Autore: Guido Pugliese

  • Inter-Catania, Cassano e Milito per continuare a sognare

    Inter-Catania, Cassano e Milito per continuare a sognare

    Preview Inter-Catania – Alle ore 15 va in scena a San Siro Inter-Catania, i nerazzurri cercano la quarta vittoria di fila in campionato mentre i siciliani dopo aver ottenuto 11 punti nelle prime 7 giornate arrivano alla Scala del calcio senza troppa pressione e con la voglia di fare risultato esprimendo il solito bel calcio. La Juve sta volando, ma dietro di lei c’è gran bagarre per il secondo posto. I ragazzi di Stramaccioni, dopo aver sfatato il tabù San Siro con la Fiorentina, proveranno a fare risultato pieno quest’oggi in modo tale da agganciare la Lazio al terzo posto e mettere pressione al Napoli, fermo a 19 punti dopo l’uno due micidiale subito in quel di Torino.

    Qui Inter – In casa Inter c’è grande entusiasmo, dopo un inizio a sprazzi la squadra nelle ultime settimane ha dato prova di grande continuità soprattutto in termini di risultati. Il gioco invece spesso latita ed è comprensibile per una squadra che ha cambiato sistema di gioco e molti giocatori. I risultati positivi recenti oscurano spesso le lacune ancora presenti nello scacchiere nerazzurro, ma la strada intrapresa sembra essere quella giusta. La partita di oggi è la prova del 9 per Stramaccioni e la sua Inter, una vittoria confermerebbe un’identità di squadra ritrovata e lancerebbe i nerazzurri verso lidi ambiziosi, già presidiati da Napoli e Lazio. Per vincere Stramaccioni ha in mente di proporre una squadra simile a quella che schiantò la Fiorentina 3 settimane fa. Spazio al 3-4-1-2 con la classe di Coutinho al servizio di Cassano e Milito coppia d’attacco chiamata ancora una volta ad alimentare i sogni di gloria del popolo nerazzurro.

    Diego Milito
    Diego Milito © Claudio Villa/Getty Images

    In porta ci sarà Samir Handanovic, in difesa Samuel, Juan Jesus e Ranocchia comporranno ancora una volta il pacchetto difensivo a 3, punto di forza di questa nuova Inter. A centrocampo probabile l’impiego di Gargano e Cambiasso al centro e Zanetti ed Obi sulle fasce. Nagatomo è assente per squalifica mentre Guarin e Pereira, da poco tornati dal Sud America dovrebbero partire dalla panchina. Palacio, tornato a disposizione dopo l’infortunio, potrebbe essere utilizzato a partita in corso altrimenti rivedrà il campo giovedì prossimo in Inter-Partizan Belgrado.

    Qui Catania – Il Catania di Rolando Maran cerca a San Siro la prima vittoria esterna in campionato dopo le sconfitte di Firenze e Bologna e il pareggio ottenuto all’Olimpico con la Roma. Degli 11 punti in classifica, 10 sono arrivati al Massimino a dimostrazione che in trasferta gli entei non riescono ad esprimersi come potrebbero. Ecco perchè il Catania arriva a Milano per giocarsi la partita a viso aperto con il solito 4-3-3 offensivo. In difesa torna dal 1′ Nicolas Spolli che affiancherà Legrottaglie mentre sulle fasce agiranno Alvarez e Marchese. A centrocampo spazio alla regia di Lodi, supportato da Almiron e Izco. In avanti confermatissimo il trio argentino composto da Barrientos, el Papu Gomez (vecchio pallino dell’Inter) e Barrientos.

    Probabili formazioni Inter-Catania

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Gargano, Cambiasso, Obi; Coutinho; Cassano, Milito. Allenatore: Andrea Stramaccioni

    Catania (4-3-3): Andujar; Alvarez, Spolli, Legrottaglie, Marchese; Lodi, Izco, Almiron; Barrientos, Gomez, Bergessio. Allenatore: Rolando Maran

  • Buffon-Juve, c’è l’accordo per il rinnovo

    Buffon-Juve, c’è l’accordo per il rinnovo

    Mentre è ancora in dubbio la sua presenza contro il Napoli per via dell’infortunio riportato in nazionale, Gigi Buffon può sorridere per l’imminente rinnovo del suo contratto con la Juventus. Nei giorni scorsi, in un incontro segreto tra il portiere e il presidente Agnelli, è stato trovato l’accordo per il prolungamento del contratto con nuova scadenza fissata in data giugno 2016. Il portierone della nazionale italiana guadagnerà 4,5 milioni di euro per i prossimi 4 anni legandosi praticamente a vita ai colori bianconeri. Per ufficializzare l’accordo manca solo la firma del numero 1 bianconero, firma che dovrebbe arrivare mercoledì o giovedì prossimo. Molto probabilmente il portiere campione del mondo nel 2006 firmerà nei prossimi giorni l’ultimo contratto della carriera, visto anche che nel 2016 avrà 38 primavere alle spalle.

