Autore: Lupo

  • Rossi al Rally Monza con il 58 di Simoncelli

    Rossi al Rally Monza con il 58 di Simoncelli

    Prenderà il via in questo week-end, da giovedì 24 a domenica 27 novembre, il Rally di Monza 2011, tradizionale evento delle quattro ruote che chiude la stagione motoristica dell’Autodromo brianzolo giunta alla nona edizione nel quale si sfidano veri e propri specialisti del Rally, piloti del mondo delle corse ma anche personaggi dello spettacolo.

    Ford Fiesta Vale Rossi | foto profilo Twitter Valentino Rossi

    La manifestazione ricorderà Marco Simoncelli, lo sfortunato pilota della MotoGP che ha perso la vita nello scorso Gran Premio della Malesia un mese fa e che avrebbe dovuto partecipare al Rally al volante di una Citroen C4 WRC, al quale verrà dedicato la prova più spettacolare di tutto l’evento, il Master Show di domenica pomeriggio, come ha annunciato il vice presidente dell’Automobile Club di Milano Geronimo La Russa.
    Tra i tanti tributi non poteva mancare quello dell’amico Valentino Rossi, da sempre grande appassionato di Rally e vincitore di due edizioni nel 2006 e nel 2007, che ieri ha svelato in anteprima sul suo profilo Twitter la livrea della Ford Fiesta WRC, disegnata da Aldo Drudi, con la quale gareggerà portando con sè il numero di Marco, il 58, con la scritta Sic stampato sulla carrozzeria accanto al suo VR 46.

    E’ lunga la lista dei partecipanti “professionisti” all’evento di Monza di questo fine settimana, la leggenda del Rally e l’otto volte campione del Mondo Sebastien Loeb, il 3 volte vincitore della 24 Ore di Le Mans Rinaldo “Dindo” Capello che vanta il maggior numero di successi nel Rally di Monza (ben 4 ottenuti nel 2004, 2005, 2008 e nel 2009 dove ha preceduto Rossi), il due volte campione italiano Piero Longhi, il vincitore della scorsa edizione, la 2010, Dani Sordo, Paolo Andreucci, Alessandro Perico, Andrea Dallavilla, Bernardo Sousa e Aaron Burkart. Oltre a Rossi ci saranno i piloti del Motomondiale Andrea Dovizioso, che correrà con una Peugeot 207, Andrea Iannone e Claudio Corti ma anche il giornalista e celebre commentatore del Motomondiale Guido Meda e l’inviato ai box Paolo Beltramo.

  • Krasic Juve, c’è aria di divorzio. “Conte non lo vuole più”

    Krasic Juve, c’è aria di divorzio. “Conte non lo vuole più”

    Era arrivato a Torino pagandosi addirittura un aereo privato di tasca sua pur di arrivare in tempo per il primo allenamento con la Juventus, per presentarsi nel migliore dei modi ai suoi nuovi tifosi e far capire alla società quanta voglia aveva di giocare per quella maglia bianconera.

    Milos Krasic | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    A poco più di un anno di distanza da quei giorni di fine agosto 2010 le cose si sono completamente ribaltate: Milos Krasic, che sta attraversando un perido difficile, vuole andare via e il più in fretta possibile da Torino come ha riferito oggi il procuratore dell’esterno bianconero alla stampa serba Dejan Joksimovic che punta il dito contro il tecnico Antonio Conte:

    Conte non lo vuole più, Milos deve giocare per cui la cosa migliore che possiamo fare per lui è trovare un nuovo club. Vediamo come vanno le cose da qui a Natale. Sia Chelsea che Manchester City si sono fatti avanti in estate ma la Juventus ha deciso di respingere le loro offerte. Non si sa mai cosa accadrà ma entrambi i club sono ancora alla ricerca di un esterno destro. La Juve deve agire in fretta perché se continua a non giocare il valore di Krasic sul mercato calerà. Ripeto, deve giocare e nel giro di un mese dovremmo avere un quadro più chiaro“.

