Autore: Leonardo Neri

  • Zurigo-Lazio, sulle spalle di Cissè. Ultime e probabili formazioni

    Zurigo-Lazio, sulle spalle di Cissè. Ultime e probabili formazioni

    Dopo la gioia della vittoria nel derby per la Lazio è già tempo di tornare a giocare. Stasera affronterà lo Zurigo nella partita valida per i gironi di Europa League. Edi Reja deve rinunciare al match winner della straccitadina, Miroslav Klose. Il tedesco di origine polacca è alle prese con un affaticamento muscolare. Stesso problema per l’altro protagonista di domenica scorsa, Cristian Brocchi. Il centrocampista assieme al compagno non sono stati neppure convocati per la trasferta in Svizzera. Anche Stefano Mauri non è partito coi compagni. Il centrocampista offensivo dei biancocelesti, infatti, ha accusato un dolore nella zona muscolare dell’infortunio che lo ha tenuto fuori un mese. Dunque scelta precauzionale per evitare una ricaduta concreta.

    Djibril Cisse | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Per la sfida europea Reja torna al 4-2-3-1. Rivoluziona il centrocampo con gli inserimenti di Matuzalem e Cana. Quest’ultimo che acquisto prestigioso si è trasformato in oggetto misterioso deve vedersela con Ledesma per un posto da titolare. In difesa turno di riposo per Andre Dias sostituito da Diakitè. Sulle fasce giocheranno Konko sul versante sinistro e, dopo l’ottima prova contro la Roma, Lulic a sinistra al posto del romeno Radu. Nel tridente di centrocampo avanzato confermato il Profeta Hernanes con Gonzales a sinistra e Giuseppe Sculli rilanciato sulla destra. Davanti la Lazio giocherà con Cisse unica punta. Nel caso in cui l’allenatore goriziano decida di operare con un modulo a due punto in pole position c’è Tommaso Rocchi. LAZIO 4-2-3-1 Marchetti; Konko,Diakitè,Biava,Lulic; Cana,Matuzalem; Sculli,Hernanes,Gonzales; Cisse ALL.Reja La squadra svizzera scenderà in campo con un modulo speculare a quello laziale e cioè ancora il 4-2-3-1. Lo Zurigo avrà energia da vendere considerando che ha disputato l’ultima gara di Campionato il 24 Settembre scorso quando perse 2-1 in caso contro gli Yong Boys. L’ultima di europa League invece fu il 29 Settembre quando gli svizzeri pareggiarono in casa del Vaslui per 2-2. ZURIGO 4-2-3-1 Leoni; Teixeira, Rodriguez, Koch R., Koch P.; Zouaghi, Aegerter; Chermiti, Nikci, Alphonse; Schonbachler. ALL. Fischer

  • Nubifragio a Roma rinvia presentazione Baldini ma parla Sabatini

    Nubifragio a Roma rinvia presentazione Baldini ma parla Sabatini

    Il nubifragio che dall’alba di stamattina si è abbattuto su Roma ha fatto slittare la presentazione ufficiale del nuovo dirigente giallorosso Franco Baldini. La conferenza di insediamento dell’ex general manager della Nazionale inglese di Fabio Capello è prevista per domani. Al posto del nuovo direttore generale della Roma ha parlato il ds in carica Walter Sabatini.

