Autore: Lupo

  • Conte: “Impressionato dal Milan, voglio una Juve competitiva”

    Conte: “Impressionato dal Milan, voglio una Juve competitiva”

    Nella consueta conferenza stampa alla vigilia della gara di domani pomeriggio allo Juventus Stadium contro il Cesena, il tecnico bianconero Antonio Conte ha fatto un pò il punto della situazione sul campionato soffermandosi sul Milan, tornato in vetta alla classifica dopo aver espugnato Marassi ieri sera nell’anticipo del venerdì superando il Genoa di Malesani per 2-0.

    Antonio Conte | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Conte ha ammesso di essere rimasto impressionato dalla forza della squadra rossonera in particolar modo della facilità con la quale si sbarazza degli avversari, riconoscendole l’appellativo di favorita numero uno per lo scudetto, parola questa ancora off-limits per il tecnico:

    Il Milan lo scorso anno ha vinto lo scudetto ed è normale che sia ancora la candidata principale alla conquista del titolo. Nelle ultime otto partite ne ha vinte sette e pareggiate una, ma ciò che mi stupisce è il modo in cui le ha vinte: sempre passeggiando e contro avversarie tutte ostiche“.

    Ma la sua Juve in questo momento è lì in alto, per Conte la cosa importante è vedere che la squadra è tornara ad essere competitiva dopo le ultime due stagioni disastrose:

    Il primo obiettivo che mi ero prefissato ad inizio stagione è stato raggiunto, quello di avere riconquistato credibilità agli occhi di tifosi e avversari ed essere ritornati competitivi. Il secondo step è quello di mantenere questo livello di competitività nel lungo periodo e se raggiungeremo anche questo secondo obiettivo allora penseremo ad altro“.

    Dopo le due gare consecutive giocate in trasferta (a Roma contro la Lazio e a Napoli), la Juventus torna nel suo stadio domani pomeriggio per affrontare, per la prima volta senza Pirlo, un Cesena che, nonostante la classifica deficitaria e che vede i romagnoli al penultimo posto, è una squadra in salute perchè reduce da due vittorie consecutive. Il tecnico Daniele Arrigoni è riuscito subito al suo arrivo ad infondere ai giocatori una giusta mentalità che ha permesso al Cesena di risalire dopo aver toccato il fondo, per questo Conte mette in guardia i suoi uomini:

    Dovremo stare attenti, loro non hanno nulla da perdere, vengono a Torino con la testa sgombra. Per noi la prossima partita è quella della vita, i 3 punti in palio contro i romagnoli sono come quelli con la Roma di lunedì prossimo. Certo, vincendo col Cesena daremmo grande valore alla vittoria con la Lazio e al pareggio con il Napoli. Non vincendo ridimensioneremmo di tanto queste due trasferte che abbiamo affrontato“.

  • F1, Ferrari e Red Bull lasciano la FOTA

    F1, Ferrari e Red Bull lasciano la FOTA

    Le crepe che si erano aperte nelle settimane scorse non erano nient’altro che le prime avvisaglie di una imminente spaccatura all’interno della FOTA, l’associazione che riunisce sotto un unico organo tutti i team che partecipano al Mondiale di Formula 1 istituito nel 2008 e il cui compito principale è quello di interlocuire con la FIA per la salvaguardia dei diritti commerciali e del bene comune delle scuderie.

    Stefano Domenicali e Chris Horner | © FRED DUFOUR/AFP/Getty Images

    Sono due i team che hanno formulato richiesta di uscita dall’organizzazione, come si apprende da un portavoce della FOTA che però non ne fa il nome. Non è difficile però intuire di quali scuderie si tratta: la Ferrari infatti ha confermato tutto tramite un comunicato ufficiale e la Red Bull lo ha fatto indirettamente per bocca del team principal della scuderia austriaca Chris Horner che ha fatto intendere come ormai l’organizzazione sia giunta ad un bivio in merito alle problematiche della F1 e che l’associazione non avrebbe più motivo di esistere se non si dovessero trovare le giuste soluzioni comuni. Sulla stessa lunghezza d’onda il responsabile della gestione sportiva del Cavallino Rampante Stefano Domenicali.