    Buffon
    Buffon bianconero a vita © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Buffon ha iniziato da poco la sua dodicesima stagione nella Juve totalizzando fino ad ora ben 405 presenze. La Juventus lo acquistò nell’estate del 2001 versando al Parma ben 75 miliardi di lire più il cartellino di Jonathan Bachini (valutato 30 miliardi), 105 miliardi in totale che fanno di Buffon l’acquisto più costoso nella storia del club bianconero. 3 scudetti (senza contare quello revocato del 2004/2005 e quello assegnato all’Inter del 2005/2006), 3 supercoppe italiane e 1 campionato di Serie B rappresentano i successi di Buffon nelle sue prime undici stagioni bianconere. Al suo palmarés personale si aggiungono poi altri 3 trofei conquistati a Parma (tra i quali una Coppa Uefa) ma soprattutto il successo più prestigioso colto con l’Italia ai campionati del mondo del 2006.

    Nella sua carriera Buffon, considerato giustamente il portiere più forte dell’ultimo decennio, vanta anche due finali prestigiose come quella recente ad Euro 2012 con l’Italia e come la finale della Champions League 2002/2003 persa contro il Milan ai rigori. In quella finale giocata a Manchester, Buffon parò ben 2 rigori (a Seedorf e Kaladze) ma il suo avversario Dida ne parò uno in più regalando la coppa al popolo rossonero.

  • Vela, il team Oracle scuffia nella baia di San Francisco

    Vela, il team Oracle scuffia nella baia di San Francisco

    Durante una sessione di allenamento svoltasi nella baia di San Francisco, il Team Oracle, vincitore dell’America’s Cup 2010, ha scuffiato il suo catamarano AC72. Fortunatamente nessun membro dell’equipaggio ha riportato danni fisici mentre i danni all’imbarcazione ammontano ad un paio di milioni di euro. La scuffia della barca capitanata da Russell Cutts (vincitore di 4 edizioni della Coppa America) è avvenuta in una regata di allenamento in vista della prossima edizione dell’America’s Cup, che avrà luogo a San Francisco dal 7 al 22 settembre 2013. L’incidente ha visto il catamarano del team defender ribaltarsi con le vele in acqua complice soprattutto una forte raffica di vento che soffiava contro la corrente. Alcuni membri dell’equipaggio sono stati sbalzati in mare e poi succesivamente portati a riva da una nave di supporto. Il catamarano invece è stato raddrizzato prima di essere trainato a riva ma i danni riportati dall’ala rigida e dalla vela Wing sono ingenti.

    Oracle Team Usa
    Oracle © MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images

    Tom Slingsby, tattico di Oracle Team Usa, ha spiegato così quanto accaduto nella baia di San Francisco: “Quando abbiamo poggiato le prue si sono piantate nell’acqua e l’ala ha toccato la superficie del mare, diversi uomini del team sono finiti in mare. A quel punto eravamo appoggiati sull’ala e abbiamo deciso di abbandonare la barca per paura che l’ala potesse cedere”. I gravi danni riportati dalla vela costringeranno il Team Oracle ad attendere parecchi mesi prima di avere una vela nuova sul primo catamarano AC72.

    Fortuna vuole che ogni team ha diritto ad avere due barche, in particolare la seconda barca di Oracle sarà pronta all’inizio del prossimo anno. La scuffiata che ha visto coinvolto il primo dei due catamarani a disposizione non ha tolto l’ottimismo allo skipper del team Oracle James Spithill: Non c’è dubbio che sia davvero un grande problema. Sarà una grande prova per tutto il team. Ma siamo già venuti fuori da situazioni complesse e sono sicuro che questo contrattempo non ci impedirà di vincere l’America’s Cup”. Non si può dire però che la marcia di avvicinamento di Oracle all’America’s Cup 2013 proceda a gonfie vele.

    Video, la scuffia di Oracle 

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  • L’Inter su Vrsaljko terzino della Dinamo Zagabria

    L’Inter su Vrsaljko terzino della Dinamo Zagabria

    In casa Inter si guarda al futuro. Non è un mistero che i nerazzurri stiano ricercando sul mercato un terzino destro di prospettiva che non faccia sentire la mancanza di Maicon. Al momento sono due i nomi che rimbalzano con più insistenza, il primo è quello di Sebastian Jung, terzino destro classe 1990 dell’Eintracht Francoforte, che potrebbe approdare a Milano già a gennaio mentre il secondo è il 20enne croato Sime Vrsaljko, terzino destro della Dinamo Zagabria e della Croazia. Vrsaljko è un grande obiettivo dell’Inter, pronta ad accordarsi con la Dinamo per il prossimo giugno, visto che da quella data i croati diventeranno comunitari. Per gennaio infatti l’Inter ha a disposizione solo un altro posto per extracomunitari e con molta probabilità il prescelto sarà Paulinho.

