Autore: Guido Pugliese

  • Novità, sarà rossa la seconda maglia Inter 2013

    Novità, sarà rossa la seconda maglia Inter 2013

    In questi giorni di trepida attesa e discussione sulla maglia e connesse stelle che indosserà la Juventus nella prossima stagione c’è chi è già sicuro sul numero di stelle da indossare e si appresta a presentare una nuova maglia ricca di sorprese (non quelle annunciate dal presidente Andrea Agnelli). Stiamo parlando dell’Inter, che dalla prossima stagione cambierà look e si vestirà di rosso. Non è uno scherzo, ma l’idea nata in Via Durini per sorprendere i propri tifosi . Secondo indiscrezioni recenti le prime due maglie nerazzurre presenteranno tante differenze con il passato, differenze interpretabili come voglia di guardare al futuro curando ogni aspetto della realtà interista.

    PRIMA MAGLIA – La prima maglia dell’Inter 2012/2013 presenterà bande verticali nere e azzurre molto più larghe, ma le differenze con il passato non si limiteranno a ciò, perchè ci saranno due novità che balzeranno all’occhio del tifoso nerazzurro guardando la prima divisa dell’anno prossimo; infatti si ritornerà al passato con l’attuazione del girocollo con profilo completamente nero con conseguente abbandono del colletto, mentre le maniche della prima maglia classica saranno a tinta unica nera dal bordo fino alla spalla.

    maglia rossa Inter 2012/2013

    SECONDA MAGLIA – Gli accorgimenti stilistici attuati sulla prima maglia nerazzurra generano poco stupore in confronto all’inedita seconda divisa nerazzurra disegnata per la prossima stagione. Zanetti e compagni infatti, indosseranno molto probabilmente una seconda maglia Inter 2013 completamente rossa dove i colori rappresentativi del club saranno in minor evidenza e presenti solo con due bande sulle maniche, altrettante sui lati dei pantaloncini (rossi) e dei calzettoni. La scelta della seconda maglia è stata affidata come prassi, dalla Nike al presidente Massimo Moratti, che in questa occasione non si è limitato a scegliere tra le possibili opzioni proposte dalla casa americana ma bensì ha optato stesso lui per un modello di maglia che avesse come tinta il colore simbolo di Milano. La maglietta bianca che fino a questa stagione rappresentava la divisa da trasferta dei nerazzurri verrà mantenuta ma come terza opzione per l‘Inter 2012/2013.

  • Inter, Forlan verso il Brasile

    Inter, Forlan verso il Brasile

    L’Inter e Diego Forlan sono prossimi ai saluti. Il giocatore uruguaiano, arrivato a Milano durante la scorsa estate, si è reso autore di una stagione anonima e non consona alle aspettative di società e tifosi. 20 presenze e 2 goal all’attivo sono numeri agghiaccianti del suo primo (ed ultimo) anno in nerazzurro. La stagione del numero 9 interista è terminata addirittura anzitempo in quel di Firenze lo scorso 22 aprile, data della sua ultima presenza con la maglia dell’Inter. Nelle successive 4 partite giocate dai nerazzurri, Forlan ha collezionato ben 3 non convocazioni per scelta tecnica e l’unica volta che è stato convocato ha guardato la partita dalla panchina. Ecco allora che la  fine della sua avventura all’Inter a fine stagione appare alquanto scontata.

    CAPITOLO BRASILE – Sono sempre più insistenti le indiscrezioni che vedrebbero Forlan, soprannominato el “cacha”, molto vicino ad andare a giocare in Brasile, paese dove il capitano della Celeste gode di molti estimatori. Infatti l’ex giocatore di Manchester United e Atletico Madrid sarebbe finito nelle mire dell’Atletico Mineiro che attualmente risulta essere una delle società più ricche in Brasile.

