Dopo le qualificazioni agli ottavi di finale di Bologna, Chievo, Fiorentina, Genoa e Siena nei match disputati la settimana scorsa, il quarto turno eliminatorio di Coppa Italia prosegue stasera con altre due sfide, Parma – Verona e Catania – Novara e verrà chiuso poi domani dall’ultima sfida in programma Cesena – Gubbio.
PARMA – VERONA
Nonostante abbia detto alla vigilia di voler passare il turno, il tecnico dei ducali Colomba ricorrerà ad un ampio turn-over: Galloppa e Morrone non sono neanche stati convocati, Lucarelli è indisponibile, quindi spazio alle seconde linee con un occhio di riguardo alla partita di domenica di campionato contro il Palermo perchè il Parma ha necessità di fare punti dopo la sconfitta rimediata in quel di Novara. In attacco si rivedono Hernan Crespo e Raffaele Palladino che quest’anno hanno giocato con il contagocce.
Gli scaligeri invece arrivano alla gara galvanizzati dalle 6 vittorie consecutive ottenute nel campionato cadetto, il tecnico Mandorlini proverà a giocare un brutto scherzo al più quotato Parma. Chi vince negli ottavi di finale dovrà vedersela con la Lazio. Calcio d’inizio alle 20:45.
CATANIA – NOVARA
L’avversaria del Milan agli ottavi uscirà dal confronto delle 21:15 tra il Catania di Vincenzo Montella, che tanto bene sta facendo in campionato, e il Novara di Attilio Tesser che è reduce, come dicevamo, dalla vittoria fondamentale contro il Parma che ha permesso ai piemontesi di ottenere la seconda vittoria in campionato dopo quella con l’Inter. Anche qui spazio a qualche seconda linea, tra le file degli etnei Catellani farà coppia con Maxi Lopez mentre per il Novara giocherà Meggiorini vista la sua squalifica di tre giornate, due ancora da scontare, in campionato. Probabile l’impiego dal primo minuto di Granoche.
RISULTATI E MARCATORI QUARTO TURNO ELIMINATORIO COPPA ITALIA
Dopo il rinvio causa maltempo dello scorso 6 novembre che ha sollevato molte polemiche, si recupera stasera Napoli – Juventus, match di cartello della 11esima giornata di Serie A. In uno stadio San Paolo esaurito in ogni ordine di posto, azzurri e bianconeri daranno vita ad una battaglia, nel senso calcistico del termine, in campo cercando di raggiungere ognuno i propri scopi: il Napoli per rientrare nella corsa scudetto, la Juventus per provare la fuga.
La rivalità affonda le proprie radici nella storia politica dell’ottocento fino ad evolversi e toccare anche l’ambito sportivo infuocandosi e trovando il proprio culmine con le epiche sfide a cavallo degli anni ’80 e ’90 quando a sfidarsi erano il Napoli del Pibe de Oro Diego Armando Maradona e la Juventus di Le Roi Michel Platini. Erano gli anni in cui partenopei e bianconeri lottavano per lo scudetto, una situazione che potrebbe ripresentarsi quest’anno a distanza di tempo visto il declino che ha vissuto il Napoli nell’ultimo decennio e la rinascita degli ultimi anni sotto la gestione De Laurentiis che ha portato gli azzurri nuovamente in Champions e ai vertici del calcio italiano e le ultime due stagioni disastrose della Juventus che non vince al San Paolo da ben 4 anni e che ha perso 3 dei 4 confronti nelle ultime due annate.
Sia Mazzarri che Conte però dovranno affrontare la sfida con problemi di formazione, il tecnico partenopeo dovrà rinunciare con molta probabilità ad uno dei Tre Tenori, Edinson Cavani, non ancora ristabilitosi dalla botta alla tibia rimediata a Bergamo nell’ultimo turno di campionato e ancora in forte dubbio, che l’anno scorso travolse da solo la Juventus segnando una tripletta, ricordo ancora vivo questo per i tifosi partenopei, l’allenatore bianconero invece non potrà contare con certezza sul cardine del centrocampo Claudio Marchisio costretto a guardare il match da casa per squalifica scattata dopo il giallo rimediato all’Olimpico contro la Lazio.
