Autore: Lupo

  • Agnelli chiama Galliani. Juve e Milan fanno la pace?

    Agnelli chiama Galliani. Juve e Milan fanno la pace?

    Forse una semplice telefonata non basterà a far scoppiare la pace tra le due (ex?) alleate ma per ricucire i rapporti dopo lo strappo del post Milan – Juventus basta e avanza. Il primo passo per il riavvicinamento tra le due società è stato fatto dal presidente bianconero Andrea Agnelli che ha nella giornata di ieri ha impugnato la cornetta e digitato il numero di telefono dell’ufficio di via Turati di Adriano Galliani, una chiacchierata tra due uomini di sport che in maniera intelligente hanno ripreso il dialogo dopo le frecciate e battute al veleno degli ultimi giorni.

    Il rampollo di casa Agnelli e l’amministratore delegato rossonero hanno deciso così di seppellire, almeno per il momento, l’ascia da guerra e firmare un armistizio. Fino a quando questa durerà non si sa, ma oltre alle questioni di campo, Milan e Juventus hanno una causa comune da portare avanti, quella della elezione del presidente di Lega. Rossoneri e bianconeri spingono infatti per la rielezione di Maurizio Beretta, una battaglia già difficile di suo dal momento che altri 8 club di Serie A, tra cui anche l’Inter, vorrebbero invece un cambio alla presidenza e “togliere di mezzo” l’attuale numero uno di via Rossellini, figurarsi se portata avanti singolarmente e non come alleate.

    Agnelli e Galliani © Claudio Villa/Getty Images

    Nella telefonata Agnelli – Galliani si è parlato anche si stemperare e moderare i toni tra i tesserati delle due società, partendo dai vertici, dalla dirigenza, per finire ai giocatoi e passando per entrambi gli allenatori, condizione necessaria per raggiungere gli scopi comuni tenendo un profilo più basso e non alimentare ulteriormente il fuoco delle polemiche con dichiarazioni che potrebbero incrinare ancora di più i rapporti.

    L’ira di Galliani si era abbattuta in particolare sulla quaterna arbitrale e sul tecnico della Juventus Conte durante l’intervallo della sfida scudetto giocato sabato scorso, l’ad rossonero, in seguito al clamoroso gol di Muntari non convalidato, era sceso negli spogliatoi per aspettare nel tunnel che porta sul rettangolo verde di gioco e scagliarsi prima contro il direttore di gara e al suo assistente Romagnoli – colui che ha fatto tornare sui propri passi Tagliavento che in un primo momento aveva assegnato la rete – per esprimere tutta la sua rabbia e il suo disappunto, e poi contro Conte con il quale ha avuto un diverbio molto acceso. Anche i giocatori in campo non si sono risparmiati con Chiellini, Ambrosini, Van Bommel, Nocerino, Bonucci e Storari tra i più attivi nel “faccia a faccia” avuto all’ingresso del tunnel subito dopo il triplice fischio. Il tutto poi era proseguito con le polemiche sulle prove tv con il sito ufficiale rossonero che attraverso un comunicato aveva richiesto che questa venisse applicata anche all’ex Pirlo, reo di aver rifilato due gomitate a Van Bommel, mentre la società juventina aveva preferito tacere su Mexes e Muntari e non rispondere in merito.

    In attesa della pace, la telefonata è servita per sancire una tregua.

  • Milan e Juve, sfida anche sul mercato. Pogba, Damiao, Dedè, Monzon e… Tevez

    Milan e Juve, sfida anche sul mercato. Pogba, Damiao, Dedè, Monzon e… Tevez

    Ancora non si sono placate le polemiche per le sviste arbitrali che hanno caratterizzato la sfida scudetto di sabato scorso che Milan e Juventus continuano la loro infinita sfida spostando il “ring” sul calciomercato. Ormai tra le due società è guerra fredda, l’alleanza che durava da molto tempo è stata rotta definitivamente con i duri commenti del post partita e alcuni giunti anche prima, con la lite verbale avvenuta negli spogliatoi durante l’intervallo del match, questo ci raccontano gli addetti ai lavori, tra un Galliani furioso e Conte. Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli “oggetti del contendere” sul mercato tra le due società:

