Autore: Lupo

  • Adidas celebra il Pallone d’Oro Messi, scarpe dorate per la Pulce

    Adidas celebra il Pallone d’Oro Messi, scarpe dorate per la Pulce

    Per celebrare la conquista del terzo Pallone d’Oro consecutivo, solo Michel Platini c’era riuscito fino ad ora, Adidas ha creato appositamente per Lionel Messi una scarpa speciale dorata personalizzata che non sarà messa in commercio.

    Le Adizero in questione, che la Pulce ha già sfoggiato l’altro ieri sera in occasione della gara degli ottavi di finale di Coppa del Re che il suo Barcellona ha giocato contro l’Osasuna, gara vinta per 2-1 con reti di Sanchez e Sergio Roberto che hanno replicato al vantaggio iniziale di Lekic legittimando il 4-0 conquistato dai balugrana all’andata, potranno essere ammirate soltanto per un’altra volta. Messi infatti le indosserà per la gara di campionato di domani sera al Camp Nou contro il Betis Siviglia davanti al proprio pubblico.

    La scarpa, che non poteva essere di altro colore se non oro e bianco, presenta alcune caratteristiche personalizzate per celebrare la vittoria del Pallone d’Oro:

    • Il logo di Messi
    • 3 palloni d’oro nelle 3 strisce con l’indicazione degli anni in cui il giocatore argentino li ha vinti: 2009, 2010 e 2011
    • La scritta FIFA BALLON D’OR, PLAYER OF THE YEAR
    • La scritta “GRACIAS A TODOS”
    • La bandiera argentina nel retro della scarpa

    Il fantasista argentino è indubbiamente il calciatore più forte attualmente in circolazione, i paragoni con il suo predecessore Diego Armando Maradona si sprecano anche se per raggiungere la definitiva consacrazione gli manca vincere qualcosa con la sua nazionale, l’Argentina, con la quale non ha reso secondo le aspettative deludendo nell’ultimo Mondiale disputato in Sudafrica e nell’ultima Coppa America giocata in casa. Al contrario, a livello di club con il Barcellona ha vinto tutto quello che c’era da vincere, 5 campionati spagnoli, 3 Champions League, 5 Supercoppe di Spagna, 1 Coppa del Re, 2 Mondiali per Club e 2 Supercoppe Europee sono i trofei che vanno ad impreziosire e aggiungersi ad una bacheca personale che vanta una miriade di trofei, per ultimo appunto il terzo Pallone d’Oro, consecutivo, della sua carriera.

  • Calciomercato Juve, Behrami per Amauri e Pazienza. Guarin si avvicina

    Calciomercato Juve, Behrami per Amauri e Pazienza. Guarin si avvicina

    Grandi manovre Juve a centrocampo. Su precisa indicazione di Conte, il dg bianconero Beppe Marotta sta stringendo i tempi per portare all’ombra della Mole Antonelliana almeno un rinforzo in mediana che potrebbero diventare due se in questa finestra di mercato dovesse partire verso altri lidi Pazienza.

    Valon Behrami | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Bloccato già Pizarro che ha rotto definitivamente con la Roma – il cileno si trova in patria ufficialmente per motivi familiari ma ufficiosamente per aver trasgredito gli ordini di Luis Enrique durante un allenamento – e la cui trattativa al momento è stata congelata, la Juventus vista anche le difficoltà per arrivare a Martin Caceres, per il quale il Siviglia sta continuando a sparare alto, ha virato con decisione sul colombiano del Porto Fredy Guarin per occupare il secondo e ultimo posto di extracomunitario, a stagione, rimasto vacante spostando così le mire su altri obiettivi per rinforzare la difesa (si torna a parlare di Bruno Alves e Bocchetti e circola il nome di Astori).

