E’ già l’ora dei verdetti per la Roma a stelle strisce che questa sera si gioca una bella fetta di credibilità contro lo Slovan Bratislava nel ritorno del play off di Europa League. Dopo la deludente sconfitta per 1-0 in Slovacchia la squadra di Luis Enrique, all’esordio casalingo, non può fallire e rinunciare a un discreto bottino economico e soprattutto alla possibilità di avere quella vetrina europea e internazionale che sta a cuore alla dirigenza americana che conta di poter rilanciare il brand Roma.
Autore: Leonardo Neri
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Roma-Slovan: probabili formazioni. Totti titolare
PROBABILE FORMAZIONE ROMA. Davanti ai 40000 dello Stadio Olimpico il tecnico asturiano dei giallorossi schiererà una formazione praticamente obbligata grazie alle squalifiche e alle indisponibilità per infortuni. L’estremo difensore sarà senza dubbio Stekelenburg che dopo la mezza papera dell’andata non ha visto comunque scendere le proprie quotazioni. Davanti al portiere olandese, come nella gara di andata, giocherà Cassetti adattandosi al ruolo di centrale difensivo insieme all’inossidabile Burdisso considerando la defezione risaputa di Juan. Sulla fascia destra Enrique riproporrà Cicnho che non aveva sfigurato una settimana fa e che sembra in netto vantaggio nei confronti del meno tecnico Rosi. Sul versante sinistro, invece, ancora il giovane Josè Angel visto che la prima alternativa Heinze sta recuperando la condizione. Se in difesa c’erano da fare poche scelte a centrocampo è ancora peggio. I tre intermedi saranno il giovane promettente Viviani a fare da regista basso (De Rossi è ancora sotto squalifica), poi l’esperto Perrotta nel ruolo di mezz’ala insieme all’omologo Fabio Simplicio. Complici le assenze forzate di Pizarro e Greco infortunati e la cattiva condizione di Brighi. Il reparto di attacco a parte clamorose sorpresa sarà guidato dal Capitano romanista Francesco Totti che era stato escluso all’andata. Al fianco della prima punto giocheranno Bojan Krkic e Caprari andando a definire il classico 4-3-3 di Enrique. Dunque escluso e nenche convocato Marco Borriello sempre più vicino all’addio. AS ROMA 4-3-3 Stekelenburg; Cicinho, Cassetti, Burdisso, J.Angel; Simplicio, Viviani, Perrotta; Caprari, Totti, B.Krkic All. L.Enrique PROBABILE FORMAZIONE SLOVAN. Il tecnico degli slovacchi, Weiss, schiererà una formazione difensivista per cercare di conservare il prezioso 1-0 dell’andata. Il suo 4-5-1 vedrà tra i pali Putnocky dietro a Dobrotka e Had centrali e con Cikos sulla fascia destra e Pauschek a sininstra. I centrali di centracampo saranno Zofcak, Kladrubsky e Guedè. Sulle fasce Bagayoko e Stepanovsky, con il compito di servire l’unica punta Sebo. SLOVAN BRATISLAVA 4-5-1 Putnnocky; Cikos, Had, Dobrotka, Pauschek; Bagayoko, Zofcak, Kladrubsky, Guedè, Stepanovsky; Sebo All.Weiss© Samuel Kubani/Getty Images -
Roma: ecco Osvaldo e Kjaer
La Roma targata Usa prepara gli ultimi colpi di mercato. Fra mille incertezze e un progetto tutto da scoprire i nuovi acquisti regalano una buona dose di tranquillità per la tifoseria giallorossa. Stiamo parlando dell’italo argentino Pablo Osvaldo e del danese Simon Kjaer che entro domani potranno ritenersi romanisti.
In particolare per Osvaldo la trattativa va considerata chiusa. I due calciatori andranno a completare una rosa ancora lacunosa che ha dimostrato tutta la propria fragilità nella gara di andata dei preliminari di Europa League contro i modesti slovacchi dello Slovan Bratislava.
