Autore: Lupo

  • Del Piero – Juve, il lungo addio del Capitano

    Del Piero – Juve, il lungo addio del Capitano

    Avrebbe voluto congedarsi dal pubblico che lo ha sempre osannato e da quella squadra che ha immensamente amato in tutt’altro modo, con un’altra vittoria e un altro trofeo da poter mettere in bacheca ma il suo sogno Alessandro Del Piero lo ha realizzato la settimana scorsa quando allo Juventus Stadium davanti ai suoi tifosi nella cerimonia di premiazione ha potuto ufficialmente alzare al cielo lo scudetto vinto, il primo del dopo Calciopoli e per questo, forse, il più importante della sua carriera e della ultrasecolare storia della Juve per quello che è stato il tricolore del riscatto.

    Il rammarico per aver visto sfumare l’ultimo obiettivo stagionale, la Coppa Italia persa in finale contro il Napoli, esiste ed è evidente sul suo volto quando il Capitano di mille battaglie va a prendersi la medaglia riservata ai secondi classificati. Mille i pensieri e profondi i sentimenti per quella che poteva essere la “ciliegina sulla torta” di una annata fantastica sotto tutti i punti di vista, consapevole che quella di ieri sera sarebbe stata la sua ultima partita con la Juventus, la sua ultima apparizione con quella maglia bianconera tatuata sulla sua pelle e indossata fieramente e orgogliosamente per 19 lunghi anni, in giro per l’Italia, per l’Europa e per il Mondo. “E’ come andare via di casa per la seconda volta” aveva detto Del Piero in un’intervista. Un divorzio sofferto, un lungo addio. Sarà solo un arrivederci, tornerà a “casa” con un incarico dirigenziale una volta che deciderà di dire basta con il calcio giocato e appendere le scarpe al chiodo perchè la Juve non può fare a meno del suo patrimonio: 8 scudetti (6 più quello revocato e quello assegnato all’Inter), 4 Supercoppe italiane, 1 Coppa Italia, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa Europea il suo palmares ai quali vanno aggiunti i successi in Nazionale, il Mondiale nel 2006 e gli Europei Under 21 nel ’94 e nel ’96.

    Alessandro Del Piero © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Calato il sipario sulla sua carriera in bianconero (da calciatore), per Pinturicchio è arrivato il momento di voltare pagina per un rinnovo di contratto auspicato dallo stesso Alex e da tutti i tifosi bianconeri ma che non è arrivato: “E’ stata una stagione fantastica, questa. Diciamo che la ciliegina non l’abbiamo mangiata, ci siamo accontentati di mangiare la torta tricolore” – ha detto Del Piero al termine del match contro il Napoli – “Adesso vado in vacanza al mare e lì proverò a metabolizzare la situazione. L’immagine più bella? Mi porto dietro 19 anni tutti interi. Avrei scelto un esito diverso per lasciare: c’è l’amaro in bocca, ma siamo orgogliosi per questa stagione fantastica. Ora devo voltare pagina, non smetto e infatti cambio pagina alla mia storia”.

    Il saluto più bello, in un turbine di mille emozioni, ai tifosi bianconeri lo aveva già fatto il 13 maggio 2012, in una mite giornata di primavera davanti non solo ai 40 mila (fortunati, ndr) spettatori dello ‘Stadium’ commossi che un giorno potranno vantarsi di dire “io c’ero“, ma anche a tutti i tifosi bianconeri altrettanto commossi sparsi in tutta Italia e nel mondo che dall’estate del 2006 non attendevano altro che quel momento, vedere nuovamente il simbolo, la bandiera, la leggenda della Juventus alzare la coppa scudetto al cielo e urlare di gioia, riportando il club più titolato d’Italia al successo dopo aver attraversato gli anni più bui della sua storia calcistica, come solo un buon Capitano sa fare, un Capitano che coraggiosamente non ha abbandonato la sua nave che stava per affondare e che ha saputo ricondurla con decisione nel porto più vicino (promozione immediata in Serie A) salvandola dall’inabissamento (la Serie B) tenendo uniti tutti i tifosi e tutto l’ambiente facendo da guida quando alla Juve questa figura era completamente assente. Questo i tifosi lo hanno sempre saputo, la devozione e la gratitudine che il popolo bianconero ha verso la sua bandiera, verso colui che ha fatto la storia del club, è eterno per i motivi sopracitati al di là del record di gol e di presenze con quella stessa maglia. Tifosi che lo hanno ripagato, a loro volta, con il saluto più bello che gli si potesse tributare, esprimendo in poche ma significative parole tutta la riconoscenza che il popolo bianconero ha del suo Capitano e del suo numero 10, oltre ai cori, oltre ai calorosi ringraziamenti per quanto fatto in questi 19 anni, con uno striscione che campeggiava in curva e che parafrasava la celeberrima frase di Boniperti “Del Piero non è importante, è l’unica cosa che conta“. Amen

