Autore: Guido Pugliese

  • Inter-Fiorentina, Stramaccioni sfida l’amico Montella

    Inter-Fiorentina, Stramaccioni sfida l’amico Montella

    PREVIEW INTER-FIORENTINA – Vincere per sfatare il tabù San Siro. Vincere per restare nella scia del duo di testa formato da Juve e Napoli. Vincere è l’imperativo che regna in casa Inter a poche ore dal posticipo della sesta giornata che vedrà i nerazzurri ospitare la Fiorentina di Vincenzo Montella. I ragazzi di Stramaccioni sono reduci dalla vittoriosa trasferta a Verona con il Chievo mentre la Fiorentina è reduce dalla prestazione maiuscola ma non vincente fornita contro la capolista Juventus lo scorso martedì sera. Stasera l’Inter va a caccia della prima vittoria stagionale a San Siro mentre i viola proveranno ad unire bel gioco e risultato pieno contro una big della Serie A dopo aver mancato il colpaccio con la Juve e dopo l’ingiusta sconfitta rimediata con il Napoli al San Paolo nella seconda giornata.

    STRAMACCIONI vs MONTELLA – Inter-Fiorentina è anche Stramaccioni contro Montella, due giovani allenatori che oltre ad essere amici hanno in comune l’aver iniziato la loro carriera in panchina nelle giovanili della Roma. L’allenatore della viola ha più panchine di Serie A all’attivo con un bilancio di 20 vittorie, 20 pareggi e 16 sconfitte. Stramaccioni invece stasera siederà per la 15esima volta su una panchina di Serie A ma il suo bilancio è più che positivo con 8 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte. Insomma Montella ha dalla sua una maggiore esperienza nella massima serie e i suoi uomini già in questo inizio di campionato hanno dato prova del lavoro del tecnico fornendo prestazioni più che sufficienti. Dal canto suo Stramaccioni sta lavorando per dare un’identità alla sua Inter, ancora troppo discontinua sia in termini di prestazioni che di risultati.

    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa/Getty Images

    JOVETIC vs MILITO  – Altra sfida nella sfida, Jovetic contro Milito. Entrambi ci saranno stasera e proveranno a decidere il match con uno dei loro colpi. 4 dei 6 gol segnati dalla Fiorentina nelle prime 5 giornate portano la firma del montenegrino, fiore all’occhiello di una squadra che sa giocare a pallone. Il fuoriclasse della Fiorentina è il pericolo numero 1 per l’Inter, mentre il bomber argentino, 2 gol e 2 assist in campionato, proverà a farsi spazio nella difesa viola con la complicità del compagno di reparto Cassano. Proprio il barese che con 3 reti è il miglior marcatore interista in stagione affiancherà l’eroe del Triplete provando a non far rimpiangere l’assenza per infortunio di Sneijder. In casa Inter è tempo di conferme per quanto riguarda il modulo di gioco, quindi verrà riproposto il 3-5-2 che sembra dare molto più equilibrio all’undici in campo. Stramaccioni riproporrà la difesa a 3 formata da Juan Jesus, Ranocchia e Samuel, a centrocampo agiranno sulle fasce Nagatomo e Alvaro Pereira, primo gol in A contro il Chievo, mentre Zanetti, Guarin e Cambiasso agiranno a metà campo. In avanti pochi dubbi per il tecnico nerazzurro, considerando le assenze per infortunio di Sneijder e Palacio contro la Fiorentina ci sarà spazio per la coppia Milito-Cassano, che insieme hanno siglato ben 5 degli 8 gol nerazzurri in campionato. Anche Montella conferma l’undici che bene ha fatto con la Juve, in particolare in avanti sarà ancora Ljajic ad affiancare Jovetic, con Toni pronto a subentrare a gara in corso. In porta l’ex Viviano è chiamato a difendere i pali della sua squadra del cuore e dovrà fare attenzione a Milito, che proprio lo scorso febbraio gli rifilò un poker in Inter-Palermo 4-4. Inoltre l’Inter è la squadra che ha segnato più gol (14) all’attuale portiere viola.

    In casa Fiorentina c’è grande entusiasmo per l’inizio di campionato, il pari imposto alla Juve ha generato grande convinzione nei propri mezzi ma anche la consapevolezza di dover essere più cinici in attacco per non gettare alle ortiche la mole di gioco prodotta. L’ultima trasferta di campionato contro il Parma è l’esempio di quanto detto, con i viola incapaci di chiudere la partita sull’1-0 e puniti nel finale dal pareggio ducale. Stasera la grande occasione per i ragazzi di Montella è a San Siro, dove l’Inter quest’anno non ha ancora vinto e dove la Fiorentina non batte l’Inter dal 7 maggio 2000, quando i viola vinsero 4-0 con doppietta di Chiesa e reti di Bressan e Batistuta. Da quel giorno 10 sfide a San Siro tra Inter e Fiorentina e altrettante vittorie nerazzurre, l’ultima la scorsa stagione per 2-0 con reti di Pazzini e Nagatomo.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER-FIORENTINA

    Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Nagatomo, Zanetti, Guarin, Cambiasso, Pereira; Cassano; Milito

    Panchina: Castellazzi, Belec, Jonathan, Silvestre, Gargano, Obi, Mudingayi, Duncan, Alvarez R., Livaja, Coutinho. Allenatore: Stramaccioni

    Fiorentina (3-5-1-1): Viviano; Roncaglia, Rodriguez, Tomovic; Cuadrado, Romulo, Pizarro, Borja Valero, Pasqual; Ljajic, Jovetic

    Panchina: Neto, Lupatelli, Hegazi, Savic, Cassani, Migliaccio, Llama, Olivera, Mati Fernandez, Seferovic, Toni. Allenatore: Montella

  • Sneijder out un mese, all’Inter scatta l’ora di Cassano

    Sneijder out un mese, all’Inter scatta l’ora di Cassano

    Brutta tegola per l’Inter di Andrea Stramaccioni. Il tecnico romano dovrà fare a meno per un mese del suo numero 10 Wesley Sneijder. L’olandese si è infortunato nel corso dell’ultima partita giocata dai nerazzurri in quel di Verona e gli esami di ieri hanno evidenziato uno stiramento di 2°grado alla coscia sinistra. Il fantasista nerazzurro sarà costretto quindi a saltare le prossime 3 partite dell’Inter prima della sosta per le nazionali. In particolare Sneijder, oltre a saltare il match di domenica a San Siro contro la Fiorentina e la trasferta azera con il Neftci in Europa League, dovrà rinunciare alla disputa del derby di Milano in programma domenica 7 ottobre. L’ex Real Madrid inoltre non potrà rispondere alla convocazione in nazionale e potrebbe tornare disponibile per Bologna-Inter del 28 ottobre, saltando quindi anche Inter-Catania e Inter-Partizan rispettivamente in programma il 21 e il 25 ottobre.

    Wesley Sneijder © Claudio Villa/Getty Images

    FUORI SNEIJDER, DENTRO CASSANO – Non è solo il cambio che ha effettuato Stramaccioni al 26′ di Chievo-Inter causa infortunio dell’olandese, ma il rimedio che il tecnico romano attuerà per ovviare alla perdita del suo numero 10. In effetti Stramaccioni non ha molta scelta dato che in infermeria è ancora presente Rodrigo Palacio (per lui possibile rientro giovedi 4 ottobre in Europa League) ma certamente può consolarsi per il prossimo mese con il suo pupillo Cassano. Il talento di Bari vecchia non poteva iniziare nel modo migliore la sua avventura in nerazzurro e anche la partita con il Chievo ha palesato il suo ottimo inserimento nel gruppo di Stramaccioni.

    Il numero 99 nerazzurro, entrato in campo a Verona al posto di Sneijder, ha avuto un ottimo impatto sul match e non è un caso che sia stato proprio lui a chiudere la partita con il gol del 2-0. 3 gol in 5 partite di campionato e 305 minuti giocati sono numeri importanti che fanno al momento di FantAntonio il miglior marcatore nerazzurro in stagione. L’assenza forzata di Sneijder involontariamente regala una maglia da titolare a Cassano, che avrà il compito di affiancare o supportare Milito nel nuovo schema tattico adottato da Stramaccioni ovvero il 3-5-1-1.

  • Crisi Inter e Milan, San Siro è sempre più tabù

    Crisi Inter e Milan, San Siro è sempre più tabù

    Non se la passano bene Milan ed Inter in questo primo scorcio di stagione. Strano a dirsi per due società che solo 2 stagioni fa si contendevano il tricolore. Adesso le cose sono cambiate e dopo 4 giornate di campionato le milanesi hanno messo insieme 9 punti (Inter 6, Milan 3), davvero pochi se si pensa che la Juventus ne ha già 12. Se il buongiorno si vede dal mattino, a Milano quest’anno ci sarà poco da sorridere. Le situazioni deficitarie dei 2 club di Milano, hanno radici antecedenti e diverse tra loro. Ma ciò che accomuna in questo momento Milan e Inter è il rendimento a San Siro. Rendimento a dir poco disastroso per entrambi dato che l’Inter in 5 partite casalinghe ha ottenuto 2 pareggi e 3 sconfitte frutto di 5 gol fatti e 11 subiti mentre il Milan pur giocando di meno (3 partite) non ha fatto meglio anzi ha ottenuto 2 sconfitte e 1 pareggio senza mai riuscire a segnare.

    I numeri riflettono e fanno riflettere, certamente non mentono e ci dicono che Inter e Milan, per più motivi che proveremo adesso ad elencare, non riescono a fare risultato pieno tra le mura amiche. Tutto ciò non è ammissibile per 2 squadre che mirano ai vertici del campionato e non può essere spiegato dal fatto che l’Inter ha cambiato tanto oppure dal fatto che il Milan ha perso Ibrahimovic e Thiago Silva. Certamente i 2 motivi sopra citati sono veritieri ma di sicuro non sono l’unico male.