    Diego Forlan © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    A rafforzare questa ipotesi ci ha pensato il suo agente, Edgar Goulart che ha espresso le sue impressioni alla stampa brasiliana: “Forlan può lasciare l’Inter anche a parametro zero, anche se ha due anni di contratto. Non è soddisfatto, vuole giocare di più, recuperare la carriera. Il colloquio è stato positivo e l’Inter potrebbe facilitare la sua partenza” , l’agente poi si mostra molto fiducioso sul possibile buon esito della trattativa: “Ho molta fiducia, siamo in fase avanzata e credo proprio che firmeremo con l’Atletico, al massimo entro una ventina di giorni. Parlerò con lui non appena tornerà in patria per disputare le partite di qualificazione ai Mondiali il prossimo mese”.

    L’Inter sta a guardare e attende segnali positivi dal Brasile. D’altronde in Via Durini nessuno si strapperebbe i capelli per l’addio del Cacha, soprattutto il presidente Moratti che risparmierebbe un bel paio di milioni. Niente male di questi tempi….

  • Super Falcao, l’Atletico Madrid trionfa in Europa League

    Super Falcao, l’Atletico Madrid trionfa in Europa League

    La finale dell’Europa League 2011/2012 vede il trionfo dell’Atletico Madrid che travolge 3-0 i baschi dell’Athletic Bilbao, visibilmente frenati dall’importanza del match. Mattatore della serata, così come tutti noi pensavamo, è stato Radamel Falcao, a segno con una doppietta nella prima frazione di gioco e ancora una volta dimostratosi implacabile nei pressi della porta avversaria. Per il colombiano seconda Europa League vinta in 2 anni, dopo il trionfo dell’anno scorso con il Porto mentre per l’Atletico Madrid si tratta del secondo successo negli ultimi 3 anni.

    Primo trionfo da allenatore in campo europeo per Diego Simeone, tecnico dei colchoneros dal Dicembre 2011, che entra anche nella storia per aver vinto questo trofeo sia da giocatore (con l’Inter nel 1998) che da allenatore, prima di lui c’erano riusciti solo in due: Dino Zoff con la Juventus (1977 e 1990) e Huub Stevens con il PSV (1978) e con lo Schalke (1997). Niente da fare per l’Athletic Bilbao costretto ancora una volta ad abdicare in una finale europea. I baschi erano alla caccia del loro primo titolo in campo internazionale sfuggito nel 1977 nella doppia finale della Coppa Uefa contro la Juventus. Il 25 Maggio i baschi proveranno a consolarsi nella finale della Coppa del Re contro il Barcellona.

    PAGELLE ATLETICO MADRID – ATHLETIC BILBAO

    Radamel Falcao alza la coppa © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/GettyImages

    Falcao 9,5: 30 goal in 30 presenze di Europa League, numeri spaventosi per un giocatore che farebbe comodo alle migliori squadre d’europa. Ieri sera è stato maledettamente decisivo segnando con estrema tecnica i due gol che hanno spezzato il sogno basco. Arrivato quest’ anno all’Atletico per 40 milioni di euro, non dovrebbe restarci a lungo se continua a infiammare le platee con queste gemme. Top player.

    Diego 7,5: lo ricordavamo ai tempi della Juventus dove aveva espresso solo a sprazzi le sue qualità. Nell’Atletico ha ritrovato la giusta linfa e ieri dopo che nel primo tempo Falcao lo aveva messo un pò in ombra, trova coraggio nella ripresa con un goal di pregevole fattura che chiude il risultato sul 3-0. Bentornato

    Llorente 4,5: doveva essere l’antagonista di Falcao ma il campo ha detto il contrario. L’attaccante spagnolo non ha avuto vita facile con i centrali dell’Atletico Godin e Miranda, ma quando ha avuto la sua occasione goal ad inizio partita non l’ha messa dentro. Poco incisivo.

    Aurtenexte 4: colpevole su entrambe le azioni che vedono Falcao andare a segno. Non era la sua serata e Marcelo Bielsa lo rimpiazza ad inizio ripresa con Ibai Gomez. Da rivedere.

    Amorebieta 4: va a braccetto con il suo compagno di reparto Aurtenexte, perdendo malamente un pallone davanti alla difesa da cui scaturisce il secondo gol. Nel finale si fa saltare come un birillo dal brasiliano Diego che la mette dentro. Stralunato.

