Autore: Leonardo Neri

  • Roma – Lazio, Totti vs Klose, Luis Enrique vs Reja

    Roma – Lazio, Totti vs Klose, Luis Enrique vs Reja

    E’ il derby della Champions League quello tra Roma e Lazio. I giallorossi a 38 punti al sesto posto si giocano lo scontro diretto e probabilmente l’ultima opportunità, pratica e psicologica, per lottare per il terzo posto e per scacciare le bufera su Luis Enrique e la sua Roma immatura. I biancocelesti condividono il terzo posto con l’Udinese e devono fare di tutto per difenderlo. A 45 punti ormai l’obiettivo è alla portata e la vittoria nel Derby servirebbe a spazzare via le polemiche delle dimissioni di Reja e della eliminazione dalla Europa League.

    ROMA – Nella gara delicata per antonomasia Luis Enrique non cambia atteggiamento e ripropone il consueto 4-3-1-2. Stekelenburg tra i pali con il contestatissimo Rosi a destra, Taddei sulla sinistra e Juan in coppia con Heinze centrali di difesa. A centrocampo torna Daniele De Rossi dopo la clamorosa esclusione contro l’Atalanta. Al suo fianco non ci sarà lo squalificato Gago, ma il solito Pjanic e la sorpresa Marquinho che soffia il posto a Simplicio. Dietro alle  punte rientra dalla squalifica ad hoc il capitano Francesco Totti. In attacco straconfermato il Borini Nazionale insieme a Erik Lamela. Come noto assente Osvaldo per squalifica.

    Hernanes e De Rossi, Roma Lazio © Giuseppe Bellini7Getty Images

    LAZIO – Edi Reja ritrova il modulo che ama di più: il 4-2-3-1. Marchetti in porta con il baluardo Dias e Biava centrali. Emergenza sulle fasce considerando le pesanti assenze di Radu, Konko, Zauri e Lulic. Giocano Garrido a sinistra e Scaloni a destra. A centrocampo la Lazio deve fare a meno della quantità di Brocchi e Cana infortunati e schiera Ledesma e Matuzalem in mediana. Il terzetto dei trequartisti è composto dal Profeta Hernanes in zona centrale, dall’acciaccato Gonzalez sulla destra e dal ritrovato ago della bilancia Stefano Mauri. Unica punta l’inamovibile bomber Miroslav Klose.

    PROBABILI FORMAZIONI ROMA – LAZIO

    ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Heinze, Juan, Taddei; De Rossi, Pjanic, Marquinho; Totti; Borini, Lamela.
    A disposizione: Curci, Jose Angel, Kjaer, Perrotta, Greco, Simplicio, Bojan.
    Allenatore: Luis Enrique.

    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Scaloni, Dias, Biava, Garrido; Matuzalem, Ledesma; Gonzalez, Hernanes, Mauri; Klose.
    A disposizione: Bizarri, Diakitè, Sbraga, Zampa, Candreva, Alfaro, Kozak.
    Allenatore: Reja.

  • Roma – Lazio, un derby da Champions

    Roma – Lazio, un derby da Champions

    Roma e Lazio ancora una volta l’una contro l’altra nella gara che da sempre infiamma la capitale. Se i fasti di un tempo quando le due squadre si giocavano lo Scudetto oggi non ci sono più, la sfida anche in questa stagione non deciderà soltanto la supremazia cittadina ma quale tra le due cugine ha le carte in regola per aspirare al terzo posto che vuol dire Champions League.

    SPONDA ROMA. I  giallorossi arrivano al match decisivo dopo una settimana a dir poco burrascosa. La brutta sconfitta per 4-1 in casa dell’Atalanta col caso De Rossi escluso contro i bergamaschi per un discutibile provvedimento disciplinare (causa un lieve ritardo alla riunione tecnica pre.partita in albergo) che ha tenuto banco sui media romani e nazionali e che ha spaccato in due tifosi e opinionisti, i derossiani e gli enriquiani per così dire. Sta di fatto che la decisione di tener fuori il n.16 ha innervosito ambiente e squadra ed ha ottenuto il sostegno un pò goffo della società. Vedere i rossi presi stupidamente da Osvaldo e Cassetti per credere. Ma non basta, durante la settimana si sono susseguite dichiarazioni come quella di Gabriel Heinze che pur adottando un diplomatico politichese ha fatto capire di essere sconcertato per l’accaduto, ponendosi sulla sponda derossiana per l’appunto. Comunque stavolta De Rossi ci sarà con tutta la sua grinta e determinazione per vendicare la sfida-beffa dell’andata. Recuperato a pieno titolo anche capitan Totti che è al suo Derby numero 30 e punta Delvecchio e Da Costa a quota 9 gol nella speciale classifica della stracittadina.