    Parole chiare e dirette, siamo certi che la risposta di Conte non tarderà ad arrivare così come accadde con Ziegler che, arrivato all’ombra della Mole quest’estate, fu ceduto nei primi giorni di settembre al Fenerbahce dopo appena due mesi dal suo arrivo per incomprensioni con il tecnico bianconero.
    Krasic, che l’anno scorso era stato acquistato dal Cska Mosca per 15 milioni di euro dopo una lunga ed estenuante trattativa, era diventato subito il beniamino della curva bianconera tant’è che era stato designato da molti addetti ai lavori come erede di Pavel Nedved. Inoltre Milos era stato voluto fortemente dalla Juventus che aveva puntato tanto su di lui e lo preferì ad Edin Dzeko vista che le regole allora vigenti prevedevano il tesseramento di un solo extracomunitario, proveniente da campionati esteri, a stagione ed entrambi non possedevano passaporto comunitario.
    La stagione del biondo serbo cominciò sotto i migliori auspici, grandi prestazioni e partite devastanti che lo avevano reso l’arma letale dell’allora tecnico bianconero Gigi Del Neri ma con il passare del tempo anche lui era stato “risucchiato nel vortice” allineandosi alla mediocrità della squadra bianconera, mediocrità accentuata anche dalla stanchezza di cui è stato colpito Krasic ad un certo punto della stagione che non ha praticamente mai riposato da marzo in poi (data di inzio del campionato russo) e con il Mondiale sudafricano di mezzo.

    Il 4-2-4 di Conte sembrava potesse calzargli a pennello e invece si era già intuito sin dai primi allenamenti del pre-campionato che il tecnico salentino non era soddisfatto del lavoro dell’esterno offensivo che quest’anno ha trovato poco spazio eclissandosi completamente e diventando un vero e proprio caso. Ieri la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la tribuna, che probabilmente ha scritto, dopo appena un anno, la parola fine all’avventura di Krasic alla Juventus. Se le cose non dovessero cambiare e rimanere tali il serbo a gennaio farà le valigie con destinazione Premier League. Nonostante il primato in classifica la Vecchia Signora si trova a dover fare i conti con i primi scricchiolii all’interno dello spogliatoio.

  • Il solito Mourinho, esultanza “a cavallo”

    Il solito Mourinho, esultanza “a cavallo”

    Dalla Serie A alla Liga, il passaggio in un altro campionato che concepisce una cultura calcistica diversa dalla nostra, non ha cambiato le “abitudini” di Josè Mourinho che da quando è approdato a Madrid è riuscito comunque a far parlare di sè esattamente come gli capitava di fare in Italia, “importando” anche nel campionato spagnolo veleni, vittima prediletta il Barcellona, provocazioni di ogni genere disertando anche le conferenze stampa, innescando polemiche arbitrali e mettendo veri e propri show in campo.

    Josè Mourinho | © Denis Doyle/Getty Images

    L’ultima “impresa” dello Special One sabato sera al Mestalla nella partita vinta dal suo Real per 3-2 contro i padroni di casa del Valencia: il tecnico portoghese al gol dell’1-3 di Cristiano Ronaldo a 10 minuti dal termine di una gara tiratissima e ad alta intensità si mette a correre a bordocampo e finisce per esultare “cavalcando” sulle spalle di Callejon che si stava scaldando.

    L’esultanza “a cavallo” non è piaciuta per niente nè ai tifosi del Valencia che si sono messi ad intonare il coro all’unisono “Messi, Messi” e alla stampa catalana che l’ha definita provocatrice ed antipatica. Sicuramente Mourinho sta attirando su di sè tutte le antipatie della Liga, da battibecchi con allenatori a quelli con i calciatori, ed esibendosi in atteggiamenti provocatori. Ma questo suo comportamento, che è stata sempre uno dei punti di forza del tecnico lusitano, potrebbe presto ritornargli indietro come un boomerang perchè in questo modo non sta facendo altro che aiutare il rivale di sempre e il nemico da battere Barcellona ad instaurare nuove “alleanze” con gli altri club della Liga a causa dell’antipatia che oggi si nutre verso il Real di Mou, come è accaduto ieri a Valencia.

    Il video dell’esultanza “a cavallo” di Mourinho

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  • Juventus – Palermo 3-0, le pagelle. Marchisio monumentale

    Juventus – Palermo 3-0, le pagelle. Marchisio monumentale

    Le pagelle ai protagonisti di Juventus – Palermo 3-0

    JUVENTUS

    Buffon 7: sembra essere tornato quello di un tempo, Super Gigi abbassa la saracinesca della sua porta superandosi in due interventi su Ilicic. Gioca con tranquillità con i piedi tutti i palloni anche se pressato dagli avversari.