    Atletico Madrid (4-2-3-1): Courtois 7; Juanfran 7, Godín 7,5, Miranda 7, Luis Felipe 7; Mario Suarez 7, Gabi 7; Turan 7 (92’ Alvaro Domínguez sv), Diego 7 ,5 (89’ Koke sv), Adrian Lopez 6,5 (87’ Salvio sv); Falcao 9,5. A disp.: Asenjo, Antonio Lopez, Paulo Assunçao, Martín. All.: Simeone 9

    Athletic Bilbao (4-3-3): Iraizoz 6; Iraola 6, Javi Martinez 5,5, Amorebieta 4, Aurtenexte 4 (46’ Iñigo Perez 6); Herrera 5,5 (62’ Toquero 6), Iturraspe 5,5 (46’ Ibai Gomez 6,5), De Marcos 6; Susaeta 6, Llorente 4,5, Muniaín 6. A disp.: Raúl, San José, Equiza, Gabilondo. All.: Bielsa 5,5

    VIDEO ATLETICO MADRID – ATHLETIC BILBAO 3-0

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  • Il Montpellier vede il titolo, Giroud vicino al Bayern

    Il Montpellier vede il titolo, Giroud vicino al Bayern

    La Ligue 1 volge al termine e a due giornate dalla fine vede ancora saldamente al comando l’autentica rivelazione del campionato: il Montpellier, che comanda la classifica con 3 punti di vantaggio sul Psg di Carlo Ancelotti e ben 5 punti su Lille di Eden Hazard, 20enne talento belga prossimo ad accasarsi al Manchester City di Roberto Mancini per la ragguardevole cifra di 30 milioni di euro. Il Montpellier, allenato da Renè Girard, è a 180 minuti da un titolo storico e mai vinto nei suoi  47 anni di storia.

    TITOLO VICINO –  Vola il Montpellier, mentre il Paris Saint-Germain tiene il passo ma deve sperare in un passo falso della capolista se vuole conquistare un titolo che a metà campionato sembrava saldamente in pugno. Nella 36esima giornata della Ligue 1 giocata lo scorso weekend, la capolista non ha deluso ed è andata a vincere 2-0 sul difficile campo del Rennes, club dove milita il sogno proibito di Milan e Inter Yann M’Vila. Anche il Psg ha ottenuto i 3 punti andando a vincere 4-3 sul campo del Valenciennes grazie alle reti di Nene, Maxwell, Matuidi e Menez. Il prossimo turno in programma domenica prossima potrebbe essere decisivo e vedrà il Montpellier ospitare il Lille, terza forza del campionato francese ed ancora in corsa per il titolo. Il Psg di Carlo Ancelotti ospiterà al Parco dei Principi  il Rennes, reduce da due sconfitte consecutive e ancora in corsa per un posto in Europa League.

    Olivier Giroud © PASCAL GUYOT/AFP/Getty Images

    ADDIO GIROUD? – Se il Montpellier è in testa alla classifica è anche per merito del suo bomber, Olivier Giroud. Il 25enne nazionale francese è il capocannoniere della Ligue 1 con ben 20 marcature all’attivo. Notizia delle ultime ore è l’interessamento del Bayern Monaco. Ecco il commento del bomber Giroud a riguardo:  “Non posso parlare personalmente con il club tedesco, ma i miei agenti hanno gia’ avuto un contatto con i loro dirigenti. Si tratta di una squadra molto conosciuta qui in Francia e alla quale tutti aspirano. La concorrenza di Mario Gomez? Sara’ sicuramente lui a trovare spazio nelle partite piu’ importanti”.

  • Inter, le “stramanovre” per ritornare grandi

    Inter, le “stramanovre” per ritornare grandi

    In attesa di conoscere il verdetto della volata Champions League, in casa Inter sono giorni frenetici quelli che precedono l’ultima partita stagionale in programma domenica contro la Lazio. Il presidente Massimo Moratti ha molta fiducia in Andrea Stramaccioni e lo ha confermato come tecnico per la prossima stagione, dove si punterà a lottare per il vertice. Ecco allora pronte a partire le “stramanovre” nerazzurre per rinforzare una squadra che con o senza Champions l’anno prossimo punta a recitare un ruolo da protagonista in Italia.

