Autore: Guido Pugliese

  • Petkovic sfida Villas Boas, la Lazio a Tottenham in formazione tipo

    Petkovic sfida Villas Boas, la Lazio a Tottenham in formazione tipo

    La Lazio di Vladimir Petkovic dopo l’ottimo inizio di campionato (3 vittorie in 3 partite) si prepara all’esordio nella fase a gironi dell’Europa League 2012-2013. Stasera alle ore 21.05 a White Hart Lane i laziali sfidano i padroni di casa del Tottenham allenati dallo special two Andrè Villas Boas. Lazio e Tottenham sono anche le 2 favorite del girone j di Europa League che comprende anche gli sloveni del Maribor e i greci del Panathianikos. Gli Spurs rappresentano un’ottima squadra che nonostante il quarto posto ottenuto nell’ultima Premier si ritrova in Europa League per far spazio in Champions ai detentori del titolo del Chelsea. Tuttavia la Lazio non è arrivata a Londra per fare da sparring partner anzi proverà a sbancare il fortino degli Spurs con la complicità del duo Hernanes-Klose, coppia che in Serie A ha già timbrato il cartellino 6 volte.

    Chi vince stasera oltre i 3 punti conquista il ruolo di favorito del girone, ecco perchè l’allenatore biancoceleste farà scendere in campo la formazione migliore che vedrà Marchetti tra i pali, Cavanda e Lulic sulle fasce difensive e Dias e Biava coppia di centrali. A centrocampo Ledesma agirà davanti alla difesa mentre Mauri, Gonzalez, Candreva ed Hernanes avranno il compito di supportare l’unica punta Miroslav Klose. Proprio l’attaccante tedesco potrebbe rivelarsi l’arma letale dei biancocelesti così come il profeta Hernanes che con la doppietta al Chievo ha dimostrato di gradire molto la sua nuova posizione in campo. “Rispetto alla squadra di Reja parto più indietro. Mi piace prendere il pallone a centrocampo, non fare la seconda punta”. Queste le parole del brasiliano nella conferenza stampa di ieri, a conferma dell’ottimo feeling nato con il nuovo allenatore Petkovic.

    Miroslav Klose © Scott Heavey/Getty Images

    Il Tottenham di Villas Boas è una delle favorite della seconda competizione continentale. Come già detto in precedenza gli Spurs avrebbero dovuto giocare sui palcoscenici della Champions già da quest’anno ma non sarà così. L’Europa League però non verrà snobbata dai londinesi che in estate hanno ingaggiato l’ex allenatore di Chelsea e Porto Villas Boas proprio per conquistare nuovamente sul campo la qualificazione Champions. Ceduto Modric, gli Spurs hanno ingaggiato dal Lione il portiere della nazionale francese Hugo Lloris, hanno rinforzato la difesa con Jan Vertonghen e per ultimo ma non per importanza hanno trattenuto il giocatore più rappresentativo ovvero Gareth Bale. L’ala sinistra gallese rappresenta il fiore all’occhiello del club di White Hart Lane e stasera sarà certamente della partita mentre figurano tra gli indisponibili per il Tottenham giocatori importanti come Assou-Ekotto, Parker ed il bomber Adebayor. Gli uomini di Villas Boas sono reduci dalla prima vittoria stagionale in Premier League ottenuta per 3-1 sul campo del Reading.

    PRECEDENTI E QUOTE: Tottenham e Lazio non si sono mai affrontate nella loro storia. Tuttavia la Lazio ha affrontato squadre inglesi in 14 occasioni ottenendo 3 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte. Il Tottenham invece ha giocato contro squadre italiane 7 volte con un bilancio di 3 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. Per i bookmakers il Tottenham è favorito ed è quotato ad 1,80 mentre il pareggio e la vittoria laziale sono bancati rispettivamente a 3,60 e 4. Le quote pro Lazio sono molto interessanti ma per chi volesse andare sul sicuro (si fa per dire) vi consiglio l’over 2.5 (a 1,80 quote Snai).

    PROBABILI FORMAZIONI TOTTENHAM-LAZIO

    TOTTENHAM (4-2-3-1): Lloris; Walker, Caulker, Vertonghen, Naughton; Sandro, Huddlestone; Lennon, Sigurdsson, Bale, Defoe. Panchina: Cudicini, Gallas, Dawson, Dembélé, Townsend, Dempsey. Allenatore: Villas-Boas

    LAZIO (4-1-4-1): Marchetti; Cavanda, Biava, Dias, Lulic; Ledesma; Candreva, Hernanes, Gonzalez, Mauri; Klose. Panchina: Bizzarri, Ciani, Scaloni, Cana, Ederson, Floccari, Zarate. Allenatore: Petkovic

    Arbitro: Ovidiu Alin Hategan (ROU)