    GNK Dinamo Zagreb v HNK Hajduk Split - Croatian Prva HNL
    L’Inter sulle tracce di Sime Vrsaljko © Getty Images

    Ritornando a Vrsaljko, segnaliamo che sul 20enne terzino croato c’è l’interesse di molte società europee. Due anni fa il Marsiglia arrivò ad offrire alla Dinamo ben 4 milioni di euro pur di aver Vrsaljko, allora diciotenne, ma l’offerta fu respinta. Inoltre va segnalato l’interesse forte sul giocatore del City di Mancini. Proprio il club inglese è l’avversario più scomodo per l’Inter nella corsa a Sime Vrsaljko. A render poi più complicata la trattativa vi è la richiesta della Dinamo, richiesta che si aggira intorno agli 8 milioni, quasi il doppio rispetto alla valutazione di mercato (4 milioni). L’Inter intanto continua a tenerlo d’occhio e non ha ancora affondato il colpo per via delle prestazioni non brillanti di Vrsaljko in questa prima parte di stagione.

    Nelle prime 11 giornate del campionato croato Vrsaljko ha totalizzato 6 presenze e 2 gol mentre in Champions League i primi 2 match contro Porto e Dinamo Kiev (persi entrambi per 2-0) li ha visti da seduto in panchina. Tuttavia nella passata stagione in Champions ha totalizzato ben 8 presenze (preliminari compresi), a cui si aggiungono ben 22 presenze in campionato. Alto 183 cm per 73 kg, il giovane Sime è un terzino destro moderno in grado di coniugare sia la fase offensiva che quella difensiva, è dotato di grande corsa e possiede una buona progressione palla al piede. D’altronde le richieste di molti club europei non possono nascere dal nulla e le 5 presenze totalizzate nella Croazia di Slaven Bilic a soli 20 anni, rappresentano un ottimo biglietto da visita per la sua futura carriera.

    Alen Halilovic, l’astro nascente del calcio croato – Nella Dinamo Zagabria il talento non manca di certo. Dopo avervi parlato del classe 1992 Vrsaljko è arrivato il momento di presentarvi la più grande speranza del calcio croato che risponde al nome di Alen Halilovic. Nato il 18 giugno del 1996 Halilovic è figlio d’arte, il padre, Senad Halilovic, è stato un calciatore della nazionale bosniaca. L’enfant prodige croato milita già nella prima squadra della Dinamo Zagabria e recentemente ha fatto segnare ben 2 record. Il 29 settembre scorso ha esordito nel massimo campionato croato subentrando a 10′ dal termine di Dinamo Zagabria-Hajduk Spalato 3-1 diventando, a soli 16 anni e 105 giorni, il più giovane esordiente di sempre. Dieci giorni fa invece, Halilovic, a soli 16 anni e 113 giorni, è diventato il più giovane marcatore di sempre nella storia del campionato croato dopo aver siglato il gol del 4-1 nella vittoria della Dinamo sul Belupo. Halilovic è un mancino naturale, gioca da trequartista, è dotato di ottima tecnica ed è micidiale nel dribbling secco. Essendo un classe 1996 deve ancora migliorare fisicamente, ma i suoi numeri non sono in discussione. Basti pensare che il Real Madrid di Mourinho lo segue da parecchio tempo e ha già provato a prenderlo offrendo 5 milioni di euro alla Dinamo. Il club croato al momento non ha nessuna intenzione di venderlo soprattutto perchè consapevole di avere tra le mani un talento purissimo, che in un prossimo futuro potrebbe portare ben più soldi nelle casse dei campioni di Croazia.

  • Juve-Napoli, chi più stanco dopo le nazionali?

    Juve-Napoli, chi più stanco dopo le nazionali?