    E’ partita nelle scorse ore la missione per portare il centrocampista a Torino, via libera dato da Antonio Conte in persona che lo ha richiesto espressamente alla dirigenza bianconera. Dopo i primi contatti preliminari con club e procuratore del giocatore avuti nei giorni scorsi che hanno dato esiti favorevoli all’operazione, si passa alla fase decisiva, ovvero quella in cui la Juve dovrà esaudire le richieste del Porto che valuta il suo centrocampista 13 milioni. Marotta ha trovato terreno fertile ma dovrà far recapitare in Portogallo l’offerta giusta, si parla di un prestito oneroso a 2 milioni di euro per poi promettere il riscatto a fine stagione che con l’inserimento di vari bonus può portare nelle casse del Porto una cifra molto vicina a quella richiesta. Nel frattempo, a dare ulteriore conferma di una possibile fumata bianca della trattativa nella prossima settimana, la mancata convocazione del centrocampista per la sfida di oggi contro il Rio Ave.

    Ma Guarin potrebbe non essere l’unico volto nuovo del centrocampo bianconero. In queste ore sta prendendo sempre più piede uno scambio sull’asse Torino – Firenze: la Juve ha chiesto alla Fiorentina lo svizzero di origine albanese Valon Behrami offrendo come contropartita tecnica l’attaccante Amauri che interessa, e non poco, alla società viola in cerca ancora del sostituto di Gilardino passato al Genoa e il centrocampista Michele Pazienza che ha trovato poco spazio fin qui. L’italo-brasiliano, che è da inizio stagione fuori dal progetto Conte, preferisce aspettare eventuali proposte di Milan e Roma prima di prendere una decisione definitiva e dire sì alla Fiorentina mentre il centrocampista, arrivato a parametro zero lo scorso giugno dal Napoli, andrebbe a sostituire proprio Behrami nello scacchiere tattico di Delio Rossi.

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  • Juve parte l’assalto a Guarin, Caceres si allontana

    Juve parte l’assalto a Guarin, Caceres si allontana

    Martin Caceres o Fredy Guarin, solo uno di loro potrà vestire la maglia bianconera in questa sessione di calciomercato invernale. Il loro status di extracomunitario infatti non consente alla Juventus di poterli tesserare entrambi avendo libera per questa stagione soltanto una casella riservata all’acquisto di un calciatore non comunitario che gioca in un campionato che non sia quello italiano. La Vecchia Signora quindi si trova costretta a fare una scelta, portare a Torino o il difensore uruguagio oppure il centrocampista colombiano, entrambi richiesti fortemente dal tecnico Antonio Conte.

    Fredy Guarin | © Bruno Pires/EuroFootball/Getty Images

    Se fino a ieri l’acquisto di Caceres da parte del club di Corso Galileo Ferraris sembrava ormai cosa fatta rimandando il discorso legato a Gurin a luglio, oggi la situazione si è invertita. Il Siviglia infatti sta opponendo una strenua resistenza per il terzino della nazionale uruguagia guidata da Tabarez. Ballano due milioni tra quanto offerto e quanto richiesto, la Juve è disposta a pagare un paio di milioni di prestito oneroso e spingersi fino a 7 per il riscatto mentre il club andaluso, nonostante abbia preso atto della volontà di Caceres di fare ritorno a Torino, non si smuove dai 9 milioni richiesti. Per tale motivo la Juventus si sarebbe stancata del comportamento del Siviglia spostando le sue priorità su Guarin, congelando di fatto la trattativa imbastita con la Roma per David Pizarro che non convince pienamente Conte.

    Nelle scorse settimane Beppe Marotta ha avviato i primi contatti con il giocatore, sul quale c’è anche il forte interesse della Roma, e con il suo club di appartenenza, il Porto. I lusitani chiedono 13 milioni per cedere il mediano, la Juve starebbe per far pervenire ai dirigenti dei Dragoes un’offerta di prestito oneroso con un riscatto obbligatorio, sulla parola, a giugno più bonus legati al rendimento per una cifra complessiva molto vicina alle richieste del Porto. Con Guarin i bianconeri andrebbero a sistemare la zona nevralgica del campo con un altro tassello importante e il suo arrivo precluderebbe quello di Caceres.