    Hernanes e De Rossi, Roma Lazio © Giuseppe Bellini7Getty Images

    Osservato speciale poi è Fabio Borini, il calciatore in forma Nazionale e il più temuto dai laziali di questi tempi.  La sensazione è che i quattro romani e romanisti (Totti, De Rossi, Rosi, Greco) vivranno la partita in modo convulso e sarà importante che trasformino la tensione in energie positive. Dunque il Derby si preannuncia come una partita spacca stagione per una Roma sesta a 38 puntiche deve assolutamente vincere lo scontro diretto. Luis Enrique si  gioca stagione e onore dato che la vittoria contro i biancocelesti potrebbe far sorridere l’ambiente romanista anche in assenza di grandi traguardi raggiunti e contare nelle valutazione di fine stagione. In attesa della continutà la Roma americana aspira almeno alla gloria di breve termine.

    SPONDA LAZIO. In casa biancazzurra la situazione non si può certo definire pacifica. La Lazio viene da una deludente eliminazione dalla Europa League e soprattutto dalla vicenda delle dimissioni poi ritirate di mister Edi Reja. Il nome di Gianfranco Zola ha serpeggiato per una intera settimana considerando anche il black out di Palermo, poi però la magia dei risultati ha rimesso tutto nel verso giusto. La vittoria contro la Fiorentina ha riportato in sella Reja, rilanciato le ambizioni laziali e sedato le ire del presidente Claudio Lotito. La Lazio che divide il terzo posto con l’Udinese a quota 45 è una squadra che vuole arrivare fino in fondo.

    Nonostante il gioco non sempre brillante la squadra di Reja si è rivelata tra le più solide e concrete del campionato. Soprattutto grazie al suo bomber, leader e vero fuoriclasse Miroslav Klose che decise la gara d’andata con un gran gol in zona cesarini. Importante il feeling con la stracittadina del recuperato Stefano Mauri mentre il mattatore di tante sfide Tommaso Rocchi è infortunato. Altro simbolo nell’eterna sfida è Cristian Ledesma che dovrà fare lavoro doppio per schermare una difesa in piena emergenza ma col solito Dias a far da padrone. Il Profeta Hernanes ha già promesso una grande prestazione e rinnoverà la sfida tra sudamericani col romanista Lamela.

    La Lazio dunque arriva favorita, ma il Derby è una partita speciale e spesso i pronostici non possono considerare le variabili incalcolabili di una partita ad altissimo tasso emotivo.

  • Roma – Lazio, Totti recupera per il derby

    Roma – Lazio, Totti recupera per il derby

    I simboli di una città storicamente sono croce e delizia della stracittadina capitolina e così ancora una volta Francesco Totti riempie le pagine del pre-Derby. Stavolta per un piccolo infortunio, un pestone all’alluce ricevuto da Cicinho nell’allenamento di ieri. Comunque il n.10 giallorosso oggi si è allenato regolarmente e sta facendo un lavoro specifico di fisioterapia, il tutto fa pensare che la Roma non debba rinunciare al suo leader nella delicatissima sfida contro i cugini biancocelesti.

    I NUMERI DI TOTTI NEL DERBY. La presenza del Capitano potrebbe essere una grossa leva psicologica per i compagni oltre che tecnica considerando anche le statistiche. Totti ha disputato 29 Derby di Campionato (4 in Coppa Italia) collezionando 8 reti appena dietro a Marco Delvecchio e Da Costa nella speciale classifica. Dieci volte ha conquistato i tre punti e altrettante dieci è uscito sconfitto, 9 sono invece i pareggi. Importante considerare che tutte le volte che il Capitano ha griffato con un gol la sfida contro i biancocelesti la Roma non ha mai perso. E infatti l’ultima vittoria giallorossa vide la sua doppietta con un gol su punizione e uno su rigore. In occasione dell’ultima sconfitta nel girone d’andata della stagione in corso, invece, fatalmente il Capitano non era in campo per un infortunio muscolare.

    Francesco Totti | ©ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Stavolta invece ha fatto di tutto per essere presente compreso il giallo preso di proposito contro il Parma per saltare la trasferta in casa dell’Atalanta e non rischiare di saltare l’eterna sfida, Cicinho permettendo. Anche perchè le tre giornate di squalifica per Osvaldo, nonostante il ricorso da presentare, rischiano di creare una carenza di peso nell’attacco romanista. Comunque con il Borini in forma ottimale visto negli ultimi tempi e nella gara di ieri della Nazionale, la Roma potrà contare su un fase offensiva di grande livello con motivazioni importanti ed una grande voglia di far felici i tifosi e di avvicinare i cugini più avanti in classifica.

  • Borini in Nazionale a suon di gol grazie a Luis Enrique

    Borini in Nazionale a suon di gol grazie a Luis Enrique

    Fabio Borini sta attraversando un momento straordinario che lo ha portato alla convocazione nella Nazionale maggiore del c.t. Prandelli per l’amichevole contro gli Stati Uniti di stasera. Il palcoscenico internazionale non è una novità per il ragazzo bolognese che può vantare già 31 presenze con 7 reti nelle Nazionali minori.