  • Stoner annuncia il ritiro dalle corse

    Stoner annuncia il ritiro dalle corse

    Annuncio shock in MotoGP. Nella tradizionale conferenza stampa del giovedì alla vigilia delle prove libere del Gran Premio di Francia che si correrà a Le Mans in questo week-end, Casey Stoner ha comunicato il suo ritiro dalle corse a fine stagione. L’intenzione di appendere il casco al chiodo in realtà circolava già da diverse settimane nel paddock ma il pilota australiano aveva sempre dribblato ogni tipo di domanda riguardo al suo futuro e nessuno si aspettava un addio così prematuro. Stoner infatti il prossimo ottobre compirà 27 anni, non di certo un’età da “pensione” per questo sport che perde uno dei suoi simboli dell’ultimo cinquennio.

    Sono due anni che pensavo a questa cosa. Ne ho parlato a lungo con la mia famiglia e alla fine ho preso la decisione di ritirarmi alla fine del 2012. Nel 2013 non correrò più. Ci sono molte cose di quest’ambiente e di questa vita che non erano compatibili con me, non mi piacevano. Ho passato molti momenti bellissimi e indimenticabili però questa è la mia decisione“.

    Casey Stoner © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Decisione quindi che non sarebbe maturata per stare più vicino alla sua famiglia, la moglie Adriana sposata nel 2007 e la figlia Alessandra nata 3 mesi fa, ma che affonda le sue radici nella perdita di passione verso la MotoGP di oggi che non considera più il suo mondo. Stoner si è laureato due volte campione del mondo nella classe regina nel 2007 in sella alla Ducati e l’anno scorso al suo primo anno nel team Honda ufficiale e attualmente guida la classifica iridata con 66 punti precedendo il rivale Jorge Lorenzo di una sola lunghezza. Ha vinto 2 dei 3 GP disputati fin qui in questa stagione, in totale nella sua carriera in MotoGP sono 35 le vittorie (42 se si considerano anche le classi inferiori), 35 le pole position e 62 i podi. Il suo stile di guida aggressivo ha fatto esaltare tanti milioni di appassionati delle due ruote.

    Stoner è colui che ha portato la Ducati all’unico trionfo fino ad ora in MotoGP, con la casa di Borgo Panigale ha trascorso 4 anni intensi che hanno portato tanto gioie e ottimi risultati. Poi il passaggio alla Honda che ha puntato tutto sul pilota australiano per tornare a vincere, missione riuscita al primo anno nel quale ha stracciato tutti gli avversari vincendo 10 delle 17 gare previste dal calendario. L’annuncio del ritiro ha sorpreso anche Valentino Rossi che nell’ultimo periodo aveva avuto degli attriti con l’australiano, rapporto incrinatosi definitivamente dopo il Gran Premio di Jerez del 2011 quando il Dottore in fase di sorpasso fece cascare Stoner: “È una brutta notizia per la MotoGP. Perdiamo un grande rivale e pilota, ma è una sua decisione, intima, e va rispettata“.

  • Milan, Montolivo fa le visite mediche. Domani la firma

    Milan, Montolivo fa le visite mediche. Domani la firma

    Dopo la triste giornata per gli addi dei senatori Pippo Inzaghi, Gennaro Gattuso, Alessandro Nesta, Gianluca Zambrotta e, forse, anche Clarence Seedorf, per il Milan è tempo di guardare avanti verso la stagione che verrà dopo aver concluso questa a zeru tituli. Le esigenze di bilancio impongono un mercato all’insegna del low cost, cercando di individuare in Italia e in giro per l’Europa elementi validi il cui costo del cartellino è contenuto o ancor meglio senza effettuare alcun tipo di esborso economico.

    Il primo dei parametri zero a sbarcare a Milanello è Riccardo Montolivo, regista della Fiorentina che ha rifiutato tutte le proposte di rinnovo presentategli dal club viola facendo uno sgarbo alla società per il quale ha militato per 7 anni di cui ne era il capitano pur di approdare al Milan. Il centrocampista della Nazionale ha sostenuto oggi, e continuerà domani, le visite mediche prima di apporre la firma sul nuovo contratto legandosi con i rossoneri per 4 anni fino al 30 giugno del 2016 e andando a percepire all’incirca 2 milioni di euro netti a stagione.

    Riccardo Montolivo © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Montolivo quindi sarà il primo rinforzo e andrà a rimpolpare un centrocampo che di recente ha perso Gattuso e Van Bommel con l’incognita Seedorf che sta valutando varie offerte provenienti sia dall’Europa sia dal Brasile, in particolare il Botafogo. Il regista ormai ex Fiorentina andrà a raccogliere quella pesante eredità lasciata da Pirlo in mezzo al campo in una annata in cui per l’undici rossonero è emersa più volte nell’arco della stagione e in particolari momenti di gara la necessità di avere un “cervello” nella zona nevralgica del campo e non solo i muscoli come ha preferito il tecnico Allegri rinunciando al play basso più forte al mondo, di fatto scaricandolo e lasciandolo andare alla Juventus poi laureatasi campione d’Italia anche e soprattutto grazie alle sue giocate, sbagliando non una bensì due volte.