ASPETTO ECONOMICO. Per acquisire le prestazioni di Osvaldo la Roma verserà nelle casse dell’Espanyol 15 milioni di euro più 3 milioni legati ai bonus. Per quanto riguarda l’ingaggio Walter Sabatini ha raggiunto l’accordo col procuratore del giocatore per una cifra che si aggira intorno al milione e 400mila euro a stagione per quattro anni. Anche per l’affare Kjaer definiti gli accordi economici o quasi. La Roma e il centrale difensivo, infatti, già da tempo si sono accordati per un contratto quadriennale fissato ad 1 milione e mezzo di euro a stagione. Ai dettagli invece l’acquisto del cartellino. La modalità sarà il prestito oneroso fissato a 2 milioni e il diritto di riscatto l’anno prossimo a circa 8 milioni di euro. Ed è proprio sulla cifra iniziale che la Roma e il Wolfsburg stanno ancora limando una differenza che comunque rimane minima e non ostacolerà un affare che si può dare per concluso.
ASPETTO TECNICO. Il 25enne Osvaldo tra i due nuovi innesti è quello che in linea teorica dà meno garanzie. Un attaccante che può fare la prima o la seconda punta e anche l’esterno offensivo, ma che in realtà predilige e si esprime meglio come punta centrale. Viene da pensare che potrebbe fare il vice-Totti considerando che il Capitano sarà il pilastro del pacchetto d’attacco proprio in posizione centrale. In questo caso l’investimento oneroso non sarebbe una mossa azzeccata per un calciatore che sarebbe una panchina di lusso. A parte il nodo tattico così intricato, è in discussione anche il valore assoluto di Osvaldo. Il ragazzo dopo alcune stagioni poco brillanti nella serie B italiana e dopo altre parentesi poco appariscenti in A con Fiorentina e Bologna si è riuscito ad esprimere nella Liga con l’Espanyol dove ha siglato 20 reti in 44 partite giocando di fatto una stagione e mezzo. Troppo poco forse per costare così tanto.
Per Kjaer invece pochi altarini da svelare. Lo si conosce dai tempi del Palermo. Centrale abilissimo nel gioco aereo anche in zona gol, con una buona tecnica individuale e una personalità e tranquillità per cui non sembrerebbe avere 22 anni appena. Il danese misura 190 cm di altezza mantenendo però una discreta agilità e velocità. Dopo una stagione non esaltante al Wolfsburg avrà voglia di riscattarsi. Grande affare per Sabatini.
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“Totti è pigro”…la sentenza di Ranieri
Nella rovente estate capitolina, fatta di un mercato a tratti deludente e di un progetto pieno di incognite a partire dal continuo slittamento del closing per la nuova società, nessuno viene risparmiato dal polverone di polemiche e insicurezze. Così succede che la bandiera e indiscussa stella dei giallorossi, Francesco Totti, venga attaccato da tutti i fianchi. Dall’interno e dall’esterno. C’è infatti chi lo ritiene pigro. Il primo ad avanzare questa teoria era stato il neo dirigente romanista Franco Baldini. Grande scalpore avevano esercitato le sue dichiarazioni poi corrette. Baldini riteneva che la pigrizia del Capitano della Roma risiedesse nel farsi carico da parte sua (senza avere la forza di sottrarsene) di tutti i problemi del club per quanto riguarda gli aspetti del campo, della società e dell’ambiente in generale. Se Baldini lo aveva definito il parafulmine delle problematiche romaniste precisando che il suo giudizio non riguardava la professionalità di Totti, così non la pensa l’ex tecnico giallorosso Claudio Ranieri. Il mister di San Saba, infatti, tralasciando le correzioni di Baldini ha dato per buona la prima dichiarazione ed ha affermato che “gli attuali dirigenti lo hanno definito pigro, è un giudizio che condivido”. Stavolta però non ci sono parafulmini ma solo tempesta dato che la motivazione di Ranieri sembra quella di una sentenza: “a volte non si allenava con i dovuti ritmi da lunedì a sabato, per questo lo mandavo in panchina”. E neanche quando Ranieri corregge il tiro dicendo che rimane “il giocatore più grande che abbia mai allenato” riesce a svincolarsi dal suo giudizio aspro sul numero 10 capitolino. Ranieri ha qualche sassolino da togliersi evidentemente. L’addio burrascoso e la grande delusione per lo Scudetto sfiorato hanno creato intorno a lui un’aura di insoddisfazione. Ma questi atteggiamenti non fanno che rinvigorire quella mentalità sbagliata che gonfia l’ambiente giallorosso, la città tutta, e porta la squadra a deragliamenti e fallimenti. Ci vuole una mentalità da grande squadra, vincente. Senza gossip e che guardi ai fatti rilevanti, che rimanga lucida e competente di fronte alle emozioni (giuste) del tifoso, ma che riguardano soltanto che paga il biglietto per assistere al match. Ranieri che ha sempre teorizzato questa svolta ricade nello stesso errore. Prova che il romano e romanista deve avere grande carattere ed equilibrio per rimanere alla corte della Città Eterna. Ancora una volta, dunque, Francesco Totti è parafulmine. Aveva ragione Baldini (e questo fa pensare che le
sue iniziali dichiarazioni fossero state davvero travisate). Sotto il grande ombrellone della immensa classe del “Pupone” si annidano i grandi dubbi della squadra. Il capitano riesce a nasconderli grazie alla sua straordinaria popolarità, ma non per questo i suddetti problemi possono sparire di colpo. Mentre tiene banco la pigrizia del più grande fuoriclasse romanista di tutti i tempi non c’è ancora una società solida e trasparente. Il progetto americano assomiglia ad una pellicola rovinata. Condiviso con un Unicredit e ancora privo di forma, di dichiarazioni forti e pieno di nodi da sciogliere per quanto riguarda la sfera economica. Inoltre ci sono manager che lavorano part-time (Baldini) e un vuoto di poter assorbito da Walter Sabatini, fac totum giallorosso, che rischia di diventare l’altro parafulmine. Si sta smantellando la squadra. Pezzi pregiati come Jeremy Menez e soprattutto Mirko Vucinic sono stati ceduti come fossero giocatori normali. Per quanto riguarda il francese il trasferimento era cosa naturale, ma il montenegrino è passato ai rivali juventini con grande, troppa facilità ad un prezzo di saldi di agosto. E il grande punto interrogativo dei giovani sostituti non fa che ansiare ancora di più l’ambiente. Mancano tasselli importanti nella rosa e le trattative in corso non sembrano poter colmare queste lacune. Le altre si rinforzano e la Roma, almeno per ora, punterà sul genio di Luis Enrique dato che pensare di essere competitivi con questi giocatori sembra la trama di un romanzo da leggere sotto l’ombrellone, quello del Capitano appunto.© Paolo Bruno/Getty Images -
Calciomercato Roma: Nilmar e Rosales nel mirino
Dopo la presentazione del portiere della Nazionale olandese Marteen Stekelenburg la Roma continua a seguire le piste dei giocatori che servono per completare la rosa. La priorità è sostituire il neo juventino Mirko Vucinic. Data la caratura del montenegrino ex Roma Walter Sabatini è a caccia di un attaccante di livello. E’ svanito l’obiettivo Giuseppe Rossi sul quale è piombato il Chelsea di Roman Abramovich col quale non si può competere a livello economico. Così da tempo il nome è quello del brasiliano Nilmar. Il classe 1984 è una prima o seconda punta. Giocatore veloce, tecnico e duttile che può ricoprire anche il ruolo di ala. Il profilo del calciatore della Nazionale brasiliana sembra ricalcare l’identikit del giocatore tipo per la Roma tracciato dal mister Luis Enrique. I dirigenti della Roma sono da varie settimane a colloquio con quelli del Villareal che detiene il cartellino del ragazzo.
