Autore: Leonardo Neri

  • Roma: il punto sul mercato, c’è Julio Cesar

    Roma: il punto sul mercato, c’è Julio Cesar

    Dopo che l’acquisto ufficiale della Roma da parte della cordata americana capitanata da Thomas Di Benedetto è slittata al 10 Luglio, la dirigenza si sta muovendo sul fronte del calciomercato. Ora che Walter  Sabatini ha avuto pieni poteri operativi è cominciata la girandola di nomi accostati ai giallorossi.

    Il primo obiettivo riguarda lo spinoso capitolo portiere per cui la Roma sta freneticamente cercando un’alternativa a Doni e Julio Sergio che non danno necessarie garanzie per il futuro. Il nome di oggi è Julio Cesar. Secondo Sky Sport, infatti, alcuni emissari dell’Inter avrebbero proposto alla Roma il cartellino del 32enne estremo difensore brasiliano, volendo puntare su Emiliano Viviano nella prossima stagione. Sempre calde le piste che portano a Marco Amelia e Salvatore Sirigu. Entrambi i portieri sono seguiti dal manager Carlo Pallavicino che ha, però, smentito le voci che li accostavano alla Roma. Su Sirigu ha detto: non mi risultano interessamenti violenti da parte di nessuno. In passato qualche squadra si è avvicinata al giocatore, ma sono stati semplici sondaggi“. Mentre su Amelia è stato ancora più categorico dicendo che l’ex  genoano “è stato riscattato e non si muove”.

    Un’altra questione da risolvere è sostituire  il neo milanista Philippe Mexes. E in questo senso la Roma starebbe cercando Mehdi Benatia, difensore marocchino dell’Udinese. Il centrale 24enne, dopo una stagione ad alti livelli, è seguito oltre che dai capitolini anche da Milan, Liverpool e Real Madrid. Dunque una concorrenza agguerrita considerando il potere economico dei club che lo cercano e la nota attitudine del Presidente Giampaolo Pozzo a vendere a caro prezzo i propri gioielli. Per Sabatini & Co dunque sarà un’impresa ardua convincere il procuratore del giocatore, Claudio Vagheggi, a portare a Roma il giovane calciatore. Soprattutto perchè il dubbio attuale per il mercato romanista è l’entità del budget a disposizione.

    Sempre per la difesa la Roma si sta interessando è Vasilis Torosidis, 25enne difensore dell’Olimpyakos. Il procuratore, George Kazianis, ha definito la squadra capitolina come uno dei club papabili per il trasferimento del terzino della Nazionale greca. Il giocatore, però, ha un contratto che lo lega alla squadra di Atene fino al 2015 e anche in questo caso ci vorrà molto cash per portarlo nella Città Eterna.

    Altra situazione complicata per l’acquisto di Abel Hernandez, da tempo nel mirino dei giallorossi. Anche in questo caso lo scoglio in partenza è la difficoltà di relazione col Presidente del palermo, Maurizio Zamparini, che vorrebbe vendere a caro prezzo il talento uruguaiano. In giornata, poi, il procuratore di Hernandez, Vincenzo D’Ippolito ha dichiarato che “in questo momento la trattativa è ferma,  attendiamo novità. Allo stato attuale il giocatore rimane al Palermo”.

    Ancora da definire i rinnovi contrattuali di Daniele De Rossi, Mirko Vucinic e Jeremy Menez. Il primo, in virtù del suo attaccamento alla maglia e del legame indisollubile con la città e la tifoseria, dovrebbe rimanere con grandi probabilità in giallorosso; il montenegrino, invece, ha richieste dalla Premier League (Tottenham e Manchester City su tutti)  e dalla Fiorentina, ma difficilmente la Roma si priverà del suo talento a meno che non voglia usare l’incasso della sua cessione per reinvestire su qualche altro giocatore di alto profilo. Per quanto riguarda poi l’ala francese ex Monaco la rottura con l’ambiente sembra ormai insanabile ed è in cima alla lista cessioni. Per ora, però, poche offerte concrete sono arrivate sui tavoli di Trigoria.