    Franco Baldini | © Michael Regan/Getty Images
    Il dirigente umbro ha ammesso che la Roma è ancora un cantiere aperto ed “il progetto tecnico-tattico è solo al 50%” della sua evoluzione. Preferisce non parlare più di progetto o rivoluzione culturale, ma di quello che queste due parole stanno diventando concretamente nel team giallorosso. E in primis l’elemento innovativo sembra essere la cultura del lavoro impressa da Luis Enrique. A questo proposito racconta un piccolo esempio e cioè di come entrando negli spogliatoio assieme a Franco Baldini abbia trovato i giocatori a disposizione alle ore 9.40 quando dovevano esserlo alle 10.30. E questo dimostra come “le abitudini e i comportamenti ormai sono vicini alla perfezione”  di quello che c’era nella mente a inizio stagione. A proposito di novità Sabatini parla anche degli innesti di uno dei mercati più prolifici degli ultimi anni. Il calciatore che finora si è adattato meglio secondo il ds è Miralem Pjanic. Perchè “è entrato con tranquillità ed autorevolezza negli schemi della Roma.  E’ arrivato e non è mai uscito dal campo ed è questa la serenità che serve per giocare nella Roma. Parole di stima anche nei confronti  Kjaer molto criticato nel derby, ma che avrebbe dato dei segnali importanti di crescita allo stesso livello di Fernando Gago. Una menzione particolare poi per Osvaldo che per il ds è un giocatore “generoso che regala gol” uno che ci mette sempre “cuore, forza e massima disponibilità. Poi sul capitolo scontenti Sabatini parla di Borriello dicendo che il calciatore sta solo aspettando il momento buono per farsi valere e anche se nel frattempo potrebbe deprimersi è una “malattia” che curerà a Roma. Su Juan invece sottolinea come sia soltanto un problema di ritardo di aggregamento al gruppo. Per questo motivo Luis Enrique deve ancora metterlo a fuoco e lo stato di forma di Heinze e Burdisso lo fanno stare in panchina. Sabatini osserva comunque che il centrale brasiliano è una persona leale e un professionista serio. Infatti non si è mai lamentato e non ha mai dato segnali di insubordinazione.

  • Trionfo Lazio nel derby, delusione Roma

    Trionfo Lazio nel derby, delusione Roma

    Un derby di Roma che non tradisce le aspettative e regala spettacolo e colpi di scena. La Roma esce sconfitta per un singolo episodio come spesso accade in partite di questo tipo. Se le due squadre si sono equivalse nel complesso vuol dire che i giallorossi non escono ridimensionati, ma la Lazio potrà sfruttare l’entusiasmo della vittoria e l’ottima posizione di classifica ottenuta.

    Hernanes e De Rossi | © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Nell’approccio alla gara gli uomini di Luis Enrique si fano preferire agli avversari sotto il profilo della mentalità e dell’intensità del gioco. E il buon inizio, infatti, regala il gol del vantaggio di Osvaldo dopo il quale la squadra continua su buoni livelli: circolazione veloce e precisa della palla, difesa alta coi reparti corti. Il buon momento giallorosso frutta una clamorosa occasione su cross dalla destra che nè Bojan nè Osvaldo riescono a capitalizzare. Dal 30′ in poi, però, il pressing giallorosso cala insieme alla lucidità nelle ripartenze e la Lazio guadagna campo e possesso provocando un sostanziale equilibrio tra le due formazioni. Nei primi minuti della ripresa la Roma prova a riproporre lo stesso atteggiamento del primo tempo senza la medesima precisione. Poi un primo svarione di Kjaer mette in allarme la retroguardia. Qualche minuto dopo il crack del danese: grande discesa di Brocchi e fallo plateale quanto ingenuo in area di rigore. Tagliavento applica alla lettera il regolamento e con un pizzico di fiscalità decreta il calcio di rigore e il cartellino rosso per il centrale romanista. Hernanes batte e trasforma. A questo punto la Roma entra nel panico: cinque minuti di calcioni al pallone e ansie difensive dettate dal contraccolpo psicologico del pareggio. Dopo lo sbandamento iniziale i giallorossi si ricompattano, stringono le maglie e la Lazio non punge. L’ingresso di Lulic, però, dà una spinta in più ai biancocelesti che provano un paio di volte la conclusione, ma Stekelenburg c’è. La Roma subisce le folate laziale poco organizzate dal punto di vista corale e basate sulle abilità dei singoli. Prima Klose di testa e poi Cissè con un destro al volo colpiscono due clamorosi legni, ma la Roma tiene e con un paio di ripartenze mette paura ai cugini. Il finale è di marca laziale: un forcing disordinato che si conclude a pochi secondi dal termine quando Mtuzalem imbecca Klose che segna il gol della vittoria biancoceleste. La Lazio porta a casa i tre punti, ma sembra ancora una squadra work in progress. E’ ancora, infatti, troppo legata alle individualità di Klose o Cissè. La manovra risulta compassata e priva di alternative di gioco quando Hernanes non accende la luce. Se il brasiliano non detta i tempi del gioco e le geometrie per l’attacco il regista diventa Ledesma che non sembra in grado di ricoprire il ruolo di mediano e playmaker insieme. Lazio ancora da migliorare sotto il profilo della velocità e degli inserimenri senza palla. Per ora la squadra di Reja si tiene stretta la grande vittoria e può lavorare sull’onda emotiva e sugli elementi positivi. Come per esempio la superba prova di Klose, l’impatto molto positivo al match di Lulic e la prestazione lucida di Biava. Dall’altra parte del Tevere c’è una Roma ferita dopo una partita persa a pochi secondi dal termine e giocata per metà bene e per metà male col grande handicap dell’uomo in meno. Certamente l’aspetto della fragilità psicologica nei momenti di criticità è statto determinante per gli uomini di Luis Enrique. La squadra riesce ad esaltarsi quando le cose gli riescono, ma quando c’è da soffrire non è coesa e spiccano soltanto i veterani. Un altro problema invece è tattico: la posizione dei terzini sempre altissimi. In fase d’attacco è sicuramente un vantaggio, anche se quando i due difensori esterni non sono propositivi tale vantaggio è nullo. Il vero nodo è la fase difensiva in cui spesso i due centrali si ritrovano a difendere in solitudine. A quel punto tutto dipende dalla bravura individuale, cosa che sembra contraddittoria rispetto all’idea di squadra nella testa del tecnico asturiano.