    Alla base della decisione della Ferrari il fatto che gli accordi stipulati nel Resource Restriction Agreement per la riduzione dei costi non siano stati rispettati (velati riferimenti alla Red Bull). La proposta della scuderia di Maranello era quella di porre delle limitazioni per quanto riguarda l’aerodinamica e l’allargamento quindi della ricerca anche ad altri settori con la reintroduzione delle sessioni dei test privati per far sì che la progettazione e lo sviluppo della vettura avvennissero più che altro in pista e non nelle gallerie del vento. Inoltre il presidente Luca Cordero di Montezemolo aveva rilanciato anche con l’introduzione/reintroduzione della customer car, una terza vettura da “vendere” a team minori ad un prezzo inferiore di quanto effettivamente non costi la progettazione di una vettura propria, favorendo così un livellamento tra top team e scuderie minori ma allo stesso tempo snaturando il principio del mondiale costruttori per come è inteso oggi.

  • World Cup, Italia battuta dalla Polonia. Olimpiadi a rischio

    World Cup, Italia battuta dalla Polonia. Olimpiadi a rischio

    Brutta sconfitta per l’Italvolley del ct Mauro Berruto che nella nona giornata della World Cup è stata sconfitta dalla Polonia del grande ex Andrea Anastasi. In Giappone, a Tokyo, gli azzurri si suicidano facendosi rimontare dagli avversari i due set di vantaggio chiusi sul 25-17 e 25-20 perdendo i seguenti con il punteggio di 23-25 e 21-25 e cedendo definitivamente poi al tie break quando la nazionale polacca ci infligge il 12-15 decisivo costringendoci al terzo ko nella competizione.

    Italia – Polonia | © TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images

    Con i primi due giocati magistralmente e con una vittoria quasi in tasca, la svolta della gara avviene nel terzo set quando Mastrangelo e compagni si tengono vivi fino al 22-22 per poi mollare la presa e servire su un piatto d’argento la rimonta polacca trascinati da un grande Jakub Jarosz, l’opposto entrato in campo proprio nel terzo set al posto di Bartman, e dallo schiacciatore Michal Ruciak nominato miglior giocatore dell’incontro.

    La sconfitta fa male perchè pregiudica il cammino dell’Italia verso le Olimpiadi del 2012 di Londra, il sestetto di Berruto è stato infatti scavalcato in classifica al terzo posto, ultimo utile per staccare il pass per i giochi Olimpici, dal Brasile campione del mondo in carica che ha domato l’Iran battendolo con facilità per 3-0 e che ha consentito alla nazionale verdeoro di salire a quota 19 punti contro i 18 dell’Italia quando mancano solo due turni alla conclusione.
    Saranno decisive queste due sfide contro i padroni di casa del Giappone, domani mattina alle 10:20 ora italiana, e l’Iran di Velasco, domenica mattina alle 7:00, ma non basterà vincerle entrambe perchè gli azzurri devono sperare anche in un passo falso del Brasile e tifare per i loro “carnefici” della Polonia in vetta alla classifica insieme alla Russia e, come ultima spiaggia, il Giappone.

    Nelle altre gare la Serbia ha battuto l’Egitto 3-1 mentre Cuba ha avuto la meglio sulla Cina al tie break (3-2).

    CLASSIFICA

    1. Polonia 24
    2. Russia 24
    3. Brasile 19
    4. ITALIA 18
    5. Cuba 16
    6. Iran 12
    7. Stati Uniti 12
    8. Argentina 9
    9. Serbia 9
    10. Giappone 8
    11. Cina 5
    12. Egitto 3

  • Lazio sterile in Europa League e scoppia il caso Cisse

    Lazio sterile in Europa League e scoppia il caso Cisse

    Si complica il cammino europeo della Lazio che in Romania a Piatra Neamt non riesce a scardinare la difesa del Vaslui portando a casa un misero 0-0 che vale poco. Gli uomini di Reja hanno regalato il primo tempo ai padroni di casa riuscendo solo negli ultimi dieci minuti di gara, con l’inserimento di Rocchi per lo scialbo Cisse, a creare pericoli verso la porta avversaria e qualche palla gol.

    Djibril Cisse | © DANIEL MIHAILESCU/AFP/Getty Images

    Troppo poco per una squadra che doveva vincere o pareggiare almeno segnando 3 gol per avvantaggiarsi sui rumeni ai quali basterà, grazie al 2-2 ottenuto all’Olimpico e in virtù di una classifica che vede le due squadre a pari punti a quota 6, fare lo stesso risultato della Lazio, che dovrà affrontare lo Sporting Lisbona, nell’ultimo e decisivo match contro Zurigo già eliminato per centrare la qualificazione ai sedicesimi di Europa League.