Senza la sua punta di diamante, Mazzarri quindi dovrebbe optare per Pandev centravanti con alle sue spalle Hamsik e Lavezzi pronto quest’ultimo ad inserirsi negli spazi e a bucare in velocità la retroguardia avversaria, in mediana Inler è recuperato dopo aver riposato nell’ultimo turno e giocherà al fianco di Gargano con a destra Maggio e a sinistra ballottaggio tra Dossena e Zuniga; solito pacchetto arretrato con Cannavaro al centro e Campagnaro e Aronica ai suoi lati, in porta De Sanctis.
Conte, vista l’assenza di Marchisio, sta pensando di abbandonare l’ormai collaudato 4-3-3 e tornare al 4-2-4/4-4-2 di inizio stagione con Vidal che avrà il compito di dare una maggiore protezione al regista dell’undici bianconero Pirlo e l’inserimento quindi di un esterno sinistro che uscirà dal ballottaggio tra Estigarribia e Giaccherini con il paraguaiano in vantaggio sul secondo. In difesa solita linea a 4 davanti a Buffon con Lichtsteiner a destra, coppia centrale Bonucci – Barzagli e Chiellini che se la dovrà vedere contro un Maggio fresco dopo il turno di riposo concessogli da Mazzarri contro l’Atalanta; in attacco quindi Vucinic e Matri con Pepe largo a destra. Se Conte dovesse confermare invece il 4-3-3 spazio in mezzo al campo all’ex Pazienza a prendere il posto di Marchisio. Ancora panchina per Del Piero mentre uno tra Elia e Krasic finirà ancora una volta in tribuna.
PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI – JUVENTUS (ore 20:45)
Il Mondiale 2011 è appena finito da due giorni con la vittoria di Mark Webber in Brasile ma il mercato piloti è già entrato nel vivo. Il primo colpo – e che colpo – lo ha messo a segno la Lotus Renault che di recente ha vinto il contenzioso con la Lotus del malese Tony Fernandes per l’uso esclusivo dello storico marchio britannico con Renault che rimarrà nel team solo come fornitore motoristico della scuderia: si tratta di Kimi Raikkonen.
La scuderia capeggiata da Eric Boullier ha infatti reso noto di aver ingaggiato per le prossime due stagioni fino alla fine del 2013 il pilota finlandese ex McLaren e Ferrari che torna così in Formula 1 a due anni di distanza quando, al termine del contratto con la Ferrari, aveva preferito dedicarsi ad una sua grande passione, il Rally, partecipando al campionato del mondo WRC però con scarsi risultati, anzichè gareggiare con un team che non gli avrebbe potuto garantire di lottare per le posizioni di vertice. Raikkonen, dopo essere stato per diverso tempo in trattativa con la Williams per prendere il posto presumibilmente di Rubens Barrichello, ha preferito firmare con la scuderia di Enstone un biennale per rilanciarsi e rilanciare la scuderia anglo-francese in F1 nonostante lo scorso anno vi erano stati dei veleni dopo una presunta trattativa tra il pilota finlandese, che accusava il team di essersi fatto pubblicità con il suo nome, ed il team principal Boullier, che invece sosteneva di essere stato contattato dal manager di Kimi, Steve Robertson, che aveva offerto il suo assistito voglioso di rientrare in Formula 1 dopo l’anno sabbatico.
Il tutto arriva dopo il “divorzio annunciato” tra Robert Kubica e la Lotus Renault che, dopo le belle parole spese e la vicinanza, almeno a parole, dimostrata verso il pilota polacco in tutti questi mesi di riabilitazione dopo l’incidente nel Rally di Andora dello scorso mese di febbraio che poteva causare conseguenze ben peggiori e drammatiche, gli è stato dato il “benservito” dopo la decisione di Robert di non prendere parte almeno alla prima parte del Mondiale 2012 con Boullier che aveva tuonato “Noi non alleniamo i nostri piloti per altri team” alludendo al fatto di un possibile ingaggio, tempo fa dato per scontato prima che avesse l’incidente, di Kubica in Ferrari a partire dal 2013 al posto di Felipe Massa.
