Autore: Guido Pugliese

  • Impresa storica di Felix Baumgartner. Sfondato il muro del suono

    Impresa storica di Felix Baumgartner. Sfondato il muro del suono

    “A volte bisogna andare veramente in alto per vedere come siamo piccoli”. Queste le prime parole di Felix Baumgartner poco dopo l’impresa ai confini dello spazio. Il 43enne austriaco si è lanciato in caduta libera da un’altezza di 39068 metri, sfondando il muro del suono grazie ad una velocità massima raggiunta pari a 1174 km/h. Ieri Baumgartner ha scritto la storia, conquistando in un solo colpo ben 3 record: l’altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, l’altezza maggiore (39068 metri) di un lancio da pallone aerostatico e la velocità massima (1174km/h) raggiunta da un uomo in caduta libera. 3 record conquistati e uno mancato per una manciata di secondi, perchè Baumgartner è sceso in caduta libera per 4 minuti e 19 secondi, ovvero 17 secondi in meno del record di durata detenuto dall’americano Joe Kittinger, colui che ieri guidava da terra l’austriaco. Poco importa però a chi è arrivato in cima al mondo, a chi ha avuto il coraggio di lanciarsi nel vuoto senza avere la certezza di tornare vivo sulla terra.

    Felix Baumgartner
    Missione compiuta per Felix Baumgartner © Jay Nemeth/Red Bull/Getty Images

    “Quando sei lì in piedi in cima al mondo, diventi così umile che non pensi più a battere i record, non pensi ad ottenere dati scientifici. L’unica cosa che vuoi è di tornare vivo“. Così Baumgartner ha raccontato nella conferenza post-lancio le sue sensazioni antecedenti alla caduta libera. Noi esseri umani come lui, possiamo immaginare cosa abbia provato in quel momento ma non potremo mai capirlo fino in fondo. Dopo essersi alzato oltre quota 39mila metri in poco più di 2 ore, il fondo per Baumgartner era la terra, davvero distante prima del lancio, sempre più vicina dopo quando non sono mancati i momenti di paura per l’austriaco: “Il lancio è stato buono, l’uscita era perfetta, poi ho iniziato a girare e accelerare: per qualche secondo ho pensato che avrei perso coscienza”. Dopo oltre 4 minuti in caduta libera, l’austriaco per via della cattiva visuale ha preferito aprire il paracadute per mettersi in sicurezza, così facendo ha mancato un record ma si è assicurato l’atterraggio nel New Mexico con annessa gloria.

    Al terzo tentativo Felix Baumgartner è riuscito a compiere la sua missione, denominata Red Bull Stratos. I due precedenti tentativi sono stati rinviati l’8 e il 9 ottobre per le cattive condizioni atmosferiche, ma alla fine Baumgartner ha portato a termine la sua missione, preparata con estrema accuratezza negli ultimi 5 anni compiendo tra l’altro due salti preparatori, il primo oltre quota 21mila metri, il secondo oltre quota 29mila metri. Ieri il 43enne austriaco è salito molto più in alto e là dove mai nessuno era arrivato si è lanciato infrangendo il muro del suono. Con questo lancio ha chiuso la sua carriera e l’ha fatto nel modo migliore possibile: entrando nella storia. Questa impresa storica rimarrà impressa non solo negli annali ma nella mente di molti, soprattutto di quelli che hanno avuto la fortuna di viverla in diretta. Chi non ha avuto questa fortuna può riviverla con il video che vi proponiamo di seguito.

    Riviviamo l’impresa storica di Felix Baumgartner 

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  • Napoli accusa Vidal “Rosso sospetto per tornare prima a Torino”

    Napoli accusa Vidal “Rosso sospetto per tornare prima a Torino”

    Mancano ancora 7 giorni a Juventus-Napoli ma la partita tra le prime della classe è già iniziata da un pezzo fuori dal campo. La sosta per le nazionali si sta rivelando davvero lunga per non generare quell’attesa spasmodica per una partita molto sentita da ambedue le parti. Le polemiche, iniziate da un presunto favoritismo di Prandelli nei confronti dei calciatori bianconeri dell’Italia, sembrano non volersi placare e fanno da apripista a quel che sarà tra una settimana nella tana della Juventus. L’ultima polemica in ordine cronologico è rappresentata dall’espulsione rimediata ieri da Vidal in Ecuador-Cile 3-1, espulsione che consentirà al numero 22 bianconero di tornare in Italia con qualche giorno di anticipo. Il centrocampista cileno è stato espulso per aver rifilato una gomitata all’avversario quando mancavano 4 minuti al termine e i suoi erano già in inferiorità numerica e in svantaggio per 2-1.