    In via di sviluppo anche le situazioni di alcuni giovani provenienti dal vivaio giallorosso. Stefano Okaka Chuka dopo un spezzone di stagione non proprio esaltante al Bari potrebbe rientrare nel nuovo progetto soprattutto se Luis Enrique dovesse diventare il nuovo mister. Per il ’91 Bertolacci, invece, ci sarà un altro anno in prestito con la formula della comproprietà al Lecce o anche all’Udinese dove potrebbe approdare come pedina di scambio nell’ambito di altri affari.

    Si potrà sapere qualcosa solo con l’insediamento della nuova società


  • Santana lascia la Fiorentina

    Santana lascia la Fiorentina

    “Ho passato cinque anni fantastici. Putroppo il nostro mestiere mette in conto anche queste situazioni, ma il mio è un arrivederci a Firenze. Tornerò sicuramente qui per trascorrere le mie vacanze”. Con queste parole Mario Alberto Santana si congeda dalla piazza fiorentina nell’intervista rilasciata a ‘Firenzeviola.it’. Il saluto del centrocampista esterno argentino è pieno di malinconia quando ammette che “aver indossato questa maglia, nei momenti sia belli che brutti, è stato un onore. Ringrazio i tifosi che hanno sempre aspettato il vero Santana, che purtroppo è arrivato solo in questo ultimo anno. Li ringrazio di cuore, mi hanno fatto vivere delle emozioni che non avevo ancora vissuto in questi anni”.

    Santana, che è in scadenza di contratto coi Viola, sembra orientato verso il Napoli che lo sta cercando con insistenza. Sarebbe infatti sul taccuino di Walter Mazzarri che lo apprezza molto per la sua duttilità tattica. Il tecnico toscano, infatti, potrebbe utilizzare Santana sia come sostituto di Cristian Maggio sulla fascia destra sia come trequartista. Secondo la ‘Gazzetta dello sport’, il club partenopeo e il giocatore avrebbero già trovato l’accordo per un triennale da un milione di euro a stagione. E la presenza di Santana a Napoli, pochi giorni fa, per il ritiro del premio ‘Malaffemena’ potrebbe aver dato luogo ad un incontro tra il calciatore e il ds napoletano, Riccardo Bigon.

    Nonostante la separazione il calciatore classe ’81, non nasconde il proprio affetto nei confronti dei tifosi della curva Fiesole: “penso che vorrei abbracciare ogni singolo tifoso viola e ringraziarlo di tutto quello che ha fatto per me. Anzi, lo voglio fare per davvero…”.

    Quando il cronista gli chiede di raccontare il momento più commovente della sua decisione di andar via, Santana non ha dubbi: “è stato quando mia moglie mi ha raccontato che mia figlia Mia aveva detto ai compagni dell’asilo che papà avrebbe lasciato Firenze per lavoro. Io e la mia famiglia ci siamo integrati al massimo in questa splendida città. Ho casa qui a Firenze, e in futuro ci tornerò spesso, perché come sono stato qui non sono stato da nessuna parte”. L’ex di Palermo, Chievo, Venezia e San Lorenzo è, tra l’altro, in possesso della cittadinanza italiana e le sue parole d’amore per la Firenze Viola non si possono considerare di circostanza.

    Il momento più bello invece è stato per Santana “sicuramente il rigore calciato contro l’Everton nei quarti di finale di Coppa Uefa, ma anche la trasferta di Liverpool. Sono stati due momenti indimenticabili, penso che non solo io, ma tutta la città si porterà per sempre dietro questo anche in futuro”.

    Il giocatore di Comodoro Rivadavia, poi, lascia trasparire l’esistenza di qualche frizione nell’ambiente viola emerso negli ultimi tempi. Al pari delle recenti dichiarazione di Montolivo e Donadel, ma preferisce non scendere nei particolari ora che è ancora ufficialmente un giocatore  della Fiorentina e “parlare e togliermi qualche sassolino dalla scarpa quando sarò libero dagli impegni contrattuali”.