    Importanti anche le due esperienze inglesi, soprattutto quella prestigiosa nella squadra riserve del Chelsea di cui è stato capocannoniere nel 2008-2009 conquistandosi convocazioni e 4 presenze con la squadra dei grandi alla corte di Carlo Ancelotti. Anche il prestito allo Swansea City nella Serie B inglese ha portato gloria all’attaccante classe 1991, in una stagione trionfante con promozione in Premier League da vero protagonista e 6 importanti e decisivi gol messi a segno.

    LA CONVOCAZIONE DI PRANDELLI – Sulla nuova esperienza in Nazionale le sensazioni di Borini sono molto positive e ha riferito di sentire molta fiducia da parte dell’ambiente. Inoltre il romanista ha dichiarato di aver sentito subito il sostegno dei compagni e di un gruppo di grandi campioni. “Io sono il più giovane – ha dichiarato al Corriere dello Sport –, e questo è un passo avanti per me e per l’Italia. Il primo giorno è stato tutto un po’ strano, ho dormito con l’Under 21 e poi la mattina dopo sono arrivato qua, comunque sono molto contento”.

    Fabio Borini © Claudio Villa/Getty Images

    L’ATTACCANTE MODERNO – E non stupisce che a soli 20 anni Borini sia approdato in Azzurro, cosa che come sottolinea l’agente Marco De Marchi “non è da tutti”. Difficile comunque paragonare l’eccellente stagione a livello personale con la finora deludente esperienza della Roma nel campionato in corso. Sei reti importanti in Serie A più una in Coppa Italia a fronte di una squadra che stenta a decollare ed è costantemente al centro di beghe tattiche e di spogliatoio. La cosa certa è che con qualsiasi modulo si scenda in campo la presenza di Borini è sempre gradita anche e soprattutto da parte del tecnico giallorosso Luis Enrique che lo sta lanciando da titolare fisso. Quello che stupisce infatti è la voglia che il calciatore mette in campo, i chilometri percorsi durante ogni match e l’intensità della concentrazione e del sacrificio. Borini è il prototipo dell’attaccante moderno cinico sotto porta, fisicamente eccellente e disponibile a correre per i compagni oltre che diligente tatticamente.

    BORINI E LUIS ENRIQUE – E tra il tecnico e Borini c’è grande feeling al punto che l’attaccante ha riconosciuto a Luis Enrique i meriti della sua convocazione che “sono sicuramente molti”. E lo ha ringraziato per avergli dato fiducia soprattutto dopo l’infortunio che per tanto tempo lo aveva bloccato, ma anche per il modo in cui lo fa giocare che esalta le sue qualità. Sul codice deontologico di squadra che ha tenuto fuori De Rossi dal delicato match perso malamente contro l’Atalanta Borini si trova perfettamnte d’accordo con l’allenatore spagnolo che ha definito “davvero inflessibile”. “Le regole le ha dettate lui prima che io arrivassi e le fa rispettare,- ha continuato l’ex del Parma – anche perché è una persona di grande carattere e carisma”.

    SUL CASO DE ROSSI – Borini è poi tornato sul caso che in questi giorni sta monopolizzando i media romani e nazionali affermando che “è successo quello che ha raccontato lui. A me non potrebbe accadere ma solo perché io arrivo sempre venti minuti in anticipo. È una questione di abitudine”. Insomma nella bagarre del momento nero della Roma l’unica nota positiva è l’attaccante da oggi anche della Nazionale anche considerando che nelle ultime gare giallorosse i suoi voti sono stati sempre sopra la sufficiente o quantomeno sufficienti al contrario della stragrande maggioranza dei suoi compagni di squadra. Non sarà certo una soluzione alla crisi romanista, ma il dato è emblematico, infatti molte volte nel calcio prima di moduli e tecnica contano le motivazioni.

  • Atalanta – Roma 4-1, le pagelle. Denis straordinario, Luis Enrique bocciato

    Atalanta – Roma 4-1, le pagelle. Denis straordinario, Luis Enrique bocciato

    Da una parte la gioia dell’Atalanta, dall’altra il dramma sportivo della Roma. Non ci sono mezze misure in questa partita che per tutti i 90 minuti vede una squadra padrona del match ed un’altra smarrita e in balia dell’avversario. I bergamaschi hanno annichilito i giallorossi sotto ogni profilo. La tattica di Colantuono è logica e perfetta: organizzazione difensiva e contropiede letale. A Luis Enrique neanche le briciole. Il suo undici si può definire a stento squadra, non ci sono idee, non c’è brillantezza fisica e non c’è traccia di grinta e orgoglio. Il resto lo ha fatto l’esclusione di De Rossi che si è accomodato in tribuna per provvedimento disciplinare (causa un ritardo nella riunione tecnica pre-partita) e la grandissima voglia di vincere dell’Atalanta con Denis e Marilungo veri fenomeni. Ora gli orobici sono distanti dalla zona calda della retrocessione e possono aspirare a posizioni da stagione indimenticabile. Per la Roma c’è solo il caos: obiettivo Champions praticamente sfumato, bufera nello spogliatoio e contestazione dei tifosi.