    PRONTO LAVEZZI? –  Il nome più altisonante che rimbalza ormai da giorni nelle trame nerazzurre è quello di Ezequiel Lavezzi, da sempre pallino di Massimo Moratti. Come ben noto, lunedì mattina Moratti e De Laurentiis si sono visti, e hanno parlato anche della questione Lavezzi. Il giocatore è reduce da 5 stagioni più che positive a Napoli e vorrebbe provare una nuova esperienza prima di chiudere la carriera in Argentina. Moratti vuole regalarsi il Pocho ma non pagando la clausola di 30,8 milioni di euro e a tal motivo sta cercando di abbasare la richiesta economica inserendo nella trattativa uno tra Giampaolo Pazzini e Andrea Ranocchia; il primo è molto gradito da Mazzarri e Napoli potrebbe essere la piazza giusta per l’attaccante che oramai non rientra più nei piani della società di Via Durini. Inoltre c’è sempre la questione Goran Pandev, tornato a buoni livelli in questa stagione a Napoli e desideroso di continuare la sua avventura all’ombra del Vesuvio. Unico ostacolo della questione è l’ingaggio (3,5 milioni) fuori portata al momento per la squadra napoletana. A Napoli non prenderebbero bene la cessione di Lavezzi che all’Inter ritroverebbe tanti argentini compagni di nazionale, per adesso il diretto interessato non ha smentito le voci che lo porterebbero all’Inter e questo suona come un campanello d’allarme per i tifosi napoletani. Ne vedremo delle belle. Lavezzi-Inter si appresta a diventare la telenovela del mercato estivo.

    Ezequiel Lavezzi © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

    VARIE MANOVRE – Non solo Lavezzi, l’Inter vorrebbe rinforzare il reparto offensivo con un giocatore capace di dar fiato al 33enne Diego Milito, e molte strade portano a Mattia Destro, cresciuto nelle giovanili nerazzurre ed esploso definitivamente in questa stagione a Siena. L’Inter dovrà far presto visto che il giovane Destro è ambito da molte società italiane (Roma e Lazio su tutte). Per quanto riguarda il centrocampo sono molteplici i nomi accostati ai nerazzurri in questi giorni. Innanzitutto si affretterà a riscattare dal Porto il 25enne Fredy Guarin, il centrocampista colombiano sarà il perno del centrocampo nerazzurro a cui vanno aggiunti Poli, Obi e Coutinho, quest’ultimo tornerà dal prestito all’Espanyol dove ha realizzato 4 goal in 14 presenze. Ma la società nerazzurra vuole rimpinguare ulteriormente il centrocampo e sta tenendo sotto osservazione vari giocatori tra cui Nigel De Jong del Manchester City, Etienne Capouè del Tolosa e Gaby Mudingayi del Bologna, su quest’ultimo è in vantaggio però il Milan.

    POSSIBILI PARTENZE – Il futuro di Diego Forlan sembra essere segnato e non sarà certamente a Milano. Il giocatore uruguaiano, accontonato completamente da Stramaccioni, ha molti estimatori in Brasile e l’Inter non avrebbe remore nel disfarsi di un giocatore il cui peso sul bilancio è tanto. Dal Brasile potrebbe arrivare un’offerta anche per il 34enne Lucio e a quel punto possibile stop alla cessione di Andrea Ranocchia. Altro partente in vista è Mauro Zarate, che non verrà riscattato dall’Inter per via del prezzo del riscatto che si aggira sui 15 milioni ma il giocatore è molto apprezzato dal tecnico interista e quindi non è da escludere l’ipotesi di una trattativa in cui venga inserito Pazzini, richiesto da Claudio Lotito. Capitolo a parte merita Wesley Sneijder, rigenerato dalla cura Stramaccioni e ambito da molti anni dal Manchester United. Moratti sacrificherà l’olandese per fare cassa o punterà ancora sul numero 10 olandese? Lo scopriremo solo vivendo…