    Lo sconforto di Sneijder © Claudio Villa/Getty Images

    Partiamo dall’Inter di Andrea Stramaccioni. Squadra rinnovata all’inizio di un progetto tecnico interessante che mira a fare risultati nel breve periodo. Difficile capire se all’Inter valga più la parola progetto o risultato ma certamente il cattivo rendimento in casa può minare l’autostima del gruppo, la sintonia con i tifosi, la fiducia del presidente Moratti, tutti fattori che hanno contraddistinto i primi mesi di Stramaccioni all’Inter. I nerazzurri in casa stanno collezionando magre figure, a partire dalla sconfitta con l’Hajduk, passando per la stesa presa da Zeman, finendo con lo 0-2 di ieri marchiato Siena. In trasferta tuttavia la squadra di Stramaccioni ha dimostrato tutt’altro che fragilità e confusione andando a vincere ben 4 trasferte su 4 non subendo mai gol. Ecco allora che il disastroso rendimento casalingo sembra rispondere ad un problema tecnico-tattico, che evidentemente Stramaccioni non riesce ancora a risolvere. L’ipotesi che la prima sconfitta stagionale con l’Hajduk fosse stata frutto di un calo di concentrazione, è stata sbugiardata dai risultati a seguire ottenuti da Zanetti e compagni tra le mura amiche. L’Inter ha una doppia faccia, è cinica e spietata in trasferta ma inconcludente e fragile in casa, dove da un pò di tempo a questa parte le squadre avversarie danno sempre l’impressione di poter affondare il colpo. Il vero punto debole è il centrocampo e non la difesa come molti pensano. Non è un caso che l’Inter abbia subito molti gol nell’ultima mezz’ora di gara, conseguenza di una squadra che produce gioco ma non gol e alla distanza perde compattezza e convinzione e si riversa in avanti senza nessun acume tattico lasciando la difesa in balia delle scorribande avversarie. A Stramaccioni l’arduo compito di trovare la soluzione magari aiutato da un pò più di fortuna in attacco.

    ALLEGRI? MICA TANTO – A differenza dell’Inter, per il Milan il tabù San Siro è conseguenza di una crisi d’identità dei ragazzi di Allegri. Ai nerazzurri manca continuità di gioco e risultati, al Milan invece manca un pò tutto o più semplicemente manca Zlatan Ibrahimovic. Il fuoriclasse svedese oltre a vincere le partite da solo riusciva magicamente a tirarsi dietro tutta la squadra anche dal punto di vista psicologico. Basti pensare a Nocerino, l’anno scorso riusciva ad inserirsi perfettamente nelle aree avversarie macinando gol su gol, quest’anno invece manca proprio di convinzione anche quando deve eseguire il più semplice dei passaggi. Se a questo aggiungiamo la perdita in difesa di Thiago Silva non possiamo non essere d’accordo con la preoccupazione dei tifosi milanisti. 5 partite ufficiali per il Milan ed una sola vittoria ottenuta a Bologna grazie alla tripletta di Pazzini. 3 gol fatti e 5 subiti rendono l’idea della debacle rossonera, conseguenza anche degli addii dei vari Nesta, Seedorf, Gattuso, Zambrotta e Cassano. Il nuovo numero 10 è Boateng, ottimo giocatore ma certamente non uomo squadra. Per Allegri c’è poco tempo a disposizione per cominciare a dare al Milan una nuova identità e non è detto che un suo possibile sostituto riesca nel breve a fare meglio.

  • Tsogna demolisce Seppi, in Russia Fognini ko in finale

    Tsogna demolisce Seppi, in Russia Fognini ko in finale

    Domenica amara per il tennis italiano. Andreas Seppi e Fabio Fognini non riescono a vincere il titolo rispettivamente a Metz e San Pietroburgo.

    Il tennista altoatesino, numero 1 d’Italia e numero 28 del mondo, nulla ha potuto contro lo strapotere del tennista di casa Jo-Wilfired Tsonga, numero 7 del mondo. Il tennista francese ha battuto Seppi in soli 50 minuti con il punteggio di 6-1 6-2 ed ha conquistato davanti al proprio pubblico il torneo Atp di Metz, il nono della sua carriera. Per Seppi, che con la finale di Metz ritornerà da domani numero 25 del mondo, sfuma il terzo titolo della carriera ma la sua settimana resta comunque più che positiva dato le vittorie ottenute rispettivamente nei quarti e in semifinale su Florian Mayer e Gael Monfils.

    La stretta di mano tra Tsonga e Seppi © JEAN-CHRISTOPHE VERHAEGEN/AFP/GettyImages

    La finale odierna non ha avuto storia e ha visto Tsonga dominare dal primo all’ultimo quindici. Il primo set inizia malissimo per l’italiano che tiene il primo turno di battuta prima di concedere ben 5 game consecutivi al beniamino di casa. Nel secondo set non cambia la musica, Tsonga vola facilmente sul 4-0 con 2 break di vantaggio prima di chiudere la pratica con il punteggio di 6-2. Per il francese si tratta del secondo successo stagionale dopo la vittoria a Doha ad inizio stagione.