    PAGELLE ATALANTA

    Colantuono 7,5 Mette in campo una squadra perfetta. Tatticamente surclassa il collega spagnolo e prepara il match in modo sopraffino conferendo ai suoi una dimensione psicologica da big. L’Atalanta di Colantuono è una vera mina vagante della Serie A.

    Denis 8 Tripletta da sogno per lui. Ogni palla che tocca è oro colato e si trasforma in gol. Se non bastasse partecipa attivamente al gioco della squadra con grande qualità nei movimenti e nei gesti tecnici.

    Marilungo 7,5 Gol e assist per il giovane attaccante uniti ad una corsa costante e sfrenata. E’ indemoniato atleticamente, ma rimane sempre lucido nei repentini contropiedi atalantini.

    Maxi Moralez 7 Regala un sublime assist a Denis ed è sempre scattante e preciso. La sua velocità è basilare nel gioco di contropiede soprattutto se El Nano mette in luce una intelligente visione di gioco e il sacrificio per la squadra.

    Manfredini 7 Lì dietro non sbagliano nulla eppure i clienti sono molto scomodi. Essendo il leader della retroguardia detta i tempi di movimento della linea difensiva e le marcature in modo impeccabile.

    Cigarini 6,5 E’ il regista della squadra, ma ha polmoni da mediano puro. Rischia con la reazione su Osvaldo, ma la prestazione rimane di alto livello

    Brighi 6,5 Mette la voglia di rivincita dell’ex senza cattiveria inutile e dimostra ancora una volta il suo valore assoluto di giocatore importantissimo in fase difensiva, ma capace di orchestrare le ripartenze.

    Stendardo 6,5 Si conferma centrale di grande affidabilità soprattutto nel gioco aereo e sul gioco d’anticipo.

    Bellini 6,5 Entra dopo 10 minuti del primo tempo e dà il solito apporto di grande concretezza ed esperienza.

    Peluso 6,5 Come tutta la linea di difesa non concede nulla agli avversari temporeggiando in pressione senza commettere fallo e seguendo all’unisono i movimenti dei compagni di reparto.

    Schelotto 6 Entra quando la partita è già sul binario dei tre punti, ma non smette di correre per la squadra.

    Carrozza 5,5 E’ fra i meno brillanti dei suoi. Non spinge con grande qualità sulla fascia, ma comunque difende sempre in modo molto ordinato.

    Consigli 5 E’ l’unica nota stonata dello strepitoso pomeriggio atalantino. Commette una papera clamorosa sul gol di Borini ridestando una Roma pressochè defunta.

    PAGELLE ROMA

    Luis Enrique © Marco Luzzani/Getty Images

    Luis Enrique 3 La partita è fondamentale per l’intera stagione e lui decide di escludere De Rossi per un leggero ritardo nella riunione pre-partita. In ciò la società lo appoggia, ma come lo stesso Baldini ha riferito, nel pullman che portava la squadra allo Stadio l’asturiano è sembrato un uomo molto amareggiato e confuso. Questo atteggiamento non può aiutare una squadra nelle ore che precedono una gara importante soprattutto se composta da molti giovani in cerca di fiducia e modelli forti di riferimento. In campo la situazione non migliora. La tattica suicida dei terzini che fanno le ali si è ormai dimostrata perdente e la Roma prende gol in fotocopia per questo motivo. La squadra non gioca e non lotta, non ha identità e si fa prendere dal nervosismo isterico. Dov’è l’allenatore?

    Borini 6 Ha il merito di siglare il gol della speranza romanista e continua a lottare come un leone anche a risultato compromesso.

    Taddei 6 Spinge pochissimo sulla destra, ma le poche volte crea pericoli. Sulla sua fascia l’Atalanta non è mai pericolosa e questo vuol dire tantissimo considerando il colabrodo della difesa.

    Lamela 5,5 E’ uno dei pochi a dimostrare un pò di grinta e prova più di una volta a dare la scossa ai suoi con giocate personali, ma non è giornata per la Roma.

    Marquinho 5,5 L’ultimo arrivato gioca una discreta partita. Perlomeno ha voglia di fare e di correre e dimostra una buona personalità andando più volte al tiro con risultati però abbastanza deludenti.

    Josè Angel 5 Entra nella ripresa ma non aggiunge nulla alla Roma, anzi manifesta ancora una volta una svagatezza difensiva inaccettabile.