    In controtendenza con il campionato italiano dove la società biancoceleste, nonostante la sconfitta interna nell’ultimo turno di campionato con la Juventus, è ancora nelle zone alte e che contano, in Europa League la Lazio non riesce ad imporsi, lo testimoniano i 3 pareggi ottenuti nelle 5 gare giocate in ambito europeo. L’attacco è sterile, sono solo 5 le reti realizzate dalla squadra di Reja, ed il problema non risiede in Klose che forse è l’unico che riesce a creare qualcosa di concreto lì davanti ma nel compagno di reparto Djibril Cisse che sta attraversando un periodo negativo. L’attaccante francese non segna dallo scorso 15 settembre nel match pareggiato 2-2 proprio contro il Vaslui, da allora sono trascorsi due mesi e mezzo, un’astinenza che ora sta creando problemi e sta deteriorando il feeling instauratosi subito sin dal suo arrivo nella capitale con i tifosi biancocelesti.

    Ieri Cisse al termine della gara con il Vaslui ha avuto uno sfogo su Twitter attaccando dapprima in maniera dura la tifoseria scrivendo sul suo profilo “A voi tutti, maledetti fottuti, vi voglio dire che presto vi pentirete di queste parole. Saluti, branco di idioti” poi però correggendo il tiro “Vedrete presto chi sono veramente. Voi che mi odiate vi pentirete. Voglio invece ringraziare i miei veri supporters. A loro, invece, prometto che tornerò presto a segnare“.

    Di certo questo sarà un episodio sul quale difficilmente la tifoseria biancoceleste sorvolerà, vedremo se domenica sera in occasione del posticipo contro il Novara partirà la contestazione verso l’attaccante arrivato in estate dal Panathinaikos con buoni propositi e che invece sta deludendo la piazza dopo le prime incoraggianti prestazioni.

  • Europa League: suicidio Paris SG, l’Anderlecht fa 5 su 5

    Europa League: suicidio Paris SG, l’Anderlecht fa 5 su 5

    Dopo Paok Salonicco, Standard Liegi, Psv Eindhoven, Legia Varsavia, Metalist Kharkiv e Atletico Madrid al termine delle gare del giovedì del quinto turno di Europa League ottengono la qualificazione ai sedicesimi di finale anche lo Sporting Lisbona, lo Stoke City, l’Athletic Bilbao, lo Schalke, il Twente, l’Anderlecht e il Lokomotiv Mosca.

    Paris SG | © PHILIPPE MERLE/AFP/Getty Images

    Nel Gruppo D lo Sporting vince facile con lo Zurigo 2-0 e rafforza il suo primato in classifica mentre lo 0-0 della Lazio in Romania in casa del Vaslui (gara giocata però a Piatra Neamt) complica il passaggio del turno delle Aquile biancocelesti. Nell’ultima gara contro i lusitani infatti alla squadra di Reja la vittoria potrebbe non bastare se contemporaneamente il Vaslui ottenesse lo stesso risultato della Lazio in virtù degli scontri diretti (2-2 a Roma e 0-0 in Romania).

    Nel Gruppo E lo Stoke pareggia 1-1 con la Dinamo Kiev che per la qualificazione dovrà sperare in una sconfitta del Besiktas, corsaro stasera a Tel Aviv battendo il Maccabi 3-2 (in gol anche l’ex Inter Quaresma).
    Nel Gruppo F l’Atheltic Bilbao vince 2-1 al San Mames contro lo Slovan Bratislava e stacca il pass per i sedicesimi mentre il Paris Saint Germain di Leonardo e Pastore si suicida a Salisburgo perdendo non solo per 2-0 ma anche il vantaggio ottenuto nello scontro diretto all’andata – ora austriaci e francesi sono a pari punti in classifica entrambi a quota 7 ma il Salisburgo ha dalla sua il gol realizzato al Parco dei Principi. La qualificazione per i parigini è a serio rischio.

    Nel Gruppo J entrambe le gare terminano per 2-1: lo Schalke supera lo Steaua Bucarest e l’Aek Larnaca il Maccabi Haifa. Con i tedeschi qualificati, l’ultimo posto disponibile se lo giocheranno nell’ultima gara rumeni, israeliani e ciprioti.
    Nel Gruppo K il Twente inguaia il Fulham (1-0) che deve guardarsi alle spalle dal Wisla Cracovia vincente 2-1 a Odense.
    Infine nel Gruppo L giochi conclusi con i già qualificati Anderlecht, a punteggio pieno, e Lokomotiv Mosca che passeggiano rispettivamente ad Atene contro l’Aek (1-2) e con lo Sturm Graz (3-1).