    A questo punto per la difesa Marotta starebbe battendo altre piste, su tutte quella che porta a Davide Astori del Cagliari. Probabile che in occasione del match di campionato di domenica tra la Juve e i sardi allo Stadium il dg bianconero e il presidente del Cagliari Massimo Cellino organizzino un incontro per parlare del difensore, i rapporti tra i due club sono ottimi viste le recenti operazioni come quella che ha portato un anno fa Alessandro Matri a vestire la maglia bianconera.

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  • Coppa Italia, Napoli rimonta sul Cesena. Pandev regala i quarti

    Coppa Italia, Napoli rimonta sul Cesena. Pandev regala i quarti

    Con un gol molto contestato nel finale di Goran Pandev, il Napoli supera 2-1 il Cesena e approda ai quarti di finale di Coppa Italia. La squadra di Mazzarri fatica più del previsto per avere la meglio sui romagnoli, il tecnico partenopeo lancia dal primo minuto il nuovo acquisto Edu Vargas, il naturale sostituto di Lavezzi infortunato, ma il cileno non brilla alla sua prima uscita con la maglia azzurra costringendo Mazzarri a toglierlo dal campo a fine primo tempo per far entrare il macedone che alla fine risulterà l’uomo che ha deciso la qualificazione.

    Napoli Cesena | © Paolo Bruno/Getty Images

    La gara si mette subito male per i padroni di casa che vanno sotto dopo appena 20 minuti, dopo una bordara da lontano di Bogdani neutralizzata da Rosati, schierato in luogo di De Sanctis, è Popescu, servito da un tocco sbagliato di Vargas, a battere l’estremo difensore partenopeo con un sinistro centrale ma potente dal limite dell’area. Si tratta del primo centro nella sua prima apparizione in prima squadra per il giovane 18enne rumeno della Primavera del Cesena.
    Il Napoli risente del colpo subito e non riesce a rendersi mai pericolo in tutti i primi 45 minuti di gioco, Cavani ed Hamsik vengono riforniti male dai compagni in più Vargas è un oggetto misterioso che vaga per il terreno di gioco in cerca della sua posizione (ancora deve assorbire gli schemi dell’allenatore) e ostacolando in un’occasione il Matador pronto a calciare verso la rete e a far male.

    Nel secondo tempo la musica cambia, Mazzarri corre ai ripari inserendo Pandev per l’opaco cileno e subito il macedone crea scompiglio nell’area romagnola con Benalouane che salva in calcio d’angolo anticipando Cavani pronto a ribadire in rete l’assist dell’attaccante ex Lazio e Inter. Il pareggio è nell’aria, Pandev calcia potente una punizione che Ravaglia non trattiene, sulla sfera si avventa Cavani che da due passi insacca in rete al 64′.
    Il Napoli capisce che può far crollare definitivamente il fortino cesenate lasciando però ampi spazi agli avversari e rischiando il gol del ko su una buona incursione di Renella e su un missile da fuori area di Candreva sulle quali Rosati si fa trovare pronto.
    A 5 minuti dal termine il gol fantasma contestatissimo che decide il match: calcio di punizione dal lato corto di sinistra dell’area del Cesena, della battuta si incarica Pandev che indirizza bene la sfera sul palo più vicino con Ravaglia che respinge in prossimità della linea di porta, il guardalinee non ha dubbi e convalida la rete. Le immagini televisive non chiariscono l’episodio al 100% ma l’impressione è quella che la palla oltrepassi per intero la linea di porta.

    E’ il gol che decide il match, il Napoli ora nei quarti affronterà la vincente di Inter – Genoa in programma giovedì prossimo a San Siro.

    HIGHLIGHTS NAPOLI CESENA 2-1

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  • Rossi “Altri due anni in Ducati” Poi il ritiro?