    Stekelenburg 5 Non ha colpe evidenti, ma la sensazione è che un portiere del suo calibro avrebbe potuto sventare qualche minaccia in più.

    Gago 5 La lentezza si unisce alla superficialità dei passaggi e alla pochezza in regia. De Rossi è di un altro pianeta in quel ruolo, ma oggi guarda l’argentino seduto in tribuna.

    Heinze 5 E’ sempre preso in velocità perchè la Roma è messa male. Nel gol del 3 a 1 ci mette anche del suo ciccando l’intervento in anticipo su Marilungo.

    Juan 4,5 Come il collega argentino subisce la scriteriata tattica romanista, ma commette anche vistosi errori individuali. Sembra mancare di cattiveria agonistica.

    Pjanic 4,5 Sembra invisibile. Dovrebbe essere lui l’uomo di qualità a centrocampo, ma è troppo timido. Sbaglia passaggi e lanci banali, non ha idee e manca la voglia di lottare. Acerbo.

    Cassetti 4 Entra a freddo dopo mesi di tribuna, panchina o televisione. Il risultato è scadente. Prima regala a Cigarini la palla per l’assist a Denis per il quarto gol e poi si fa espellere in modo imperdonabile offendendo il guardalinee.

    Osvaldo 4 Con la Roma in crisi nera, ma ancora aggrappata alla partita decide di fischiare la fine rifilando un colpo a palla lontana a Cigarini con conseguente rosso diretto. Se De Rossi è stato escluso dal match per un lieve ritardo alla riunione tecnica allora Osvaldo ha concluso qui la sua stagione.

    Rosi 4 I gravi limiti tecnico-tattici del giocatore oltre che noti sono irrilevanti di fronte alla totale mancanza di sacrificio, concentrazione e umiltà. Da serie B.

  • Atalanta – Roma 4-1, Denis asfalta Luis Enrique

    Atalanta – Roma 4-1, Denis asfalta Luis Enrique

    Una Atalanta in formato europeo calpesta una Roma piccola piccola all’Atleti Azzurri d’Italia con tripletta di Denis più Marilungo e Borini per la Roma. Per i giallorossi l’ennesimo pomeriggio di pura follia nel quale non ci sono aspetti positivi, ma solo errori marchiani in campo e fuori.

    Si comincia dal pre-partita quando Daniele De Rossi appare in tribuna: scelta tecnica da parte di Luis Enrique, poi si mormora provvedimento disciplinare, alla fine l’allenatore mischia le carte nelle interviste post-partita ed emerge un quadro confuso che non risolve nulla. Ha chiarito la situazione solo Franco Baldini, ai microfini di Mediaset Premium a match concluso, dicendo con nettezza che l’esclusione è dovuta ad un lieve ritardo di De Rossi nelle riunione tecnica prima della partita e che la società ha avallato la scelta del mister. Sta di fatto che l’assenza del numero 16 pesa enormemente in una squadra, la Roma, che sembra totalmente priva di personalità e di freschezza fisica e mentale. Il classico possesso palla enriquiano è inesistente, la difesa un panetto di burro e la grinta fuori dal dizionario giallorosso.

    Questa Roma sbiadita e flaccida impatta contro la solita splendida Atalanta che ha voglia di correre e di dimostrare, che lotta su ogni palla e che morde le caviglie all’avversario senza perdere lucidità e manifestando un invidiabile tasso tecnico nei suoi uomini. German Denis su tutti squarcia la diga di carta romanista con giocate di grande velocità e intelligenza e soprattutto con una freddezza sotto porta da rapace di alto livello. Ma i bergamaschi non sono solo l’argentino, sono squadra compatta e organizzata, specchio del carattere combattivo di mister Colantuono.

    German Denis © Marco Luzzani/Getty Images

    PRIMO TEMPO – Pronti via e dopo 3 minuti Marilungo sfrutta la prateria della retroguardia giallorossa e senza trovare opposizione da parte di Rosi e Juan si presenta davanti a Stekelenburg il quale fa un miracolo deviando il tiro dell’atalantino sulla parte interna del palo. La Roma è nel caos totale e al 10′ arriva il vantaggio orobico con Marilungo che copia e incolla l’azione precedente ma stavolta buca il portiere romanista. L’Atalanta è completamente padrona della partita con la Roma che tiene un pò più la palla, ma il risultato sono soltanto due tiri sbilenchi di Marquinho. Così i ragazzi di Colantuono possono fare il gioco di contropiede che amano e infatti Denis raddoppia al minuto 19 dopo un bel triangolo con Maxi Moralez nella difesa di sale romanista.

    L’Atalanta si difende in modo perfetto e dà l’impressione di poter segnare su ogni palla persa dai romanisti che girano la palla in modo troppo lento e scontato. Al 36′, però, una Roma in lieve risalita accorcia le distanze con un tiro centrale di Borini sul quale Consigli fa una papera clamorosa. La prima frazione di gioco si conclude con la Roma gettata in un forcing disordianato, ma vivace. Maxi Moralez al 48′ rischia per una gomitata su Rosi, ma Romeo lo grazia col giallo per proteste.