  • Inter operaia? Stramaccioni “Critiche premeditate”

    Inter operaia? Stramaccioni “Critiche premeditate”

    E’ un Andrea Stramaccioni a tutto tondo quello che ha parlato oggi nella conferenza stampa in vista di Inter-Rubin Kazan, partita valida per la prima giornata della fase a gironi dell’Europa League 2012-2013. Il tecnico nerazzurro nel post partita di Torino-Inter aveva risposto piccatamente a coloro che alludevano ad un’Inter provinciale ed oggi in conferenza stampa è ritornato sull’argomento affermando che le critiche all’Inter sono premeditate: Il provincialismo? Non ho niente contro la locuzione provinciale. Magari mi sono sbagliato, ho visto solo premeditazione nel taglio che si voleva dare alla vittoria dell’Inter a Torino. So che Inter ho mandato in campo su un campo difficile come l’Olimpico, ma in vantaggio ho cambiato e messo giocatori più avanzati, raddoppiando con una squadra d’attacco a pochi minuti dal termine: è stato un commento prima della gara e dopo, in maniera premeditata”.

    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa/Getty Images

    Il tecnico romano ha parlato di critiche premeditate volte chissà a sminuire il risultato pieno raggiunto in trasferta. Certamente è curioso notare più critiche dopo la vittoria con il Torino che dopo la sconfitta interna con la Roma. Provincialismo a parte, Stramaccioni ha parlato anche del tabù San Siro:“Non ci sono connessioni serie tra i nostri risultati non vittoriosi ed il nuovo campo di San Siro. Riflettevo e dicevo: le abbiamo vinte tutte lo scorso anno anno in casa, domani spero sia la volta buona”. I nerazzurri in questo primo scorcio di stagione hanno giocato davanti al pubblico di San Siro in 3 occasioni (2 in Europa League e 1 in Serie A) ottenendo 1 pareggio contro il Vaslui e 2 sconfitte contro Hajduk Spalato e Roma.

    Domani sera Milito e compagni sono chiamati a sfatare questo tabù confermando le impressioni dei bookmakers che vedono l’Inter come grande favorita della seconda competizione continentale. Sul ruolo di favoriti si è espresso anche il tecnico interista:  “Che i bookies ci diano per favoriti è nell’ordine delle cose, siamo la testa di serie numero uno della competizione. Però è qualcosa di diverso, soprattutto per il giorno in cui si gioca ed è leggermente avvantaggiato chi ha meno impegno in campionato”. Contro il Rubin Kazan mancherà ancora Rodrigo Palacio, ancora alle prese con problemi fisici mentre la coppia Cassano-Milito dopo aver messo ko il Torino proverà a fare lo stesso contro i russi.

     

  • Italia c’è la Croazia in Davis. Scoppia la Gianluigi Quinzi mania

    Italia c’è la Croazia in Davis. Scoppia la Gianluigi Quinzi mania

    La nazionale italiana di tennis, dopo aver superato 4-1 il Cile nello scorso weekend, si è assicurata la permanenza nel world group della Coppa Davis per il secondo anno consecutivo. Oggi a Londra è stato sorteggiato il tabellone della Coppa Davis 2013 e il sorteggio ha riservato all’Italia come primo turno un avversario ostico ma non insuperabile ovvero la Croazia. La sfida si disputerà dal 1 al 3 febbraio 2013 e gli azzurri, capitanati da Corrado Barazzutti, avranno il vantaggio di giocare in casa e potranno scegliere quindi anche la superficie di gioco, che molto presumibilmente dovrebbe essere la terra battuta vista la grande attitudine dei croati nel giocare su superfici veloci.

    L’AVVERSARIO – Detto questo la Croazia resta comunque un avversario da prendere con le molle considerato il fatto che il loro numero 1 Marin Cilic attualmente occupa la posizione numero 13 della classifica Atp e 2 anni fa è arrivato ad essere anche numero 9. Il tennista più rappresentativo della Croazia ha conquistato in carriera ben 8 titoli Atp vincendone uno anche sulla terra battuta. Ciò significa che anche sul rosso il livello di Cilic è decisamente buono ma non inarrivabile per i nostri. Il nostro numero 1 Andreas Seppi, numero 28 del mondo, ha già affrontato Cilic in 8 occasioni e il bilancio è in favore del croato per 5 vittorie a 3. Tuttavia l’unico precedente disputatosi in un match di Coppa Davis vide nel 2008 trionfare l’azzurro in 5 set. Dopo Cilic però per la Croazia non c’è grande abbondanza visto che a far compagnia al buon Marin nei top 100 vi è il solo Ivo Karlovic, numero 90 del ranking atp. Il gigante croato è un avversario sempre pericoloso ma sulla terra il suo servizio fa meno paura. Insomma le premesse affinchè l’Italia superi il primo turno in Davis ci sono tutte anche perchè è vero che i croati hanno dalla loro un top 15 ma è vero anche che l’Italia ha ben 6 giocatori (Seppi, Fognini, Bolelli, Lorenzi, Volandri e Cipolla) tra i primi 80 del mondo e potrà contare sull’apporto del pubblico di casa e su una maggiore attitudine a giocare sulla terra rossa.