    Vidal
    Vidal già proiettato su Juve-Napoli © Lintao Zhang/Getty Images

    A Napoli l’espulsione del cileno Vidal viene vista da molti come volontaria per tornare in Italia prima del previsto in vista dell’imminente big match. Un proverbio dice “a pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina” ed in effetti l’espulsione di Vidal sembra più di una coincidenza se si pensa che la partita era già compromessa e che il cileno ha colpito l’avversario volontariamente ma soprattutto non per reazione ad un fallo ricevuto. Detto questo, di sicuro c’è che Vidal non potrà giocare la prossima partita con la maglia del Cile, tra l’altro contro l’Argentina di Messi. Una bella notizia per Antonio Conte che avrà a disposizione prima del previsto un importante elemento dell’undici bianconero come Vidal.

    Se la Juve sorride con il rientro anticipato di Vidal, anche il Napoli può consolarsi con quello di Pandev. L’ex attaccante di Lazio e Inter infatti è atteso a Napoli nelle prossime ore dato che per squalifica non potrà prendere parte alla prossima partita della sua Macedonia nelle qualificazioni ai mondiali del 2014. Pandev, già diffidato, ha rimediato ieri in Macedonia-Croazia un’ammonizione che gli permetterà di tornare con largo anticipo a Napoli agli ordini di Walter Mazzarri. Il centravanti macedone, promosso titolare quest’anno dopo la cessione di Lavezzi, rappresenta una pedina importante per il Napoli che tra una settimana andrà a caccia di gloria in quel di Torino.

    Video espulsione Vidal in Ecuador-Cile 3-1 

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  • Facundo Roncaglia nel mirino della Roma

    Facundo Roncaglia nel mirino della Roma

    Gli occhi della Roma cadono su Facundo Roncaglia. Il difensore argentino della Fiorentina ha ben impressionato in questo inizio di stagione tanto che adesso la società romanista, che in estate lo teneva d’occhio prima che la viola sbaragliasse la concorrenza acquistandolo tra l’altro a parametro zero, sta seriamente pensando di portarlo a Trigoria alla corte di Zdenek Zeman. Secondo quanto riferisce il Corriere dello Sport in edicola oggi i giallorossi sarebbero disposti ad offrire 5 milioni di euro più il cartellino di Nicolas Burdisso per assicurarsi le prestazioni di Facundo Roncaglia, soprannominato El Torito. La Fiorentina difficilmente però deciderà di privarsi a queste condizioni di un giocatore rivelatosi molto affine al calcio italiano. Oltre a ben figurare in campo, Roncaglia ha avuto il merito di entrare da subito nei cuori dei tifosi viola.

    La Roma strizza l’occhio a Facundo Roncaglia © Claudio Villa/Getty Images

    Non a caso il 4 settembre, dopo appena 2 mesi dal suo approdo a Firenze, i suoi fans hanno aperto su Facebook il primo fans club a lui dedicato in Italia denominato Facundo Roncaglia Fans Club. Anche grazie alle manifestazioni d’affetto ricevute, El Torito è riuscito a ripagare i suoi fans fornendo prestazioni ottime nelle sue prime 7 partite di Serie A. Lo scorso 22 settembre in Fiorentina-Parma 1-1, il 25enne difensore argentino ex Boca Juniors ha siglato il suo primo gol nel massimo campionato italiano e lo ha fatto con un potente tiro dai 32 metri che viaggiava a 99 km/h.

    L’ottimo rendimento in campo e il feeling creatosi con la tifoseria fanno di Roncaglia un giocatore fondamentale per il progetto Fiorentina. La società dei Della Valle è conscia di avere tra le mani un giocatore di livello e l’interessamento della Roma è solo la conferma delle qualità intraviste nell’argentino già ai tempi del Boca Juniors. Detto questo, l’interesse della Roma potrebbe risultare vano, soprattutto se Roncaglia continuerà a fornire prestazioni maiuscole con la maglia viola.

