca anche la carta Russotto per dare più vivacità all’attacco labronico senza fortuna.
    Ma quando tutti ormai aspettano inesorabili lo 0-0, da un contropiede nei secondi finali di gara nasce la rete della vittoria dell’Ascoli: Falconieri trova il corridoio giusto per Papa Waigo che brucia in velocità il suo diretto marcatore e trafigge con un colpo preciso l’estremo difensore toscano Bardi.

    Una doccia gelata per Novellino e il suo Livorno che resta ancorato al decimo posto in classifica con 20 punti mentre si riaccende una flebile fiammella di speranza per l’Ascoli, penalizzato di 10 punti per inadempienze Co.Vi.Soc., che sale a quota 5 e si porta a -8 dalla Nocerina penultima in classifica. La squadra di Silva non vuole ancora alzare bandiera bianca e dà dimostrazione di voler lottare fino all’ultimo per centrare una salvezza che, ad oggi, sembra impossibile da raggiungere.

    Il video di LIVORNO – ASCOLI 0-1

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  • Ranieri: “Credo ancora nello scudetto, non al tavolo della pace”

    Ranieri: “Credo ancora nello scudetto, non al tavolo della pace”

    Il “normalizzatore” Claudio Ranieri sta preparando al meglio i suoi uomini in vista della gara di domani sera a San Siro della sua Inter contro il nuovo Cagliari di Davide Ballardini dopo l’esonero, a sorpresa, di Massimo Ficcadenti.

    Claudio Ranieri | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Il tecnico nerazzurro dovrà però fare il conto con assenze pesanti, oltre ai soliti indisponibili Maicon, Nagatomo, Forlan e Viviano si è aggiunto anche il nome di Lucio che si è fermato nella rifinitura rimediando un trauma al ginocchio sinistro che non destra particolari preoccupazioni dal momento che il difensore brasiliano verrà recuperato per la gara di Champions contro il Trabzonspor.

    Nella consueta conferenza stampa Ranieri ha voluto parlare anche del momento delicato che sta attraversando l’Inter in campionato in questo momento, credendo nelle potenzialità della sua squadra e in una incredibile rimonta scudetto:

    Per quale motivo bisognerebbe credere in un’Inter da scudetto? Per quello che ha fatto. Qui ci sono dei fenomeni, ci mancano quei punti che danno fiducia per dire che siamo la vera Inter, ma io credo nella rimonta perché la mia squadra non molla mai e se vuole può farlo” e sulla gara con i sardi aggiunge – “Vogliamo battere il Cagliari: la partita più difficile è sempre quella più vicina e quindi è quella di domani. E non dimentichiamoci che per noi ora sono tutte finali“.

    Non solo calcio giocato ma anche un pensiero per le note vicende extracalcistiche che riguardano le battaglie e le lotte della Juventus che rivendica da diverso tempo parità di trattamento con coloro i quali hanno tenuto gli stessi comportamenti degli ex dirigenti juventini giudicati colpevoli nel processo sportivo che ha spedito il club bianconero in Serie B nel 2006 e nel processo penale Calciopoli nel quale Luciano Moggi, in primo grado, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi. Ranieri non crede molto nel cosiddetto “tavolo della pace” invocato dal presidente della Juventus Andrea Agnelli nei giorni scorsi, per evitare di fare ricorso al Tar, e che ha riscosso parere favorevole nel presidente del CONI Gianni Petrucci, nel presidente federale Giancarlo Abete e nel presidente dell’Inter Massimo Moratti:

    Sono molto scettico, credo che ci sia solo il nome tavolo della pace, staremo a vedere, sarei contento se una volta per tutte si mettesse la parola fine a una cosa bruttissima per il calcio italiano e mondiale. E’ ora di finirla tutti quanti, Inter, Juventus e FIGC. Più se ne parla, più fuori dall’Italia ridono di noi“.