Una prima offerta della Roma era stata di 14 milioni di euro. Poco per gli spagnoli che ne chiedono 20. E dunque il club di Trigoria ha alzato la posta fino a 16 milioni più bonus. Il pressing di Sabatini si sta facendo sempre più costante e la trattativa potrebbe chiudersi nel giro di una settimana qualora i giallorossi mettessero sul piatto uno o due milioni in più. D’altra parte lo stesso Nilmar ha dichiarato di voler lasciare la Spagna e si parla di un pre-accordo verbale raggiunto con la Roma. L’altro nome caldo di questi giorni riguarda il pacchetto difensivo. Stiamo parlando del venezuelano Roberto Rosales in forza nella squadra olandese del Twente. Terzino destro di 23 anni che può giocare anche sulla linea di centrocampo. Il costo del cartellino si aggira intorno ai 5 milioni di euro. Dunque il prezzo è alla portata. Quello che bisogna stabilire è la validità di un giovane che, nonostante le 24 presenze con la nazionale venezuelana, finora ha militato in un campionato minore. Per questo i dirigenti giallorossi non sono ancora passati allo step dell’offerta concreta e stanno soltanto operando un sondaggio presso il club olandese. Il giocatore andrebbe a completare una fascia destra difensiva già piena di incognite per la Roma. Marco Cassetti infatti dà garanzie nonostante l’età avanzata, ma probabilmente per il gioco che vuole Luis Enrique ci vuole qualcuno che sappia spingere con più qualità. L’uomo giusto potrebbe essere il secondo nella gerarchia a destra, Cicinho, che l’allenatore asturiano ha voluto reintegrare, ma che non sembra aver ancora metabolizzato al meglio i movimenti difensivi dopo due anni di semi-inattività. Il terzo, Aleandro Rosi, nell’ultima stagione è apparso ancora acerbo per il grande calcio. CAPITOLO CESSIONI. Se la trattativa per portare Nilmar a Roma si dovesse concludere, uno tra Barusso e Simplicio dovrà partire per lasciare il posto da extracomunitario alla punta del Villareal. Il centrocampista del Ghana (Barusso) ha deciso di rimanere a Trigoria anche se ha è praticamente certo che non verrà impiegato da Luis Enrique. Diverso la situazione di Simplicio che non rientra nei piani del tecnico spagnolo e per il quale la Roma sta ricevendo delle offerte dal Brasile, casa Corinthians. L’altro possibile partente è Marco Borriello. Il Psg di Leonardo gli sta facendo la corte e il calciatore napoletano non è entusiasta di fare per tutta la stagione il secondo di Totti oppure di sacrificarsi sulla fascia, posizione in cui sta disputando il pre-stagione. Anche Gianluca Curci potrebbe lasciare il club giallorosso. Per il portiere romano si profila l’ipotesi Chievo Verona con la formula del prestito. In realtà dopo la partenza di Julio Sergio (Lecce) e di Doni (Liverpool), oltre al raffreddamento della pista Romero, il classe 1985 potrebbe restare nella capitale. Sicuro partente è Stefano Okaka che ha capito di non poter trovare spazio nella nuova Roma firmata Usa e ha chiesto esplicitamente, tramite il suo agente, di essere ceduto a titolo definitivo. Per quanto riguarda le riconferme: la trattativa per il rinnovo di Daniele De Rossi sembra difficile ma fattibile. E anche il cileno Pizarro è stato riconfermato oggi stesso da Walter Sabatini.©JEFFERSON BERNARDES/AFP/Getty Images -
Roma: ricapitalizzazione da 100 milioni
La Roma corre verso la nuova proprietà. Ai dettagli la trattativa per arrivare al closing. Per il 18 Agosto è prevista la agognata firma che metterà fine all’epopea societaria della squadra capitolina. Pochi ma rilevanti cambiamenti rispetto all’accordo di Boston del 15 Luglio scorso trovato tra la banca Unicredit e la cordata di imprenditori statunitensi capitanata da Thomas DiBenedetto. Riconfermata l’acquisizione da parte di Di Benedetto &Co. del 67% del capitale sociale, ma nelle ultime riunioni è stato deciso l’aumento di volume della ricapitalizzazione.