  • Atletico Madrid – Athletic Bilbao, in palio l’Europa League

    Atletico Madrid – Athletic Bilbao, in palio l’Europa League

    Ultima atto dell’Europa League 2011/2012. Stasera andrà in scena l’attesissima finale tra Atletico Madrid e Athletic Bilbao, finalissima tutta spagnola dove lo spettacolo è assicurato vista la votazione all’attacco delle due squadre. Teatro della finale sarà lo Stadionul National di Bucarest in Romania, paese che per la prima volta ospiterà un importante finale di un torneo europeo. L’Atletico Madrid proverà a bissare il titolo ottenuto 2 anni fa battendo il Fulham, mentre i baschi dell’Athletic Bilbao proveranno a conquistare il primo titolo europeo della loro storia, titolo europeo sfuggito nel 1977 contro la Juventus nella finale della Coppa Uefa. Il tecnico dell’Atletico Madrid Diego Simeone è imbattuto (8 vittorie su 8)  in Europa League da quando siede sulla panchina dei colchoneros mentre la squadra basca,allenata da Marcelo Bielsa, arriva alla finale di Bucarest dopo aver eliminato nell’ordine Manchester United, Schalke 04 e Sporting Lisbona.

    PAROLA AI TECNICI – L’allenatore dell’Atletico Madrid Diego Simeone alla vigilia della sua prima finale europea da allenatore la pensa così: “Entrambe le squadre hanno paura – sempre accade prima di partite importanti -, ma una volta che il match prende il via, si deve mostrare il proprio valore. E’ importante avere l’atteggiamento giusto. Si tratta di un’importante finale europea – non la si raggiunge tutti i giorni”. L’allenatore dei baschi Marcelo Bielsa fa trapelare una certa emozione in conferenza stampa: “Questa è una finale e ognuno di noi ha un ruolo da recitare, compreso me stesso, è impossibile che le sensazioni e le emozioni non siano amplificate” – poi parla riguardo la formazione che scenderà in campo: “In linea di massima giocheranno i soliti, ma bisogna tenere in considerazione che potrebbero esserci circostanze inaspettate. In campo cercheremo di tenere di più il possesso e creare più occasioni rispetto ai nostri avversari”.

    Radamel Falcao © Angel Martinez/Getty Images

    OSSERVATO SPECIALE – L’osservato speciale della sfida che andrà in scena stasera è sicuramente Radamel Falcao, attaccante colombiano dell’Atletico Madrid e capocannoniere del torneo insieme ad Huntelaar con 10 reti. Falcao in caso di vittoria dell’Atletico bisserebbe il successo ottenuto dodici mesi fa con la maglia del Porto quando nella finale tutta portoghese contro il Braga decise la sfida proprio con un suo goal. Ecco le sue impressioni sulla finale di stasera:  “Sarà una grande finale combattuta dall’inizio. Entrambe le squadre vogliono assolutamente vincere, i due tecnici si conoscono molto bene e così le due squadre che si affrontano ogni anno in campionato. Ogni squadra avrà vantaggi e svantaggi da questo, ma credo che la finale sarà decisa da piccoli dettagli; la concentrazione sarà la chiave” 

    PROBABILI FORMAZIONI – Ecco le probabili formazioni per la finale della Europa League 2011/2012 tra Atletico Madrid e Athletic Bilbao in programma questa sera allo Stadionul National di Bucarest ore 20:45. Tra i colchoneros oltre al già citato Falcao, da tenere d’occhio l’ex Juventus Diego e Adrian Lopez. Nelle fila dell’Athletic Bilbao brilleranno con molta probabilità Javi Martinez, Iker Muniain e il bomber basco Fernando Llorente.

    Atletico Madrid (4-4-2): Courtois; Alvaro Dominguez, Miranda, Godin, Luis Filipe; Arda Turan, Gabi, Diego, Salvio; Adrian Lopez, Falcao.