    RISULTATI EUROPA LEAGUE 5 GIORNATA [1 dicembre 2011]

    Gruppo D

    SPORTING LISBONA – ZURIGO 2-0
    15′ Van Wolfswinkel, 58′ Bojinov
    VASLUI – LAZIO 0-0

    Classifica: Sporting Lisbona 12, Vaslui 6, Lazio 6, Zurigo 2

    Gruppo E

    STOKE CITY – DINAMO KIEV 1-1
    27′ aut Upson (S), 81′ Jones (S)
    MACCABI TEL AVIV – BESIKTAS 2-3
    46′ pt Quaresma (B), 47′ Toraman (B), 59′ Yeini (M), 70′ Logasi (M), 92′ Quaresma (B)

    Classifica: Stoke City 11, Besiktas 9, Dinamo Kiev 6, Maccabi Tel Aviv 1

    Gruppo F

    ATHLETIC BILBAO – SLOVAN BRATISLAVA 2-1
    15′ De Marcos (A), 39′ Sebo (S), 75′ Susaeta (A)
    SALISBURGO – PARIS SG 2-0
    20′ Jantscher, 94′ Svento

    Classifica: Athletic Bilbao 13, Salisburgo 7, Paris SG 7, Slovan Bratislava 1

    Gruppo J

    AEK LARNACA – MACCABI HAIFA 2-1
    14′ Garcia (A), 51′ Pintado (A), 75′ Buljat (M)
    SCHALKE – STEAUA BUCAREST 2-1
    25′ Papadopoulos (Sc), 33′ Rusescu (St), 57′ Raul (S)

    Classifica: Schalke 11, Maccabi Haifa 6, Steaua Bucarest 5, Aek Larnaca 5

    Gruppo K

    ODENSE – WISLA CRACOVIA 1-2
    20′ Biton (W), 28′ Malecki (W), 51′ Falk (O)
    TWENTE – FULHAM 1-0
    89′ Janko

    Classifica: Twente 13, Fulham 7, Wisla Cracovia 6, Odense 3

    Gruppo L

    LOKOMOTIV MOSCA – STURM GRAZ 3-1
    62′ Maicon (L), 63′ Kainz (S), 72′ rig Sychev (L), 89′ Glushakov (L)
    AEK ATENE – ANDERLECHT 1-2
    4′ Gillet (An), 19′ Sialmas (Ae), 36′ Gillet (An)

    Classifica: Anderlecht 15, Lokomotiv Mosca 12, Sturm Graz 3, Aek Atene 0

  • F1, la lista provvisoria degli iscritti per il 2012

    F1, la lista provvisoria degli iscritti per il 2012

    Calato il sipario sulla stagione 2011 che ha visto il trionfo di Sebastian Vettel e della Red Bull laureatisi campioni del mondo per la seconda volta consecutiva, la F1 e i suoi attori sono proiettati già al Mondiale che verrà, quello 2012.

    F1 GP Brasile | © Mark Thompson/Getty Images

    Con il mercato piloti che è partito con il botto “riconsegnando” alla Formula 1 un pilota del calibro di Kimi Raikkonen, campione nel 2007, che dopo i due anni lontano dalle piste del Grande Circus per dedicarsi al Rally sulle strade sterrate e ghiacciate del World Rally Championship si è accordato con la Lotus Renault per un biennale lasciando in sospeso la posizione di Robert Kubica – ancora impegnato nella fase di riabilitazione post incidente e il cui rapporto con la scuderia di Enstone potrebbe terminare prima del previsto con la possibilità reale che il polacco possa approdare in un altro team a stagione in corso per inseguire il sogno Ferrari nel 2013 – tanti sono ancora i sedili da assegnare per la prossima stagione come si evince dalla Entry List, la lista degli iscritti ancora non definitiva, diramata oggi dalla FIA.

    Con i 4 top team – Red Bull, McLaren, Ferrari e Mercedes – al completo e con gli stessi piloti degli ultimi anni (Vettel, Webber, Button, Hamilton, Alonso, Massa, Rosberg e Schumacher), le situazioni da definire e più intricate riguardano la stessa Lotus, la Toro Rosso, la Williams e la Hispania.
    La scuderia anglo-francese non ha ancora sciolto le riserve su chi affiancare a Raikkonen l’anno prossimo, se riconfermare il russo Vitaly Petrov o Bruno Senna, che a metà stagione è stato promosso da collaudatore del team a pilota titolare al posto di Nick Heidfeld che a sua volta sostituiva Kubica, oppure puntare sul terzo pilota della scuderia, lo svizzero Romain Grosjean, che quest’anno ha vinto il titolo Mondiale in GP2.