C’è stato infatti un incremento di 80 milioni di euro. Rispetto alla cifra iniziale di 35 milioni infatti si arriverà a 100 circa. Il denaro in questione sarà spalmato nel corso di un triennio. Entro la fine di quest’anno, infatti, è previsto un aumento di capitale pari a 50 milioni di euro. Il successivo, il 2012, di 20 milioni e nel 2013 di 10 milioni. L’investimento di tali somme potrebbe saltare qualora “lo sviluppo economico finanziario di AS Roma non le rendano più necessarie”, come recita il comunicato ufficiale del club di Trigoria. E’ così ha confermato l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, a margine della conferenza stampa successiva al semestrale di Unicredit dicendo che “i cambiamenti principali nell’accordo sulla AS Roma riguardano la ricapitalizzazione da 80 milioni di euro”. E’ previsto dagli accordi, poi, un intervento di ricapitalizzazione direttamente da parte di Unicredit per un massimo di 25 milioni di euro effettuabile fino al 31 Dicembre 2013, sotto forma di linea di credito disponibile per la Roma. Inoltre Di Benedetto unitamente a Unicredit hanno concordato di chiedere a – Roma 2000 – una modifica degli accordi: cioè di trasformare il precedente finanziamento previsto in favore della Roma, da 10 a 20 milioni di euro. Il cda di Roma 2000 si riunirà nei prossimi giorni e potrà decidere se cassare o accettare la nuova richiesta. In ogni caso è sembrato molto soddisfatto il direttore operativo della banca, Paolo Fiorentino, il quale nel sottolineare l’importanza di operare all’interno delle regole del fair play finanziario, in linea con le direttive generali della Uefa, ha voluto ricordare che si sta «lavorando alla stabilità finanziaria» della squadra «che è una condizione per dare anche stabilità tecnica».©Paolo Bruno/Getty Images -
De Rossi rifiuta il Manchester City
Il centrocampista della Roma Daniele De Rossi continuerà a vestire i colori giallorossi. Almeno questa è l’intenzione del giocatore che ha rifiutato un’offerta stratosferica da parte della proprietà araba del Manchester City, la seconda nel giro di un mese ricevuta dalla squadra inglese. Sulle tracce del “biondo” di Ostia anche altri club della Premier League come il Chelsea (che deve sopperire all’infortunio di Essien) e il Manchester United oltre al Real Madrid. Tutte le offerte sono state scartate.
De Rossi vuole la Roma, ma il vero problema è se la Roma voglia De Rossi a tutti i costi. E di costi reali si sta parlando. Considerando che il City spenderebbe più di 30 milioni di euro per il cartellino del giocatore e che “Capitan Futuro” ne percepisce 8,1 lordi l’anno. Il mediano ha un contratto in scadenza a Giugno 2012 e nonostante la sua volontà di rimanere vuole delle garanzie per quanto riguarda il rinnovo contrattuale. In due parole: almeno un quinquennale con più soldi considerando che, a 28 anni, questa potrebbe essere l’ultima firma da apporre su un contratto da calciatore professionista. Al momento la Roma non ha ancora una vera proprietà (il closing sarebbe slittato tra una settimana) e le parti sembrano ancora distanti per quanto riguarda le cifre. La questione non è soltanto economica chiaramente. Il numero 16 romano e romanista rappresenta Roma e la romanità (secondo solo al Capitano Francesco Totti) e il sue legame con la città e la tifoseria sembrerebbe indissolubile. Ma le ombre dei problemi personali nella vita privata non danno garanzie sul rendimento di un fuori classe che