    PAUL POGBA – E’ forse il giocatore più “caldo” in questo momento, il gioiellino francese che Sir Alex Ferguson sta tentando in tutti i modi di trattenere sarebbe vicinissimo alla Vecchia Signora che ha effettuato da qualche mese il sorpasso sul Diavolo e ad oggi è in vantaggio. Il 18enne centrocampista, considerato in patria come erede di Patrick Vieira, è uno dei tanti talenti della scuderia del potente procuratore Mino Raiola che ha già portato in bianconero il giovane Ouasim Bouy. Pogba è in rotta con il suo club d’appartenenza, il Manchester United, che ha lanciato un ultimatum al giocatore in scadenza di contratto a giugno, e per questo più appetibile per le due concorrenti dal momento che arriverebbe a parametro zero: o prolunga il suo accordo con i Red Devils entro venerdì oppure verrà messo fuori rosa fino alla scadenza naturale del contratto. Vedremo entro il week-end come finirà questo tira e molla, la spunterà Ferguson oppure Raiola riuscirà a strappare un accordo più remunerativo per il suo assistito (e per sè).

    Milan Juve © Dino Panato/Getty Images

    LEANDRO DAMIAO – L’attaccante in forza all’Internacional di Porto Alegre, valutato 30 milioni di euro, era stato designato qualche mese fa come il centravanti adatto per la Juventus della prossima stagione, anche perchè la Fiat è da tempo alla ricerca di un uomo immagine per il mercato sudamericano e in particolare quello brasiliano dove il marchio automobilistico italiano è al primo posto nel settore per numero di vetture vendute, me nelle ultime settimane l’interresse dei bianconeri sembrava essersi raffreddato. Sul 22enne della Selecao è piombato così anche il Milan che dopo la “sconfitta” nella trattiva Tevez e alle prese con le continue ricadute di Pato che ha avuto l’ennesimo guaio muscolare nonchè del suo momento negativo che hanno indotto il tecnico Allegri a relegarlo spesso in panchina, sta pensando al connazionale del Papero per rinforzare la batteria degli attaccanti. Gli uomini mercato del Milan capitanati da Ariedo Braida sono volati in Svizzera, più precisamente a San Gallo, dove ieri si è giocata Bosnia – Brasile per visionare Damiao. Lì però c’era anche il braccio destro di Beppe Marotta, Fabio Paratici, che non vuole concedere terreno ai rossoneri per la corsa all’attaccante.

    FABIAN MONZON – Il duello resta nei confini elvetici, Braida e Paratici si incroceranno nuovamente a Berna dove stasera è in programma l’amichevole internazionale Svizzera – Argentina. Sotto la lente d’ingrandimento di Juve e Milan è finito il terzino argentino in forza al Nizza Fabian Monzon di cui si dice un gran bene. Classe ’87, Monzon è il classico terzino mancino di spinta che potrebbe fare al caso sia del Milan che della Juventus che in quel ruolo devono colmare le rispettive lacune. Costo non proibitivo, con all’incirca 3 milioni di euro si porta a casa.

    DEDE’ – Come Damiao, anche per Dedè, difensore del Vasco da Gama, la Juve era nettamente in vantaggio sulle concorrenti ma ha subìto la rimonta dei rossoneri che hanno la seria intenzione di comporre una coppia centrale difensiva tutta brasiliana con l’altro verdeoro Thiago Silva. I bianconeri, che avevano cominciato ad avviare i primi contatti con il club brasiliano, avevano individuato nel possente centrale del Vasco da Gama il difensore adatto da affiancare a Barzagli e/o Chiellini dando così il benservito a Bonucci che non offre le garanzie richieste da Conte in quel ruolo. Il costo del cartellino di Dedè è lievitato fino a 15 milioni di euro ma a 10 si può chiudere.

    CARLOS TEVEZ – Infine si chiude con Carlos Tevez. Sì, proprio l’attaccante che a gennaio si era promesso al Milan ma che alla fine è rimasto “suo malgrado” al Manchester City per il mancato trasferimento di Pato al Paris Saint Germain di Ancelotti per il veto imposto da Berlusconi alla cessione del Papero al club parigino. L’acquisto dell’attaccante argentino, che ha vissuto praticamente tutta questa stagione da separato in casa, però è solo rimandato nella prossima finestra di mercato quando i rossoneri si faranno nuovamente avanti con il club inglese allenato da Roberto Mancini, ma quel giorno, quando Galliani tornerà a bussare nuovamente alla porta di Mansour potrebbe trovare nella casa del facoltoso sceicco come ospite il nuovo nemico Beppe Marotta, con la Juventus che, dopo le diatribe delle ultime settimane, non è più disposta a non calpestare i piedi all’ex alleata sul mercato come successo in passato (e viceversa), sgarbo che verrà ricambiato dal Milan.