    La Force India, nonostante non abbia ancora riempito le due caselle, al 90% presenterà ai nastri di partenza lo scozzese Paul di Resta che ha esordito quest’anno in F1 e promuoverà a titolare il collaudatore ed ex Williams Nico Hulkenberg silurando di fatto Adrian Sutil. E’ proprio quest’ultimo che al momento è diventato l’uomo mercato, il tedesco non ha iniziato nel migliore dei modi la stagione rischiando anche il licenziamento per aver aggredito e ferito alla gola in un locale di Shanghai durante il party post Gran Premio della Cina Eric Lux, amministratore delegato della Genii Capital, la società d’investimento proprietaria della Lotus Renault, ma poi si è ripreso alla grande terminando in costante crescendo la stagione chiudendola con un ottimo nono posto, il primo pilota dei “normal team”, nella classifica iridata davanti ai piloti Renault. La decisione della scuderia indiana di non riconfermarlo ha destato incredulità considerando il potenziale di Sutil che, secondo gli ultimi rumors di mercato, dovrebbe approdare proprio nella scuderia di Frank Williams. Se al posto di Pastor Maldonado o di Rubens Barrichello lo sapremo quando si sbloccherà la situazione del contratto dello sponsor del pilota venezuelano, la compagnia petrolifera PDVSA attualmente al centro di una controversia con il governo del Venezuela, che “paga” la Williams per far correre Pastor in F1. In caso di esito negativo verrebbe riconfermato Rubinho con la scuderia di Grove che perderebbe capitali importanti necessari allo sviluppo delle proprie vetture.

    Incertezza anche in casa Toro Rosso, dove il team “madre” Red Bull per il 2012 vuole parcheggiare il promettente Daniel Ricciardo che si è fatto già le ossa quest’anno alla Hispania. La scuderia con sede a Faenza dovrà così scegliere di riconfermare solo uno tra Sebastian Buemi e Jaime Alguersuari con quest’ultimo favorito sul primo per la permanenza nel team. Infine sedili vacanti anche per la Hispania: nonostante il team spagnolo abbia annunciato pochi giorni fa l’ingaggio del 40enne Pedro De La Rosa, ancora non si hanno certezze su chi guiderà le due vetture il prossimo anno nè tantomeno a quale fornitore motoristico affidarsi, se continuare con i motori economici Cosworth o provare una soluzione alternativa.

    Per quanto riguarda gli altri team, l’ex Lotus malese, oggi Caterham, ha riconfermato i suoi due piloti Jarno Trulli e Heikki Kovalainen, così come la Sauber che potrà contare ancora su Kamui Kobayashi e Sergio Perez. La Marussia, l’ex Virgin, di piloti ne ha riconfermato solo uno, il tedesco Timo Glock, dando il benservito al belga Jerome D’Ambrosio sostituito dal francese Charles Pic proveniente dalla GP2.

    La lista provvisoria degli iscritti al Mondiale 2012

    RED BULL RENAULT

    1 Sebastian Vettel
    2 Mark Webber

    McLAREN MERCEDES

    3 Jenson Button
    4 Lewis Hamilton

    FERRARI

    5 Fernando Alonso
    6 Felipe Massa

    MERCEDES

    7 Michael Schumacher
    8 Nico Rosberg

    LOTUS RENAULT

    9 Kimi Raikkonen
    10 ?

    FORCE INDIA MERCEDES

    11 ?
    12 ?

    SAUBER FERRARI

    14 Kamui Kobayashi
    15 Sergio Perez

    TORO ROSSO FERRARI

    16 ?
    17 ?

    WILLIAMS RENAULT

    18 ?
    19 ?

    CATERHAM RENAULT

    20 Heikki Kovalainen
    21 Jarno Trulli

    HISPANIA ?

    22 ?
    23 ?

    MARUSSIA COSWORTH

    24 Timo Glock
    25 Charles Pic

  • Serie A, gli squalificati per la 14 Giornata. Un turno a Pirlo

    Serie A, gli squalificati per la 14 Giornata. Un turno a Pirlo

    Il Giudice sportivo Gianpoalo Tosel ha aggiunto, dopo il recupero della 11esima giornata di campionato Napoli – Juventus giocato ieri sera allo stadio San Paolo, alla lista degli squalificati Andrea Pirlo che va a “fare compagnia” agli otto giocatori fermati lunedì dallo stesso giudice dopo la 13esima di Serie A.