    SECONDO TEMPO – La reazione d’orgoglio di fine primo tempo della Roma svanisce nel secondo dopo soli 2 minuti quando Heinze sbaglia su Marilungo concedendo l’ennesimo contropiede, concluso poi con l’assist per Denis che insacca da due passi: è 3-1 ed  è la fine virtuale del match. I giallorossi sbagliano ogni giocata e si fanno divorare dal nervosismo: Osvaldo al 9′ sgambetta Cigarini a palla lontana e si prende il cartellino rosso da parte dell’arbitro che ammonisce anche l’atalantino per un buffetto di reazione, usando probabilmente due pesi e due misure.

    Sta di fatto che l’Atalanta sta divorando la Roma sotto ogni profilo e la prospettiva per i giallorossi non è rosea. Infatti la Roma stanca e nevrotica subisce il quarto gol ad opera del mattatore Denis che al 21′ sfrutta uno svarione di Cassetti e dopo 30 metri palla al piede supera Stekelenburg con un dolce scavetto. I ragazzi di Luis Enrique sono ormai completamente inermi e menano calci di frustrazione. La ciliegina, si fa per dire, è l’espulsione di Cassetti al 37′ per offese al guardalinee, forse un pochino troppo permaloso in una partita dall’esito ormai certo e già dai nervi tesi. L’Atalanta vince 4-1.

  • Atalanta – Roma, senza Totti e Schelotto

    Atalanta – Roma, senza Totti e Schelotto

    Sfida fondamentale tra Atalanta e Roma. Per i bergamaschi l’obiettivo dei tre punti vuole dire una classifica rassicurante fuori dalla cerchia che lotta per non retrocedere. Per la Roma la trasferta all’Atleti Azzurri d’Italia significa la possibilità di insidiare l’Udinese per il terzo posto, ma soprattutto la Lazio contro cui giocherà il derby nel prossimo turno. Luis Enrique è alla ricerca di quella fantomatica continuità che sarebbe la chiave di volta della stagione giallorossa, ma che fino ad ora è rimasta soltanto una chimera. Per Colantuono le parole d’ordine sono organizzazione e brillantezza per onorare fino in fondo un campionato fin qui stratosferico.

    ATALANTA – I lombardi entreranno in campo col consueto 4-4-2. Consigli sempre titolare con Lucchini spostato sulla destra e l’ex Lazio e Juventus Stendardo centrale difensivo insieme a Manfredini e Peluso che torna terzino destro dopo le gare disputate da fluidificante offensivo. Il centrocampo sarà composto da Maxi Moralez esterno a sinistra e Carrozza a destra che giocherà al posto di Schelotto cui Colantuono regala un turno di riposo. Nella zona mediana agiranno Cigarini e l’ex di turno Matteo Brighi che affronterà una gara al sapore di rivincita. In avanti il bomber capocannoniere German Denis al fianco di Marilungo preferito a Gabbiadini.

    Francesco Totti © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    ROMA – Luis Enrique si affiderà al consueto 4-2-3-1. Stekelenburg tra i pali con l’acciacato Rosi che recupera sulal destra e Taddei confermato a sinistra. Al centro Juan è diffidato e in previsione del derby giochera Simon Kjaer al suo posto a fare coppia con l’argentino Heinze. A centrocampo l’inamovibile Daniele De Rossi avrà l’ausilio di Pjanic e di Gago, ma attenzione perchè l’ex Real Madrid è diffidato e al suo posto potrebbe cominciare il nuovo arrivato Marquinho in un colpo di scena alla Enrique. In attacco considerando la squalifica di Totti ci sarà Lamela trequartista a supporto di Borini e Osvaldo. Bojan è acciaccato, ma stringe i denti e sarà in panchina.

  • Verso Atalanta – Roma senza Totti e Schelotto

    Verso Atalanta – Roma senza Totti e Schelotto

    Importante match all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo Atalanta Roma per la 25esima di Serie A. I giallorossi si giocano tre punti fondamentali per la rincorsa al terzo posto che vale i preliminari di Champions League, ormai obiettivo dichiarato per voce di Daniele De Rossi e Walter Sabatini. Per gli orobici, invece, in ballo c’è la riconferma di una posizione di classifica lontana dalla zona retrocessione con punti utili a suggellare una straordinaria  stagione. Luis Enrique vuole la continuità che tanto servirebbe alla Roma, contro la stessa Atalanta battuta per 3-1 ad inizio stagione in una partita in cui si cominciò a vedere la faccia buona della sua squadra. Mentre per Stefano Colantuono c’è la voglia di dimostrare ancora una volta di essere una squadra quadrata e propositiva contro la squadra della sua città.