nelle ultime due stagioni ha calato vertiginosamente il proprio livello. La conseguenza è stata una incrinatura del rapporto idilliaco con i tifosi e una palese instabilità psicologica che lo ha portato a isterismi e squalifiche. Walter Sabatini lo sa bene e probabilmente in attesa della firma sta fiutando altre tracce per il centrocampo. La cosa certa è che Luis Enrique lo vuole esplicitamente al centro del progetto tecnico e anche Sabatini sta facendo di tutto per fare in modo di esaudire la volontà dell’allenatore asturiano. E pure la proprietà americana crede che il nome De Rossi, oltre a rappresentare un valore in campo, possa essere il manifesto di quel rilancio del marchio Roma a livello internazionale e soprattutto nel mercato statunitense, depurato dalle immagine delle gomitate rifilate in Champions League per esempio. Dunque la sensazione è che si arriverà ad un rinnovo. Però non a tutti i costi, ma ad un costo giusto e soprattutto senza danneggiare la Roma.© Giuseppe Bellini/Getty Images -
Lamela è della Roma, manca solo la firma
«Lamela è un giocatore della Roma, manca solo la firma». Pensieri e parole di Daniel Crespo, avvocato del River Plate nell’intervista rilasciata alla radio romana Centro Suono Sport. La dichiarazione è l’esito del meeting che ha riunito da una parte il presidente del club argentino, Daniel Passarella, il segretario generale del River Daniel Bravo oltre che l’avvocato stesso e il procuratore del calciatore Gonzalo Rebasa; dalla sponda romanista invece presenti il ds giallorosso Walter Sabatini oltre che il neo amministratore delegato Claudio Fenucci.
La presentazione ufficiale è attesa per mercoledì prossimo quando il neo presidente della Roma, Thomas DiBendetto, sarà nella capitale per la conferenza stampa in cui si presenterà ufficialmente ai tifosi e durante la quale illustrerà i primi colpi della Roma targata Usa. Le prime parole del 19enne trequartista Erik Lamela sarebbero state di grande felicità per il trasferimento: “Sono molto contento finalmente ho coronato il mio sogno. Ho una grandissima voglia di cominciare questa avventura e non vedo l’ora di conoscere i miei nuovi compagni”. E le altre dichiarazioni di Crespo rendono i dettagli della negoziazione riuscita: “L’accordo è stato trovato, stiamo aspettando l’incontro per la firma”. L’accordo per la cessione del cartellino in favore della Roma è stato raggiunto sulla base di poco meno di 10 milioni di euro, più altri 2 milioni di bonus relativi alle presenze e agli obiettivi e il 25% della cifra pari a tre milioni di euro da versare come tasse, come prevede la regolamentazione argentina e 2 milioni di euro per le commissioni. Il prezzo finale, dunque, si aggira attorno ai 17 milioni di euro. L’ingaggio del Coco invece dovrebbe essere di un milione e mezzo a stagione per cinque anni.© ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images -
Secondo extracomunitario, la serie A sorride
Il Consiglio federale della Figc ha approvato, oggi a Roma, la regola che reintroduce il secondo extracomunitario. E’ una regola che, dalla prossima stagione, permetterà ai club della massima serie di arruolare nel proprio organico un massimo di due calciatori provenienti da federazioni straniere contro il solo extracomunitario permesso fino a ieri. La norma era già presente nel regolamento federale ma era stata cancellata un anno fa dopo la deludente esperienza ai Mondiali del 2010 in Sud Africa della Nazionale azzurra.