    Andrea Pirlo | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il regista della Juventus è stato però al centro, è proprio il caso di dirlo, di un “giallo” dal momento che quasi tutte le testate giornalistiche avevano riportato l’ammonizione al numero 21 bianconero che però non compariva sul sito della Lega di Serie A che è organo ufficiale. Il referto arbitrale stilato dal direttore di gara di Napoli – Juventus Tagliavento ha però risolto il mistero: Pirlo ha rimediato il giallo in occasione del fallo di rigore su Lavezzi ma non per il fallo sull’attaccante argentino ma per le proteste che sono scaturite in seguito.

    La Juventus si troverà così per la prima volta senza il suo faro di centrocampo, sarà interessante vedere le ripercussioni che comporterà quest’assenza nell’economia del gioco della Vecchia Signora senza il suo ispiratore. In compenso nella sfida di domenica con il Cesena allo Juventus Stadium, tornerà Claudio Marchisio dopo aver scontato il turno di squalifica che gli ha fatto saltare la trasferta di Napoli.

    Gli altri otto calciatori squalificati sono Rodrigo Palacio del Genoa, Franco Brienza del Siena, Giuseppe Gemiti del Novara, Cesare Natali della Fiorentina, Nicola Ravaglia e Luca Ceccarelli del Cesena, Panagiotis Kone del Bologna e Radja Nainggolan del Cagliari, tutti fermati per un turno e che quindi salteranno la 14esima giornata di Serie A in programma in questo fine settimana.

  • Europa League, il programma. Udinese a Rennes

    Europa League, il programma. Udinese a Rennes

    Nell’insolito mercoledì di Europa League, vanno in scena stasera le gare di 6 dei 12 Gruppi della fase a gironi della competizione. Per l’Italia scende in campo l’Udinese di Guidolin impegnata nella difficile trasferta di Rennes in programma alle 19:00. Il tecnico friulano, nonostante l’importanza della gara che potrebbe dare con una giornata d’anticipo la qualificazione ai sedicesimi di finale ai bianconeri approfittando dello scontro tra Celtic e Atletico Madrid, continua nella sua politica del turnover rinunciando ancora una volta a Totò Di Natale.

    Per quanto riguarda gli altri gruppi, in quello A è già decisiva Tottenham – Paok Salonicco con il Rubin Kazan che in casa contro la cenerentola Shamrock Rovers ancora a quota 0 punti non dovrebbe avere problemi, nel gruppo B il Copenaghen potrebbe rientrare nella lotta qualificazione se riuscisse a battere il Vorskla e attendere l’esito della gara che coinvolge le due squadre capoliste Standard Liegi – Hannover, nel gruppo C i giochi sono praticamente chiusi con il Psv Eindhoven già qualificato e il Legia Varsavia che lo è quasi (in Olanda basta un punto), nel gruppo G gli ucraini del Metalist Kharkiv sono ad un passo dai sedicesimi mentre l’altro posto disponibile se lo giocheranno l’Az Alkmaar e l’Austria Vienna, infine nel gruppo H è tutto ancora da giocare con 3 squadre a quota 7 punti – Bruges, Birmingham e Sporting Braga – con i belgi che giocheranno contro il Maribor già eliminato e inglesi e lusitani che saranno impegnati in un vero e proprio scontro diretto.

    PROGRAMMA 5 GIORNATA EUROPA LEAGUE [30 novembre 2011]

    Gruppo A

    RUBIN KAZAN – SHAMROCK ROVERS
    TOTTENHAM – PAOK SALONICCO

    Classifica: Paok Salonicco 8, Rubin Kazan 7, Tottenham 7, Shamrock Rovers 0

    Gruppo B

    STANDARD LIEGI – HANNOVER
    VORSKLA – COPENAGHEN

    Classifica: Standard Liegi 8, Hannover 8, Copenaghen 4, Vorskla 1

    Gruppo C

    LEGIA VARSAVIA – PSV EINDHOVEN
    RAPID BUCAREST – HAPOEL TEL AVIV

    Classifica: Psv Eindhoven 10, Legia Varsavia 9, Rapid Bucarest 3, Hapoel Tel Aviv 1