  • Inter, si stringe per Lucas del San Paolo e Juan dell’Internacional

    Inter, si stringe per Lucas del San Paolo e Juan dell’Internacional

    L’avvio a dir poco disastroso dell’Inter in campionato costringerà il presidente Massimo Moratti ad un intervento massiccio sul mercato di riparazione se vuole, con la parola scudetto ormai quasi impronunciabile dalle parti di Appiano Gentile, quantomeno centrare l’obiettivo della qualificazione in Champions League.

    Lucas | © JEFFERSON BERNARDES/AFP/Getty Images

    Sul taccuino dei dirigenti nerazzurri è segnato da tempo il nome del centrocampista offensivo del San Paolo e della nazionale brasiliana Lucas, un classe ’92 che nonostante la sua giovane età è già uno dei giocatori più ambiti d’Europa.
    Dopo il quasi ormai certo passaggio in nerazzurro già a gennaio del centrocampista del Genoa Juraj Kucka, l’Inter potrebbe rinforzare il reparto più avanzato con l’ingaggio del brasiliano che però è blindato dal club paulista che chiede 35 milioni di euro. Il ds nerazzurro Ausilio sta cercando di limare l’esorbitante richiesta del San Paolo con l’intento di farla scendere sui 20 milioni forte delle volontà del calciatore che avrebbe espresso il desiderio di lasciare il Brasile a fine stagione (il campionato finisce a dicembre) per approdare in Europa gradendo e non poco la destinazione Inter.

    Non a caso la famiglia e uno dei procuratori di Lucas sono stati avvistati a Milano in questi giorni, un indizio in più per pensare che la trattativa si trovi già in una fase avanzata. Inoltre il rapporto con la Torcida paulista si è ormai deteriorato viste le continue voci di mercato che interessano la stella del San Paolo.

    Ma la campagna di rafforzamento dell’Inter in Brasile non dovrebbe limitarsi solo all’ingaggio di Lucas. Sembra ormai definita un’altra trattativa che i dirigenti nerazzurri hanno portato a canti e che si sta definendo in questi giorni: si tratta di Juan Jesus, difensore classe ’91 dell’Internacional di Porto Alegre per il quale Massimo Moratti verserà 4 milioni di euro per il suo cartellino. Con questi due acquisti l’Inter potrà cominciare ad avviare la politica di ringiovanimento della squadra dal momento che l’età media della rosa nerazzurra è una delle più alte in assoluto.

  • Test liberi in MotoGP dal 2012, Ducati esulta

    Test liberi in MotoGP dal 2012, Ducati esulta

    Test liberi e senza nessuna restrizione per quanto riguarda i piloti titolari in MotoGP. E’ questa la decisione presa dalla Grand Prix Commission alla quale hanno partecipato la Dorna (società che organizza il Motomondiale) la FIM (Federazione Internazionale del Motociclismo), la IRTA (l’associazione che riunisce tutti i team che prendono parte al campionato), e la MSMA (associazione dei costruttori).

    Valentino Rossi | © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    In pratica è stato abrogata quella parte di regolamento che proibiva a tutti i team sessioni di test privati durante l’anno e limitate solo in alcuni periodi prestabiliti della stagione. In questo modo tutti le case potranno effettuare collaudi per lo sviluppo e l’evoluzione dei propri prototipi quando e come lo riterranno necessario salvo il periodo invernale che va da dicembre fino a fine gennaio in cui sarà tassativamente vietato qualsiasi tipo di test. Inoltre verrà data la possibilità ai piloti titolari, che potevano salire in sella solo in occasione di test ufficiali, di poter svolgere in prima persona le sessioni di test privati cosa che fino ad oggi era riservata solo ai collaudatori.
    L’unica limitazione imposta è quella riguardante le gomme disponibili per le prove private che ancora deve essere decisa, si parla di un massimo di 240 pneumatici che la Bridgestone dovrà fornire e che ciascun team dovrà farsi bastare per tutto l’anno.