    A San Pietroburgo niente da fare per Fabio Fognini impegnato oggi in finale contro Martin Klizan, testa di serie numero 3 del torneo e numero 45 del mondo. Il 23enne slovacco, nonostante la maratona di 4 ore contro Youzhny, ha vinto il primo titolo atp in carriera sconfiggendo il tennista ligure per 6-2 6-3 in 1 ora e 10 minuti di gioco. Tuttavia Fognini non ha potuto esprimersi al meglio delle sue possibilità visto che per tutto il match ha accusato dolore al tallone del piede destro e ciò ha condizionato certamente la sua prestazione. Nonostante questo rammarico Fognini può certamente consolarsi con la seconda finale raggiunta nel circuito atp e con il suo rientro nei top 50 del ranking.

  • Inter forse era meglio provinciale… Il Siena sbanca San Siro

    Inter forse era meglio provinciale… Il Siena sbanca San Siro

    Niente da fare per l’Inter di Andrea Stramaccioni. Per la prima volta nella sua storia il Siena sbanca San Siro con 2 gol negli ultimi 15 minuti ad opera di Vergassola e Valiani. Il tabù San Siro persiste e inizia a prendere le sembianze di un incubo per i nerazzurri, che nonostante un buon inizio di partita non riescono a infilare la difesa senese soprattutto per la prestazione maiuscola del portiere Pegolo. Alla distanza gli uomini di Stramaccioni cominciano a sentire la stanchezza del giovedì di Europa League e vengono punti per 2 volte in contropiede da un Siena alla prima vittoria in campionato. Il pubblico di San Siro a fine partita non risparmia i fischi alla squadra così come la faccia di Massimo Moratti non è di quelle che possono lasciare tranquillo l’ambiente interista.

    LA PARTITA – Inter-Siena inizia con una notizia. Dopo 4 anni Javier Zanetti si siede in panchina per scelta tecnica, cosa che non accadeva dai tempi di Josè Mourinho. La partita inizia con ritmi blandi e il Siena che cerca di coprire più spazi possibili al trio d’attacco nerazzurro Cassano-Sneijder-Milito. A metà ripresa inizia il forcing dell’Inter, che a più riprese scalda i guantoni di uno strepitoso Pegolo con Sneijder e Guarin. Il Siena però si difende bene e prova a sprazzi a ripartire veloce in contropiede. Le occasioni migliori però le ha l’Inter con Sneijder che si addormenta solo davanti al portiere servendo malamente Milito e con Ranocchia che di testa si vede parare splendidamente il suo tentativo.

    Cosmi e il Siena fanno festa © Claudio Villa/Getty Images

    Nel secondo tempo i buoni propositi nerazzurri cominciano a spegnersi e il segnale più evidente è la sostituzione di uno spento Guarin che lascia il posto a Ricky Alvarez. L’argentino ha un buon impatto sulla partita ma il suo ingresso indebolisce il centrocampo interista che con il passare del tempo perde consistenza e consente al Siena di operare numerosi contropiedi. Al 74′ il Siena passa in vantaggio grazie a Simone Vergassola che sfrutta al meglio un errore in fase difensiva di Juan Jesus. L’Inter incassa il colpo e rischia di capitolare pochi minuti dopo se non fosse per il salvataggio di Handanovic sul colpo di testa di Calaiò. Nel finale Stramaccioni prova il tutto per tutto inserendo Coutinho al posto di Gargano e il giovane Livaja al posto di uno sterile Cassano, ma i cambi non fanno altro che peggiorare l’equilibrio presunto della squadra. Ecco allora che il Siena manda i titoli di coda della partita con il neo entrato Valiani che di testa a porta vuota sigla il raddoppio servito benissimo da Sestu. Per il Siena di Cosmi prima vittoria stagionale e ultimo posto in classifica a -1 in virtù del -6 di penalizzazione. L’Inter dal canto suo resta ferma a quota 6 in classifica confermando di non saper più vincere davanti al proprio pubblico.

    LE PAGELLE DI INTER-SIENA

    Pegolo 7,5: La prima vittoria stagionale per il Siena nasce dalle sue prodezze. Nel primo tempo è prodigioso in più occasioni dimostrandosi un’autentica saracinesca.

    Vergassola 7: Tanta quantità al servizio della squadra di Cosmi. Sigla l’1-0 con estrema freddezza.

    Calaiò 6,5: Il Siena sbanca San Siro ma lui non segna. Tuttavia è sempre fondamentale il suo apporto alla squadra, che raggiunge una vittoria importante e storica.

    Ranocchia 6,5: Nonostante i 2 gol presi, il difensore nerazzurro si rende autore di una buona prova confermando il buon momento di forma palesatosi con il Torino. Nel primo tempo Pegolo gli nega la gioia del gol.