    Intanto la Fiorentina non ha perso tempo e si sta dando da fare per colmare il buco nell’organico lasciato da Santana. Il nome più caldo è quello di Paulo Vitor Barreto. L’attaccante  in forza al Bari è più una seconda o prima punta che un esterno puro, ma potrebbe adattarsi al ruolo di ala in un ipotetico 4-3-3 di Sinisa Mihajlović. In ogni caso, Pantaleo Corvino sta stringendo per chiudere a breve la trattativa coi pugliesi per l’acquisto del brasiliano, che è in comproprietà con l’Udinese, e che potrebbe arrivare a Firenze rilevando la metà del cartellino del Bari. A quel punto i viola verserebbero 3,5 milioni di euro circa nelle casse del club di Matarrese oppure qualcosa di meno in cambio della contropartita tecnica di Babacar. In realtà la soluzione per la Fiorentina si trova in casa. Infatti Adrian Mutu in passato ha ricoperto il ruolo di esterno e avrebbe tutte le qualità per farlo ancora. I dirigenti viola stanno lavorando in questo senso e contano di rilanciare il rumeno che è ancora sotto contratto e non sembra intenzionato a lasciare Firenze.

  • Sheva: lascio il calcio nel 2012

    Sheva: lascio il calcio nel 2012

    “Ho deciso: continuerò col calcio fino ad Euro 2012 – ha detto in conferenza stampa il giocatore in forza alla Dinamo Kiev . La mia mente è già proiettata a quell’appuntamento. Sono certo che, anche con un pizzico di fortuna, l’Ucraina possa vincere il titolo”.

    Con queste parole l’ex pallone d’oro, Andriy Shevchenko, annuncia il suo ritiro dal calcio giocato per la prossima estate. Avrà  35 anni, dunque, quando lascerà il calcio giocato l’attaccante che ha deliziato i tifosi del Milan soprattutto e quelli di tutto il mondo. Dopo 11 anni di una carriera straordinaria la decisione più amara per chi avuto il merito e la fortuna di trasformare la passione del calcio nel mestiere della propria vita.

    Un ragazzo nato in un piccolo villaggio nella provincia di Kiev che ha saputo tirar fuori il talento e la determinazione del campione assoluto partendo da una situazione scomoda. Quando nell’Aprile del 1986 la famiglia dovette abbandonare la propria casa per sfuggire al disastro nucleare di Cernobyl non lontana dal suo villaggio, Sheva aveva nove anni. Ma il destino ha voluto che nello stesso anno fosse notato da un talent-scout della Dinamo Kiev nel corso di un torneo giovanile. Una volta approdato alla squadra più blasonata del suo paese il piccolo calciatore ha cominciato a tramutarsi nella leggenda che oggi conosciamo. Nel 1990 lontano dall’Ucraina, in Galles, raccoglieva dalle mani del mito Ian Rush il premio per il capocannoniere della Coppa Ian Rush under 14: le scarpette indossate dal gallese, stella del Liverpool: uno scambio tra predestinati.

    E dopo l’esplosione con la prima squadra, e la vittoria di due scudetti e di una coppa nazionale in Ucraina, arriva nella stagione ’97-’98 la leggendaria tripletta nello spazio di un tempo al Camp Nou contro il Barcellona in una notte magica di Champions League. Quella stagione, a solo 21 anni, porterà la Dinamo alla semifinale di Champions e all’ennesimo scudetto.

    Una classe cristallina. Il Milan lo punta e lo acquista nel maggio 1999 per 25 milioni di dollari. Soldi ben spesi considerando che nella sua esperienza rossonera realizzerà in totale 175 reti in 322 presenze che contribuiranno a conquistare 1 Champions Leauge, 1 Supercoppa Uefa, 1 Scudetto, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa italiana. Il due volte capocannoniere della Serie A e della Champions vince il pallone d’oro nello strepitoso 2004, anno della sua definitiva acclamazione mondiale.

    La rapidità di esecuzione, la velocità nel pensare sempre la giocata vincente, la fiducia nel cercare il colpo impossibile, la fisicità e la tecnica unite in una testa da professionista. Queste alcune delle qualità  che hanno permesso a Shevchenko di siglare una rete che rimarrà nelle pagine di storia del calcio: quella contro la Juventus nella gara di campionato del 9 dicembre 2001.

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    Il giocatore che occupa il terzo posto nella classifica dei marcatori della Champions League di tutti i tempi con 67 reti nella maggiore competizione del vecchio continente. Cento presenze in Nazionale con 45 marcature e il merito di esserne simbolo e leader. E da capitano e bandiera finirà con l’Europeo 2012.