    Dopo il campo, la sfida tra le due potenze del calcio nostrano si sposta sul mercato. La guerra dei Roses è solo all’inizio.

  • TuttoRugby, l’app per i fan del Sei Nazioni

    TuttoRugby, l’app per i fan del Sei Nazioni

    Sei un appassionato di rugby e vorresti essere aggiornato sulle news che circondano lo sport della palla ovale o seguire le gesta dei tuoi campioni preferiti della nazionale italiana, e non solo, al Sei Nazioni? Da oggi puoi, grazie alla nuova app TuttoRugby offerta da Peroni, sponsor ufficiale della nazionale italiana di rugby.

    In occasione infatti dell'appuntamento rugbistico più importante a livello continentale, la nota marca di birra italiana offre la possibilità di scaricare dagli App Store in maniera del tutto gratuita l'applicazione sopracitata per iPhone, iPod touch ed iPad e che consentirà a tutti gli amanti dello sport più nobile del mondo di rimanere sempre aggiornati con le notizie più fresche e i video quotidiani oltre a poter consultare la sezione dedicata al Sei Nazioni 2012, attualmente in corso, con i calendari, tutti i risultati, le classifiche e le rose dettagliate delle nazionali partecipanti al torneo. Dopo la seconda giornata, il "quindici" azzurro di Jacques Brunel si ritrova ultimo in compagnia della Scozia e dell'Irlanda a causa delle due sconfitte rimediate a Saint-Denis all'esordio con la Francia (30-12) e quella onorevole in casa a Roma dello scorso 11 febbraio contro i maestri dell'Inghilterra di soli 4 punti per 19-15, inglesi che si trovano al comando insieme al Galles mentre a centro classifica staziona la Francia che deve recuperare il match con l'Irlanda il prossimo 4 marzo rinviato per il campo ghiacciato dello stadio Stade de France. L'Italia cercherà il pronto riscatto già dal prossimo match in programma il 25 febbraio a Dublino contro i Greens per evitare il "Cucchiao di legno" riservato alla squadra che chiude il torneo in ultima posizione.

    Oltre allo speciale 6 Nazioni l'applicazione TuttoRugby è fornita anche di due speciali aree chiamate Terzo Tempo e Pub Finder, con la quale è possibile ricevere tutte le informazioni su come raggiungere il Peroni Village e quali pub trasmetteranno all'interno del proprio locale le partite del Sei Nazioni. Inoltre l'app è dotata di una simpatica e curiosa sezione, Team Face, nella quale è possibile dipingere e personalizzare il proprio volto con le bandiere e i colori delle nazionali che partecipano al prestigioso torneo.

    E allora cosa aspetti? Vai sugli App Store e scarica gratuitamente l'applicazione TuttoRugby per non perdere nulla, ma proprio nulla, sul mondo della palla ovale e andare in meta con i tuoi beniamini.


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  • Paura Montoya. Auto in fiamme, pilota illeso. Keselowski twitta in gara

    Paura Montoya. Auto in fiamme, pilota illeso. Keselowski twitta in gara

    Nel corso di una travagliatissima 500 miglia di Daytona, appuntamento di apertura della stagione Nascar, l’ex pilota di Formula 1 Juan Pablo Montoya è stato il protagonista di una brutta disavventura per fortuna senza conseguenze.

    Il colombiano ex Williams e McLaren mentre procedeva a velocità ridotta per consentire ai mezzi di servizio la pulizia della pista, improvvisamente ha perso il controllo della sua vettura, probabilmente per un guasto meccanico dal momento che dalla dinamica dell’incidente è difficile ipotizzare un errore del pilota, centrando in pieno una delle due auto di servizio che lo precedevano. Nella collisione l’auto ha preso subito fuoco e Montoya per fortuna è riuscito a scampare alle fiamme balzando fuori dalla sua vettura. Illeso anche il conducente del pick-up coinvolto nell’incidente. La corsa, che aveva già subito dei rinvii a causa del maltempo, è stata interrotta per due ore il tempo necessario agli addetti di rimuovere l’auto incenerita e pulire la pista dai detriti lasciati dall’impatto tra i due mezzi.