    Lichtsteiner 7.5: spinge tanto sulla destra e difende in maniera impeccabile. Gara di grande consistenza per il terzino elvetico alla sua migliore gara con la maglia bianconera, serve l’assist per il raddoppio di Matri.

    Claudio Marchisio | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Marchisio 8: in una parola solo monumentale. E’ diventato indispensabile per il gioco di Conte e insostituibile per questa Juventus. Un attimo prima lo vedi recuperare palloni in difesa, un attimo dopo è già in area di rigore pronto a far male. Nessuno riesce a sdradicargli il pallone dai piedi neanche quando viene triplicato, esce sempre palla al piede e morde sempre le caviglie degli avversari. Sta vivendo un periodo di forma strepitoso che lo potrebbe portare da qui a breve ad essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Partita perfetta.

    Vidal 7: sempre prezioso quando deve andare a disturbare la manovra dei portatori di palla avversari, il cileno, dopo la sciocchezza combinata in nazionale, si riscatta alla grande aiutando anche i compagni di reparto nell’impostazione dell’azione. Un jolly tuttofare, instancabile. Anche a risultato ormai acquisito trova la forza e la volontà di andare a pressare i giocatori siciliani.

    Pepe 7: secondo gol stagionale per l’esterno che sembra tutt’altro giocatore rispetto a quello visto lo scorso anno. Sblocca il risultato di testa sbucando tra i due centrali del Palermo, corre tantissimo su e giù per la fascia.

    Matri 7: va ancora a segno l’attaccante bianconero, fa sentire tutto il suo peso lì davanti ed è diventato anche lui insostituibile. Preciso il suo diagonale sul gol del 2-0, geniale il velo per Marchisio per la terza rete che chiude il match. Esce per far posto a Del Piero.

    PALERMO

    Cetto 4.5: il peggiore in campo, Matri gli fa venire il mal di testa, non ne azzecca una il difensore argentino.

    Balzaretti 5.5: anche lui come Miccoli ex della gara, ha un sacco da fare per non sbriciolarsi davanti a Pepe e Lichtsteiner.

    Bertolo 5: Mangia lo lascia negli spogliatoi all’intervallo preferendo inserire al suo posto l’israeliano Zahavi per dare maggiore vivacità offensiva. Pessima la sua gara.

    Ilicic 5: se avesse segnato quel gol nei primi minuti la partita probabilmente sarebbe potuta andare diversamente. Sul suo voto pesano troppo gli errori in fase di conclusione.

    Miccoli 5: ex fischiatissimo dalla curva bianconera, è evanescente e controllato bene dai due centrali difensivi bianconeri che non lo fanno respirare nemmeno per un attimo.

    JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon 7; Lichtsteiner 7.5, Barzagli 6.5, Bonucci 6, Chiellini 6; Marchisio 8 (77′ Pazienza sv), Pirlo 6.5; Vidal 7, Pepe 7, Vucinic 6.5 (68′ Quagliarella 6); Matri 7 (81′ Del Piero sv).
    Allenatore: Conte 7.
    PALERMO (4-3-2-1): Tzorvas 5; Pisano 5.5, Silvestre 5.5, Cetto 4.5 (60′ Della Rocca 5), Balzaretti 5.5; Migliaccio 5.5, Bacinovic 5.5, Barreto 5.5; Bertolo 5 (46′ Zahavi 6), Ilicic 5; Miccoli 5.
    Allenatore: Mangia 5

  • Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    I gol di Pepe, Matri e Marchisio lanciano una Juventus sempre più convincente in vetta alla classifica di Serie A, i bianconeri di Conte asfaltano il Palermo con un rotondo 3-0 portando a casa l’intera posta in palio e raggiungendo così a quota 22 punti l’altra capolista del campionato, la Lazio di Edy Reja, con la quale la Vecchia Signora si misurerà sabato prossimo nel big match dell’Olimpico valido per la 13esima giornata di Serie A.