    Un giocatore di livello sopraffino che ha insegnato a godere delle prodezze del calcio e che qualche volta ci ha fatto incautamente pensare che lo sport in certe occasioni possa diventare arte.

  • Parma all’italiana presi Pellè e Borini

    Parma all’italiana presi Pellè e Borini

    Il Parma attraverso il suo ds Pietro Leonardi annuncia l’acquisto dell’ex giocatore del Lecce, Graziano Pellè, dall’Az di Alkmaar: “abbiamo già inserito nel nostro organico Pellè”. Nella fase conclusiva, poi, sarebbe la trattativa per acquisire il cartellino di Fabio Borini, attaccante dello Swansea City in prestito dal Chelsea: “siamo vicini alla chiusura per Borini – ha detto Leonardi – per il quale mancano solo alcuni dettagli”. Il giocatore, classe ’91, ha già esordito in Premier League ed è nel giro dell’Under 21 italiana di Pierluigi Casiraghi in cui ha giocato 7 partite mettendo a segno un gol.

    Leonardi ha parlato anche del futuro della ‘formica atomica’, Sebastian Giovinco“Su Giovinco eserciteremo il diritto di riscatto al 50% e ciò significa che resterà un nostro giocatore anche per la prossima stagione. Concluderemo il discorso con la Juve l’anno prossimo”. Il ds parmense ha voluto chiarire anche la situazione di Amauri: “su Amauri siamo stati chiari: tornerà alla Juve con cui ha ancora un anno di contratto. A quel punto se deciderà di non restare a Torino, saremo ben contenti di riprenderlo”. La sensazione è che il  mercato juventino sia orientato ad altri obiettivi e che Amauri sarà tagliato fuori dai progetti della Vecchia Signora.

    Alla domanda sul futuro di Valeri Bojinov Leonardi ha risposta che l’attaccante “è un patirmonio del Parma e come tale va tutelato”, ma la dichiarazione non esclude che il giocatore bulgaro, che nell’ultima stagione ha avuto un rendimento al di sotto delle sue qualità e del prezzo per cui è stato comprato, possa prendere altre strade come quella che porta al Wolfsburg. Sulle voci dell’interessamento del Parma per Sergio Floccari, il dirigente gialloblu ha dichiarato che “bisogna riconoscere che ha grandi qualità ma al momento è prematuro parlare di un discorso con la Lazio”.

    Per Leonardi una battuta anche sul centrocampista dell’Udinese Pablo Armero, protagonista di un’annata strepitosa, che la scorsa stagione era stato quasi acquistato dal Parma, ma che poi a causa della regola del secondo extracomunitario abrogata all’ultimo momento era passato ai friulani: “Lo avevamo comprato, ma mentre stavamo depositando le carte si è arrivati alla decisione di passare da due a un extracomunitario. Abbiamo addirittura rischiato di pagare una multa”.

    Sul fronte acquisti il ds del Parma lascia intendere che andrà a prelevare giocatori dal serbatoio sudamericano e soprattutto in Argentina dove “siamo sempre molto attenti e  verificheremo quel tipo di mercato col passare dei giorni”. E infatti gli emiliani stanno contattando il procuratore di  Franco Vázquez, 22 enne  fantasista argentino del Belgrano che già nella finestra di mercato della scorsa estate era stato accostato al Parma.

    Per quanto riguarda le altre possibili cessioni, secondo Sky sport, Blerim Dzemaili sarebbe vicinissimo al Napoli anche se il Presidente dei ducali, Tommaso Ghirardi, aveva dichiarato solo qualche giorno fa che la cessione del giocatore svizzero poteva verificarsi solo davanti a “offerte importantissime”. Se così fosse il Parma rileverebbe la metà del cartellino del centrocampista dal Torino per avere maggior potere di contrattazione. Altro obbiettivo del Parma è il calciatore algerino del Lecce, Djamel Mesbah. L’esterno sinistro, dopo una stagione ad ottimi livelli, è cercato anche dalla Fiorentina e dal Malaga degli sceicchi.