    Con Montolivo il Milan spera di essersi assicurato il regista del futuro considerato che ha ancora davanti a sè ancora tanti anni ad alti livelli essendo un classe ’85. Il giocatore dopo la firma raggiungerà il ritiro di Coverciano mettendosi a disposizione del ct della nazionale Cesare Prandelli per preparare gli Europei di Polonia e Ucraina in programma tra meno di un mese.

  • Juve, Cavani il top player richiesto da Conte

    Juve, Cavani il top player richiesto da Conte

    Nonostante ancora non sia stata imbastita nessuna trattativa con il Napoli, la Juventus ha individuato, sotto precisa ed espressa richiesta di Antonio Conte, il top player per la prossima stagione, la prima dopo 19 intensissimi anni senza il capitano Alessandro Del Piero che chiuderà la sua lunga avventura in bianconero da calciatore prima di ritornare a Torino in veste di dirigente quando deciderà si smettere con il calcio giocato, che risponde al nome di Edinson Cavani.

    Il Matador è il sogno del tecnico fresco campione d’Italia che si è mosso in prima persona incontrando nei giorni scorsi uno degli agenti del forte attaccante uruguagio il quale qualche settimana fa non si era sentito di escludere al 100%  la possibilità di andare via mettendo così in dubbio la sua permanenza all’ombra del Vesuvio, incertezza derivata da una eventuale mancata qualificazione in Champions League degli azzurri. Il verdetto emesso dal campionato, ovvero la non partecipazione alla massima competizione continentale per club del Napoli che si è dovuto accontentare dell’Europa League, potrebbe favorire così la partenza di Cavani verso altri lidi e la Juventus sarebbe destinazione gradita al centravanti.

    Edinson Cavani © AFP PHOTO / CARLO HERMANN

    Cavani sarebbe la soluzione ideale per l’attacco bianconero in un reparto che quest’anno ha palesato la mancanza di un vero bomber letale in area di rigore (il miglior realizzatore della squadra è stato Alessandro Matri con 10 gol all’attivo) ma allo stesso tempo mobile e funzionale per gli schemi dell’allenatore, d’altronde la “carta d’identità” del Matador parla da sola: 94 presenze e 65 reti nelle ultime due stagioni trascorse nelle fila del Napoli andando sempre oltre i 20 centri in campionato. Numeri e gol incredibili che lo hanno reso celebre e amato dalle parti del San Paolo.

    Ma con quale strategia e con quali argomenti la Juventus proverà a convincere Aurelio De Laurentiis a mollare la presa sul suo gioiello? Quello che di più piace al numero uno del club partenopeo è il cosidetto cash, la proprietà bianconera avrebbe intenzione di stanziare almeno 40-45 milionisolo per l’acquisto di un attaccante di levatura mondiale, se questi “argomenti” non dovessero bastare al produttore cinematografico allora ecco che Marotta proverà ad inserire qualche contropartita tecnica gradita: in queste ore circola il nome di Sebastian Giovinco che però prima dovrà essere riscattato dal Parma, che per aver contribuito alla valorizzazione del fantasista chiede un sostanzioso assegno per la metà acquisita lo scorso anno per soli 3 milioni di euro. Giovinco sarebbe il sostituto perfetto di Ezequiel Lavezzi sempre più vicino ad accasarsi al Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti (l’Inter sta perdendo terreno). Ma ad ostacolare l’eventuale cessione della Formica Atomica è lo stesso Antonio Conte che vuole riportare alla casa madre l’attaccante che ha fatto tutta la trafila nelle giovanili bianconere per presentarsi nella prossima stagione con un tridente atomico composto da Vucinic, Cavani e appunto Giovinco.

    Di certo c’è solo che nulla si muoverà prima della finale di Coppa Italia che vedrà impegnate proprio Napoli e Juventus domenica 20 maggio allo stadio Olimpico di Roma per quello che sarà anche l’atto conclusivo della stagione 2011-2012, dopo quella data potrebbe partire il vero assalto bianconero al Matador con la nuova triade Marotta, Paratici e Nedved che cercheranno di esaudire il desiderio di Conte.

  • Juventus Stadium Soundtrack, Juve prima anche su iTunes

    Juventus Stadium Soundtrack, Juve prima anche su iTunes

    Dopo la conquista dello scudetto, numero 28 per le statistiche ufficiali e federali, numero 30 per i tifosi bianconeri, la Juventus si toglie un’altra bella soddisfazione scalando, dopo quella di Serie A, anche le classifiche musicali con la compilation “Juventus Stadium Soundtrack“, ottenendo, in pochi giorni dal giorno di lancio, il primato su iTunes come album più scaricato precedendo “colossi” come Adele e i Coldplay.