    Ovviamente questa è una notizia che dalle parti di Borgo Panigale avranno preso con immensa gioia dal momento che la casa che ha sofferto di più nella passata stagione e che necessitava di affrontare test privati di sviluppo della moto è stata proprio la Ducati che, già a metà stagione, aveva rivisionato il progetto della Desmosedici GP11 per lanciare la nuova versione chiamata poi GP11.1 che comunque non ha migliorato la posizione dei suoi piloti e in particolare quella di Valentino Rossi che è andato incontro alla sua peggiore annata di sempre.

    Altri accorgimenti presi dalla Grand Prix Commission riguardano il peso delle moto fissato in un massimo di 153 kg, solo moto, per le MotoGP da 801 cc a 1000 cc e di 150 kg, solo moto, per le 800 cc, di 140 kg, solo moto, per le Moto2 e di 143 kg, moto e pilota, delle nuove Moto3. Infine, per migliorare la sicurezza in pista, è stato deciso che tutte le moto a partire dal Mondiale 2012 dovranno proteggere le leve dei freni sul manubrio altrimenti esposte e pericolose in caso di contatto tra i piloti.

  • F1, GP Austin verrà cancellato dal calendario 2012

    F1, GP Austin verrà cancellato dal calendario 2012

    Nonostante dalla Commissione Formula 1 sia arrivato l’ok al calendario 2012 che prevede 20 appuntamenti stagionali, come voluto da Bernie Ecclestone, continua a regnare l’incertezza su quello che sarà il calendario definitivo per il prossimo Mondiale.

    Bernie Ecclestone | © SAEED KHAN/AFP/Getty Images

    Il Grande Circus infatti rischia di perdere 3 gare, quella del Bahrain per gli stessi motivi, l’instabilità politica nel paese del Golfo Persico, che hanno portato alla sua cancellazione in questa stagione, quella di Corea, tra l’altro si tratta di un nuovo impianto sorto appena due anni fa, per problemi economici da parte dell’organizzazione dell’evento che vorrebbe rinegoziare il contratto stipulato con Ecclestone dal momento che il bilancio è già in forte perdita dopo appena 12 mesi, e quello degli Stati Uniti, ad Austin, per mancanza di fondi.

    Ed è proprio quest’ultimo che nei prossimi giorni sarà ufficialmente cancellato dal calendario 2012 come ha affermato il padre padrone della Formula 1 Ecclestone: “Austin sarà cancellata dal programma di gara del prossimo anno“. L’ufficialità dovrebbe arrivare nei primi giorni di dicembre quando si riunirà il Consiglio Mondiale della FIA pertanto il Mondiale 2012 dovrebbe essere composto da un massimo di 19 appuntamenti ad un minimo di 17 se anche Bahrain e Corea dovessero saltare.

    I lavori di costruzione dell’impianto che avrebbe dovuto ospitare il Gran Premio degli Stati Uniti sono stati interrotti per il mancato finanziamento alla società organizzatrice dell’evento che avrebbe dovuto ricevere dallo stato del Texas i 25 milioni di euro necessari per l’iscrizione al Mondiale di F1, quindi a questo punto sembra impossibile rispettare i tempi di consegna del circuito di Austin e “tagliare il nastro” prima del prossimo 16 novembre 2012, data di inizio del week-end della corsa americana. Se ne riparlerà per il 2013 sempre che si riescano a trovare i fondi che consentano di riprendere i lavori.

  • Oriali: “Inter? Fatto fuori da Branca”

    Oriali: “Inter? Fatto fuori da Branca”

    Ad oltre un anno dal suo divorzio dall‘Inter, Lele Oriali in un’intervista rilasciata in esclusiva alla Gazzetta dello Sport si confessa e spiega, per la prima volta, le motivazioni che hanno portato ad un suo allontanamento dal club nerazzurro al quale era tanto legato da trascorsi ultradecennali sia da calciatore, prima, che da dirigente, poi.