Intanto Raikkonen ha già rilasciato la sua prima dichiarazione dicendosi entusiasta del fatto di poter ritornare nel suo “mondo”:
“Sono felice di tornare in Formula 1 dopo due anni di pausa e sono grato alla Lotus Renault per avermi offerto questa opportunità. E’ stata una scelta facile, perchè sono veramente rimasto sorpreso dalla grande ambizione che regna all’interno del team. Ora però so che mi aspetta un compito importante perchè devo lavorare duramente per riportarlo nella parte che conta della griglia di partenza“.
Un grande ritorno quello per Iceman che in Formula 1 conta attualmente 18 vittorie, 16 pole position, 35 giri veloci, 62 podi in 157 Gran Premi disputati al volante di Sauber, McLaren e Ferrari.
Ora resta da capire quale pilota vorrà affiancare la scuderia anglo-francese al finnico, se confermare ancora una volta il russo Vitaly Petrov o Bruno Senna, il nipote di Ayrton, che da quando è stato promosso dal team da collaudatore a pilota titolare ha fatto vedere buone cose terminando spesso davanti al suo compagno di squadra.
Inoltre l’anno prossimo Raikkonen porterà a 6 il numero dei campioni del mondo che parteciperanno alla stessa edizione di un Mondiale di F1: oltre a sè stesso (campione del mondo nel 2007 con la Ferrari), ci saranno infatti Michael Schumacher, Sebastian Vettel, Fernando Alonso, Lewis Hamilton e Jenson Button per un totale di 13 titoli iridati in pista, un numero mai visto prima. Bentornato Kimi!
Webber 9: sfata il tabù vittoria in questa stagione, dei primi 5 piloti in classifica mondiale infatti Mark era l’unico rimasto ancora a secco di successi. L’australiano fa una grande qualifica il sabato arrivando vicino al tempo strepitoso stabilito dal poleman dei record Sebastian Vettel, poi in gara finalmente azzecca la partenza – quest’anno è stato il pilota dei top team che ha perso più posizioni allo spegnimento del semaforo rosso – mantenendo la sua seconda posizione e riuscendo a non farsi staccare troppo dal compagno di scuderia che imprime un ritmo forsennato al GP. Poi il “giallo” del problema al cambio di Vettel con il tedesco che gli agevola il sorpasso regalandogli letteralmente la vittoria. Gioco di scuderia, tra l’altro consentito come da regolamento e reinserito in seguito a quanto successo in Germania lo scorso anno tra Massa che lasciò campo libero ad Alonso, per tentare di acciuffare anche la seconda posizione nel Mondiale sperando in un passo falso di Button o reale problema sulla vettura di Vettel svanito “come per magia” subito dopo l’avvicendamento in testa alla gara?
Vettel 9: è entrato nella storia della Formula 1 per un’altra statistica oltre che per quelle già conquistate, aver battuto il precedente record di pole ottenute in una sola stagione detenuto da Nigel Mansell (14) che resisteva dal lontano 1992 piazzando la 15esima pole position così come se niente fosse. In gara fa il suo solito dovere comandando il gruppo fino a quando non gli viene riferito dai box di avere un problema al cambio. A quel punto alza il piede dall’acceleratore per evitare una rottura della parte meccanica della vettura facilitando il sorpasso di Webber, per poi riprendere il suo ritmo di gara quando l’australiano ha già preso un cospicuo vantaggio e per difendersi dal ritorno di Button che in quel momento guadagnava un secondo al giro sul tedesco.
Red Bull 10: si è dimostrata ancora una volta la vettura più forte e completa della Formula 1, chiudendo la stagione con una bella doppietta e con la 12esima vittoria su 19 GP. La RB7 si è meritata l’esposizione nel museo delle vetture che hanno fatto la storia della F1. Inarrivabile, solo la McLaren sporadicamente è riuscita a competere con la “Lattina Volante”.