    Si tratta di una playlist creata dai giocatori bianconeri appena laureatisi campioni d’Italia ognuno dei quali ha inserito la propria canzone preferita, ascoltata prima dell’ingresso in campo e utilizzata per caricarsi, per un totale di 20 brani musicali, 18 selezionati dai calciatori, si va da “Whatever” degli Oasis scelta dal capitano Alessandro Del Piero a “Don’t Stop Me Now” dei Queen del portierone Gigi Buffon, da “Lucky Man” dei Verve di Marco Borriello a “Just Breathe” dei Pearl Jam di Alessandro Matri, da “Every Teardrop Is A Waterfall” dei Coldplay di Leonardo Bonucci a “The Edge Of Glory” di Lady GaGa di Simone Pepe, da “Days Are Forgotten” dei Kasabian di Claudio Marchisio a “When You Were Young” dei Killers di Mirko Vucinic, più “Chelsea Dagger” dei The Fratellis che risuona nello stadio bianconero ogniqualvolta la Juve va in gol e l’Inno ufficiale del club “Juve Storia Di Un Grande Amore” cantata da Paolo Belli a chiudere la compilation.

    Juventus Stadium Soundtrack

    La vetta della classifica è stata raggiunta anche sfruttando l’entusiasmo del popolo bianconero per la vittoria meritata del campionato e di un successo che nella bacheca mancava da tanti, troppi anni per un club glorioso e vincente come la Juventus con la speranza che si possa centrare anche il secondo titolo stagionale, ovvero la finale di Coppa Italia in programma domenica prossima allo stadio Olimpico di Roma contro il Napoli in quella che sarà anche l’ultima partita, la 705esima, con la maglia della Juventus di Del Piero.

    Questa la tracklist completa di “Juventus Stadium Soundtrack”

    1. Queen – Don’t Stop Me Now (Buffon)
    2. The Killers – When You Were Young (Vucinic)
    3. Kasabian – Days Are Forgotten (Marchisio)
    4. Coldplay – Every Teardrop Is A Waterfall (Bonucci)
    5. The Verve – Lucky Man (Borriello)
    6. Pearl Jam – Just Breathe (Matri)
    7. Oasis – Whatever (Del Piero)
    8. Lady Gaga – The Edge Of Glory (Pepe)
    9. Bob Sinclair – Love Generation (Pirlo)
    10. Maroon 5 feat. Christina Aguilera – Moves Like Jagger (Storari)
    11. David Guetta feat. Usher – Without You (Quagliarella)
    12. Avicii – Levels (De Ceglie)
    13. Guru Josh Project – Infinity 2008 (Barzagli)
    14. The Black Eyed Peas – I Gotta Feeling (Padoin)
    15. Pitbull – Give Me Everithing (Caceres)
    16. Marracash – Badabum Chacha (Chiellini)
    17. Jennifer Lopez – On The Floor (Vidal)
    18. Rhianna – Don’t Stop The Music (Giaccherini)
    19. The Fratellis – Chelsea Dagger (Goal bianconeri)
    20. Paolo Belli – Juve Storia Di Un Grande Amore (Inno)
  • Napoli, Lavezzi tra Inter e Psg

    Napoli, Lavezzi tra Inter e Psg

    Ezequiel Lavezzi è sempre più lontano da Napoli, l’attaccante argentino è intenzionato a cambiare aria dopo 5 stagioni trascorse all’ombra del Vesuvio. Di certo al Pocho non mancano gli estimatori, l’Inter su tutti, ma pare che nelle ultime ore il Paris Saint Germain abbia premuto forte sull’acceleratore per chiudere la trattativa in tempi ristretti anticipando e spiazzando così il club nerazzurro tanto che dalla capitale francese arrivano voci circa la lussuosissima villa nel centro di Parigi nella quale andrà ad abitare il Pocho con la sua fidanzata Yanina Screpante.

    Persa la Ligue1 salvo miracoli nell’ultima giornata con il Lille capolista, al quale basterà anche un pari per laurearsi campione di Francia per la prima volta nella sua storia, impegnato sul campo del già retrocesso e fanalino di coda Auxerre precedere di 3 punti il club parigino che affronterà al Parco dei Principi il Lorient, il tecnico Carlo Ancelotti avrebbe richiesto alla proprietà araba massicci investimenti per la prossima stagione che vedrà comunque il ritorno del Psg in Champions League a distanza di 7 anni. Dopo Javier Pastore, Jeremy Menez, Momo Sissoko, Salvatore Sirigu e Thiago Motta la spesa in Italia del club parigino potrebbe quindi continuare assicurandosi le prestazioni di Lavezzi. Il Pocho, da sempre idolo del San Paolo, è stato fischiato nell’ultimo turno di campionato da una buona parte del pubblico partenopeo, anche se sugli spalti campeggiavano alcuni striscioni in suo favore, e quella di domenica contro la Juve nella finale di Coppa Italia con ogni probabilità sarà la sua ultima gara con la maglia azzurra, la grande occasione per il Napoli per conquistare il primo trofeo dopo gli ultimi successi datati 1990, lo scudetto e la Supercoppa italiana.