  • Lazio-Roma 2-1, le pagelle. Klose uomo derby

    Lazio-Roma 2-1, le pagelle. Klose uomo derby

    Un derby entusiasmante vede la vittoria della Lazio per 2-1. Una partita molto equilibrata che nel primo tempo vede una Roma più intraprendente che va in gol con Osvaldo al 6′. Nel finale di tempo qualche sprazzo offensivo della Lazio che comunque aveva tenuto un possesso palla pari a quello dei giallorossi.

    Miroslav Klose | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images
    Nella ripresa dopo 6 minuti c’è l’episodio decisivo: Kjaer spinge a terra Brocchi lanciato a rete: calcio di rigore per la Lazio e cartellino rosso per il danese della Roma. Hernanes trasforma dagli undici metri e comincia un’altra partita. La Roma sbanda inizialmente, poi si ricompatta ma subisce le folate laziali. Tra la clamorosa traversa di Klose e lo spettacolare palo di Cisse ci sono due occasioni mancate prima da Bojan e poi da Pjanic. Poi nel forcing finale della Lazio con l’uomo in più, il rapace d’area Klose porta a casa i tre punti insaccando Stekelenburg quando mancavano 40 secondi alla fine dei 3 minuti di recupero concessi da Tagliavento. PAGELLE LAZIO Marchetti 6 Konko 6 Dias 6,5 Per il brasiliano una partita senza sbavature. E’ sempre concentrato e pulito negli interventi. Deve colmare i buchi lasciati da qualche compagno e spesso lo fa senza diffcoltà. Biava 5,5 E’ il più in ombra tra i due centrali. Si fa scappare Osvaldo sul vantaggio giallorosso e non è sempre perfetto nelle chiusure. Radu 5,5 Brocchi 7 Partita di grande generosità. Corre a perdi fiato e decide il match con una discesa furiosa che finisce in area di rigore avversaria dove Kjaer lo atterra regalando il rigore alla Lazio. Ledesma 5 Sbaglia una miriade di passaggi. Sembra sentire troppo il calore della partita. Gonzales 5,5  Hernanes 6,5 Non è la sua miglior partita, ma nel finale dà qualità alle folate offensive della squadra e soprattutto a inizio secondo tempo trasforma il rigore che rivolta la partita. Cisse 6,5 Gioca un primo tempo in ombra. Nel secondo cresce fisicamente e qualitativamente e regala un destro al volo di straordinaria bellezza balistica che si stampa sul palo interno. Klose 7,5 E’ il match winner. Il più pericoloso nella prima frazione. Nella ripresa fa le prove generali salendo in cielo e colpendo un pallone che va a finire sulla traversa. Poi a una manciata di secondi dal triplice fischio regala la gioia al mondo biancoceleste con un capolavoro di freddezza bucando il portiere avversario. Reja 6,5 La sua squadra non entusiasma dal punto di vista del gioco. Non sfrutta a dovere l’uomo in più per tutto il secondo tempo, ma il risultato in un derby conta più di ogni oltra valutazione. PAGELLE ROMA Stekelenburg 6,5 E’ il vero baluardo di una difesa che a tratti balla. Compie almeno un paio di parate decisive ed esce sempre molto sicuro. Rosi 5,5  Heinze 6,5 Tra i migliori dei giallorossi. Grande esperienza e determinazione. Non sbaglia praticamenet mai. Kjaer 4 E’ il match loser. Nel primo tempo sbaglia un paio di disimpegni. All’inizio del secondo sbaglia un clamoroso intervento prima e poi trattiene platealmente Brocchi lanciato a rete regalando rigore e uomo in più all’avversario. Jose Angel 5 Non spinge con continuità e quando lo fa non è preciso. Meglio in difesa, ma non basta. Perrotta 5 De Rossi 6,5 Partita di grande sostanza. Recupera tante palle e dà qualità alla gestione delle ripartenze offensive. E’ un vero leader ed è quello che ci mette più grinta. Gago 5 Fa il compitino nel primo tempo con una discreta qualità. Nel secondo si perde correndo a vuoto e sbagliando passaggi banali. Pjanic 6 Ha il merito di giocare un primo tempo a buoni livelli e di confezionare un delizioso assist per il gol del vantaggio. Nella ripresa sparisce e non incide più. Osvaldo 7 Lotta come un leone. Segna un gol da vero bomber e nel secondo tempo riesce a creare buone chances nel deserto dell’attacco romanista. Bojan 5,5 Anche per lui ottimo primo tempo. Poi si perde mentalmente e fisicamente e non azzecca più una e infatti viene sostituito Cassetti 6 Burdisso 5,5 Luis Enrique 5,5 La sua squadra approccia alla grande il match giocando 45 minuti di buon calcio. Nella ripresa, complice il rosso di Kjaer, la Roma si perde e gestisce molto male la situazione critica. Tagliavento 5