    Lele Oriali, Maniche e Marco Branca | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    La sua collaborazione con la società nerazzurra si concluse nel luglio 2010 quando a Milano approdò Rafa Benitez per sostituire in panchina l’eroe del Triplete Josè Mourinho che nel frattempo si era accasato al Real Madrid. Oriali, come lui stesso spiega, dà la colpa del suo allontanamento dall’Inter all’attuale direttore dell’area tecnica nerazzurra Marco Branca, un dualismo quello tra il “vecchio” ed il “nuovo” che si è accentuato con il passare del tempo e che ha gradualmente portato Oriali ad assumere un ruolo sempre più marginale all’interno della società:

    Nemmeno io conosco i veri motivi, dopo 30 anni all’Inter in cui pensavo di aver guadagnato più rispetto e credibilità. Invece sono fuori e non ne conosco il motivo. So soltanto che il presidente si è lasciato convincere da Branca e altri dirigenti che volevano un nuovo progetto senza di me“.

    La stima e l’affetto che Massimo Moratti e i tifosi hanno in colui che ha trascorso “una vita da mediano” in nerazzurro, come canta nella sua canzone Luciano Ligabue, è rimasta inalterata tant’è che il presidente, come Oriali racconta, si sarebbe ravveduto dell’errore commesso tempo fa dandogli un benservito inaspettato:

    Con il presidente ho parlato prima e dopo. Forse con il tempo ha capito tante cose, ma evidentemente non poteva più tornare indietro. Visti i risultati degli ultimi sedici mesi, sono felice di non aver fatto parte di questo progetto“.

    Progetto che, secondo l’ex dirigente, è stato causato dall’inesperienza dei dirigenti prendendo come esempi lampanti la breve era di Rafa Benitez e il flop di Gian Piero Gasperini:

    Errori di inesperienza e presunzione in fase di programmazione. Fare il dirigente all’Inter non è semplice. Benitez era un allenatore nuovo, andava supportato da qualcuno che conoscesse bene l’ambiente. Gasperini è stato un errore. Non ho nulla contro di lui ma tutti sapevano come giocano le sue squadre. E allora perché è stato perso tempo, invece di prendere subito Ranieri che era libero anche a giugno? Evidentemente in seno alla società c’è tanta confusione.

    Oriali, oggi opinionista Mediaset, conclude la sua intervista lasciando uno spiraglio aperto per un suo ritorno, secondo alcune indiscrezioni recenti molto vicino quando ci fu la gaffe sull’acquisto di Forlan non utilizzabile in Champions League, in nerazzurro un giorno ma ha anche affermato di aver ricevuto diverse offerte dalla Premier, probabilmente, ma senza ammetterlo, anche quella del Manchester City del suo grande amico Roberto Mancini:

    L’Inter è sempre nel mio cuore e un giorno chissà. Ma adesso non ci sono le condizioni e io non sono il tipo che pone ultimatum. Non sono più andato nemmeno allo stadio, anche se gentilmente Moratti mi ha lasciato le tessere, proprio per evitare di creare problemi con la mia presenza. Ho ricevuto tre-quattro offerte. Ma l’anno scorso, da gennaio a giugno, ho preferito andare a Manchester da Mancini, approfittandone per fare un corso di inglese. Roberto è stato bravissimo a cambiare mentalità e modo di allenarsi ai giocatori inglesi. E l’idea di tornare a lavorare con lui non mi dispiacerebbe“.

  • Burdisso grave infortunio al ginocchio, stagione finita?

    Burdisso grave infortunio al ginocchio, stagione finita?

    Brutta tegola per la Roma che dovrà fare a meno di Nicolas Burdisso per almeno 6 mesi. Il difensore giallorosso si è infortunato con la nazionale argentina in occasione delle gara giocata, e vinta, nella notte italiana a Barranquilla contro i padroni di casa della Colombia e valida per le qualificazioni Mondiali del 2014.