    Ezequiel Lavezzi © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Per assicurarsi Lavezzi basta pagare la clausola rescissoria inserita nel suo contratto ammontante a 30.8 milioni di euro senza che il presidente Aurelio De Laurentiis e la società possano fare qualcosa per impedire il trasferimento. Semplice lo è per un club che, come il Psg, non ha problemi di liquidità, al contrario l’Inter si trova in una posizione sfavorevole sotto l’aspetto economico. I nerazzurri è vero che si sono messi sulle tracce del giocatore da diverso tempo ma il patron Massimo Moratti non ha nessuna intenzione di sborsare i quasi 31 milioni di euro tutti in contanti della clausola ma solo pareggiandola con l’inserimento nella trattativa di alcune contropartite tecniche come Giampaolo Pazzini, Davide Faraoni e Joel Obi che però pare non interessino al Napoli. Le dichiarazioni del ds Riccardo Bigon lasciano aperte tutte le porte riguardo ad una cessione dell’attaccante argentino “Ci sono delle trattative che sono alla fase embrionale, Lavezzi è un calciatore che desta interesse di più societa nel mondo, ma è l’unico con una clausola che consente una trattativa in questi termini“, nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro con Marco Branca che ha individuato proprio nel Pocho l’uomo dal quale far partire la rifondazione nerazzurra.

  • Guidolin medita addio Udinese

    Guidolin medita addio Udinese

    L’urlo liberatorio al fischio finale per aver portato l’Udinese per il secondo anno consecutivo ai preliminari di Champions League, poi la conferenza stampa post partita dell’ultima di campionato che nessuno si aspettava e che è stata una doccia gelata per i tifosi friulani spiazzando anche i dirigenti, patron Pozzo in primis: Francesco Guidolin medita seriamente di lasciare l’Udinese, troppa la stanchezza e lo stress accumulato in questi anni per ricominciare subito un’altra stagione dai ritmi elevati e che si prospetta impegnativa e intensa con il preliminare di Champions di metà agosto.

    E’ stata un’annata bellissima ma lunghissima, non so se, per la mia salute, mi posso permettere un’altra stagione da 50 partite. Sento il bisogno di staccare e fermarmi. Adesso ho bisogno di rilassarmi, di godermi questa grandissima soddisfazione e poi con la mia splendida società e i miei splendidi dirigenti faremo il punto della situazione“.

    Francesco Guidolin © Maurizio Lagana/Getty Images

    Poche parole ma che racchiudono tutte le perplessità legate al futuro prossimo del tecnico artefice del miracolo Udinese che ha ancora un contratto fino al 2015. Quali sono allora gli scenari possibili? Il tecnico di Castelfranco Veneto potrebbe decidere di  lasciare sì la panchina ma non il club friulano accettando di ricoprire un incarico dirigenziale sicuramente meno stressante rispetto al ruolo di allenatore ma anche di venire meno all’accordo rescindendo il proprio contratto con il club friulano prendendosi un anno sabbatico per ricaricare le batterie e rituffarsi con più energie alla guida di una squadra dai programmi ambiziosi.

    Ma non è del tutto da escludere un suo passaggio in un altro club importante come l’Inter, che al momento però pare orientata a confermare Andrea Stramaccioni, e come il Napoli dove sarebbe il successore ideale di Walter Mazzarri che potrebbe lasciare la panchina azzurra al termine di questa stagione comunque eccezionale come l’ha definita lui stesso con la possibilità di conquistare il primo trofeo della sua carrierra e far tornare a vincere il Napoli se domenica prossima dovessero battere la Juventus nella finale di Coppa Italia.

  • Serie A 38 Giornata: risultati, marcatori e classifica. I verdetti

    Serie A 38 Giornata: risultati, marcatori e classifica. I verdetti

    Cala il sipario sulla Serie A stagione 2011/2012 con la Juventus che fa festa allo ‘Stadium’ per lo scudetto vinto acquisito aritmeticamente la settimana scorsa a Trieste e saluta il suo capitano di mille battaglie Alessandro Del Piero che oggi ha disputato la sua ultima partita davanti ai suoi tifosi ma non l’ultima con la maglia bianconera dal momento che c’è ancora una finale di Coppa Italia da disputare domenica prossima contro il Napoli, con l’Udinese che gioisce per aver centrato per il secondo anno consecutivo l’accesso ai preliminari di Champions League, con l’Inter che conclude la sua terribile annata con una sconfitta in casa della Lazio e con la salvezza del Genoa e la conseguente retrocessione del Lecce che torna in Serie B insieme a Cesena e Novara, salvo terremoti provenienti dalle procure per il calcioscommesse che potrebbe riscrivere la classifica di Serie A.