  • Bari rivoluzione per la serie B

    Bari rivoluzione per la serie B

    Il Bari viene da una stagione fallimentare e per ripartire dalla serie cadetta il Presidente Matarrese ha in mente una vera e propria rivoluzione. Già annunciata la separazione con Bortolo Mutti, traghettatore verso la retrocessione. Per la nuova guida tecnica il ds dei pugliesi, Guido Angelozzi, sta pensando ad alcuni nomi tra i quali Giuseppe Iachini che l’anno scorso è retrocesso col suo Brescia e Marco Giampaolo che nella stagione appena conclusa si staccò a sorpresa dal Catania a metà campionato, dopo che le prestazioni della squadra non erano state così negative da giustificare una rottura.

    Se il nome di Giampaolo è quello con maggiore appeal per la sua esperienza nella serie maggiore e la qualità del gioco delle squadre che ha allenato, l’allenatore che più verosimilmente il Bari sta cercando è Leonardo Menichini, classe ’53, secondo di Carlo Mazzone dal 1993 al 2003. L’allenatore toscano nella scorsa stagione ha portato il Crotone alla salvezza in serie B, dopo essere stato esonerato e aver ripreso la panchina calabrese.

    Sul fronte del calciomercato, invece, il nome caldo per la campagna cessioni del Bari è quello dell’attaccante norvegese Erik Huseklepp, una delle poche note liete del finale di stagione barese. Il giocatore è richiesto in primis dagli scozzesi del Celtic. La dirigenza barese è già volata a Londra per intavolare la trattiva: richiesti 4 milioni di euro per il suo cartellino. Si aspetta la controproposta della squadra di Glasgow che comunque gode di buoni rapporti col Bari (l’ex ds Perinetti riportò in Puglia Massimo Donati proprio dal Celtic). Altre squadre britanniche come il Fulham e i Queens Park Rangers sono interessate alla punta scandinava oltre ai tedeschi del Colonia. Unico intoppo alla cessione potrebbe essere la denuncia del Brann, ex squadra di Huseklepp, che ha dichiarato di non avere ricevuto il pagamento del cartellino del giocatore da parte del Bari.

    Altro pezzo pregiato dei biancorossi è Jean Francois Gillet che  ha dimostrato di essere un portiere di grande livello e vorrebbe un palcoscenico idoneo. Il capitano e simbolo del Bari, dopo 11 anni di permanenza, lascerà la società di Materrese. Richieste sono pervenute dal Belgio, dove il Gent preme per riportare a casa il connazionale. Ma Gillet avrebbe espresso il desiderio di restare in Italia e alla finestra c’è il Catania. Pronto già il sostituto estremo difensore: Zeljko Brkic, 24enne portiere della nazionale serba già passato dal Vojvodina all’Udinese. I friulani molto probabilmente gireranno il giocatore almeno un anno in prestito e la pista Bari è molto concreta. Capitolo Paulo Vitor Barreto: attaccante protagonista della promozione e dello splendido primo anno in A. L’attaccante è in comproprietà con l’Udinese e la Fiorentina sembra intenzionata a rilevare la metà del cartellino in possesso del Bari per 3,5 milioni di euro. La trattativa dovrebbe chiudersi dato che Barreto è il secondo obiettivo di mercato di Pantaleo Corvino dopo Mirko Vucinic. Per quanto riguarda Emanuel Rivas, invece, c’è l’interessamento del Napoli. Il procuratore dell’esterno sinistro, Flavio Bilardo, lo avrebbe infatti offerto a Riccardo Bigon per rinfoltire la panchina in vista dei numerosi impegni che i partenopei dovranno affrontare l’anno venturo. Altra partenza sarà quella di Massimo Donati a secco di motivazioni in serie B. Il centrocampista cresciuto nel vivaio dell’Atalanta potrebbe, infatti, fare ritorno a Bergamo per continuare a giocare nella massima serie.

    Per quanto riguarda la campagna acquisti è ancora tutto fermo. Angelozzi aspetta un incontro con Matarrese per capire l’entità del progetto e il budget per il calciomercato. Il punto di partenza è comunque una piccola flotta di giovani interessantissimi che il Bari ha cresciuto in casa: primo su tutti Francesco Grandolfo, il ’92 che ha esordito in A nell’ultima di campionato mettendo a segno una tripletta da record. Poi altri ragazzi come il portiere Simone Colombi e soprattutto Nicola Bellomo, attaccante dalle grandi prospettive e di cui Carlo Regalia ha tessuto le lodi paragonandolo ad Antonio Cassano.