    Rossi “Altri due anni in Ducati” Poi il ritiro?

    Valentino Rossi | © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images

    Dal ritiro di Madonna di Campiglio, dove in questo periodo dell’anno la località turistica trentina ospita l’appuntamento tradizionale con la settimana dedicata ai motori, il Wrooom, in cui i componenti della Scuderia Ferrari e della Ducati si ritrovano per partecipare ad eventi e sciare sulle piste innevate delle dolomiti, Valentino Rossi ha “inaugurato” la nuova stagione 2012 partecipando alla consueta conferenza stampa tenutasi nella sala congressi gremita di giornalisti.

    Il Dottore, che si appresta a correre la sua seconda stagione in sella alla rossa di Borgo Panigale, ha parlato della stagione ormai alle porte e delle sue aspettative:

    Dire ora che potremo lottare per il mondiale è difficile, bisogna essere realisti. Sappiamo che c’è un distacco di un secondo e mezzo da colmare da Honda e Yamaha, il nostro obiettivo è avvicinarci il più possibile e solo in seguito essere in grado di lottare per il successo“.

    Rossi cerca di rimanere con i piedi per terra nonostante la nuova Desmosedici sia diversa da quella guidata nel 2011 che lo ha visto annaspare spesso nelle retrovie del gruppo:

    Filippo Preziosi ha progettato una Ducati completamente nuova, in fabbrica hanno lavorato sodo e ho visto la moto sul computer: è molto bella e non vedo l’ora di provarla. Lo scorso anno abbiamo cercato di accelerare i tempi utilizzando la GP12, ma anche la nuova moto non ha risolto i problemi perché in fondo si trattava di un esemplare ibrido. Poi abbiamo analizzato tutti i punti deboli e su questa base ha lavorato Filippo. La cosa fondamentale è riuscire a sfruttare le gomme Brdigestone, siamo concentrari per migliorare questo aspetto che è uno dei più delicati da affrontare“.

    Inevitabile infine soffermarsi sul suo futuro, il sette volte campione del mondo della classe regina è infatti in scadenza di contratto a fine anno con la casa di Borgo Panigale, il desiderio di Vale resta quello di rimanere ancora in Ducati anche se, con un mercato piloti l’inverno prossimo che si preannuncia caldissimo a causa dei contratti dei big (Lorenzo, Pedrosa, Dovizioso, Hayden, Spies), può succedere di tutto:

    Vorrei un nuovo contratto in Ducati, un biennale, magari l’ultimo, e poi pensare a come divertirmi. E’ chiaro che a un certo punto della stagione ci siederemo attorno a un tavolo per discutere del rinnovo, ma io vorrei che ciò avvenisse il più in là possibile per non crearmi distrazioni. Il mio obiettivo è quello di restare concentrato sulle corse. E’ comunque poco probabile che possa tornare a correre con una moto giapponese anche se nella vita non si può mai escludere nulla“.

    Dichiarazioni queste ultime che potrebbero far pensare ad un Valentino che sta pensando al ritiro nel 2014, anche se come dichiara lui stesso “la fame di vittorie è ancora tanta“.

    Di seguito alcune immagini di Rossi a Madonna di Campiglio

  • Adidas presenta Comoequa, il pallone ufficiale della Coppa d’Africa 2012

    Adidas presenta Comoequa, il pallone ufficiale della Coppa d’Africa 2012

    L’edizione 2012 della Coppa d’Africa è ormai alle porte, la massima manifestazione per nazionali del Continente Nero prenderà il via il prossimo 21 gennaio per terminare tre settimane più tardi, il 12 febbraio, con la finalissima che si giocherà allo stadio Angondjé di Libreville.