    Luis Enrique | ©Getty Images

    QUI ATALANTA. I nerazzurri si preparano alla sfida contro i giallorossi con la consapevolezza di poter fare bottino pieno e che “la Roma si può fermare” come ha dichiarato Cigarini che domenica sarà titolare. Colantuono dovrebbe proporre il consueto 4-4-1-1 e potrebbe far rifiatare Schelotto dopo una importante serie di partite consecutive e rilanciare dal primo minuto Carrozza. A completare il centrocampo Maxi Moralez e l’ex di turno Matteo Brighi che vivrà una partita dal sapore di rivincita. In attacco oltre all’inamovibile e capocannoniere German Denis il rebus vede favorito Marilungosu Gabbiadini.

    QUI ROMA. I capitolini devono rinunciare allo squalificato Francesco Totti. Inoltre Kjaer potrebbe essere schierato al posto di Juan che è diffidato e col giallo salterebbe il derby con la Lazio nel prossimo turno del 10 marzo. A sorpresa Luis Enrique potrebbe mettere dal primo minuto il neoacquisto brasiliano  Marquinho per sostituire Gago, altro giocatore diffidato. Rosi è acciaccato ma molto probabilmente stringerà i denti così come Bojan che ci sarà ma partendo dalla panchina. L’attacco sarà composto così dal trio Lamela, Osvaldo, Borini.

  • Roma Marquinho tenta Luis Enrique

    Roma Marquinho tenta Luis Enrique

    Marco Antònio de Mattos Filho in arte Marquinho sta mettendo in dubbio l’undici titolare di Luis Enrique per la gara di domenica in casa dell’Atalanta. Il calciatore brasiliano, infatti, sta stupendo tutti gli addetti ai lavori di Trigoria mettendo grande grinta e determinazione durante gli allenamenti. Il venticinquenne di Passo Fundo ha un unico obiettivo e cioè quello di farsi riscattare dalla Roma a fine stagione. I giallorossi che lo hanno preso a gennaio con un prestito oneroso di 200 mila euro a quel punto dovrebbero versare altri 4,5 milioni di euro nelle casse del Fluminense.

    Marquinho sta facendo di tutto perchè questa prospettiva si avveri. E si sa che dalle parti di Trigoria nella nuova era enriquiana l’impegno durante la settimana può valere un posto da titolare anche contro ogni pronostico. Tanto più che il centrocampista non doveva neppure esordire col Parma nell’ultimo match di campionato.

    Marquinho vicino al debutto da titolare| © Fan Page
    E invece l’allenatore asturiano lo ha gettato nella mischia e Marquinho ha rischiato di bagnare l’esordio col gol grazie ad una azione “verticale”, proprio quel tipo di movimento che ha convinto Walter Sabatini che il giocatore può essere utile a questo Roma. In effetti il brasiliano è stato l’unico concreto acquisto del mercato invernale giallorosso e anche per questo aveva stupito la lapidaria dichiarazione di Luis Enrique nel pre-partita di Roma-Parma quando lo aveva bollato come “non ancora pronto”.

    Ma dopo l’esordio e la voglia del ragazzo la prospettiva è cambiata. A Bergamo la Roma dovrà cercare di sbloccare la partita contro una squadra molto organizzata che concede pochissimo. Ed ecco che Luis Enrique potrebbe giocarsi la carta Marquinho per cercare di sorprendere l’avversario con gli inserimenti dei centrocampisti. Nella Roma di oggi Miralem Pjanic è deputato a questo tipo di movimento, ma in alcune partite può non bastare, soprattutto se il bosniaco non è in giornata d’oro come è accaduto qualche volta in questa stagione. Considerando che con De Rossi bloccato davanti alla difesa l’altro elemento è Fernando Gago che non fa della velocità la sua migliore qualità e predilige la giocata orizzontale, ecco che Marquinho potrebbe essere una valida alternativa tecnica prima ancora che oggetto misterioso da svelare alla tifoseria.

  • Roma Parma le pagelle, Borini mattatore

    Roma Parma le pagelle, Borini mattatore

    La Roma supera facilmente per 1-0 un Parma arrendevole grazie alla marcatura del super-Borini. La squadra di Luis Enrique domina in lungo e in largo senza trovare mai opposizione e può così esprimere al meglio la proprietà di palleggio e il possesso palla. Il 3-5-2 di Donadoni è troppo difensivo e concede agli avversari molti spazi e occasioni da rete. La Roma dunque gioca e amministra senza troppi problemi e senza fare una prestazione fenomenale.

    PAGELLE ROMA PARMA

    Luis Enrique 6,5  Alla vigilia aveva chiesto i tre punti ad ogni costo e così è stato. La sua squadra ha vinto dominando e giocando il suo calcio discretamente bene complice un Parma poco appariscente.