  • L’Inter vince la Coppa Italia, Palermo ko con onore

    L’Inter vince la Coppa Italia, Palermo ko con onore

    Nella favolosa cornice di pubblico dello Stadio Olimpico di Roma, l’Inter si aggiudica la finale di Coppa Italia contro il Palermo con un 3-1 molto sofferto. La settima coppa nazionale per i nerazzurri arriva dopo una partita dominata dai siciliani per quasi tutti i 90 minuti. Solo una splendida doppietta di Samuel Eto’o ha permesso all’Inter di aggiungere in bacheca il terzo trofeo stagionale dopo Supercoppa italiana e Mondiale per club. Il Palermo, infatti, è entrato in campo senza timori reverenziali e dimostrando grande coraggio ha attaccato con  continuità ed intensità.

    La voglia di vincere è stata la chiave del grande approccio al match dei palermitani che hanno imposto all’avversario ritmi vertiginosi e pressing asfissiante. All’ardore e alle motivazioni di un Palermo trainato dalle giocate di Javier Pastore e dai 35000 tifosi arrivati dall’isola, l’Inter ha risposto con l’immensa classe cristallina di Eto’o e con una solidità difensiva che al netto delle occasioni concesse ai rosanero si è rivelata vincente. I ragazzi di Leonardo, pur mancando di precisione e concentrazione, hanno dimostrato di saper soffrire senza crollare sbancando l’Olimpico grazie alla straordinaria abilità di alcuni giocatori più che attraverso un gioco di organizzazione corale. Anche dopo la rete dell’ 1-0 firmata, appunto, da Eto’o al minuto 26 del primo tempo, il canovaccio della partita non è cambiato:  il Palermo ad attaccare e l’Inter a difendere e provare a ripartire senza grossi risultati . Solo le prodezze di Julio Cesar e gli interventi in extremis di Chivu e Lucio soprattutto hanno impedito che le splendide triangolazioni in velocità delle giovani stelle sicule potessero concretizzarsi in gol.

    Dopo il primo tempo di dominio Palermo ci si attendeva un ritorno dell’Inter che non c’è stato. Stessa trama. Prima Miccoli, poi Balzaretti e Ilicic hanno provato a segnare anche grazie ai continui inserimenti di centrocampisti e difensori, ma la formazione di Milano ha retto gli assalti. Fino al 76esimo minuto quando su assist di Sneijder ancora Eto’o, al secondo tiro nello specchio della porta da parte dell’Inter, ha trafitto una sbilanciata difesa palermitana fissando il risultato sul 2-o. Neppure il raddoppio interista ha placato la foga del Palermo che al minuto 87 ha trovato il gol del 2-1 col colpo di testa di Munoz, innescato dal cross dal fondo di Balzaretti effettuato quando la palla aveva già valicato la linea del fuori.

    Un minuto più tardi lo stesso Munoz  si è fatto espellere per un fallo commesso su Mariga che non era da sanzionare, ma che l’arbitro Morganti ha ritenuto falloso. Espulso dal quarto uomo Tagliavento anche l’allenatore del Palermo Delio Rossi per proteste. Senza allenatore, con l’uomo in meno in campo e pochissimi minuti alla fine, il Palermo ha gettato la spugna subendo la terza rete di Diego Milito che ha regalato definitivamente il trofeo all’Inter. Il verdetto dice che  l’Inter è  campione per la seconda volta consecutiva dopo il successo dello scorso anno e che Leonardo ha conquistato la prima vittoria da quando fa l’allenatore. I tifosi del Palermo, però, possono essere orgogliosi della prestazione della loro squadra che ha cercato di vincere in tutti i modi.

  • Atzori nuovo tecnico della Sampdoria

    Atzori nuovo tecnico della Sampdoria

    La Sampdoria avrebbe scelto Gianluca Atzori come nuovo allenatore. Il tecnico ciociaro entro la prossima settimana dovrebbe firmare un contratto biennale con la società blucerchiata. Atzori viene da una stagione brillante nella serie cadetta durante la quale ha portato la Reggina alla conquista dei play off per accedere alla serie A. Dunque, dopo l’occasione fallita a Catania nel 2009, il 40enne di Collepardo avrà l’occasione di sperimentare le emozioni di una grande piazza e di una città importante che ha fame di rivincita dopo la clamorosa retrocessione di quest’anno.