    Juventus | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    La lunga, e forzata, pausa – 22 giorni dall’ultima partita disputata per la sosta delle nazionali e per il rinvio la settimana prima della gara con il Napoli, non ha scalfito la concentrazione degli uomini di Conte che sono riusciti a sfatare il tabù Palermo che puntualmente vinceva a Torino da 3 anni a questa parte, viceversa i rosanero non hanno sfatato il tabù trasferta di quest’anno che ha visto i siciliani conquistare un solo punto nelle 6 gare disputate senza mai riuscire a segnare.
    Con Krasic sempre più lontano da Torino e che si accomoda in tribuna, Conte vara il suo 4-3-3 con Vucinic e Pepe a supporto di Matri, Mangia invece, che deve rinunciare ad Hernandez, si affida alle giocate dei due davanti Ilicic e l’ex Miccoli.

    La Juventus inizia ad imporre sin dai primi minuti di gioco il suo ritmo e spinge forte sull’acceleratore decisa a trovare il gol del vantaggio, Chiellini sottoporta però è impreciso. Il Palermo risponde con Ilicic che trova uno strepitoso Buffon a chiudergli lo specchio della porta.
    Bisognerà attendere il 20′ per raggiungere l’obiettivo prefissato, i bianconeri passano con un colpo di testa ravvicinato di un Pepe ritrovatissimo che sbuca tra due difensori avversari mettendo alle spalle di Tzorvas su un preciso cross di Chiellini. La Juve potrebbe andare subito sul 2-0 e festeggiare la prima rete di Pirlo in bianconero se la traiettoria disegnata dall’ex regista del Milan non si fosse stampata sul palo. Con il passare dei minuti però la Vecchia Signora, che fin lì aveva disputato una gara quasi perfetta con un Marchisio in forma Mondiale pronto a chiudere e a far ripartire immediatamente l’azione e con un Lichtsteiner stantuffo inesauribile sulla destra, cala di concentrazione e lascia qualche varco di troppo agli attaccanti rosanero, soprattutto a Ilicic che però è sempre fermato in maniera impeccabile da Buffon.

    Conte intuisce che qualcosa nei meccanismi della squadra si è inceppato e corre ai ripari strigliando i suoi negli spogliatoi. Lo si intuisce perchè la Juve rientra in campo con una cattiveria agonistica e una aggressività maggiore rispetto alla prima frazione e dopo appena 180 secondi raddoppia: Lichtesteiner trova il corridoio giusto per Matri che da posizione defilata sulla destra incrocia sull’angolo opposto trovando il suo quinto centro stagionale. Il Palermo barcolla ed è alle corde, Vucinic si accentra dalla sinistra e con un tiro a giro sfiora di centimentri il secondo palo, poco più tardi azione quasi fotocopia con il montenegrino che invece di tirare serve in mezzo all’area per Matri, il centravanti invece di tirare fa velo, traendo in inganno il difensore siciliano, per l’accorrente Marchisio alle sue spalle che incorona una magnifica prestazione con il gol del definitivo 3-0. Un’azione che si vede fare solo o al Barcellona o alla Play Station. Anche per il numero 8 bianconero, che sta attraversando un periodo di forma eccezionale e senza ombra di dubbio il migliore in campo, si tratta della quinta rete in campionato che gli permette di superare il suo miglior score personale di 4 reti della scorsa stagione.
    Gara in ghiacciaia, non succede praticamente più nulla e gli ultimi minuti vengono riservati alle sostituzioni, Conte concede una ventina di minuti a Quagliarella e una decina a Del Piero applauditissimi dal pubblico di fede bianconera.

    I prossimi appuntamenti, lo scontro al vertice con la Lazio e il recupero con il Napoli, ci sapranno dire sicuramente quanto questa Juventus può volare in alto. Nel frattempo Conte e i suoi uomini si godono il primato in classifica. Per il Palermo ennesima trasferta amara, Mangia dovrà lavorare molto sull’aspetto psicologico per trovare la giusta cura che permetta di trovare il giusto equilibrio tra prestazioni brillanti in casa, 5 vittorie su 5, e pessime lontano dal Barbera.

    Il video di JUVENTUS – PALERMO 3-0

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  • Serie A 12 Giornata: risultati, marcatori e classifica

    Serie A 12 Giornata: risultati, marcatori e classifica

    Brilla la Juventus nella 12esima giornata di Serie A, la squadra di Antonio Conte si sbarazza del Palermo 3-0 e raggiunge la Lazio in vetta alla classifica a quota 22 punti e con una gara, quella con il Napoli, ancora da recuperare. Pepe apre le marcature, poi nella ripresa l’affondo di Matri e la chiusura di uno straordinario Marchisio. E la prossima giornata scontro al vertice perchè sabato sera c’è Lazio – Juventus.