    Gianluigi Quinzi © Getty Images

    QUINZI MANIA – In Italia il tennis sta riscuotendo sempre maggiore attenzione, stessa attenzione che la maggior parte degli appassionati italiani di tennis riservano da tempo a Gianluigi Quinzi, 16enne di Porto San Giorgio numero 4 del ranking under 18. Ai più questo nome non dirà niente, ma agli addetti ai lavori o semplicemente a coloro che seguono il mondo del tennis anche a livello giovanile questo nome dice tanto. Gianluigi Quinzi è il nuovo astro nascente del tennis italiano e i suoi primi risultati tra i professionisti lasciano ben sperare per l’immediato futuro. Settimana scorsa ha ottenuto la prima semifinale in un torneo futures giocato in Messico. Questa settimana tenterà di far meglio sempre in Messico, dove giocherà il secondo torneo futures in 2 settimane. Il tennista marchigiano quest’anno ha vinto il Bonfiglio, il più importante torneo italiano under 18, e ha ben figurato nei primi slam juniores arrivando ad occupare la posizione numero 4 del ranking under 18 non avendo ancora compiuto 17 anni e avendo dinanzi a sè in classifica 3 tennisti più grandi di lui. Tutto questo deve far riflettere sulle qualità del ragazzo ma non deve illudere perchè il tennis giovanile e il tennis professionistico sono 2 mondi diversi. Non sempre chi domina a livello juniores riesce a farlo tra i grandi vedi  l’americano Donald Young (best ranking numero 38 atp) e non sempre chi viene proclamato prossimo numero 1 al mondo poi lo diventa vedi l’enfant prodige Richard Gasquet, che al massimo è arrivato ad essere numero 7.

    Di certo Quinzi, mancino come Rafa Nadal ma dal gioco più esplosivo, ha la stoffa del campione e da settimana prossima sarà tra i primi 900 tennisti al mondo a soli 16 anni e 7 mesi. Paragonarlo al fenomeno maiorchino non avrebbe senso visto che Nadal si è rivelato un vero e proprio mostro di precocità (a 16 anni era già tra i primi 250 al mondo) ma l’Italia tennistica sogna già in grande seguendo le gesta del 16enne marchigiano. Difficile dire adesso dove potrà arrivare Quinzi, ma certamente il suo cammino tra i professionisti è iniziato nel migliore dei modi e ha portato una ventata di entusiasmo al tennis italiano maschile, che a differenza di quello femminile, aspetta ancora da troppo tempo il suo campione.

  • Omar El Kaddouri al Napoli, De Laurentiis rompe l’asse Genoa-Milan

    Omar El Kaddouri al Napoli, De Laurentiis rompe l’asse Genoa-Milan

    L’ultimo campionato di Serie B ha regalato gol e spettacolo grazie alle performance di giovani dalle belle speranze. Il campionato di Serie A ormai alle porte ospiterà molti di questi talenti, Insigne in primis tenterà di confermarsi ai massimi livelli nazionali sotto l’ombra del Vesuvio. Stesso dicasi per l’ex compagno di squadra Ciro Immobile, capocannoniere dell’ultima serie cadetta con 28 gol, che godrà di una maglia da titolare nel Genoa, sperando di convincere la Juve (proprietaria dell’altra metà cartellino) a puntare su di lui in futuro. Non dimentichiamo Gianluca Sansone che nell’ultima splendida stagione a Sassuolo si è garantito un posto in A con il Torino così come Marco Sau è tornato alla base al Cagliari dopo aver deliziato in B i tifosi della Juve Stabia. Ecco allora che in questi ultimi giorni di mercato a questa ristretta lista potrebbe aggiungersi un ottimo talento straniero come Omar El Kaddouri.