    Partiamo dalla Juventus che chiude da imbattuta il suo campionato eguagliando il record del Perugia di Castagner e del Milan di Fabio Capello registrato rispettivamente nella stagione ’78/’79 e ’91/’92, la squadra di Antonio Conte batte l’Atalanta 3-1 portando a 84 i suoi punti in classifica, due in più del Milan scudettato dello scorso anno, infilando la decima vittoria nelle ultime 11 partite e festeggiando nel migliore dei modi il tricolore. Un siluro di Marrone sblocca immediatamente il risultato, poi il raddoppio di Del Piero fa venire giù lo Stadium prima che i tifosi gli riservino tra le lacrime e i cori il meritato tributo con una standing ovation a colui che è stato, è e continuerà ad essere la leggenda della Juventus. Gli orobici mettono paura ai campioni d’Italia accorciando le distanze complice un’autorete sfortunata di Lichtsteiner ma a tempo scaduto Barzagli su calcio di rigore fissa il punteggio finale sul 3-1.

    Perso lo scudetto, il Milan saluta i suoi campioni tra le lacrime con una vittoria, nella prossima stagione non indosseranno più la maglia rossonera Inzaghi, Gattuso, Seedorf, Nesta, Zambrotta e Van Bommel, superando a San Siro il Novara già retrocesso per 2-1. A passare per primi in vantaggio sono i piemontesi che onorano la gara con Garcia, poi nella ripresa Flamini e Pippo Inzaghi ribaltano la situazione.

    In serata si sono giocate le sfide valide per la volata Champions, a spuntarla è stata l’Udinese alla quale bastava un pari per riconfermarsi nella massima competizione europea per il secondo anno consecutivo. I friulani espugnano Catania per 2-0 e con un gol per tempo che portano le firme di Totò Di Natale e Fabbrini, unica nota stonata le dichiarazioni a fine gara dell’artefice del miracolo Udinese Guidolin che ha espresso il dubbio se continuare ad allenare o prendersi un anno sabbatico. In Europa League vanno quindi Lazio, Napoli e Inter, i biancocelesti rifilano la 14esima sconfitta in campionato ai nerazzurri che erano passati in vantaggio sul finire del primo tempo grazie ad un rigore trasformato dal solito Diego Milito; poi nella ripresa Kozak, Candreva ribaltano il punteggio, a chiudere definitivamente il match sul 3-1 ci ha pensato al 90′ Mauri che costringe l’Inter ai preliminari di Europa League con il primo impegno il 2 agosto; vittoria inutile quindi quella del Napoli che doveva sperare nei passi falsi di Udinese e Lazio per la qualificazione in Champions dopo il suicidio di domenica scorsa a Bologna: la squadra di Mazzarri batte il Siena con una doppietta di Dossena (di Destro il gol toscano) in quella che potrebbe essere stata l’ultima partita al San Paolo, stesso discorso fatto per Del Piero c’è ancora la finale di Coppa Italia da giocare, di Ezequiel Lavezzi vicinissimo al Paris Saint Germain.

    La Roma, fuori dalle coppe per la prossima stagione, saluta Luis Enrique con una vittoria a Cesena, espugnando il Manuzzi 3-2 con reti di Bojan, Lamela e De Rossi. Il tecnico asturiano aveva annunciato qualche giorno prima il suo addio alla panchina giallorossa al termine di una stagione fatta da alti e tanti bassi. Settima vittoria consecutiva del Parma che chiude l’annata vincendo il derby emiliano con il Bologna, a decidere una rete di Biabiany che consente ai ducali di chiudere a quota 53 a soli 2 punti dall’Europa. Fiorentina – Cagliari fanno 0-0 in una gara senza nessuna emozione, i viola escono tra i fischi per una delle annate peggiori della storia recente del club toscano.

    Chiusura dedicata alla lotta salvezza: al Genoa bastava un punto per centrare l’aritmetica permanenza in Serie A, il Lecce doveva invece vincere e sperare in un ko dei rossoblu. Alla fine il Grifone è riuscito a concludere il suo disastroso campionato con la vittoria sul Palermo per 2-0 (Gilardino e Sculli) mentre i salentini sono andati incontro ad una sconfitta a Verona contro il Chievo per quella che è una retrocessione sul campo per la squadra di Cosmi salvo stravolgimenti di classifica per il calcioscommesse.