    Athletic Bilbao (4-3-3): Iraizoz; Iraola, Javi Martinez, Amorebieta, Aurtenexte; Herrera, Iturraspe, Susaeta; De Marcos, Llorente, Muniain.

  • Spagna tegola Puyol, addio Europeo

    Spagna tegola Puyol, addio Europeo

    Brutte notizie per la Spagna di Vicente del Bosque. Ad un mese dall’inizio dei campionati europei in Polonia e Ucraina, le furie rosse perdono per un infortunio al ginocchio destro Carles Puyol, capitano del Barcellona e pilastro della difesa della nazionale spagnola. Ecco il commento del ct spagnolo Vicente Del Bosque riguardo all’infortunio del difensore blaugrana: “La perdita di Puyol per gli Europei è una brutta battuta d’arresto“.

    GINOCCHIO KO – Lo scorso sabato sera durante il penultimo turno della Liga, Carles Puyol ha giocato con il suo Barcellona al Camp Nou nel derby contro l’Espanyol, vinto dai blaugrana 4-0 grazie alle quattro reti realizzate da un Lionel Messi sempre più capocannoniere incontrastato della Liga con 50 reti. Dopo la partita, tra l’altro giocata per intero dal catalano, il 34enne difensore della nazionale spagnola si è sottoposto ad alcuni esami e ha deciso di operarsi in artroscopia il prossimo sabato. I tempi di recupero sono stimati intorno alle sei settimane e ciò vorrebbe dire addio ai campionati europei (iniziano l’8 giugno) dove la Spagna difenderà il titolo di campione d’europa conquistato 4 anni orsono in Austria e Svizzera.

    Carles Puyol © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

    Brutte notizie anche per il Barcellona, infatti il capitano catalano salterà le ultime due partite stagionali dei blaugrana tra cui la finale di coppa del re, ultima partita di Pep Guardiola da allenatore del Barça. La finale di coppa del re è in programma il prossimo 25 maggio al Vicente Calderon di Madrid e il Barcellona, squadra di cui Puyol è capitano dalla stagione 2003-2004, sfiderà per il titolo l’Atlhetic Bilbao di Marcelo Bielsa.

    Buone notizie invece per l‘Italia di Cesare Prandelli, che nel suo match d’esordio ed in programma il prossimo 10 giugno affronterà proprio la Spagna campione in carica. All’assenza di Carles Puyol potrebbe aggiungersi anche quella di David Villa,  infortunato da molti mesi e capocannoniere ad Euro 2008.

  • Inter, Stramaccioni vince il derby e si guadagna la riconferma

    Inter, Stramaccioni vince il derby e si guadagna la riconferma

    L’Inter batte il Milan 4-2 grazie alla tripletta del solito Diego Milito, per lui 23esima segnatura stagionale in campionato (nell’anno del triplete furono 22), che precede nel tabellino della partita, un ritrovato Maicon autore di una rete strabiliante che suggella il risultato, scuce lo scudetto dalla maglia del Milan e lo consegna con una giornata d’anticipo agli eterni rivali della Juventus.

    Vincere un derby è sempre emozionante ma vincerlo da esordiente e al primo colpo è da predestinati. Il soggetto in questione è Andrea Stramaccioni, che in meno di 2 mesi sulla panchina nerazzurra è già entrato nel cuore dei tifosi ed è sempre più fiero comandante della ricostruzione interista.

    STRAMALA – A dire il vero, i tifosi l’hanno amato fin dal primo giorno modificando su twitter l’hashtag #amala in #stramala e la vittoria nel derby di ieri ha solo confermato le ottime impressioni che il 36enne tecnico romano ha mostrato sin dal primo giorno. Il presidente Massimo Moratti non aveva dubbi apparenti e  prima della partita aveva chiaramente affermato che il futuro di Stramaccioni non dipendeva dal risultato della stracittadina; ma il giovane tecnico nerazzurro non appagato dalle manifestazioni di stima del presidente ha voluto chiarire qualsiasi dubbio e ha stravinto il suo primo derby generando un’esaltazione straordinaria nel popolo interista.