    Omar El Kaddouri © Jeff J Mitchell/Getty Images

    CHI E’? – Omar El Kaddouri, 22 anni compiuti lo scorso 21 agosto, è un trequartista in forza al Brescia. Nato a Bruxelles ma di origini marocchine ha la doppia nazionalità (belga e marocchina) e ha partecipato agli ultimi giochi olimpici con la selezione del Marocco. Oltre ad essere giovane El Kaddouri è un prospetto davvero interessante soprattutto per la sua predisposizione tattica in quanto può giocare da prima o seconda punta ma anche da regista. Chi lo prende fa un affare, il Brescia ci ha visto lungo quando l’ha prelevato nel 2007 dalle giovanili dell’Anderlecht aggregandolo alla primavera. Nel 2008 esordisce in Serie B con la maglia delle rondinelle mentre nella stagione successiva totalizza 2 presenze in Coppa Italia. Nel 2010-2011 trova continuità giocando in prestito in Lega Pro con il Sud Tirol Alto Adige. In trentino trova una maglia da titolare in 31 occasioni, siglando le prime 2 reti tra i professionisti. Dopo l’esperienza in Lega Pro nella scorsa stagione il Brescia lo riporta alla base garantendogli la possibilità di ben figurare in B ed El Kaddouri non delude le aspettative facendosi notare anche grazie alle 7 reti messe a segno su 37 presenze totali. Per strapparlo al Brescia bastano 4 milioni di euro, ma tra un paio d’anni potrebbe valere ben altre cifre.

    SINERGIA GENOA-MILAN – Le ottime cose fatte intravedere dal centrocampista marocchino non sono passate inosservate neanche in Serie A visto che negli ultimi mesi sul giocatore c’è stato il forte interesse della Juve e del Parma. Altro particolare da non sottovalutare è chi cura i suoi affari ovvero il numero 1 dei procuratori Mino Raiola. Negli ultimi giorni il Genoa sta pensando ad imbastire insieme al Milan un’operazione con il Brescia con protagonista proprio El Kaddouri. Galliani e Preziosi non sono nuovi a questo tipo di operazioni basti pensare alle 2 operazioni più eclatanti sull’asse Milano-Genova vedi Kevin-Prince Boateng e Stephan El Sharaawy. L’intenzione del Genoa è quella di prelevare l’intero cartellino di El Kaddouri dal Brescia, per poi a gennaio girare metà cartellino al Milan. Insomma sarebbe un colpo del futuro in chiave Milan ma anche un ottimo acquisto del presente per il grifone.

    PRESSING NAPOLI – Nonostante la pole position del Genoa per El Kaddouri, c’è una altra società italiana pronta a beffare il Grifone e di conseguenza anche il Milan. Stiamo parlando del Napoli di Aurelio De Laurentiis che nelle ultime ore sta tentando il colpo grosso offrendo al Brescia 2 milioni più bonus per la comproprietà facendo tremare di conseguenza l’asse Genoa-Milan. Anche il Napoli ha un precedente ben augurante con il Brescia basti pensare all’affare Hamsik. Il centrocampista slovacco che ben figurò con le rondinelle in B fu acquistato dal Napoli per 5,5 milioni nel 2007, guarda caso l’anno in cui il Brescia scovò El Kaddouri in Belgio. Corsi e ricorsi del mercato…

  • Cambiasso e Palacio stendono il Vaslui. Inter con un piede in Europa League

    Cambiasso e Palacio stendono il Vaslui. Inter con un piede in Europa League

    Nell’andata dei playoff di Europa League l’Inter piega 2-0 i rumeni del Vaslui e mette una seria ipoteca sulla qualificazione alla fase a gironi. Le reti nerazzurre portano la firma di Cambiasso e Palacio, principali interpreti del tango argentino andato in scena allo Stadio Municipal. Tra una settimana il ritorno a San Siro con l’Inter che dovrà comunque tenere alta la concentrazione onde evitare figuracce vedi Hajduk Spalato. Intanto chi ben comincia è a metà dell’opera, l’Inter punta molto sull’Europa League e non poteva festeggiare nel modo migliore le 800 presenze di capitan Zanetti e il terzo colpo di mercato in 3 giorni vedi Alvaro Pereira.

    VASLUI-INTER: LA PARTITA – Solo una novità nell’undici titolare mandato in campo da Andrea Stramaccioni. In difesa ad affiancare Silvestre ci ha pensato Ranocchia, autore tutto sommato di una prestazione brillante specie se paragonata a quelle della passata stagione. Per il resto sono state confermate le indiscrezioni della vigilia. L’Inter parte in sordina e dopo appena 2 minuti recrimina per un calcio di rigore dubbio non concesso a Milito. Il Vaslui si dimostra inferiore e stenta a rendersi pericoloso dalle parti di Castellazzi, chiamato a difendere i pali nerazzurri fino al rientro di Handanovic mentre in infermeria si aggiunge dopo appena 10 minuti Mudingayi. Stramaccioni lo sostituisce con Nagatomo, che si posiziona sulla fascia sinistra di difesa facendo scalare a centrocampo il jolly Zanetti. A metà ripresa l’Inter passa in vantaggio su azione da calcio d’angolo grazie ad un sinistro preciso di Esteban Cambiasso. Il vantaggio mette i nerazzurri nelle migliori condizioni e l’ottima intesa tra Sneijder e Palacio rischia di far capitolare ben presto i rumeni, che al 40′ si rendono pericolosi con un tiro di Ndoye che scalda le mani a Castellazzi.