    Auto Montoya in fiamme © John Harrelson/getty Images

    Fatto curioso riguarda il pilota Brad Keselowski che si è fermato con la sua vettura nei pressi del luogo dell’incidente twittando dall’interno del suo abitacolo la foto sul suo profilo Twitter dando la notizia in anteprima facendosi così, in un certo senso, pioniere di una nuova frontiera del giornalismo. Il risultato è stato un vero e proprio boom di contatti con oltre 100 mila utenti che hanno visualizzato il suo profilo passando in un lasso di tempo brevissimo da 65 mila followers a circa 200 mila. Un vero e proprio “scoop” per Keselowski che saprà già a che tipo di lavoro dedicarsi una volta che deciderà di ritirarsi dalle corse.

    La 500 miglia di Daytona è stata vinta poi da Matt Kenseth su Ford davanti al connazionale Dane Earnhardt jr. mentre il “reporter improvvisato” Keselowski è giunto 32esimo ma per lui la soddisfazione di aver incrementato il suo seguito sul famoso social network.

    VIDEO INCIDENTE MONTOYA

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  • Inter, Ranieri ha le ore contate. Moratti pensa all’esonero?

    Inter, Ranieri ha le ore contate. Moratti pensa all’esonero?

    Un dead man walking, potremmo prendere in prestito il titolo del celebre romanzo di suor Helen Prejean e portato sugli schermi cinematografici da Tim Robbins per definire in maniera metaforica la situazione in queste ore di Claudio Ranieri sulla panchina dell’Inter, con il tecnico nerazzurro nelle vesti di un Matthew Poncelet/Sean Penn condannato a morte che attende solo l’ora della sua esecuzione.

    Ranieri è vicino all’esonero più di quanto si possa pensare nonostante il presidente nerazzurro Massimo Moratti, che ancora non ha smaltito la delusione per la sconfitta di ieri a Napoli, intercettato fuori dagli uffici della Saras dove nel pomeriggio c’era stato un vertice che ha visto la presenza di Ausilio e Branca, ha ‘dribblato’ le domande dei giornalisti affemando quanto segue a chi gli chiedeva se avesse intenzione di confermare, anzi riconfermare per l’ennesima volta, la fiducia al tecnico romano:

    Stiamo pensando. Chiamerò anche Ranieri e vedremo. Credo si possa ancora andare avanti con lui, ma prima voglio sentire il suo stato d’animo e quello dei giocatori. Mi era sembrato di avvertire una ripresa dal punto di vista psicologico, ma molte volte questo non basta. La partita l’abbiamo vista tutti. Se c’è stata una ripresa della squadra? Un minimo di volontà in più l’ho vista, ma non nel primo tempo di ieri. Ipotesi in caso di cambio? Non è un gioco…“.

    Claudio Ranieri © ARLO HERMANN/AFP/Getty Images

    La situazione in casa nerazzurra è precipitata e rischia di compromettersi in maniera irreparabile, quella di ieri è stata la quarta sconfitta consecutiva in campionato, la quinta se si considera anche il ko europeo di Marsiglia e la settima nelle ultime otto gare disputate tra Serie A, Coppa Italia e Champions League. Un ruolino di marcia che non può appartenere ad una squadra del rango dell’Inter e della squadra che ancora per gran parte è quella del Triplete conquistato solo due anni fa (e forse è proprio questo il reale problema,ndr), con il serio rischio di perdere, dopo le chance scudetto, anche l’obiettivo del terzo posto, parola che era riecheggiata nelle stanze di Appiano Gentile dopo il filotto di 7 vittorie consecutive che avevano rilanciato le ambizioni nerazzurre dopo i pessimi risultati conseguiti ad inizio anno sotto la gestione Gasperini.

    Al termine del match perso in malo modo contro il Napoli, non tanto per il risultato ma per la prestazione fornita, Ranieri nelle interviste post partita aveva dichirato che se fosse stato in Moratti si sarebbe riconfermato, in effetti la considerazione del tecnico di Testaccio non è sbagliata dal momento che le alternative non fanno impazzire il presidente men che meno la soluzione interna rappresentata dal triumvirato Figo, Baresi e Bernazzani che avrebbero il compito di traghettare la squadra fino al termine di una stagione al momento fallimentare sotto tutti i punti di vista.