    Cade l’Udinese, i friulani a Parma incappano nella seconda sconfitta stagionale firmata Biabiany e Giovinco, settimo centro stagionale, che vince il confronto a distanza con Totò Di Natale rimasto a secco. Vittorie esterne per Chievo e Cesena: i clivensi passano sul difficile campo del Catania, alla seconda sconfitta consecutiva, con gol del bomber Pellissier e di Sammarco, inutile l’1-2 di Almiron che non evita agli etnei la sconfitta, i romagnoli vincono, nell’anticipo di mezzogiorno, il derby dell’Emilia Romagna espugnando il Dall’Ara di Bologna grazie alla rete di Parolo a 6 minuti dal termine del match.

    Termina in parità, 2-2 pirotecnico, tra Siena e Atalanta: alla doppietta di Denis rispondono D’Agostino e Gazzi. Ieri negli anticipi l’Inter era tornata alla vittoria battendo 2-1 il Cagliari, mentre erano finite a reti inviolate Fiorentina – Milan e Napoli – Lazio.

    Risultati e marcatori 12 Giornata Serie A 2011-2012

    BOLOGNA – CESENA 0-1
    84′ Parolo
    CATANIA – CHIEVO 1-2
    45′ rig Pellissier (Ch), 73′ Sammarco (Ch), 78′ Almiron (Ca)
    FIORENTINA – MILAN 0-0
    GENOA – NOVARA 1-0
    86′ Veloso
    INTER – CAGLIARI 2-1
    54′ Thiago Motta (I), 60′ Coutinho (I), 88′ Larrivey (C)
    JUVENTUS – PALERMO 3-0
    20′ Pepe, 48′ Matri, 65′ Marchisio
    NAPOLI – LAZIO 0-0
    PARMA – UDINESE 2-0
    58′ Biabiany, 76′ rig Giovinco
    SIENA – ATALANTA 2-2
    15′ rig Denis (A), 44′ rig D’Agostino (S), 53′ Denis (A), 87′ Gazzi (S)

    stasera ore 20:45
    ROMA – LECCE

    CLASSIFICA

    Pos Squadra Pt G
    1. JUVENTUS 22 10
    2. LAZIO 22 11
    3. MILAN 21 11
    4. UDINESE 21 11
    5. PALERMO 16 11
    6. NAPOLI 15 10
    7. GENOA 15 10
    8. CHIEVO 15 11
    9. PARMA 15 11
    10. SIENA 14 11
    11. ROMA 14 10
    12. CATANIA 14 11
    13. ATALANTA [-6] 13 11
    14. FIORENTINA 13 11
    15. CAGLIARI 13 11
    16. INTER 11 10
    17. BOLOGNA 10 11
    18. LECCE 8 10
    19. NOVARA 7 11
    20. CESENA 6 11

    CLASSIFICA MARCATORI SERIE A

    9 – Denis (Atalanta)
    8 – Di Natale (Udinese)
    7 – Giovinco (Parma)
    6 – Klose (Lazio)
    5 – Calaiò (Siena), Ibrahimovic (Milan), Jovetic (Fiorentina), Matri (Juventus), Marchisio (Juventus), Osvaldo (Roma), Palacio (Genoa)
    4 – Cavani (Napoli), Moralez (Atalanta), Nocerino (Milan), Rigoni (Novara)

  • Il Napoli sbatte su Marchetti, Lazio in vetta

    Il Napoli sbatte su Marchetti, Lazio in vetta

    Pareggio amaro per il Napoli nell’anticipo della 12esima giornata di Serie A, al San Paolo i partenopei dominano la Lazio dell’ex Edy Reja, che da queste parti non è stato affatto dimenticato, ma sbattono il muso contro il portiere biancoceleste Marchetti, favoloso in almeno tre interventi, che mantiene la sua porta inviolata e risulta decisivo nello 0-0 finale.

    Napoli – Lazio | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Alla squadra di Mazzarri servivano i 3 punti per rialzare il morale in vista della delicatissima sfida di Champions League di martedì contro il Manchester City di Roberto Mancini, decisiva per il cammino europeo degli azzurri, ma l’assalto portato alla Lazio nel secondo tempo ha evidenziato i problemi offensivi del momento del Napoli con un Cavani che non riesce più a sbloccarsi e un Lavezzi che, a volte, è troppo impreciso e, a volte, è troppo sfortunato. Il tecnico partenopeo non risparmia nessuno e manda in campo la formazione tipo mentre Reja è costretto a fare a meno del bomber Miroslav Klose, infortunatosi con la sua nazionale la Germania, e il pilastro difensivo Andrè Dias.