    Nicolas Burdisso | © EITAN ABRAMOVICH/AFP/Getty Images

    Il centrale si è scontrato, alla mezz’ora del primo tempo, con il centrocampista colombiano del Porto James Rodriguez nel tentativo di fermare la sua azione riportando la peggio e costretto ad uscire dal campo in barella visibilmente sofferente e dolorante al ginocchio sinistro.
    La prima diagnosi parla di lesione al legamento crociato e di uno stop di 6-7 mesi. Se così fosse la sua stagione potrebbe considerarsi molto probabilmente già chiusa perchè rientrerebbe a all’incirca verso metà maggio con il campionato di Serie A che chiuderà i battenti il 13 dello stesso mese per consentire alle nazionali di prepararsi al meglio in vista dell’Europeo che si svolgerà in Polonia e Ucraina a partire da giugno.

    Per la cronaca, l’Argentina ha poi vinto la partita sbancando Barranquilla per 2-1 grazie alle reti di Lionel Messi e Sergio Aguero entrambe nella ripresa che hanno replicato al vantaggio colombiano di Pabon proprio allo scadere della prima frazione di gioco. La Seleccion si porta così in vetta alla classifica a quota 7 punti con Venezuela e Uruguay che però ha una gara in meno.

    La Roma ora dovrà non solo bloccare una eventuale partenza di Juan ma potrebbe anche decidere di intervenire sul mercato a gennaio per dotare Luis Enrique di un altro difensore centrale dal momento che Simon Kjaer non ha convinto il tecnico spagnolo e la coppia centrale Juan – Heinze non dà le garanzie che offriva Burdisso.

  • Portogallo ad Euro 2012. Ronaldo scatenato, 6-2 alla Bosnia

    Portogallo ad Euro 2012. Ronaldo scatenato, 6-2 alla Bosnia

    Tutto come da copione nel martedì dedicato alle gare di ritorno degli spareggi validi per le qualificazioni agli Europei di Polonia e Ucraina 2012. L’Irlanda di Trapattoni, forte del 4-0 conquistato a Tallin venerdì scorso, a Dublino si è accontentato di un 1-1 non infierendo troppo sull’Estonia giunta seconda, a sorpresa, nel girone dell’Italia. “Il gatto è nel sacco” e il Trap si può godere finalmente il suo successo riportando alla fase finale di un Europeo l’Irlanda a distanza di oltre 2o anni dall’ultima e unica apparizione datata 1988. Di Ward e Vassiljev le reti rispettivamente dei padroni di casa e dei baltici.

    Cristiano Ronaldo | © PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/Getty Images

    E’ filato tutto liscio anche per Croazia e Repubblica Ceca: croati e cechi non dovevano far altro che difendere il 3-0 e il 2-0 ottenuto all’andata contro Turchia e Montenegro. La nazionale del ct Slaven Bilic a Zagabria mantiene lo 0-0 ed elimina la squadra guidata dal santone olandese Guus Hiddink, probabilmente alla sua ultima gara sulla panchina della nazionale turca; non riesce invece l’impresa al Montenegro di Jovetic e Vucinic che viene battuta anche nella sfida di ritorno giocata in casa contro la Repubblica Ceca che sbanca Podgorica grazie alla rete a 10 minuti dal termine di Jiracek.