    Poco più di 3 giorni ci separano dal big match Juve-Napoli, la sosta per le nazionali volge al termine con la testa dei giocatori già proiettata al prossimo impegno di campionato. Tra una partita e l’altra delle varie nazionali però non sono mancate le polemiche con protagonisti i giocatori delle prime 2 squadre di Serie A, Juve e Napoli per l’appunto. La chiamata di De Laurentiis ad Abete, le spiegazioni di Prandelli su un presunto favoritismo ai bianconeri nazionali, il ballottaggio Buffon-De Sanctis davvero futile poichè riguardante i portieri, che giocando acquisiscono più fiducia che stanchezza. Insomma non ci siamo fatti mancare niente in questo mare di polemiche dove l’unico filo conduttore è la sfida al vertice di sabato sera. Ieri è andata in scena la seconda tornata dei match per le qualificazioni ai mondiali del 2014. Ecco che allora noi, trascinati da tutte le polemiche, vogliamo capirci di più. Tra Juve e Napoli chi ha riposato di più? Chi arriva meglio alla sfida al vertice? Il Napoli? O la Juve?

    Innanzitutto considerando anche la prima tornata di sfide nazionali, quelle giocate venerdì scorso per intenderci, è la Juve ad aver giocato di più con i suoi 1699′ totali, ben 120 minuti più del Napoli (1579′). Considerando invece solo le partite giocate ieri, il Napoli ha giocato in totale 729′ mentre i bianconeri 713′. 16 minuti di riposo in favore della Juve, faranno la differenza? Non dovrebbe essere così, ma per capirci di più possiamo continuare la nostra analisi facendo una distinzione importante che ci porterà a confrontare solo i minuti giocati dai titolari bianconeri e i minuti giocati dai titolarissimi di Mazzarri.

    Prima di tutto, la nostra analisi ha come punto di riferimento le formazioni tipo di Juve e Napoli di seguito elencate:

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pirlo, Marchisio, Vidal, Asamoah; Vucinic, Giovinco

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Cannavaro, Campagnaro, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani

    Juventus FC v SSC Napoli - 2012 Italian Super Cup
    Cresce l’attesa per Juventus-Napoli © Lintao Zhang/Getty Images

    Dei 22 giocatori sopra elencati ieri non hanno giocato neanche un minuto Buffon, Bonucci, Vidal, Asamoah, Giovinco per la Juventus e Cannavaro, Gamberini, Maggio, Zuniga e Pandev per il Napoli. Questa prima analisi finita in pareggio (5-5) non soddisfa abbastanza la nostra curiosità. Quindi passiamo ad analizzare dettagliatamente i minutaggi di coloro che sono scesi in campo. Barzagli, Chiellini e Pirlo hanno giocato ieri la partita per intero così come Lichsteiner con la Svizzera. A questi aggiungiamo i 74′ giocati da Marchisio, uscito per una sublussazione alla spalla sinistra che non dovrebbe mettere a rischio la sua presenza contro il Napoli, e i 4 minuti giocati da Vucinic subentrato a Jovetic con il Montenegro. Se la matematica non è un’opinione i 6 titolari bianconeri in campo ieri hanno totalizzato 438 minuti. Per quanto concerne il Napoli partita intera per De Sanctis, Behrami, Inler e Hamsik. A loro si aggiungono Campagnaro, per lui 90′ in Cile-Argentina e la punta di diamante Cavani. El Matador è subentrato a Maxi Pereira al 37′ di Bolivia-Uruguay 4-1, senza riuscire però a cambiare l’inerzia della partita. In definitiva sommando i minutaggi dei 6 titolari azzurri vien fuori un totale di 503′, che genera una differenza di 65′ relativamente più grande rispetto al confronto fatto senza distinzione tra titolari e panchinari.

    Questo perchè molti possibili panchinari di Juve-Napoli ieri hanno giocato eccome. Partita piena per i juventini Isla, Marrone e Bendtner mentre Giaccherini ha visto il campo solo negli ultimi 5 minuti. Nel Napoli da segnalare i 90′ giocati da Insigne, i 36′ disputati da Vargas con il Cile, i 10′ di Dzemaili con la Svizzera e infine la partita intera di Fernandez nell’Argentina. I numeri dicono che i nazionali del Napoli hanno giocato leggermente in più, soprattutto ieri, ma è anche vero che alla Juve la nazionale ha restituito ben 3 titolari acciaccati vedi Buffon, Giovinco e Marchisio.

    Dopo aver dato i numeri è tempo di lasciar spazio al campo. Tra poco più di 72 ore il prato dello Juventus Stadium ci dirà il suo verdetto.