    RISULTATI E MARCATORI 38 GIORNATA SERIE A

    CATANIA – UDINESE 0-2
    19′ Di Natale, 58′ Fabbrini
    CESENA – ROMA 2-3
    9′ Del Nero (C), 27′ Bojan (R), 32′ Lamela (R), 49′ De Rossi (R), 90′ Santana (C)
    CHIEVO – LECCE 1-0
    78′ Vacek
    FIORENTINA – CAGLIARI 0-0
    GENOA – PALERMO 2-0
    52′ Gilardino, 70′ Sculli
    JUVENTUS – ATALANTA 3-1
    10′ Marrone (J), 28′ Del Piero (J), 83′ aut Lichtsteiner (A), 91′ rig Barzagli (J)
    LAZIO – INTER 3-1
    45′ rig Milito (I) , 59′ Kozak (L), 63′ Candreva (L), 90′ Mauri (L)
    MILAN – NOVARA 2-1
    20′ Garcia (N), 56′ Flamini (M), 82′ Inzaghi (M)
    NAPOLI – SIENA 2-1
    3′ Dossena (N), 6′ Destro (S), 34′ Dossena (N)
    PARMA – BOLOGNA 1-0
    37′ Biabiany

    CLASSIFICA SERIE A

    Pos Squadra Pt G
    1. JUVENTUS 84 38
    2. MILAN 80 38
    3. UDINESE 64 38
    4. LAZIO 62 38
    5. NAPOLI 61 38
    6. INTER 58 38
    7. ROMA 56 38
    8. PARMA 56 38
    9. BOLOGNA 51 38
    10. CHIEVO 49 38
    11. CATANIA 48 38
    12. ATALANTA [-6] 46 38
    13. FIORENTINA 46 38
    14. SIENA 44 38
    15. CAGLIARI 43 38
    16. PALERMO 43 38
    17. GENOA 42 38
    18. LECCE 36 38
    19. NOVARA 32 38
    20. CESENA 22 38

    I VERDETTI FINALI DELLA STAGIONE 2011/2012

    • Juventus campione d’Italia e ammessa alla fase a gironi di Champions League
    • Milan ammesso alla fase a gironi di Champions League
    • Udinese ammessa ai preliminari di Champions League
    • Lazio ammessa in Europa League
    • Napoli e Inter ammesse ai preliminari di Europa League (se il Napoli dovesse vincere la Coppa Italia ai preliminari andrà la Lazio)
    • Lecce, Novara e Cesena retrocesse in Serie B

    CLASSIFICA MARCATORI SERIE A

    28 – Ibrahimovic (Milan)
    24 – Milito (Inter)
    23 – Di Natale (Udinese), Cavani (Napoli)
    19 – Palacio (Genoa)
    16 – Denis (Atalanta), Miccoli (Palermo)
    15 – Giovinco (Parma)
    14 – Jovetic (Fiorentina)
    12 – Destro (Siena), Klose (Lazio)
    11 – Calaiò (Siena), Di Michele (Lecce), Osvaldo (Roma), Rigoni (Novara)
    10 – Di Vaio (Bologna), Matri (Juventus), Nocerino (Milan), Pinilla (Cagliari)
    9 – Borini (Roma), Hamsik (Napoli), Lavezzi (Napoli), Lodi (Catania), Marchisio (Juventus), Vucinic (Juventus)

  • Juve, con Van Persie anche Kolarov?

    Juve, con Van Persie anche Kolarov?

    La prossima sarà una settimana importante per la Juventus fresca vincitrice dello scudetto per quello che riguarda il mercato. Con il campionato che si concluderà domenica e con il terzo e ultimo obiettivo stagionale ancora da centrare, oltre al ritorno in Champions League e lo scudetto c’è da disputare ancora la finale di Coppa Italia (20 maggio contro il Napoli allo stadio Olimpico di Roma), i dirigenti bianconeri dovranno cominciare a delineare le strategie per arrivare ai giusti rinforzi per la prossima stagione e, soprattutto, richiesti da Antonio Conte.

    Il primo passo è proprio il rinnovo del tecnico artefice del miracolo sportivo di quest’anno, non ci dovrebbero essere particolari problemi in questo senso perchè entrambe le parti sono ansiose di allungare il rapporto contrattuale; al momento il mister è legato alla Juve fino al 30 giugno del prossimo anno, il nuovo accordo prevede, secondo diverse indiscrezioni, un prolungamento per altre due stagioni fino al 2015 con ingaggio raddoppiato, passando dal milione e mezzo percepito quest’anno ai 3 milioni netti a stagione a partire dal prossimo.

    Blindato Conte, la “nuova triade” Marotta, Paratici e Nedved ascolteranno le sue esigenze in sede di mercato cercando di soddisfare tutte le sue richieste. Il primo obiettivo e anche quello principale, inutile nasconderlo, è l’attaccante, il regalo della famiglia Agnelli per la conquista dello scudetto: l’identikit tracciato dal tecnico porta a Edinson Cavani ma l’elevato costo del cartellino, non meno di 40 milioni, e la volontà del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis di tenersi stretto il suo gioiello più brillante ne complicano ogni sorta di trattativa. Per questo colui che è salito in cima alla lista della spesa di Marotta è Robin Van Persie, quest’anno capocannoniere della Premier League con l’Arsenal. L’olandese dei Gunners ha fatto sapere di non avere ancora deciso cosa farà in futuro, se rinnovare il contratto con i londinesi in scadenza la prossima estate o se affrontare una nuova avventura, non solo in un nuovo club ma anche in un nuovo campionato.