    Borini 7,5 Segna uno splendido gol e sforna almeno due grandi assist, ma le sue grandi qualità sono la corsa e l’impegno. Pur giocando punta rincorre gli avversari ovunque e spesso riesce a recuperare il pallone che gestisce con calma e personalità. Mattatore.

    De Rossi 7 E’ tornato in campo e la Roma torna a vincere. Gioca con classe e personalità. Pronto al tackle duro e al lancio millimetrico un attimo dopo. Valore assoluto di questa squadra.

    Heinze 6,5 El Gringo non sbaglia un colpo. Blocca sempre il temibile Giovinco giocando d’anticipo e di pura rabbia agonistica. Quando imposta l’azione fa sempre la cosa giusta.

    Totti 6,5 Per il capitano tanta corsa e geometrie. Sbaglia un gol fatto, ma Peruzzo non gli concede un rigore solare e soprattutto sforna due assist strepitosi.

    Gago 6,5 Non è sempre preciso, ma i chilometri macinati e l’intensità del pressing rendono più che sufficiente la sua prova coronata dall’assist per Borini.

    Stekelenburg 6,5 Deve fare un solo intervento in tutta la partita e lo fa in modo perfetto bloccando il tiro di Okaka a tu per tu. Quello che deve essere un portiere decisivo.

    Luis Enrique | ©Getty Images

    Taddei 6,5 Non spinge moltissimo, quando lo fa però è con qualità. In difesa è un muro invalicabile.

    Pjanic 6 Gioca una buona partita, ma col Parma in balia della Roma potrebbe fare di più. Può crescere molto.

    Juan 6 Partita perfetta se non fosse per il fuorigioco sbagliato che poteva regalare il pareggio al parma.

    Osvaldo 5,5 Non riesce ad incidere e sembra leggermente appesantito, ma al rientro da titolare dopo l’infortunio ci può stare.

    Rosi 5,5 Non commette grossi errori ma è sempre disordinato in entrambe le fasi. L’impressione è che in una grande Roma sia un pesce fuor d’acqua.

    Lamela 6; Marquinho s.v; Bojan s.v

    PAGELLE PARMA.

    Donadoni 5 Mette in campo una squadra a trazione difensiva e probabilmente sbaglia i ballottaggi sulle fasce a centrocampo. Evidentemente la partita non è stata preparata con la giusta mentalità se i giocatori del Parma hanno passeggiato durante tutto il match. Biabiany doveva essere inserito prima almeno per dare una scossa ai suoi.

    Mirante 7 Sul gol di Borini non può nulla e durante la gara e soprattutto nel finale evita un passivo pesante per il Parma con delle grandi parate.

    Giovinco 5,5 E’ uno dei migliori tra i suoi nonostante all’attivo abbia soltanto due tiri deboli verso la porta. Non è mai supportato dalla squadra e da solo non può nulla contro la difesa giallorossa.

    Mariga 5 Dovrebbe essere l’uomo in più per il Parma, ma è in giornata no. Tutto il reparto funziona male senza pressare o far girare palla, ma l’ex Inter non mette in mostra neppure la prestanza fisica e l’intelligenza tattica che possiede.

    Gobbi 5 Si accoda alla giornataccia dei suoi compagni disputando una partita puramente difensiva in cui però concede molto spazio al dirimpettaio Rosi.

    Palladino 5 Alla fine del primo tempo si fa male, ma comunque non incide mai. poco e mal servito non sfrutta le palle avute e perde praticamente sempre il possesso.

    Okaka 5 Nel mortorio parmense perlomeno si batte, ma fallisce la grande ed unica occasione per i suoi.

    Morrone 5 Non gli riesce la solita partita di grande quantità. Spesso corre a vuoto e non dà filtro alla difesa.

    Zaccardo 4,5 Partecipa al disastro difensivo del Parma provocando un rigore su Totti che l’arbitro non vede. L’impressione è che nel 3-5-2 renda meglio da esterno alto.

    A.Lucarelli 4,5 E’ lento e impacciato, sbaglia sempre gli interventi e insieme ai due colleghi di reparto lascia voragini per gli inserimenti dei giocatori giallorossi.

    Ferrario 4,5 Non è da Parma, almeno oggi. Fa il centrale nei tre dietro ed è molto falloso. Sbaglia spesso i tempi di intervento e prende con la mano un tiro in area, ma ancora Peruzzo non concede il penalty.

    Jonathan 4,5 Dovrebbe spingere tantissimo e fare da elastico sulla fascia in questo modulo, ma non parte mai e palesa gravi lacune difensive.

    Musacci 4,5 Nel delicato ruolo di vertice basso davanti alla difesa non ha la tecnica per impostare l’azione con qualità e neanche la personalità per guidare il pressing.

    J.Valdes s.v; Biabiany s.v

    Video Roma Parma 1-0 highlights
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