    Rodrigo Palacio © Valerio Pennicino/Getty Images

    In chiusura di primo tempo i nerazzurri vanno vicini al raddoppio con un pimpante Palacio, che servito da Nagatomo addomestica il pallone in area concludendo con un tiro di punta a cui il palo dice no. L’appuntamento con il gol per il Trenza è solo rimandato perchè a metà ripresa Stramaccioni manda in campo Coutinho al posto di un non brillantissimo Milito, che lascia quindi il posto di punta centrale a Palacio. L’ex attaccante genoano ci mette un minuto per colpire il Vaslui e servito da un ottimo Sneijder supera il portiere rumeno con un diagonale preciso mandando di fatto i titoli di coda della partita. Nel finale il forcing del Vaslui è vano mentre l’Inter controlla tranquillamente il risultato grazie al quale l’Europa League si avvicina.

    VASLUI-INTER: LE PAGELLE

    Sneijder 7: Se il buongiorno si vede dal mattino i tifosi nerazzurri possono stare tranquilli. Il numero 10 interista è totalmente rivitalizzato dalla cura Stramaccioni e ieri ne ha dato la dimostrazione. Spazia su tutto il fronte del centrocampo, servendo i compagni con passaggi millimetrici e a volte impensabili. Dai suoi piedi nascono i gol che hanno piegato il Vaslui e sempre dai suoi piedi potrebbero nascere nuovi successi per i nerazzurri. Avere in squadra Sneijder è sempre un valore aggiunto poi se gioca così, sognare è lecito.

    Palacio 7,5: Merita pienamente il 7,5. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il Trenza conferma di poter ripetere i 19 gol dell’anno scorso nonostante le 31 primavere e nonostante vesta adesso una maglia più ‘pesante’. L’ex Boca Juniors è già tirato a lucido, peccato non possa essere schierato per la prima di campionato a Pescara. Tuttavia la sua prestazione è un ottimo antipasto a quel che potrà essere la sua prima stagione nerazzurra.

    Zanetti 7: 39 anni e non sentirli. Stramaccioni l’ha definito bionico, lui ha ringraziato sul campo con la presenza numero 800 e una prestazione degna del suo nome. Sia come terzino che come interno di centrocampo il suo apporto alla causa interista rimane costante ma questo ormai non stupisce più nessuno.

     VIDEO VASLUI-INTER 0-2 HIGHLIGHTS

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  • Inter all’esame Vaslui. Zanetti tocca quota 800

    Inter all’esame Vaslui. Zanetti tocca quota 800

    Riprende l’avventura in Europa League per l’Inter di Andrea Stramaccioni. Stasera ore 20:45, in diretta su Sky Sport 1 e Premium Calcio 1, i nerazzurri sfideranno i rumeni del Vaslui nell’andata dei playoff di Europa League. I vice campioni di Romania proveranno a mettere i bastoni tra le ruote all’Inter, chiamata invece al riscatto dopo la sconfitta inutile ma pesante subita con l’Hajduk a San Siro due settimane fa. Proprio per questo Stramaccioni manderà in campo la formazione migliore, priva però dell’infortunato Handanovic e degli ultimi 2 acquisti Cassano e Gargano. Il talento barese ci sarà tra 7 giorni nella gara di ritorno visto che ieri l’Inter ha provveduto ad inserire il suo nome nella lista Uefa al posto dell’indisponibile Handanovic. Stasera invece giocherà Maicon, nonostante la sua imminente cessione al City, ma soprattutto ci sarà il capitano Javier Zanetti, che toccherà quota 800 partite con la maglia nerazzurra. Ennesimo record per il numero 4 nerazzurro, che giocherà come terzino sinistro e per l’occasione indosserà una fascia speciale che recita: “800 storie d’amore insieme”. 

    Javier Zanetti col Vaslui 800esima presenza in nerazzurro © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Con Zanetti e Maicon terzini la difesa verrà completata da Silvestre e Samuel, coppia argentina ex Boca Juniors. A centrocampo ci sarà spazio per Gaby Mudingayi, pronto ad affiancare Guarin e Cambiasso. In avanti agirà l’inamovibile Diego Milito, supportato da Sneijder e Palacio. L’ex attaccante del Genoa dovrebbe giocare l’intera partita visto che non sarà disponibile per la prima di campionato a Pescara in quanto squalificato. I rumeni del Vaslui dovrebbero schierarsi con un 4-4-1-1 molto coperto e spinti dal pubblico di casa proveranno ad agire di rimessa sperando che l’Inter regali qualcosa in difesa. Dallo loro i rumeni oltre al pubblico avranno anche le due partite di campionato già nelle gambe ma la superiorità tecnica dell’Inter dovrebbe comunque rendere tutto ciò un piccolo dettaglio.