    Insomma la situazione è delicata, in serata è atteso il faccia a faccia tra tecnico e presidente al termine del quale Moratti dovrà decidere se confermare o meno Ranieri al timone di una nave che sta affondando inesorabilmente verso gli abissi.

  • Lazio – Fiorentina, parte il Reja-bis per rafforzare il terzo posto

    Lazio – Fiorentina, parte il Reja-bis per rafforzare il terzo posto

    Potremmo dire che stasera contro la Fiorentina si apre il Reja-bis dopo che il tecnico, in seguito ad un acceso diverbio con il presidente Lotito alla vigilia della trasferta europea a Madrid, aveva rassegnato le sue dimissioni da allenatore della Lazio, respinte dal numero uno del club biancocelete e quindi “congelate” per poi annunciare ieri nella tradizionale conferenza stampa la pace con Lotito e la sua permanenza sulla panchina laziale nonostante le voci insistenti su Gianfranco Zola.

    Lazio – Fiorentina stasera all’Olimpico è un test fondamentale per i padroni di casa per rafforzare il terzo posto in campionato che vuol dire preliminari di Champions League e per testare la condizione psico-fisica della squadra in vista del derby di domenica prossima contro i cugini giallorossi che oggi hanno rimediato una batosta a Bergamo. Proprio la sconfitta della Roma potrebbe dare qualcosa in più a livello morale ai biancocelesti che se stasera dovessero battere i viola potrebbe salire a quota 45 e presentarsi al derby con 7 punti di vantaggio in classifica, situazione ideale per tenere a debita distanza i giallorossi nella corsa al terzo posto.

    La Fiorentina però non vuole che la trasferta nella capitale sia soltanto una escursione domenicale, la squadra di Delio Rossi ha tanta voglia di riscattare le due sconfitte consecutive maturate con Napoli e Bologna. La zona retrocessione è tornata a farsi vicina alla luce dei risultati di oggi pomeriggio, con la vittoria di Siena e Lecce nelle rispettive gare. Servono necessariamente i 3 punti per allontanare lo spettro di una nuova crisi.

    Edoardo Reja © Paolo Bruno

    Per quanto riguarda le formazioni non ci sono variazioni rispetto alla vigilia, la Lazio si presenterà con il solito 4-2-3-1 con bomber Klose unica punta supportato da Hernanes, Lulic e Gonzalez che stazioneranno sulla trequarti, in mediana al fianco di capitan Ledesma giocherà dal primo minuto il rientrante Mauri. Emergenza difesa per Reja che dovrà fare a meno dello squalificato Dias, davanti a Marchetti ci saranno Scaloni e Stankevicius sulle fasce e Biava e Diakitè al centro. L’ex Delio Rossi risponde con il 3-5-2 che in questo momento “paga” di più rispetto agli altri moduli con il giovane Camporese a prendere il posto dello squalificato Gamebrini al fianco di Natali e Nastasic, a centrocampo De Silvestri sostituisce sulla corsia di destra Cassani fermato dal giudice sportivo, a sinistra agirà Pasqual con Montolivo in cabina di regia e Behrami e Lazzari a fare il lavoro sporco. Amauri e Jovetic di punta, il tecnico viola punta molto sul talento montenegrino in grado di fare la differenza. Vargas partirà dalla panchina.

    PROBABILI FORMAZIONI LAZIO FIORENTINA

    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti, Scaloni, Biava, Diakitè, Stankevicius, Ledesma, Mauri, Gonzalez, Hernanes, Lulic, Klose.
    Panchina: Bizzarri, Radu, Konko, Garrido, Candreva, Alfaro, Kozak.
    Allenatore: Reja.

    FIORENTINA (3-5-2): Boruc, Camporese, Natali, Nastasic, De Silvestri, Behrami, Montolivo, Lazzari, Pasqual, Amauri, Jovetic.
    Panchina: Neto, Romulo, Felipe, Salifu, Vargas, Cerci, Ljajic.
    Allenatore: Rossi.