    Juan Jesus 5: Il difensore brasiliano dopo l’ottima prova con il Torino sbaglia poco e nulla fino al 70′. Poi commette 2 errori da cui nascono i gol senesi. Bilancio non troppo positivo.

    Handanovic 6,5: Non può nulla sui gol presi. Salva splendidamente nel finale sul colpo di testa di Calaiò. Almeno lui lì dietro è una sicurezza.

    Guarin 5: Il centrocampo nerazzurro non può prescindere da lui, ma oggi in campo non era lui. Numerosi errori in fase di impostazione. Evidentemente affaticato, Stramaccioni lo risparmia nella ripresa.

    IL TABELLINO DI INTER-SIENA

    Inter (4-3-1-2): Handanovic 6,5; Nagatomo 5,5, Ranocchia 6,5, Juan Jesus 5, Pereira 5,5; Guarin 5 (10′ st Alvarez 5,5), Gargano 5 (35 st Coutinho 6), Cambiasso 5,5; Sneijder 5,5; Milito 6, Cassano 6 (40′ st Livaja sv). Panchina: Castellazzi, Belec, Zanetti, Silvestre, Samuel, Jonathan, Bianchetti, Chivu, Duncan. Allenatore: Stramaccioni
    Siena (3-4-2-1): Pegolo 7,5; Neto 6,5, Paci 6,5, Felipe 6,5; Angelo 6, Vergassola 7, D’Agostino 6,5 (9′ st Rodriguez 6), Del Grosso 6; Zè Eduardo 6 (33′ st Valiani 6,5), Rosina 6,5 (41′ st Sestu 6,5); Calaiò 6,5. Panchina: Farelli, Marini, Dellafiore, Martinez, Rubin, Verre, Paolucci, Bogdani. Allenatore: Cosmi

    VIDEO GOL INTER-SIENA

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  • Inter-Siena, Stramaccioni vuole sfatare il tabù San Siro

    Inter-Siena, Stramaccioni vuole sfatare il tabù San Siro

    Dopo il rocambolesco pareggio con il Rubin Kazan in Europa League l’Inter di Andrea Stramaccioni si prepara per sfidare a San Siro alle ore 15 il Siena di Serse Cosmi. I nerazzurri si presentano alla sfida con i senesi con 2 vittorie ottenute in trasferta (Pescara e Torino) e una sconfitta casalinga rimediata dalla Roma di Zeman. Dal canto suo il Siena è a caccia di punti pesanti per risalire la classifica che lo vede ultimo a -4 in virtù di una penalizzazione di -6 e soli 2 punti rimediati nelle prime 3 giornate del campionato.

    Tabù San Siro – Con il Siena l’Inter proverà a sfatare il tabù San Siro. Infatti i nerazzurri nelle 4 uscite casalinghe stagionali hanno rimediato 2 pareggi e 2 sconfitte frutto di 5 gol fatti e ben 9 subiti. Numeri allarmanti che differiscono dal rendimento in trasferta degli uomini di Stramaccioni. Lontano da San Siro Zanetti e compagni hanno vinto 4 partite su 4, con un bottino di 10 gol fatti e 0 subiti. I numeri non mentono ed evidenziano una certa difficoltà dell’Inter nel giocare in casa, dove bisogna imporre il proprio gioco senza perdere le distanze tra i reparti. Nella conferenza stampa di ieri Stramaccioni ha ribadito che la squadra sta lavorando per riuscire ad esprimersi al meglio davanti al pubblico di casa con l’augurio che la partita odierna ponga fine a questo tabù. Per il tecnico romano il tabù San Siro è più per i numeri che per l’andamento delle partite, tuttavia oggi alla quinta uscita casalinga stagionale è vietato sbagliare onde evitare di perdere terreno dalla vetta del campionato.

    Cassano&Sneijder © VINCENZO PINTO/AFP/GettyImages

    Per quanto concerne l’undici nerazzurro che scenderà in campo quest’oggi è molto probabile che in attacco giochino Sneijder e Cassano dietro Milito. Capitan Zanetti dovrebbe riposare, con Nagatomo schierato a destra in difesa e Alvaro Pereira a sinistra. La coppia di centrali difensivi sarà composta da Ranocchia e Juan Jesus, che bene hanno fatto nell’ultima di campionato a Torino. A centrocampo l’Inter non può prescindere dal suo guerriero Fredy Guarin, affiancato da Gargano e Cambiasso. Nel Siena Cosmi si affida in attacco a Calaiò, supportato da Valiani e Rosina; in difesa rientra Felipe che affiancherà Neto e l’ex Novara Paci mentre a centrocampo possibile panchina per Gaetano D’Agostino a vantaggio dell’uruguaiano Rodriguez.