    Robin Van Persie © Bryn Lennon/Getty Images

    Le squadre più attive sono il Manchester City, che si appresta in questo week-end a vincere il suo terzo titolo di campione d’Inghilterra a distanza di quasi 45 anni dall’ultimo se dovesse battere il Queens Park Rangers o fare lo stesso risultato dei cugini dello United che saranno impegnati in trasferta contro il Sunderland, il Real Madrid campione di Spagna, il Barcellona che si trova a dover affrontare il dopo Guardiola, e appunto la Juventus. Mancini, Mourinho e Vilanova hanno richiesto espressamente l’attaccante che ad agosto compirà 29 anni e al momento sono in leggero vantaggio sui bianconeri per la maggiore forza economica di cui dispongono Citizens, Merengues e Blaugrana potendo offrire un ingaggio più elevato di quanto possa farlo la Juve anche se La Stampa svela alcuni importanti retroscena scrivendo di una proposta dei bianconeri che si aggirerebbe sugli 8 milioni di euro a stagione per l’olandese, non molto distante dai 10 offerti dal City. Van Persie nella settimana che verrà dovrà decidere se rinnovare con l’Arsenal, di cui ne è anche il capitano, o comunicare ad Arsene Wenger la sua volontà di cambiare aria e firmare il contratto sotto il profilo economico più importante della sua carriera calcistica. Prezzo del cartellino 25 milioni di euro.

    Ma con Van Persie a Torino potrebbe arrivare un altro rinforzo dall’Inghilterra, si tratta di Aleksandar Kolarov. Il terzino attualmente in forza al City ed ex Lazio non ha trovato moltissimo spazio da titolare in queste due stagioni trascorse a Manchester chiuso in quel ruolo da Clichy, per questo motivo il serbo potrebbe decidere di trovare un posto da titolare altrove, e questo la Juve potrebbe garantirglielo. Difficile però che il City “svenda” il suo calciatore avendolo pagato 18 milioni di euro alla Lazio nell’estate del 2010 così come è altamente improbabile che i campioni d’Italia pareggino quella cifra contando di chiudere con un’offerta che si aggiri sui 10 milioni.

  • Button in testa nelle libere 2 in Spagna

    Button in testa nelle libere 2 in Spagna

    Dopo l’exploit di questa mattina di Fernando Alonso, Jenson Button ha fatto sua la seconda sessione di prove libere sul circuito del Montmelò a Barcellona dove nel week-end si correrà il Gran Premio di Spagna, quinto appuntamento stagionale del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren ha chiuso la prima giornata con il miglior tempo di 1:23.399 abbassando di quasi un secondo netto il crono dello spagnolo della Ferrari fatto registrare qualche ora prima.

    Alle spalle di Button il trionfatore dell’ultimo GP nonchè campione del mondo in carica Sebastian Vettel che dopo un avvio in tutto in salita è riuscito in Bahrain a centrare il primo successo stagionale rinfrancato anche da una Red Bull notevolmente migliorata da marzo ad oggi. Solo 164 millesimi dividono l’inglese dal tedesco che domani saranno sicuri protagonisti nella qualifica che assegnerà la pole position. Terzo tempo per Nico Rosberg con la prima delle Mercedes che ha preceduto l’altra McLaren di Lewis Hamilton, a mezzo secondo dal compagno di team e leader della giornata. Anglo-caraibico in leggero ritardo rispetto a Button con la nuova Freccia d’Argento che presentava un nuovo muso anteriore, più alto e sinuoso quasi a “scivolo”, soluzione aerodinamica introdotta dagli ingegneri di Woking a partire da questo week-end.

    Jenson Button © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Subito dietro le due Lotus protagoniste in Bahrain e che hanno occupato i due posti più bassi del podio, Kimi Raikkonen ha preceduto Romain Grosjean di soli 46 millesimi di secondo dimostrando comunque un ottimo passo gara. Più indietro le due Ferrari, Felipe Massa ha fatto meglio di Fernando Alonso piazzandosi in 11esima posizione mentre lo spagnolo che qui corre il Gran Premio di casa ha chiuso soltanto con il 14esimo tempo ma a preoccupare maggiormente i tecnici di Maranello non è la posizione con la quale l’asturiano ha chiuso la sessione ma il tempo registrato, addirittura peggiore di due decimi rispetto a quello ottenuto in mattina che gli era valsa la leadership provvisoria.

    Per quanto riguarda gli altri big Mark Webber e Michael Schumacher si sono attestati in settima e ottava posizione a quasi 7 decimi dalla vetta mentre è da registrare la buona performance della Force India di Nico Hulkenberg e della Sauber di Kamui Kobayashi, entrambi entrati nella top ten. Domani alle 11:00 terza e ultima sessione di prove libere, alle 14:00 le qualifiche vere e proprie.