    Adidas Comoequa

    Per l’occasione nei giorni scorsi la CAF, la Confederation of African Football, ha presentato il pallone ufficiale della Coppa d’Africa 2012: si chiama “Comoequa” ed è firmato Adidas. Il nome che il famoso marchio di articoli sportivi dalle tre striscie ha dato all’ “attore principale” della competizione deriva dalla combinazione dei nomi del fiume Como, che scorre nei due Paesi ospitanti la 28esima edizione della rassegna continentale, il Gabon e la Guinea Equatoriale, e dall’equatore, che attraversa entrambi i paesi. Adidas Comoequa ha un colore giallo brillante e riferimenti alle bandiere di Gabon e Guinea Equatoriale sui pannelli triangolari che si trovano al centro del pallone, ha la stessa struttura del Tango 12, pallone ufficiale di UEFA Euro 2012™, ed è il terzo creato da Adidas per la Coppa d’Africa.

    Il pallone verrà utilizzato per la prima volta nella partita inaugurale che vedrà opposti i padroni di casa della Guinea Equatoriale e la Libia il 21 gennaio allo stadio di Bata, a contendersi il trofeo saranno, oltre ai già citati due Paesi ospitanti, la Libia, il Senegal, lo Zambia, la Costa d’Avorio, il Sudan, la Burkina Faso, l’Angola, il Niger, il Marocco, la Tunisia, il Ghana, il Botswana, il Mali e la Guinea. Mancherà l’Egitto che non potrà difendere il titolo per essere stato eliminato nella fase qualificatoria, decisivo il ko in Sierra Leone dei Faraoni che detengono il maggior numero di trofei vinti (7) in bacheca conquistandolo nelle ultime tre edizioni laureandosi campioni d’Africa nel 2006, 2008 e 2010. Oltre all’Egitto guarderanno la competizione da casa altre due big del calcio africano, ovvero il Camerun (4 affermazioni insieme al Ghana e secondo solo all’Egitto) e la Nigeria (2 successi).

  • Quagliarella operato, due settimane di stop

    Quagliarella operato, due settimane di stop

    Lo potremmo ribattezzare “Iella Quagliarella. La sfortuna sembra essersi accanita su Fabio Quagliarella, dopo il calvario dello scorso anno a causa dell’infortunio, sempre nella prima partita dell’anno, ai legamenti del ginocchio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco diversi mesi e bloccato proprio nel momento migliore della sua avventura in bianconero, l’attaccante della Juventus ha rimediato la frattura dello zigomo destro che lo fermerà per due settimane. L’infortunio è stato riportato durante il match disputato ieri con il Lecce nel tentativo di staccare di testa per contrastare il difensore giallorosso Esposito, portatosi in avanti sugli sviluppi di un corner in favore dei padroni di casa.

    Fabio Quagliarella | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Costretto ad uscire dal terreno di gioco con un bozzo evidente in faccia, Quagliarella è stato sottoposto ad intervento chirurgico questa mattina presso la clinica Fornaca per ridurre la frattura. Il bianconero dovrà osservare una settimana di riposo assoluto prima di riprendere gli allenamenti con il resto della squadra e, una volta riaggregatosi, dovrà indossare per un certo periodo di tempo, una maschera in fibra di carbonio per proteggersi da eventuali colpi al volto.

    Un inconveniente che lo ha bloccato proprio quando piano piano l’attaccante di Castellammare di Stabia stava convincendo sempre di più il tecnico della Juventus Antonio Conte e cominciando a ritagliarsi il suo spazio nell’attacco bianconero. Ieri infatti al Via del Mare Quagliarella è partito titolare dal primo minuto relegando in panchina il compagno di reparto Alessandro Matri, uno che prima del gol siglato ieri, era andato a segno per sei volte in campionato. Prima gara dell’anno iellata per l’attaccante sul quale il tecnico Conte, con la scelta di schierarlo dal primo minuto, aveva tentato anche di esorcizzare il fantasma dell’infortunio ai legamenti ma nelle interviste post partita aveva commentato con un amaro “vorrà dire che l’anno prossimo alla prima dell’anno non lo farò giocare“.