Button 8: la partenza non è delle migliori ma, come ha dimostrato nell’arco della stagione, la sua forza è nella costanza che ha durante tutto il GP e nel cambiare strategia senza risentirne, anzi avvantaggiandosi, un calcolatore preciso. Si fa beffare da Alonso poco prima del primo pit stop rifacendosi però nel finale quando su gomme dure ricambia il sorpasso sullo spagnolo staccandolo definitivamente e fregiandosi, magra consolazione, del titolo di vice campione del mondo.
Alonso 8: scatta come una saetta al via mettendosi subito davanti ad Hamilton, poi lo spagnolo attacca Button compiendo un sorpasso da brividi all’esterno alla “Ferradura” e lanciandosi all’inseguimento delle due Red Bull che stavano progressivamente scappando via. Con le gomme morbide tiene bene il ritmo, poi quando passa a quelle dure per affrontare il terzo e ultimo stint inizia il solito calvario con Button che riesce a mangiargli tutto il vantaggio precedentemente accumulato, di sorpassarlo e di rifilargli anche quasi una decina di secondi. Incolpevole, si è dannato facendo miracoli per tutta la stagione ma non se la tua vettura, la Ferrari, non ti assiste è difficile competere con chi ti è superiore come Red Bull e McLaren.
Massa 6: sperava almeno di poter salire sul podio in occasione della sua centesima gara con la Ferrari, celebrato nel Gran Premio di casa sul circuito di San Paolo. Il brasiliano invece si è dovuto accontentare della quinta posizione.
Ferrari 4: con la chiusura della stagione 2011 i tifosi della Rossa potranno tirare finalmente un grosso sospiro di sollievo. Se non ci fosse stato Alonso a tirare avanti la “carretta” (ogni riferimento è puramente non casuale) la Ferrari avrebbe chiuso il Mondiale 2011 in maniera indecorosa. Lo spagnolo, tra mille difficoltà, ha portato in cascina una vittoria, in Gran Bretagna, e 9 podi al contrario di Massa che invece è riuscito collezionare come migliori piazzamenti solo diversi quinti posti, a dimostrazione della netta inferiorità della Ferrari in confronto a Red Bull e McLaren e delle grandi abilità al volante di Alonso. Rimandata.
Hamilton 6.5: poco più della sufficienza per il vincitore del GP di Abu Dhabi che ha come alibi il problema al cambio – questo sì reale – che lo costringerà al ritiro al giro numero 37 mentre era in lotta con Massa. Nonostante questo però l’inglese non è sembrato veloce e performante come dovrebbe essere un pilota della sua caratura.
Sutil 7.5: zitto zitto il tedesco della Force India ha lavorato duro dopo i problemi avuti ad inizio stagione (in pista e non) che rischiavano di fargli perdere il posto prima del tempo e ha portato a casa punti Mondiali pesanti, gli ultimi qui in Brasile, chiudendo il Mondiale al nono posto davanti ai piloti Renault. Ciliegina sulla torta si permette il lusso di mettersi dietro la più performante Mercedes di Nico Rosberg. Sarà sicuramente uno degli uomini mercato per il 2012.
Barrichello 6.5: quella che si è conclusa oggi nella sua San Paolo potrebbe essere stata la sua ultima gara in Formula 1. Rubinho, che è il pilota con più Gran Premi sulle spalle in assoluto, è infatti in attesa di conoscere la decisione della Williams. Lui ha già espresso il desiderio di continuare a correre, vedremo se la scuderia inglese di Grove o un’altra glielo consentiranno. Parte male e dalle retrovie è costretto a risalire fino alla 14esima posizione. Speriamo di ritrovarlo ai nastri di partenza per la nuova stagione.
Senna 7: sul circuito dove suo zio Ayrton era venerato come un dio ed esaltava come pochi la Torcida brasiliana, Bruno dimostra sia in qualifica che in gara di sapere il fatto suo ad Interlagos. Ma purtroppo un contatto con Schumacher, manco a farlo apposta alla “S” di Senna, nel quale viene ritenuto, con troppa severità, responsabile e punito dai commissari di gara con un drive through, gli rovina la gara arrivando 17esimo al traguardo. Fosse stato considerato come normale incidente di gara avrebbe potuto certamente portare a casa punti importanti.