    Missione compiuta anche per il Portogallo nell’unica sfida dove il discorso qualificazione era rimasto veramente in bilico al termine delle gare di andata degli spareggi. Dopo il pari a reti inviolate di Zenica, i lusitani, chiamati ad una prova d’orgoglio davanti al proprio pubblico, si scatenano allo stadio Da Luz di Lisbona, casa del Benfica, travolgendo la Bosnia per 6-2. Al contrario di quanto possa far pensare il risultato tennistico però, la gara è stata incerta fino a tre quarti di gara: i padroni di casa passano subito in vantaggio con la sua stella Cristiano Ronaldo che trafigge Begovic direttamente su calcio di punizione, il raddoppio arriva al 24′ grazie all’euro gol di Nani che dalla distanza prende la mira e con una fiondata precisa fa 2-0. La reazione della Bosnia non si fa attendere, Dzeko colpisce una traversa – anche se l’azione era stata fermata per fuorigioco – poi il direttore di gara Stark concede un rigore per fallo di mano di Fabio Coentrao che Misimovic non sbaglia riaprendo la partita. Ad inizio secondo tempo è Ronaldo a ristabilire il doppio vantaggio dei portoghesi, Meireles trova il corridoio giusto per l’attaccante del Real che, scattato sul filo del fuorigioco, scarta con facilità il portiere bosniaco realizzando il suo 32esimo gol in nazionale e raggiungendo Luis Figo al terzo posto della classifica dei cannonieri di tutti i tempi della nazionale portoghese. Nell’occasione l’esterno della Lazio Lulic protesta per la posizione di Ronaldo e si fa espellere lasciando i suoi in 10 per il resto dell’incontro. Proprio nel momento di maggiore tranquillità della squadra di Bento, gli ospiti accorciano di nuovo le distanze con Spahic che, in posizione irregolare di fuorigioco, trova il tap-in vincente sul tiro di Rahimic. L’inferiorità numerica e la stanchezza dei bosniaci però si fanno sentire consentendo al Portogallo di dilagare nell’arco di 10 minuti, tra il 72′ e l’82’, con la doppietta di Helder Postiga e della rete del genoano Veloso su calcio di punizione. Al fischio finale tripudio di sciarpe rossoverdi per la qualificazione ad Euro 2012 ottenuta con i 50 mila del Da Luz ad intonare, insieme ai calciatori abbracciati nel cerchio di centrocampo, A Portuguesa, l’inno nazionale lusitano.

    Risultati e marcatori spareggi qualificazioni Euro 2012 [gare di ritorno]

    CROAZIA – TURCHIA 0-0 [andata 3-0]
    MONTENEGRO – REPUBBLICA CECA 0-1 [andata 0-2]
    81′ Jiracek
    IRLANDA – ESTONIA 1-1 [andata 4-0]
    32′ Ward (I), 57′ Vassiljev (E)
    PORTOGALLO – BOSNIA 6-2 [andata 0-0]
    8′ Ronaldo (P), 24′ Nani (P), 41′ rig Misimovic (B), 53′ Ronaldo (P), 65′ Spahic (B), 72′ Postiga (P), 80′ Veloso (P), 82′ Postiga (P)

    Il video di PORTOGALLO – BOSNIA 6-2

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  • Test Abu Dhabi, Bianchi secondo dietro Vergne

    Test Abu Dhabi, Bianchi secondo dietro Vergne

    Al termine della prima della tre giorni di test sul circuito di Abu Dhabi riservati esclusivamente ai giovani test driver delle scuderie di F1 che, per regolamento, non hanno disputato più di 2 Gran Premi di Formula 1, Jean-Eric Vergne è stato il più veloce della sessione al volante della Red Bull.

    Jules Bianchi | © Andrew Hone/Getty Images

    Il pilota francese ha preceduto il connazionale Jules Bianchi sulla Ferrari che ha accusato all’incirca un secondo di ritardo: 1:40.011 per Vergne, 1:40.960 il crono migliore del ferrarista impegnato in un lavoro specifico dedicato all’aerodinamica e in particolare all’ala anteriore montata sulla Rossa di Maranello.
    Terzo tempo per la Lotus Renault del canadese Robert Wickens, staccato di due secondi e due decimi dalla migliore prestazione di Vergne. Poi il pilota elvetico della Sauber Fabio Leimer il quale ha preceduto il collaudatore McLaren Gary Paffett che ha migliorato la prestazione dell’altro pilota impegnato con la scuderia di Woking Oliver Turvey.