    Il suo recupero è previsto per la prima gara del girone di ritorno contro la sua ex squadra, l’Udinese, in programma il 29 gennaio allo Juventus Stadium, salterà dunque le due prossime sfide contro Cagliari e Atalanta.

  • Liga: Barça bloccato nel derby, Real a +5

    Liga: Barça bloccato nel derby, Real a +5

    Non è bastato un gol di Fabregas al Barcellona nel derby catalano con l’Espanyol per restare nella scia del Real Madrid che con il 5-1 con il quale ha travolto il Granada si porta a 5 lunghezze di vantaggio sui blaugrana. I campiondi di tutto, di Spagna, d’Europa e del Mondo, devono accontentarsi di un 1-1 nella stracittadina beffati nel finale di un gol di Alvaro che ha replicato al gol, arrivato al 16′, dell’ex centrocampista dell’Arsenal al suo nono centro stagionale in campionato.

    Karim Benzema | © Denis Doyle/Getty Images

    Il Real Madrid approfitta del mezzo passo falso dei rivali per allungare in classifica e mettere in cassaforte il titolo d’inverno: la squadra di Josè Mourinho, nonostante la sconfitta nel Clasico prima della sosta, si trova ad un solo punto dalla matematica certezza di effettuare il giro di boa in testa alla classifica, sono infatti 5 i punti che le merengues possono vantare sui nemici storici mancando solo due giornate al termine del girone d’andata, la 19esima e la prima di campionato rinviata lo scorso agosto per lo sciopero dei calciatori. Un successo rotondo quello contro la squadra del patron dell’Udinese Pozzo che porta le firme di Benzema, doppietta, Sergio Ramos, Higuain e Cristiano Ronaldo.

    Finisce 2-2 il derby castigliano tra Villarreal e Valencia con il Sottomarino Giallo che, in vantaggio di due reti, si fa beffare dai bianconeri restando così nella zona calda della classifica. Esordio a reti inviolate per Diego Simeone alla prima sulla panchina dell’Atletico Madrid in casa del Malaga, da registrare la sconfitta in casa della terza squadra della capitale, il Rayo Vallecano, del Siviglia (2-1). Sorride invece l’altra squadra di Siviglia, il Betis, che batte al Villamarin lo Sporting Gijon. Il Santander regola con il minimo scarto il fanalino di coda Saragozza mentre terminano tutte 0-0 Getafe – Athletic Bilbao, Real Sociedad – Osasuna e Levante – Maiorca.

    RISULTATI E MARCATORI 18 GIORNATA LIGA 2011-2012

    BETIS SIVIGLIA – SPORTING GIJON 2-0
    23′ Santa Cruz, 92′ Molina
    ESPANYOL – BARCELLONA 1-1
    16′ Fabregas (B), 86′ Alvaro (E)
    GETAFE – ATHLETIC BILBAO 0-0
    LEVANTE – MAIORCA 0-0
    MALAGA – ATLETICO MADRID 0-0
    RAYO VALLECANO – SIVIGLIA 2-1
    46′ pt Michu (R), 51′ Tamudo (R), 62′ Escudè (S)
    REAL SOCIEDAD – OSASUNA 0-0
    REAL MADRID – GRANADA 5-1
    19′ Benzema (R), 22′ Mikel Rico (G), 34′ Sergio Ramos (R), 47′ Higuain (R), 50′ Benzema (R), 89′ Ronaldo (R)
    SANTANDER – SARAGOZZA 1-0
    45′ Bernardo
    VILLARREAL – VALENCIA 2-2
    14′ Ruben (Vi), 18′ Rodriguez (Vi), 41′ Feghouli (Va), 87′ Aduriz (Va)