  • Ibrahimovic salta Milan – Juve, ricorso respinto

    Ibrahimovic salta Milan – Juve, ricorso respinto

    Dopo un’attesa di quasi tre settimane, 18 giorni per la precisione, è arrivata la decisione della Corte di Giustizia federale sul ricorso presentato dal Milan per la riduzione della pena di 3 giornate inflitte a Zlatan Ibrahimovic che ha tenuto sulle spine tutto l’ambiente milanista e i tifosi rossoneri. Il responso è arrivato ed è negativo per la società di Via Turati: i giudici hanno respinto il ricorso, pertanto all’attaccante svedese sono state confermate le 3 giornate di squalifica che non gli permetteranno di scendere in campo sabato sera a San Siro saltando così la sfida scudetto contro la Juventus.

    Ibrahimovic era stato espulso in occasione di Milan – Napoli per aver rifilato uno schiaffo ad Aronica a gioco fermo visto e sanzionato dal direttore di gara Rizzoli con il cartellino rosso diretto. La difesa milanista affidata all’avvocato Cantamessa poggiava su un precedente che riguardava tra l’altro lo stesso Ibrahimovic quando l’attaccante svedese colpì con una schiaffo al costato il difensore Marco Rossi in un Milan – Bari dello scorso campionato.

    zlatan ibrahimovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    In quell’occasione la squalifica fu ridotta di una giornata perchè il gesto del gigante rossonero non fu classificato come condotta violenta, punibile con le 3 giornate di squalifica, ma inquadrato come gravemente antisportivo, che invece ne prevede 2. Cosa che non è accaduta oggi come invece speravano Adriano Galliani e la dirigenza rossonera che, appresa la notizia, ha emanato un comunicato con il quale esprime tutto il proprio dissenso verso il verdetto della Corte federale: “La decisione è ingiusta, perché ha applicato una sanzione destinata agli atti violenti, ad un atto che violento non è stato. È un grave errore giuridico“.

    La sfida scudetto di sabato sera Milan – Juventus quindi perderà uno dei suoi principali attori protagonisti. L’ultimo appuntamento stagionale dello svedese, nell’infinita sfida tra rossoneri e bianconeri, è fissato per il 21 marzo nella gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia dove avrà la possibilità di riscattare le due precedenti prestazioni deludenti fornite contro la sua ex squadra.

  • Juve, Suarez obiettivo per l’attacco

    Juve, Suarez obiettivo per l’attacco

    La sfida scudetto contro il Milan a San Siro tra poco più di 48 ore non distoglie lo sguardo di Beppe Marotta e dei suoi fidi collaboratori dalle questioni fuori del rettangolo verde di gioco, ovvero dal calciomercato. La Juventus, che è ormai lanciata verso la partecipazione alla prossima edizione della Champions League indipendentemente da come finirà la corsa al tricolore, è molto attiva e lavora in prospettiva ingaggiando giovani talenti da aggregare alla Primavera con l’intento e la speranza poi di farli sbocciare in prima squadra, è il caso del centrocampista olandese di origini marocchine, di cui si dice un gran bene, della scuderia di Mino Raiola Ouasim Bouy, prelevato dall’Ajax che il potente procuratore ha voluto “regalare” a Nedved, di Stefano Beltrame, arrivato a Torino in estate dalla Primavera del Novara che si è messo in luce nell’ultima edizione del Viareggio segnando anche il gol che è risultato decisivo nella finale giocata contro la Roma e del mediano del Manchester United, in scadenza di contratto a giugno, Paul Pogba, considerato il nuovo Vieira, ad un passo dal club bianconero.

    Non solo i giovani, quelli che un giorno prenderanno il posto in campo dei vari Pirlo e Del Piero, il dg e il suo braccio destro Fabio Paratici stanno anche setacciando il mercato per reperire quei rinforzi adatti per competere sin da subito in Champions League, soprattutto in attacco dove si necessita di un innesto importante e di qualità da affiancare agli attaccanti già presenti in rosa per alzare il tasso tecnico del reparto. Il nome che circola con particolare insistenza da alcune settimane è quello di Luis Suarez.