    Sono poche le occasioni degne di nota nel primo tempo e le più pericolose sono tutte di marca biancoceleste, sul finale della prima frazione di gioco Cissè, schierato al centro dell’attacco, tira troppo centralmente dal limite dell’area con De Sanctis che non deve impegnarsi più di tanto per bloccare la sfera mentre poco più tardi è Hernanes, servito con uno splendido tocco di Cissè, a divorarsi una ghiotta occadione quando in velocità dalla stessa posizione dove poco prima aveva tirato l’attaccante francese, cicca completamente il tiro.

    Il Napoli cambia completamente volto alla sua gara nella ripresa quando decide di porre l’assedio alla porta difesa da Marchetti, eccezionale su Lavezzi, che accende la gara, e su Cavani, rimasto ancora una volta a secco. Prima l’attaccante argentino, lasciato libero sul secondo palo sugli sviluppi di un corner, spreca malamente in acrobazia calciando alto, poi Dzemaili su punizione sfiora il legno alla sinistra di Marchetti; a metà ripresa l’episodio che danneggia il Napoli, il guardalinee chiama un fuorigioco inesistente su Maggio che, servito da Hamsik, si era trovato solo davanti al portiere avversario e libero di servire Cavani al centro dell’area di rigore. Un errore marchiano visto che il laterale azzurro è di quasi mezzo metro in posizione regolare tenuto in gioco da Diakitè che era salito in ritardo.

    L’assalto del Napoli non finisce qui: Marchetti respinge la girata al volo di Cavani e poco dopo si ripete salvando la sua porta sul colpo di testa dello stesso attaccante uruguagio mettendo in angolo ma è proprio all’ultimo secondo, al 94′, che compie il miracolo il portiere biancoceleste che sulla conclusione al volo dal limite dell’area di Lavezzi indirizzata all’angolino basso, si distende in tuffo salvando il risultato e strozzando in gola l’urlo del gol del San Paolo. Un punto che consente alla Lazio di restare da sola in vetta alla classifica almeno per un giorno.

    Il video di NAPOLI – LAZIO 0-0

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  • Napoli  Lazio, l’ex Reja senza Klose. Mazzarri rinuncia al turnover

    Napoli Lazio, l’ex Reja senza Klose. Mazzarri rinuncia al turnover

    Scontro d’alta classifica questa sera al San Paolo in uno dei due anticipi della 12esima giornata di Serie A: la Lazio capolista va a fare visita ad un Napoli che sta patendo, forse troppo, il doppio impegno campionato – Champions League.

    Edoardo Reja | © Dino Panato/Getty Images

    I partenopei non vogliono perdere altro terreno dalla vetta attualmente distante 7 punti – anche se deve ancora recuperare la gara contro la Juventus – per non premere troppo sull’acceleratore in questo periodo e rischiare di “scoppiare” prima del termine del torneo. Sarà fondamentale dosare le forze in vista della partita di martedì contro il temibilissimo Manchester City di Roberto Mancini che sta dominando in Premier League ma allo stesso tempo la squadra di Mazzarri ha necessità di fare punti anche in campionato dopo la sconfitta di Catania.
    Mazzarri manderà in campo la formazione migliore con i Tre Tenori Hamsik, Lavezzi e Cavani in attacco, in mediana sarà Dzemaili e non Gargano a far coppia con Inler mentre Maggio e Dossena dovranno fare i pendolini sulle fasce. Difesa guidata da capitan Cannavaro con ai suoi lati Campagnaro e Aronica davanti a De Sanctis.