    PRECEDENTI E QUOTE – Inter e Siena si affronteranno oggi per la 17esima volta, nei 16 incontri precedenti (tutti in Serie A) il bilancio pende nettamente dalla parte dei nerazzurri, vincitori in ben 12 occasioni. Il Siena non ha mai battuto l’Inter nella sua storia, in particolare a San Siro ha perso 6 degli 8 match disputati, uscendo indenne solo in 2 occasioni con 2 pareggi (stagione 2005/2006 e 2007/2008). I bookies nonostante il tabù San Siro danno fiducia all’Inter, la cui vittoria viene quotata a 1.40. Il pari è bancato 4 volte la posta mentre il colpaccio dei senesi è quotato a 8,50.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER-SIENA

    INTER (4-3-2-1): Handanovic, Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus, Pereira, Gargano, Guarin, Cambiasso, Sneijder, Cassano, Milito.

    Panchina: Castellazzi, Jonathan, Silvestre, Samuel, Bianchetti, Chivu, Zanetti, Duncan, Alvarez, Coutinho, Livaja. Allenatore: Stramaccioni

    SIENA (3-4-2-1): Pegolo, Felipe, Paci, Neto, Angelo, Vergassola, Rodriguez, Del Grosso, Rosina, Valiani, Calaiò.

    Panchina: Farrel, Contini, Martinez, Rubin, Bolzoni, Mannini, Verre, D’Agostino, Sestu, Zè Eduardo, Paolucci, Bogdani. Allenatore: Cosmi

  • Seppi doma Monfils e vola in finale a Metz. In Russia finale anche per Fognini

    Seppi doma Monfils e vola in finale a Metz. In Russia finale anche per Fognini

    Andreas Seppi e Fabio Fognini fanno grande l’Italia regalandosi due finali Atp nella stessa settimana. In quel di Metz, Seppi conquista la terza finale Atp stagionale eliminando il beniamino di casa Gael Monfils con il punteggio di 3-6 6-1 6-4. Domani Seppi affronterà il numero 7 del mondo Tsonga e giocherà la terza finale stagionale su 3 superfici diverse dopo quella persa sull’erba di Eastbourne (sconfitto da Roddick) e quella vinta sulla terra rossa di Belgrado. Ma le buone notizie per il tennis italiano non finiscono in Francia perchè in Russia, precisamente a San Pietroburgo, Fabio Fognini ha conquistato la seconda finale stagionale e della carriera dopo aver disposto facilmente dello spagnolo Gimeno-Traver. Il tennista ligure, quarta testa di serie del torneo e numero 53 del ranking, proverà a vincere il primo titolo Atp della sua carriera domani nella finale che lo vedrà opposto allo slovacco Martin Klizan, numero 45 del mondo, che ha impiegato quasi 4 ore per venire a capo del russo Mikhail Youzhny, prima testa di serie del torneo russo.

    Andreas Seppi in azione © JEAN-CHRISTOPHE VERHAEGEN/AFP/GettyImages

    Settimana da incorniciare per il tennis italiano, che domani avrà 2 possibilità per conquistare un titolo Atp sul cemento, titolo che in Italia manca ormai da 10 anni. L’ultimo in ordine cronologico a riuscirci fu Davide Sanguinetti che nel 2002 sul cemento (outdoor) americano di Derlay Beach conquistò il titolo battendo un giovane Andy Roddick in 3 set. Un titolo Atp sul cemento indoor manca in Italia sempre dal 2002, quando Sanguinetti trionfò a Milano battendo nell’atto conclusivo un Roger Federer agli albori della sua straordinaria carriera.

    ATP METZ, SUPER SEPPI VOLA IN FINALE – Prima finale Atp sul cemento indoor e quinta finale in carriera per Andreas Seppi, che conferma di essere nel pieno della sua maturazione tennistica. La finale di domani potrebbe consegnare al tennista altoatesino oltre che il terzo titolo in carriera anche il best ranking alla posizione numero 21. Il numero 1 d’Italia è approdato all’atto conclusivo del torneo di Metz dopo aver superato in 3 set il francese Gael Monfils, al rientro dopo un infortunio e con un passato da top10. Il beniamino di casa parte meglio nel primo set e nel sesto gioco conquista facilmente il break che gli consegna la prima frazione con il punteggio di 6-3. Nel secondo set sale in cattedra il tennista di Caldaro, che in battuta lascia le briciole al francese conquistando due break e la seconda frazione con il punteggio perentorio di 6-1. Nel set decisivo c’è più equilibrio ma sul 2-2 Monfils regala all’italiano il break complice anche 3 doppi falli. Nei successivi giochi i due tennisti tengono i rispettivi turni di battuta arrivando sul punteggio di 5-4 in favore dell’azzurro. Seppi, chiamato a servire per il match, soffre ma splendidamente annulla 3 palle break e al primo match point conquista la quinta finale della carriera.