    Luis Suarez © Michael Steele/Getty Images

    L’attaccante della nazionale uruguagia è ormai in rotta con il Liverpool dopo lo spiacevole doppio episodio che lo ha visto coinvolto nei confronti di Evra, prima rivolgendogli insulti razzisti che gli sono costate 8 giornate di squalifica e poi rifiutandosi di stringere la mano allo stesso terzino dei Red Devils a due mesi di distanza dal fattaccio. Secondo il tabloid britannico Daily Star, la Juve starebbe preparando l’assalto al forte attaccante 25enne ex Ajax approfittando degli attriti venutisi a creare tra il giocatore e il club inglese che non ha gradito affatto il comportamento  del suo teserato e mettendo sul piatto della bilancia ben 30 milioni di sterline, poco più di 35 milioni di euro, per assicurarsi le prestazioni del Pistolero.

    Suarez sarebbe l’attaccante perfetto per Antonio Conte, non solo fa un grandissimo movimento svariando su tutto il fronte offensivo ma fa anche uno straordinario lavoro di sacrificio aiutando la squadra in fase di ripiegamento oltre che ad essere un eccellente finalizzatore, tutte doti queste che rientrano nel target di attaccante ideale del tecnico della Juventus. Il club bianconero ha ritrovato l’appeal smarrito nelle ultime due annate dopo il brillante campionato disputato fin qui, ragion per cui difficilmente l’attaccante uruguagio rifiuterebbe il trasferimento a Torino.

    Come scrive il Daily Star per Suarez c’è da battere però la concorrenza del Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti che, dopo i rifiuti incassati a gennaio da Tevez e Pato, potrebbe “rifarsi” con l’attaccante campione del Sudamerica con la Celeste scatenando un’asta pericolosa per la Juve dal momento che il club parigino possiede una disponibilità economica al pari del Manchester City e con la quale la Vecchia Signora non potrebbe proprio competere.

  • Siena Catania, ultime e probabili formazioni

    Siena Catania, ultime e probabili formazioni

    Dopo Bologna – Fiorentina di ieri, si recupera oggi un altro match rimasto vittima della neve, alle 18:30 allo stadio Artemio Franchi si gioca Siena – Catania. La partita era stata rinviata lo scorso 1 febbraio per l’inagibilità dell’impianto toscano causa le abbondanti nevicate delle scorse settimane che hanno paralizzato soprattutto il centro-nord Italia.

    Siena e Catania sono reduci da una sconfitta, i bianconeri, dopo aver battuto nella semifinale di andata di Coppa Italia il Napoli e mandato ko la Roma di Luis Enrique, sono andati incontro ad una batosta nella trasferta di Lecce resa ancora più amara dal fatto che si trattava di un vero e proprio scontro diretto per la salvezza. I salentini, terzultimi in classifica, si sono avvicinati pericolosamente al Siena anche se con una vittoria oggi la squadra di Sannino potrebbe mettere tra sè e i giallorossi ben 5 punti di vantaggio. Gli etnei, dopo il poker rifilato al Genoa, sono stati sconfitti allo Juventus Stadium dai bianconeri nell’ultimo turno di campionato. I rossoazzurri si trovano quintultimi, davanti proprio al Siena, con 27 punti all’attivo ma, oltre a questa, la squadra di Montella può contare sul recupero della gara contro il Cesena per mettere in cascina altri punti importanti per conquistare il prima possibile la salvezza.

    Vincenzo Montella | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Per quanto riguarda le formazioni che scenderanno in campo, i due tecnici non rinunciano agli schemi utilizzati finora, Sannino si affida al solito 4-4-2 che prevede le due ali offensive, Brienza a sinistra e Giorgi a destra che dovrebbe essere preferito a Mannini; in mezzo al campo gli inamovibili Gazzi e D’Agostino con quest’ultimo che cercherà di innescare le due punte Destro e Calaiò. In difesa, davanti a Pegolo, Terzi e Rossettini comporranno la coppia centrale con Vitiello e Rossi sulle fasce; Montella conferma il 3-5-2 con Gomez a sostegno di Bergessio in avanti, centrocampo folto che prevede da destra verso sinistra Izco, Almiron, Lodi, Biagianti e Marchese mentre Legrottaglie guiderà il reparto arretrato con Spolli e Bellusci. In porta fiducia ancora a Kosicky nonostante gli errori gravi di sabato sera che hanno agevolato la rimonta della Juve.

    PROBABILI FORMAZIONI SIENA CATANIA

    SIENA (4-4-2): Pegolo; Vitiello, Terzi, Rossettini, Rossi; Giorgi, D’Agostino, Gazzi, Brienza; Destro, Calaiò.
    Panchina: Farelli, Pesoli, Angelo, Parravicini, Vergassola, Mannini, Bogdani.
    Allenatore: Sannino.