    Il tecnico della Lazio, nonchè grande ex della gara amatissimo dalle parti del San Paolo e che è rimasto nel cuore dei tifosi napoletani, Edy Reja invece si trova a dover fare i conti con qualche assenza importante: oltre al lungodegente Mauri, i laziali non potranno fare affidamento sul perno della difesa Andrè Dias e il bomber tedesco Miroslav Klose per un infortunio alla tibia riportato con la sua nazionale. Due assenze pesanti che incideranno sicuramente nell’economia del gioco della Lazio. Ballottaggio in difesa per sostituire il difensore brasiliano da affiancare a Diakitè, Stankevicius è favorito su Biava mentre al centro dell’attacco, al posto del panzer tedesco, ci sarà Djibril Cissè che verrà spostato dalla sua solita posizione defilata e che vorrà sbloccarsi. A sostegno dell’attaccante francese, Sculli, Hernanes e Lulic. A centrocampo Brocchi dovrà spezzare le trame di gioco dei partenopei mentre Ledesma dovrà far ripartire le azioni laziali. Konko e Radu saranno i due terzini, in porta prenderà posto come al solito Marchetti.

    Probabili formazioni NAPOLI LAZIO (ore 20:45)

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Dzemaili, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani.
    Panchina: Rosati, Zuniga, Fernandez, Fideleff, Gargano, Mascara, Pandev.
    Allenatore: Mazzarri.
    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Stankevicius, Diakité, Radu; Brocchi, Ledesma; Lulic, Hernanes, Sculli; Cisse.
    Panchina: Carrizo, Scaloni, Biava, Matuzalem, Cana, Gonzalez, Rocchi.
    Allenatore: Reja.

  • Torino pari a Crotone, Immobile rilancia il Pescara. Samp 1-1 a Bari

    Torino pari a Crotone, Immobile rilancia il Pescara. Samp 1-1 a Bari

    Nella 16esima giornata di Serie B il Torino capolista viene fermato a Crotone sullo 0-0 in una gara difficile, del mezzo passo falso dei granata ne approfitta il Pescara di Zeman che riduce lo svantaggio in classifica portandosi a -3 dalla vetta occupata dagli uomini di Ventura. I Delfini trovano i 3 punti all’Adriatico battendo il Gubbio di Gigi Simoni per 2-1, di Immobile la rete della vittoria in apertura di ripresa.

    Ciro Immobile | © Claudio Villa/Getty Images

    Subito dietro rallentano la marcia il Sassuolo e il Padova: gli emiliani si salvano solo al 93′ con il gol di Marchi che pareggia la rete del Brescia di Jonathas (rigore), Rondinelle costrette a giocare per un tempo in dieci per l’espulsione di Budel; i biancoscudati vanno ko tra le mura amiche dell’Euganeo soccombendo di fronte al Grosseto, Sforzini su rigore firma il blitz toscano in terra veneta.

    La vittoria di Empoli permette al Verona di salire in classifica e di stabilirsi in piena zona playoff: 3-1 al Castellani per gli scaligeri che agguantano il Padova a quota 28 e scavalcano la Reggina impegnata lunedì sera nel posticipo a Bergamo in casa dell’Albinoleffe.
    Solo un 1-1 per Iachini al suo esordio sulla panchina della Sampdoria, i doriani tornano a Genova dalla trasferta di Bari con un punto (Borghese a 10 minuti dal termine pareggia il vantaggio blucerchiato di Volta).

    Il Cittadella espugna a sorpresa Varese per 1-0 (gol di Schiavon), infine terminano 2-2 Juve Stabia – Modena e Nocerina – Vicenza. Ieri nell’anticipo l’Ascoli aveva violato l’Armando Picchi battendo il Livorno di Novellino per 1-0.

    Risultati e marcatori 16 Giornata Serie B 2011-2012

    BARI – SAMPDORIA 1-1
    26′ Volta (S), 78′ Borghese (B)
    CROTONE – TORINO 0-0
    EMPOLI – VERONA 1-3
    16′ Abbate (V), 30′ Jorginho (V), 87′ Tavano (E), 90′ Hallfredsson (V)
    JUVE STABIA – MODENA 2-2
    22′ Mezavilla (J), 64′ Stanco (M), 70′ Tarantino (J), 78′ rig Di Gennaro (M)
    LIVORNO – ASCOLI 0-1
    90′ Papa Waigo
    NOCERINA – VICENZA 2-2
    16′ rig Castaldo (N), 50′ Sacilotto (N), 76′ Abbruscato (V), 85′ Bastrini (V)
    PADOVA – GROSSETO 0-1
    9′ rig Sforzini
    PESCARA – GUBBIO 2-1
    17′ Balzano (P), 22′ rig Graffiedi (G), 51′ Immobile (P)
    SASSUOLO – BRESCIA 1-1
    17′ rig Jonathas (B), 93′ Marchi (S)
    VARESE – CITTADELLA 0-1
    69′ Schiavon