    PRECEDENTI E QUOTE – Nessun precedente tra Inter e Vaslui. Per il Vaslui però non si tratta della prima sfida contro una squadra italiana visto che l’anno scorso nella fase a giorni dell’Europa League hanno pareggiato con la Lazio di Reja sia in casa (0-0) che in trasferta (2-2). Per quanto concerne le quote, i nerazzurri sono favoriti e quotati a 1,70 mentre il pareggio e la vittoria rumena sono bancati rispettivamente a 3,40 e 5. Come primo marcatore della sfida invece spicca Milito a 4, seguito da Palacio a 5 e Sneijder a 8.

    PROBABILI FORMAZIONI VASLUI-INTER

    Vaslui (4-4-1-1): Coman; Milanov, Celeban, Varela, Salageaniu; Cauè, N’Doye, Antal, Stanciu; Sanmartean; Niculae. Panchina: Catalin, Cordos, Charalambous, Costin, Buhaescu, Zsiga, Sburlea. Allenatore: Sumudica

    Inter (4-3-2-1): Castellazzi; Maicon, Silvestre, Samuel, Zanetti; Guarin, Cambiasso, Mudingayi; Palacio, Sneijder; Milito. Panchina: Belec, Ranocchia, Juan Jesus, Jonathan, Nagatomo, Coutinho, Livaja. Allenatore: Stramaccioni

  • Inter, Stramaccioni e la fantasia al potere

    Inter, Stramaccioni e la fantasia al potere

    Una delle grandi curiosità dell’imminente campionato di Serie A è la nuova Inter di Andrea Stramaccioni. La società di Corso Vittorio Emanuele ha piena fiducia nel suo allenatore, il cui compito sarà ben più arduo di quanto lo è stato il finale dello scorso campionato. L’Inter punta a tornare ai vertici e il mercato messo in atto è la chiara dimostrazione della voglia di vincere presente ad Appiano Gentile. Gli ultimi 2 acquisti in ordine cronologico rispondono ai nomi di Cassano e Gargano, 2 ottimi giocatori che garantiscono indicazioni significative sull’idea di gioco che ha in mente l’ex allenatore della primavera. L’arrivo di Cassano con la contemporanea perdita di Pazzini ci dà l’idea di un Inter nella quale la fantasia sarà al potere, ma molti si chiederanno adesso come giocheranno i nerazzurri e come Stramaccioni riuscirà a far coesistere così tanta qualità in una tattica di gioco che garantisca non solo spettacolo ma anche sicurezza al reparto difensivo.

    Innanzitutto l’arrivo di Cassano completa l’attacco nerazzurro anche se molti sostengono ancora che manchi un vice Milito dimenticando che in rosa c’è Palacio, giocatore duttile che oltre a fare l’esterno d’attacco o la seconda punta può benissimo all’occorrenza sostituire Milito come punta centrale. Fatta questa precisazione bisogna però ammettere che nel reparto offensivo nerazzurro c’è grande abbondanza soprattutto sulla trequarti visto che oltre a Cassano sono presenti in rosa Sneijder, Coutinho e Ricky Alvarez. Ecco l’acquisto di Cassano potrebbe togliere spazio a Coutinho, rivitalizzato dalla cura spagnola, e autore di ottime prestazioni nel precampionato. Figuriamoci ad Alvarez.

    Andrea Stramaccioni © Valerio Pennicino/Getty Images

    Dopo aver fatto le dovute premesse proviamo a disegnare l’Inter che ha in mente Andrea Stramaccioni non dimenticando che in campo ci sono 11 avversari che corrono. In porta giocherà Samir Handanovic, infortunato ma pronto a rientrare a metà settembre. In difesa c’è ancora qualche punto interrogativo considerato il possibile acquisto di Alvaro Pereira sulla corsia sinistra con conseguente dirottamento a destra di Nagatomo con la possibile cessione di Maicon senza dimenticare il possibile utilizzo di Zanetti come terzino destro. La coppia di centrali difensivi ha al momento una sola certezza con Samuel mentre Ranocchia, Silvestre e Chivu si giocano l’altro posto. A centrocampo i nerazzurri con gli acquisti di Guarin, Mudingayi e Gargano hanno unito qualità e quantità anche perchè non si può pretendere che Cambiasso e Zanetti, in età avanzata, giochino al massimo per 50 partite. Il centrocampo, chiave del possibile successo nerazzurro, avrà il compito di proteggere la difesa, bucata più volte l’anno scorso, garantendo solidità ad una squadra che in attacco avrà più di 2 frecce. Diego Milito è la punta centrale designata ma resta da capire come verrà supportato ma soprattutto da chi. Nonostante il modulo prediletto da Stramaccioni sia il 4-2-3-1 appare molto difficile che l’Inter possa (con il tipo di rosa a disposizione) giocare in questo modo garantendo solidità alla squadra. Ecco quindi che Stramaccioni dovrà variare in corsa il modulo scegliendo tra due opzioni principali. La prima è un 4-3-2-1 più coperto con Gargano-Guarin-Cambiasso a formare la diga di centrocampo e Sneijder e Cassano (Palacio) dietro Milito. La seconda è il 4-3-1-2 con Cassano o Palacio accanto a Milito e Sneijder unico trequartista.