    CLASSIFICA LIGA

    Pos Squadre Pt G
    1. REAL MADRID 43 17
    2. BARCELLONA 38 17
    3. VALENCIA 34 17
    4. LEVANTE 30 17
    5. OSASUNA 26 17
    6. MALAGA 25 17
    7. SIVIGLIA 24 17
    8. ESPANYOL
    24 17
    9. ATHLETIC BILBAO 23 17
    10. BETIS SIVIGLIA
    22 17
    11. ATLETICO MADRID
    20 17
    12. GETAFE
    20 17
    13. RAYO VALLECANO 19 17
    14. MAIORCA 19 17
    15. GRANADA
    19 17
    16. REAL SOCIEDAD
    18 17
    17. SANTANDER 17 17
    18. VILLARREAL
    16 17
    19. SPORTING GIJON
    15 17
    20. SARAGOZZA
    10 17
  • Lecce Juventus, probabili formazioni. Conte ritrova Vucinic

    Lecce Juventus, probabili formazioni. Conte ritrova Vucinic

    Attenzione a sottovalutare l’avversario. Questo l’input di Antonio Conte impartito ai suoi uomini per la gara contro il fanalino di coda Lecce. Un match quello che si aprresta a disputare la Juventus sulla carta abbordabile ma non inganni la posizione di classifica dell’undici di Serse Cosmi che venderanno cara la pelle oggi pomeriggio al Via del Mare per ritrovare la via del successo che manca da troppo tempo, era il 6 novembre quando i salentini si imposero al Manuzzi contro un Cesena messo peggio.

    Antonio Conte | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    La Juve ovviamente non vuole interrompere la sua lunga striscia di risultati positivi arrivata a 16 gare di campionato per continuare a duellare con il Milan per il titolo di campione d’inverno. Conte, che torna nella sua Lecce, non riserva particolari sorprese dopo la sosta natalizia e vara l’undici tipo schierandolo secondo l’ormai collaudato 4-3-3 con Buffon tra i pali, Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci e Chiellini a formare la linea difensiva, Pirlo a dettare i tempi di gioco in cabina di regia, Marchisio e Vidal che faranno, a turno, il solito elastico tra mediana e trequarti mentre il tridente offensivo sarà composto da Pepe, Matri e il rientrante Vucinic, che ha trascorso 6 anni in Salento con i colori giallorossi. Panchina quindi per Quagliarella e Del Piero, tribuna invece per Krasic ed Elia. Rimasto a Vinovo a svolgere un programma di lavoro personalizzato il nuovo acquisto Marco Borriello.

    Il Lecce, reduce da 2 pareggi e 7 sconfitte nelle ultime 9 gare, si presenta con una difesa a 3 davanti al portiere Benassi con Oddo, Tomovic ed Esposito; in mediana Strasser, Giacomazzi e Olivera dovranno cercare di ingabbiare le fonti di gioco bianconere mentre sulle corsie laterali Cuadrado, da una parte, e Mesbah, dall’altra, dovranno essere bravi a recapitare palloni per la coppia Di Michele – Muriel. Quest’ultimo in particolare potrebbe rappresentare un grosso problema per la retroguardia della Juventus.

    PROBABILI FORMAZIONI LECCE JUVENTUS

    LECCE (3-5-2): Benassi; Oddo, Tomovic, Esposito; Cuadrado, Strasser, Giacomazzi, Olivera, Mesbah; Muriel, Di Michele.
    Panchina: Julio Sergio, Bertolacci, Ferrario, Brivio, Obodo, Pasquato, Corvia.
    All.enatore: Cosmi.

    JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic.
    Panchina: Storari, De Ceglie, Pazienza, Giaccherini, Estigarribia, Del Piero, Quagliarella.
    Allenatore: Conte.