  • Felix Baumgartner, dallo spazio alla storia sempre alla ricerca del limite

    Felix Baumgartner, dallo spazio alla storia sempre alla ricerca del limite

    A neanche 48 ore dall’impresa storica effettuata nel Nuovo Messico, Felix Baumgartner continua a catalizzare l’attenzione dei più curiosi, e ci stupiremmo se non fosse così. Sicuramente la maggior parte di coloro che hanno apprezzato la sua impresa non sapevano neanche chi fosse prima della sua missione ai confini dello spazio, adesso però il 43enne austriaco è conosciuto in tutto il mondo non fosse altro perchè tutto il mondo ha guardato quel folle lancio da 39mila metri. Difficile trovare un aggettivo che rispecchi totalmente l’essere di Felix, c’è chi lo considera un uomo temerario sempre alla ricerca del limite e c’è chi invece lo considera semplicemente un pazzo. A seconda dei punti di vista dai quali lo si voglia guardare, Felix Baumgartner ha comunque avuto il merito di superare un limite, al di fuori dell’immaginazione dell’essere umano. Mai nessuno era arrivato così in alto, mai nessuno aveva superato la velocità del suono. Mai nessuno prima di lui.

    Felix Baumgartner
    Il mondo ai piedi di Felix Baumgartner © Red Bull Stratos/Getty Images

    Dopo di lui, ma soprattutto grazie alla sua impresa, potrebbe esserci qualcuno in grado di continuare questa ricerca del limite esistente tra uomo e natura. In particolar modo, la tuta utilizzata da Baumgartner per il suo lancio rappresenta un elemento fondamentale per condurre l’esplorazione dello spazio verso nuove frontiere. Si tratta infatti di una tuta pressurizzata in grado di resistere a temperature estreme e ad una velocità di atterraggio di oltre mille km/h. Il buon Felix, nel preparare la sua missione, si è ritrovato alle prese con la claustrofobia che lo tormentava nelle ore passate nella tuta pressurizzata. Anche questo limite, con l’aiuto di uno psicologo dello sport, ha visto Baumgartner prevalere come testimonia la riuscita della missione ai confini dello spazio. Baumgartner con la sua folle impresa ha dato un forte slancio al futuro dell’esplorazione spaziale.

    L’uomo del momento Felix Baumgartner ha conquistato 3 record mondiali con un’impresa ai limiti dell’impensabile. La Red Bull Stratos però non nasce dal nulla perchè il buon Felix nella sua carriera si è reso protagonista più volte di record estremi. Nel 1999 il 43enne nato a Salisburgo firmò il record mondiale per il salto più alto con il paracadute da un edificio saltando dalle Petronas Towers a Kuala Lumpur. Nel luglio del 2003 è passato alla storia per esser stato il primo a praticare paracadutismo attraverso il Canale della Manica grazie ad una speciale tuta in fibra di carbonio. Baumgartner detiene anche il record del salto più basso mai effettuato da quando a Rio de Janeiro si lanciò dalla mano del Cristo Redentore, statua alta 38 metri rappresentante Gesù Cristo e inserita nel 2007 tra le 7 meraviglie del mondo moderno. Inoltre il base jumper austriaco nel 2004 è stato il primo a saltare dal viadotto di Millau in Francia prima di saltare 2 anni dopo dal Turning Torso, edificio di Malmo (Svezia). Il 12 dicembre 2007 si è lanciato dal Taipei 101, allora il più alto edificio al mondo (390 m). Di seguito vi proponiamo alcuni video delle imprese più famose di Baumgartner.

    Video Felix Baumgartner lancio dal Cristo Redentore

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    Video Felix Baumgartner lancio dal Taipei 101 

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    Video Felix Baumgartner lancio dal Turning Torso [jwplayer config=”60s” mediaid=”157182″]

  • Cassano show a ‘Che tempo che fa’

    Cassano show a ‘Che tempo che fa’

    Un Antonio Cassano a tutto tondo quello ospite ieri sera a Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. L’attaccante nato a Bari vecchia ha parlato di svariati argomenti, incentrati soprattutto sul calcio e intervallati da momenti di pura simpatia. Simpatia a parte, Cassano ha temuto seriamente per la sua vita un anno fa quando gli fu riscontrato un problema al cuore, poi fortunatamente risolto: “Quella cosa mi ha cambiato sono diventato più responsabile. Così come mi ha cambiato la nascita di mio figlio”. Il talento barese si è dichiarato migliorato da quella esperienza difficile, tanto che adesso la voglia di giocare gli è ritornata e i suoi numeri sul campo ne sono la conferma. Giocare a calcio e divertirsi è un motto per Cassano, che però ha voluto precisare di non aver più la passione degli inizi: “Il pallone è divertimento, allegria, popolarità, soldi, ma la passione è un’altra cosa. Il massimo era giocare a torso nudo in piazza. Vincevo sempre, ero il più forte e non avevo responsabilità”.