  • Morto Helmut Haller, mezzala tedesca ex Bologna e Juve

    Morto Helmut Haller, mezzala tedesca ex Bologna e Juve

    Grande lutto nel mondo del calcio. Ieri all’età di 73 anni si è spento nella sua città natale (Augsburg) Helmut Haller, una delle più grandi ali degli anni sessanta nonchè stella del Bologna. L’ex calciatore tedesco era malato da tempo (già nel 2006 subì un serio attacco cardiaco) ma nell’ultimo periodo le sue condizioni si erano aggravate. I familiari riferiscono che Haller è morto serenamente circondato dall’affetto dei suoi cari. In Italia lo ricordano in molti, il Bologna in primis, che con un comunicato apparso sul sito ufficiale del club ha voluto esprimere grande affetto verso uno dei più grandi calciatori stranieri della sua storia. A Bologna Haller viene ricordato come un uomo di grande carisma che permise al club di conquistare il tricolore nella stagione 1963-1964 grazie anche ai suoi dribbling irresistibili e al suo grande fiuto per il gol.

    Helmut Haller
    Helmut Haller © Central Press/Hulton Archive/Getty Images

    Carriera – Dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili nell’Augsburg il giovane Haller fu acquistato dal Bologna nel 1962. Qui vi rimane 6 anni dopo aver vinto uno scudetto nella stagione 1963-1964, tra l’altro ultimo dei 7 scudetti vinti dal club emiliano. Nel 1968 cambiò squadra ma non paese quando fu acquistato dalla Juventus, club con il quale vinse altri 2 campionati (1971/1972 e 1972/1973). Nel 1973, dopo 11 stagioni giocate in Italia, tornò in patria finendo la carriera dove l’aveva iniziata ovvero nell’Augsburg. In Serie A vanta 296 presenze e 69 centri. In nazionale il debutto è datato 1958. Disputò ben 3 mondiali (1962, 1966, 1970) arrivando con la Germania Ovest secondo nel 1966, e terzo nel 1970. Nel mondiale del 1966, disputato in Inghilterra, Haller fu grande protagonista andando in rete per ben 6 volte. Nella finale dei campionati del mondo del 1966 segnò il primo gol della partita, che vide poi trionfare l’Inghilterra per 4-2 ai supplementari. Nel 1970 era in panchina nella partita del secolo Italia-Germania Ovest terminata 4-3. In totale Haller vanta con la maglia della nazionale 33 presenze e 13 reti.

  • Pallone d’oro 2012, Pirlo guida il gruppo degli italiani

    Pallone d’oro 2012, Pirlo guida il gruppo degli italiani

    Arrivano dalla Gazzetta dello Sport le prime indiscrezioni riguardanti la lista dei giocatori che concorreranno alla conquista del Fifa Pallone d’oro 2012. Buone nuove per l’Italia che grazie a Pirlo, Marchisio, Buffon, Balotelli, De Rossi e Di Natale avrà ben 6 calciatori nelle liste ampie Fifa. Grande miglioramento per il nostro calcio, dato che l’anno scorso solo Di Natale rientrò nella lista dei 53 prima di essere scartato al secondo turno. Il 2012 è un’altra storia per l’Italia, che forte dell’ottimo europeo disputato in estate, piazza nella prima lista 6 giocatori, ben 3 della Juve a dimostrazione di come il campionato vinto da imbattuti non sia passato inosservato.

    Il magazine francese France Football diramerà la lista dei 23 superstiti il prossimo 30 ottobre e l’Italia ha buone probabilità di portarne un paio avanti, Pirlo su tutti seguito a ruota dal compagno di squadra Buffon e da Balotelli. Il 30 novembre invece, a San Paolo prima dei sorteggi per la Confederations Cup 2013 verranno svelati i nomi dei 3 finalisti che si contenderanno il Pallone d’oro 2012. Il vincitore verrà proclamato il 7 gennaio a Zurigo.