    Da segnalare anche la buona sessione del test driver Force India Max Chilton, sesto, e di quello Williams, di nazionalità finlandese, Valtteri Bottas (settimo) nonostante abbia avuto un problema sulla sua vettura che non gli ha consentito di macinare gli stessi chilometri dei migliori. La Mercedes è scesa in pista con l’inglese Sam Bird che ha raccolto solo la nona posizione.

    Domani è prevista la seconda giornata di test sul circuito di Yas Marina che nell’ultimo week-end ha ospitato il Gran Premio di Abu Dhabi, penultimo appuntamento prima che cali il sipario sulla stagione 2011 di Formula 1. In pista ci saranno anche gli italiani Mirko Bortolotti, pilota in orbita Ferrari fino al 2009, che domani sarà al volante di una Williams, e il giovanissimo Kevin Ceccon sulla Toro Rosso e che con i suoi 18 anni e 1 mese diventerà il più giovane pilota a guidare una vettura di Formula 1 battendo il record detenuto da Sebastian Vettel che salì per la prima volta su una monoposto di F1 all’età di 18 anni e 2 mesi.

  • Lippi: “Pronto per una nazionale ma se la Juve chiama…”

    Lippi: “Pronto per una nazionale ma se la Juve chiama…”

    Marcello Lippi, un nome pesante dalle parti di Corso Galileo Ferraris; quando si fa il suo nome è inevitabile accostarlo alla Juventus. Il ct campione del mondo 2006 con l’Italia ha parlato del suo futuro da Doha dove ha partecipato al congresso organizzato da Aspire4Sport nel quale ha ammesso il suo desiderio di tornare in panchina al più presto.

    Marcello Lippi | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Dopo la fallimentare spedizione sudafricana nel suo secondo mandato da ct azzurro, Lippi ha dichiarato che preferirebbe continuare a fare il selezionatore anzichè allenare un club e di essere ormai pronto, dopo l’ultimo incarico nel 2010, per assumere la guida tecnica di una nazionale e portarla in Brasile dove si terranno i prossimi Mondiali del 2014 ma ha anche aggiunto e fatto intendere di essere disponibile ad un ritorno in bianconero se la Vecchia Signora decidesse di chiamarlo un giorno:

    Dopo essermi preso un anno di pausa sono pronto a rientrare. Se dovessi scegliere, mi piacerebbe iniziare un progetto con una nazionale da costruire e portare ai prossimi Mondiali, al momento non voglio impegnarmi con un club. Negli ultimi anni ci sono state un paio di circostanze in cui sarei potuto diventare l’allenatore della Juventus, ma non è accaduto. Oggi è guidata da un grande come Antonio Conte, con cui stanno iniziando un nuovo ciclo. Non so se hanno bisogno di me, ma il rapporto che ho con la società è così bello che se un giorno mi chiameranno sarò disponibile a dare una mano. Ma spero che questo non accada altrimenti signficherebbe che le cose non sono andate bene“.

    Lippi ha vissuto a Torino i suoi anni migliori da allenatore e la sua Juve è stata una delle squadre più vincenti della storia recente del calcio. Sotto la sua guida il club bianconero ha ottenuto 5 scudetti, 4 Supercoppe Italiane, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea e 1 Champions League arrivando a disputare 3 finali consecutive della massima competizione europea, durante il suo primo incarico, perdendone due (Borussia Dortmund e Real Madrid) e mancando il secondo trionfo nel “Lippi bis” cedendo solo ai rigori nella finale tutta italiana di Manchester contro il Milan.
    Come tutti ben sappiamo, “Il Marcello” è rimasto nei cuori di tutti i sostenitori bianconeri ma il presente si chiama Antonio Conte, colui che in campo indossava la fascia di capitano quando Lippi sedeva in panchina, che tanto bene sta facendo quest’anno dopo le ultime due disastrose annate di cui si è resa protagonista la Juventus.