    Il 4-2-3-1 con Cassano, Sneijder e Palacio ad innescare Milito è un’idea di gioco spettacolare ma poco praticabile soprattutto ad inizio stagione con i giocatori ancora non al top della forma. In questo caso sarebbe richiesto un grande sforzo non solo ai 2 di centrocampo ma anche agli esterni d’attacco costretti a fare gli Eto’o di turno ma non con gli stessi risultati. Ecco perchè Stramaccioni dovrà essere bravo a variare almeno due moduli a seconda delle esigenze e dovrà saper scegliere tra le numerose frecce d’attacco quelle più congeniali in relazione anche all’avversario. In attesa di vedere all’opera l’idea tattica di Stramaccioni dopo i recenti acquisti, all’Inter sperano soprattutto che la grande intesa tra Sneijder e Cassano si palesi anche in campo. Con Stramaccioni pronto a ringraziare con un ‘bene bene’..

  • Daniele De Rossi chiude la porta al City “Sto bene alla Roma”

    Daniele De Rossi chiude la porta al City “Sto bene alla Roma”

    C’era grande attesa oggi per la conferenza stampa di Daniele De Rossi a Trigoria. Com’era presumibile il centrocampista giallorosso ha confermato il suo unico desiderio: restare alla Roma. Negli ultimi giorni erano circolate tante, troppe voci riguardo un suo possibile addio dalla capitale con il Manchester City di Roberto Mancini pronto a fare carte false per portarlo in Premier. L’interesse del City c’era e c’è ancora, ma la montatura mediatica generatasi intorno al nome di Capitan Futuro ha costretto il diretto interessato a convocare una conferenza stampa per chiarire una volta per tutte il suo futuro. “Ne ho lette di tutti i colori. C’è stato quello che c’è sempre stato con i giocatori un po’ più richiesti: delle offerte, delle richieste. Ed il mio punto di vista è questo ed è sempre stato questo: sto qui, sto bene a Roma, e non ho mai chiesto di andare via. E’ stato scritto di tutto, e non è la prima volta, ma io da Roma non vado via”.

    Daniele De Rossi © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Esordisce così Daniele De Rossi in conferenza stampa specificando l’intenzione ferma di restare nella sua squadra del cuore: “A Roma sto davvero molto bene e sono molto affascinato da questo progetto, anche se mi è dispiaciuto che molti della vecchia guardia siano andati via. Ma sono arrivati dei giocatori nuovi e molto importanti, e sta a noi vecchi aiutare a costruire qualcosa di importante come accaduto negli ultimi anni”. L’offerta del City? “C’è stata tutta una tarantella intorno a questa storia, ma io sto bene alla Roma. Il giorno in cui vorrò farlo lo comunicherò in una conferenza stampa”.

    Parole chiare e significative quelle pronunciate dal numero 16 giallorosso, Roberto Mancini dovrà farsene una ragione perchè Capitan Futuro non ha nessuna intenzione di lasciare la sua squadra del cuore, la sua gente, la sua città. L’amore viscerale tra Daniele e la maglia giallorossa non si compra neanche con i soldi dello sceicco Mansour. D’altronde domenica sera, in occasione dell’amichevole Roma-Aris, il segnale del popolo giallorosso era stato chiaro: “De Rossi non si tocca!”. Lui oggi ha solo confermato quanto visto 2 giorni fa ma soprattutto ha voluto smorzare le voci di un addio, che non ha motivo di esistere al momento né per lui né per la Roma.

  • Napoli, probabile rinnovo per Cavani ma tra un anno sarà addio

    Napoli, probabile rinnovo per Cavani ma tra un anno sarà addio

    L’estate sta finendo, il mercato quasi. A 10 giorni dalla chiusura della sessione estiva delle trattative il Napoli, ma anche la Serie A si coccolano uno dei giocatori più ambiti dalle grandi d’Europa. Stiamo parlando di Edinson Cavani, punta di diamante del Napoli. 67 gol in 96 presenze con la maglia azzurra, il bomber uruguaiano è l’attaccante che tutti vorrebbero avere ma per molti rimarrà solo un sogno. Chiedere al Chelsea, che nonostante gli acquisti di Hazard e Oscar ha provato a portarlo a Stamford Bridge già per questa stagione mettendo sul piatto di De Laurentiis 35 milioni di euro. Niente da fare (per adesso) perchè il Napoli e Napoli vogliono ancora sognare con i suoi gol, magari decisivi per uno scudetto, obiettivo sempre più consono alle qualità della rosa di Mazzarri.