    Antonio Cassano
    Antonio Cassano © Claudio Villa/Getty Images

    Cassano ha confermato che a breve diventerà padre per la seconda volta augurandosi che anche il secondogenito sia maschio. Il numero 99 nerazzurro ha poi speso buone parole nei confronti dell’Inter, suo club attuale nonchè sua squadra del cuore fin da bambino: “L’Inter è sopra il cielo. Devo ringraziare Stramaccioni che mi ha voluto, e spero che non abbia fatto la peggior fesseria della sua vita, e anche il presidente Moratti che ci ha messo la faccia. Spero di ricambiarli sul campo”. Tuttavia FantAntonio non ha nascosto il desiderio di tornare un giorno alla Samp, trovando il naturale consenso di Fazio, noto tifoso blucerchiato. Proprio di recente l’ex attaccante di Roma e Bari ha fatto visita alla squadra blucerchiata in quel di Bogliasco, a conferma di come il rapporto con la famiglia Garrone sia tornato sereno dopo quel litigio che provocò la cessione al Milan nel gennaio 2011.

    Nella sua intervista Antonio Cassano ha parlato anche di nazionale e spera di poter giocare il suo primo mondiale nonostante il ct della nazionale Cesare Prandelli lo stia ignorando negli ultimi tempi: “Mi irrita un po’ che i giornalisti sapessero cinque giorni prima di me che non sarei stato chiamato in Nazionale, nonostante un buon inizio di campionato, con quattro gol e due assist. Spero di andare al Mondiale, ma se non accade vorrà dire che ho saltato anche il terzo, non è un dramma”. Tra le tante maglie indossate, FantAntonio non ha mai indossato quella della Juventus nonostante abbia avuto delle occasioni per vestirla: “La Juventus l’ho rifiutata tre volte. Lì vogliono solo soldatini, che vanno sempre dritti. Io sono uno che spesso esco dai binari”. Infine Cassano non ha dubbi su chi sia il calciatore più forte del mondo: “Messi è il più grande, dieci spanne sopra gli altri. Da cinque anni gioca a livello altissimo e ha già segnato oltre duecento gol”.

    Video Antonio Cassano ospite a ‘Che tempo che fa’ 

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  • Juve-Napoli sold out, ultimi biglietti venduti in due ore

    Juve-Napoli sold out, ultimi biglietti venduti in due ore

    Juve-Napoli, il match di cartello dell’ottava giornata di campionato si avvicina inesorabilmente. La notizia odierna è che per la sfida tra bianconeri e partenopei ci sarà, come era presumibile, il tutto esaurito. Gli ultimi biglietti messi a disposizione con la vendita libera sono andati a ruba in appena due ore. Come comunicato dalla stessa società bianconera sul proprio sito ufficiale nel caso si liberassero delle disponibilità degli aventi diritto, gli eventuali biglietti residui saranno messi in vendita a partire da venerdì. Come al solito quando arriva un big match, lo Juventus Stadium, fortino inespugnabile dei bianconeri, si riempie per sostenere la squadra di Antonio Conte. Sabato sera sarà di scena a Torino una delle squadre italiane più forti, quel Napoli di Walter Mazzarri, che per certi versi ricorda l’allenatore juventino Conte.

    Juventus-Napoli
    Juventus-Napoli è già sold out © Marco Luzzani/Getty Images

    Antonio Conte non siederà in panchina in questo primo scontro diretto dei bianconeri così come non sarà in panchina nel prossimo big match con l’Inter in programma il prossimo 3 novembre a Torino. In panchina contro il Napoli non siederà da protagonista neanche Massimo Carrera perchè proprio oggi scade la squalifica di Angelo Alessio. Il vice di Antonio Conte nei giorni scorsi si è visto ridurre la sua squalifica dal Tnas. Alessio che inizialmente fu condannato a 8 mesi, diventati poi 6 in appello, ha ricevuto un ulteriore sconto dal Tnas con conseguente scadenza della sua squalifica in data 15 ottobre.

    I tifosi bianconeri e napoletani già fremono per la sfida al vertice di sabato sera. Juve-Napoli, mai come quest’anno vuol dire match scudetto. Entrambe le squadre arrivano a questo incontro dopo una partenza quasi perfetta, conseguenza di 6 vittorie ed un solo pareggio, quello dei bianconeri arrivato a Firenze e quello dei napoletani arrivato a Catania nonostante una superiorità numerica di 90′. Chi vince dà un bel segnale all’avversario e a chi vorrebbe ambire al vertice vedi Lazio e Inter. Tenetevi pronti, Juve-Napoli sta arrivando.