Secondo successo consecutivo per l’Inter, cosa ancora mai accaduta quest’anno in campionato, che a Siena trova i 3 punti fondamentali per continuare a scalare la classifica di Serie A con la rete al 90′ di Castaignos, un gol pesante per il giovane attaccante olandese al suo primo gol con la maglia nerazzurra.
Ritorno da avversario amaro nella “sua” Palermo per Delio Rossi, i rosanero infatti si confermano spietati in casa e infilano la sesta vittoria su altrettante gare disputate al Barbera battendo la Fiorentina dell’ex tecnico acclamatissimo dal pubblico di casa per 2-0 con gol di uno dei tanti ex del match Miccoli e di Ilicic. Un cammino anomalo per la squadra siciliana allenata da Devis Mangia che si mantengono al quinto posto nella classifica di Serie A ma che ancora non ha trovato la gioia dei 3 punti in trasferta ottenendo solo un misero punto lontano dal Barbera. I viola invece, fermi a quota 13 punti, vengono risucchiati nella zona calda della classifica.
Un punto a testa per Cagliari e Bologna, al Sant’Elia finisce 1-1 e succede tutto nel finale con gol di Di Vaio per i felsinei e Conti su calcio di rigore per i padroni di casa. Seconda vittoria consecutiva per il Cesena che, dopo un avvio disastroso di campionato, trova il secondo successo consecutivo sotto la guida di Daniele Arrigoni subentrato al posto dell’esonerato Marco Giampaolo, 2-0 al Genoa firmato dalla doppietta di Adrian Mutu. Stasera il posticipo Milan – Chievo con i rossoneri che in caso di successo possono tornare a -1 dalla vetta occupata dalla Juventus e raggiungere l’Udinese a quota 24 punti.
Risultati e marcatori 13 Giornata Serie A 2011-2012
ATALANTA – NAPOLI 1-1
64′ Denis (A), 94′ Cavani (N) CAGLIARI – BOLOGNA 1-1
75′ Di Vaio (B), 81′ rig Conti (C) CESENA – GENOA 2-0
70′ rig Mutu, 80′ Mutu LAZIO – JUVENTUS 0-1
34′ Pepe LECCE – CATANIA 0-1
90′ Barrientos NOVARA – PARMA 2-1
29′ aut Centurioni (N), 70′ Rubino (N), 78′ Rigoni (N) PALERMO – FIORENTINA 2-0
22′ Miccoli, 73′ Ilicic SIENA – INTER 0-1
89′ Castaignos UDINESE – ROMA 2-0
79′ Di Natale, 89′ Isla
Lazio – Juventus è il big match della 13esima giornata di Serie A, allo stadio Olimpico di Roma, biancocelesti e bianconeri si sfideranno per il primato in campionato e rimettersi davanti l’Udinese che ieri ha battuto la Roma per 2-0.
Il tecnico della Juve Antonio Conte tira un grande sospiro di sollievo recuperando l’acciaccato Pirlo, in dubbio fino a qualche minuto fa ma che si è ripreso dal risentimento muscolare rimediato nell’allenamento di giovedì e che potrà quindi scendere regolarmente in campo. Scongiurata l’assenza del faro del centrocampo bianconero, Conte dovrebbe affidarsi al solito 4-3-3 mascherato dal 4-2-3-1 con Vidal che andrà in pressione sui portatori di palla della Lazio e con Vucinic e Pepe che in fase di possesso palla staranno più vicini alla punta centrale Matri. Al fianco di Pirlo, il grande protagonista di questo avvio stagionale della Juventus, Claudio Marchisio, andato a segno già 5 volte in questo campionato. La coppia centrale di difesa sarà composta come al solito da Barzagli e Bonucci a protezione di Buffon con Lichtesteiner e Chiellini sulle fasce. Panchina per Quagliarella e Del Piero mentre dovrebbero finire addirittura in tribuna Elia e Krasic.