  • Lazio-Roma, ultime e probabili formazioni. Totti è out, Klose ce la fa

    Lazio-Roma, ultime e probabili formazioni. Totti è out, Klose ce la fa

    E’ il giorno del Derby di Roma. Dopo una settimana di fibrillazione nella capitale finalmente sta per arrivare l’ora clou. E’ 0rmai noto che il match sarà orfano di Francesco Totti, mentre dall’altra parte Miroslav Klose scenderà regolarmente in campo dopo gli allarmi dei giorni scorsi. Andiamo a vedere come si schiereranno le due formazioni.

    Francesco Totti | © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images
    PROBABILE FORMAZIONE LAZIO – Edi Reja proporrà un 4-3-1-2 più coperto rispetto al modulo con i tre trequartisti e l’unica punta che ha utilizzato ad inizio stagione ottenendo successi alterni. Tra i pali il titolare Marchetti. La difesa titolare è confermata: da destra verso sinistra con Konko, Dias, Biava e Radu. Stankevicius è in ballottaggio con Biava al centro ma ha scarse possibilità di essere titolare. Nel centrocampo a tre ci sarà Ledesma in posizione centrale di regista con Gonzalez mezzala sinistra e Brocchi mezzala destra. Solo panchina per Stefano Mauri reduce da un infortunio. Hernanes, dunque, sarà il rifinitore dietro al recuperato Klose e a Djibril Cisse. PROBABILE FORMAZIONE ROMA – Luis Enrique confermerà il suo modulo marchio di fabbrica cioè il 4-3-1-2 sulla carta simile a quello biancoceleste, ma nella realtà molto diverso e atipico. Ci sarà il ritorno in campo di Stekelenburg dopo il brutto infortunio alla testa subito un mese fa contro l’Inter. A destra della difesa confermato Rosi, a sinistra Josè Angel. Sicura la presenza al centro di Burdisso. Al fianco dell’argentino se la giocano Heinze, Kjaer e Juan. Il primo dei tre sembra in netto vantaggio sugli altri. A guidare il centrocampo come al solito Daniele De Rossi. Ai suoi lati Perrotta da una parte e Simplicio dall’altra che compete con Pizarro per avere una maglia da titolare. Dietro alle punte Miralem Pjanic sostituirà Capitan Totti infortunato. Davanti comporranno l’attacco Osvaldo e Bojan. LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Dias, Biava, Radu; Brocchi, Ledesma, Gonzalez; Hernanes; Klose, Cisse. A disposizione: Bizarri, Stankevicius, Lulic, Matuzalem, Mauri, Cana, Rocchi. Allenatore: Reja. ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Burdisso, Heinze, Josè Angel; Perrotta, De Rossi, Simplicio; Pjanic; Osvaldo, Bojan. A disposizione: Curci, Cassetti, Kjaer, Gago, Taddei, Borriello, Borini. Allenatore: Luis Enrique.