  • Paratici atteso a Varsavia per visionare Lewandowski

    Paratici atteso a Varsavia per visionare Lewandowski

    Juve, la caccia al top player è aperta. A 66 giorni dalla riapertura del calciomercato i pensieri della Juve sono già proiettati all’attacco, nelle ultime settimane così come in estate si susseguono nomi su nomi, l’ultimo in ordine cronologico è quello di Robert Lewandowski, bomber del Borussia Dortmund e della nazionale polacca. Domani sera la Polonia ospita l’Inghilterra in un match per le qualificazioni ai mondiali brasiliani del 2014. In quel di Varsavia ci sarà anche Fabio Paratici, coordinatore dell’area tecnica e direttore sportivo della Juventus. Il braccio destro di Beppe Marotta sarà allo stadio per godersi un bel match come Polonia-Inghilterra ma soprattutto per visionare ulteriormente il bomber polacco. Non è la prima volta che l’attaccante del Dortmund viene osservato dai bianconeri, i più attenti ricorderanno come in estate nel corso di Euro 2012 Lewandowski fu visionato da Antonio Conte in persona.

    Lewandowski
    Rober Lewandowski nel mirino della Juve © JANEK SKARZYNSKI/AFP/GettyImages

    La Juventus, da mesi alla ricerca del famigerato top player offensivo, segue da vicino Robert Lewandowski. A Gennaio i tempi potrebbero rivelarsi maturi per un passaggio del calciatore polacco a Torino. Nell’ultima sessione di mercato il Borussia Dortmund ha preferito non cedere il suo centravanti nonostante le richieste non mancassero vedi Juve e lo United di Sir Alex Ferguson. A distanza di pochi mesi la situazione potrebbe cambiare, a causa soprattutto del pressing bianconero.

    La società di Andrea Agnelli è pronta a potenziare ulteriormente l’undici di Conte mettendo sul piatto del club giallonero ben 20 milioni di euro, cifra importante che si avvicina al reale valore del bomber nato a Varsavia. Il contratto di Lewandowski con il Borussia Dortmund scade nel 2014 e il club allenato da Jurgen Klopp in Bundesliga non domina come negli anni scorsi. Il progetto della Juventus è allettante e potrebbe far cedere le resistenze del giocatore ma soprattutto del club tedesco, che in quest’inizio di stagione ha visto Lewandowski segnare meno del previsto con i suoi 4 gol in 9 partite ufficiali. Intanto Paratici osserva…

  • Vettel sorpasso su Alonso annunciato, la classifica piloti

    Vettel sorpasso su Alonso annunciato, la classifica piloti

    Il Mondiale di Formula 1 è entrato nella fase cruciale. A 4 gare dal termine Sebastian Vettel si è ripreso la vetta del mondiale a discapito di Fernando Alonso, chiamato adesso a rincorrere dopo aver detenuto la vetta della classifica per la maggior parte della stagione. Il Gp di Corea ha cambiato le gerarchie in classifica ma non quelle in pista. La Red Bull, reduce da 2 mondiali piloti e costruttori vinti, è la macchina da battere anche quest’anno e non lo si è scoperto ieri. I numeri d’altronde parlano chiaro e dicono che Vettel nelle ultime 5 gare ha recuperato la bellezza di 48 punti a Fernando Alonso, che la Red Bull ha vinto ben 6 gp su 16 disputati (4 Vettel, 2 Webber), che anche la Mclaren (3 Hamilton, 2 Button) ha vinto più della Ferrari ferma ai 3 successi stagionali di Alonso. Insomma il cambio al vertice era annunciato dai numeri e la pista coreana è stata solo il teatro del sorpasso.

    Sorpasso definitivo? – Il sorpasso decisivo in ottica mondiale è avvenuto nel gp di Corea? Alonso e la Ferrari riusciranno a sovvertire la supremazia tecnica della Red Bull riemersa in modo evidente negli ultimi granpremi? Tanti altri interrogativi potrei elencarvi senza aver però la certezza delle risposte. Le risposte verranno date dalle piste degli ultimi 4 gp stagionali (India, Abu Dhabi, Stati Uniti e Brasile), al momento possiamo però analizzare le sensazioni e i numeri che queste 16 gare hanno fornito.

    1° Vettel (215 punti) – Il campione del mondo 2010 e 2011 è tornato davanti a tutti. In Corea Vettel ha colto la terza vittoria consecutiva, la quarta in stagione, la 25esima della carriera (come Niki Lauda). La vetta del mondiale è di nuovo sua e potrebbe esserla anche il prossimo 25 novembre, quando il mondiale 2012 si concluderà in Brasile. Il 25enne pilota tedesco ha la fortuna di guidare la macchina più veloce, nelle ultime 3 gare ha totalizzato 3 vittorie e il massimo dei punti disponibili (75). Di contro Alonso, il suo avversario più temibile sia per quanto dice la classifica sia per la mancanza di costanza della McLaren, ne ha totalizzati 30 nelle ultime 3 ovvero ben 45 in meno. Una marcia inarrestabile quella messa in atto da Vettel e la sua Red Bull, senza dimenticare che l’altra macchina più veloce del momento è nelle mani del suo compagno di squadra Webber, secondo e prezioso ieri nel tenere dietro le due Ferrari. Non a caso il mondiale costruttori vede saldamente la Reb Bull al comando con 77 punti di margine sulla Ferrari, che in Corea si è consolata con il sorpasso alla Mclaren. In definitiva la sensazione è che i 6 punti di vantaggio di Vettel siano un distacco più piccolo di quello esistente in pista tra le prime due forze del mondiale. Per Vettel il terzo titolo iridato non è poi così lontano.