In casa Lazio, Reja recupera il suo bomber Klose assente settimana scorsa contro il Napoli e guiderà il reparto offensivo al fianco di Rocchi, al momento preferito a Cissè che dovrebbe accomodarsi in panchina. Hernanes agirà dietro le 2 punte e farà da collante con il centrocampo composto da Brocchi, Ledesma e Lulic; in difesa con Dias ancora indisponibile Stankevicius è in ballottaggio con Biava per un posto da titolare al fianco di Diakitè mentre sulle corsie laterali spingeranno Konko e Radu. Tra i pali l’eroe del San Paolo Marchetti.
Dopo un digiuno di vittorie durato per tre giornate, il Torino torna al successo e, in attesa di conoscere quello che farà il Pescara domani a Vicenza nel posticipo atipico domenicale delle 12:30 atipico per la Serie B, lancia la prima fuga della stagione.
I granata hanno sconfitto il Livorno dell’ex Novellino grazie ad una rete di Parisi a dieci minuti dal termine del match pochi istanti prima che i labronici restassero in 10 per l’espulsione di Lambrughi per doppio giallo. La squadra di Ventura ora è a +6 sul più immediato inseguitore Pescara.
Il Padova infligge una sconfitta pesante al Sassuolo che, nonostante il ko casalingo, conserva la terza posizione in classifica ma i biancoscudati si avvicinano portandosi a -1 proprio dagli emiliani: gol vittoria del giovane centrocampista nigeriano classe ’90 Osuji.
Vittoria fondamentale anche per il Verona che vince lo scontro diretto della zona playoff con la Reggina e la stacca in classifica, gli scaligeri di Mandorlini salgono a quota 31 punti mentre gli amaranto restano fermo a 28. Di Pichlmann la rete decisiva al 27′ che permette al Verona di infilare la sesta vittoria consecutiva dei gialloblu.
Secondo pareggio in due gare per Beppe Iachini da allenatore della Sampdoria: dopo l’1-1 di Bari i blucerchiati vengono bloccati a Marassi da un buon Modena che porta a casa un punto prezioso in ottica salvezza. La Samp non sa più vincere e perde un’altra occasione, l’ennesima, per rientrare in zona playoff.
Infine 4 vittorie esterne: il Varese travolge in trasferta 4-2 la Nocerina che conduceva addirittura con due gol di vantaggio al 35′, poi nella ripresa si scatenano gli uomini di Maran che, trascinati da Martinetti (doppietta), calano il poker candidandosi ufficialmente per un posto playoff, la Juve Stabia ne fa 3 a Grosseto così come l’Albinoleffe a Brescia (1-3), mentre al Crotone basta la rete di Sansone per avere la maglio sul Cittadella.
Risultati e marcatori 17 Giornata Serie B 2011-2012
Novara – Parma è uno dei primi due anticipi delle 18:00 e uno dei quattro anticipi del sabato della 13esima giornata di Serie A. Allo stadio Silvo Piola i padroni di casa neo promossi nella massima seriea, reduci da due sconfitte consecutive, vogliono trovare i 3 punti che in questa stagione sono arrivati solo contro l’Inter alla quarta giornata.
Di fronte troveranno un Parma ancora in una fase altalenante di risultati e che ancora non ha mai pareggiato in questo primo scorcio di stagione, cinque vittorie e 6 sconfitte è infatti il bottino della squadra gialloblu alla ricerca di un equlibrio tra risultati casalinghi e in trasferta dove i ducali sono riusciti a vincere solo a Napoli nelle precedenti 5 uscite.
Il tecnico dei piemontesi Attilio Tesser dovrà rinunciare a Meggiorini, che dovrà scontare una squalifica di tre giornate, e agli indisponibili Morimoto, Paci e al portiere titolare Ujkani. In porta ci sarà ancora una volta Fontana mentre Morganella, Dellafiore, Centurioni e Gemiti formeranno la linea difensiva degli azzurri; a centrocampo Radovanovic, Porcari, Rigoni verrà arretrato sulla linea dei mediani per far posto a Pinardi che si schiererà dietro la coppia di punte inedite che saranno Rubino e l’ex Cagliari e Lecce Jeda.