    Non so se sono un uomo derby però abbiamo vinto, questo lo so…“, – esordisce così Andrea Stramaccioni davanti ai microfoni dei giornalisti prima di analizzare in sintesi il suo primo derby – Per noi era importante ed è stata una gara spettacolare. Il primo tempo è stato perfetto, poi ci sono stati degli episodi. C’era amarezza dopo il rigore dato al Milan, ma dovevo portare i giocatori sulla strada che avevamo imboccato: è stata grande la reazione della squadra dopo il gol di Ibra. Possiamo parlare delle cose che non sono andate bene, come i tre minuti di Parma, ma voglio vedere il lato positivo: nella mia gestione abbiamo fatto più punti del Milan.

    Andrea Stramaccioni © TIZIANA FABI/AFP/GettyImages

    SPERANZA CHAMPIONS – Con la vittoria nel derby l’Inter è ancora matematicamente in corsa per il terzo posto e per conquistarlo i nerazzurri dovranno vincere con la Lazio domenica prossima e sperare in una non vittoria del Napoli e in una sconfitta dell’Udinese. Stramaccioni la pensa così: “Vincere il derby ha un sapore importante. Ci rendiamo conto che il terzo posto è molto difficile, ma non facciamo calcoli, andiamo a Roma per vincere la partita poi vedremo dove saremo. Vedere festeggiare la Juve ci carica per costruire una grande Inter, Moratti ha le idee chiare in proposito”.

    RICONFERMA – In sole 8 partite Stramaccioni ha ridato vitalità al gruppo nerazzurro che con lui ha conseguito 17 punti su 24 disponibili. I risultati non mentono e nella mente del tifoso interista balena il rimpianto di non aver anticipato il suo arrivo di qualche giornata. A rafforzare questo pensiero vi è anche una certa identità di gioco espressa dall’Inter in questo finale di campionato ma c’ è ancora tanta strada da fare per ritornare grandi considerando il fatto che i blackout avuti nel secondo tempo di Parma e nella partita di Firenze non sono da grande squadra. Ma dopo la vittoria di ieri c’è una certezza in più in Via Durini: l’Inter l’anno prossimo ripartirà da colui che l’ha rialzata: Andrea Stramaccioni.

  • L’Italtennis vola, Andreas Seppi trionfa a Belgrado

    L’Italtennis vola, Andreas Seppi trionfa a Belgrado

    Settimana da incorniciare per il tennis italiano, dopo il trionfo di Sara Errani nel Wta di Budapest, nella giornata di ieri è arrivato il successo di Andreas Seppi nell’ Atp di Belgrado. Il tennista di Caldaro, testa di serie n.2 si è imposto 6-3; 6-2 in 1 ora e 11 minuti sul francese Benoit Paire, numero 96 del mondo, che nel primo turno del torneo aveva eliminato il n.2 italiano Fabio Fognini. Per Seppi è il secondo torneo Atp vinto in carriera dopo il trionfo di undici mesi fa ad Eastbourne, e a distanza di 6 anni un tennista italiano torna a vincere un titolo Atp su terra rossa, l’ultimo a riuscirci fu Filippo Volandri quando nel 2006 trionfò nell’Atp di Casablanca.

    Nel corso del torneo Andreas Seppi ha mostrato estrema autorevolezza nel dominare gli avversari, concedendo solo un set in semifinale contro il tennista argentino David Nalbandian, attualmente numero 49 mondiale ma con un passato da numero 3 del mondo. Ecco una piccola sintesi della finale vinta ieri dall’azzurro.

    Andreas Seppi © THOMAS COEX/AFP/Getty Images

    PRIMO SET – Seppi va subito sotto per 1-3, ma da quel momento piazza un bel parziale di cinque giochi consecutivi e conquista il primo set della finale con il punteggio di 6-3.

    SECONDO SET – Il secondo set continua sulla falsa riga del primo, e vede il tennista azzurro volare velocemente sul 5-2 prima di chiudere la partita con l’ultimo break, che consegna al tennista italiano partita e secondo torneo in carriera.