    CATANIA (3-5-2): Kosicky; Bellusci, Legrottaglie, Spolli; Izco, Lodi, Almiron, Biagianti, Marchese; Gomez, Bergessio.
    Panchina: Carrizo, Lanzafame, Seymour, Llama, Ricchiuti, Catellani, Ebagua.
    Allenatore: Montella.

  • Napoli Chelsea 3-1, Lavezzi e Cavani, notte da urlo

    Napoli Chelsea 3-1, Lavezzi e Cavani, notte da urlo

    Il momento magico del Napoli in Champions League continua. Dopo l’impresa per aver ottenuto la qualificazione nel girone di ferro spedendo a casa la corazzata Manchester City, ieri sera l’ennesima prova che il club azzurro non si trova lì per caso aggiudicandosi meritatamente la prima battaglia degli ottavi di finale. A farne le spese un’altra inglese, il Chelsea di Villas Boas che stra attraversando un periodo di crisi profonda e che ha provato sulla propria pelle la determinazione e la furia agonistica della squadra di Mazzarri che a questo punto vede i quarti di finale più vicini di quanto possa pensare. Un 3-1 che ha in Lavezzi e Cavani i vincitori del premio attori protagonisti del film andato in onda ieri sera al San Paolo, una pellicola prodotta, non poteva essere altrimenti, da Aurelio De Laurentiis.

    Se da un lato Mazzarri, rimasto in albergo per la squalifica di due giornate rimediate per l’espulsione a Villarreal, manda in campo l’undici tipo cui l’unica variazione è Zuniga al posto di Dossena sulla fascia sinistra, Villas Boas stravolge la formazione attesa alla vigilia sorprendendo tutti con l’esclusione dai titolari di Lampard ed Essien preferendo Raul Meireles e Malouda.

    Parte forte il Napoli ma dopo aver avuto due buone occasioni con Maggio e Cavani va sotto al 27′ quando un errore in disimpegno di Cannavaro, tradito da un rimbalzo irregolare del pallone, spalanca a Mata la porta difesa da De Sanctis che non può nulla sul preciso diagonale dell’esterno spagnolo. Il vantaggio dei Blues dura poco perchè 10 minuti più tardi, dopo che Frustalupi, in panchina al posto di Mazzarri, riorganizza la squadra, Lavezzi pareggia i conti con un destro a giro dal limite dell’area che consente al Pocho di sbloccare la sua personale casella “gol fatti” in Champions League. Il San Paolo è una bolgia ma viene letteralmente giù quando in pieno recupero Cavani si infila tra le maglie blu e spinge il pallone in rete permettendo al Napoli di chiudere il primo tempo in vantaggio per 2-1.

    Edinson Cavani | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Il Chelsea è sulle gambe e che la difesa inglese sia ormai allo sbando lo dimostrano prima la grande occasione capitata sui piedi di Lavezzi e poi la rete del 3-1 che effettivamente chiude il match, Cavani ruba palla a David Luiz, in campo al posto dell’infortunato Terry, e serve l’attaccante argentino che batte per la seconda volta Cech a porta quasi sguarnita. Villas Boas corregge le sue scelte inserendo i due grandi esclusi del match Lampard ed Essien ma è ormai troppo tardi prchè il Napoli difende il doppio vantaggio con le unghie e con i denti, anzi ci sarebbe anche l’opportunità di rendere il passivo dei londinesi ancor più pesante se Cole non avesse salvato il tiro a botta sicura di Maggio proprio sulla linea di porta.

    Tra tre settimane si va allo Stamford Bridge per la seconda e ultima battaglia, la più importante, quella che potrebbe far staccare a Mazzarri e company il pass per i quarti. E intanto le squadre inglesi, che avevano dominato insieme al Barcellona nelle scorse edizioni, rischiano serieamente la disfatta e di rimanere fuori con tutte le squadre partecipanti già agli ottavi di finale: dopo le eliminazioni nella fase a gironi di Manchester United e Manchester City, le speranze dell’Arsenal, che ne aveva presi 4 dal Milan la settimana scorsa, e del Chelsea sono appese ad un filo sottilissimo.