Franco Colomba riconferma per dieci undicesimi la squadra che settimana scorsa ha fermato l’Udinese all’infuori della corsia di sinistra dove Gobbi dà forfait. Al suo posto il tecnico dei ducali, in virtù anche dell’indisponibilità di Modesto, ha scelto Rubin. Davanti al portiere Mirante prenderanno posto i soliti Zaccardo, Lucarelli e Paletta, zona mediana del campo con Galloppa e Morrone a far legna e Valiani e il fulmine Biabiany, decisivo domenica scorsa, sulle corsie laterali. Giovinco, come al solito, sosterà dietro l’unica punta Pellè.
Tutti sono a conoscenza delle sue disavventure extracalcistiche e dei suoi gossip con l’attuale fidanzata Raffaella Fico ma stavolta Mario Balotelli, per una volta, è stato vittima di un equivoco. L’attaccante del Manchester City, come riporta il tabloid britannico Sun, si è ritrovato con la polizia alla porta di casa sua dopo una segnalazione di un vigilante che ha scambiato il giocatore per un ladro.
Balotelli in quel momento stava facendo l’inventario degli oggetti andati distrutti e contare i danni nell’incendio provocato dalla bravata con gli amici dei fuochi d’artificio in casa e portare via dalla sua villa di Mottram St Andrew, nel Cheshire, gli elettrodomestici e le apparecchiature elettroniche che non sono andate distrutte nel rogo di quella folle notte.
Il vigilante, che presumibilmente non è appassionato di calcio, non ha riconosciuto il giocatore segnalando alla polizia la presenza di un ladro in casa Balotelli senza però sapere che quell’uomo in realtà non era nient’altro che la “vittima” e proprietario dell’abitazione, e non un “topo di appartamento”.
Una volta chiarito l’equivoco il povero Super Mario ha potuto continuare nel suo lavoro e portare via dalla villa con sè sulla propria auto la roba non intaccata dalle fiamme.
Nelle prima giornata di prove libere del week-end brasiliano, ultimo appuntamento del Mondiale 2011 di Formula 1, Mark Webber è risultato il più veloce nel turno della mattina mentre in quello del pomeriggio a firmare la migliore prestazione è stato Lewis Hamilton abbassando di mezzo secondo il tempo dell’australiano della Red Bull.
Per Webber 1:13.811 che gli ha permesso di precedere di un soffio le due McLaren Mercedes di Jenson Button, di soli 14 millesimi, e dell’anglo-caraibico vincitore ad Abu Dhabi, di un decimo e mezzo.
Poi Sebastian Vettel, staccato di poco più di due decimi, e le due Ferrari di Felipe Massa, che domenica taglierà un importante traguardo festeggiando i 100 Gran Premi con la scuderia di Maranello proprio nel GP di casa, e Fernando Alonso attardate rispetto ai primi, rispettivamente di 6 e 7 decimi. Chiudono la top ten della prima sessione le due Force India del collaudatore Nico Hulkenberg e Paul Di Resta, chiuse tra la morsa delle due Mercedes di Michael Schumacher, settimo, e Nico Rosberg, decimo. Buona la prestazione di Rubens Barrichello per quello che potrebbe essere l’ultimo week-end della sua carriera. Il brasiliano, che ha terminato il primo turno di prove libere con il 13esimo tempo, rischia di ricevere il benservito dalla Williams proprio nella sua San Paolo per cedere il sedile e il volante a Kimi Raikkonen, intenzionato a rientrare in Formula 1 nel 2012.
Nella libere 2 Hamilton ha fermato il crono sull’1:13.392 precedendo le due Red Bull del campione del mondo Vettel e Webber. Quarto tempo per Alonso che si è migliorato rispetto alla mattina, seguono Schumacher, Massa, Button e Rosberg. Quello che balza subito agli occhi sono i distacchi minimi tra il primo dall’ottavo, solo 4 decimi infatti separano Hamilton da Rosberg. Oltre ai 4 top team – McLaren, Red Bull, Ferrari e Mercedes, presenti nella top ten la Force India, Sutil nono e Di Resta decimo, che in quest’ultimo Gran Premio cercherà di strappare il quinto posto nel Mondiale costruttori alla Renault distante 15 punti e che ha chiuso immediatamente dietro con Vitaly Petrov e Bruno Senna.