    Andrea Pirlo
    Andrea Pirlo © Claudio Villa/Getty Images

    Pallone d’oro allenatori, 6 italiani in lista. Non c’è Conte – L’Italia sorride anche grazie ai suoi tecnici. Nella lista degli allenatori in lizza per il Pallone d’oro 2012 sono presenti infatti ben 6 italiani: Di Matteo, Prandelli, Mazzarri, Guidolin, Spalletti e Mancini. Sicuramente avrete notato che in questa lista manca Antonio Conte, l’allenatore campione d’Italia. Il condottiero bianconero, pur avendo meritato sul campo, è stato escluso da questa ristretta lista di allenatori. Facile prevedere che la Fifa abbia preferito tenerlo fuori in virtù della squalifica che l’allenatore bianconero ha subito e dovrà scontare fino all’8 dicembre. Francamente però appare discutibile questa scelta che penalizza il miglior allenatore italiano dell’anno. A concorrere per il Pallone d’oro degli allenatori ci saranno anche Josè Mourinho, vincitore dell’ultima Liga e Vicente del Bosque, campione d’Europa con la Spagna e grande favorito per la vittoria finale.

    Pallone d’oro 2012, i favoriti – Per il quarto anno di fila trionferà Messi? O Cristiano Ronaldo bisserà il successo del 2008? Un campionato europeo giocato e vinto da protagonista basterà ad Iniesta per interrompere il dominio di Messi, suo compagno al Barcellona? 3 nomi, altrettanti interrogativi, uno solo vincerà il Pallone d’oro 2012. Negli ultimi 4 anni tale premio se lo sono ripartito i due giocatori più forti al mondo: Messi e Cristiano Ronaldo. Il fenomeno portoghese ha aperto le danze nel 2008 mentre il numero 10 blaugrana l’ha conquistato nelle ultime 3 stagioni. Messi va a caccia del quarto pallone d’oro, impresa mai riuscita a nessuno. Platini, Cruijff e Van Basten sono fermi a quota 3. Il campione argentino ha nei piedi le qualità per vincerne altri ma il 2012 sembrerebbe non essere l’anno buono per tale record. Se il pallone d’oro simboleggia il miglior giocatore dell’anno solare quest’anno il premio dovrebbe andare ad un suo compagno di squadra: Andres Iniesta. Il centrocampista delle furie rosse ha conquistato da protagonista con la Spagna i campionati europei, evento calcistico più rilevante del 2012. Le premesse per il primo pallone d’oro firmato Iniesta ci sono tutte, Messi permettendo.

  • Conte e De Laurentiis deferiti alla Disciplinare

    Conte e De Laurentiis deferiti alla Disciplinare

    Protagonisti in campo ed anche fuori. Juventus e Napoli sono senza ombra di dubbio le due squadre più chiacchierate del momento. Prime della classe in campionato, tra 9 giorni si sfideranno in un match scudetto allo Juventus Stadium. In comune bianconeri ed azzurri non hanno solo i 19 punti in classifica ma da ieri anche i deferimenti del procuratore federale Stefano Palazzi. L’allenatore della Juve Antonio Conte, è stato infatti deferito alla disciplinare per aver espresso “giudizi e rilievi lesivi della reputazione e dell’operato degli Organi di Giustizia Sportiva” nella conferenza stampa del 23 agosto, conferenza successiva alla sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Federale, che confermò in quell’occasione i 10 mesi di squalifica, di recente ridotti a 4 dal Tnas.

    Antonio Conte
    Antonio Conte deferito alla Disciplinare © Paolo Bruno/Getty Images

    In casa Napoli è stato deferito il presidente Aurelio De Laurentiis sia “per aver dato disposizione di non far partecipare la propria squadra alla cerimonia di premiazione della Supercoppa di Lega 2012-13 e per aver espresso pubblicamente rilievi atti a ledere il prestigio del direttore di gara” sia “per avere, presso la sede della Lega Calcio, in occasione del Consiglio di Lega del 4 luglio 2012, proferito espressioni offensive nei confronti dei giornalisti presenti e minacciose nei confronti del giornalista Andrea Longoni”. Il primo deferimento risale all’ultimo confronto ufficiale tra Juve e Napoli, avvenuto a Pechino in occasione della finale di Supercoppa italiana, a vincere furono i bianconeri ma i partenopei protestarono disertando la premiazione rei di aver subito gravi torti arbitrali. Il secondo deferimento invece, risale ai primi di Luglio, quando De Laurentiis particolarmente adirato dalle domande dei giornalisti sulla situazione di Cavani sbottò definendoli cafoni e minacciando di alzare le mani.