    Gruppo G

    MALMO – AZ ALKMAAR
    METALIST KHARKIV – AUSTRIA VIENNA

    Classifica: Metalist Kharkiv 10, Az Alkmaar 6, Austria Vienna 5, Malmo 0

    Gruppo H

    MARIBOR – BRUGES
    SPORTING BRAGA – BIRMINGHAM

    Classifica: Bruges 7, Birmingham 7, Sporting Braga 7, Maribor 1

    Gruppo I

    RENNES – UDINESE
    CELTIC – ATLETICO MADRID

    Classifica: Atletico Madrid 7, Udinese 7, Celtic 5, Rennes 2

  • Juve rimonta a Napoli 3-3, Pepe gela il San Paolo

    Juve rimonta a Napoli 3-3, Pepe gela il San Paolo

    Una vera e propria battaglia quella andata in scena stasera al San Paolo dove si giocava Napoli – Juventus, recupero della 11esima giornata di Serie A rinviata per motivi di ordine pubblico a causa del maltempo che lo scorso 6 novembre aveva creato disagi nel napoletano e in gran parte della Campania. Partita ricca di gol, ben 6, e di grandi emozioni con un primo tempo giocato magistralmente dal Napoli, andato sul riposo sul 2-0, e un secondo tempo che ha evidenziato il grande carattere della Juventus di quest’anno che è riuscita a rimettersi in piedi dopo l’uppercut micidiale sferrato da Pandev nel gol del 3-1 rimontando fino al 3-3 finale.

    Goran Pandev | © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Formazione annunciata per il Napoli che perde uno dei Tre Tenori, Cavani, per un infortunio rimediato a Bergamo sabato sera. Mazzarri sceglie il trio Hamsik, Lavezzi e Pandev con Zuniga preferito sulla sinistra a Dossena e Maggio sulla destra che rientra dopo il turno di riposo concessogli dal tecnico partenopeo; bianconeri invece privi di Marchisio squalificato, Conte sorprende un pò tutti ridisegnando una Juve con un 5-3-1-1 anomalo con Chiellini a fare il terzo centrale ed Estigarribia sulla corsia di sinistra tenuto in posizione più bassa per contenere la spinta offensiva di Maggio, Pepe viene utilizzato come interno al fianco di Pirlo e Vidal e a fare la spola tra centrocampo e attacco mentre Vucinic è a sostegno di Matri.

    L’avvio del match è tutta di marca napoletana, dopo un timido tentativo di Vucinic il Napoli trova al quarto d’ora un calcio di rigore netto per un fallo ingenuo di Pirlo sul velocissimo Lavezzi: dal dischetto si presenta Hamsik che fa secco Buffon il quale riesce solo a sfiorare la conclusione angolata e potente dello slovacco ma il direttore di gara Tagliavento fa ripetere correttamente per l’invasione dell’area di rigore di due giocatori azzurri; la seconda esecuzione del centrocampista è centrale ma imprecisa con la sfera che sorvola la traversa.

    Il risultato si sblocca 7 minuti più tardi quando da un calcio di punizione dalla trequarti scodellato in area, Bonucci sbaglia intervento e serve di testa il liberissimo Hamsik che di testa da due passi deposita la sfera in fondo al sacco per la gioia dei 55 mila tifosi azzurri. La Juve accusa il colpo e con un Pirlo non nella sua serata migliore e che perde diversi palloni, cosa inusuale per lui, al 40′ va sotto di due reti: il regista bianconero è anche sfortunato perchè nell’intento di spazzare, la palla carambola addosso a Maggio e finisce sui piedi di Pandev che batte Buffon di destro incrociando sul palo opposto e va al riposo in vantaggio per due reti a zero.

    Simone Pepe | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Nella ripresa però il Napoli concentrato e aggressivo del primo tempo rimane negli spogliatoi mentre la Juve impaurita e ferita entra in campo con un atteggiamento completamente diverso e si trasforma: passaggio geniale di Vidal per Matri che accorcia subito le distanze al 48′, poi Vucinic va via alla marcatura di Cannavaro in velocità ma trova la pronta risposta di De Sanctis che mette in calcio d’angolo. Il Napoli si riorganizza, Lavezzi, il migliore dei suoi, è imprendibile per i difensori bianconeri e guadagna una infinità di punizioni preziose. Ma il San Paolo va in delirio completo quando al 68′ è ancora Pandev, che non fa rimpiangere l’assente Cavani, a freddare Buffon per il 3-1, l’attaccante macedone riceve un cross basso dalla destra di Maggio, Bonucci va a vuoto e l’ex Inter stoppa e gira in rete di sinistro.