    L’addio di Lavezzi, seppur traumatico, è stato accettato e superato grazie soprattutto alla consapevolezza di aver trovato in casa un talento straordinario come Lorenzo Insigne, già ribattezzato Il Magnifico. Se poi a finalizzare le trame mazzarriane c’è sempre lui, Cavani, lo scudetto è possibile ora più che mai. Proprio per questo in settimana ci sarà l’incontro tra il presidente De Laurentiis e gli agenti del Matador. Oggetto della discussione è il rinnovo, di cui tanto si è parlato nei mesi addietro. Cavani, che attualmente percepisce 2,5 milioni di euro, chiede tramite i suoi agenti il doppio di quanto percepito adesso ovvero 5 milioni. Il presidente partenopeo, nonostante non gradisca molto essere preso per la gola, potrebbe e dovrebbe acconsentire senza fare troppo storie.

    Edinson Cavani © Lintao Zhang/Getty Images

    Perchè? Innanzitutto Aurelio da buon intenditore di calcio qual è diventato, è conscio del grande valore del giocatore e ha capito perfettamente che un bomber come Cavani può ambire ai palcoscenici europei più alti. Non che Napoli non sia un grande palcoscenico anzi, ma al momento la crescita esponenziale di Cavani, sotto gli occhi di tutti soprattutto dei club europei più facoltosi, viaggia troppo veloce soprattutto in termini economici. Tutto ciò ha determinato una serie di meccanismi animati dal Dio denaro che potrebbero danneggiare l’ambiente partenopeo. Consapevole del fatto di non poter trattenere Cavani a Napoli alle proprie condizioni, De Laurentiis è pronto a ripercorrere con l’uruguaiano la storia del film di Lavezzi.

    Il buon Aurelio che di trame e di film se ne intende è pronto a concedere il rinnovo con aumento, ma con la promessa di separarsi tra un anno senza rancore. D’altronde le richieste per Cavani c’erano, ci sono e ci saranno.

  • Masters 1000 Cincinnati, trionfa Federer. Djokovic ko in 2 set

    Masters 1000 Cincinnati, trionfa Federer. Djokovic ko in 2 set

    Roger Federer trionfa nel Masters 1000 di Cincinnati grazie al successo in finale su Novak Djokovic. Sesto titolo in stagione, 76esimo in carriera per Federer, vittorioso sul serbo per 6-0 7-6 in 1 ora e 22 minuti di gioco. Con questo successo l’elvetico allunga ulteriormente nella classifica Atp, che lo vede sempre stabile in prima posizione con ben 895 punti di vantaggio sul numero 2 Djokovic.

    LA PARTITA – La finale di Cincinnati è una partita dai 2 volti ma con un grande protagonista: Federer. Nel primo set c’è solo lui in campo, tanto che il numero 2 del mondo Djokovic sembra il primo dei dilettanti. Il campionissimo elvetico a suon di colpi vincenti toglie a Djokovic tutte le certezze delle ultime 2 settimane conquistando la prima frazione di gioco per 6-0 in soli 20 minuti. Punteggio anomalo in una sfida tra i 2 giocatori più forti del circuito ma conseguenza di un Federer a tratti ingiocabile nonostante le 31 primavere.

    Roger Federer © Matthew Stockman/Getty Images

    Nel secondo set scende in campo il vero Djokovic, desideroso di evitare una magra figura in una stagione positiva ma non eccezionale come quella dell’anno scorso. E in effetti il serbo, nel secondo set rimette la partita sui binari dell’equilibrio, migliorando le percentuali al servizio e limitando gli errori non forzati. Dal canto suo Federer sembra accettare il ritorno del serbo, amministrando le forze e il vantaggio di 1 set. L’epilogo giusto per l’equilibrio ritrovato nel secondo set è il tiebreak, dove lo svizzero cambia marcia e vola 3-0. Djokovic non ci sta, recupera lo svantaggio, annulla una palla match sul 5-6, spreca una palla set sul 7-6 prima di capitolare al secondo match point.

    Quinto successo a Cincinnati per Roger Federer, che con la vittoria odierna ha raggiunto Rafael Nadal a quota 21 per quanto riguarda i titoli Masters 1000 vinti. Il 7 volte vincitore di Wimbledon non poteva reagire in maniera migliore dopo l’argento (per lui deludente) ottenuto agli ultimi giochi olimpici. Tra 8 giorni inizierà l’ultimo slam della stagione sui campi di Flushing Meadows con Federer a recitare il ruolo di grande favorito e Djokovic, Murray e Del Potro pronti a dar battaglia.