    Una pioggia di deferimenti si è abbattuta su Juve e Napoli, tra l’altro deferite anche per responsabilità oggettiva, il tutto guarda caso alla vigilia del match scudetto del prossimo 20 ottobre.

  • La Juve sogna Drogba a gennaio

    La Juve sogna Drogba a gennaio

    Nonostante gli ottimi risultati ottenuti in questo inizio di stagione, la Juve non trascura la caccia al top player d’attacco e la riapertura del mercato a gennaio potrebbe rivelarsi momento propizio per sferrare il colpo. I campioni d’Italia godono di una rosa ampia, la squadra sembra non avere rivali in Italia e sembra poter ben figurare anche a livello continentale. Tuttavia l’undici bianconero è chiaramente migliorabile soprattutto in attacco dove la presenza di un top player come Didier Drogba, sarebbe fondamentale sia in partite come quella di Siena sia nelle partite europee dove la concorrenza è agguerrita e per poter competere ai massimi livelli bisogna avere in squadra campioni esperti come l’ivoriano.

    Ecco perchè la dirigenza bianconera non ha ancora abbandonato l’idea di portare a Torino l’ex bomber del Chelsea Didier Drogba, 35 anni il prossimo marzo. Marotta e Paratici sono uniti nell’intento di provare a prendere Drogba nella prossima finestra di mercato in modo tale da assicurare ad Antonio Conte un giocatore di assoluto livello ed esperienza che possa aumentare le ambizioni bianconere soprattutto in chiave Champions League. Drogba, attualmente legato ai cinesi dello Shanghai Shenhua da un contratto faraonico(1 milione di euro al mese), potrebbe ben presto lasciare il continente asiatico per tornare ad essere protagonista nel calcio che conta.

    Didier Drogba
    Didier Drogba obiettivo Juve per gennaio © PETER PARKS/AFP/GettyImages

    Il bomber ivoriano, nonostante i 7 gol segnati in 12 partite, non è riuscito a garantire alla sua squadra il salto di qualità desiderato. Non a caso lo Shanghai in campionato si ritrova a metà classifica con un distacco di ben 20 punti dal Guangzhou di Marcello Lippi, vicinissimo alla conquista del titolo. A 3 giornate dalla fine del campionato, Drogba e compagni sono tagliati fuori anche dalla lotta per la qualificazione alla prossima Champions League asiatica. Lui, che la Champions l’ha vinta alla grande con il Chelsea solo 5 mesi fa, non nasconde agli amici più stretti il desiderio di tornare a giocarci. La Juve gli darebbe volentieri tale possibilità magari approfittando delle difficoltà che lo Shanghai ha nel garantire all’attaccante il suo faraonico ingaggio.

    Lo Shanghai Shenhua infatti ha perso il suo sponsor principale, quello che ha condotto e mandato in porto la trattativa in estate, e ne sta cercando uno nuovo. Fino ad ora Drogba ha ricevuto normalmente i soldi che gli spettavano ma la durata del contratto (2 anni e mezzo), l’esosa cifra del compenso e le difficoltà del suo club a reperire un nuovo sponsor potrebbero mettere a rischio i futuri pagamenti. L’entourage del bomber nato in Costa d’Avorio valuterà questa situazione a campionato finito tra circa quindici giorni. Al momento però non è da escludere una prossima partenza con annesso ritorno in Europa, dove Juve e Barcellona lo accoglierebbero a braccia aperte.

    Drogba per la Juve è più che un’idea, i dirigenti bianconeri sicuramente lavoreranno sotto traccia in questi mesi per non arrivare impreparati alla riapertura del mercato, quando in Cina dovrebbe iniziare la preparazione dello Shanghai in vista del campionato cinese e quando una possibile rottura tra il calciatore e il club cinese potrebbe innescare un’asta per il calciatore. In tal caso la Juve di certo non si tirerebbe indietro mentre in caso contrario restano sempre calde le piste che portano a Lewandowski e Llorente.