    Per usare un gergo pugilistico, il montante sferrato da Pandev è di quelli che ti fanno barcollare e rischiano di farti crollare al tappeto senza più rialzarti ma la Juve dimostra di saper incassare anche i colpi più tremendi riaprendo nuovamente la gara 4 minuti dopo con Estigarribia che, lasciato solo, riaccorcia le distanze superando De Sanctis per il suo primo centro in bianconero alimentando le speranze di rimonta. La Vecchia Signora è dura a morire perchè a 10 minuti dal termine Pepe, con l’ennesima azione travolgente e con l’orgoglio, prende palla a centrocampo la porta al limite dell’area e dopo un rimpallo favorevole batte con un preciso destro all’angolino basso l’estremo difensore azzurro per un 3-3 folle che fa più bene alla Juve, che ha rischiato di pagare a caro prezzo l’atteggiamento iniziale troppo remissivo conseguenza del modulo scelto da Conte che forse ha pensato più a non prenderle che ad imporre il proprio gioco, che al Napoli, rimasto a -9 dalla vetta occupata proprio dai bianconeri. La fuga della Juve non si è concretizzata (+2 su Milan e Udinese) ma questo è stato un test probante per la tenuta psicofisica degli uomini di Conte.

    Video Highlights Napoli – Juventus 3-3

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  • Trapattoni rinnova con l’Irlanda fino al 2014

    Trapattoni rinnova con l’Irlanda fino al 2014

    Dopo aver portato l’Irlanda agli Europei della prossima estate, Giovanni Trapattoni ha rinnovato il suo contratto con la federazione irlandese per altre due stagioni estendendolo fino al 2014 così come per il suo staff, compreso il vice Marco Tardelli.

    Giovanni Trapattoni | © Michael Steele/Getty Images

    Il Trap, amatissimo nella “terra dei folletti”, potrà dare così continuità al suo progetto cercando di centrare quell’obiettivo e quel sogno sfumato 2 anni fa quando un’irregolarità di Henry (stop di mano e assist per il gol decisivo di Gallas) nello spareggio contro la Francia aveva estromesso l’Irlanda dalla partecipazione ai Mondiali sudafricani del 2010.
    La FAI, la federazione irlandese, ha dimostrato di avere massima fiducia nel tecnico di Cusano Milanino dando la possibilità a Trapattoni di riscattarsi senza neanche aspettare l’esito e l’andamento della nazionale agli Europei di Polonia e Ucraina per valutare un eventuale rinnovo post Europeo come sono soliti fare le federazioni. Queste le parole di soddisfazione del direttore generale della Football Association of Ireland John Delaney:

    Hanno fatto un lavoro fantastico con la squadra, portandoci nuovamente in un grande torneo per la prima volta in dieci anni, facendoci salire fino al 21esimo posto del ranking Fifa e aggregando nuovi giocatori per il futuro. L’esperienza, la professionalità e i risultati ottenuti da Giovanni hanno impressionato tutti, giocatori e Consiglio federale inclusi“.

    L’obiettivo, subito dopo non sfigurare ad Euro 2012, è quello di esserci anche ai Mondiali in Brasile del 2014 e magari recitare un ruolo da protagonista. Il Trap, pur di riprendersi quello che gli era stato tolto nella sfida dello Stade de France, ha accettato anche una decurtazione dell’ingaggio di 300 mila euro passando dai 1.8 milioni di euro a stagione che ha percepito fino ad oggi ai 1.5 milioni che percepirà da oggi in avanti:

    Sono felicissimo di proseguire il mio lavoro qui. Ho sempre detto che Marco ed io crediamo fortemente nel lavoro che stiamo facendo per far crescere la nazionale irlandese. E’ un enorme onore e un privilegio rappresentare questa nazionale e non vediamo l’ora di continuare con questo importante compito“.

    L’inossidabile Trapattoni è alla guida della nazionale irlandese da maggio del 2008, quello a Dublino è il suo secondo incarico da commissario tecnico dopo il fallimentare quadriennio con l’Italia – eliminazione ai Mondiali nippo-coreani del 2002 contro la Corea del Sud ed eliminazione addirittura nella fase a gironi all’Europeo del 2004 in Portogallo quando il famoso “biscotto” tra Danimarca e Svezia (2-2) ci fece fuori prima del previsto dalla competizione continentale – dopo aver vinto tutto a livello di club nella sua lunghissima carriera da allenatore.