  • Derby, parla Zeman: Luis Enrique sì, Reja no

    Derby, parla Zeman: Luis Enrique sì, Reja no

    Zeman ex di Lazio e Roma attualmente alla guida del Pescara parla del derby capitolino a 360 gradi. L’allenatore che conosce così bene il calcio italiano e la piazza romana comincia la sua analisi dai due allenatori delle squadre. Per quanto riguarda l’asturiano della Roma, Luis Enrique, Zeman ha parole d’elogio perchè lo spagnolo “è ve­nuto in Italia e cerca di pro­porre il suo calcio fatto dipossesso palla”.

    Zeman ex di Lazio e Roma | © Getty Images
    Non certo dichiarazioni al miele, invece, nei confronti dell’avversario Edi Reja. Secondo il tecnico boemo, infatti, Reja  “cambia troppo spesso i moduli, una volta Hernanes gioca al cen­tro, un’altra volta a sinistra”. Ma la stoccata più dura arriva in merito alla storia professionale del mister goriziano che secondo Zeman  “non è abituato a lottare per lo scudetto, questo dice la sua lunga carriera”. Il tecnico del Pescara parla anche del clima del derby e di quello che può comportare una sconfitta considerando che lui ne dovette subire quattro consecutive sulla panchina giallorossa: “c’è tanta passione, tanto tifo e per i tifosi è im­portante. Quell’anno siamo arrivati davanti alla Lazio che aveva una squadra im­portante. Ho perso qualche tifoso daa’ Roma ma ho ac­quistato qualche tifoso daa’ Lazio”. E poi un consiglio spassionato al collega Reja il quale “deve pregare per vincere” e questo soprattutto perchè i tifosi gioiscano. A proposito di supporters quando gli si chiede che tipo di presidente sia Claudio Lotito, Zeman è breve e incisivo: “non credo che fosse un tifoso della Lazio”. Dall’altra parte,però, c’è Thomas Di Benedetto. Anche l’americano presidente della Roma non entusiasma uno Zeman che si dice abituato al calcio vec­chio: “per me il presidente deve essere il primo tifoso della squadra e un appassio­nato, deve aver vissuto die­tro la squadra per tanto tem­po. Questa mi sembra troppo un’operazione economica. Non è il mio ideale. Anche se oggi per fare calcio ci voglio­no soldi”.

  • Lazio-Roma senza Totti e Klose. Quale assenza è più importante?

    Lazio-Roma senza Totti e Klose. Quale assenza è più importante?

    Il Derby capitolino di domenica prossima molto probabilmente sarà orfano di Francesco Totti e Miroslav Klose. Per il Capitano e numero 10 giallorosso l’assenza è ormai certa. l’ecografia di ieri ha dato responso negativo infatti e la lesione alla coscia destra necessita di un lavoro di fisioterapia più lungo del previsto. Per quanto riguarda il tedesco di origine polacca, invece, lo staff medico laziale deciderà l’impiego o meno del calciatore entro le prossime 48 ore. Il problema è una distrazione al legamento collaterale del ginocchio sinistro.