  • Calcioscommesse, ancora guai per Ranocchia

    Calcioscommesse, ancora guai per Ranocchia

    In questi giorni dove di partite e annesse moviole se ne vedranno poche data la sosta del campionato per lasciar spazio alle nazionali, c’è lo scandalo calcioscommesse che fa tremare ancora una volta l’intero movimento. Si è cominciati ieri con le parole del capo della polizia che annunciano importanti novità sul calcioscommesse, si continua oggi con l’inchiesta della Procura di Bari che coinvolge tra gli altri anche Andrea Ranocchia, difensore dell’Inter e fresco di ritorno in nazionale. Il 23enne centrale dell’Inter sta vivendo il momento migliore della sua avventura nerazzurra, non a caso Prandelli richiamandolo in nazionale ha voluto premiare la rinascita di uno dei più forti centrali italiani. Per il buon Andrea non potrebbe andare meglio, ma le indagini condotte dalla Procura di Bari richiamano in ballo anche lui, in merito a fatti accaduti quando il centrale militava tra le fila dei galletti.

    Ranocchia
    Ranocchia ai tempi del Bari © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Le indagini della Procura di Bari vanno avanti da mesi e hanno già permesso di acclarare ben 2 combine vedi Bari-Treviso 0-1 del maggio 2008 e Salernitana-Bari 3-2 del maggio 2009. Tutto è cominciato dalle rivelazioni di Vittorio Micolucci a Palazzi e Andrea Masiello al pm Angelillis che hanno tirato in ballo una squadra intera, il Bari, e tutti i giocatori che ne facevano parte. Durante lo scorso mese di agosto ci furono molti interrogatori, tra l’altro anche quello di Ranocchia che in seguito si dichiarò convinto di aver risolto tutto, con protagonisti oltre 20 ex giocatori del Bari. Molti si avvalsero della facoltà di non rispondere, altri invece parlarono rendendosi autori di ben 4-5 verbali collaborativi, che a quanto pare metterebbero nei guai molti ex calciatori del Bari come Gillet, Parisi, Barreto, Santoruvo ed anche Ranocchia.

    Come detto in precedenza l’inchiesta ruota intorno a 2 partite truccate. La prima è Treviso-Bari giocata nel maggio 2008 e terminata 1-0 in favore dei veneti. Tramite l’ex Pianu i veneti chiesero un ‘favore’ ai colleghi biancorossi, i quali nonostante le resistenze di alcuni giocatori, acconsentirono a tale richiesta. La seconda partita invece, risale al successivo campionato di Serie B e chiama in questione la Salernitana, in piena lotta retrocessione, e il Bari, già promosso in A. Insomma le premesse per una combine c’erano tutte, a chiederla fu la Salernitana mentre il Bari capita la situazione si riunì in palestra dove fu deciso di vendere la partita per 160mila euro. Soldi che furono ripartiti tra tutti i componenti del Bari in virtù della vittoria per 3-2 dei campani. Non tutti però vollero accettare la loro ricompensa (5-6 mila euro a testa) vedi Gazzi e Barreto, ai quali fu poi regalato un computer come garanzia del silenzio. Anche Ranocchia, allora 21enne, non accettò quei soldi ma a differenza dei suoi compagni regalò la sua quota al factotum Angelo Iacovelli. Questo dettaglio è stato tra l’altro confermato da un’intercettazione ambientale dove il Iacovelli avrebbe detto: “Ranocchia è bravo, mi ha anche dato dei soldi quando ne avevo bisogno…” 

    Le indagini condotte dalla Procura di Bari oramai sono agli sgoccioli e ben presto una nuova tempesta potrebbe scatenarsi sul calcio italiano.

  • Arturo Vidal giura amore eterno alla Juve

    Arturo Vidal giura amore eterno alla Juve

    Gran momento per la Juve, gran momento per Arturo Vidal. Il 25enne centrocampista cileno, arrivato a Torino nel Luglio 2011, è uno dei pilastri dell’undici bianconero guidato da Antonio Conte. I 10,5 milioni di euro con i quali la Juve lo ha strappato al Bayer Leverkusen si sono rivelati un investimento importante che ha garantito ai bianconeri un centrocampo extra lusso, in cui figurano altri interpreti illustri come Pirlo e Marchisio.