Ad annunciarlo è stato il presidente della Lega nazionale dilettanti e vice-presidente vicario della Federcalcio, Carlo Tavecchio: “c’è stato il via libera al secondo extracomunitario, siamo tutti d’accordo”. Anche il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, ha commentato la reintroduzione della norma: “credo che così si ritrovi una condizione importante per il recupero della competitività della Serie A”. “Su questo tema c’è stata la sintonia di tutte le leghe”.”Questo è un passo importante – ha sottolineato Beretta – nella direzione di trovare rapporti più stretti in particolare con la Lega Pro, con cui nei mesi scorsi avevamo avuto un rapporto più conflittuale”. Parole di elogio anche da parte del presidente della Figc, Giancarlo Abete: “è una norma di garanzia e siamo rimasti all’interno delle quote stabilite dal Coni”. La decisione incontra l’appoggio dei presidenti dei club di serie A come il laziale Claudio Lotito, il quale alla luce della reintrodotta possibilità vede nuove evoluzione nella propria campagna acquisti:i l mercato della Lazio non è finito. La possibilità di poter tesserare il secondo extracomunitario ci favorisce, dandoci la possibilità di fare altre operazioni”. Anche il Milan può festeggiare. Infatti grazie alla norma potrà tesserare ufficialmente il neoacquisto Taiwo. E dunque in attesa di importanti cambiamenti all’interno del calcio italiano proprio dalla Figc arriva un input importante. Non è passata così la linea del vice presidente di Lega, Demetrio Albertini, che poco tempo fa aveva sottolineato l’importanza di approvare il contratto collettivo prima di ragionare su altre tematiche come quella del secondo extracomunitario tesserabile.Giancarlo Abete | © Claudio Villa/Getty Images -
Roma, tutto in 48 ore: da Krkic a Stekelenburg
Bojan Krkic è praticamente un giocatore della Roma. Il trasferimento è nella fase finale ormai da tempo e nel giro di due giorni dovrebbe arrivare la tanto agognata firma del ventenne spagnolo di origine serba. E’ il portale spagnolo www.marca.com a riportarlo. Ma l’ennesima riconferma arriva dal presidente del Getafe, Angel Torres: il club spagnolo ha tentato tutte le strade per acquisire Krkic, infatti “stavamo per realizzare l’operazione Bojan – ha dichiarato Torres – . Abbiamo offerto 10 milioni al Barcellona” ma alla fine l’ipotesi non si è concretizzata perchè Bojan “aveva dato la sua parola a Luis Enrique”. Torres ha parlato anche dell’altro ipotetico acquisto sia della Roma che del Getafe, Martin Montoya: “sembra che Pep Guardiola voglia tenerselo”. Anche Walter Sabatini è ottimista a riguarda e ha dichiarato di aver raggiunto l’accordo col giocatore: “dobbiamo risolvere alcuni dettagli col Barça. Sono ottimista”. Inoltre il padre del calciatore si è detto certo del trasferimento.
Capitolo Maarten Stekelenburg. Il portiere ventinovenne dell’Ajax è sempre più vicino alla squadra giallorossa. Da limare (e non poco) la differenza tra la proposta romanista e la richiesta del club olandese. Il prezzo del cartellino oscilla tra gli 8 e 10 milioni di euro. Sette ne offre la Roma, dieci ne chiede l’Ajax. Secondo Sky Sport 24 con 8 milioni più bonus si potrebbe chiudere nel giro di 48 ore. E a tal proposito Walter Sabatini sarebbe in procinto di volare in Olanda. Da ritenere chiusa, invece, la pista che portava a Emiliano Viviano. Qualora l’affare Stekelenburg non si concludesse la dirigenza romanista ha pronta una lunga lista di estremi difensori che sta monitorando. In testa Kameni dell’Espanyol. Ventisettene molto apprezzato dal vice di Luis Enrique, Ivan De La Pena. Ci vogliono 2,5 milioni di euro per portarlo nella capitale. Al secondo posto il brasiliano del Santos, Rafael, classe 1989. Costo 4 milioni circa. Altro obiettivo è l’argentino 24enne Romero, in forze all’Az Alkmaar. Per lui si tratterebbe sulla base di 3-6 milioni di euro. Altre ipotesi, ma più remote, sono quelle per Sebastian Frey della Fiorentina, Krul del Newcastle e Ospina del Nizza.Bojan Krkic | © Lluis Gene/Getty Images