    ATP SAN PIETROBURGO, FOGNINI AUTORITARIO – Sul cemento indoor di San Pietroburgo c’è gloria per Fabio Fognini. Il numero 2 d’Italia non ha deluso le aspettative della vigilia e grazie ad un match molto attento ha eliminato lo spagnolo Gimeno-Traver per 6-3 6-4. Fognini parte male e nel primo gioco perde la battuta salvo poi infilare un parziale di 4 giochi a 0 che gli permette di vincere facilmente il primo set per 6-3. Nel secondo set c’è più equilibrio ma l’italiano dà l’impressione di poter cambiare marcia da un momento all’altro. Impressione che si tramuta in realtà nel fatidico settimo gioco, quando il ligure opera il break decisivo e senza problemi conquista la seconda finale in stagione. Con la vittoria di oggi Fognini rientrerà nei top50 del ranking atp mentre in caso di successo domani entrerebbe nei primi 40 del mondo

  • Dopo i cinesi anche i russi pronti ad investire nell’Inter

    Dopo i cinesi anche i russi pronti ad investire nell’Inter

    L’Inter guarda al futuro, futuro che il primo tifoso nerazzurro nonchè presidente del club spera possa essere glorioso e ricco di soddisfazioni. Per assicurare tutto ciò all’Inter servono idee ma soprattutto soldi. Gli introiti economici del club di Corso Vittorio Emanuele potrebbero aumentare notevolmente a breve termine visto che dopo l’accordo con la società cinese CRCC (China Railway Construction Corporation) il presidente nerazzurro sta per chiudere un nuovo accordo con una società russa denominata Rosneft. Tale società russa si occupa dell’estrazione e della raffinazione del petrolio ed è considerata la prima società russa nel campo del petrolio con la possibilità di divenire una delle tre potenze mondiali in questo ambito. L’accordo con la Rosneft riguarda direttamente la Saras, società controllata da Moratti, ma indirettamente porterà benefici allo stesso Moratti e di conseguenza al club meneghino.

    Massimo Moratti © Valerio Pennicino/Getty Images

    Dopo i cinesi, ecco i russi. Il presidente Massimo Moratti sta aprendo nuovi orizzonti intorno al suo grande amore: l’Inter. Il prossimo accordo con la società petrolifera russa aumenterà la forza economica del presidente nerazzurro senza dimenticare l’accordo già avvenuto con la CRCC, sesta società di costruzioni al mondo per fatturato. Come già noto la partnership con i cinesi gioverà e non poco all’Inter che entro 4-5 anni avrà il suo stadio di proprietà, stile Emirates Stadium, soprattutto grazie all’appoggio dei cinesi.

    Tutto questo inoltre porterà benefici anche per quanto concerne il calciomercato. L’obiettivo di Moratti è quello di riportare l’Inter ai vertici in Italia ma soprattutto in Europa. Per fare questo serve tempo e una buona disponibilità economica, che Moratti potrebbe riscoprire grazie all’aiuto degli investitori cinesi e russi. Qualche segnale in quest’ottica c’è già stato nell’ultima sessione di trattative dato che l’Inter ha speso quasi 50 milioni di euro per l’acquisto di calciatori. A Gennaio ovvero quando riaprirà il calciomercato, capiremo di più circa le possibilità economiche del club nerazzurro.

  • Fognini e Seppi in semifinale a San Pietroburgo e Metz

    Fognini e Seppi in semifinale a San Pietroburgo e Metz

    L’Italtennis vince e stupisce grazie ai primi 2 tennisti italiani: Andreas Seppi e Fabio Fognini. Il tennista altoatesino numero 28 del mondo e testa di serie numero 5 del torneo Atp di Metz ha conquistato quest’oggi l’accesso alle semifinali grazie alla vittoria sul quotato tedesco Florian Mayer, eliminato dall’azzurro con un eloquente 7-5 6-2. Vince e convince anche Fabio Fognini, che a San Pietroburgo forte della quarta testa di serie e di un tabellone molto modesto è riuscito ad approdare al penultimo atto del torneo dopo aver battuto 6-4 7-6 lo spagnolo Bautista-Agut. In semifinale il tennista ligure se la vedrà con un altro spagnolo ovvero Daniel Gimeno-Traver, che sempre quest’oggi ha estromesso nei quarti l’italiano Flavio Cipolla con il punteggio di 6-2 7-5. Due italiani in semifinale in 2 tornei Atp sul veloce sono una bella notizia per il tennis italiano e dimostrano che anche al di fuori della terra gli azzurri possono fare risultati importanti.

    ATP METZ – Andreas Seppi conquista le semifinali sul cemento indoor dell’Atp di Metz e lo fa dominando un avversario ostico come Florian Mayer, numero 25 del mondo. 7-5 6-2 lo score del match in favore dell’azzurro che ha sempre dato l’impressione di comandare il gioco. Il numero 1 d’Italia dopo appena 20 minuti va subito in vantaggio per 5-2 prima di subire l’unico passaggio a vuoto della sua partita con Mayer che risale fino al 5-5 30-30 facendo tremare l’altoatesino. Seppi però dimostra sangue freddo infilando da quel momento un parziale terrificante di 5 giochi a 0, parziale che ammazza la partita e permette all’azzurro di chiudere in scioltezza anche la seconda frazione con il punteggio di 6-2. Domani in semifinale Andreas se la vedrà con il vincente del match tra Gael Monfils e Philipp Kohlschreiber e andrà a caccia della terza finale Atp in stagione dopo quella persa sull’erba di Eastborune e dopo quella vinta sulla terra battuta di Belgrado.