  • Siena Lazio 4-0, le pagelle. Destro show

    Siena Lazio 4-0, le pagelle. Destro show

    La Lazio rimedia subito una sconfitta pesante nella prima gara del 2012. Reduce da due pareggi consecutivi, i biancocelesti vengono travolti all’Artemio Franchi da un Siena al quale mancavano i tre punti da circa tre mesi. La squadra di Sannino infligge un passivo pesante, un 4-0 con Mattia Destro sugli scudi autore di una doppietta così come Calaiò, che fredda prima Bizzarri e poi Carrizo dagli undici metri. Si riapre invece la crisi in casa Lazio con Reja che in caso di risultato negativo con l’Atalanta potrebbe ripresentare le dimissioni.

    Mattia Destro | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Le pagelle ai protagonisti di Siena Lazio 4-0

    SIENA

    Pegolo 6.5: la Lazio si fa pericolosa soltanto in due occasioni su una bordata di Cana e su un colpo di testa di Cisse, lui si fa trovare pronto su entrambe.

    Terzi 7: efficace su un cliente scomodissimo come Klose, gara difensiva di altissimo livello.

    Brienza 6.5: ottimo, come al solito, il suo apporto sulla fascia anche perchè non ha molte difficoltà a prevalere contro un avversario come Scaloni che vede il campo di gioco con il binocolo. Da un suo cross arriva la rete del definitivo 4-0.

    Gazzi 7: una diga insuperabile. Non risente dell’assenza del compagno di reparto D’Agostino e recupera una quantità industriale di palloni in mezzo al campo, va anche vicino al gol.

    Destro 8: l’uomo che ha deciso la gara, una doppietta straordinaria con un gol più bello dell’altro e un calcio di rigore procurato per trascinare il Siena alla prima vittoria che mancava dai primi di ottobre. Per lui la soddisfazione del primo gol della Serie A del 2012. Semplicemente incontenibile, Sannino gli riserva una standing ovation meritatissima.

    LAZIO

    Stankevicius 4: schierato al centro della difesa da Reja, non entra praticamente mai in partita. Il lituano è spaesato al cospetto degli attaccanti senesi, colpevole sul primo calcio di rigore in favore dei padroni di casa per atterramento ai danni di Brienza.

    Ledesma 4.5: con l’assenza di Hernanes, era suo il compito di accendere la luce ed impostare la manovra biancoceleste. Invece il centrocampista argentino naturalizzato italiano si rende protagonista di un orrendo match, sia in fase di impostazione che in quella di interdizione. La Lazio non gira soprattutto per demeriti suoi.

    Lulic 6: il migliore della Lazio, spicca nella mediocrità biancoceleste cercando di combinare qualcosa di buono. L’impegno non gli manca ma predica nel deserto.

    Sculli 4: inguardabile, schierato largo a sinistra l’ex Genoa non ne combina una giusta spedendo la sfera sulla luna su una buona occasione da rete. Reja lo toglie dal campo nella ripresa, lui, visibilmente nervoso, non gradisce la sostituzione e lo manda a quel paese.

    Klose 5: sul suo voto incide inevitabilmente la scarsa prestazione di tutta la squadra. Se lì davanti non arrivano palloni giocabili è difficile anche per uno come lui metterla dentro.

    SIENA (4-4-2): Pegolo 6.5; Angelo 6.5, Rossettini 6.5, Terzi 7, Del Grosso 6.5; Brienza 6.5, Gazzi 7 (67′ Codrea 6), Bolzoni 6.5, Grossi 6 (49′ Mannini 6); Calaiò 7, Destro 8 (84′ Reginaldo sv).
    Panchina: Farelli, Contini, Rossi, Gonzalez.
    Allenatore: Sannino 7
    LAZIO (4-4-2): Bizzarri 5.5; Scaloni 4.5 (48′ Carrizo 5.5), Biava 4, Stankevicius 4, Radu 4.5; Cana 5 (46′ Gonzalez 5.5), Ledesma 5, Lulic 6, Sculli 4 (80′ Diakitè sv); Cisse 5, Klose 5.
    Panchina: Dias, Del Nero, Hernanes, Rocchi.
    Allenatore: Reja 5

    HIGHLIGHTS SIENA LAZIO 4-0

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