    lunedì ore 20:45
    ALBINOLEFFE – REGGINA

    CLASSIFICA

    Pos. Squadra Pt G
    1. TORINO
    35 16
    2. PESCARA 32 16
    3. SASSUOLO 32 16
    4. PADOVA 28 16
    5. VERONA 28 16
    6. REGGINA 27 15
    7. SAMPDORIA 23 16
    8. GROSSETO 23 16
    9. VARESE 22 16
    10. BARI 22 16
    11. CITTADELLA 21 16
    12. LIVORNO 20 16
    13. BRESCIA 18 16
    14. CROTONE [-1] 17 16
    15. VICENZA 17 16
    16. JUVE STABIA [-6] 16 16
    17. EMPOLI 15 16
    18. ALBINOLEFFE 15 15
    19. MODENA 15 16
    20. NOCERINA 14 16
    21. GUBBIO 14 16
    22. ASCOLI [-10] 5 16
  • Manchester City, record di perdite da 227 milioni di euro

    Manchester City, record di perdite da 227 milioni di euro

    Alla faccia del fair play finanziario. Il Manchester City ha chiuso l’anno 2010-2011 con pesanti perdite di bilancio che si aggirano intorno ai 227 milioni di euro battendo ogni record di perdite mai regisrate in Premier League.

    Balotelli esulta con Aguero | © Laurence Griffiths/Getty Images

    Il proprietario del club, lo sceicco Mansour, che dal suo avvento – nel 2008 – si è sbizzarrito in acquisti onerosissimi e concesso ingaggi faraonici, ha superato di gran lunga il magnate russo Roman Abramovic che con il suo Chelsea nel 2005 aveva registrato un passivo di 164 milioni di euro. Robinho, Shaun Wright-Phillips, Carlos Tevez, Emmanuel Adebayor, Kolo e Yayà Toure, David Silva, Aleksandar Kolarov, Mario Balotelli, Edin Dzeko, Gael Clichy, Samir Nasri e Sergio Aguero è solo una parte di una lunga lista degli acquisti voluti dallo sceicco per portare il secondo club di Manchester sugli stessi livelli dei cugini dello United per un totale di 700 milioni di euro spesi in 3 anni. In particolare è significativo l’esborso quest’estate di 45 milioni di euro, la cifra record in Premier League spesa per un calciatore, per prelevare dall’Atletico Madrid Aguero e strapparlo alla concorrenza della Juventus che aveva messo le mani sul giocatore.

    Quarantacinque milioni che sembrano noccioline in confronto a quanto lo sceicco paperone aveva proposto a gennaio del 2009 al Milan per Kakà con i rossoneri, lo ricordiamo tutti, che avevano vacillato davanti all’esorbitante offerta e praticamente venduto la sua stella per una cifra superiore ai 100 milioni di euro – poi l’operazione non andò in porto per il rifiuto del fantasista brasiliano di andare a giocare nel Manchester City che allora non era ancora la potenza diventata oggi, e quest’state al Real Madrid per Cristiano Ronaldo con Mansour che sarebbe stato disposto a versare nelle casse del club madridista la bellezza di 180 milioni di euro in contanti e ad offrire un ingaggio di 23 milioni a stagione al giocatore pur di vedere con la maglia dei Citizens l’asso portoghese.

    Tornando alle perdite registrate, il calcolo non tiene però conto degli introiti che il City riceverà per la sponsorizzazione dello stadio dalla Etihad Airways, la compagnia aerea sempre di proprietà di Mansour, che garantisce un’entrata di circa 40 milioni di euro, e i ricavi Champions di quest’anno.
    Nonostante ciò, a pochi anni dall’entrata in vigore del fair play finanziario (si potrà spendere solo quanto si guadagna, per i primi anni ai club sarà consentito un massimo di perdite già prestabilito ma che queste dovranno sparire del tutto nella stagione 2018-2019) voluto dal presidente della Uefa Michel Platini e che bisognerà rispettare se i club vorranno partecipare alle competizioni europee, il City, che attualmente sta dominando in Premier League, ha bisogno di porre un freno a tutte queste spese folli e mettersi in regola con il bilancio. Un’operazione questa già prevista per il risanamento del club come ha affermato il responsabile operativo del Manchester City Graham Wallace.