    Fabio Fognini in azione © Martin Rose/Getty Images

    ATP SAN PIETROBURGO – Sul cemento indoor dell’Atp di San Pietroburgo Fabio Fognini, numero 53 del ranking mondiale, conquista la seconda semifinale Atp stagionale, la prima sul veloce. A capitolare sotto i colpi del tennista ligure è stato lo spagnolo Roberto Bautista-Agut, numero 87 del ranking Atp. Fognini, quarta testa di serie del torneo russo, parte subito bene e nel settimo game conquista il break che gli regala la prima frazione con il punteggio di 6-4. Nel secondo set l’azzurro va subito avanti di un break ma si fa subito riprendere ed è costretto a conquistare un nuovo break nel corso del quinto gioco. Sul 6-4 5-4 30-0 l’azzurro, a 2 punti dal match, si fa rimontare dallo spagnolo che infila 8 punti consecutivi portandosi sul 6-5. A questo punto Fognini è chiamato a restare nel secondo set e dal 15-30 riesce ad issarsi al tiebreak dove la sua superiorità torna a primeggiare permettendogli di chiudere la pratica con il punteggio finale di 6-4 7-6. Domani Fognini affronterà in semfinale con i favori del pronostico lo spagnolo Daniel Gimeno-Traver (numero 93 del ranking) ed andrà a caccia della seconda finale Atp in carriera, la prima sul veloce. I precedenti sono in favore del tennista ligure che ha vinto 2 dei 3 match disputati a livello di circuito maggiore con l’ultimo confronto risalente all’anno scorso e vinto dal nostro tennista in 2 set sul veloce indoor.

  • Tottenham-Lazio 0-0, pari prezioso a Londra

    Tottenham-Lazio 0-0, pari prezioso a Londra

    Tottenham-Lazio finisce a reti bianche. A White Hart Lane gli uomini di Vladimir Petkovic soffrono ma portano a casa un punto prezioso in ottica qualificazione. Gli Spurs allenati da Villas Boas dominano a tratti la partita ma un pò per demeriti loro e un pò per sviste arbitrali non riescono a bucare la porta laziale difesa da Marchetti. Nell’altra gara del girone J gli sloveni del Maribor si sono imposti a domicilio sui greci del Panathinaikos con il punteggio di 3-0. Proprio il Maribor sarà il prossimo avversario della Lazio all’Olimpico il prossimo 4 ottobre.

    LA PARTITA – La Lazio va a caccia della sesta vittoria stagionale ma per farlo deve espugnare il fortino degli Spurs. Gli uomini di Petkovic partono meglio e dopo un quarto d’ora costruiscono una gran palla gol per il bomber Klose che incredibilmente liscia il pallone messogli dentro dall’ottimo Gonzalez. Sfumata la grande occasione laziale il Tottenham prende coraggio e si affaccia minaccioso all’area laziale. Al 21′ una delle occasioni chiave del match vede l’attaccante Dempsey siglare di testa il gol del vantaggio su assist di Gareth Bale. Il guardalinee però alza la bandierina per un sospetto fuorigioco che le immagini alla moviola non confermano anche se ad onor del vero si parla di millimetri.

    Miroslav Klose in azione © Scott Heavey/Getty Images

    Passato lo spavento la Lazio non demorde anzi rischia di passare in vantaggio sul finire del primo tempo quando Gonzalez lascia partire dal limite dell’area uno splendido tiro che si stampa sulla traversa. Nella ripresa si registra un maggior dominio degli Spurs che chiudono più volte i laziali nella loro area. Tuttavia il gol per i padroni di casa non arriva o per meglio dire arriva su azione da calcio d’angolo con Walker che di testa infila Marchetti. L’arbitro però vede un fallo che non c’è di Walker su Mauri e costringe le 2 squadre a dividersi la posta in palio.

    PAGELLE TOTTENHAM-LAZIO 0-0

    Tottenham (4-3-3): Lloris 6; Walker 7, Caulker 5,5, Vertonghen 6,5, Naughton 6,5 (49′ st Mason sv); Dembelé 7, Sandro 6, Bale 7; Lennon 6,5 (37′ st Towsend sv), Defoe 5, Dempsey 6 (31′ st Sigurdsson 6). A disp.: Cudicini, Gallas, Dawson, Huddlestone. All.: Villas Boas
    Lazio (4-1-4-1): Marchetti 6,5; Cavanda 6, Dias 7, Biava 6,5, Lulic 6; Ledesma 6; Onazi 6 (36′ st Zarate sv), Gonzalez 7, Hernanes 5,5 (49′ st Ciani sv), Mauri 6 (47′ st Ederson sv); Klose 6,5. A disp.: Bizzarri, Scaloni, Kozak, Floccari. All.: Petkovic

    VIDEO TOTTENHAM-LAZIO 0-0

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