    Alonso
    Fernando Alonso perde la vetta del mondiale © PHILIPPE LOPEZ/AFP/GettyImages

    2° Alonso (209 punti) – Al pilota asturiano non è bastato il terzo posto per mantenere la testa del mondiale. A dire il vero non sarebbe bastato neanche il secondo. Questo perchè la vittoria di Vettel ieri non è mai stata in discussione e ha prodotto quel sorpasso che potrebbe decidere il mondiale. Ha vissuto momenti più belli Alonso nel corso della stagione, certamente questo è il momento più complicato, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista psicologico. La classe e la forza mentale dello spagnolo, evidenti nella costanza di rendimento avuta da Alonso in questa stagione, sono messe a dura prova dal ritorno prepotente di Vettel a caccia del terzo mondiale della carriera. Anche Alonso va a caccia del terzo titolo iridato, del primo alla guida della Ferrari (a cui manca il titolo piloti dal 2007). La scuderia del cavallino è chiamata ad un miracolo vero e proprio in questo finale di campionato. Campionato che comunque vada ha visto il ritorno della rossa nella lotta al vertice, soprattutto per il miglioramento di prestazioni della monoposto italiana. Il quarto posto nella classifica piloti del 2011 verrà sicuramente migliorato, resta da capire però quale sarà il piazzamento finale. Il titolo sembra stia sfuggendo dalle mani di Alonso, ma a 4 gare dal termine sembra prematuro parlare di mondiale già chiuso.

    3° Raikkonen (167 punti) – 48 punti da recuperare a Vettel rappresentano una mission impossible non per le qualità del pilota finlandese ma per quelle della sua Lotus, ottima macchina ma ancora distante dai livelli dei team principali. Nell’anno del suo ritorno in F1, Raikkonen ha comunque dimostrato di essere ancora sul pezzo, sicuramente uno tra i 5 piloti più forti dell’ultimo decennio. Tra i primi 4 della classifica è l’unico pilota che è sempre arrivato al traguardo, andando a punti 15 volte su 16. Tuttavia è anche l’unico dei primi 4 a non aver mai vinto una gara nel 2012. Limite delimitato dalla sua macchina e che non gli permetterà di lottare per il titolo mondiale conquistato nel 2007 al suo primo anno in Ferrari.

    4° Hamilton (153 punti) – Il campione del mondo 2008 si ritrova staccato di 62 punti dalla vetta della classifica detenuta da Vettel. Il mondiale è pura utopia per il primo pilota McLaren nonostante le 3 vittorie stagionali. 3 ritiri, un 19esimo, un decimo e 3 ottavi posti sono un pò troppi per poter competere nella lotta al titolo. 11 punti nelle ultime 3 gare sono la sintesi della resa di Hamilton. In questo finale di stagione l’obiettivo personale per il pilota anglo-caraibico è centrare una vittoria, che sarebbe l’ultima con la McLaren dato l’approdo alla Mercedes nella prossima stagione e un possibile terzo posto nella classifica piloti.

    Le classifiche del Mondiale di F1 2012 dopo 16 gare

    Classifica piloti
    1) Sebastien Vettel (Red Bull) 215 punti
    2) Fernando Alonso (Ferrari) 209 punti
    3) Kimi Raikkonen (Lotus) 167 punti
    4) Lewis Hamilton (McLaren) 153 punti
    5) Mark Webber (Red Bull) 152 punti
    6) Jenson Button (McLaren) 131 punti
    7) Nico Rosberg (Mercedes) 93 punti
    8) Romain Grosjean (Lotus) 88 punti
    9) Felipe Massa (Ferrari) 81 punti
    10) Sergio Perez (Sauber) 66 punti

    Classifica costruttori
    1) Red Bull 367 punti
    2) Ferrari 290 punti
    3) McLaren 284 punti
    4) Lotus 255 punti
    5) Mercedes 136 punti
    6) Sauber 116 punti
    7) Foce India 89 punti
    8) Williams 58 punti
    9) Toro Rosso 21 punti