    Grazie a questo successo Andreas Seppi è salito oggi al numero 32 del mondo, ben vicino al best ranking  fatto segnare nel Luglio 2008 quando si spinse fino alla ventisettesima piazza mondiale. Seppi tornerà in campo già questa settimana nel master 1000 di Madrid e se la vedrà al primo turno con un altro francese, Michael Llodra. Nel main draw spagnolo sarà presente anche il numero 2 italiano Fognini, che giocherà contro il francese Gilles Simon, numero 11 del mondo.

  • Favola Di Matteo, il Chelsea trionfa in FA Cup

    Favola Di Matteo, il Chelsea trionfa in FA Cup

    5 Maggio 2012. Data memorabile per Roberto Di Matteo, che nella giornata di ieri ha trionfato nella finale di FA Cup battendo il Liverpool 2-1 davanti a 90000 spettatori presenti nel nuovo Wembley. Da notare che per il terzo anno consecutivo un allenatore italiano trionfa in FA Cup, dopo i successi dei due anni precedenti targati Mancini e Ancelotti. Per il Chelsea quarta affermazione in FA Cup negli ultimi sei anni e primo trofeo stagionale in attesa della finale di Champions League che vedrà i londinesi sfidare il Bayern Monaco il prossimo 19 maggio.

    PRIMO TEMPO – Parte subito forte il Chelsea che trova il vantaggio dopo appena 10 minuti grazie a Ramires che con un tiro violento finalizza al meglio il contropiede dei blues nato da un errore in fase di impostazione dei reds. Dopo aver trovato il vantaggio il Chelsea prova a raddoppiare ma non crea particolari problemi a Reina, portiere dei reds. Sul finire del primo tempo si segnala l’unico tiro in porta del Liverpool ad opera di Luis Suarez.

    SECONDO TEMPO – Il Liverpool prova a partire forte, ma a colpire è ancora il Chelsea, che dopo 5 minuti trova il raddoppio grazie al gol di Didier Drogba, ottavo goal in una finale di FA Cup per l’ivoriano. A questo punto Kenny Dalglish, tecnico del Liverpool, si gioca la carta Andy Carroll e dopo 10 minuti, il giovane attaccante della nazionale inglese lo ripaga nel migliore dei modi siglando il goal che riapre la finale. L’ultima mezz’ora di gioco vede il Liverpool assediare la metà campo dei blues, che difendono bene il goal di vantaggio grazie al solito affidabile Cech. Nei minuti finali il Liverpool molla la presa e il Chelsea, trascinato dal solito Drogba, va vicino per ben due volte al 3-1. A Wembley finisce 2-1 in favore del Chelsea, prima vittoria da allenatore per Roberto Di Matteo.

    Roberto Di Matteo © GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    FAVOLA DI MATTEO – Sono passati solo 2 mesi da quel 4 marzo 2012, giorno in cui Roberto Di Matteo venne nominato allenatore ad interim del Chelsea e siamo già a parlare del primo trofeo incamerato dal giovane tecnico italiano. Successo importante per Di Matteo e per il Chelsea, squadra autrice di una stagione mediocre in patria (attualmente è sesto in Premier League) ma capace di spingersi fino alla finale di Champions League dopo aver eliminato in semifinale i titani del Barcellona. Adesso a Londra c’è voglia di Champions e Di Matteo è pronto ad accontentare i tifosi blues che ancora non hanno dimenticato la finale persa a Mosca nel 2008. Il prossimo 19 maggio c’ è la finale europea da giocare all’Allianz Arena di Monaco e Roberto Di Matteo proverà a centrare il double, impresa riuscita sia a Mourinho che ad Ancelotti ma mai vincendo la Champions League. In caso di doppietta, il patron del Chelsea,  Ramon Abramovic non avrebbe dubbi nel confermare il giovane tecnico italiano e sicuramente non avrebbe voglia di strapagare un altro tecnico dopo l’esperienza infelice vissuta con Andrè Villas Boas.