    Il nazionale cileno, in un’intervista per la Fifa, ha parlato della sua avventura in bianconero e dei prossimi obiettivi da raggiungere: “Quando si è in un club come la Juve si deve sempre competere per vincere. Con i rinforzi arrivati in estate la Juve è migliorata ulteriormente rispetto all’anno scorso: penso che possiamo conservare il titolo e fare un buon cammino in Champions League. Le esperienze in Germania e in Italia mi hanno aiutato ad accettare le critiche più serenamente e mi hanno fatto crescere. Il mio forte temperamento mi ha aiutato a sfondare in Bundesliga e in serie A, se non hai qualcosa di speciale non riesci a fare carriera fuori dal Cile”.

    Vidal
    Arturo Vidal giura amore alla Juve © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    Arturo Vidal, semplicemente Re Artù per i tifosi della vecchia signora, sta vivendo il momento migliore della sua carriera. La prima stagione bianconera è stata trionfale grazie anche al suo apporto, in particolare 7 centri in 33 presenze nell’ultimo campionato vinto da imbattuti. Grande quantità in mezzo al campo, tantissimi palloni recuperati, tanta corsa e ottimi inserimenti d’attacco, Vidal ha tutte le stimmate del top player. Il suo futuro a Torino non è in discussione, nonostante le richieste non manchino vedi Bayern Monaco: “Esperienze in Liga e Premier League? Non ci ho mai pensato, io sto bene alla Juve e se dovessi restarci per tutta la carriera sarei felice. Una dichiarazione d’amore vera e propria che non può che rendere felici tutti i tifosi bianconeri.

  • Premier League regina degli sponsor. Barca club più pagato

    Premier League regina degli sponsor. Barca club più pagato

    La Premier League è il campionato nazionale che più guadagna dagli sponsor commerciali, quelli che campeggiano sulle maglie per intenderci. Il dominio della Premier è emerso da uno studio condotto da Sport+Markt che ha preso in considerazione i 6 campionati più rappresentativi in Europa ovvero Premier League, Liga, Ligue 1, Serie A, Bundesliga ed Eredivisie. Come detto il campionato nazionale che guadagna di più dagli sponsor sulle maglie è quello inglese che con le sue 20 squadre totalizza un ricavo complessivo di 148,7 milioni, una media di quasi 7,5 milioni per club molto significativa. Tuttavia il club più pagato non è inglese ma spagnolo dato che il Barcellona, riceve dal suo sponsor (Qatar Foundation) 30 milioni a stagione, un pò di più rispetto ai top club inglesi come Manchester United e Liverpool i quali percepiscono dai loro rispettivi sponsor (Aon e Standard Chartered) circa 25 milioni all’anno.

    Maglia Barcellona
    Qatar Foundation sponsor ufficiale Barcellona © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Nella speciale classifica dei campionati comandata dalla Premier, al secondo posto vi è la Bundesliga che totalizza con gli sponsor circa 120 milioni di euro, 30 in meno della Premier ma considerando che il numero di squadre tedesche è 18 e non 20 come oltremanica, possiamo dire che la media tedesca (6,67 milioni per club) non è troppo distante da quella inglese. Dopo Premier e Bundesliga, troviamo la nostra cara Serie A con 82,8 milioni complessivi e una media di poco più di 4 milioni di euro per club. In particolare il club italiano che riceve il maggior compenso dallo sponsor ufficiale è la Juventus legata alla Jeep da un contratto di 13 milioni annui. Segue l’Inter che dalla Pirelli percepisce poco meno della Juve ovvero 12,5 milioni mentre a chiudere il podio dei club italiani troviamo il Milan, il cui sodalizio con la Fly Emirates frutta 12 milioni di euro all’anno.

    La Liga spagnola si trova al quarto posto di questa speciale classifica con un totale complessivo di 78,7 milioni. Considerando che 30 li percepisce il Barça e che la Bwin ne garantisce 23 al Real Madrid possiamo intuire che quasi il 70% dei ricavi complessivi della Liga proviene dai 2 top club sopra citati. Chiudono la classifica rispettivamente al quinto e al sesto posto la Ligue 1 con 53,2 milioni e il campionato olandese, meglio conosciuto come Eredivisie, con i suoi 39,8 milioni.