    Miroslav Klose | ©Paolo Bruno/Getty Images
    In ogni caso se entrambe le stelle dovessero mancare la partita sarà privata di due fattori determinanti e due fonti di spettacolo. Da una parte il Totti trascinatore e chiave emotiva per i novelli calciatori giallorossi della stracittadina. Dall’altra tutta l’esperienza di Klose capace di girare il derby verso la sponda laziale nello spazio di una zampata o una frustata di testa. Dunque il condottiero contro il rapace, la bandiera contro l’uomo dei tre punti. In generale due campioni enormi. Difficile pesare l’importanza delle due assenze considerando il valore assoluto dei due calciatori.
    Francesco Totti | ©Getty Images
    In questo senso si è espresso un vecchio volpone del calcio italiano come Eugenio Fascetti, decretando un sostanziale pareggio tra l’importanza delle due defezioni. Non è dello stesso avviso il veterano della serie A e romano di fede giallorossa, Carlo Mazzone. Secondo Er Magara , infatti, il forfait di Totti potrebbe pesare enormemente nelle fila della Roma. La squadra, sottolinea Mazzone, è ancora fragile sotto il profilo psicologico e dell’esperienza e la stella romanista avrebbe potuto colmare in parte di questo gap. Da segnalare però il dato storico che racconta di un Totti non sempre sereno nel corso dei derby capitolini. Per contro, il risvolto della medaglia dell’ultima stracittadina decisa proprio da una doppietta del Capitano. Sul versante Klose invece un solo risvolto, e anche positivo, essendo la punta alla sua prima nella sfida tra i due club della capitale.Il Nazionale tedesco è stato praticamente sempre decisivo fin qui per la Lazio. L’impressione è che l’impianto tattico di Reja dipenda inevitabilmente da un terminale offensivo capace di finalizzare gli attacchi con esili margini di errore e in grado di far salire la squadra o di farla rifiatare quando le lacune del gioco e la stanchezza vengono a galla.

  • E’ già febbre da Derby. Parlano Delio Rossi, Reja, Luis Enrique e Bojan

    E’ già febbre da Derby. Parlano Delio Rossi, Reja, Luis Enrique e Bojan

    A sei giorni dalla straccitadina della capitale che vede la Lazio contro la Roma si affollano i pronostici e le dichiarazioni dei protagonisti e degli addetti ai lavori. L’atmosfera è già febbricitante e la città si prepara alla grande sfida fatta di sfottò ed entusiasmi che possono condizionare l’intera stagione dei tifosi e delle squadre. Come ad esempio Delio Rossi, ex allenatore dei biancocelesti e accostatto alla panchina giallorossa in estate. Il tecnico riminese prevede una partita in cui la farà da padrone la voglia di vincere. “Non credo sarà una partita tattica– afferma Rossi- e le squadre giocheranno per superarsi”. Alla classica domanda sul pronostico il mister, che fece il bagno nella fontana del Gianicolo per festeggiare la vittoria del derby del Dicembre 2006, risponde inequivocabilmente Lazio. Perchè la squadra di Reja è più collaudata ed è avanti con la forma fisica e inoltre ha operato molto bene sul mercato. Ma ha parole d’elogio anche per la Roma quando afferma che nonostante il derby “il futuro è della Roma”.

    Osvaldo e Bojan | ©Paolo Bruno/Getty Images)
    La voce del mondo laziale arriva proprio da parte del suo timoniere Edi Reja. Il mister goriziano che non ha mai vinto un derby in carriera si dimostra ottimista. Vede la sua Lazio in crescita dal punto di vista fisico e psicologico. Reja spera che “il pubblico laziale si diverta di più di quello romanista” ma riconosce che anche i giallorossi stanno migliorando e arrivano alla partita con due vittorie alle spalle e tanto entusiasmo. Sull’altra sponda del Tevere Luis Enrique risponde in modo laconico ma deciso: “sono pronto per il derby e forza Roma”. A condire le parole dei due allenatori ci sono le dichiarazioni del gioiellino della Roma Bojan Krkic. Il giovane attaccante giallorosso ha le idee chiare sul derby capitolino: “è più del Clasico tra Real e Barça”. Il motivo principale è che il Camp Nou in occasione del derby è popolato praticamente solo da tifosi catalani. L’Olimpico invece si colora sia di biancoceleste che di giallorosso e questo secondo Bojan rende il match più intenso e spettacolare. E lui vuole vincerlo anche perchè “non è una partita che vale solo tre punti e vorrei poter edire di aver vissuto il derby romano”.

  • La Roma si sblocca a Parma ma non brilla

    La Roma si sblocca a Parma ma non brilla

    Grazie alla rete di Osvaldo la Roma sbanca il Tardini e raccoglie i primi tre punti stagionali. Per i giallorossi la cosa migliore è il risultato. Sotto il profilo del gioco, infatti, la prestazione è da dimenticare. La manovra è compassata, l’attacco è sterile. La difesa balla e si salva solo per la caratura dei suoi interpreti e per l’imprecisione degli avversari. Il miglior uomo gol è Totti, ma gioca lontanissimo dalla porta. Osvaldo sembra in crescita, ma a parte il gol dà poco e niente in termini di movimento e sacrificio. Anche Pjanic è troppo timido e il centrocampo con De Rossi in regia bassa manca di fantasia.

    © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images
    Per il Parma, invece a secco di punti, vengono a galla le gigantesche lacune di gioco e la mancanza di determinazione. Giovinco è troppo isolato e non riceve abbastanza palle giocabili. Deve essere insieme uomo assist e bomber. La squadra coinvolge troppo poco gli esterni e manca qualità al centrocampo. Forse il modulo penalizza le individualità a disposizione. Ma se manca la grinta e la voglia di vincere poco importa. PRIMO TEMPO – In avvio i ragazzi di Luis Enrique sembrano avere un buon approccio alla gara che vede un Parma con i reparti stretti pronto a ripartire. La squadra fa meno possesso palla sterile e sembra più ordinata rispetto alle ultime apparizioni, ma riesce a creare molto poco in zona gol. Le uniche occasioni arrivano con tiri da fuori molto imprecisi di Pjanic e Totti e una punizione potente del capitano bloccata da Mirante. Su un’altra conclusione di Totti, Mirante non blocca e la palla sbatte sul palo, ma Osvaldo da zero metri sbaglia il tap-in scagliando il pallone sul corpo del portiere casalingo. Il Parma dal canto suo riesce a pungere soltanto con tiri dalla distanza come quello di Giovinco finito fuori e prova timidamente a creare qualche triangolazione grazie alla rapidità della Formica atomica e di Biabiany. La squadra di Colomba è aiutata dalla serattaccia di Kjaer. Il danese regala una punizione dal limite che Giovinco manda fuori e sbaglia un passaggio da ultimo uomo che potrebbe regalare il gol ai ducali che guadagnano solo un angolo. Il primo tempo si conclude con una Roma sterile in attacco e un Parma che sta a guardare senza reagire più di tanto. Le fasce romaniste sono bloccate e J.Angel non spinge come al solito, ma solo di rado gli esterni parmensi provano a sfruttare la staticità giallorossa. SECONDO TEMPO – Si inverte il campo, ma non il canovaccio della partita. Burdisso sostituisce un Kjaer a rischio rosso, ma la Roma una volta sulla trequarti non sa che fare col pallone e ricomincia la sua infinita ragnatela di passaggi orizzontali. Poi al 6′ un bel cross di Rosi dalla destra trova Osvaldo lasciato libero di colpire in mezzo all’area. Grande stacco di testa e palla all’angolino basso dove Mirante può solo guardare. Successivamente ancora Osvaldo galvanizzato dal gol si libera molto bene al tiro in area e manda la palla fuori di un niente vicino al palo. Dopo questo lampo si ritorna alla partita vista fino a qualche minuto prima, ma la Roma perde smalto e il Parma comincia a salire. Nel finale infatti i ducali scoprono una Roma stanca che al minimo pericolo può sbandare. Prima Crespo non sfrutta una mischia in area romanista, poi è Heinze a salvare con una spaccata una palla vagante davanti a Lobont. Ma l’occasione clamorosa per il Parma è al minuto 72′. Biabiany si invola in contropiede bruciando Heinze. Arriva defilato sulla destra in area di rigore avversaria e invece di servire Giovinco solo davanti al portiere battuto prova il tiro di esterno che finisce di poco al lato dell’incrocio dei pali. Successivamente il Parma prova un forcing finale dove la Roma sbanda, ma regge. LE PAGELLE

  • Parma-Roma 0-1, le pagelle. Osvaldo goleador giallorosso

    Parma-Roma 0-1, le pagelle. Osvaldo goleador giallorosso

    PAGELLE PARMA Mirante 6 Non sembra sicurissimo in un paio di uscite, ma la Roma non tira mai in porta e dunque rimane inoperoso. Zaccardo 5,5 E’ poco incisivo in fase offensiva, ma non soffre a difendere. La sua partita esce dall’anonimato per un cartellino giallo e un colpo di testa da buona posizione che finisce tra le braccia di Lobont. Paletta 5 Non commette errori marchiani fino al gol romanista quando Osvaldo si infila tra i due centrali e colpisce a rete in solitudine.

    © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images
    Lucarelli 5 Anche lui paga la disattenzione sul gol che decide la partita senza la quale avrebbe offerto una prestazione più che dignitosa. Gobbi 6 E’ l’unico dei quattro dietro ad aiutare la squadra in fase offensiva. Lo fa a fasi alterne e senza brillare, ma da intensità al forcing finale del Parma. Biabiany 6 Con la sua velocità prova a mettere in difficoltà la difesa giallorossa e a tratti ci riesce. Prestazione macchiata da un grave errore nel secondo tempo che poteva regalare dei punti preziosi alla sua squadra:  dopo una splendida discesa sulla fascia non serve Giovinco solo in mezzo all’area a porta a vuota, ma tira spedendo la palla fuori di poco. Morrone 5,5 Classica partita di quantità per il capitano. Non imposta con lucidità, ma corre a perdifiato. Galloppa 5 Non riesce a dare le geometrie che servirebbero alla squadra e non sembra in perfetta forma fisica. Per questo viene sostituito. Modesto 6,5 Quando il Parma attacca l’azione coinvolge spesso e volentieri l’esterno sinistro. Dal suo mancino partono un paio di cross pericolosi. Cresce nel finale. Giovinco 5,5 Può dare molto di più. Prova un paio di volte il tiro e sembra pimpante, ma al momento di fare la giocata vincente non è lucido. Cala nella ripresa. Floccari 5 Non entra mai in partita. Dopo un primo tempo sufficiente sparisce nel secondo anche perchè il gioco del Parma arranca. Colomba 5 La sua squadra delude ancora una volta. Sotto il profilo del gioco e del risultato. Ci sono piccoli sprazzi di grinta e determinazione, ma è poca roba. PAGELLE ROMA Lobont 5,5 Non deve fare grosse parate ma anche sull’ordinaria amministrazione è insicuro e non blocca mai il pallone. Rosi 5,5 Prestazione opaca. Spinge poco e senza convinzione. Mezzo punto in più per lui grazie al cross/assist per Osvaldo Kjaer 5 Irruento. Interviene duro in zone del campo non pericolose. Sbaglia i tempi delle entrate e va in affanno sul pur modesto pressing parmense. L’allenatore lo sostituisce all’intervallo perchè a rischio cartellino rosso. Heinze 6,5 Partita d’ordine e concentrazione. Non sbaglia praticamente mai e da grande fiducia ai suoi compagni di reparto. Un paio di suoi interventi in extremis salvano il risultato. Burdisso 6 (dal 1′ s.t.) Anche per l’altro argentino una partita lineare senza sbavature. Quando entra si sente la sua grinta ed è fondamentale per mantenere la propria porta inviolata nel forcing finale dei ducali. J.Angel 5,5 Nel primo tempo sembra essere l’unica opzione offensiva dei giallorossi attraverso le sue sortite. Poi si spegne pian piano e non riesce mai a saltare l’uomo e creare superiorità numerica. De Rossi 6 Nel nuovo ruolo di centrocampista basso/centrale difensivo fa un lavoro oscuro. Corre tanto e lotta su ogni palla con determinazione. Fa il mediano alla grande, ma in fase di impostazione non eccelle. Perrotta 6 E’ il solito lottatore. Corre e sgomita, ma fa solo quantità. Pjanic 5 Timido. Nelle ultime apparizioni faceva solo il compitino. Stavolta neanche quello. Sbaglia facili appoggi, temporeggia in orizzontale invece di mandare palle filtranti e soprattutto tira pochissimo e male. Borini 5 Il giovane attaccante ha tanta voglia e molta foga. E’ spesso impreciso e disordinato. Non incide mai. Totti 6,5 Una partita immensa dal punto di vista dei polmoni e del sacrificio. Offre belle triangolazioni e palle interessanti. Quando carica il tiro gli avversari tremano. Tesse con sapienza le trame di un gioco che latita. Osvaldo 6,5 Partita fatta di lampi. Un grandissimo gol di testa e un bel tiro a fil di palo. Per il resto qualche movimento interessante e poco più. E’ il match winner. Bojan 6 (dal 25′ s.t.) Ha voglia di fare e si vede. Si muove tantissimo e da una buona qualità alla squadra  in un momento cruciale della gara. Luis Enrique 5 Di buono per lui c’è solo il risultato. Il resto parla di una squadra messa male in campo e fragile psicologicamente. C’è tanto da fare.