    La parola d’ordine per la famiglia Garrone sarà rifondazione, anche se non è prevista la svendita di tutti i pezzi pregiati della rosa. Il nuovo ds Pasquale Sensibile, nel pieno dei play off col suo Novara, non nasconde la sua nuova avventura doriana e anzi rilancia: “voglio precisare una cosa: se qualcuno pensa che la Samp si possa saccheggiare perché è retrocessa in B si sbaglia di grosso. La nostra società ha valori importanti, per cui chi vuole fare affari vada da altre parti”. Nonostante le dichiarazioni di Sensibile il super big della Samp, Angelo Palombo, andrà quasi sicuramente ad accasarsi in un club fuori da Genova. Il centrocampista gravita nel giro della Nazionale e il suo ingaggio è fuori dalla portata di una Samp di serie B. Molte squadre stanno seguendo le sue tracce e la Fiorentina sembra essere in pole position.

    Dopo la cessione di Reto Ziegler alla Juventus, invece, il nome per la fascia sinistra è Luigi Vitale, difensore attualmente in forza al Napoli. Vitale andrebbe ad affiancare Laczko appena riconfermato dopo il buon finale di stagione, ma il partenopeo ha bisogno di capire le ambizioni di risalita in A del club per poter affrontare un anno di purgatorio in serie B. Da definire il futuro di Massimo Maccarone che dopo una stagione anonima potrebbe fare ritorno al Siena neopromosso dove ha fatto vedere il meglio di se. La situazione di Stefano Guberti, poi, dipenderà dalla volontà o meno della Roma di riscattarlo. Nel caso in cui la Roma non fosse interessata a reinserirlo nella propria rosa, cosa abbastanza plausibile, l’ex Bari rimarebbe volentieri a Genova.

  • Roma, presto cessione ufficiale

    Roma, presto cessione ufficiale

    «I tempi sono molto brevi attendiamo l’Antitrust, stiamo andando alla conclusione». Così  l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, risponde alle domande dei cronisti che lo incalzano sui tempi della cessione del club capitolino. La sensazione è che nel giro di un paio di settimane l’annosa questione societaria del club di Trigoria sarà finalmente risolta. E solo al momento dell’ufficializzazione del passaggio di mani si potrà capire con chiarezza la portata del progetto americano.

    Ad oggi poche certezze e molte ipotesi hanno costellato il futuro della squadra. Walter Sabatini è l’unico tassello certo. Sarà lui il nuovo ds e già da tempo ha ricevuto il mandato e si sta muovendo per costruire la nuova Roma. Anche Franco Baldini dovrebbe liberarsi dal contratto con la federazione inglese ed entrare nel team di dirigenti romanisti, ma resta un acquisto ufficioso. Sempre nel campo del possibile, Gian Paolo Montali dovrebbe rimanere. Difficile, invece, che Daniele Pradè possa continuare la sua esperienza in giallorosso, anche se voci di corridoio non escludono tale prospettiva. Pradè, infatti, che sarà sotto contratto fino al 2013, potrebbe restare nell’organigramma in qualità di capo degli osservatori per mettere a frutto quella competenza che negli ultimi anni è stata ostacolata dal budget limitato. La piazza non sembra essere d’accordo ricordando alcune scelte sbagliate come gli acquisti di Adriano, Cicinho o Julio Baptista, ma è pur vero che fu proprio Pradè a indicare Luciano Spalletti come nuovo tecnico nel 2005.

    Se la composizione della nuova dirigenza non è chiara lo è ancora di meno la nuova rosa. Quel che è certo è che una tifoseria così numerosa e importante non accetterebbe una società poco seria. Gli americani sembrano intenzionati a investire molto e bene ed il potenziale da cui partono è di tutto rispetto e Unicredit, che ha appena rinnovato il contratto di sponsorizzazione della Champions League fino al 2015, funge da garante perchè la Roma torni ai vertici.